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D8r_Wolfman

Circolo degli Antichi
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  1. pretendo che tutti i Barbari, dato un contesto, un'ambientazione, un mondo di gioco, siano coerenti rispetto a questi dati, e che se un giocatore vuole interpretare un personaggio che meccanicamente è un Barbaro, ma che descrittivamente è tutt'altro, mi dia una spiegazione che abbia senso all'interno di quegli stessi dati... sarà almeno la 3a volta che lo ripeto. Non è un dire "no il Barbaro sapientone/zen non esiste", è un voler sapere perchè esiste @Nocciolupo il tuo personaggio aveva un senso all'interno di quell'ambientazione, come ho appena ripetuto non ho problemi a prendere per buono un personaggio atipico inserito in modo intelligente nel mondo di gioco ma mi mette un po' a disagio leggere che "alla fin fine le classi sono soltanto degli scheletri meccanici di capacità che il personaggio va a prendere", così come mi ci mette la nuova linea di pensiero per quanto riguarda le razze: tanto vale togliere qualsiasi descrizione e qualsiasi immagine, lasciare solo la spiegazione nuda e cruda delle meccaniche, e chiamare le classi "Combattente Versatile", "Combattente Leggero", "Incantatore Divino", "Incantatore Naturale", etc. questo però per me non è più D&D, che piaccia o no è sempre stato un gioco di stereotipi, e il bello è creare personaggi unici che esulino da quegli stereotipi; se per voi invece è tutto un insieme di manichini, allora per me quello cui volete giocare non è D&D. Lo accetto, non lo comprendo, ma a questo punto la discussione può anche chiudersi qui, visti i pareri inconciliabili
  2. spiegami perchè il tuo Paladino non segue lo stereotipo da manuale del Paladino allo stesso modo in cui l'hai fatto con il Mago, e te lo metto nero su bianco che accetterò senza pensarci anche quello ma direi che va più che bene se è contestualizzato e sensato all'interno dell'ambientazione, assolutamente sì è esattamente questo che intendevo ... eh?
  3. non ho detto che è qualcosa di meccanico, volevo far notare che, contrariamente a quanto hai detto, è proprio scritto nero su bianco che l'ira implica "una vera furia, uno stato mentale alterato", qualsiasi altra interpretazione esula da questo concetto base che l'ira è alimentata da una sorta di fervore religioso o da qualche tipo di contaminazione magica questo è uno spunto che non mi era venuto in mente quando non ricordo chi ha proposto diverse interpretazioni dell'ira: quelle interpretazioni, in un certo senso, le dnno le sottoclassi, che definiscono la natura del Barbaro abbiamo un guerriero legato alla natura (totem warrior), un pazzo omicida (berserker), un cieco fedele (zeolota), etc. queste sono meccaniche che danno diverse interpretazioni del Barbaro perchè non è credibile nel mondo di gioco. O tu mi dici che, appurato che il Barbaro nel mondo di gioco ricade sotto quella descrizione, nel momento in cui ti viene presentato un personaggio (giocante o non giocante che sia) sedicente Barbaro che, invece di entrare in una furia omicida, entra in uno stato mentale zen, non ti viene il minimo interrogativo riguardo la sua natura e il suo senso all'interno dell'ambientazione?
  4. ma questa è l'esatta applicazione del mio pensiero 😂 questo è un personaggio "atipico", con una storia sensata, supportata da delle meccaniche scelte di conseguenza, con una sua caratterizzazione e un suo spessore: è esattamente questo che a me piace, è esattamente questo che per me vuol dire creare un personaggio fuori dal comune (anche se io avrei fatto un multiclasse Ladro/Mago, o un Mistificatore Arcano, ndr) tu giocatore vuoi creare un personaggio che non rientra nello stereotipo della classe/razza/quellochevuoi che vuoi giocare? l'hai creato dando un senso alla sua peculiarità non voglio fare il bastian cuntrari a tutti i costi, ma... "In battle, you fight with primal ferocity" è letteralmente la prima frase nella descrizione della capacità di ira 😅 non della fluffa descrittiva della classe, proprio della descrizione di "Rage" non si scappa: se entri in ira, lo fai perchè sei una macchina omicida, qualsiasi altra visione della capacità è un'interpretazione personale che esula dal concetto "standard" definito dal gioco vuoi che il tuo Barbaro sia in realtà un nobile guerriero che ogni tanto sbrocca? meccanicamente vuol dire che potrai anche prendere livelli da Barbaro, ma non sarà questa la classe che starai giocando - assunto che al tavolo sia ammessa la versione "da manuale" della classe, forse continua a perdersi il fatto che il mio discorso nasce dal voler capire perchè, se il Barbaro nel mondo di gioco è un guerriero selvaggio, dovrebbero esistere Barbari che invece sono cavalieri bislacchi?
