bhe, oddio, potevi dedicarle un'altra canzone. quella parla del sequestro in Sardegna, appunto sul Supramonte.
De André lo ascolto fin da bambino. diciamo che è stata una passione incùlcata, che è svanita durante l'adolescenza. De André in quegli anni, per me, era un cantante, come Battisti o Guccini o De Gregori. poi è nato tutto dall'ascolto di Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers, scritta sì a 4 mani con Paolo Villaggio (sì Connery, come Il Fannullone).
dopo un periodo di grande ammirazione e amore, in cui vedevo il Faber come massimo poeta italiano, è arrivata la consapevolezza: Fabrizio ha scritto da solo poche canzoni, preferendo di gran lunga la collaborazione con altre persone. I già citati Paolo Villaggio e Mauro Pagani ad esempio. oppure traducendo canzoni di autori stranieri (vedi alcune canzoni di Leonard Cohen o di Brassens, come Giovanna D'Arco, Morire per delle idee, Le passanti, Il gorilla, Delitto di Paese, Marcia nuziale) o popolari (Geordie, Canzone del maggio, se non sbaglio anche Il re fa rullare i tamburi)
da quel momento ho ridimensionato la mia ammirazione, senza smettere di pensarlo come un grande poeta scomparso. canzoni come Amico Fragile sono stupende, Cantico dei Drogati, Tutti morimmo a stento..
ma De André era anche uno str*nzo, un fobico, un mezzo alcolizzato.
ma nonostante tutto è anche stato detto "non dico che De André è il Bob Dylan italiano. dico che Bob Dylan è il De André americano", credo che basti.
ci manchi, Coda di Lupo.