In una serata umida e piovosa tipica della stagione, illuminato da due lanterne, un piccolo carro si dirige verso il bosco dei Grugach situato alle pendici di Aerghirous, città elfica nascosta tra le catene delle montagne del nord.
Sedute al posto di guida vi sono due figure: un elfo grigio adulto di media statura, vestito di eleganti abiti da mercante, e un hobgoblin dal fisico muscoloso intento a scrivere su alcuni fogli di pergamena ingialliti e rovinati.
Improvvisamente, il silenzio che sovrastava da diverse ore il loro viaggio venne interrotto in modo seccato dell'elfo.
« Baw, Ithiliond... »
« Come hai fatto a vedermi, stavolta?! » esclamò un giovane umano vestito da giocoliere, piegato appena dietro la testa dell'hobgoblin e comparso all'improvviso dal nulla.
« Mizar sta cercando di trascrivere altre pagine del suo manoscritto, e ti assicuro che scrivere in bella grafia sopra un carro con questo tempo è già abbastanza impegnativo... » rispose calmo l'elfo, ignorando la domanda.
« Cetriolone, tu ci avevi sentito arrivare?! » disse una bambola in mano all'umano.
« ... pertanto, anziché attaccare, è preferibile diventare un tutt'uno con la propria lama eterna... » disse tra sé e sé l'hobgoblin, continuando a scrivere impassibile sui propri fogli di pergamena.
« E va bene, oliva troppo cresciuta, continua pure a scrivere il tuo benedetto tomo da battaglia! Tanto sai meglio di noi che non lo userà mai nessuno! » riprese incalzante il giullare.
« ... valutando se imitare le tattiche dei bianchi corvi che sorvolano i fiumi... »
« Argh, lo odio quando fa così! Seller, possiamo prendere un sakè, così da riportare tra noi questo verde traduttore in erba? » chiese infine l'umano, estraendo due bottigliette nere da una delle scatole stivate ed attirando per un momento l'attenzione dello scrittore.
« Certamente, accampiamoci pure qui per stasera. » disse l'elfo, tirando le redini e smontando dal carro. « Mi assenterò per un paio di consegne mentre preparate il fuoco per la cena e le tende, d'accordo? »
Ricevuto un movimento del capo in segno di conferma da parte della propria scorta, Richter afferrò due casse, srotolò una pergamena e scomparve nell'aria in un suono sordo.
« Ti stavamo aspettando, Mercante della luna. » ruggì una tigre mannara, seduta di fronte ad un altare « Vuoi che ti faccia portare un braciere per scaldarti e asciugarti? » disse rivolgendosi all'alta figura comparsa alle sue spalle, ancora avvolta dal mantello color pece e goccialante per la pioggia.
« La ringrazio, Sommo Sacerdote, ma come sa non ho molto tempo per eseguire questa consegna. Sono atteso altrove. » rispose ponendo una cassa al suolo la figura, della quale si intravedevano solo le folte mani feline e gli occhi azzurri al di sotto di un cappuccio annodato.
« Certamente, certamente. Sai ragazzo, è passato davvero molto tempo da quando sei arrivato in questa città assieme ad Alexander. Eppure, mio morfico amico, i tuoi aiuti sono sempre stati puntuali e disinteressati. Ti ringrazio a nome del popolo dei licantropi per la consegna odierna di pasticci di Belladonna: sono talmente deliziosi che a volte vorrei mangiarli anche se non sono contagiato! » disse sorridendo il prelato, congedandosi dal mercante mentre questi scompariva dalla sua vista.
« Bentrovato, mio Richter! » gridò con gioia un piccolo gnomo brizzolato « Sai che non hai bisogno di trasfigurarti quando vieni nella mia modesta bottega. Sarai mio gradito ospite anche questa sera, così da condividere a tavola qualche ricetta? »
« Ti ringrazio molto, mio vecchio amico, » disse il mercante, ora non dissimile nell'aspetto dal suo gnomesco interlocutore, estraendo da una piccola borsa una scatola di legno « ma terminati i nostri affari dovrò tornare da due compagni di avventura nelle terre elfiche, mi aspettano per cena... »
INTERPRETAZIONE
A causa della sua natura mutevole, le descrizioni di Richter raccolte nelle varie città dove intrattiene affari sono molteplici.
I rivenditori di Aerghirous sostengono che il mercante sia un Elfo Grigio adulto di media statura dal nobile portamento, vestito di abiti di fattura elfica dai vari colori e dalle cuciture finemente decorate. Aggraziato nei movimenti, porta lunghi capelli argentei raccolti in una treccia e tenuti assieme da un fermaglio a forma di foglia, ambrato come i suoi occhi.
