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raemar

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di raemar

  1. Certo che c'è gente strana.. :think: P.S.: nella risposta che darai, se puoi, contieniti ;-)

  2. http://www.dragonslair.it/forum/showpost.php?p=548850&postcount=7 :rolleyes: P.S.: chiaramente, non puoi leggere lo spoiler, era solo per farti notare il mio intervento. ;-)
  3. C'era qualcosa che non andava, ora sembra risolto. Vedo di postare tra oggi e domani. :-)

  4. Ehi, una domanda, ma a te questo mese è già arrivato il bonifico dai ragazzi di Facebook? No, perché io non ho ancora ricevuto niente, non vorrei continuare a difenderli a spada tratta per niente. ;-)

  5. Ho comprato ormai più di un anno fa la collector's edition di Two Worlds per Xbox 360, più per una questione di collezionismo che per altre ragioni. In effetti, il gioco in sé è piuttosto povero, sia dal punto di vista tecnico (graficamente è indietro di anni) che dal punto di vista del game-play (anche se va detto che la versione Xbox è stata presa, semplicemente presa e non ottimizzata, da quella PC). La cosa più interessante è la storia, ma sinceramente non sono riuscito ad arrivare alla fine del gioco perché mi sono annoiato prima. Per quanto riguarda la questione italiano/inglese, credo che sia uscito solo in inglese coi sottotitoli in italiano (la mia è così). Mi permetto di linkare la recensione del mio fornitore ufficiale di opinioni sui giochi, multiplayer.it: http://www.multiplayer.it/articolo.php?id=24888. Inoltre, è in uscita, pare solo per PC (edit: no, anche per Xbox 360), il sequel di Two Worlds (anche se ha più l'aspetto di un'espansione), Temptation. Ecco un'anteprima: http://www.multiplayer.it/articolo.php?id=26851.
  6. Non pare vi siano notizie in merito a una pubblicazione in italiano dei libri di Sapkowski, sono attualmente in corso le pubblicazioni dei libri tradotti in inglese da parte della Gollancz (ricerca su amazon.co.uk). La saga del Witcher è composta da 5 libri. Il sangue degli Elfi -> in inglese, Blood of Elves L'era del disprezzo -> in inglese, Times of anger Il battesimo del fuoco La torre della rondine La signora del lago Inoltre, vi sono alcuni racconti, o raccolte di racconti, che fanno da contorno alla storia della saga. The Witcher -> in inglese, incluso in The Last Wish L'ultimo desiderio -> in inglese, The Last Wish La spada del destino Qualcosa finisce, qualcosa inizia Delle pubblicazioni inglesi, attualmente la corretta linea cronologica è: The Last Wish Blood of Elves Times of Anger Esiste anche una versione televisiva della saga, The Hexer, di cui però parlano più o meno male tutti. Credo che la cosa migliore al momento, per chi vuole avvicinarsi alla saga in italiano, sia comprarsi il videogioco e vedere se l'ambientazione può piacere (non vedo come non potrebbe! ). A giugno 2009, peraltro, uscirà la versione per console ampiamente riveduta (quantomeno tecnicamente). Per chi ha già giocato al videogioco, si organizza un ordine su amazon?
  7. Lo so, mea culpa. Capita che la vita giochi brutti scherzi, per poi restituirtene di belli. Insomma, dovrei postare a breve, spero già stasera. :-)

  8. Noooooooooo. Il Freppi noooooooooo. Ok, dai, va bene.
  9. Mi ero ripromesso di farlo nel weekend, ma poi il tempo è quello che è, e si sa (è scientificamente provato) che nel weekend i minuti durano 50 secondi e non 60. Quello che proporrei è di sviscerare un po' di più i temi proposti. Ad esempio, doria o chi altro se la sente potrebbe tirare fuori una decina di righe sull'ambientazione della Bismarck, giusto per avere idee più precise. Io volevo farlo sull'idea proposta da Saky (pace ovunque tranne che a San Marino), perché avevo avuto alcune idee che, per me, erano interessanti. Vediamo se ci riesco prima della scelta definitiva, a ogni modo mi interessa l'ambientazione di doria, solo vorrei capirne un po' di più. Riusciamo a delineare già una sorta di plot? Doria? edit: sono d'accordo con Strike per la corporazione, è sufficiente questo topic secondo me.
  10. Per non lasciarti a un monologo, posso dirti che ho giocato il videogame tratto da questa saga, probabilmente uno dei più belli degli ultimi anni. Purtroppo avevo tentato di recuperare la saga, che viene pubblicata in tutta Europa tradotta tranne che in Italia. A suo tempo scaricai The Malady, disponibile per il download in inglese, ma non ho mai avuto modo di leggerlo. Tutto questo per dire che sono interessato io pure ad avere maggiori informazioni su Geralt di Rivia.
  11. Ciao Jade, ricordo il mio post-laurea, decisamente uno dei periodi più brutti della mia vita. Il senso di spaesamento è fortissimo. Tieni duro, ti garantisco che poi passa! :-)