  5. rispondo in privato, non vorrei dare alla discussione una piega che esuli dall'intento originario
  6. @Bille Boo il mio non vuole essere un giudizio (negativo), nè uno sminuire un pensiero diverso, ma un mettere in evidenza come un certo approccio vada in contrasto con gli intenti e la natura di un gioco come D&D facendo un paragone alternativo: se qualcuno affermasse di vivere in una casa arredata, completa di suppellettili, quadri, e ammennicoli vari, e subito dopo aggiungesse che in realtà in casa ha solo gli impianti funzionanti, e il mobilio e tutto il resto lo tiene in cantina per metterlo e toglierlo a seconda dell'umore della giornata, allora non starebbe realmente vivendo in una casa arredata funzionalmente vivrebbe in una casa, con un tetto sulla testa, e l'indispensabile alla sopravvivenza, ma nei fatti la sua condizione sarebbe incompatibile con quanto dichiarato la casa è effettivamente arredata? Per me no, così come un RPG senza una componente RP degna di nota non è un RPG, per me l’avere un’opzione e non usarla non è sufficiente per considerarla reale non ti piacerebbe avermi come giocatore, posso essere tremendamente stracciamaroni, come dimostrato in questa sede, ma sarebbe indubbiamente divertente 😂 mentre ti rispondevo, ho realizzato che non ho motivo di criticare il gioco dei miei giocatori, date le premesse che ho fatto loro per questa breve avventura e per come è strutturata, e che quindi la mia risposta a @Bille Boo non ha credibilità nessuno dei giocatori è nuovo ai GDR, e io non ho messo loro "paletti interpretativi" per quanto riguarda la creazione e lo sviluppo dei loro personaggi, ma l'ho fatto perchè l'ho ritenuto un passaggio inutile per quella che doveva essere una one-shot (che poi si è protratta più del previsto per le loro scelte in gioco) mi riservo di esprimere un nuovo giudizio su un altro approccio di gioco se e quando avrò l'occasione di sperimentarlo su più ampia scala
  7. Apprezzo davvero il suggerimento, ma avendo già sperimentato (giusto ieri, tra l'altro) questo approccio, posso dirti che io ho vissuto un'esperienza diametralmente opposta alla tua: senza caratterizzazione, senza "ruolo", senza background, i giocatori hanno gestito i personaggi in maniera incoerente, piatta, macchiettistica, in netto contrasto con quelle che sono le meccaniche che dovrebbero definire, tra le altre cose, la loro caratterizzazione. E sì, parlo anche dell’allineamento. So già che l'argomento è sensibile e solleverà l’ennesimo polverone di proporzioni titaniche a riguardo, ma se un pg che in scheda ha scritto “caotico buono” pensa solo a depredare e saccheggiare, tanto da voler compare uno schiavo da usare come mulo e carne da macello, allora quel pg non è caotico buono, assunte delle linee guida morali condivise al tavolo. E io, come DM, mi sento in dovere di farlo notare al giocatore e suggerirgli un altro approccio al gioco, che sia valutare un cambio di allineamento così come modificare il suo gioco per attenersi a quanto scritto in scheda Non sto dicendo che un approccio come il tuo non sia "vero roleplay", ma che, se vuoi giocare a un role playing game, trovo che questo approccio sia incompleto, e che togliendo la componente di "role playing", paradossalmente, si renderebbe D&D non più un role playing game, ma una specie di hero quest con più regole Perché senza questo si avrebbero dei manichini con X capacità che hanno "perché sì". Perché il pg Mago lancia incantesimi? Perché il pg Barbaro va in ira? Perché il pg Paladino punisce i suoi nemici? Per quella che è la mia formazione di GDR, trovo inconcepibile che tutto questo non abbia risposta, neppure con una riga, e ti assicuro che negli anni ho abbassato di parecchio le mie esigenze narrative a riguardo, proprio perché ho capito che questo approccio può non piacere a tutti; ciononostante un minimo di caratterizzazione base su cui costruire il pg continuo a volerla da DM, e a crearla da giocatore. Perché, come ho detto prima, nel momento in cui l’ho tolta, e ho fatto come mi suggerisci, il risultato è stato fallimentare e piuttosto deludente, con tutta quella libertà di caratterizzazione che secondo te avrei concesso ai giocatori, loro ci si sono puliti il didietro, ne è uscito un gioco parodistico