Pauline95

"Io soono Nuandal" il ragazzo indica il mostro alle sue spalle "caapo e rreee di queste llan-lande. Voi avete assalito la mmia gente ququi al nostro teerittorio. Coon ingano eee violenza! Ora assalitte ancora e ancora, e parlate come se ioo fossiii beestia. Ma ioo parlo maale vostta linghua. Vooi nnon parlare la mmia" il mostro sogghigna e guarda tutti, ma in particolare Thalia e Leovold "cchi è la bbestia qui?"

Fate i gesti convenuti con le luci. E non molto tempo dopo qualcosa emerge dall'oscurità della notte. Il vostro sguardo è attirato da un vago lucore violaceo, e per primo avanza un giovane uomo ben piantato, un abitante delle terre di confine come ne avete visti molti di recente. Pelle chiara, capelli biondo sporco, volto franco e aperto. Un po' troppo aperto, ora. Sembrerebbe un demente, lo sguardo vacuo e un vago sorriso. Il bagliore viene da leggere fiammelle e scintille che sembrano danzare tra i suoi capelli, quasi invisibili. Dietro di lui ci sono cinque di questi esseri bestiali e primitivi; quattro sono come il messaggero ancora qui, ma l'ultimo è un po' più grosso e ha un terzo braccio più piccolo che tiene ripiegato contro il petto, probabilmente inutilizzabile. Il volto è quasi quello di un uomo, ma senza naso e con tozze e corte corna sulla fronte. Gli occhi brillano del medesimo colore violaceo, e scintille balzano attorno alla sua testa. Regge una mazza di oricalco, che fa impazzire la vostra "bussola". Vi guarda dalla strada e poi l'uomo avanza di un passo e parla "Nvasorii! Cosa vvi ppoortaa qui? Peerché uuccidedete le nostre i nosttri gente? Fuocco di bastone e furiaa di feerro! Laadri di cibbo!" incespica sulle parole, inflessioni incoerenti "ditte cosa voolette"

Provate a scrivere su un foglio, in modo semplice, che volete parlare con il loro capo qui e all'aperto. Il messaggero prende il foglio, lo annusa, e se ne va. Torna quasi un'ora dopo, con lo stesso foglio. Sul retro, a caratteri molto stentati e sgraziati, frutto di una mano infantile o inesperta, la scritta Venire da voi se bene fate movimento di fuoco due volte e due volte pace alleanza Di certo non è scritto da un poeta. Ma è relativamente comprensibile ciò che vuole il loro capo. Se volete incontrarlo qui, basterà usare la torcia del messaggero per fare due segni, e poi due segni di nuovo. Gli uomini sono sempre nervosi: ci sarà da fidarsi? L'incontro con il capo potrebbe essere risolutivo anche se doveste usare la violenza invece della diplomazia: almeno avete spostato lo scontro dai sotterranei al vostro piccolo fortino.

Gli uomini abbassano i fucili, di controvoglia. Fate dei cenni al mostro, e strano a dirsi sembra capirli. Titubante si avvicina con la torcia bene in vista, ma scostata dal volto come se gli desse fastidio. Arrivato a cinque o sei metri dal vostro rifugio si ferma di nuovo, sguaina una specie di coltellaccio e lo pianta nel terreno. Poi avanza fino al muro, lascia cadere la torcia e illuminato fiocamente dal fuoco comincia ad arrampicarsi fino a voi. Arrivato in cima resta in piedi, a pochi metri, e volge la testa in vostra direzione. Grugnisce qualcosa, e mostra la mano vuota. Poi indica la torre spezzata, grugnisce ancora e la indica una seconda volta. Fa il gesto di gettare qualcosa per terra, mostra le mani vuote, poi indica voi e fa lo stesso gesto. Thalia, dal genio che è, capisce dopo un po' il significato della pantomima. Un incontro con il loro capo, alla torre, tutti disarmati. Loro e voi. Fidarsi sembra davvero difficile in queste condizioni!