  12. raemar

    Una presentazione

    Questa è una cosa che devo ancora scoprire, ma potrebbero essere le medesime solo in apparenza. Sai, per confondere la mente dei "reali".
  13. Registrato anche io su braviautori. Stesso nick Ti sei risposta da sola.
  14. Dannata San Marino! Comunque, sono d'accordo sul scegliere il caposquadra. Non mi pare qualcuno lo voglia fare. Per chiarirsi un poco le idee, il caposquadra dovrebbe: . coordinare il lavoro del gruppo; . assegnare compiti, più o meno elastici, e scadenze, più o meno elastiche; . raccogliere i diversi contributi; . revisionare i contributi; . dare feedback agli autori sui propri contributi (ma questo immagino lo faremo più o meno tutti); . assemblare il tutto per renderlo omogeneo e preparare l'invio del testo finale. C'è altro?
  15. raemar

    Una presentazione

    Diciamo subito che non ho una buona affinità coi blog. Qui e qui potete vedere che fine hanno fatto i miei due tentativi precedenti. Chissà se i blog sono come le sim, che dopo un tot di tempo che non le usi, si disattivano e il tuo numero viene passato a qualcun altro. Mi dispiacerebbe. Dicevo che non ho un buon rapporto coi blog. Ma qui siamo su Dragon's Lair. Mi sto rendendo conto, sempre di più, che Dragon's Lair è una sorta di universo parallelo. Ha nulla o poco a che fare con il mondo reale. Le persone che lo popolano hanno nulla o poco a che fare con il mondo reale. Quando ho iniziato a conoscervi e a farmi conoscere, mi sentivo un po' come un alieno. La serenità che mettevate nelle vostre parole e serate, l'affetto degli abbracci, la facilità dei vostri sentimenti espressi. Per molti versi è stato traumatico per me, che da ormai qualche anno avevo fatto mia la filosofia dei "30 secondi netti" così felicemente espressa per mezzo di Robert De Niro in uno dei miei film preferiti. Qual è il punto? Non ne ho idea. Magari che un mio blog potrebbe anche funzionare qua dentro.
  16. Io contesto fortemente il metodo di estrazione, in particolare la fase di assegnazione dei numeri. Vorrei proprio capire per quale motivo io sarei da 15 a 16, e poi è uscito 14 e avrei potuto essere nell'altro gruppo, solo per 1 punto, capite cosa intendo? Ok, la smetto. Come anticipato, non vorrei fare il caposquadra. Qualcuno si offre? Come procediamo? Per il tema, a me intrigano sia i primi due proposti da Doria (apocalisse e Bismarck), sia quello proposto da Strike. Altre possibilità da vagliare?
  17. Pienamente d'accordo con Morwen. Se non vogliamo scegliere i nostri compagni, sono per l'estrazione a sorte brutale e totalmente affidata al caso. Poi i cinque decideranno su cosa scrivere. Inutile cercare di mettersi d'accordo in dieci su due categorie così vaste come "fantasy" e "non fantasy". Troppe eccezioni, si rischia un quasi totale "indifferente".
  18. L'ho letto diversi anni fa, riprendendolo fuori solo di recente per prestarlo a Balder, ma dico Wolverine: Snikt. Ricordo di averne adorato i disegni (di Tsutomu Nihei) e la scarsità di dialoghi. edit: leggo solo ora che originariamente Snikt è stato pubblicato in 5 numeri successivi. In Italia è disponibile in un unico volume, della serie 100% Marvel, se non ricordo male. A ogni modo, chiedo scusa se non rientra dei parametri, resta a mio parere la sua ottima qualità. edit 2: Rientra, rientra.
  19. Indifferente. Non voglio fare il caposquadra.
  20. Tipo Eyes. Molto interessante. Anche se un po' fuori dalle mie corde, mi metterei volentieri alla prova (ammesso ci sia spazio in un "concorso" per mettersi alla prova). A ogni modo, fantasy o non fantasy per me è ok comunque. Finora mi sono misurato piuttosto con il primo genere, ma di certo non amo particolarmente il fantasy classico ed eroico. Per cui se è "buoni contro cattivi", dove i buoni sono gli umani, gli elfi e i nani, mentre i cattivi sono gli orchi, i goblin e un'entità soprannaturale che ama mostrarsi in pubblico sotto forma di un grande occhio infuocato, anche no grazie. [E se prendessimo la stessa storia affrontata da due punti di vista differenti dai due gruppi? Non necessariamente due punti di vista che si incontrano e si scontrano?] Visto che mi sembra ci sia un po' di stallo, io affronto la questione gruppi da un altro lato. Mi farebbe piacere misurarmi in un gruppo in cui siano presenti Aerys e Morwen. Con alcuni degli altri partecipanti ho già avuto modo di "collaborare" e ne avrò nuovamente la possibilità in futuro (spero ), quindi mi piacerebbe lavorare con questi due utenti che leggo sempre molto volentieri.
  21. Molto interessante, devo dire. Complimenti per l'originalità d'approccio. Non mi pare di aver visto orrori grammaticali, solo questa successione non mi quadra. "In ogni caso" e "Comunque" mi sembrano un po' pesanti in due frasi conseguenti. Toglierei uno dei due. Magari il primo, visto il gesto di diniego. Mi suona meglio, ma sei tu l'autore! Bello comunque, aspetto il proseguimento (vorrei leggere la descrizione dell'effetto dell'arma sull'interlocutore ).
  22. raemar