con zero immersione, in cui i giocatori hanno mosso pedine su una griglia di combattimento invece di interpretare un personaggio. E questo, per definizione, non è giocare a un GDR, non è giocare a D&D D&D non è un film, non è un libro, e non è una serie TV, è un prodotto con intenti diversi e che funziona con regole diverse, quindi decisamente non ritengo applicabile lo stesso approccio. Ma anche se fosse, le spiegazioni a posteriori in libri/film/serie che abbia accettato e viste accettare sono quelle inattaccabili, talmente coerenti e verosimili con la storia narrata da essere sollevate da qualsiasi rimostranza; e anche se certe incongruenze venissero considerate ammissibili data la qualità del prodotto, il suo target, e i suoi intenti, comunque non le renderebbe esuli da critiche, semplicemente si ammorbidirebbe il giudizio
  8. a livello puramente meccanico, inteso come insieme di regole stampate su carta, non ha alcuna rilevanza, ma questo lo sappiamo bene tutti quanti; acquisisce valore nel momento in cui in gioco si presenta una situazione in cui il vissuto del personaggio può tornare utile per (aiutare a) risolvere quella situazione, e quel vissuto trova riscontro nelle meccaniche effettive che compongono la scheda del personaggio un pg con meccaniche "selvagge" senza una storia "selvaggia" a supportare le meccaniche per me è incoerente, come un medico che esercita senza aver studiato medicina o un pilota che non ha all'attivo centinaia di ore di simulazione (sempre per restare nella metafora delle professioni) e non parlo di interpretazione estrema, di fare le "drama queen" come nell'articolo da te citato, questo è qualcosa che non ho mai preteso e che onestamente alla lunga trovo noioso, il mio discorso si limita a quella che per me è la concezione di un personaggio integro, credibile, coerente con sè stesso e il mondo di gioco: giochi un Mago (aka detentore di antichi segreti arcani) come fosse un Barbaro (aka guerriero primitivo, selvaggio e brutale) senza avere niente del Barbaro? allora voglio sapere come il tuo personaggio ci è arrivato senza aver mai lasciato la sua biblioteca e avendo ricevuto la migliore delle istruzioni, perchè io (così come chiunque con cui abbia giocato, come giocatore e come DM) non lo trovo accettabile in un sistema che, per quanto fantasioso, esige un minimo grado di coerenza come nota generale, non solo in risposta a @Bille Boo, vorrei ricordare che "gioco di ruolo" è una traduzione incompleta dell'inglese "role playing game", che letteralmente si dovrebbe tradurre come "gioco di interpretazione di un ruolo". Questa nomenclatura deriva dall'applicazione di tecniche psicoterapeutiche a loro volta derivate dall'arte teatrale; come detto, non pretendo la massima immedesimazione e recitazione del proprio personaggio, però se in un gioco in cui la componente interpretativa resta un concetto cardine, questa stessa componente viene sminuita a tal punto da non avere alcuna importanza, allora non giocate a dei giochi (di interpretazione) di (un) ruolo con la pretesa di far passare per inutile questa componente. @bobon123 ti chiedo scusa, avevo frainteso, non volevo metterti "in mano" parole che non avevi scritto questa è una visione delle meccaniche che ingenuamente non avevo mai preso in considerazione, ed è decisamente illuminante, mi hai dato tutta un'altra prospettiva del gioco però il mio cruccio resta: nella tua visione d'insieme il personaggio è contemporaneamente un Paladino e un Barbaro, a prescindere dalla combinazione di livelli? allora voglio veder giocare contemporaneamente un Paladino e un Barbaro, quali siano le sfumature che vuoi dargli, altrimenti ci veniamo incontro per trovare le classi che meglio sposano il tuo concept che non siano Paladino e Barbaro (che magari saranno Guerriero e Druido)