Dopo una lunga ma infruttuosa esplorazione del villaggio decidete di provare a resistere ancora nel vostro edificio rinforzato. Così dedicate il resto della giornata a ripararlo e dotarlo di altre difese: pezzi di muro che sono più robusti e spessi, una sorta di tettoia raffazzonata che dovrebbe però impedire ai mostri di trascinarvi via. Quindi vi mettete a fare la guardia a turni, per evitare di passare un'altra notte svegli e arrivare all'indomani stremati. Durante la prima parte della notte non accade nulla di strano, solo qualche lontano movimento. Poi dopo la mezzanotte una figura avanza brandendo una rozza torcia. Per qualche istante pensate ad un altro attacco col fuoco, ma poi vedete il mostro ingobbito sventolarla in vostra direzione, e poi restare lì in mezzo alla piazza a tiro di fucile. Annusa l'aria, si guarda attorno e cambia più volte posizione, ma sembra proprio voglia farsi notare da voi. Un paio dei vostri sollevano comunque i fucili per aprire il fuoco, ma restano in attesa di ordini.

In realtà capite ben presto che, per come si presentano i buchi, l'idea del fumo non è poi così buona. Innanzitutto il fumo sale verso l'alto, e i buchi sono più o meno a livello del terreno. Potete certamente far entrare un po' di fumo indirizzandolo accuratamente, ma la maggior parte si disperderà salendo verso l'alto. Ma soprattutto non sapete dire se avete davvero trovato tutti i buchi. Il terreno roccioso è poroso, alcuni fori sembrano quasi naturali. Quanti ce ne sono davvero, celati da rovine o artifici dei mostri? Tapparne alcuni è sicuramente fattibile, e con gli uomini ne coprite già un po' con detriti pesanti e difficili da muovere. Il più grande resta quello nel centro del villaggio, e per coprirlo tutto ci vorrebbero ore di lavoro. Comunque nel corso della mattinata non subite assalti di alcun tipo. Ritrovate i corpi di alcuni di questi mostri, uccisi dalle ferite inflitte coi fucili. Nella fretta (o nel timore delle armi) non sono stati recuperati. Trovate anche una buca ricoperta a metà di terra, una sorta di discarica dove i mostri hanno lasciato ossa e scarti. Molte ossa sono umane, e Thalia riconosce i segni di coltelli e lame: sono state scarnificate dopo una sommaria cottura.

Anche Ferdinando viene medicato al meglio, e completate altre trappole. La decisione di non salvare il prigioniero è accolta con un misto di malcontento e sollievo. Lo spirito di corpo impone ai soldati una certa solidarietà, ma nessuno vuole abbandonare il rifugio. Le grida procedono ancora per un'oretta e poi si interrompono di colpo. Trascorre un'eternità di silenzio e tensione, e poi un po' prima dell'alba un ultimo fiacco assalto: un lancio di pietre fermato sul nascere da qualche colpo di fucile. La luce del sole illumina il corpo del soldato, lasciato su un sasso come monito o messaggio. Bracca e gambe spezzate, e una macchia sanguinolenta al posto della testa. "Ordini?" chiede uno dei soldati, distogliendo lo sguardo. DM

Lavorate alacremente per mettervi al sicuro. La notte è ancora giovane, avete perso alcuni uomini e siete feriti; ma l'assalto alla casa è stato contrastato con successo e l'edificio in sé ha subito pochissimi danni proprio grazie al vostro intervento. Alcune aggiunte frettolose implementano un po' le difese, aggiungendo vecchie tavole di legno e pezzi di mobili marciti alle barricate improvvisate. Thalia passa diverso tempo a medicare i feriti, riuscendoci con alterne fortune. Il buio, il freddo, le orrende macellazioni fatte dalle armi nemiche... la tensione... sono ostacoli difficili da superare. Thalia, Ferdinando e Ludwik si ritrovano malconci ma ancora in grado di combattere. Il soldato ferito dalla lancia spira tra le mani della cerusica, delirando per la perdita di sangue. D12 viene ricostruito abbastanza in fretta, sicuro segno dell'ingegno del suo creatore. Vi premurate anche di tenere le luci accese, e grazie ad esse vedete di tanto in tanto qualcosa muoversi per le rovine del villaggio. Ma le ore passano e vi avvicinate alla mezzanotte senza che altri mostruosi abitanti delle profondità vengano a disturbarvi. Quando la notte si fa più buia, però, delle grida spezzano il silenzio. Riconoscete parole spezzate nella vostra lingua, e capite che il soldato trascinato via durante il primo attacco è ancora vivo e loro prigioniero. Lo stanno torturando da qualche parte nel villaggio, forse vicino alla torre. Non riuscite a vedere molto da qui, ma sentite chiaramente. DM

