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Informazioni su BeastfromtheEast
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Calibano - Druido umano Reame del Sogno Percepisco a malapena il freddo della gocce che battono senza tregue il paesaggio circostante. Il vento vento che dovrebbe mordermi la pelle con il suo gelo e, invece, sembra un debole sospiro. L'unica sensazione reale sembra il bruciore intenso del monile nella mia tasca. Lo tiro fuori e lo stringo nel mio pungo come se volessi aggrapparmi all'unica cosa che pareva reale in questo mondo. Questo e la bestia di fronte a me. Inizio a camminare a passo svelto verso l'edificio in lontananza imboccando la strada più agevole senza rifletterci troppo. Sento che in questo posto non c'è spazio per la ragione e, quindi, mi faccio semplicemente guidare dall'istinto. Caibano - 1px
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Locanda improvvisata, padiglione commerciale fuori dalle mura - sera Calibano - Druido umano Nelle terre selvagge la notte avvolge tutto nel suo abbraccio di tenebra mentre le stelle splendono orgogliose e con essa arriva un fitto silenzio, quasi assordante, che invita al silenzio e al riposo. Al contrario, la notte in queste terre è tanto vivace quanto il giorno. Le locande improvvisate si animano di fragorose risate e schiamazzi. Più la notte si fa fonda e più uomini e donne si animano svuotando avidamente boccali di birra, ansiosi di vivere come se tentassero di rifiutare la fine di un altro giornata resistendo all’inesorabile ciclo giorno e notte e, quindi, allo scorrere del tempo. Ho riportato ai miei compagni tutti gli accadimenti in città -forse non proprio tutto - e hanno condiviso la mia intenzione di recarmi al concilio da solo così da abbassare probabilità di essere scoperti. Adesso riposano nelle loro tende mentre siedo per terra vicino al falò. Mi rendo conto che da settimane non mi fermavo a riflettere occupato prima dai preparativi per il viaggio è poi dal viaggio stesso. Improvvisamente vengo avvolto da un profondo senso di inquietudine che mi stringe con una morsa allo stomaco. La minaccia della guerra incombente sta diventando sempre più reale. Sarà un’occasione per tanti eroi di dar prova del loro valore. Ma quante vite innocenti verranno spezzate? A questo pensiero una tristezza infinita mi colpisce come una fiamma che brucia ogni speranza. Mi calo senza accorgimene in un sonno inquieto è popolato da sogni disturbanti.
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Calibano - Druido Umano Quartiere Centrale - Tramonto In natura esiste una contraddizione tanto dolorosa quanto consolante. I predatori uccidono senza odio, non provano rabbia nei confronti della creatura che si accingono ad ammazzare. Le azioni sono governate da comportamenti automatici e non sono frutto ne di apprendimento ne di scelta personale. Con questo meccanismo primordiale il mio corpo risponde all’odore del sangue che stava impregnando l’aria. I muscoli si rendono improvvisamente. I cuore inizia ad aumentare il suo ritmo in trepida attesa dell’atto finale. Tutto intorno diventa ovattato mente sono consumato dal desiderio di divorare le carni dell’uomo a terra. Un fischio acuto mi distrae momentaneamente e girandomi vedo la fanciulla che richiama la mia attenzione. Mi soffermo per un breve momento sulla sua figura snella e slanciata toccato dalla curiosità di sapere qualcosa di più su di lei, ma non è certamente questo il momento. Questa breve distrazione è sufficiente per riportare la mia mente verso la parte razionale. Cosa diavolo sto facendo? È ora di tornare all’accampamento in attesa del concilio. Non vale la pena rischiare ulteriormente di essere scoperto. Con questo pensiero mi lancio velocemente per le vie della città facendo perdere le mie tracce.
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Calibano - Druido umano Quartiere centrale - Tramonto Unq volta avvicinatomi, mi rendo conto di aver compiuto un errore di valutazione. I vestiti di ottima fattura di quelli che a prima vista sembravano dei semplici balordi mi fanno pensare di avere di fronte uomini di alto rango o, addirittura, nobili. Uccidere o anche solo ferire un nobile avrebbe potuto avere delle conseguenze terribili - penso. Oltre questo, l’atteggiamento sprezzante e la risata divertita della ragazza non fanno l’impressione di una fanciulla in difficoltà. Questo tuttavia non ha importanza, in quanto improvvisamente l’uomo coperto di sangue si scaglia contro di me in modo scomposto e articolando parole senza senso. La mia mente non ha il tempo di formulare una serie di istruzioni precise. Sono puro istinto. Le zampe posteriori si flettono indipendentemente dalla mia volontà facendomi balzare poderosamente contro il mio aggressore. So perfettamente in quale momento scagliarmi contro la gamba destra con tutta la forza del mio poderoso corpo lupoide per far perdere l’equilibrio all’uomo sfruttando la goffaggine dei suoi movimenti.
