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plisis

Ordine del Drago
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  1. Altra soluzione per aprire il portale: un incastro. Fai trovare ai pg un anello con un sigillo e nella stanza cui conduce il passaggio segreto una bella nicchia nella quale il sigillo entra alla perfezione. Il PG che per primo avrà notato che l'anello entra perfettamente nella nicchia sarà pervaso da profonda gioia (che quanto prima scoprirà essere immotivata visto che si trova in un piano specie Silent Hill). Ora, perché il passaggio dimensionale? Io se fossi uno dei tuoi PG sospetterei del mago allievo spirituale del defunto (visti i precedenti col maestro, penserei che il ritrovamento dell'anello e del passaggio dimensionale non è un gran che casuale). Detto questo, qualche domanda. - perché il mago rosso ha tradito i PG? E perché il ha traditi ancor prima di aver trovato il libro che stavano cercando? I Pg sono consapevoli del motivo del tradimento del mago rosso? - l'allievo è con i PG anche nell'altra dimensione? Se sì ha un'idea del posto in sui sono stati catapultati.
  2. ciao a tutti, mi è da poco capitato di leggere Mimesis di Auerbach sul realismo nella letteratura occidentale e questo mi ha ispirato una questione che volevo sottoporvi. Parto dall'inizio dicendo che il lavoro del DM, ma anche dei PG in quanto chiamati ad interpretare il proprio personaggio da dentro, non è troppo diverso da quello di un novello Omero o di un novello Eloista (i due nomi non sono casuali) che devono decidere le azioni da intraprendere e la modalità nella quale intraprenderle. Questa scelta non è arbitraria ma in D&D è vincolata tanto per DM (laddove deve muovere PNG) tanto per PG dall'allineamento. Adesso, anche l'allineamento in un certo senso è soggetto ad interpretazione in base ad una concezione più generale della narrazione. Auerbach nel suo saggio distingue due tipi antichissimi e contemporanei di realismo, quello di Omero che vede muoversi sulla scene più che uomini incarnazioni di certe qualità, effigi quindi, mossi da passioni sempre definite e continue, che mai hanno uno sviluppo sul piano psicologico (mai ad Achille viene un solo dubbio sulla guerra che sta combattendo, mai Ettore trema davanti al nemico che pur tanto gli somiglia) e quello dell'antico e del nuovo testamento in cui si muovono persone vere, che dubitano, sbagliano, si redimono (San Pietro, ad esempio, tanto più coraggioso dei suoi compagni nel seguire Gesù dopo l'arresto e caduto tanto più in basso degli altri nel rinnegare il suo mestro tre volte, episodio che tuttavia lo porterà al pentimento e alla successiva comprensione della passione) e che quindi ammettono (non è obbligatorio) uno sviluppo psicologico e presentano dei tratti più riconoscibili come umani. Potrei fare altri esempi molto più rigidi per quanto riguarda il primo caso, ad esempio la Chanson de Roland dove eserciti del bene ed eserciti del male sono nettamente differenti: i primi sono nel giusto, i secondi in errore. Nell'interpretazione di stampo biblico non si può conoscere e apprezzare la grande gloria senza aver provato la grande umiliazione, non si può riconoscere il giusto fino a quando non si è caduti in errore. Questa duplice interpretazione secondo me calza perfettamente per il gioco di ruolo perchè dopotutto ogni giocatore (e ogni master in quanto deve giudicare il role di ogni singolo giocatore) deve scegliere come sviluppare il proprio personaggio in base alla concezione che del gioco ha. Voglio dire, voi siete tra coloro che, da legali buoni di fronte al bambino drow unico superstite della battaglia lo uccidereste in quanto da grande sarà comunque un soggetto a voi e ai vostri ideali avverso oppure lo risparmiereste in quanto un indifeso bambino? Accettereste di fronte ad una situazione come questa che il vostro PG possa per lo meno provare dubbio o rimorso per quello che fa oppure colpireste senza pensarci due volte? Siete quindi più eroi o più persone? E per i master, quale delle due possibili interpretazioni maggiormente apprezzate e incoraggiate?