Ludwik fracassa il cranio del suo avversario, e gli sforzi concentrati di Nikola e Thalia finiscono un altro degli aggressori. Ferdinando ferisce ma non uccide il mostro vicino a lui... ma lo scontro è ormai finito. Leovold si fa avanti, e i due obbrobri rimasti decidono che non vale la pena morire qui e ora. Con dei ticchettii comunicano qualcosa e all'unisono fuggono scivolando e saltando tra le rovine, fino a sparire nella notte. Vorreste riposarvi, tirare il fiato, ma il fuoco continua a bruciare e dovete prima di tutto occuparvi dei focolai. Li spegnete con un po' di fatica, soffocando le fiamme e rischiando di scottarvi o peggio. Ma ce la fate. Stanchi, feriti e timorosi di altri assalti raccogliete i resti di D12 e vi ritirate di nuovo al "sicuro" al piano superiore. I vostri uomini hanno tenuto il fortino, ma ne mancano altri due. Dei dodici uomini iniziali ne restano solo sette, più uno ferito molto gravemente dal colpo di lancia a inizio scontro. Ma il vostro contrattacco ha ucciso diversi nemici e sembra che l'assalto alla casa si sia fermato. Per quanto tempo? Non lo sapete, ma ogni attimo di riposo è prezioso. DM

Ludwik ferisce il suo avversario con un possente colpo di martello, e Thalia uccide quello che si trovata al suo fianco, dando respiro al soldato. Intanto D12 manca il suo morso, ma Nikola colpisce con una pistolettata il medesimo bersaglio. Ferdinando spegne il secondo falò, anche se a fatica: ora che stanno aumentando di dimensioni non è più così semplice! I mostri rimasti non si lasciano spaventare. O forse sono sicuri che riusciranno a finirvi? O magari non conoscono la paura, nella loro stupidità? Ferdinando viene risparmiato da un colpo che avrebbe potuto sventrarlo, ma è stato portato in modo assai sgraziato; l'eroico D12 invece crolla a terra in un mucchio di rottami, vittima della furia di due selvaggi. Ma è Ludwik a subire il colpo più duro. L'ascia del nemico affonda e si ritira grondando sangue scuro, e altro cade a terra con uno splash disgustoso. DM

Ludwick abbatte un altro nemico, gettandolo a terra con il collo fracassato. E anche Ferdinando riesce a uccidere il suo avversario, con due colpi bene assestati. Thalia indietreggia, e D12 prende il suo posto ma non riesce ad azzannare il nemico. Anche la pistola di Nikola manca il colpo! Due falò ardono con maggior forza, cominciando a crescere, mentre il terzo lasciato a sé stesso non cresce ma non diminuisce. I mostri continuano il loro assalto. D12 si prende un colpo di spranga sul muso, mentre il suo compagno lancia un ciocco incendiato a Ferdinando, mancandolo di buona misura. Altri due mostri piombano su Ludwick, percepito come il più pericoloso, forse. Lo colpiscono entrambi, ferendolo. DM

La battaglia nella casa abbandonata infuria mentre le fiamme cominciano a dilagare. Ludwik uccide un nemico con un colpo possente, e Thalia ne stende un altro. Nikola spara e ferisce uno dei mostri intenti ad attizzare il fuoco. Ferdinando invece si trova avvinghiato in uno scontro senza quartiere con un ominide ferito ma battagliero e anche abbastanza agile. Alcuni orridi mutanti restano a badare ai fuochi, ma altri vi piombano addosso (M 3, 7, 8, 9). Ferdinando viene ferito di nuovo, e anche Ludwik sente il sangue scorrere. Thalia viene colpita al capo da un pezzo di legno fortunatamente spento, ma il colpo è comunque dolorosissimo. Un altro la colpisce con un bastone. DM

Ferdinando, Thalia e Nikola abbattono uno dei mostri (M2) e ne feriscono gravemente altri due (M1 e M9), mentre Leovold spegne il primo fuoco. Ma quelli che sopravvivono rispondono duramente, infliggendo ferite anche a voi. E il fuoco continua a bruciare. Quel che viene in vostro soccorso è che, per ora, gli altri mostri non convergono su di voi. C'è un piano rudimentale in atto, e pare sia incentrato sul tenere accesi e protetti i fuochi... DM

Ferdinando in volo, e gli altri a piedi, scendete di sotto sfruttando una scarica di proiettili dei vostri. Nel piano inferiore dell'edificio sono accesi ora quattro fuochi, e dieci di queste bestie sono qui intente ad alimentarli. Il vostro arrivo non è improvviso come potevate sperare, ma avete ancora modo di intervenire e affrontarli, se volete... DM

