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Mantis, mi dispiace immensamente (mi avrebbe fatto davvero piacere), ma purtroppo non potrò prendere parte al PbF. E' vero che un pbf prende poco tempo, ma mi si appresta un semestre d'incubo, da 13/14 ore tutti i giorni. E concentrare tutto al finesettimana rallenterebbe parecchio. Chiedo se qualcuno del mio solito gruppetto è interessato, però.
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dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
Let, il punto è che le opinioni che porti sono appunto (e giustamente non vedrei in che altro modo uno potrebbe formarsi delle opinioni) dovute alla tua esperienza personale. Ma io dico appunto che non è l'unica possibile e avverabile. Ad esempio, io stesso ho iniziato a giocare di ruolo, solo con D&D 3.0. Ho provato in seguito altro, mi ci sono divertito e gioco tutt'ora anche ad altro, eppure continuo anche in D&D 3.0 e (lo spero, dopo tutto questo tempo) avrete capito che non gioco certamente in stile PP. Nel gruppo originale, avevo gente più esperta, ma non tanto più di me. Di gente che usa D&D per interpretare ce n'è, questo è indubbio. Se fosse così esclusivo, come dici, non ci sarebbe più nessuno, perché non appena un giocatore fa un po' di esperienza, cambierebbe sistema di corsa. Io dico: è vero, D&D punta di più al combattimento, molto di più di altri sistemi, ma perché dev'essere così ciofeca quando lo uso per i fatti miei? Non sta scritto da nessuna parte. Parlo sempre per le edizioni fino alla 3. Qui invece mi sono spiegato male io. Dicendo "che ci è portato" non intendo dire che un giocatore abbia una particolare combinazione di geni, o che sia un genio teatrale dormiente, o cose del genere. Io intendo dire che un giocatore, man mano che fa esperienza, ad un certo punto, a meno che non sia un tardone, capisce se gli piace ruolare o no, anche se ha iniziato da PP. La gente che "fa PP" in genere o ha iniziato da poco, oppure ha semplicemente capito che gli piace fare PP. Nel mio post, cambia l'espressione "un giocatore che vi sia portato" con "un giocatore che è il tipo a cui piace il ruolo", che in effetti rende meglio l'idea. Perché a un certo punto lo capisci cosa ti piace, arrivi a concepire il ruolo e a capire se fa per te. -
domanda Domande, richieste, spiegazioni 2
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Godric il Paladino in Dragons’ Lair
La segnalazione mi è sempre andata molto lenta. Almeno un minuto, da sempre (ovviamente da quando ho segnalato un post per la prima volta, almeno 4 mesi fa, direi). -
dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
Ma questo è pacifico Solo che il fatto che si possa fare min-maxing e combo era notorio, che fosse dichiarato o meno. Il fatto che ci sia tanta gente che giocando a D&D gioca comunque un "GdR a tutto tondo" (intendendo così un gioco di ruolo in cui ci sarà anche combattimento, ma anche, e ben presente, l'interpretazione) smentisce la convinzione che il sistema, almeno per le prime 3 edizioni e mezza, faccia necessariamente "crescere male" le nuove leve. Dico 3 ed e mezza perché non ci sono dati per dare un giudizio simile sulla 4E (a prescindere dalle mie convinzioni in merito). Io ritengo che il "crescere come giocatore" "male" o "bene" non sia in maniera così ferrea dipendente dal primo sistema di gioco utilizzato. Io credo (mi auguro) che un giocatore che vi sia portato, anche iniziando il gioco più PP dell'universo possa capire, col tempo, che oltre a quello ci sono anche altri stili di gioco, e regolarsi di conseguenza. Ho letto molti sul forum dichiarare di aver giocato molto PP in passato, e col tempo aver cominciato a coltivare altri stili di gioco. E forse è un bene: perché a certe età l'approccio "spacco tutto" è più semplice e fa comunque avvicinare molti al gioco. In seguito la persona (si spera) matura e può anche discernere le possibilità che ci sono e scegliere quella che più gli si confà. E chi gradisce spaccare tutto continuerà felicemente a farlo, chi invece scoprirà di preferire un approccio più complesso, intraprenderà, altrettanto felicemente, quella via. E mi chiedo (pensiero sovvenuto in questo momento): quanti di noi frequentatori del forum, indipendentemente dal nostro stile di gioco attuale, hanno iniziato in assoluto a giocare di ruolo con un gioco diverso da D&D? Sarebbe argomento per un topic interessante... -
dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
Senti, io mi faccio anche le fisime pensando di non essermi spiegato bene, ma stavolta proprio no. Non capisco dove tu nelle mie parole abbia letto che "un gioco è ugualmente valido per entrambi i modi". E' una cosa che non ho scritto, non penso, e, ti ripeto per l'ennesima volta, i miei post in questa discussione non sono assolutamente volti a dire quali e quanti sistemi di gioco sono migliori o peggiori di D&D per interpretare. Né tanto meno mi sono soffermato sulla questione di quanto il sistema di D&D incentivi o no il ruolo nei gruppi di niubbi. I miei post qui riguardano le parole di Monte Cook. Se tante gente gioca di Ruolo con D&D da anni e ne è soddisfatta, perché la dichiarazione di Cook dovrebbe fargli cambiare idea? Il gioco è sempre quello! -
dnd 3e D&D: Combattimento & Equipaggiamento
Jack Ryan ha risposto a una discussione in House rules e progetti
Grazie dei chiarimenti. Ripensandoci, sono convinto che la cosa debba certamente essere testata per bene, ma potrebbe anche starci così com'è con il 1/2 bab: ai livelli bassi una rd di 6 è molto rilevante, anche se la CA è più bassa. Però manca un modo di determinare la penalità di armatura alla prova in caso di armatura diversa da una locazione all'altra. -
dnd 3e D&D: Combattimento & Equipaggiamento
Jack Ryan ha risposto a una discussione in House rules e progetti
Per ora ho potuto dare al pdf solo un'occhiata rapida, posterò in seguito commenti più precisi. Per ora solo una paio di domande/considerazioni: Questione CA: se ho capito bene, tu lasceresti RD alle armature, aggiungendo 1/2 BaB alla CA. Però, per dire, il sistema base prevede che un guerriero, ad esempio, possa usare un'armatura completa (+8 CA) già dal primo livello, ed arrivare ad un'armatura completa +5 (+13 CA) al 20°. Risulterebbe così che la CA di un guerriero di basso livello rimane più bassa. (mentre rimane abbastanza invariato per chi non usa armature, tipo i maghi). Questo non potrebbe alterare gli equilibri? Come metterla per attacchi "pervasivi"? tipo esplosione, spruzzo d'acido fulmini etc.? a logica si tratta di danni non fermabili dalle armature. O no? Inoltre non ho ben chiaro dove parli dell'applicabilità del sistema di danno alle armi/armature, nè come funzioni in caso di armi/armature magiche e/o perfette. Magari, non avendo ancora letto approfonditamente, i commenti fatti non sono precisi, beninteso... Comunque a presto! -
dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
era una cosa complessa da scrivere, don't worry, errore mio @ thondar: posso concordare, ma il mio discorso era leggermente diverso. Non intendevo dire se D&D fosse meglio o peggio di altri sistemi in ambito non combattivo. In questo momento il mio discorso era molto incentrato sul tema centrale del topic, il fatto che le combinazioni fossero previste dai designer. Intendevo dire: io posso non condividere la filosofia di Monte Cook, ma non sono costretto a sottostarvi (per i motivi di cui sopra) e difatti non lo faccio. Ragion per cui la rivelazione di Cook non mi tange più di tanto, perché, se per i motivi che possono essere i più disparati, giocando a modo mio l'esperienza D&Desca continua a piacermi, posso continuare a sottrarmici come ho sempre fatto e continuare. Del resto fin'ora si è sempre detto che "c'è chi gioca PP e chi preferisce le combo, e chi preferisce l'originalità del pg e l'interpretazione, sono semplicemente due modi di giocare ugualmente validi" e fin'ora non ho sentito nessuno dire che chi gioca a D&D privilegiando l'interpretazione gioca una schifezza perché il sistema non è pensato per questo. Non vedo perché le parole di Monte Cook debbano farci cambiare idea, visto che il gioco è sempre quello. Del resto l'affermazione "il gioco è pensato per il combattimento" è eccessivamente categorica, almeno per le prime tre edizioni e mezza. Ma questa è un'altra storia. (cit.) Riguardo alla bontà del combattimento in D&D, la mia posizione è intermedia. Non è il mio obiettivo primario, per cui il mio giudizio può essere poco accurato, però lo ritengo certamente migliorabile in molti aspetti. Ciò non toglie che possa essere gradevole se ben organizzato e piazzato con discrezione nel flusso narrativo. Del resto un aspetto bello è che, come giustamente fa notare Elayne, il sistema è adattabile alle proprie esigenze. Per questo seguirò con attenzione il topic in area progetti -
Complimenti werecat!