    Ritratto

    La tua amica dovrebbe quantomeno essere lusingata. Mi piacciono le descrizioni di attimi (niente a che fare coi Tiromancino), hai reso bene la protagonista, un po' meno bene la situazione. Forse ti soffermi un po' troppo sui suoi capelli e un po' troppo poco sul resto (soprattutto su ciò che le sta intorno, che immagino dia comunque importanza e unicità al quadro). Tutto questo, chiaramente, secondo la mia modestissima opinione. A ogni modo, ben scritto.
  23. Bello e divertente, e ben scritto. Non fa nemmeno male quell'aria da "morale della favola". Se posso, da rompiballe quale sono, un paio di consigli per il proseguimento. Uno. Evita la "d" tra due vocali, se non uguali. Esempio: "ed il sole", può essere "e il sole"; "ed offeso", può essere "e offeso". E così via. Due. !!!!!! e ??????. Non sono mica necessari per enfatizzare (anche se ci stanno bene nei versi animaleschi del baby Cthully). Ok, non so se erano richiesti consigli e opinioni, comunque spero di leggere presto il seguito!
  24. raemar

    I miei racconti

    La pioggia pesante rendeva la strada difficilmente praticabile, come non fosse bastato il peso trasportato ad affaticare la mia andatura. Eppure, non potevo non considerare la pienezza di quella situazione. L’autunno, i suoi venti, i suoi odori, i suoi differenti umori, il sole pallido, la pioggia fine, le diverse gradazioni di bagnato. Mentre mi dirigevo verso la locanda, i capelli appiccicati fastidiosamente alla fronte fino a oscurarmi in parte la visuale, mi era impossibile non percepire l'odore dell'erba fradicia, del fango solcato dalle ruote di un carro, del fumo delle abitazioni che portava in strada diversi sapori. Il rumore dell'acqua contro la pietra e la terra, il pestare di piedi incerti al margine della strada, il vociare soffuso oltre le porte chiuse. Perfino la quasi invisibile nuvola di vapore che si formava di fronte alla mia bocca a ogni respiro affannato era motivo di immensa gioia per il cuore. Quando giunsi di fronte all'ingresso della Pietra miliare, trassi un respiro più profondo e lo sputai fuori con tutta la poca forza che mi era rimasta dalla sera precedente. Entrai e per un momento il mondo si fermò. Mentre chiunque fosse nella sala mi osservava incerto, lasciai scivolare il corpo dalle spalle al tavolo libero più vicino in un unico movimento che sapevo il mio corpo non avrebbe sopportato. Stremato, caddi a terra. E la stanza, improvvisamente, si rianimò, divenendo contemporaneamente buia. *** Tossii sforzandomi, il respiro ancora affaticato per la brama con cui avevo ingollato il bicchiere che l’uomo mi aveva portato. Mi guardai intorno, dovevo rappresentare una sorta di attrazione per le persone riunite in locanda. I loro visi, perlopiù una via di mezzo tra l’assonnato e l’incuriosito, rimandavano l’immagine di un individuo che non avrebbe dovuto trovarsi lì. “Come ti senti, ragazzo? Va meglio ora? Vuoi qualcosa da mangiare?” Risposi con un laconico “Sì”, senza associarlo a nessuna delle questioni che mi erano state poste in particolare. Diedi una scrollata ai capelli bagnati e i miei occhi si fermarono sul tavolo dove ancora giaceva Symond. Il peso del suo corpo contro il legno mi diceva che non si era ripreso. “Questo non è certo il posto migliore in cui avreste potuto capitare tu e il tuo amico.” Colui che doveva essere l'oste mi allungò un cucchiaio e una scodella colma di un liquido marrone in cui erano affogati alcuni pezzi di carne bollita. In breve finii ciò che speravo mi fosse stato offerto: non sentivo il borsello alla cintura e di certo non avrei potuto