Ferdinando trova un buon posto dove sistemarvi: il piano superiore di una casa che ha perso il tetto, diventando una specie di piattaforma coperta. Certamente non è ottimale perché permette agli avversari di raggiungervi scalando o salendo le scale... ma non c'è di meglio qui al villaggio. La ricognizione aerea permette di trovare un paio di accessi nascosti, e riuscite a tapparli assieme ad alcuni di alcuni dei più grandi. Per le trappole riuscite a combinare qualcosa, ma il materiale a disposizione è poco. Non combinate molto, ma ogni piccolo ostacolo è un piccolo vantaggio per voi. I soldati si asserragliano, preparano le armi e le munizioni, e assieme a loro cominciate l'attesa. Le poche ore passano lente e snervanti, i nervi degli uomini restano saldi... ma a mala pena. Poi arrivano le tenebre. E con esse, i mostri. Non ve ne accorgete subito, ma poi uno degli uomini nota un movimento tra le macerie. Poi un altro. Contro le luci che avete acceso vedete i bagliori degli occhi quasi ciechi degli abitanti delle profondità. Sono tanti. E convergono verso di voi. Senza attendere i vostri ordini, i soldati aprono il fuoco a volontà. Inizialmente la situazione è a vostro netto vantaggio, perché i mostri non fanno che muoversi furtivi e rapidi verso la casa che avete occupato. I suoni secchi dei fucili si susseguono interrotti solo dai rantoli e dalle grida degli umanoidi. Poi è uno dei vostri a gridare, afferrato da braccia che lo trascinano nell'oscurità, giù dalla casa. Per qualche istante regna il panico e un altro soldato indietreggia nelle retrovie con una lancia che gli trafigge il ventre. Il vostro intervento è vitale per rimettere a posto la confusione e ridare una forma al vostro schieramento. Due volte i mostri raggiungono quasi la cima della casa, e altrettante volte riuscite a respingerli. Poi però qualcosa cambia: del fumo comincia ad addensarsi attorno a voi, rendendo difficile vedere con le poche luci a disposizione. Poi uno degli uomini grida "Al fuoco! Hanno appiccato un incendio!" Si riferisce al piano terra della casa, che pur essendo di pietra rischia di diventare presto un luogo molto pericoloso: tra fumo e calore vi sarà difficile continuare lo scontro. DM

Calate sul villaggio avanzando ad armi spianate, ma apparentemente questi mostri non hanno messo sentinelle. Le case sono vuote, le strade desolate. Persino le rovine della torre in centro al villaggio non hanno qualcuno a proteggerle. Individuate subito alcuni buchi da dove i mostri entrano ed escono per raggiungere le tane sotterranee: oltre a quelli già visti la scorsa volta, ce ne sono una mezza dozzina più piccoli e sparpagliati. Non paiono fatti con intenzione, ma praticamente spuntano dove il terreno ha ceduto ed è sprofondato indebolito dai tunnel scavati nella terra. Anche la torre è parzialmente collassata proprio sotto il suo stesso peso, le fondamenta demolite da opere di scavo che hanno distrutto il lavoro degli abitanti originari del villaggio. Ci sono un po' ovunque resti di falò e ossa sparse, avanzi di cibo. Nella prima ora avete concluso il sopralluogo del villaggio. Non c'è niente di utile, o di riciclabile. Le case sono tutte in rovina e oltre ogni possibilità di recupero. Non ci sono suppellettili o mobilio. Chissà da quanto tempo il villaggio è in questo stato! L'unica cosa interessante che notate sono incisioni, simili a disegni stilizzati, fatte sulle pareti: sembrano opera dei mostri ma non capite se siano una scrittura o una forma d'arte. La "bussola" che avete indica che sotto il villaggio c'è una certa quantità di oricalco, ma quanto e a che profondità non sapete dirlo. Troppo imprecisa, ma questo suo viaggio inaugurale dovrebbe proprio servire a calibrarla. Avete ancora due ore di luce prima dell'inevitabile scontro con gli umanoidi. DM

