I've seen a child is caught in the sad trap of gravity.
He falls from the lowest branch of the apple tree
and lands in the grass and weeps for his dignity.
Next time he will not aim so high.
Yeah, next time, neither will I.
Ieri sentivo questa canzone, e ho deciso di mettere questa frase in firma. Resterà lì per un po', finché non me ne stancherò, come mi sono sempre stancato di tutto, tranne che di una persona, che però si è stancata di me.
A ogni modo, non credo sia una frase realistica. Per i bambini, sì. Se si scottano, o cadono dall'albero, difficilmente ripeteranno l'azione. Per gli adulti, per me, ma credo anche per molti altri, le cose cambiano radicalmente. Quindi, per inciso, non credo proprio che "next time, neither will I". Resterà una semplice dichiarazione di intenti, tipo quelle che si fanno l'ultimo dell'anno.
Non so se sia più una questione di sfida o di attitudine, non capisco se siano le situazioni che si presentano sempre allo stesso identico modo o se siamo noi che di fronte alle situazioni ci poniamo sempre nello stesso identico modo. L'esperienza insegna a ripetere sempre le stesse esperienze?
P.S.: sempre nella stessa canzone, c'è questa frase: With all these wishes I make, I should buy something real. Io posso dire di averci provato. Direi che per il momento questo deve bastarmi. E avanti.
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