pagare né quello né altri servizi. Non sapevo nemmeno io bene da dove iniziare. A dire il vero, non avevo la minima intenzione di iniziare. Percepivo una pressione simile a quella che deve provare un attore prima di un'esibizione di fronte a un pubblico importante. Avrei dovuto dire qualcosa, eppure ero bloccato, facevo fatica a riordinare i pensieri e a dare alle immagini che tempestavano la mia mente un ordine che potesse essere comprensibile una volta esposto. Dopo alcuni lunghi minuti di silenzio, rotto solamente dal ticchettio della pioggia che continuava a calare sul villaggio, decisi di cominciare nel modo in cui tutti coloro che non hanno nulla da dire si ritrovano sempre a cominciare. Con una domanda. “Cosa..”, la mia voce era quella di un estraneo. Schiarii la gola a fondo, ricercando il tono a me familiare. “Cosa intendi dicendo che questo non è il posto migliore in cui capitare?”. Fu come se il volto dell'oste fosse improvvisamente stato illuminato da una torcia portata troppo vicino. I suoi occhi iniziarono a brillare, le sue guance si fecero paonazze. Credo che si aspettasse di dover ascoltare un lungo racconto, credo che il fatto stesso di essere invece lui chiamato in causa gli desse una sorta di autorità che i quotidiani ospiti della locanda non avevano mai saputo dargli con gli ordini da loro impartiti. Esitò un istante, guardandosi attorno. Trasse un respiro e con coraggio iniziò. “Intendo tutta la storia delle morti e delle sparizioni.” Sputò fuori un po' troppo in fretta i primi concetti che gli vennero alla mente. “Sì, insomma, se non ne hai sentito parlare devi venire da molto lontano o aver vissuto sottoterra per più tempo di quanto non faccia una talpa.” Qualcuno, nella sala, borbottò il suo disappunto. Non doveva essere semplice veder dispersa così malamente parte della storia del proprio villaggio. Una storia, per di più, di cui non andare fieri. “Nessuno qua ama ricordare quando è iniziato. E immagino nessuno sappia il motivo. La gente ha iniziato a morire. Prima i contadini e gli allevatori, durante le loro giornate ai campi o ai pascoli. Poi gli anziani, e i bambini. Li trovavamo nei posti più strani, come addormentati, nessuna traccia di violenze, di aggressioni, di ferite. Semplicemente, morivano.” I borbottii si fecero più elevati nella sala. “Certo, lamentatevi pure”, l'oste si rivolse indistintamente a tutti, poi tornò a concentrare i suoi occhi nei miei. “È tipico, sai, tipico di queste parti. Sembra che siamo obbligati a vivere nel silenzio e nell'eterna paura. Nessuno deve sapere niente, nessuno deve parlare di niente, nessuno deve provare niente. Ormai questo villaggio è morto, quelli che vedi qui dentro non capisco nemmeno io perché continuino a portare il loro **** solitario su queste sedie tutte le sere. La maggior parte delle persone è, chi più chi meno, barricata nelle proprie case. Non escono, se non per le urgenze. Non parlano, se non tra di loro, e sempre a bassa voce. Chi passa da queste parti, viene guardato storto e solitamente non si ferma che per qualche ora. Ti sto raccontando tutto”, il suo tono si alzò come se volesse che chiunque nella sala sentisse chiaramente le sue ragioni, “perché mi pare che se devi fermarti per la notte, non vedo come potresti andartene di qui ora, è giusto che tu sappia dove sei capitato”. Chinò gli occhi, ma non riuscì a celarmi lo sguardo di sfuggita al corpo di Symond. Poi, in un sussurro: “A volte, a disgrazia si aggiunge nuova disgrazia.” Il mio interesse per le parole dell'oste non andava oltre quella particolare forma di cortesia che impone a chi