  3. città maledetta in cui gli abitanti si comportano in modo molto simile alle creature di "io sono leggenda". La maledizione si è abbattuta sul villaggio nella notte e i PG si sono salvati salendo sul tetto dell'edificio adiacente a quello in cui stavano dormendo. La mattina scendono e vanno un po' in esplorazione guardando bene di restare al sole, improvvisamente il nano chierico si accorga con orrore che il suo compagno animale (un simpatico cinghiale) è rimasto nel dormitorio. Quindi, sapendo perfettamente che la stanza era per la maggior parte in ombra, lui sale e trova il cinghiale, miracolosamente vivo, ma subito compare una creatura maledetta che cerca di morderli entrambi. Intanto il nano è raggiunto dalla guerriera e dal paladino. la creatura noncurante della luce colpisce la guerriera con una spallata che le fa 17 danni (e quindi gli dimezza i PF visto che era al 4° livello), la creatura soltanto 1d10 (mi pare uscì 3) danni da sole. Le soluzioni potevano qua essere essenzialmente 2: a)- ci si salva il c**o tanto ormai il cinghiale lo abbiamo ripreso e scappiamo dalla finistra dalla quale siamo entrati. - giochiamo ad acchiapparello con il non morto per vedere chi di noi gli va a fare compagnia per primo. Fiduciosa nell'opzione a, dico alla guerriera: - il fianco nel quale il mostro ti ha colpito ti duole molto, che fai?- - hmmmm...mi avvicino e gli do una spadata.- :banghead: la creatura non gliel'ha mai perdonato.
  4. plisis

    Musica Live al Pub

    vi segnalo lo ZAK (zona ad alta curiosità), centro di aggregazione giovanile a Camucia (AR) -lo so che non siete molti della zona, comunque nel caso siate di passaggio...-, dove tra le altre cose fanno musica dal vivo (ingresso gratuito e birra ad 1e). La prossima data è quella del 31 maggio (a partire dalle 9,30), in cui si esibiscono, tra gli altri gruppi, i Blakkened (no, non fanno cover dei Metallica). I loro pezzi vanno dall'hard rock al southern metal. Secondo me sono molto bravi (sono comunque di parte, visto che sto con il chitarrista...), per il momento non c'è niente che possa farvi sentire di loro ma cercherò di provvedere...!
  5. non era mia intenzione accusarti in alcun modo di negligenza, sono una master e so per esperienza che se ti poni di questi problemi e vai a chiedere consiglio ad un forum non prendi alla leggera il tuo compito. So anche perfettamente che te qui esponi ciò che senti come un problema che per forza di cose non rende giustizia alla reale situazione del tuo gruppo di gioco. Ma sono anche fermamente convinta che la compassione non serva a nessuno, ovvero è inutile che io stia qui a offerndere 3 e 4 e a dire quanto mi dispiace per te, 1 e 2, quello che cerchi è una soluzione. Io ti espongo alcuni pensieri e mi baso essenzialmente su quello che tu hai scritto, poi sta a te riconoscerti o meno su quello che dico. Per il resto, se dipende se il problema riguarda il PG e la Persona. Perchè se pensi che il problema riguardi la persona, ovvero un certo fare irriverente nei confronti tuoi e delle altre persone, allora penso che sia utile che ti chierisca al di fuori del gioco con 3 e 4 inquanto qui D&D non c'entra o centra soltanto in modo secondario e come ripercussione di un atteggiamento preesistente. Se invece pensi che la qustione riguardi il giocatore, allora prima devi prima fare un esame di coscienza te per stabilire se hai colpe (non in senso assoluto, naturalmente, ma giudicare se qualche tuo comportamento potrebbe essere stato vissuto come un'ingiustizia da parte di qualcuno), e se sì in che misura (lo dico non perchè io pensi che tu sbagli in qualcosa, ma soltanto perchè è quello che mi costringerei a fare io), poi confrontarti con tutto il tuo gruppo di gioco. Come già ti hanno detto punta al compromesso, perchè convincere i giocatori a cambiare la propria idea di gioco (visto che si parla magari di giocatori immeturi e non di giocatori proprio neofiti, forse di idea di gioco si tratta) è più difficile di insegnare ai gatti a parlare latino!
