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Il mio Basso è integralmente artigianale, foggiato in legno olandese da sapienti e voluttuose mani liutaie sul modello del Jazz Bass anni ’70. Il suono caldo, pastoso, pinkfloydiano è altezzosamente sdegno di modifiche, ed io, in reverenziale rispetto per tale regalità, difficilmente ho l’ardire di cedere a qualche effetto. La versatilità con cui affronto generi come il prog, il l’hard rock fino al blues è dono della morbida, soffice sonorità innata di questo Sovrano, superbo nella sua tinta sunburst, che si presta, insospettabile, anche a a rivolgimenti di fronte massiccio, duro, ma sempre sontuoso. A delay attivo, per dare un’idea, dà lo stesso suono di Comfortably Numb (Pink Floyd). Un maestoso Basso così l’ho cercato per ben 7 anni! Ad altri la parola. il druido, orgoglioso di servire Sua Altezza il Basso
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Ad ogni modo, stiamo addentrandoci in OT. Per i musicanti: esternino i signori che rapporto vivono coi loro strumenti, quale marca prediligono, quali eventuali accorgimenti usati... il druido, esortante Ettore di musicisti Troiani (mai “figli di Troja!”)
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Amico Manzo, il mio mestiere è studente in Lettere: la scrittura del druido non cade mai casuale! Esorto a non modificare quanto scrivo. Non ho scritto, come tu riporti, ma Come tu riporti, allora il tuo fraintendimento avrebbe fondamento, ed io dichiarerei che ci sono delle "valenze ben più importanti" che caratterizzano una forma Artistica da un'altra e che attestano la superiorità dell'una sull'altra. Come scrivo io, vado a dire che queste valenze più importanti sono circoscritte in una prospettiva Artistico-Esistenziale (oggettiva): il concetto di superiorità estetica, puramente personale, l’ho lasciato intatto: L’immondizia Artistica non ha nazionalità. Se il prog metal fosse nato in Italia, avrei avuto un'opinione uguale uguale. L’immondizia puzza qui, a Berna, a Oslo e a New York. Gli Stati Uniti sfoggiano Spears, Timberlake, Laivigne e noi ostentiamo Pausini, Ferro, Meneguzzi (Managuti, Malaguti o come si chiama lui). Non passa differenza. Spero di essere stato definitivamente esauriente, apprezzabile amico, e confidando sulla medesima disponibilità da parte tua, t’invito a parlarmi del Campo di Marte che non conosco e che provvederò a procurarmi quanto prima. il druido, che benedice l’inventore della tastiera altrimenti a quest’ora avrebbe visto crescere sulle sua dita calli grossi come angurie
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Amico Manzo, vorrei segnalarti come citare Freddie Mercury nell’ambito in cui lo poni sia fuori luogo, giacché lo stesso non può rientrare nella categoria di “cantante” ma di “Padreterno” il druido, che se dovesse dipingere Dio comincerebbe dai baffi
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Indagine a fine artistico il druido, bassista
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A tal punto d’accordo che riprendo quello stesso post da cui tu estrapoli asserzioni le quali, da sole, hanno diverso senso che nel contesto: fugando, così, ogni travisamento di chi avrebbe potuto leggere propensioni che vogliono una forma Artistica superiore ad un’altra. Aggiunsi, inoltre: chiarendo che mai avrei potuto stupidamente rinnegare in toto la produzione artistica d'oltreoceano, né (ciò mi sembrava rilucente come la luce diurna) che l'immondizia artistica cui alludo fosse esclusivamente statunitense. il druido, che trova i tentativi di firma patetici dileggi
