Siccome mi riesce difficile spiegarlo a parole mie, faccio un semplice copia e incolla!!
Sotto la sigla MIDI acronimo di Music Instrument Digital Interface (interfaccia digitale per strumenti digitali) sono contenuti due concetti: l' "interfaccia", cioè l'hardware standard di cui gli strumenti devono essere dotati per comunicare e un "protocollo di comunicazione", ossia un insieme di regole e messaggi interpretabili in modo univoco.
Come funziona il MIDI? Un computer e uno strumento musicale vengono collegati attraverso un cavo. Le informazioni, codificate come una successione di messaggi di 0 e 1, vengono trasmesse attraverso questo cavo, diciamo dal computer allo strumento. Una volta arrivate a destinazione, le informazioni vengono interpretate e tradotte in messaggi. Il sistema MIDI è in grado di gestire una moltitudine di messaggi distinti e quindi di provocare una serie di azioni che vengono interpretate da un sintetizzatore: cambio di note, gestione del programma (lo strumento), del volume, dell'attacco, ecc.
Il sistema MIDI è fondato sull'utilizzo di canali indipendenti (16 per ogni modulo sonoro, di cui uno, il 10 è interamente dedicato alle percussioni) ed è quindi in grado di inviare più suoni contemporaneamente, ogni suono con le sue caratteristiche timbriche etc. Questo significa avere la possibilità di creare arrangiamenti più completi e dettagliati per un pezzo, introducendo così il concetto di multitimbro.
Naturalmente, oltre a collegare un PC a uno strumento, il MIDI permette di collegare più strumenti fra loro, per sincronizzarli o per espanderli, o per permettere di pilotare più stumenti da una sola postazione.
Con la diffusione del MIDI e la nascita di nuovi software si pone il problema della comunicazione dei dati precedentemente gestiti dagli strumenti musicali elettronici. Nasce allora il nuovo standard che uniforma il salvataggio dei dati per permettere questa comunicazione tra computer e strumenti, e tra software diversi: il MIDI file (SMF-Standard Midi File).