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Calibano Quartiere centrale - Tramonto Sarebbe un azzardo immischiarsi in una situazione del genere. Potrei venire scoperto e potrei compromettere la missione principale. Ma, d'altro canto, non posso ignorare il pericolo che sta correndo la fanciulla. Oltre questo, quegli uomini sembrano solo dei balordi e credo che sarà facile spaventarli. Certamente non in questa forma. Mi lancio dal tetto della casa richiamando le energie dei venti della magia trasmutando nuovamente il mio corpo. Atterro con un tonfo pesante emergendo dalle ombre del vicolo come un enorme cane-lupo dal pelo lucido e nero come la pece. Sento gli occhi iniettarsi di sangue e la salivazione aumentare mentre l'odore del sangue del cadavere mi penetra le narici. Questa la parte più difficile. Una volta presa la forma animale oltre alle fattezze della bestia, si acquisiscono anche gli istinti e in questo momento sarebbe così facile abbandonarsi a questi istinti primitivi e soddisfare la brama di uccidere. Tuttavia, non voglio creare troppo tumulto e richiamo tutta la mia forza di volontà per controllarmi. Mi avvicino lentamente fermandomi a pochi metri dalla ragazza. Ho solamente intenzione di intimidirli. Pertanto assumo una posa da alpha puntando gli occhi come gocce di sangue ardenti sui tre uomini, rizzando il pelo sulla schiena e emettendo un ringhio profondo come se provenisse dalle recessi più profondi della terra. Un sorriso bestiale mi si dipinge sul volto attento a cogliere qualsiasi segno di attacco.
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Calibano Quartiere centrale - Tramonto Dopo essermi calato sopra la testa il cappuccio per coprire le mie fattezze osservo di sottecchi i pochi passanti. L'ottima fattura delle mie vesti, anche se logore, sarebbe stata sufficiente per rendermi riconoscibile, ma è lo stemma dell'ordine finemente ricamato sul mio pesante mantello verde scuro, un albero di ciliegio, che avrebbe tolto ogni dubbio. Sorrido leggermente alla mia stupidità. Continuo a camminare mentre il mio corpo si trasforma. Una folta peluria nera inizia a ricoprirmi il corpo, denti aguzzi e fini come aghi mi crescono al posto degli incisivi. Velocemente assumo la forma di un gatto nero dagli occhi ambrati. Un'insegna di una locanda con sopra vergata una stella a cinque che mi ricorda Aisha, la stella del Nord, attira la mia attenzione. Mi muovo furtivamente in direzione della locanda toccando a malapena i ciottoli della strada. In quel luogo si saranno radunate un gran numero di persone che avrei potuto osservare da vicino per soddisfare la mia curiosità. Balzo agilmente in cima al tetto della casa di fronte alla locanda osservando attentamente se ci sia un punto di accesso oltre alla porta principale.
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Calibano - Druido umano Sopra la città fortezza - un’ora al tramonto Plano dolcemente sulla guglia della cattedrale che ai miei occhi appare come un mostro di pietra. Un’opera partorita dalla mente umana che suscita in me stupore per la sua grandezza e allo stesso tempo repulsione per quello che rappresenta, ovvero il tentativo dell’uomo di ergersi al di sopra del creatore supremo delle cose terrene: la natura. Riprendo la mia forma umana piegandomi per mantenere l’equilibrio come un vecchio Gargoyle mentre le mie vesti logorate dal lungo viaggio penzolano pigramente a mezz’aria. Mi accarezzo la folta barba nera e valuto cautamente quale sia il migliore corso di azioni da seguire. Come se la natura avesse anticipato i miei pensieri, scorgo sopra la mia testa uno splendido volatile con un piumaggio di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che ricordano una corona. Un aquila reale! Sorrido e richiamo la sua attenzione con un fischio acuto facendole un lieve cenno con il capo di avvicinarsi. Mi rivolgo a lei con la dovuta deferenza, del resto le aquile sono gli uccelli degli dei, incarnazione dei grandi spiriti. Animali maestosi, liberi di volare verso l’altro tra le vette delle montagne, nella vastità del cielo. Le chiedo di volare dai miei compagni all’accampamento e portare un pezzo di stoffa blu che ho tirato fuori dalla bisaccia. La stoffa è un metodo tanto semplice quanto efficace utilizzato nelle terre selvagge per comunicare a grande distanza. Stoffa blu significa attendere ordini, stoffa rossa richiesta di aiuto. Osservo l’animale librasi nuovamente in volo per poi lanciarmi nel vuoto, riprendere la forma del corvo e riprendere le mie fattezze poco prima di toccare il terreno. Mi tiro sopra la testa il cappuccio cercando di tenere celati i miei occhi la cui natura felina avrebbero rivelato la mia identità. Il fetore della città mi punge le narici e non posso trattenere un espressione disgustata. Tuttavia, desidero passare qualche ora per le vie osservando la città in quanto a differenza dei miei compagni, ho sempre manifestato una vigile curiosità nei confronti dei kurani (termine dispregiativo per coloro che vivono in città).
