il party (composto da un aasimar paladino, un chierico, entrambi di Heironeous, un monaco, un barbaro, un mago e un guerriero) termina il dungeon dei chierici di Nerull, e appena tutti stiamo per uscire fuori, scopriamo che la città è invasa da un esercito sotto il comando di un oscuro signore devoto di Hextor. a quel punto l'aasimar ha una ideona (): "Usciamo travestiti da chierici di Nerull e scopriamo qualcosa in più, e se c'è l'opportunità, sguainiamo le spade e vendichiamo le persone uccise!"
"Meglio portare qui dentro un paio di guardie isolate così da poterle tortur...(occhiataccia torva del paladino al monaco, cioè a me) ehm, interrogare... Perciò sarebbe meglio che uscissero solo il falso Zoldan (il chierico di Nerull) e un paio di chierici minori..."
Fatto sta che c'è stata una situazione assurda in cui il chierico di Heironeous s'è travestito da chierico maggiore di Nerull (con falce compresa), e il mago lo seguiva come consigliere (anche lui ornato di vesti chiericali) e il guerriero, in veste di guardia del corpo. Escono fuori, e incontrano un plotone che si dirige verso il palazzo del sindaco.
"Ehi voi, ci servono due guardie per sedare una rivolta nel nostro covo!"
"Voi dovevate uscire ad aiutarci a conquistare la città! Che fine avete fatto?"
"Non sapevamo che voi sareste arrivati oggi..."
"Ma... Gli ordini del signore oscuro erano ben precisi! Era oggi il giorno in cui sferrare l'attacco alla città!"
Il chierico, preso alle strette, esclama con una sicurezza disarmante: "Ma di solito non è mai così puntuale!"
Vi racconto la scena. Poche frazioni di secondo dopo questa frase tutti così
Dopodichè, risate incontenibili per circa dieci minuti. Per la cronaca, c'era gente che piangeva dal ridere.
Seconda scena:
L'aasimar cerca di convincerci che la cosa migliore da fare sia chiedere udienza al signore oscuro travestiti da mercenari per dargli (false) notizie sul tradimento di Zoldan. Vari bastian contrari, e il mio PG, monaco molto saggio che non si sbilancia mai, dice: "Se hai davvero intenzione di andare da topo nella tana del gatto, non sei mica un aasimar, (metto i palmi delle mani dritti sulle mie orecchie) ma un aasiNar!"