Scegliete di alzare la guardia ma non investigare ulteriormente sulla scomparsa dell'uomo. Una scelta difficile, in realtà, ma è la più sicura. Nel corso della notte non accade nient'altro di notevole. Al mattino fate un altro rapido giro di perlustrazione ma non trovate nulla che riporti all'uomo scomparso. Un po' controvoglia gli altri decidono di riprendere la marcia. Il compagno scomparso viene segnato come "caduto" sul ruolino di servizio. Un altro uomo che la frontiera ha inghiottito in un sol boccone. Il giorno di marcia prosegue senza ostacoli o interruzioni, la pioggia è diventata una fastidiosa spruzzata di acqua fredda, irregolare e interrotta da squarci di cielo sereno. Arrivate in vista del villaggio in rovina che mancano quasi tre ore al tramonto, avendo preso la via più diretta della prima volta. Gli uomini si accampano temporaneamente dietro una bassa collina, stando attenti ad eventuali buche o tane nelle vicinanze. Pare siate al sicuro. Montano la guardia e aspettano ordini. DM

Cercate impronte, ma con costernazione non trovate né quelle dell'assalitore né quelle, eventuali, del soldato. Non ci sono segni di corpi trascinati, e pare che l'uomo sia letteralmente sparito nel nulla. Ma Ferdinando trova infine qualcosa, alzandosi da terra in volo tra un piccolo coro di esclamazioni dei soldati. Sui rami più bassi dell'albero l'esploratore trova una macchia scura: sangue. E altro sul ramo superiore. In cima all'albero, spazzato dalla pioggia, il sangue è più dilavato e difficile da trovare, ma qui ci sono segni di artigli sui rami. Qualche belva che vive qui in alto e preda trascinando su le vittime? Inseguirla tra le chiome di notte e con la pioggia potrebbe essere molto pericoloso, un rischio che forse non volete correre. L'alternativa è rintanarsi nell'accampamento sperando si sazi, oppure spostarsi sotto il maltempo. DM

Ludwik Nonostante i soldati siano in qualche modo distanti e un po' scontrosi nei vostri confronti, non vi infastidiscono. Obbediscono agli ordini, e il mero numero tiene lontani eventuali pericoli come animali selvatici. A un giorno di distanza dal villaggio in rovina un improvviso acquazzone vi coglie alla sprovvista e vi costringe a trovare rifugio in un piccolo boschetto, piantando lì le tende. Quando spiove una guardia lancia l'allarme: una delle sentinelle è sparita! Le tracce conducono fino ad un punto dove si è fermato per liberarsi la vescica, e per terra vicino al tronco ci sono la sua scarsella e il suo fucile. "Non ho sentito gridare" spiega l'altra guardia "Ma sembra che nessuno lo abbia visto da quando abbiamo fatto l'accampamento" DM

Il secondo giorno, nel tardo pomeriggio, Ferdinando arriva con una preda notevole: un incrocio tra un bovino senza corna e un grosso cavallo, ma con sei zampe. La gente del posto lo ha già visto ed è commestibile, anzi piuttosto buono. Si fa un banchetto che ben presto si estende ad un po' tutti gli abitanti di Ivkovic. Ne approfittate per migliorare i vostri rapporti con soldati e civili. Thalia stringe più o meno amicizia con Lucija, che condivide con lei le preoccupazioni sugli uomini, specie i soldati: proprio per loro non si è mai fidata ad uscire personalmente. La loro scorta per lei è pericolosa almeno quanto le bestie e il maltempo! Per quanto riguarda i suoi esperimenti, è a buon punto con l'applicazione della "bussola" ad un apparecchio che ne migliori l'utilizzo. Praticamente una vera bussola graduata che calcola anche la distanza stimata dell'oricalco. Spiega che per ora è imperfetto e la distanza può essere falsata dalla quantità e qualità del giacimento. Ma se tornerete potrà raccogliere altri dati e migliorarlo. Lo affida a Nikola "Il prototipo è fragile, fate attenzione. Ma confido nel vostro ingegno per una relazione sul funzionamento sul campo". Marek vende medicamenti e medicine a Thalia, ed è piuttosto scostante e scontroso con Nikola: non gli piace che si ficchi il naso nei suoi affari. Leovold passa i giorni da solo, escluso Rubedo, e scopre alcune cose curiose. Il villaggio ha un piccolo giro di borsa nera, gestito da due soldati; c'è anche un uomo che se ne sta sempre chiuso in casa, e gira con sciarpa e cappellaccio le rarissime volte che vi emerge (occasione mai occorsa da quando siete arrivati). Alcuni dicono che sia un fuggitivo o una spia straniera. Altri sostengono sia un lunatico. Il giorno della partenza vi fate trovare pronti e così i soldati. Sono ben organizzati ed equipaggiati, un bel cambiamento. Non sembrano però molto contenti della vostra presenza e anzi paiono quasi riottosi. Wolan fa un breve discorso ma sembra come aver perso interesse per la cosa, e senza tante spiegazioni vi fa partire. Restate sul chi va là per i primi due giorni, consci del nervosismo che serpeggia tra gli uomini. Il terzo giorno di viaggio ci accampate e notate che tre uomini prendono da parte Ludwik. Ludwik DM