  6. Allora, parto dal presupposto, come già ti è stato detto, che c'è un solo modo per giocare a D&D, ma molti, e nessuno da considerarsi sbagliato. Che il ruolo sia parte integrante del gioco, sono d'accordo, tuttavia lo stesso impianto di D&D apre il gioco anche ai giocatori meno ruolisti. MI spiego meglio: quando sei mago, con classe armatura quasi nulla e la forza di un bambino di 4 anni, allora il ruolo nella storia e il ragionamento in situazioni di combattimento sono una necessità. Se invece sei il mezzorco barbaro, allora, puoi pensare "con la clava" nella storia e sempre con la forza fisica dei combattimento. Nonostante io apprezzi maggiormente il role, capisco che ci sono una gamma di comportamenti possibili e NESSUNO DI QUESTI VA STIGMATIZZATO e sei tu Master a dover fare in modo di accontentare tutti i giocatori on game. So che non è semplice, ma purtroppo è così. Il ruolo che tu hai comporta molto responsabilità, prima fra tutte, quella di avere come fine il divertimento dei giocatori, non il portare a termine la storia. Mi spiego meglio: alcuni Master, soprattutto alle prime armi, sono molto attaccati alla storia che hanno preparato, per la quale a volte sacrificano la libertà dei PG. Come tu racconti, non ti aspettavi che il giocatore 4 uccidesse il bambino perchè ha cercato di derubarlo: non dico che dovevi prevederlo, ma per lo meno mettere in conto che lui potesse tenere anche un comportamento violento (perchè anche nella realtà POTREBBE BENISSIMO FARLO). Così lo hai sbattuto in prigione, a quello che ho capito, togliendolo dal gioco per mezza sessione, quando anche lì dovevi seguirlo in quanto avrebbe potuto fare moltissime cose (cercare di rubare le chiavi ad una guardia, trovare un passaggio segreto sempre per evadere...), e infine gli hai dato il colpo di grazia non permettendogli di fuggire (o per lo meno di provare a farlo) con le sue forze ma attraverso un palese aiuto della divina provvidenza! Capisci che lui ha vissuto tutto questo come una punizione nei suoi confornti quando in realtà rivelava una tua difficoltà di agire "a braccio" al di fuori della sessione preparata. Il Master non deve avere soltanto un piano B, ma anche un piano C, D, E, F....da poter applicare laddove necessario. Questo non vuole chiaramente dire rinunciare alla storia, né prevedere ogni reazione dei PG di fronte agli eventi ma, tracciata una linea guida principale, starà a te ricondurvi tutte le azioni non previste che i personaggi fanno a questa per non perdere il filo dell'avventura. detto ciò il mio consiglio è: 1- cambiare allineamento a PG 4. Spesso i neofiti reagiscono alla domanda: che allineamento vuoi fare? con: che vuol dire? Per questo io faccio sempre una sorta di test cognitivo (li metto davanti ad una situazione e chiedo cosa il loro PG farebbe) e in base al risultato consiglio loro l'allineamento. Quoto Elayne: proponi di cambiarlo o cambiglielo d'ufficio. 2- non applicare il metodo "tricheco nel deserto" che, come hai detto, porterebbe a loro PE a palate. Io se fossi nei PG 1 e 2 non lo prenderei bene perchè, dopo tutto, I PE sono l'unica speranza per vedersi crescere il PG e il fatto che tu li regali facendo iniziare 2 giocatori a giocare prima mi pare fuori modo INGIUSTO. Sarebbe come dire: conviene fare come loro viso che il master gli regala PE! Ricorda che i Pg più sventati sono esposti ai pericoli maggiori, allora al prossimo comportamento pericoloso, mettigli una folla inferocita al seguito così a) combatte, capisce che non ci sarà sempre il Master a salvargli il c**o, soprattutto nel caso lo scontro lo riducesse in fin di vita o alla morte. 3- devi fare sessioni bilanciate dove role e cazzotti si intervallino per permettere a tutti i tipi di PG di divertirsi. Rivorda poi che non è necessaria la comparsa di un tricheco per menare le mani, ma basta una taverna, una bisca clandestina di gioco d'azzardo, una gara di bevute o di braccio di ferro, dove sia più facile lo scatenarsi di una rissa -e anche meno pericoloso-. Nel caso non tutti i Pg siano coinvolti nella rissa ma soltanto i più pestoni, allora lascia che si masterizzino tra di loro per la rissa (mettendo dei paletti, s'intende: non troverete alcun oggeto magico superiore, nè monete, niente di niente finchè non ci sono io) e tu segui i ruolisti. 4- quando assegni i PE differenzia le varie voci e rendile note ai PG in modo che abbiano una maggiore consapevolezza del metodo di assegnazione: ovvero, per il mostro tizio, tot pe. a pg3, 0 a pg 2 che non l'ha affrontato, per la risluzione dell'indovinello, tot++. pe a pg2, 0 a pg3 che se ne è disinteressato. Personalmente io metto un bonus di 200 pe per l'interpretazione. Non devi far sorgere il dubbio che tu abbia preferenze o che tu faccia le cose in modo non equo. Allora tutto sarebbe doppiamente frustrante. Scusa per il post kilometrico... PS: hai idea di cosa significhi masterizzare 4 PG separatamente e soprattutto in 4 dungeon??? Vuol dire che i tempi di attesa sfiorerebbero le ere geologiche, risultato: il Mater si fa il mazzo, i giocatori si annoiano in attesa che il loro PG sia masterizzato!
