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Giudizi e opinioni sul voto di povertà
veramente non è semplice per il master, non depotenzia le sue capacità e da fastidio a tutto il gruppo invece che solo a lui se devo cambiarlo che lo compro a fare? Certo che può servire da spunto (e in questo caso non ce ne sono tanti) ma mi aspetto qualcosa di più da chi i manuali li scrive di mestiere
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Master vs Player: Tabellone
in effetti incantesimi save or die non dovrebbero proprio esserci
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Giudizi e opinioni sul voto di povertà
bene, comunque lui deve farlo per forza! Quindi il DM dovrebbe fare in modo che l'offesa bilanci i suoi poteri e non mi sembra una cosa semplice, visto che i poteri li usa nel combattimento mentre l'offesa vale nelle relazioni sociali e influenza probabilmente l'intero gruppo
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Giudizi e opinioni sul voto di povertà
D&D è un gioco per gruppi non per singoli quindi se c'è un exalted la difficoltà 9/10 è per tutto il gruppo. E se sbagli hai perso... alla fine del combattimento i nemici sono morti. Se non lo fossero il problema non sarebbe dell'exalted ma di tutto il gruppo mentre i bonus sono solo i suoi i tesori favolosi si spera siano bilanciati con la ricchezza per livello e quindi lui ci rientra con i bonus fissi. E decidere tra rinunciare ai tesori e perdere il voto non è una sfida, è una scelta obbligata. Al limite riesci a fargliela pesare le ricompense le accetta e le deve accettare ma poi deve disfarsene
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Giudizi e opinioni sul voto di povertà
Bè, il bilanciamento dipende da molte cose e per certi versi è una questione soggettiva, comunque, giusto per chiarire, la mia era una critica a quello che non considero un buon modo di bilanciare. Circoscriviamo il problema considerando che uno che prende il voto di povertà sia intenzionato a tenerselo (che mi sembra una assunzione facilmente condivisibile). Il bilanciamento secondo loro si basa su due fattori collegati: 1) il comportamento del PG davanti alle varie situazioni 2) le situazioni che il DM propone ai PG secondo loro questi due fattori dovrebbero rendere le cose più difficili al PG in modo da bilanciare le sue capacità maggiori. Dividiamo per quanto possibile i due fattori. Comportamento del PG davanti alle varie situazioni => se il giocatore sceglie di giocare un PG del genere probabilmente vorrà dire che vuole giocare un PG eroico e super buono quindi comportarsi in modo eroico e super buono non è certo una restrinzione e finché lo fa pò usare appieno i suoi poteri sbilanciati (può essere più difficile la sfida ma di questo ne parlo dopo). Nel momento in cui volesse comportarsi in modo meno buono di quanto richiesto (o se non fosse fina dal principio interessato all'eroe senza macchia e senza paura) le regole gli pongono la scelta fasulla: ubbidire o morire. Ovvero comportarsi in modo eroico e super buono contro la propria volontà (e non sembra divertente, come voi stessi dite e come si deduce per definizione di "contro la propria volontà") ed essere sbilanciato (!) o perdere i poteri del voto, che non è un bilanciamento, ma un grave danno permanente e tra l'altro viola l'ipotesi di base (cioè che i poteri voglia tenerseli). In altre parole fin qui il bilanciamento consiste nel dire: vuoi essere troppo forte? bene, allora o resti troppo forte senza penalità (se ti diverte giocarlo a quel modo) o di volta in volta ti annoi o dopo un pò diventi troppo debole. In ogni caso pessime scelte. Situazioni che il DM propone ai PG => questo è il punto che spesso viene portato a favore del bilanciamento con eventuali accuse verso DM incapaci. Quindi il DM dovrebbe mettere situazioni in cui la convinzione del PG è messa alla prova o situazioni che affrontate in modo exalted diventino più dififcili. Facile a dirsi meno a farsi. Mettere alla prova la convinzione del PG è una situazione no-win. Non ci sono meccaniche specifiche e la prova si riduce a capire quale sia il comportamento considerato giusto dal DM (se si è fortunati il DM è disposto a dialogare risparmiandoci il ricorso alla cartomante) e scegliere se ubbidirgli o se perdere i poteri (il che, per la nostra ipotesi iniziale non è una scelta). Certo, si spera che il DM sia disposto ad accettare varie soluzioni, quindi nella nostra ubbidienza al suo volere, se va bene, abbiamo una certa scelta ma in ogni caso non vedo come questo possa bilanciare i miei poteri se non annoiandomi. Resta quella che apparentemente potrebbe essere la soluzione: porre situazioni che affrontate in modo exalted diventino più difficili. Teoricamente è possibile e certo c'è chi ci riesce, più o meno spesso, ma anche no. Già è difficile bilanciare un incontro senza conoscere molto bene i PG (e senza barare), se poi si aggiunge un PG fuori scala diventa ancora più complicato (e l'incontro non è più divertente, è solo più difficile crearlo). Poi si deve rendere l'incontro più difficile al PG esaltato, mica a tutti... e questo, senza barare, non è semplice. Una regola che pone il bilanciamento esclusivamente nelle mani del DM e gli rende più difficile il lavoro, tanto che a volte farà errori, secondo me non è fatta bene.