  9. Forse avrei dovuto fare una specifica: quando parlo di “background” non intendo la meccanica implementata dalla 5a edizione, ma di tutto quello che era il personaggio prima di prendere il suo primo livello di classe – la “storia della sua vita”, se così si può chiamare. Onestamente ho sempre trovato approssimativo e sgradevole ridurre il background del personaggio a un paio di tabelle e a un paio di benefici minori per raccontare tutto quello che è stato prima di essere un avventuriero, ma se deve essere la semplificazione di quello che era nelle edizioni precedenti, perché improvvisamente non deve valere più niente? Se la classe è il mestiere del personaggio, perché non dovrebbe avere una sua coerenza con quello che è il suo vissuto? Un mestiere si impara con l’allenamento, con lo studio, con la pratica, non si improvvisa dall'oggi al domani: se io ho una formazione tecnica, ho fatto l'istituto tecnico, e lavoro nel metalmeccanico, si può dire che abbia un background da "tecnico" e, coerentemente, abbia una classe "tecnica", così come un personaggio Barbaro avrà verosimilmente un background da Outlander o Far Traveler (scusate non so i nomi in italiano), e un personaggio Paladino avrà verosimilmente un background da Accolito o da Soldato. A meno di essere dei fenomeni con capacità psicofisiche fuori dal comune, nessuno si sognerebbe di uscire da un istituto tecnico, avendo passato anni ad apprendere conoscenze specifiche e a sviluppare competenze specifiche, per andare a fare il notaio. Non ne avrebbe proprio le capacità. Ok che portare avanti un’analogia del genere tra gioco e realtà non ha molto senso, però volevo porre l’attenzione su quest’aspetto che, in un modo o nell’altro, anche in gioco ha la sua versione. Beh ma è naturale che se tiriamo in ballo reskin e refluff allora si può tutto XD Ma io non sto parlando di un guerriero sciamanico, di un guerriero fanatico, di un guerriero cenobita, o di tutte le mille declinazioni e variazioni che possono avere classi e capacità (e razze), io sto parlando di un Barbaro, com’è presentato nel manuale, con la sua descrizione iconica e classica, con le sue capacità così come le conosciamo, con tutto quello che, “canonicamente” (passatemi il termine virgolettato), lo rende Barbaro. Ovvio che se entriamo nel magico mondo del “mi ridisegno la classe e le sue capacità su misura per quello che voglio fare io” allora la solfa cambia, ma non è su questo che vorrei discutere. (Ottimi spunti comunque @Voignar u.u) Non parlo di motivare tutto o trovare una giustificazione narrativa a qualsiasi cosa, di scrivere pagine e pagine di storia pregressa del personaggio o un trattato delle motivazioni che lo spingono a intraprendere una certa carriera, ma un minimo di coerenza lo esigo sempre, almeno avere l’idea del perché il personaggio sia così. Vuoi farmi un Mago/Barbaro? Va bene, ma come passi dall’essere un topo di biblioteca a uno che i topi li mangia arrostiti sui libri in fiamme? Mi basta anche un semplice “si è perso nella foresta e ha imparato a vivere come un animale”: non è molto, ma è già qualcosa per avere un’idea di quello che è il personaggio. E questo, come ho detto più sopra, lo trovo quantomeno sgradevole, per non dire aberrante, per quanto possa capire che in un gioco di ruolo il ruolo possa non piacere a molti, incentivarli addirittura a passarci sopra col carrarmato dando loro l’opzione di propormi un Barbaro Accolito o un Ladro Eremita, senza nemmeno avere la minima idea di come ci siano arrivati a questa combinazione, secondo me è stato un passo abbastanza falso. Vuoi creare un personaggio unico con qualità e capacità fuori dal comune? Allora mi piacerebbe davvero tanto mi dicessi come è arrivato a essere quello che è. E questa è una cosa assolutamente legittima, io stesso ho giocato per un certo periodo un Nano assassino attaccato solo ai soldi e ai suoi soli interessi, un figlio di buona donna in piena regola, ma aveva alle spalle una storia che spiegava il perché, perché stavo giocando un alter ego che, nel mondo di gioco, vive, si evolve, ha vissuto chi sa quali eventi prima di passare per le mie mani. Non penso che il giocatore sbagli qualcosa, né lo penserei se giocasse un Mago con Int 8 che combatte con ascia bipenne, ma vorrei sapere perché il suo personaggio è così diverso da quello che ci si aspetterebbe di incontrare nel mondo di gioco. Persino nei videogiochi “hack and slash” i personaggi hanno due righe di background (inteso come esperienze vissute), in cui l’unico scopo del gioco è letteralmente ammazzare qualsiasi cosa si pari sul nostro cammino, mi volete dire che in un gioco di ruolo la caratterizzazione non ha più nemmeno un valore minimo?