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dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
Alt, un momento: ancora una volta non mi devo essere spiegato molto bene (e tra parentesi: ma secondo te me la prendo per 'ste cose? ). Io personalmente non ritengo il combattimento in D&D particolarmente bello e non gioco per il combattimento: parlavo di intenti degli sviluppatori (pensa a come descrivono il combattimento della 4E, dalle loro parole sembra il non plus ultra delle esperienze stratosferiche) che ne hanno sempre privilegiato lo sviluppo e del gusto (per coloro che gradiscono queste cose e le trovano appassionanti) di "ottimizzare" il personaggio andando a scovare le combinazioni "ideali" da 1000 manuali (cosa che personalmente aborro abbastanza). Il succo del post era che gli autori possono avere inventato il meccanismo che più gli aggrada per realizzare il combattimento, che sia il bilanciamento matematico o la disseminazione di "percorsi ottimizzati" in mezzo a "combinazioni fuffa", ma finché tutto ciò non va a ledere in maniera grossolana la componente fuori combattimento, rendendola troppo incoerente o creando scompigli di varia natura, allora chi gioca non è costretto a sottostarvi e può, almeno in una certa misura, regolarsi nel modo che più lo soddisfa. -
dnd 3e Perché continuiamo a giocare a D&D?
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elin in Dungeons & Dragons
Ma certo, avevo intuito Non mi riferivo ad una "tua" ipotetica critica, ma appunto a quelle peste e corna che si sentono in giro di continuo, e anzi condivido la tua curiosità. Solo sospetto (perché mi pare di ricordare una discussione simile, tempo fa) che non lo sapremo mai! Alla fine risponderanno grosso modo solo coloro che non fanno particolari critiche, oppure quelli che effettivamente non ci giocano più. I soggetti della discussione (chi spara a zero, ma poi continua assiduamente a giocarci) latiteranno, temo. -
dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
In passato ho fatto qualche esperimento, nello specifico con CoC, e si può, ahimè. E' logico che un combattimento in CoC non sarà mai come in D&D. La crescita del "potenziale combattivo" con la progressione del personaggio è diversa, così come la disparità pg/nemici. Ma, sempre per fare un esempio con CoC, per assurdo finché rimani ad affrontare cultisti potresti rimanere sempre in un contesto combattivo. La differenza non è che da una parte puoi e dall'altra no: è piuttosto che in un sistema di gioco il combattimento può essere un'esperienza esaltante, per coloro a cui piace il genere, mentre in un altro fa schifo. (tengo a rimarcare che ovviamente sconsiglio di giocare a CoC combattendo ) Io posso concordare sul fatto che D&D è pensato per rendere il combattimento un gioco appassionante, una "sfida per la mente", una situazione esaltante, chiamalo come vuoi. Ma non ti costringe in alcun modo ad affrontare il gioco sempre e solo combattivamente. Le affermazioni di Cook non fanno altro che formalizzare il fatto che in D&D si possono fare delle combinazioni. Inanzitutto credo che le combo più spinte non fossero in ogni caso desiderate nemmeno dagli autori. In secondo luogo, io non sono per nulla d'accordo con questo modo di impostare un gioco di ruolo: tuttavia, finché la presenza di un sistema di combattimento "esaltante" non va a creare impedimenti al lato non combattivo del gioco io non sono costretto in alcun modo a sottostare a questo paradigma, e posso giocare con un'ottima componente ruolativa. -
dnd 3e Perché continuiamo a giocare a D&D?
