Oddio, pardon.. ho raccontato soltanto la motivazione che, da sempre, mi ha spinto a preferire lunghe campagne alle one-shot. Per gioco dell'oca intendevo gioco da tavolo, cioè dove una volta arrivati in fondo, il gioco finisce.
Ecco si, il punto è questo.
Sicuramente è più facile preparare una one-shot che un'avventura molto articolata, che al contrario richiede molto tempo. Ma proprio per questo, inevitabilmente si tende a semplificare molto, spesso troppo. Non si curano i particolari, si trascura la psicologia del personaggio e le sue motivazioni (un mio ex giocatore, è riuscito a delineare il suo oscuro passato soltanto dopo una quindicina di sedute, e dopo tante affannose ricerche: è difficile descrivere la soddisfazione che ho letto nei suoi occhi quando ha capito di esser riuscito finalmente a chiudere il cerchio). Questo genere di emozioni non si possono condensare in 3 o 4 ore di gioco. Insomma credo che tutto dipenda dalla tipologia di giocatori, c'è chi si divertente a restare in superficie, e chi invece scava fino all'anima. Mi rendo conto di violentare un po' la natura di Cthulhu, basato su di una mortalità decisamente alta: l'idea di cambiare cambiare personaggio, ogni 3-4 sedute, personalmente mi fa rabbrividire; ma preferisco farli sopravvivere più a lungo possibile, senza doverli trasformare per forza in eroi... anzi.. la coscienza di non poter più esserci da un momento all'altro, è sempre presente.