  10. salve a tutti approfitto del breve scambio avuto con il buon @bobon123 in questo topic per aprire una discussione un po' più ampia e generale per quanto riguarda la linea di demarcazione tra interpretazione e meccaniche di gioco, per quanto riguarda le classi del personaggio (o analogo sistema di "suddivisione dei compiti" per qualsiasi altro gdr) a parer mio, la scelta di classi è strettamente correlata al background e a certi paletti caratteriali/comportamentali/sociali/etc. del personaggio, in maniera perfettamente speculare: le classi influenzano il bg del personaggio, e il bg del personaggio influenza le sue classi prendiamo come esempi il Barbaro e il Paladino, per restare in tema con la discussione da cui è partito tutto: due classi dalla descrizione e dal flavour completamente diversi, che fino a un paio di edizioni fa in pochi si sarebbero sognati di affiancare nello stesso personaggio, ma che fortunatamente la 5a edizione rende possibile far coesistere in maniera più agevole - ma vediamo brevemente come ci vengono presentate queste due classi da un lato abbiamo il Barbaro: un selvaggio, un "uomo delle caverne", un predone delle terre selvagge, che ripudia la civiltà e vive in comunione con la natura, in modo più simile a quello delle bestie che degli uomini, dedito alla lotta per la sopravvivenza e alimentato da una furia primordiale che le genti delle grandi città a malapena conoscono attraverso storie e racconti dei mercanti più audaci. dall'altro abbiamo il Paladino: un guerriero che ha passato anni a forgiare il suo corpo per apprendere l'arte della spada, e il suo spirito per dedicarsi con tutto sè stesso al compimento del suo sacro giuramento, attingendo potere da entità ultraterrene, dalla natura stessa, o dalla sua sola ferma volontà, per portare la sua spada là dove la sua cieca fede lo porta. a seconda di con quale classe il personaggio verrà creato al livello 1, il suo background sarà completamente diverso; vice versa, se avessi in mente un certo tipo di personaggio piuttosto che un altro, andrei a scegliere la classe che meglio rispecchia la bozza che ho immaginato. quindi, dovessi partire come Barbaro, il mio personaggio avrebbe un vissuto da bruto selvaggio cresciuto agli angoli più remoti della civiltà che ha imparato a fare affidamento sulle sue sole forze, mentre se partissi da Paladino, probabilmente sarebbe un giovane cavaliere che ha passato la sua giovinezza al servizio di un altro Paladino che l'ha addestrato e l'ha iniziato alla sua fede e ai suoi ideali e se multiclassassi? passare da Barbaro a Paladino è relativamente "semplice", la letteratura ci fornisce molti spunti su come un uomo cresciuto nelle terre selvagge come un animale possa venire a contatto con la civiltà e cambiare radicalmente i suoi modi e le sue credenze: magari il nostro Barbaro ha voluto lasciare la sua terra natia per saziare la sua curiosità e sete di esplorazione, negli anni si è stanziato in insediamenti sempre più grandi, si è unito a bande mercenarie, a gruppi di avventurieri, ha trovato un ideale che si sposa con quelle che erano le sue conoscenze e le sue esperienze fino ad allora, e alla fine ha prestato il suo giuramento sacro ed è diventato un Paladino ma alla rovescia? se il personaggio nascesse come Paladino e più avanti durante la sua carriera volessi fargli acquisire un livello da Barbaro? come giustificherei un tale percorso? quale spiegazione avrebbe un cambio così drastico, un'involuzione così radicale, accantonare tutto quello che ha appreso per tutta la sua vita per abbracciare una natura più feroce e primitiva di sè? come potrebbe un combattente rigidamente addestrato apprendere l'ira barbarica? come potrebbe fare proprie delle capacità che, più che a tecniche apprese con l'addestramento, somigliano a tratti ancestrali radicati nella cultura e nel modo di vivere di tutt'altro personaggio? secondo il buon @bobon123, tutte queste sono masturbazioni mentali che potrei benissimo risparmiarmi, perchè alla fine le classi non sono altro che una raccolta di capacità tematicamente più o meno simili che sono lì solo per dare un significato in gioco a certe meccaniche sfruttate dai personaggi; parere comprensibilissimo, perchè andarsi a complicare la vita per un gioco? perchè, a parer mio, in un gioco di ruolo, tutto quello che ricade nella categoria "fluffa" dovrebbe necessariamente avere il suo peso nell'interpretazione di un personaggio piuttosto che di un altro, o tutte quelle pagine di descrizione delle classi sarebbero lì solo per occupare spazio che altrimenti resterebbe vuoto, e a questo punto tanto varrebbe rinominare classi e capacità con nomi assolutamente neutri e non indicativi, e togliere tutta quella che è la parte descrittiva lascio la palla al mio compagno di discussione, o a chiunque altro voglia esprimere il suo parere