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Alla fine degli anni '60, in Europa, a differenza di ciò che accadde negli States che non vantano una tradizione musicale classica di una certa consistenza, l'interesse di una generazione di musicisti trovò modo di esprimersi attraverso la rivisitazione del patrimonio sonoro sinfonico. Una nuova concezione Artistica della Musica, intesa come libera espressione culturale, cominciava a delineare fuggevole forma di un inedito genere musicale il quale si proponeva di anteporre i risultati artistici a quelli commerciali. Piccola digressione: la musica rock degli inizi fu un movimento artistico di cui si fecero fautori ragazzi ribelli, fantasiosi, creativi che però non fondavano la loro musica su grandi conoscenze musicali né culturali (di cui generalmente ne erano privi). Il rock cominciò a "girare", destinato ad influenzare di lì a pochi lustri la cultura musicale planetaria, oltrepassando finanche le pareti dei severi college inglesi o delle austere università italiane, veicolato da una generazione post '68 dai c******i belli fumanti. Che decise di dire la sua in materia. Giovani dalla solida base intellettuale, perlopiù provenienti da ambienti universitari, iniziarono a far sposare suoni nei quali riuscivano a convivere in dolce armonia l'innato istinto selvaggio rock delle origini, la raffinatezza blues, tanta musica sinfonica… il tutto impreziosito da gustosi e intrecciati arrangiamenti; oltremanica spuntano i Nice, Gentle Giant, Yes, Genesis, Moody Blues, Van Der Graaf Generator, King Crimson: nasce in Inghilterra il rock progressive! Che influenza subito la musica colta d'oltralpe: menziono dunque gli Ange e i Magma. Ma - che se lo sarebbe mai aspettato? - saranno gli italiani a sublimarlo. Il prog italiano si differenzia per un gusto musicale squisitamente sinfonico, è Estetismo allo stato puro, che può mettersi in competizione con le Grandi Musiche di un tempo. Evidenziando gli aspetti più tecnici, il prog si caratterizza per: I) Il superamento della "forma canzone" e della riduzione della forma espressiva alla rigidità strutturale del ritornello come fulcro dell'estro musicale. II) Pezzi molto lunghi (alcuni possono superare i venti minuti), talvolta suddivisi in sottosezioni, con l'alternarsi nello stesso brano di situazioni musicali molto diverse (spesso tre-quattro canzoni "diverse" musicalmente legate fra loro, per intenderci): la stragrande maggioranza degli album prog sono concept. III) L'imponente impiego di variazioni di tempo nella ritmica: frequentissimi i tempi dispari. IV) L'utilizzo di strumentazioni ampliate, che superino la triangolazione chitarra-basso-batteria, con un utilizzo massiccio di tastiere (in particolare due strumenti leggendari come l'organo hammond e il mellotron), vero "marchio di fabbrica" per moltissimi gruppi progressive, ma anche di strumenti a fiato e a volte intere sezioni d'archi o orchestre. V) Arrangiamenti molto ricchi e ridondanti, spesso con toni celebrativi e epici. VI) Scarso uso dell'improvvisazione. VII) Un approccio strumentale tendenzialmente virtuosistico, il musicista medio prog risulta essere un animale del suo strumento. VIII) Testi mai banali, dai contenuti intellettuali e culturali complessi (attenzione: non complicati che è altro!) che spaziano dai problemi dell’emigrazione (Procession) a quelli dell’ecologia (Dalton, Blocco Montale), dalle tematiche religiose (J.E.T.) a quelle filosofiche (Museo Rosenbach). I Jumbo trattano di sesso, prostituzione, alcolismo, ipocrisia; i Semiramis, esprimono attraverso l’uso di Simboli e Allegorie l’afflitta condizione umana di burattino di sé stesso; i veneziani Le Orme spaziano dall’allucinata mitologia “astronomica” a momenti (inti)mistici dell’Uomo. E ne ho tralasciati colpevolmente molti, tutti degni di onorevole menzione! Il progressive viene dunque a riunire nella musica "arte, letteratura, conoscenza dei classici e impegno intellettuale": gli album trattano di filosofia, di fantasy, di sociale, di scienze naturali, di storia in modo raffinato. Non è musica di facile ascolto: perché si possa apprezzarla talvolta si richiedono più ascolti e una spiccata sensibilità musicale, essendo, questa, musica creata da e per un’elite d'intenditori musicofili d'estrazione intellettuale. Logico, dunque, che nel Paese dove Arte e Cultura sono “cose difficili” e dove, ancora oggi, amore fa rima con cuore, questi gruppi si sciogliessero spesso già al primo album, a causa delle fiacche vendite, dall’incapacità promozionale dei discografici e dall’analfabetismo delle masse nel recepire l’Arte. Non è un caso che ancora oggi trionfino Sanremo e Festivalbar. Consiglio per avvicinarsi al genere: FELONA E SORONA (Le Orme) ZARATHUSTRA (Museo Rosenbach) FORSE LE LUCCIOLE NON SI AMANO PIU' (Locanda delle Fate) il druido, da cui, due estati fa, una deficiente voleva tre parole: sole, cuore e amore