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Calibano - Druido Umano Locanda improvvisata padiglione commerciale fuori dalle mura - un ora al tramonto i miei fratelli sorseggiano con atteggiamento sprezzante un boccale di birra infastiditi dagli sguardi insistenti degli altri commensali. Sono uomini abituati alla vita di frontiera immersi in una natura, tanto bella quarto pericolosa, che stride a confronto con il vociare degli ubriachi e la bruttezza degli uomini logorati da anni di vita cittadina. Io, invece, sono abituato alla sensazione di sentirsi fuori posto. Essere un membro dell’ordine ti rende inevitabilmente diverso e questo è ancora più vero per un Asrai. Infatti, manipolare venti della magia druidica muta il corpo. Per alcuni possono essere le corna di un cervo, per altri capelli lucenti che sembrano un manto erboso, nel mio caso gli spiriti mi hanno benedetto con gli occhi da felino. Mentre il cielo comincia ad illuminarsi delle luci de tramonto dove spiccano tinte cupe e bagliori che si snodano in pigre sinuosità immateriali, io osservo le mastodontiche mura cittadine sorridendo ripensando all’ingenuità puerile della guardia che ci ha impedito l’ingresso. Rivolgo un cenno ai miei compagni facendogli intendere di attendermi. Le parole tra noi sono superflue e sanno che andrò a raccogliere informazioni per decidere i prossimi passi. Giunto ai confini dell’accampamento inizio ad avvertire una sensazione di calore mentre il mio corpo asseconda la mia volontà ed assume le fattezze di un corvo nero. Mi godo per un momento la sensazione di inebriante libertà che mi provoca tutte le volte lanciarmi in volo e osservo attentamente il borgo che come un’enorme gigante di pietra si prepara per la fine della giornata. Scendo dolcemente una volta oltrepassate le mura scrutando attentamente tra i tetti e le strade indizi sull'ubicazione del luogo dove si terrà il concilio.
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Una sola strada si spinge a Oriente. Essa si snoda attraverso steppe indomite, terre boschive di cui non restano che schegge e montagne aguzze come coltelli. Nei pochi e desolati accampamenti umani serpeggiano ancora antiche credenze all’interno dei quali rimbombano ruggiti brutali che intonano preghiere ululanti agli dei oscuri mentre vengono praticati ripugnanti rituali di sangue. Le piccole bande organizzate di queste terre sono in costante conflitto tra loro per le poche risorse disponibili o semplicemente per il gusto di uccidere. Tuttavia, l’impero al fine di controllare i propri confini ha creato l’ordine di Bel Shaanar in quanto non ha mai sottovalutato la forza di queste tribù selvagge che se guidate da un capoguerra ispirato dai propri idoli può formare un orda inarrestabile che come una falce insanguinata può portare distruzione. Questa organizzazione è composta da uomini scelti appena nati che vengono addestrati fino a livelli di maestria che le altre organizzazioni imperiali possono difficilmente eguagliare. Essi si aggirano in piccoli gruppi compatti per pattugliare i confini del regno. Ogni gruppo è solitamente composto da quattro Guardiavia e un Asrai, ovvero uomini che hanno dimostrato una propensione alla magia e che sono stati addestrati nel suo utilizzo. Generalmente la magia è considerato un dono tanto potente quanto pericoloso e questo è ancora più vero per quella praticata dagli Asrai in quanto I venti magici da cui attingono sono strettamente legati alla natura selvaggia di queste terre la cui energia grezza può facilmente ritorcersi contro il suo utilizzatore. E’ raro incontrare un membro dell’ordine in altri regni, ma una minaccia terribile incombe sul regno degli uomini e la chiamata alla armi non può essere ignorata e, così, Calibano, il più giovane degli Asrai, assieme ad alcuni suoi compagni è stato inviato a Grigio Borgo. Scheda pg Ra - Calibano - Druido.pdf