  11. A1663 come anche indicato in questo tweet, non c'è distinzione sulla possibilità di sintonizzarsi (spero la traduzione sia giusta, non me la ricordo) a un oggetto magico in base al tipo di creatura, a meno che non sia impossibilitata per altri motivi a farlo
  12. io invece li trovo fondamentali, la caratterizzazione di un personaggio passa, subito dopo dalla razza, dalla/e sua/e classe/i, ognuna con la sua lore e il suo flavour che va ad arricchire il background e il vissuto del nostro alter ego, e non credo che tutte quelle righe stampate su ogni manuale siano lì solo per riempire spazi vuoti... il "problema", tra molte virgolette, del Barbaro è che, più di ogni altra classe, possiede capacità di classe che sono più simili a tratti razziali innati che a doti apprese tramite addestramento/studio/preghiera/ricerche online/patti demoniaci/etc., per questo ho chiesto come racconteresti il passaggio da guerriero sacro votato a un ideale e guidato da una fede cieca, a bruto selvaggio e primitivo alimentato da una furia insaziabile: come ha fatto un individuo cresciuto e addestrato verosimilmente in un ambiente civilizzato, con maestri di spada e precettori che l'hanno iniziato ai misteri divini, a diventare un combattente feroce più simile a una bestia che a un uomo, che ricorre a capacità in uso solo tra le tribù più isolate dal mondo? come fai a dire che tutto questo sia addirittura "svilente"? davvero per te non c'è alcuna differenza di caratterizzazione tra un personaggio che ha passato metà della sua vita a studiare su antichi tomi di magia, e uno che è nato e crescuto nelle terre selvagge combattendo ogni giorno per la propria vita? come può un personaggio che lancia magie dal potere sorprendente svegliarsi un giorno ed entrare in una furia omicida con cui svita crani a mani nude senza una minima spiegazione? mi rendo conto che la discussione stia deviando da quelli che erano i miei interrogativi originali, cui alla fine ho dovuto rispondere da me, se vogliamo continuare la discussione bisogna aprire un altro topic o resta aperto questo?
  13. mmmh no 😂 potrai anche farci poco con la sola descrizione, ma sono i dettagli che rendono un dungeon interessante e stimolante, prova tu a ridurre tutti i cambi di ambiente con un piatto "entrate in una camera rettangolare di lato 3x5 metri con soffitto alto 2.5", o "davanti a voi si apre un corridoio largo 1.5 metri e lungo 9", senza fornire dettagli, vediamo in quanto tempo i tuoi cominciano ad annoiarsi o a chiederti se ci sono altri particolari lungo le pareti, di cosa sono fatte, se sembrano rovinate, pulite, scolpite, grezze, lucide, opache, di quale colore etc. una lore come quella di questo sepolcro è anche stimolante, pure se ai giocatori potrebbe non fregare più di tanto e pure se non serve a niente ai fini delle meccaniche, ma fa sorgere domande: perchè questa camera è fatta così? perchè ci sono tante urne? perchè c'è una botola al centro? chi erano queste persone? chi ha creato questa camera? cosa succederebbe se disturbassimo le urne? cosa c'è nella botola? possono nascere spunti narrativi che magari non avevi considerato, i giocatori possono anche pensare che ci sia un meccanismo collegato alle urne per aprire la botola, come vorresti tu, e da DM mi divertirei da morire a vederli impazzire dietro qualcosa che non esiste (scenario già vissuto, molto divertente per tutti, ndr) a meno che ovviamente il tuo tavolo non sia composto da persone cui non frega minimamente dei dettagli e pensa solo al TxC e al danno per ammazzare il bbeg di turno - gusto lecitissimo, io per primo adoro ammazzare qualsiasi cosa respiri, però se mi dai anche un po' di colore e di atmosfera sono più contento, o alla lunga mi annoio e mi passa la voglia di giocare 😅 se proprio vuoi condirlo con qualche extra, non penso ci siano limitazioni di copyright che ti impediscano di usarlo come base per qualcosa creato a tuo gusto e necessità u.u