domanda di ascoltare la risposta che gli viene data. “Ci credo che non capisci, bisogna trovarsi dentro alle situazioni per averne un'idea.” Sembrò raccogliere qualche altro pensiero prima di continuare. “Alcuni hanno anche iniziato a portare i corpi lontani. A dire il vero, ora lo fanno tutti. Il primo è stato il vecchio Willy, che ha perso tutta la famiglia, figlio, nuora e due nipotini. Un giorno prende un carretto, ci carica sopra i corpi, esce dal villaggio e nessuno lo vede più per almeno una settimana. Pensavamo fosse morto lui pure. Quando torna, a chi gli chiede dove ha portato i corpi dei suo cari, lui risponde secco che non ha mai avuto cari, che farebbero bene tutti a non averne, che chi ci vuole non ha cari o affetti. Da allora non è più uscito dalla sua casa. Mangerà ratti e berrà la pioggia, se ancora è vivo!” Per quanto la locanda fosse ormai avvolta da un completo silenzio, la mia concentrazione era perduta. La brodaglia aveva ritemprato la mia mente e il mio coraggio. Cercavo di piegare il collo senza farmi notare per controllare il corpo di Symond. Non sapevo cosa gli sarebbe successo ora e quell'oste non mi avrebbe aiutato a scoprirlo con quella storia così banalmente simile a tutte le altre. “Negare è stata l'unica risposta che la maggior parte di noi è riuscita a dare a questa dannata situazione.” Ormai il suo non era più un racconto. Aveva più i toni del sermone o della predica, senza tuttavia possederne la forma. “Come se la gente pensasse che l'unico modo per affrontare la morte fosse evitarla, chiudersi in se stessi per impedirle di farci del male. Il campo santo ai confini del villaggio non è cresciuto dal giorno in cui Willy è tornato. Portare i corpi là fuori è diventata un'abitudine, un vizio, una necessità. Non vedere significa per noi non pensare.” Concluse con maggiore teatralità rispetto a quando aveva cominciato. Forse l'esperienza, forse l'aver zittito il suo pubblico e l'averlo reso partecipe alle sue parole, forse lo sciogliersi dell'ansia assorbita durante l'orazione. Non trascorse molto tempo prima che fossi nuovamente assalito da quella sensazione di attesa, sensazione che cresceva mano a mano che il vuoto lasciato dal mio mancato commento alla storia si ampliava. Scrollai nuovamente la testa. “Potrei avere altra zuppa?” Questa, di certo, non sarebbe stata offerta. L'oste rimase per un momento interdetto, quindi finse un sorriso accondiscendente, come se il suo ruolo gli impedisse di comportarsi diversamente. Mentre lui si allontanava con la mia scodella, fu un altro degli ospiti della Pietra Miliare ad attaccarmi da un lato. Un tizio di mezza età, il ventre prominente e due lunghi baffi calati che gli allungavano il viso in modo innaturale. “Cosa è successo al tuo amico?”, chiese quasi sussurrando, mentre portava il boccale alle labbra con un movimento calibrato sulla lunghezza della sua domanda. Mi guardai intorno, un brivido lungo la schiena, non capii se per i vestiti inzuppati o per una sensazione interiore. Sperai per un istante che l'oste tornasse da me con la scodella, per affondare lì tutta la foga animale di un appetito che i presenti non avrebbero faticato ad accogliere da un disperato quale di certo apparivo ai loro occhi. Purtroppo la domanda aveva sospeso il tempo all'interno di quelle quattro mura e vidi l'oste immobile oltre il bancone, presso la marmitta, con un grosso cucchiaio in mano che stava lentamente perdendo tutto il brodo che aveva in precedenza raccolto. Non sono mai stato un campione di menzogne.
  25. Ci sono.
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