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1) Sei un Asrai. Siete rari, potenti e temuti. Nella cultura del tuo popolo vi sono riservate posizioni di potere ma nell'Impero degli Uomini? I loro comandanti guardano a voi con sospetto oppure come una risorsa? E tu che opinioni hai di loro? Bel Shaanar il mangnifico. Bel Shaanar il grande. Bel Shaanar il reietto. Bel Shaanar il traditore della razza. Questi sono alcuni nomi attribuiti al principe eterno del popolo Boisé. In un’epoca remota le terre orientali erano ricoperte dalla Grande Foresta. Era un luogo sacro e arcano abitato da Spiriti Antichi che vagavano attraverso il fitto sottobosco. La foresta stessa era come un'unica coscienza ed era consapevole tutto ciò che avveniva all’interno dei suoi confini. Questa foresta sfidava anche le leggi naturali e il tempo al suo interno scorreva più lentamente rispetto al normale. Molte storie cantavano di viandanti che si perdevano nella foresta per pochi minuti e uscirne trovando il mondo totalmente cambiato come se fossero trascorsi secoli. All’interno di questa foresta, assieme agli spiriti silvani, viveva il popolo Boisé il quale aveva il compito di proteggerne i confini. Avevano fattezze simili agli umani, anche se in genere erano più snelli con movimenti più aggraziati, lunghi capelli di seta, occhi a mandorla con grandi pupille dai colori vivaci. Ogni 500 anni la foresta sceglieva un leader, chiamato il principe eterno, che benediceva con una lunga vita e con il talento della manipolazione della magia druidica, Bel Shaanar fu uno dei principi eterni e, a suo tempo, era considerato il più grande di tutti i suoi predecessori, il più puro tra i puri. Dotato di una bellezza fuori dal comune anche per i canoni del popolo Boisé, era anche un guerriero magnifico dotato di una destrezza senza eguali. Era tanto gentile e compassionevole con gli alleati della foresta quanto terribile e spietato con i suoi nemici. Tuttavia, il potere che veniva concesso agli uomini o donne chiamati a ricoprire la carica di guida suprema del popolo Boisè non era senza prezzo. Difatti ad essi o esse era vietato avere figli in quanto il potere della magia druidica era trasmissibile ai propri discendenti e gli spiriti della foresta lo consideravano un dono troppo potente da essere concesso arbitrariamente. Gli anni scorrevano e sotto la guida di Bel Shaanar il popolo di Boisé conobbe il suo periodo di maggior splendore fino a quando un incontro inaspettato avrebbe cambiato il destino di tutte le creature della Grande Foresta. Durante una battuta di caccia, sulla riva di un laghetto, Bel Shaanar scorse una paesana che si era persa. Sapeva quale sarebbe stato il suo destino: la foresta non accettava gli stranieri e probabilmente avrebbe ingannato la ragazza facendola vagare per i suoi sentieri finché non avrebbe trovato la morte oppure le avrebbe permesso di uscire per scoprire che erano passati secoli e vedere improvvisamente il peso degli anni consumare il suo corpo mortale all’istante. Ma la bellezza della fanciulla era disarmante e il principe, pur sapendo di non doversi avvicinare, le rivolse la parola. I due si guardarono per un momento e perdendosi l’uno negli occhi dell’altro si innamorarono follemente. A quel punto Bel Shaanar consapevole di non poter vivere senza la sua amata, utilizzò il suo potere per nascondere la presenza di lei preparandole un rifugio ai confini del bosco. I due amarono segretamente per un anno e il frutto di quella passione fu la nascita della prima Asrai, Ana, che avrebbe segnato anche la fine della vita così come conosciuta nella grande foresta. Un giorno un gruppo di Guardiavia trovò la famiglia del principe e ritenendoli dei comuni umani portò avanti l’ardua sentenza per gli stranieri che si addentravano dentro la foresta: morte. Quando il principe scoprì il destino della sua amata e della figlia, il dolore tremendo si trasformò in una rabbia vendicativa e prese una decisione altre tanto terribile. Sapeva che il cuore degli uomini era traboccante di avidità e facilmente corruttibile. Pertanto, si diresse alla corte dell’imperatore dell’epoca, Karl Franz, raccontando di essere un ramingo delle terre orientali e di aver scoperto il segreto per accedere alla Grande Foresta. In quel momento gli occhi dell’imperatore brillarono di una cupa avidità consapevole delle ricchezze che la foresta celava da secoli. Tuttavia non si fidava del nuovo arrivato consapevole che nessuno umano era mai stato in grado di tornare vivo una volta entrato nella grande foresta e, quindi, chiese a Bel Shaanar di recarsi assieme a due ranger sotto al suo commando alla foresta e portargli un fiore come