  7. salve a tutti. Avevo detto che vi avrei informato su come andava a finire, ed eccomi. Se c'è tanta distanza tra la data in cui ho postato il primo messaggio ad oggi è perchè si è scatenato un po' di putiferio nel frattempo. Ovvero, non ho mai nascosto ai PG di frequentare questo forum e anzi avevo invitato loro a fare altrettanto per avere per lo meno un confronto virtuale con altri gruppi di gioco (visto che questo per tutti tranne uno è il primo gruppo di gioco in assoluto e temo non ve nei siano moltissimi, o per lo meno io non ne sono a conoscenza, che giocano dalle mie parti -tra Siena ed Arezzo-). Quando hanno consultato questo topic (ricordo che i post fino a "questione di deontologia" li ha scritti mio fratello e co-master del quale io comprendo perfettamente la posizione ma non approvo in pieno in quanto la ritengo troppo estremistica), tuttavia alcuni hanno accettato di confrontarsi con me e di parlare insieme dell'assetto del nostro gruppo di gioco, tarando i vari consigli ricevuti (appunto il confronto volevo stimolare), due di loro purtroppo si sono sentiti personalmente offesi e tutt'oggi si rifiutano di parlarmi. Non approvo ma non mi pronuncio sul loro comportamento e chiedo a voi di fare altrettanto per non rischiare di ferire ulteriormente i loro sentimenti vista la loro reazione ai precedenti post. Comunque mi dispiace sinceramente perchè con loro, sia come master sia forse come persona (non li conoscevo se non come giocatori), ho fallito. Al di là di questa parentesi negativa, a seguito della prima sessione dopo l'apertura di questo topic, mi dico molto soddisfatta: appurato che una situazione di disagio era avvertita non soltanto da me ma anche dai PG, ne abbiamo parlato e cominciato la sessione con una consapevolezza diversa e maggiore delle reciproche esigenze, di me come master e di loro come PG. Ringrazio tutti colore mi hanno qui dato consigli e sappiate che, se il mio gruppo continua a giocare, un po' è anche merito vostro. grazie di:heartbeat
  8. plisis

    Codice e misura

    prova a guardare qua, è in italiano. Ho letto qualcosa, ma mi pare molto stringato... www.dragonlanceitalia.it/
  9. penso anche io che la casa milgiore, visto che non vuoi condannare a morte sia l'esilio, oppure la fuga strategica. Ovvero: per misura precauzionale i due saranno rinchiusi in una cella perchè non si allontanino dalla città prima del processo. In questo lasso di tempo i PG avranno modo di evadere, magari aiutati da qualcuno già prigioniero lì. Ciò salva loro la vita ma li condanna ugualmente al bando dalla città e alla morte in contumacia. Il che non può anche non essere così grave, girando per il mondo devastato dai meteoriti magari scopriranno che la loro non era l'unica città sopravvissuta.... I modi per far andare avanti la narrazione senza far morire i PG ci sono a bizzeffe, chiaramente il costo da pagare è quello di dare una viratina alla storia che di sicuro avevi in mente. Per esperienza personale comunque ti dico che non tutti i "mali" come quello che hai esposto vengono per nuocere, anzi, a volte proprio un imprevisto può far sorgere nella mente di un master le idee migliori... in bocca al lupo!
