Celine Daubert
Mentre io e Tom seguiamo la barca dall'alto avvistiamo su una torre tre donne che fanno qualcosa di mistico: probabilmente stanno preparando una trappola o qualcosa di simile.
Se fossimo abbastanza vicino o avessi la sicurezza di avere più tempo le farei secche con qualche pugnale da lancio, ma al momento mi affido di più al mio compagno, siccome è un cecchino esperto.
"Tom, lassù!" Gli faccio cenno con la testa, prima di frenarmi e voltarmi verso di lui.
Mi metto in una posizione stabile con le gambe per fargli appoggiare il fucile sulla mia spalla ed essere più preciso. Tappo le orecchie con le mani: non voglio rimanere sorda per lo sparo.
"BAM! BAM! BAM!" Tre colpi, tre morti. All'istante.
Sorrido a Tom per l'ottimo lavoro e continuo a correre verso la torre, si sa mai che possano essere in qualche modo sopravvissute grazie a qualche artificio arcano.
Una volta in cima vedo che sono effettivamente morte, tutte con un buco in fronte: Tom è davvero molto preciso.
Osservo la barca, ma vedo che ci sono intrusi a bordo e che uno riesce a prendere la scatola, tuffandosi poi nel canale per arrivare a riva e scappare a piedi.
"Col cavolo che ti faccio scappare."
Estraggo dalla mia attrezzatura un fidato rampino, lo aggancio ad un punto solido della torre e mi lancio di sotto, sfruttando la lunga corda per coprire in breve tempo la distanza che mi separa dal terreno.
L'idea sarebbe di sganciarmi all'ultimo e rotolare, ma per la foga non ci riesco: quando la corda si tende sento un gran tiro alla spalla "Merda che male..."
Almeno sono a terra.
Mi posiziono quindi per intercettare il tizio non appena esce dall'acqua