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Giudizi e opinioni sul voto di povertà
E se lo giochi in quel modo è sbilanciato!
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Danni sonori
Non ho tempo di scriverlo ma le regole sono a pg 165 del phb e in più c'è almeno una faq sulal durezza a pg 76 delle faq
- Multiclasse chierico
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Punizione esemplare per PG
Secondo me il problema è che il giocatore sta giocando per far ridere il tavolo mentre il DM vorrebbe fare una campagna seria. Magari sbaglio però se così fosse ti darò un suggerimento che mi è capitato di dare altre volte ultimamente e ispiegabilmente ha trovato forti opposizioni ma ci provo uguale. Mettiti d'accordo off-game con i tuoi giocatori sul tipo di gioco da fare.
- Dungeons & Dragons 2
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Dungeons & Dragons 2
certo, come no. Ecco la tua educatissima risposta ai miei commenti sul film: "E' un film di D&D. Punto." Potevi semplicemente accettare che la penso diversamente da te o almeno discuterne (come stai facendo adesso) invece che dare le tue sacre verità. Oltre che film di D&D hanno fatto pure dei romanzi e, per quanto non eccelsi, non ci sono le scenette di introduzione delle varie classi e l'avventura stile hack & Slash. I personaggi sono più o meno approfonditi caratterialmente, alcuni arrivano pure a interagire (!) e c'è perfino una trama! Non per questo si può dire che non sia D&D. Come ho detto non si fanno i film sui giochi, ma sulle storie. Un film di D&D deve attingere al flavour del gioco (che è ben definito), magari anche ad una ambientazione e puntare su una trama, perchè i film hanno una trama, non è una cosa opzionale e non è secondaria. Se le storie prodotte dal gioco non fossero all'altezza sarebbe un preciso dovere ignorarle e crearne di apposite, come hanno fatto per i romanzi, altrimenti non sarebbe un film ma un documentario sul gioco o una pubblicità o un video di presentazione o che altro vuoi te. In ogni caso, se usano una storia schifosa non vedo perché non sarei libero di dirlo. Non ho negato che abbiano ben trasposto D&D, ho solo detto che la trama fa schifo e il film inguardabile.
- Dungeons & Dragons 2
- Divinità morte
- Dungeons & Dragons 2
- Dungeons & Dragons 2
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Dungeons & Dragons 2
Trattandosi di un film la trama non è opzionale ma necessaria. Poi c'è da vedere anche la qualità della trasposizione. Nel caso in questione hanno fatto emergere le meccaniche con delle scenette indegne pure dei peggiori film di serie B. La prima parte sembra quasi un video di presentazione al gioco, giusto per intenderci. Avrebbero dovuto rispettare le meccaniche del gioco facendole però emergere all'interno della storia e non in delle scene quasi a se stanti (cosa che dopo hanno anche fatto ma avrebbero dovuto farlo fin da subito). Se poi avessero usato anche una ambientazione e una storia sarebbe stato un inizio sufficiente.