  10. ho usato anche io il mazzo delle meraviglie in una campagna, facendolo trovare ai miei Pg che, nonstante conoscessero sia pro che contro, hanno tutti pescato tre carte. Nessuno ha avuto benefici troppo eclatanti o perdite gravosissime perchè: - avevo ritoccato leggermente il mazzo al fine di evitare appunto cose del genere "Pg 16° passa magicamente al 30° livello" o armi magiche +6. - laddove mi si chiedeva in virtù di master di scegliere il nemico che avrebbe perseguitato il Pg che avesse pescato la carta mi pare del diavolo, chiaramente non gli ho messo contro un drago nero adulto, ma un nemico, sebbene forte, proporzionato. Cosa abbastanza tediante il fatto che il suddetto nemico, che nel mio caso era un uccisore dell'occulto in quanto il pg era un mago, non moriva. Ovvero arrivato a 0 pf esso si dissolveva per ricomparire qualche tempo cercando di uccidere il suddetto Pg. il mazzo delle meraviglie, laddove usato con coscienza, è secondo me un utilissimo strumento per ravvivare un momento un po' morto della campagna oppure per trovare nuovi spunti narrativi (per me master) basati su ciò che i Pg pescano.
  11. molti giocatori alla primissima esperienza quando al momento di fare il personaggio gli chiedo di che allineamento vogliono essere solitamente mi guardano con facce stranite e mi domandano: "e che vuol dire?". questo per dire che non sempre ci si rende conto all'inizio per lo meno di cosa comporta l'interpretare ad esempio un personaggio degli allineamenti più estremi (che a mio avviso sono i più complessi in quanto non rispondono mai a quasi a quello che nella realtà da persone normali noi faremmo). perciò gli propongo un test: immagino una situazione e gli chiedo cosa in quella situazione il personaggio che vogliono interpretare farebbe. in base alla risposta che mi danno tra quelle che sottopongo loro, propongo l'allineamento che potrebbero interpretare. Ciò che è più vicino alla propria linea comportamentale (reale o ideale) è anche, a mio avviso, interpretabile in modo maggiormente spontaneo. Un giocatore alle primissime armi, secondo me (soprattutto se non si è mai trovato a che fare con gdr), nell'allineamento va indirizzato e il più possibile agevolato.
  12. penso che molto dipenda dal tipo di personaggio che si muove: un mago di basso livello che pretende di fare il pestone, con la maggior parte dei nemici avrebbe vita breve...Ci sono tipi di personaggi per cui la strategia è necessaria per sopravvivere, altri per la quale è opzionale.
  13. plisis

    PG malvagi sì o no?

    questo mi convince ancora più del fatto che tra DM e PG ci sia un problema di comunicabilità di fondo. Se il no fosse poi accompagnato da spiegazioni magari, e dico magari, i giocatori in quanto persone mature (come si presume siano) potrebbero accettare limitazioni che a quanto pare in questo momento vedono come ingiustificate.
  14. Mi sa che dovete farci una chiacchierata con il suddetto master. Ricordatevi e ricordategli che comunque lui in quanto master deve avere come fine il divertimento del gruppo e se buona parte del gruppo non si diverte (ho letto qualche post degli altri componenti del vostro party che girano per questo forum e direi che nessuno dei presenti è contentissimo), come mi è sembrato di capire, allora c'è qualche problema di fondo. Chiaritevi al di fuori del gioco. Incontratevi una sera un po' prima di giocare e provate a parlargli esponendo quelle che sono le vostre necessità e chiedendogli la ragione dei tanti no, così facendo vi dimostrerete disposti non al sola contestazione ma anche al dialogo. Ricordatevi non è lui il nemico, ma che insieme dovete cooperare per divertirvi. Non c'è niente di più pericoloso dei rancori sopiti tra giocatori e master e se ve ne sono già, come temo, non lasciateli crescere fino a soffocare la voglia che avete di giocare: stroncateli sul nascere finchè siete in tempo.