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Domanda acuta e intelligente, la tua, ululante figlio di (Serenissima) selva: il tuo quesito merita una dedizione che ora non posso prometterti. Appena riuscirò a derubare l’avaro Tempo di qualche sua moneta, le spenderò per la tua curiosità intellettuale, che da sola ti fa già uomo colto. il druido, per ora ladro di primo livello
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Certo che no, Manzo, ma dal mercato estero è quello che maggiormente approvvigiona i nostri mass-media per noti motivi. Vengo alla "questione grunge", e mentre scrivo l’occhio cade sull’immensa bandiera del grande Kurt che campeggia sulla parete della mia stanza da chissà quanti anni (dietro, colonne di spore avranno dato vita ad una civiltà semi-moderna). Sulla mensola è possibile rinvenire totem della mia meravigliosamente disperata adolescenza cobainiana, quasi non c’è bisogno di metterli nel piatto per percepire le penetranti urla del travagliato Cobain (trascendente in Bleach e In Utero), di Mark Arm (gl’ipnotici Mudhoney), dei lussureggianti, quasi psichedelici, Screaming Trees, i Mother Love Bone e altri quattro-cinque (mila) gruppi non meno importanti che ora dimentico. Se qualcuno ravvisò dispregio da parte mia, invero forviato dalla colpevole concisione dai miei scritti imprescindibile in questi impegnativi giorni, si ricreda: pur volendo, non potrei ripudiare un fondamento musicale forte di anni e sensazioni basilarmente formativi. La frase evidenzia un aspetto che non vuole essere offensivo o di parte, ma razionalmente freddo come dato di fatto: non vado a porre in dubbio la validità Artistica Estetica del grunge, ma non posso fare a meno di notare che altre forme Artistiche hanno in sé e per sé sostanziali valenze Artistico-Esistenziali di tipo culturale, distintesi specialmente in ambiti italiani, francesi e britannici, di portata ben più ponderante. Ciò non toglie nulla al grunge, poiché l’Arte è Io, ma forme artistiche di questo tipo, nel nordamerica, si sono viste ben raramente (e non è forse l'Arte speculare alla Civiltà in cui nasce?): di qui, e rispondo a te, apprezzato lupo veneto, la frase incriminata. il druido, combattiva particella di sodio in un topic ormai degenerato
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Vado a porre fine alle ambiguità, dicendo la mia mi auguro per l’ultima volta su questo punto del “discorso americano”. Mai potrei negare l’importanza di Arte in relazione a luogo o artefici, data la sua natura aspaziale e atemporale. Intendevo dire che una società come quella statunitense, che vive sul soldo al punto di mercificare il diritto umano di assistenza sanitaria, è un’immensa Industria dell’Arte al fine della moneta, la più laboriosa di ogni altro Stato del mondo. Il risultato è che veniamo sommersi da una valanga d’immondizia artistica made in U.S.A. e quel poco meritevole viene “schiacciato” dalle necessità economiche. il druido, in prima battuta
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Ero sicuro delle critiche: sono stato eccessivamente riduttivo. Purtroppo non ho il tempo che vorrei, alla prossima cercherò di aggiustare il tiro. il druido, indaffarato
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Ti sembra perché l’economia americana saprebbe vendere frigoriferi agli Eschimesi da usare come forni. Il movimento musicale settantino italiano, inglese e francese sono di gran lunga più floridi e artisticamente più validi. AfricaniAmericani, loro sì grandi Artisti. La loro Arte nasce in aperto conflitto contro il classismo della società americana e il senso di proletaria frustrazione da essa derivante. Nella bianca America non sono (mai) stati americani come gli altri. Punk e metal hanno origini europee. Il grunge è americano al 100%… e questa la dice lunga il druido, cui sovviene che Kurt Cobain aveva origini irlandesi