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elin in Dungeons & Dragons
Sinceramente credo che molti dei "problemi" sbandierati da 1000 forum siano dei non problemi. Certo, non è il Sistema Perfetto, però la mia opinione è che tante, tante se non quasi tutte le presunte pecche che si sentono ricorrentemente in giro siano dovute alla poca elasticità con cui moltissimi ci giocano. Questo non significa che non sia migliorabile, per carità, anzi! Del resto anche pensare a degli interventi migliorativi mi diverte Continuo dunque a giocarci e divertirmici, ma senza precludere assolutamente all'utilizzo in parallelo di altri sistemi di gioco, cosa che se posso faccio e anche apprezzo molto (è assolutamente vero che ci siano delle autentiche perle in circolazione!). A conti fatti è il sistema che uso maggiormente: - anche io ho iniziato con D&D: pertanto è il sistema che attualmente conosco meglio, avendoci più esperienza - per lo stesso motivo, l'atmosfera D&Desca è ormai per me "classica" e mi ci sono anche affezionato - il poco tempo che in questi ultimi anni mi è rimasto, rende sempre più difficile giocare e scrivere avventure. Limita pertanto anche il tempo da dedicare al nuovo. In sintesi: ritengo giusto e consigliabile a tutti diversificarsi; ritengo esagerata la critica. -
dnd 3e D&D: Combattimento & Equipaggiamento
Jack Ryan ha risposto a una discussione in House rules e progetti
Bello bello, mi piacciono sempre i progetti con intenti come questi Attendo la tabella, e se posso darò una mano volentieri. Mi è però venuta in mente una considerazione preliminare sulle armature come RD: il principio preverrebbe che il colpo si "scarica" sull'armatura, e infligge solo i danni oltre quelli sopportabili. E' vero che consentirebbe di differenziare i "colpi di forza" (una martellata) da quelli di agilità (una stilettata proprio tra una giuntura e l'altra) però: se almeno una volta io ho colpito "di forza" qualcun'altro al punto da oltrepassare il danno "filtrabile" dall'armatura, non implicherebbe che nel punto in cui ho colpito l'armatura sia danneggiata? Allora se io colpissi nuovamente in quel punto, non dovrei passare automaticamente la RD che prima era era data dall'armatura? Conseguentemente ne deriva il quesito: intendi inserire un concetto di usura del materiale? O forse corro troppo? -
dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
Io però insisto sul fatto che orientare una sessione/campagna/oneshot/avventura/comelasichiami al combattimento o meno è una scelta di chi gioca, non del sistema. -
dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
Beh... evidentemente quando distribuivano la capacità di sapersi spiegare al primo colpo, io non c'ero! Mentre scrivevo, pensavo che chi per lavoro mena un martello da 5 chili quasi sempre riuscirà a massacrare di botte chi passa la vita seduto a una scrivania, a parità di stipendio Quello che tentavo di dire, è che secondo me il fatto che un sistema sia perfettamente bilanciato o meno non dovrebbe essere (a meno di sbilanciamenti vistosi che inficino il gioco) un parametro sul quale basarsi per dire "questo sistema è migliore dell'altro". Un certo grado di sbilanciamento è tollerabile in nome della varietà di cose che classi diverse possono fare, pena l'indecoroso appiattimento a cui abbiamo assistito. Sempre parlando di esemplari medi di personaggi, qui avevo tralasciato il discorso combo per un attimo. @Elayne: è possibile che l'agire degli autori fosse inizialmente dettato dall'intenzione di creare un ulteriore motivo perché gli utenti si appassionassero al gioco. Non che io concordi con questo metodo. Tuttavia non credo che avessero contemplato le combo "esagerate". Quelle credo che sarebbero saltate fuori lo stesso: stendendo un regolamento così vasto è difficilissimo evitarlo, secondo me. Per questo dico che la rivelazione, seppur importante, non va ad impattare più di tanto sul nostro modo di fruire il gioco, perché anche se questo meccanismo è presente, noi non siamo vincolati a sottostarvi. Chi invece adora le combo, sarà contento di sapere che gli autori avevano pensato anche a lui -
Lo so bene. Ho sottolineato l'ovvio per mettere bene in chiaro le cose, non si sa mai.