  15. ladro-pirata (Issa) cerca di infinocchiare un saggio monaco venditore di pozioni (PNG mosso dal mio fantastico co, Beriant). Issa: quanto costa la pozione cura ferite leggere? monaco: sei m.o. Issa: ma è un furto! al villaggio prima l'ho pagata la metà. guarda che conosco il priore, vedi di coportarti correttamente (ma dove l'ho sentito poi che a capo dei monasteri c'è un priore? comunque, Beriant lo lascia fare anche se è chiaro che cerca di infinocchiarlo) Tiro raggirare, cd media poichè la balla era poco credibile. non passata monaco: il priore è morto issa: come? è morto? monaco: purtroppo è morto ieri! issa paga e commenta: insomma con ste' pozioni me la vuoi mette nel c..o, pensa che è contro i tuoi principi! riprova raggirare. non passa monaco, con faccia sempre molto seria: e te pensa a quanto l'ho presa nel c..o io per farle ste' pozioni! non so se rende, ma dal vivo è stata fantastica, soprattutto per la faccia serissima di Beriant.
  16. chiaramente, sono disposta ad ascoltare qualsiasi altro consiglio voi mi vogliate offrire, anzi sarei veramente felice se qualche giocatore mi dasse il proprio parere sulla questione (la mia prospettiva è chiaramente in prevalenza quella del master). grazie per ciò che avete già scritto e per ciò che mi scriverete. Non mancherò di farvi sapere come è andata a finire!
  17. plisis

    PG malvagi sì o no?

    ciao Orcus, nel mio gruppo ci sono un pg paladino e un chierico malvagio, entrambi molto bravi nel ruolo (forse tra i migliori che ho avuto). Premesso che non mi sembra giustro frustrare un giocatore precludendogli un intero allineamento, è compito del Master aiutare nella convivenza. Mi spiego meglio: ho dato al paladino, fra l'altro ancora apprendista paladino, la missione di monitorare in incognito un gruppo di galeotti introducendosi tra loro senza destare sospetti (fra i quali appunto c'era il chierico malvagio) e di riferire periodicamente al quartier generale i loro movimenti. Non gli sono state date ulteriori informazioni, ma essendo questo un ordine proveniente dall'alto il paladino non ha potuto far altro che accettare. Per quello che riguarda il chierico, vedendosi arrivare un LB ha tentato subito non tanto di ucciderlo, ma di colpirlo laddove poteva fargli più male ovvero nell'orgoglio mettendolo in situazioni non poco imbarazzanti con l'intento di fargli perdere le staffe. Vedendo che però il paladino, sebbene con molti sforzi, non reagiva, ha iniziato ad insospettirsi e a riflettere sul perchè di tale strano comportamento...con la sua psiche malvagia è arrivato infine alla conclusione che lui si stava servendo di loro per qualche scopo, magari per trovare grazie a loro qualche tesoro. così ha deciso di trattenersi dal fargli troppo male. Ancora i Pg convivono, sebbene il chierico non resista ogni tanto alla tentazione di dargli qualche colpo di mazza, tuttavia la sua avidità supera di gran lunga la sua voglia di morte e distruzione (che sfoga ogni volta che può su terzi). Al di là dell'esempio di vita vissuta, sono daccordo con quanto di voi sostengono che l'essere malvagio ha diverse sfaccettatura e non si deve per forza ridurre all'"ammazzo tutto ciò che in questa terra cammina". buona idea anche quella della sessione di prova (così per lo meno avrete una valvola di sfogo dalla storia principale in cui potete sbizzarrirvi e dimostrare al master che siete PG tanto maturi da poter interpretare in modo non ingenuo un personaggio malvagio) e se proprio giungete alla massima esasperazione, invitate il vostro master a leggere questo topic per fargli vedere come estistano comportamenti alternativi al suo. lasciate perdere le intimidazioni! Servono solo a creare nervosismi nel gruppo. La fiducia si ottiene soltanto dimostrando fiducia...