prova di quanto diceva. Una volta tornato dalla spedizione, l’imperatore non ebbe dubbi su quanto asserito dal principe e decise di invadere con tutte le sue forze la foresta per saccheggiare le ricchezze che celava. Nessuno poté opporsi alle forze dell’imperatore guidate dal potere di Bel Shaanar e uno ad uno i clan del popole Boisé caddero e le loro ricchezze depredate. Una volta conclusa la spedizione il principe convinse Karl Franz del fatto che la foresta avrebbe sempre rappresentato una minaccia e che sarebbe stato necessario addestrare degli uomini con il compito di pattugliare i confini del regno per vigilare su eventuali ritorsioni. Così nacque l’ordine di Bel Shaanar. Furono scelti venti uomini e cinque donne addestrati direttamente dal principe caduto in persona convinti che la loro missione sacra sarebbe stata difendere i confini del regno contro le minacce della foresta non sapendo che il reale intento del loro fondatore era continuare ad infierire contro gli spiriti della foresta. L’ultimo atto di scherno di Bel Shaanar fu la decisione di avere cinque figli dalle cinque donne scelte per trasmettergli la capacità di manipolare la magia druidica. Nel corso degli anni Bel Shaanar guidò questi uomini in numerose spedizioni i quali erano convinti di proteggere il regno dalle minacce della foresta ed erano ignari del fatto che stavano assecondato la sete di vendetta del loro leader consumato dal dolore della perdita. Dopo la morte del loro leader il numero dei membri dell’ordine non cambiò mai rispettando sempre la regola dei venti uomini, cinque donne e cinque Asrai tra i quali veniva nominato un gran maestro. Questi uomini e donne continuarono nei secoli a servire l’impero come sentinelle di confine e gli uomini dell’impero impararono a rispettare il loro potere, ma guardandoli sempre con la diffidenza tipica di chi non comprende gli uomini di confine. Intanto, la foresta privata dall’aiuto del Popolo Boisé iniziò lentamente a morire trasformandosi nella desolazione conosciuta come le terre orientali, mentre gli spiriti della foresta si trasformarono in una parodia della forma che avevano un tempo destinate a vagare senza meta. 2) Nelle storie che sentivi da ragazzo ve ne una che sai essere vera. Parla di una creatura leggendaria. Raccontami la sua storia. Calibano aveva sentito diverse storie relative a Behemoth. Un colossale serpente, il cui corpo sembra esser talmente lungo da poter avvolgere interamente il mondo. Si narra che quando la Notte Eterna giungerà, segnando la fine del mondo, il grande serpente infurierà sull'acqua e sulla terra, soffiando il suo terribile veleno e contaminando così l'intero mondo. Molte di queste storie relative a creature leggendarie sono perlopiù raccontate intorno ai fuochi per intrattenere i bambini. Tuttavia Calibano durante un viaggio sulle montagne di Cremisi ha trovato delle iscrizioni che sembrano indicare la posizione di una grotta dove dorme un gigantesco serpente. Che faccia riferimento direttamente al leggendario Behemoth? 3) Nel tuo viaggio per la cittá di Grigio Borgo hai attraversato una regione dell'Impero che non avevi mai visto. Cosa ti ha colpito? Cosa invece no? Hai preso un oggetto come ricordo, dimmi cosa è, io ti dirò come lo hai ottenuto Mentre cammino per le strade di Grigio Borgo rigiro nelle mani il monile raccolto durante il viaggio attraverso la regione paludosa. Ripenso a quella terra che era esattamente come doveva essere una palude. Una sconfinata distesa dove fetide acque basse accolgono una fitta vegetazione. Il groviglio di vegetazione, la presenza diffusa di una lama d’acqua e la consistenza ridotta del terreno alimentavano la suggestione di incontri indesiderati e rendevano incerto il cammino. Tuttavia, le persone che vivevano in quel luogo mi avevano lasciato un’impressione forte. Essi hanno un forte legame con la loro terra e il loro credo si basa sulla venerazione della natura e degli antenati. Credono che il mondo dei morti è sovrapposto a quelle dei vivi e vi si può accedere grazie a una serie di spiriti intermediari che sono anche un legame con i loro dei. Le loro cerimonie si basano sull’ampio utilizzo di bambole e sacrifici animali e non ho potuto fare a meno di notare alcune similitudini con i rituali druidici.