  14. questo dipende anche dal livello di partenza, nel momento in cui questo personaggio nasce di livello 6+ tutte queste belle elucubrazioni diventano improvvisamente utili come i tovagliolini del bar 😂 esattamente dove la perderei la CA? posto che sia con armatura media e Dex 14 che con armatura pesante non userei uno scudo, e che per entrambe probabilmente userei "defense" come stile di combattimento combattendo con un'arma pesante, la differenza sarebbe solo di 1 punto, e nemmeno nei primi livelli, ma solo nel momento in cui potrei permettermi le migliori armature della loro categoria (half-plate e plate, rispettivamente) a livello di background (non della meccanica da mettere in scheda, proprio a livello di storia pregressa del personaggio) come racconteresti la progressione Paladino --> Barbaro? un'altra feature della sottoclasse, che nel caso dello Zelota è un salvavita una volta per ira, e un'ira in più, che vuol dire un salvavita extra, danni extra, e durabilità extra, contro i danni extra del Paladino con gli smite (l'utilità fuori dal combattimento degli incantesimi di livello 4 e 5 è pressochè nulla) e la feature della sottoclasse al lv 15 - che per il Giuramento della Conquista sono danni extra in cambio di danni subiti, tra reckless attack e resistenze dell'ira potrebbe anche valerne la pena, ma fino a un certo punto, ha poco senso essere un araldo della distruzione se vengo distrutto per primo 😂 se togliamo feral instinct, allora togliamo anche cleansing touch, il succo resta che continuo a non essere persuaso della bontà di prendere più livelli da Paladino, ma grazie dell'impegno
  15. bastava dirmi di prendere un'armatura media invece di una pesante 😂 tanto riesco a farci stare comodamente Dex 12, prendo "defense" come stile di combattimento, e con un investimento minimo mi attesto su un accettabilissimo 17 alla CA - anzi, a farlo mezz'elfo arriverei anche a Dex 14 parto con un livello da Barbaro invece che da Paladino, poi filati 8 livelli da Paladino, poi concludo il Barbaro, e poi di nuovo il Paladino, così tengo il succo del Paladino tutto insieme, ritardo il tutto di 1 livello ma chissene, in cambio di una base più godereccia a livello personale per il bg e il flavour del personaggio (e dei TS Con, che male non fanno) e ripeto, degli incantesimi non mi frega più di tanto, non sono la leva giusta per farmi cambiare idea, con questa progressione ho già tutto quello che mi serve per fare male quando voglio e tenermi qualcosa di utile quando non meno tirate le somme, l'unica capacità ridondante è l'extra attack, ma sticazzi, per il resto non vedo tutta questa inutilità... e ancora non capisco che ti ha fatto di male il Barbaro per odiarlo tanto 🥲 ho capito che il resto lo caverò da solo, tanto bene o male la bozza in un modo o nell'altro è venuta fuori, grazie comunque degli spunti, ma sono ancora indeciso sulla razza, a ben vedere pure il Fallen Aasimar ci starebbe bene... un aiutino a decidermi una buona volta, per favore? ç___ç e comunque miglior "p.s." di sempre 😂
  16. posto che la mia conoscenza di Dragonlance si ferma a quello che ho leggiucchiato sui manuali di gioco qui e là negli anni, se non trovi una descrizione univoca e soddisfacente, crealo tu su misura e inseriscilo nella campagna
  17. ok ho capito che la combinazione Paladino 12/Barbaro 8 non ti piacerà nemmeno nel duemilamai 😂 mi è stato detto recentemente che non devo buildare un pg sui 20 livelli, ma su un più verosimile 15esimo livello; sempre recentemente, ho letto che, se non fosse per gli incantesimi, il Paladino sarebbe una classe più morta del Barbaro dopo il livello 7, salvo qualche Giuramento, tutto quello che avrebbe da offrire di veramente interessante sarebbero davvero solo gli ASI (pensiero in cui mi ritrovo abbastanza) - e al livello 15 arrivo preciso preciso proprio a Paladino 7/Barbaro 8, a quel punto gli ultimi livelli da Paladino in sostanza sono lì solo per avere altri d8 da dare sulle gengive aggiungere una terza classe onestamente non mi sconfiffera più di tanto, forse il Guerriero Rune Knight per diventare taglia Grande e alzare ancora i danni, perdo Improved Smite e slot da bruciare ma guadagno danni più affidabili e continuativi; il Battle Master onestamente non ha moltissime opzioni che mi possano tornare comode più di qualsiasi altra sottoclase, magari giusto Menacing Attack potrebbe essere interessante con le capacità da Paladino, ma più di questo io non vedo molto, sarò un eretico ma come sottoclasse il Battle Master non l'ho mai trovato così potente come tutti lo osannano sono seriamente interessato a capire dove vedi quei "5 o 10 livelli morti in cui il personaggio non è nè carne nè pesce e rasenta l'ingiocabilità", io personalmente li vedo a continuare come Paladino, visto che gli incantesimi sono davvero l'unica cosa per cui uno potrebbe pensare di rimanere nella classe, ma a me interessano più che altro per lo Smite visto che l'unica vocazione di questo personaggio è fare male ma i suggerimenti che cercavo sono ancora senza risposta, prima di continuare questa discussione sul cosa troviamo appetibile o meno nella classe X, qualcuno potrebbe aiutarmi a finire il pg o vado a sentimento? ç___ç
