Turno 1: I Era, 9 pp
La giovane donna si erge fiera, guardando dritta di fronte a sé. Attorno a lei il nulla, quel vuoto cosmico che si può trovare solo nelle parti più remote del multiverso, spazi dove solo gli dèi osano recarsi. Le bianche vesti sembrano ondeggiare di una invisibile brezza, mentre le sue bianche ali piumate si dispiegano nell'oscurità, tese e immobili. Davanti a lei una massa informe di energia, talmente vasta da sembrare infinita, pulsa in maniera minacciosa. Si inchina.
- Oh, Signore Onnipotente! - pronuncia quelle parole con voce ferma e sicura - Io vi desto dal vostro sonno antico!
Ed ecco, improvvisamente, qualcosa in quella nube ultraterrena sembra rispondere all'invocazione della creatura angelica. Fulmini multicolori di energia divina scaturiscono roboanti, ripiegandosi su se stessi, scontrandosi, esplodendo e dividendosi in mille altri ancora. E in quello spaventoso spettacolo una voce si leva, talmente profonda e gutturale da poter scaturire dal centro stesso della creazione. Quali tremende parole, quali terribili verità potranno essere udite?
- AlTrI… CiNqUe… MiNuTi...
La donna alza il capo, evidentemente spazientita
- Con tutto il dovuto rispetto, Vostra Onnipotenza, dall'ultima volta che lo avete detto sono passati… - Inforca un paio di occhiali dalla montatura dorata, ornati di perle e lapislazzuli, mentre consulta un taccuino che pare emanare una scintillante luce bianca, miracolosamente apparso tra le sue mani - ...esattamente due milioni e settecentoottantatre mila e settandue anni - Lo guarda severa - Avete già perso ogni diritto divino su Arda, Oerth, Abeir-Toril… Devo continuare?! - sospira - Se continuerete così non rimarrà nessun piano libero! - Scuote la testa, quasi rassegnata - E apritele le finestre ogni tanto! In questo Nulla Cosmico c'è un odore terrificante!
- Va bene! Va bene! Non c'è bisogno di scaldarsi tanto - Sbotta l'essenza divina - Qualche proposta?
- Sono felice che me lo chiediate - Risponde improvvisamente rasserenatasi, sfogliando le luminescenti pagine del taccuino - In effetti c'è un pianeta libero sul piano materiale ZQ-816. Non è molto grande, ma è il migliore che abbiamo a disposizione
- E sia...
- Suggerirei di partire con qualcosa di discreto ma maestoso, che nei millenni a seguire possa destare meraviglia e stupore di fronte alla perfezione della creazione divina
- Mmmh...
- Mh?
- Ok… forse ho capito cosa intendi...