Stando ai gestori dei bazar di Aes ed Erium, la creatura è invece un umano di mezza età alto circa un metro e novanta. Quando giunge in città col proprio carro indossa solitamente abiti corti, adatti al clima temperato della regione, cinti da una pesante cintura di cuoio chiusa trasversalmente attorno al proprio torace. Nonostante sia impossibile vederlo aggirarsi per i mercati senza tenere in mano qualcosa da mangiare, ha un corpo tonico e asciutto.
Secondo le persone di Nipheus, infine, Richter è un morfico di stirpe felina. Discendente di una tigre bianca mannara, appare in città avvolto da un lungo mantello nero come le notti senza luna. Dal cappuccio che copre il suo viso è possibile scorgere i suoi profondi occhi azzurri, in contrasto col fisico possente e di altezza superiore ai due metri, brillare come zaffiri.
Anche se queste e le altre descrizioni fornite da diversi mercanti differiscono per numerosi dettagli, tutte ne presentano uno comune: sul lato sinistro del collo del personaggio è sempre presente un tatuaggio a forma di luna.
Altruista e di animo buono, Richter detesta più di ogni cosa i soprusi. Di fronte a questi misfatti può apparire spesso freddo e indifferente, ma in realtà soffre intimamente, conscio del fatto che le proprie capacità gli permettano solo raramente di intervenire in modo diretto.
Non per questo lascia impuniti i crimini in cui si imbatte: grazie ai numerosi agganci politici e alle conoscenze militari che ha formato in ogni città attraverso anni di affari, è solito segnalare tempestivamente tali episodi a potenti combattenti suoi alleati, conducendoli immediatamente sul posto utilizzando oggetti magici.
Richter rifiuta solitamente le autorità locali ed è incline al relativismo, avendo visto nei suoi numerosi viaggi un'alternarsi di leggi tali da creare norme in netto contrasto l'una con l'altra.
Ritiene quindi che sia meglio vivere secondo il proprio credo personale, senza però invadere o limitare la libertà altrui.
Quando possibile, cerca di persuadere i propri compagni ad applicare anch'essi questo principio, evitando di schierarsi o supportare con le proprie mercanzie fanatici, despoti e tiranni di qualsiasi natura.
Quale eccellente cuoco è sempre alla ricerca di nuove ricette da apprendere, curioso di trovare e preparare per i suoi amici nuove pietanze da assaporare.
Nutre un grande affetto per i licantropi, suoi primi compagni di viaggio, per i quali ha imparato a cucinare molti manicaretti curativi a base di Belladonna.
Detesta invece le creature come i non morti, incapaci di sedersi a tavola a gustare pietanze come i vivi.
Per lo stesso motivo è leggermente prevenuto verso esterni, elementali e costrutti, non riuscendo a comprendere come questi possano fare a meno di mangiare.
Combattimento
Le sfide che Seller preferisce sono quelle a tavola, armato di forchetta e coltello: a suo dire, una piacevole mangiata in compagnia è molto più adatta a discutere i propri punti di vista e ad appianare divergenze rispetto ad un banale combattimento. Cerca quindi di sedare ogni combattimento sul nascere con diplomazia, offrendosi di cucinare un banchetto ed invitando a tavola i contendenti. Per intrattenerli può inoltre esibirsi in rapidi e pericolosi giochi di prestigio con la propria mannaia ed altri strumenti da cucina, arrivando anche a darsi fuoco mentre cucina piatti flambèe.
Rinnova ogni giorno l'effetto delle sue invocazioni minori, così da trarne beneficio in ogni momento.
In condizioni estreme, cerca di bloccare eventuali nemici ricorrendo ad oggetti magici piuttosto che alla forza bruta. Per combattere può brandire l'enorme mannaia pesante che utilizza con maestria in cucina, ma preferirebbe evitare di rovinarne la lama inutilmente.
INSERIMENTO NEL GIOCO
La scheda di Richter Seller utilizza materiale presentato nei seguenti manuali: Manuale del Giocatore, Razze di Eberron, Perfetto Arcanista, Perfetto Avventuriero, Perfetto Combattente, Arcani Rivelati.
Adattamento
Il mercante gode di tanti appellativi, ma quello che preferisce è quello con cui è conosciuto a Nipheus: "Mercante della Luna".
Nonostante basi principalmente i propri affari sul commercio di oggetti magici, Richter è famoso nelle terre di Draconia per i dolci deliziosi che cucina.
Si narra che assieme ad alcuni compagni di avventura gestisca una sperduta trattoria, ma gli avventori di questo luogo di ristoro non hanno mai visto più di un componente del personale alla volta.
Rifornisce regolarmente la locanda dei fratelli Airik e l'aeromercato Piriland, procurando agli allevatori foraggio di prima qualità.
E' inoltre facile incontrarlo alle sagre alimentari e alle grandi gare di abbuffate, alle quali ha spesso partecipato come mercante umano o nano vincendo alcune edizioni.