  18. Non potevo chiedere di meglio. Grazie soprattutto per la sitematicità con la quale hai affrontato un discorso di per sè abbastanza complesso in quanto non si va a discutere di cavilli regolistici, ma della vera essenza del gioco. Da come scrivi mi sembra che non sia la prima volta che affronti problemi di tale portata, soprattutto per quanto riguarda il ruolo del DM visto dai PG. Penso che tu abbia veramente ragione: quallo di vedere il DM come il nemico che pone sui passi degli eroi i nemici da combattere è un comportamento diffuso soprattutto, credo, tra i pg alle primissime armi e spesso molto ingenuo. I miei Pg mi considerano a volte alla stregua di un giocatore sul quale avere la meglio in qualsiasi occasione quando in realtà io proprio in virtù del ruolo che ricopro VOLONTARIAMENTE sono in un altro livello: senza DM non soltanto non ci sono i nemici da sconfiggere, le trappole e i mostri, ma non c'è neanche più la storia da vivere, niente più ambientazione, insomma NON C'E' PIU' D&D. Questo devo fargli capire: io non sono nè uno di loro nè uno contro di loro, io sono TUTTO IL RESTO. Io sono il mondo, io sono il fato (ma effettivamente diciamo che sono più la loro buona stella) e la storia, io nel gioco non sono più una persona, ma divento IL MASTER. Vorrei evitare di arrivare alla legge del taglione ma penso che sia, dopotutto, in presenza di recidività una buona ultima spiaggia. Per mia natura nutro una grande fiducia nel potere della parola e, facendo appello al buon vecchio Cicero, farò di tutto per spiegare loro l'essenza del mio ruolo nel gioco. mi piace l'idea dei 5 secondi da applicarsi in determinati contesti di concitazione, non solo snellisce il susseguirsi dei round ma renderebbe più realistica la narrazione! Per il resto, come ti avevo detto, sono praticamente daccordo su tutto. E' sempre un piacere confrontarsi con te, Elayne. Grazie di .
  19. E' chiaro che essendo alle prime armi non posso fare riferimento alla mia esperienza come molti di voi però ho una visione del gioco nella quale le regole sono fondamentali. Non ho una doppia personalità, questo è un pensiero di Beriant (che ho caldamente invitato ad iscriversi per non continuare ad usare la mia identità), io su questo punto sono così inflessibile visto che per me le cose importanti sono altre, soprattutto lo sviluppo del personaggio dal punto di vista psicologico, i cui comportamenti devono essere a questo sviluppo consoni e da questo sviluppo motivati. Con sviluppo del personaggio intendo il comportamento coerente al percorso che ogni PG ha intrapreso attraverso la sua iniziale scelta dell'allineamento e poi portato avanti (o cambiato) con le azioni concrete intraprese nelle varie situazioni che ha trovato sul suo cammino. Insomma, l' essere consapevoli di quel bagaglio di retaggi e convinzioni che le esperienze vissute danno. Questo non è chiaramente il prerequisito senza il quale non si può giocare a D&D, ma è il comportamento, in un giocatore, che maggiormente apprezzo e che fortunatamente -dal mio punto di vista- riscontro in qualche mio PG.
  20. lo sai Elayne che per e il tuo parere è molto importante, ti sei offerto/a (non so) di aiutarmi in molte situazioni complesse, e te ne ringrazio. Speravo che saresti nuovamente intervenuto in questo topic. Sarò felice di ascoltare qualunque consiglio tu voglia darmi in quanto non ho alcuna intenzione di gettare la spugna (come qualcuno mi ha consigliato). Con l'ultima tua affermazione hai centrato pienamente il punto: per molti Pg l'avversario sono io e sinceramente non capisco il perchè (storco infatti un po' il naso quando trovo anche in questo sito dichiarazioni del tipo: "sono qui per trovare il modo di far impazzire il mio master" perchè il master in quanto tale non opera contro i giocatori ma ha come fine il loro divertimento). Riprendendo una metafora di Beriant, "è come barare al solitario". Il fatto che non gli dia la possibilità di diventare personaggi potentissimi da subito (trovando oggetti magici e quant'altro a livello di artefatti che, per carità, in seguito ci saranno) ha due ragioni: la prima sta nella mia impossibilità per mancanza di esperienza di masterizzare a livelli alti (cosa che gli ho spiegato fuori dal gioco), la seconda sta nel fatto che sono tutti tranne uno giocatori alla primissima esperienza e quindi preferirei procedere per gradi, imparando a sfruttare fino in fondo le grandi possibilità che D&D dà ai personaggi, anche senza aiuti esterni che siano di me master o di equipaggiamento iperpotenziato. Penso che la cosa migliore sia crescere insieme sia io come Master che loro come PG, ma non sono certa di essere riuscita a farglielo capire. Non gli metto chiaramente davanti situazioni impossibili o nemici troppo potenti, ma sempre commisurati a quelle che sono le capacità reali dei loro personaggi sforzandomi comunque di dar loro storie avvincenti (nessuna avventura è mai una monade ma risponde ad un disegno complessivo che prende forma nel suo svolgersi e che verrà completato soltanto alla fine) che alternino ruolo e combattimento (in modo da accontentare i gusti di tutti i PG). aspetto il papiro.