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La Filosofia dell’Arte in Nordamerica è pressappoco la seguente: L’Arte serve a far soldi. Più quantità più soldi. La quantità è inversamente proporzionale alla qualità. …‘sti cazzi. Giusto per rianimare il topic, un prog come il nostro lì non sarebbero riusciti manco a comprenderlo, figurarsi a concepirlo. il druido, che prova compassionevole pena nel vedere la tetta di Janet Jackson
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Attento lupo, ammetto ambiguità in quanto scrissi sulla cultura a stelle e strisce e riparo subito: nessun pregiudizio, nulla contro America e americani; la classificazione in toto di una società così multiforme e multiculturale come quella del Nuovo Continente sarebbe di una povertà intellettuale a me non consona. La mia diffidenza è puramente e (quasi) esclusivamente chiusa in ambito Artistico. Per motivazioni storiche e sociali, l’America non ha mai avuto l’Idea di Arte; forse ce l’avevano i veri Americani, i nativi pellerossa, ma per uno spiacevole incidente di percorso (uno sterminio di massa) non hanno potuto tramandarcela. Il discorso è estremamente complesso, dovremmo fare digressioni storiche e sociali che richiederebbero una tesi di laurea. Succinto fino all’inverosimile, ti porgo il discorso in due righe: detesto quella monnezza che c’impongono mediaticamente, spacciata per Arte, che, guarda un po’, in gran parte giunge dal Nuovo Continente “in-cui-il-valore-di-un-uomo-è-commensurabile-dal-suo-guadagno” (Britney Spears, Jennifer Lopez, Avril Laivigne, il cinema). L’ho ristretta al punto che attendo critiche a destra e a manca, in caso di dubbio ci ritorneremo. il druido, minacciato ogni giorno dalla Mafia Artistica: Christina Aguilera, gli Aventura...
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Prog Metal Non conosco per nulla la storia di questo genere musicale, ma sono certo che un accostamento del genere lo potevano concepire solo gli americani. Solo una mente capitalista a stelle e strisce poteva cagare una coesistenza fra due generi così antitetici, ci scommetto la nonna! il druido, che butta il prog metal nella strabordante cassa delle “Stronzate Americane”, assieme al soldato Ryan, ai Blink182, alla diet-coke, a Leonardo DiCaprio e similari
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Il prog è un genere diametralmente opposto al metallo. il druido, che uscì dall'Età del Ferro per entrare in quella dell'Oro
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Nessun voto per Le Orme? Eppure Felona e Sorona è un capolavoro artistico di rarissima bellezza estetica! Per i profani: terribile estrapolare brani da un concept album, ma, perché l’ascolto nel suo insieme non sia arduo, potreste approcciarvi all’album con All’infuori del tempo legata immediatamente a Ritorno al nulla (giacché i due brani sono musicalmente annodati). Spero d’aver reso servigio qualcuno. Attendo consigli anche da parte vostra. il druido, aspirante Gesù Musical-Redentore in ritardo di trent’anni
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A quanto pare le circostanze invocano un topic ad hoc. Il primo post lo dedico al mio gruppo preferito. Accordo suprema predilezione per gl’inarrivabili Museo Rosenbach che, ad opinione del sottoscritto, siedono sullo scranno dell’Olimpo del Prog con il solo Zarathustra (1973). I penetranti testi sono degni tributi al Pensiero dell’Illuminato Friedrich Nietzsche, cui la Storia si mostrò ingrata con strumentalizzate distorsioni specie di stampo politico; malauguratamente l’analfabetismo dei più bollò anche l’album come "sostenitore dell'ideologia fascista" (la genialità, per quanto tale, ha i suoi limiti; l’ignoranza umana no); rifuggito dalle radio e osteggiato nella distribuzione, il disco andò incontro ad una scontata disfatta commerciale. Ciò indusse il grande gruppo allo scioglimento. Testi eccellenti, capacità strumentali indubbie (Pit Corradi alle tastiere fenomenale; Alberto Moreno, bassista, sfoggia elevate capacità di paroliere, sostenuto da una corposa cultura) e soprattutto l’ugola di Stefano “Lupo” Galifi… la voce italiana più splendida mai ascoltata!
