Contraddizioni perchè sono l'opposto di quello che ci si aspetta da un'esperienza Jrpg, quello che vorrebbero creare.
Non so se riesco a spiegarmi, ma... nella stragrande maggioranza dei casi, il legame tra setting e trama in un videogioco rpg giapponese è molto più stretto rispetto a uno occidentale, in cui il setting è un contesto di genere abbastanza largo e generico in cui far accadere qualsiasi tipo di storia.
(Forse proprio perchè gli sviluppatori occidentali hanno mantenuto l'impostazione 'libera' dei rpg cartacei di riferimento, mentre i giapponesi hanno dovuto partire da zero? Non so, solo una teoria)
Esempio pratico, scambiare trame e setting di rpg tipo Divinity, Elder scrolls, Gothic, Risen, Dragon age, Two worlds, i vari a base DnD, (oppure Fallout, Wastelands, The outer worlds in ambito sci-fi) sarebbe fattibile senza cambiare moltissime cose... Mentre scambiarle in Jrpg come Final fantasy, Kingdom hearts, Ar tonelico, Pokemon, Xenoblade è praticamente impossible, ci sono sempre delle unicità del setting su cui si basa tutta la storia.
Ovviamente esistono eccezioni (tipo Dragon quest e Atelier in ambito Jap , Shadowrun e Mass effect in ambito Western), ma quando si pensa alle differenze tra japanese e western rpg si pensa a questo.
Che secondo me è un'impostazione estremamente occidentale, appunto... Insomma, se vogliono fare un rpg cartaceo ispirato ai videogiochi giapponesi, dovrebbero inserire le caratteristiche riconoscibili di questi ultimi. Al momento a parte lo stile grafico non vedo nulla... Magari sarà un bel gioco, ma molto poco Jrpg.
Anche gli otto pilastri, sono una cosa molto generica applicabile a tutto lo scibile umano, sinceramente.