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dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
Un paio di considerazioni sparse tratte da diversi pezzi di discussione: - il pg "esoso" salta fuori solo se lo cerco esplicitamente. Se si parte da "come voglio che appaia il mio pg" e se si evita di rispondere alla domanda "cosa voglio che il mio pg sappia fare?" con "voglio che picci di brutto" è improbabile che si azzecchino le mistiche "combo". Quindi il problema del bilanciamento (certamente a meno di assurdità palesi) per me non è affatto un problema. Che fosse voluto o no, la possibilità di fare "combo" o pg numericamente migliori di altri c'è sempre stata. Ma non significa che noi si sia costretti a seguire questa logica. - ma cosa vuol dire che due personaggi con uguale livello hanno uguale potere? Mi sembra un ragionamento fuorviante. Un operaio e un impiegato che guadagnano lo stesso stipendio fanno due attività profondamente differenti. Come faccio a dire che uno è più bravo dell'altro (una volta che entrambi lavorino seriamente e non si facciano 18 pause caffè all'ora )? Allo stesso modo un mago e un guerriero di pari livello dovrebbero secondo me fare cose differenti, non fare forzatamente lo stesso ammontare di danni in due modi identici che però si chiamano con nomi differenti, in nome di un bilanciamento forzato e assolutamente non necessario a tutti i costi. -
ATTENZIONE: in questo post non intendo comparare tra loro differenti edizioni di D&D. Gli enunciati che andrò a scrivere hanno un approccio del tutto generale, e vengono messi in relazione con la sola 4E, senza andare a fare nessun paragone. Si è spesso detto: "meno regole ci sono, più ci guadagna il ruolo". Tralasciando il fatto che l'enunciato è tutto da dimostrare, devo dire che non sono particolarmente concorde con esso, ma nemmeno in disaccordo. Io infatti credo che il lato interpretativo del gioco possa venire benissimo con entrambi gli approcci, sia quello super regolistico, che quello con regole ridotte all'osso. Chiaramente ci sono dei limiti: le regole non devono essere troppo poche (genererebbero troppe situazioni al tempo stesso cruciali e dalla difficile e incerta gestione), ma nemmeno troppe (l'eccessiva pervasività delle regole può rendere "pedante" il gioco). Del resto teniamo pure presente che è impensabile regolizzare tutto: ci sarà sempre un'occasione non prevista che salterà fuori: buon motivo questo per evitare di scendere troppo nei dettagli (che però non significa lasciare un vuoto completo, eh). E' un po' come dire che "l'unico modello che approssima l'Universo in maniera accettabile è l'Universo stesso" Ora, come dicevo, non credo che per il ruolo sia importante che il sistema abbia poche o molte regole. Piuttosto credo che sia deleterio lo squilibrio tra le regole: quando cioè una parte del gioco sia regolizzata nei minimi dettagli, mentre un'altra sia allo stesso tempo completamente tralasciata. In tal caso, la percezione del gioco da parte dei giocatori (a meno che questi non siano già abituati diversamente) si sposta inevitabilmente sulla componente più regolizzata. Questi quando penseranno "cosa è il gioco" si figureranno con più facilità quelle cose sulle quali il regolamento si concentra, e molto più difficilmente tutto il resto. Vi faccio un esempio: vorrei prima sottolineare che all'atto pratico le cose non sono così chiare e nette come negli esempi, che sono semplicistici, e servono solo a rendere bene l'idea. Immaginate di non conoscere e non sapere nulla della pallavolo. Un bel giorno vi capita di leggere un manuale che vi spiega come ci si gioca. Al capitolo "mosse della pallavolo" vengono descritte nei minimi particolari il bagher (si scriverà così ), il palleggio, la