“Fagioli e Grog in gran quantità ... sono affamato!” Esclamò Borr in escandescenza, forse per la fame o forse per il chiasso degli otto nani!
“voglio mangiare,poi quello che succederà dopo sarà un di più . Sono ancora indeciso se riposare le mie stanche ossa oppure divertirmi un po’ con quella tavolata di nani che sembra assolutamente troppo rumorosa. Qualcuno di voi capisce cosa stanno dicendo? ” Chiese curioso e stranito Borr.
”già che siamo in attesa di rifocillarci vi voglio narrare di come sono venuto in possesso della mia arma, non è successo tanto tempo fa, vivevo in un paese lontano da qui, erano tutti contadini, io ero alla ricerca di un posto tranquillo dove ritirarmi dopo le numerose battaglie che ho affrontato nella mia vita e quello mi sembrava il posto giusto. Mi ero ambientato bene, vita tranquilla, lavoravamo la terra e cacciavamo per procurarci il cibo, era la cosa più simile ad una famiglia che abbia avuto nella mia vita e mi ci stavo abituando. Ma come tutte le cose belle era destinata a finire.
saranno passati ormai 2 anni dall accaduto, una sera, durante una festa per L eccellente raccolto fummo attaccati da una moltitudine di orchi. Era buio, c era la nebbia e non li abbiamo sentiti arrivare. La nostra comunità era composta da parecchie femmine e bambini, ed eravamo in inferiorità numerica... fu una strage, cercai di fare tutto il possibile quantomeno per andare all inferno non da solo e portare con me quanto più nemici possibile... poi qualcosa accadde, uno di questi orchi si avvicinò a me, ero stremato e il mio corpo era cosparso di ferite, non riuscivo a muovermi, però ero contento. Tutto quel dolore stava per finire ma anche in questo frangente il fato fù beffardo, quell orco, aveva una luce strana negli occhi, qualcosa di lui mi fece sentire in pace, si avvicinò a me, e anziché finirmi mi diede la sua arma, era, come posso dire, viva, sprigionava calore e lucentezza.. la afferrai e poi... svenni... miseramente ... mi sveglia poco dopo, tutto era in cenere, tutti erano morti tutto era distrutto. Tutto tranne me. Avevo ancora L arma in mano, era questa falce qui, sapete , non ha alcun peso, nessuno e per quanto abbia provato a distruggerla e romperla, per via dei ricordi che mi portava, non ci sono mai riuscito, sembra indistruttibile. E poi, mi parla !!!”
dopo qualche secondo di silenzio e di stupore, Borr scoppió a ridere, sbattendo i pugni su tavolo esclamò: “quali sciocchezze mi passano per la testa, le armi non parlano” e alzando sempre di più la voce iniziô a ridere a crepapelle, anche se un velo di tristezza si palesó sul suo volto.