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Cerco Info sul materiale, possibile revival AD&D
quindi fammi capire, per OD&D immagino intendi la scatola rossa e seguenti. E la Rule Cyclopedia immagino che la consideri sempre OD&D. Perchè se vuoi un gioco senza griglie mi sembra che sia quella che fa per te. Nell'ipotesi che non ti vada bene in pratica la scelta è tra AD&D 1°ed e AD&D 2°ed? Tra le due ti consiglierei senza ombra di dubbio la seconda ma tieni conto che non hanno quell'immediatezza del OD&D e sono una specie di brutte copie della 3° (senza problemi di build ma con un regolamento incasinatissimo). Dungeon crawling o no, dipende solo da te. Nella 2°ed hai del materiale in più che potrebbe aiutarti... se lo compri. bè, i base e già siamo a tre... ci resta poco. La DMG conteneva gli oggetti magici e solo poche altre cosette... un manuale poco usato nel complesso. Il MM ti merita prendere questo o comunque una ristampa di questo e non il MM1 Altri manuali di regole dipendono da quello che cerchi. La serie dei Complete handbook è molto interessante, così come il tome of magic o... bè, una infinità di altri Le ambientazioni non ti interessano? erano molto belle, ma composte di molti manuali e alcune per certi versi una copia espansa di quelli della 3°. Comunque sono il punto forte di AD&D non conosco le edizioni italiane e qua sopra parlavo di roba inglese
- Dungeons & Dragons 2
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Crisi, collasso dello spirito di squadra
ci sono due scuole di pensiero. C'è chi dice che quanto il giocatore dice sia di primaria importanza rispetto il tiro e chi dice il contrario. Io penso che se uno ha usato delel risorse per alzarsi le skill abbia poi diritto di usufruirne quindi sono per la seconda. E sia chiaro che questo non implica che quanto dica non conti nulla.
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combattere contro se stessi ?
4 alter ego sono un LI pari al livello del gruppo+4, quindi un incontro difficile, o molto più semplicemente un incontro con il 50% di possibilità di vittoria (ammesso ci sia parità di equipaggiamento). Però se per vincere perdete due PG resta una vittoria? Il DM è avvantaggiato sia dal comandare tutti i PNG, sia dal poter usare tutti gli oggetti/incantesimi senza dover pensare al costo, sia dal poter perdere 2-3 dei PNG. Inoltre questo genere di incontri l'ho sempre visto in situazioni che non mi piacicano dal punto di vista narrativo, ma ovviamente non so se sia anche il vostro caso.
- Dubbi del Neofita
- Dubbi del Neofita
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Sul perché le Challenge per me sono un meccanismo fatto male
Non sono semplicemente parole in inglese ma anche termini tecnici ben specifici. Ho spiegato dopo cosa intendevo
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Sul perché le Challenge per me sono un meccanismo fatto male
Le CD dipendono dal livello della sfida, quindi nel manuale la difficoltà è anche, ma non solo, il livello. Poi a seconda delle abilità usate posso avere prove difficili, facili o medie in numero maggiore o minore (fermo restando i successi totali) ma questo dipende dalle strategie adottate dal gruppo e non è calcolabile a priori (nel senso che tu non sai se faranno tre prove facile e due difficili o viceversa). Anche la complessità però influenza la probabilità di riuscita della sfida, c'è un sito dove hanno fatto tutti i calcoli ed è ovvio visto che a parità di fallimenti aumentano i successi necessari. il DM deve deciderli entrambi e uno influenza l'altro. Metti che vuoi dare ai Pg di livello 5° una possibilità del 60% di successo (puoi trovarli calcolati). Se usi una sfida a complessità 3 devi usare un livello 5 mentre se usi una sfida a complessità 5 dovresti usare un livello 4. il discorso è lungo. In breve non ti capiterà di fare una task durante la sfida se non per motivi non legati alla sfida e indipendenti da essa (e cioè che non forniscono successi/fallimenti). Questo perchè la sfida è un'altra meccanica che serve a giocare una scena non di combattimento calibrandone al difficoltà con precisione. In pratica: non importa che tu faccia, le CD sono queste (con quella piccola variabilità tra prove facili/moderate/difficili che dipende da una strategia corretta). Sei del 4° livello e vuoi impedire al sospettato di bruciare le prove? questo sospettato è nascosto dietro una porta di adamantio? bene, qui le cose sono due: o il DM non vuole che butti giù la porta e quindi mi da fallimento automatico se ci provo o il DM ha sbagliato a descrivere quella porta come di adamantio quando io sono solo al 4° livello. Mettiamo comunque che la porta sia più modesta. La skill a task mi dice la CD per buttare giù una porta di legno. Ma io non devo buttare giù una porta di legno, bensì devo buttare giù QUELLA porta di legno e velocemente (per fermare il tipo). Ecco quindi che la CD può essere diversa. il conflitto prevede una serie di azioni ma non una serie di task. Si fa un unico tiro su un'unica abilità per risolvere tutto il conflitto che potrebbe comprendere anche azioni che risolte con i task prevvederebbero più tiri, magari su più abilità. La porta d'adamantio è stata chiusa male dal mago, per questo è risultato più facile aprirla. Oppure era già indebolita. La coerenza della fiction la trovano i giocatori (e/o il master) mentre la coerenza della regola non c'è perchè questa regola agisce a livello dei giocatori e non dei PG. Potrei dire che non è physical Engine. se guardi gli esempi vedi che non è così perchè per compiti tabellati da skill indicano comunque la CD facile/media/difficile
