D&D è un gioco di ruolo, quindi c'è il ruolo ma c'è anche il gioco ed i tiri di dado che rappresentano gran parte delle regole e che non escludono l'interpretazione. In una skill challenge della 4° tiri il dado ma al tempo stesso interpreto (o almeno dovrei).
Possiamo immaginare una partita come composta da certe scene dove usi le regole e tiri i dadi (pur interpretando) e altre scene dove non usi le regole e non tiri idadi ma interpreti ed il master decide cosa succede.
Le parti in cui usi le regole principalemnte riguardano i combattimenti e gli usi delle abilità. Ora le cose sono due: o fai delle scene adatte al PG di livello più basso o li fai adatti ai PG di livello più alto. Ci sono delle regole che stabiliscono quando uno scontro è adatto ad un certo livello e gli uni non sono adatti agli altri. Questo è importante perchè D&D è un gioco, non un romanzo.
Le parti in cui non usi regole invece potrebbero essere masterizzate (e giocate) anche da qualcuno che non ha mai aperto un manuale di D&D quindi pur essendo normale che facciano parte della sessione, non è D&D, visto che succedono identiche in qualsiasi gioco.
e smettila con comemnti fuori luogo come questi. Non avere Arianna che scappa non c'entra assolutamente nulla col fare banali ricerche di artefatti, mondi incoerenti, rail roading. Anzi i mondi incoerenti sei tu che li fai per conciliare PG di livelli diversi.
veramente te l'ho detto più volte: perchè in D&D non ci sono regole per mettere centrale l'interpretazione, al contrario che in altri giochi.
Anche a questo ho risposto più volte ed ho risposto nuovamente qua sopra. Invece sei tu che non ha irisposto dicendomi quali sono le regole di D&D che usi per interpretare e che non comportino tiri di dado.
Ammesso lo sia puoi ben vedere come la regola zero non sia D&D e se diventa preponderante non sia neppure GdR ma recitazione