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dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
drvidvs ha risposto alla discussione di PanuZ in Cinema, TV e musica
Il buon vecchio duca Chermillion mi chiede di salutare calorosamente tutti il druido, ambasciatore -
dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
drvidvs ha risposto alla discussione di PanuZ in Cinema, TV e musica
Ho citato qualche nome nella mia precedente firma, apprezzato lupo! il druido, che tenta la concorrenza con Zorro -
dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
drvidvs ha risposto alla discussione di PanuZ in Cinema, TV e musica
I Queen possono sicuramente non piacere, specie se si ha una visione “integralista” del rock o della musica in genere. E’ innegabile tuttavia, sebbene il mio giudizio sia di parte, che il talento di Freddie Mercury, come musicista e come cantante, sia stato uno dei più lussureggianti della Storia della Musica, eccelsamene scortato da un Grande della chitarra, il sig. May. Hanno contraddistinto la Storia in modo tale che queste parole si presentano come giudizietti senza pretese che non rendono giusto merito, e richiedono, i quattro di Kensigton, mole di volumi ben più corposo. Il prog italiano di quegli anni, ad opinione del sottoscritto, raggiunse vertici che non furono mai più toccati, eccelsi nella musica e nei testi. Certo, il la fu dato dal movimento anglofono, fuor di dubbio, ma gli italiani riuscirono a imprimere una vena poeticamente sublime, come solo l’arte e lingua italica può offrire. Complimenti, Azothar, hai individuato un movimento artistico di cui dovremmo andarne fieri, ma che, come solo può accadere nello Stivale, passa ancora in sordina. il druido, che in una Locanda delle Fate segue Le Orme di un Balletto di Bronzo che da un Picchio del Pozzo giunge ad un Museo Rosenbach -
dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
drvidvs ha risposto alla discussione di PanuZ in Cinema, TV e musica
Metal? -
Davvero, Azothar, riusciresti a fare una foto al dado e a postarla, chè mi hai incuriosito terribilmente! Non riesco proprio a immaginarlo un d32 ! Com'è fatto, quasi non ha angoli!
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dimmi che musica ascolti e ti dirò chi sei
drvidvs ha risposto alla discussione di PanuZ in Cinema, TV e musica
I Linkin’ Park hanno fatto tutto ciò che volete, se volete considerarli geni considerateli geni, se volete dare il nome di fondatori di qualcosa fategli pure fondare quello che volete, ma vi prego, per amor di Cultura, per onestà intellettuale, vi supplico, tenete fuori la parola Arte, ché dire che i Linkin’ Park fanno Arte è come dire che Hitler era un brav’uomo, solo non fu compreso…. -
Una risata profonda e cavernosa echeggiò per l’aere: “Ah,ah,ah… folle… pretendi forse di colpirmi?”. Entreri tentava di determinare da dove provenisse la voce, ma una fitta nebbia cominciò a sollevarsi e… cadde in un sonno profondo! Una sensazione fredda lo scosse. Sentì come lo scorrere di un fiume lì vicino. Aprì gli occhi, intontito, ma ci volle un po’ prima che si abituasse alla forte luce del sole. Un uomo gli spruzzava dell’acqua in faccia. Quando Entreri rinvenne, un rassicurante sorriso dipinse il volto di quello che, a giudicare dalle sue vesti, doveva essere un contadino. “Dove.. dove mi trovo?” flebilmente pronunciò. “Ah, ah… devi aver preso proprio una brutta botta – si sentì rispondere – ricordi almeno come ti chiami?”. Il suo nome, Entreri, lo ricordava bene, e ben ricordava anche le trascorse vicende. Alzò il busto, tenendosi seduto. Aperta boscaglia, un ruscello dinanzi a lui, suoni del bosco. “Bene, sono lieto che ti sia ripreso. Se un lieve colorito sul tuo volto non avesse denunciato fiochi segni di vita… beh… stavo pensando ad una decorosa sepoltura!”. “Ma.. dove.. dove mi trovo?”. Rise d’un riso isterico, quando realizzò che era solo.