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Sul perché le Challenge per me sono un meccanismo fatto male
vero e sono state riprese troppe volte. Per questo non mi atterrò a quanto scritto esattamente nei manuali e riviste (devo ancora studiarmi tutto come si deve) abbastanza su questo ho dei dubbi. Penso dipenda molto dall'esperienza del master. Da stare attenti però a non voler usare le skill challenge quando servirebbero delle sfide o quando i giocatori non vogliono usarle I commenti che seguono (degli altri utenti) mi portano a precisare una cosa. E' realistico che alcuni PG non siano propriamente adatti a risolvere un certo problema e se ne tengano fuori... ma non ce ne importa nulla! Questo è un gioco ed è divertente se tutti possono dire la loro in ogni occasione, con maggiore o minore incisività ma comunque dire la loro. Irreale, forse ma divertente e secondo i designer il secondo aspetto prevale sul primo. E questo penso fosse quanto intendesse pure fenna Inoltre sull'irreale ci sono due osservazioni da fare: 1) si tratterà di situazioni da avventuriero e quindi adatte, più o meno, a tutti i PG. 2) la regola può essere irreale se trasposta nella fisica del mondo ma questa è una regola che agisce a livello dei giocatori e va considerato il realismo della fiction prodotta e non della meccanica di per se. Fiction che dipende da master e giocatori. Ovvero, quando il barbaro interverrà in qualche modo nella sfida diplomatica sarà il giocatore a fare in modo che il suo intervento sia realistico a livello di fiction (cioè di racconto). E tra parentesi le meccaniche aiutano perchè il suddetto barbaro avrà diplomazia bassa quindi userà un'altra abilità a lui più appropriata. Dopo questa prima precisazione aggiungo che secondo me non escludono nessuno perchè penso che i giocatori siano costretti ad agire tutti in ordine di iniziativa. Forse non è esattamente quanto scritto nel manuale ma sicuramente io faccio così e lo consiglio. Il meccanismo tramite il quale tutti i PG possono agire è proprio la flessibilità delle abilità usabili (e qui il DM può dare una mano quando progetta la sfida o quando ascolta le proposte dei giocatori). Inoltre faccio notare che questo non rende la sfida più semplice (ne più difficile) perchè se essa prevede di fare 5 volte 15 o più, tanto vale le faccia sempre il bardo che tutti a turno. L'unica cosa è che la fiction rimanga coerente. su questo non sono d'accordo perchè per quanto possa essere o meno realistico porterebbe a sballare le CD. A questo punto uno solo fa la prova e tutti gli altri aiutano... una volta ho sostenuto una lunghissima discussione sull'argomento. Secondo me era proprio quello lo scopo delal complessità: renderla più lunga e più complessa dal punto di vista della storia (ovvero con più scene) ma non più difficile, per la qual cosa c'era il livello. Trovo molto più conveniente agire separatamente su livello e complessità per gestire probabilià di riuscita e lunghezza della trama piuttosto che dover agire sulla combinazione di entrambi. Comunque sappiamo che ora non è così no, ne dubito. Durante la sfida l'azione singola non conta ma conta la scena nel suo complesso. Se sai cosa significa direi che è un conflict resolution (o piuttosto simile) e non un task resolution. Non so se la cosa sia spiegata nelle riviste comunque sconsiglio la tua idea perchè farebbe sballare la difficoltà Si, moderata ed eventualmente modificabile dal master in base a ciò che fai nello specifico ma il punto dove credo non siate d'accordo è quello spiegato al mio quote precedente può essere... forse troppo lungo, forse troppo complicato, forse troppo meccanico... forse no. Forse bastava qualche semplice opzione No. Sgravo e fuori dalal filosofia della 4°. Rendere conveniente ci può stare ma non così. Preferisco costringerli ad agire. Alla fine è un modo per dire: siete 5, se tu non agisci sei di peso e vali come un fallimento. Che non sempre ci stà ma a spesso si. dubito sia conveniente/possibile. Far perdere PF sempre non è così bello. Basterebbe fare un successo parziale come ce ne sono in molti giochi e sono lasciati a discrezione di qualcuno (ad esempio levity). Ci sarebbe da studiarci