  18. @Minsc che incentivi avrei a fare Paladino 17 invece che 12? di altri due livelli di incantesimi ci farei poco e niente, visto che in combattimento gli slot li userei prevalentemente per lo smite, non potendoli lanciare stando in ira, e buona parte di quelli utili fuori dal combattimento li prendo già nei livelli dall'1 al 3; non prende nemmeno capacità interessanti, quella del Giuramento di 15° livello è carina ma niente di irrinunciabile
  19. serve a fare quello che fa qualsiasi descrizione: descrivere 🤔 per definizione stessa una descrizione non serve a nient'altro se non a informare, esattamente a che altro pensavi servisse? 😂
  20. pensavo a una cosa tipo Paladino 12/Barbaro 8, partendo da Paladino per la competenza in armature pesanti, visto che dovendo alzare Cha dovrò sacrificare Dex, e girare nudo magari con un malus e la sola Con ad alzarmi la AC non penso sia una furbata 😅 l'Ancestral Guardian è sempre carino, ma più che pensare ai compagni questo me lo immagino con il solo scopo di annichilire l'avversario; lo Zelota si sposa divinamente (badum-tss) con il Paladino, e la feature di livello 6 è molto appetibile; il Totem Warrior è un evergreen, ma per lo stesso ragionamento dell'Ancestral Guardian punterei a qualcosa per rendermi più cazzuto che per agevolare i miei compagni, come l'immancabile orso per la resistenza alla ogni e alla qualsiasi partendo da Paladino, quale sarebbe la progressione più ottimale dei livelli di classe? stile di combattimento più indicato (defense o great weapon fighting mi sembrano i più papabili)? a parte l'ovvio heavy weapon master, ci sono altri talenti "immancabili" o vado di ASI? a parte l'umano per il talento, che altre razze ci starebbero bene? pensavo all'ultima versione dello Shifter, con tratto wildhunt per abusare di reckless attack
  21. buondì a tutti rileggendo a tempo perso vecchie discussioni, mi è venuta in mente una combinazione che non avevo mai pensato, cioè Barbaro e Paladino mi è venuta in mente l'immagine di un energumeno incazzato con arma a due mani che terrorizza i suoi avversari e li macella come agnelli come sottoclasse del Paladino ho pensato al Giuramento della Conquista, ma per il Barbaro? idee sulla progressione dei livelli? talenti consigliati? razza?
  22. questo è veramente carino, si può reskinnare come si vuole in mille salse diverse.. penso proprio me lo salverò per buttarlo dentro la mia prossima avventura
  23. A1662 come sviscerato qui, tira una sola volta, e per altro deve pure tenere il risultato più basso
  24. onestamente a me non è mai capitato di dover creare dal nulla una scheda per un giocatore novizio in 20 minuti alla prima sessione, pure facendo one-shots ho sempre cercato di avere tempo prima di giocare per introdurre brevemente il gioco e le meccaniche e far decidere con calma la carriera del proprio personaggio per velocizzare il processo, prima di prendere carta e matita cerco di semplificare la scelta partendo da una domanda fondamentale: il tuo personaggio è un abile combattente o un potente incantatore? da qui poi le domande si diramano: se sceglie combattente, chiedo se lo vede come un individuo nerboruto corazzato o un agile schermidore o tiratore; se sceglie incantatore, chiedo quale sia la fonte del suo potere, se la sua magia gli deriva da poteri ultrattereni, da eredità genetiche, o da studio intensivo... e così via fino a trovare la classe che preferisce - ed eventuale sottoclasse che prenderà la scelta della razza è più immediata, di solito quella la prendono al volo, di base ho notato che è più facile immaginarsi Gnomo che Ladro i punteggi di caratteristica di solito glieli dò io, distribuiti nella maniera più ottimale per la classe, a meno che non ci siano richieste particolari del giocatore, in quel caso cerco di andargli un po' incontro facendogli capire però che conseguenze ci saranno per il suo Mago se preferisce avere un punteggio di Forza più alto di quello di Destrezza anche l'equipaggiamento glielo scelgo io di solito, sempre nell'ottica di essere il più ottimizzato possibile, ma qui è difficile sbagliare il background lo lascio scegliere a loro, anche se meccanicamente non è così discriminante ci tengo che sia comunque appropriato alla scelta di classe e razza, in modo da rendere il pg più coerente e credibile
  25. cliccami non serve sparare nel mucchio con 3 topic diversi per la stessa domanda, tranquillo che ti si risponde anche con uno 😉 e occhio al necroposting
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