schiacciata, il bagher in tuffo, la schiacciata dalla seconda linea etc. etc. Dopo la lettura voi mi mettete a giocare: vi verrebbe in mente di prendere la palla a calci se fosse necessario? Non credo: eppure potreste. Ripeto, questo è un esempio, molto esasperato e inventato a spanne, ma il concetto è quello: l'attenzione dei giocatori viene polarizzata dalla parte di gioco più regolisticamente curata. Quindi, secondo me, un sistema può avere più o meno regole, ma dev'essere omogeneo: o tutto "heavy rules" o tutto "light rules". Non metà e metà. O quanto meno più omogeneo possibile. E' purtroppo a volte inevitabile che una parte prenda il sopravvento, ma si dovrebbe fare il possibile per minimizzare lo squilibrio. Questa è una delle cose che non mi piace nella 4E: a fronte di una parte di gioco regolizzata allo stremo (il combattimento), c'è tutta una parte quasi non affrontata (fuori dal combattimento). Questo porta a considerare le due cose come separate; i pg rimangono sempre nello stesso posto mentre combattono, eppure quando il combattimento inizia sembra di "traslare" tutti da un'altra parte (parlando in maniera figurata). C'è da fare un'ultima precisazione poi: a conti fatti credo sia meglio avere un corpus di regole più voluminoso (nei limiti esposti prima, ovviamente), dalle quali posso eliminare e sfondare ciò che preferisco gestire a modo mio, o trarre ispirazione per risolvere le situazioni non previste, piuttosto di avere poche regole e dovermene inventare di continuo exnovo. A meno che, come dicevo poc'anzi, non sia tutto il gioco nella sua globalità, ad avere un'impostazione regolistica omogeneamente snella (proprio tutto un altro approccio, intendo).
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dnd 3e Il concetto dietro la 3ed
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Elayne in Dungeons & Dragons
Beh... non mi stupisco più di tanto. Sono comunque convinto del fatto che la cosa non ha valore assoluto, ma dipende dallo stile di gioco. Tuttavia, D&D 3.X, considerando il sistema a priori del modo di utilizzarlo, incentiva tutto ciò, senza dubbio. E ovviamente concordo anche sulla 4E. -
Il link per visualizzare tutte le immagini delle corporazioni è titolato "immagini visualizzate", mentre dovrebbe essere qualcosa come "visualizza tutte le immagini".
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software Sfondi per documenti PDF
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Alex Andrew in Videogiochi e Informatica
Il fatto è che un pdf si crea utilizzando prima un programma di impaginazione (Adobe illustrator, Corel draw et similia) e poi generando un pdf a partire da quello. Ragion per cui le risposte alle tue domande dovrebbero essere: 1) quelli che preferisci: dipende da quanta risoluzione vuoi dare al tuo lavoro durante la creazione nel programma di impaginazione. 2) Può andare bene qualsiasi immagine/texture, puoi anche disegnarla tu con il programma che utilizzi; ricercando sfondi per documenti in internet potresti trovare qualcosa di interessante. 3) Credo che usare lo stesso sfondo di un'altra pubblicazione sia illegale. -
dnd 3e Quanta cura avete dei libri di D&D?
Jack Ryan ha risposto alla discussione di Alex Andrew in Dungeons & Dragons
Tengo i libri estremamente bene. Tutti, non solo i manuali, che tratto al pari degli altri libri. Ciò non mi impedice di consultarli, e nemmeno di passarli ai miei giocatori se dovesse essere necessario mentre giochiamo (ma questo solo perché ho estrema fiducia in merito, e comunque per ogni eventualità tengo sempre affilata l'ascia bipenne ). -
E' vero, il paladino ha il suo ordine alle spalle. Potrebbe essere un paladino molto individualista, ma in quel caso farebbe a meno anche dei mercenari.