Padre Arkan Velk
Lentamente Velk apriva gli occhi, cercando di mettere a fuoco il luogo dove si trovava. Lentamente si era reso conto di essere legato mani e piedi ma....non aveva memoria di come poteva essere successo né tantomeno chi era riuscito ad imprigionarlo. Tutto quello che sapeva è che stava dando la caccia a dei presunti eretici.
"La fede è l' Armatura dell' anima.
Chi vacilla è già sconfitto!"
Mormorava recitando le Sacre Scritture. In quel momento più che un fiero membro del Ministorum sembrava un disperato alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi.
Chi lo guardava notava un fisico atletico risultato delle molte battaglie a cui aveva preso parte nella sua vita. Era un' uomo dai capelli castani e alto all' incirca 1,80cm anche se l'altezza era difficile da stimare.
La cosa che più saltava all' occhio era il suo volto diviso a metà: la parte sinistra devastata dal fuoco era stata, più o meno, ricostruita meccanicamente. Mentre la parte destra era completamente ricoperta da alcuni versetti delle Sante Scritture, tatuaggi che ricordavano a tutti quelli che incontrava che la Gloria dell' Imperatore veniva prima di ogni cosa....prima, anche, della propria vita.
Si guardava intorno fino a identificare quattro figure familiari. Ma la scarsa luce gli impediva di distinguerli chiaramente. Sapeva di potersi fidare, almeno al momento, infatti vedeva le loro auree meno oscure e un po' più dorate. Segno che lo rassicurava sul fatto che fossero servi dell' Imperatore. Servi non proprio devoti, certo, ma....poteva pensare Arkan su come rimetterli sulla retta via.
"Voi tre! Sono Padre Velk dell' Ecclesiarchia! Servo devoto e fedele del nostro Imperatore! Sapete come siamo finiti qua? Chi ci ha imprigionati? Aiutatemi a recuperare la mia spada e a punire gli Eretici o gli Xeno responsabili!"
Dentro di sé invece pregava per un segno o un miracolo, dopotuto era sempre stato ligio al suo dovere, anche se altri spesso pensavano forse troppo irruento ed imprevedibile....i pavidi dell' Inquisizione non sapevano fare altro che complottare, tramare e manipolare. Fosse stato per Arkan li avrebbe purificati con il fuoco uno ad uno, purtroppo non poteva. Seppur con le loro macchinazioni anche gli Inquisitori servivano il Dio e Arkan glielo riconosceva.
"Parlami ti prego! Ti sono stato sempre fedele e devoto....perché taci ora? Mi vuoi forse mettere alla prova?"