"Allora è deciso. Farò sì che gli uomini siano pronti, e se mi darete una mano" si rivolge direttamente a Ludwik "potremo fare anche prima. Bisognerà ricontrollare le armi e le munizioni, e gli stivali da marcia" sembra illuminarsi, come se stesse ritornando ad un territorio più congeniale di un fortino nella terra di nessuno o di una cena di società. Wolan è un soldato, fino al midollo. Terminata la cena andate a riposarvi. Il giorno dopo vi occupate di alcune cose per la gestione della casa. Dal furiere del villaggio scoprite il postiglione partirà l'indomani. Fate dei calcoli e partendo tra tre giorni e contando un paio di giornate sul posto, tornerete più o meno in contemporanea con il suo ritorno. Quindi eventuali mobili, oggetti e materiali che richiedete oggi vi arriveranno in tempo. DM

Il governatore annuisce alle varie richieste che gli fate: strumenti e testi medici, mobili, ristrutturazioni alla casa. Risponde poi alle vostre domande e perplessità. "No, non c'è una scuola. Non abbiamo abbastanza bambini per dedicarvi delle risorse. E Mester Marek può vendere ciò che vuole al prezzo che vuole, mi spiace essere così brutale. Ma è così. Con tutto quello che può sembrare, è ancora ammanicato con la gente giusta... a sufficienza da rendermi difficile controllarlo. Potreste cercare di farvelo amico, è molto eccentrico. Magari vi farà uno sconto. In merito alle vostre perplessità, Kowlaski, è presto detto. L'oricalco è troppo prezioso per essere lasciato nelle mani di civili. Finché si tratta di piccole quantità, delle briciole, si può anche chiudere un occhio. Ma quelle quantità che avete riportato sono sicuramente degne dell'attenzione nazionale. Ecco perché è mio compito far intervenire le forze militari" La cena finisce. Wolan distribuisce del tabacco da pipa, di scarsa qualità ma comunque prezioso qui. "Parlatemi di questi selvaggi. Abbiamo avuto in passato delle descrizioni di uomini selvaggi... quelli chiamati nevitori. O come diamine si fanno chiamare. Sono nomadi, e vengono a volte qui per scambiare oricalco con altre merci. Ma non ne abbiamo mai visti a nord. Invece ho sentito anche delle voci su degli uomini bestia, mostri o qualcosa del genere. Vicino alle montagne, non distante da dove siete stati. Dunque è di quelli che parliamo? Esistono davvero?" chiede incuriosito. Si carezza la spalla mutilata "Se avessi ancora il braccio, vi accompagnerei. Ma purtroppo il mio arto di oricalco mi è stato requisito... sapete come funziona, no?" si rivolge principalmente a Ludwik, l'altro soldato presente. Sapete che gli alti papaveri della nazione spesso si riprendono armi e arti di oricalco per riassegnarli in base alle necessità. "Comunque, tornando a noi. Intendo spedire il drappello tra quattro giorni. Se desiderate accompagnarlo, fatevi trovare pronti" DM

Wolan alza la mano che gli rimane in un gesto di resa "Quanto ardore! Vedo che siete pronti a lanciarvi nuovamente nel pericolo... e io che credevo di farvi un favore lasciandovi riposare qui, al sicuro. Ebbene, se volete partecipare alla spedizione, non intendo frenarvi" Si rivolge poi direttamente a Ferdinando "Per quanto riguarda l'alloggio, temo di non poter fare molto. In realtà il vostro arrivo mi è stato annunciato relativamente tardi, ma se anche avessi avuto più preavviso non so se avrei potuto fare di meglio. Questa è la frontiera, non certo il centro della civiltà. Agi e comodità sono rari... come vedete, io stesso ho davvero poco qui. Questa stanza, e qualche oggetto personale. Certo in futuro potremo vederci più spesso e condividere certe comodità. Prevedo una collaborazione molto vantaggiosa per tutti noi. Ma Ivkovic è e resta un villaggio povero" Torna a guardarvi tutti, abbracciandovi con lo sguardo "Ma con un flusso più costante di oricalco, Ivkovic potrebbe diventare qualcosa di meglio. Altri verrebbero ad abitare qui, altre braccia pronte a lavorare per la nazione. Ecco perché ritengo che ora sia utile smuovere i soldati, e in altre occasioni ho preferito risparmiarli" Ascolta eventuali rimostranze o proteste, ma prova a calmarvi tutti "Sentite, ho pochi mezzi. Pensavo che questa cena vi avrebbe almeno fatto piacere, ispecie dopo il viaggio e le sfortune della missione. In ogni caso se avete richieste specifiche, qualcosa che possa aiutarvi a lavorare meglio, possiamo parlarne. Posso fare qualcosa magari... si, magari far arrivare con i prossimi carichi di rifornimenti qualcosa che altrimenti qui non potreste trovare. Libri, materiale per i vostri laboratori... diavolerie da uomini... e donne... di sapere" si rivolge in particolare a Thalia, galante come si confà ad un ufficiale. "Dunque, volete partire con la spedizione? Meglio ancora, vi permetterò di aiutarmi ad organizzarla. Avete consigli, idee? Ne parliamo dopo la cena, magari?" DM

Ferdinando Vi sistemate come meglio potete e raggiungete il governatore Wolan per la cena. Si tiene in quella che è effettivamente una sala da pranzo, anche ben decorata considerati i limiti di questo villaggio... forse Wolan sperava nella visita di qualche alto papavero, o forse gli mancano certi elementi della civiltà che qui non si possono trovare. La tavola è coperta da una tovaglia, ci sono forchette, coltelli e anche cucchiai, due bicchieri di vetro per ciascuno, dei tovaglioli ricamati, addirittura un centrotavola a forma di cornucopia... stona un po' perché dal corno emergono solo cinque o sei mele piccole e dure, quasi selvatiche. Le pareti hanno trofei di caccia, due fucili e due spade incrociati dietro ai due capitavola; dal soffitto pende un lampadario che però è attualmente spento. Invece la luce viene da una serie di lanterne poste in modo oculato. Wolan si è presentato in alta uniforme, pettinato e ben rasato. Quando arrivate vi saluta cordialmente e addirittura fa un baciamano a Thalia, spostandole poi la sedia con galanteria. Prima della cena vera e propria viene servito un breve antipasto di cibo d'importazione. Costoso. Il vino è invece locale; amaro e scuro, eppure corposo, può piacere o meno ma è di qualità. Dopo qualche preambolo il governatore arriva al punto di questo incontro. "Sono lieto di vedere che siete tornati tutti interi. Abbiamo temuto per la vostra incolumità, vista l'assenza prolungata. Mi pare di aver capito che avete avuto degli scontri, e che avete recuperato una piccola quantità di oricalco... oh, non siate stupiti. I nostri soldati sono anche malvestiti e indisciplinati, ma sono anche annoiati. E un uomo annoiato e un uomo attento ai dettagli, capite. Quello, e anche il ragazzotto che avete portato con voi: ha parlato a lungo" sorride mostrando i denti forti e bianchi "dunque parrebbe che alcuni di quei rozzi villici ribelli abbiano fatto una brutta fine... ma hanno trovato per noi una bella riserva di oricalco. Che ci siano dei mostri -o quel che sono- a guardia di quella ricchezza è solo un piccolo ostacolo. Noi qui abbiamo dei soldati, e possiamo finalmente metterli all'opera" Si versa da bere "Comunque non mancherò di segnalare il grande servizio che avete reso alla patria. Lo ammetto, di primo acchito mi eravate parsi... ecco, un po' dei disadattati. Ecco perché vi ho messo Kobyla al seguito, per tenervi d'occhio e soprattutto al sicuro. Ma pare che non sia poi così necessario. Una bella sorpresa" DM

Thalia (e chi altro va da Marek) Verso sera, dopo che Thalia è tornata, un soldato bussa alla vostra porta e vi consegna un messaggio a voce "Ehh... signori, signora. Wolan... il governatore Wolan vi vuole parlare. Per cena, a casa sua. Se volete" si gratta un orecchio in attesa di risposta. DM