  21. altrimenti, sempre per non cadere nelle imposizioni dall'alto, sarebbe il caso che le stesse donzelle del gruppo che chiedono maggiore romanticismo si facciano avanti per prime immamorandosi di qualche PNG (per essere sicure di essere ricambiate, visto che il Master in questione iniziando questo topic, si rende disponibile ad accontentarle) o di qualche PG. Toglierebbero così il Master nell'incombenza di creare situazioni ad hoc per il romanticismo (che magari potrebbero sembrare finte) e si cimenterebbero nel role. Inoltre si eviterebero fraintendimenti sul tipo di romance che loro vogliono. Se hanno idee non vedo perchè non le mettono in atto loro dichiarandosi il master in difficoltà.
  22. beh, Karis, a me è sembrato che il problema più grande di Reydan fosse quello appunto di interpretare la donzella PNG che seduce il grande eroe reduce da molte battaglie, senza considerare che non è detto che il suddetto eroe Pg si presti e ricambi in modo ugualmente affettuoso tante attenzioni. Per questo io propendo per il Master romance, come lo definisce Renis, ammesso che vi sia una situazione in cui i suddetti Pg uomini non siano disposti a cadere nell'amore profondo. Per accontentare le donzelle del gruppo secondo me l'unica soluzione è quella di far innamorare due Pg e togliere a Reydan l'incombenza, se la sente come tale, di dover interpretare la parte dell'invaghito/a.
  23. caro Reydan, ti dico come ho fatto io ad incentivare la dose di "beautiful" nella mia storia, accontentando le donne presenti. Ho preso l'uomo e la donna che ruolavano meglio e li ho fatti trovare in una situazione profondamente romantica, ma di un romanticismo -si capiva da come ne parlavo- forzato e fortemente voluto da un'entità superiore. Con alcuni tiri sulla tempra e sulla volontà -alta CD perchè quando un dio lo vuole...- li ho portati a consumare una notte di passione che ha però avuto moltissime conseguenze....Quella che infatti sembrava una semplice scappatella ha portato al concepimento dell'essere più potente del mondo. Mi spiego meglio: i due erano stati attratti l'uno all'altra da Pelor che aveva infuso alla creatura concepita dei poteri enormi per utilizzarlo una volta cresciuto per i suoi scopi (per farla breve questi scopi sono la redenzione totale di un mondo corrotto e indegno di continuare ad esistere. POSTILLA: nel mio mondo gli dei non possono intervenire direttamente nelle vicende degli uomini ma possono soltanto influenzare i terrestri per convincerci a perorare le loro cause). La donna in questione nota subito di avere aumentata la vista e l'udito e viene rifiutata dalla sua divinità (è un chierico). Va quindi nel tempio di Pelor dove scopre di essere incinta. La mia Pg ha deciso di non parlarne con nessuno, neanche con il padre del bambino, ma di continuare come niente fosse. L'uomo in questione comunque ha potuto capire ciò che era successo nel corso di un combattimento quando la donna ha lanciato "evoca mostri" ed improvvisamente invece del tasso celestiale si è visto comparire un giovane ranger (stessa classe del padre) che gli assomigliava immensamente. allo scadere dei nove mesi (che io ho fatto trascorrere molto velocemente in un altra dimensione), la donna si è trovata a dover decidere dove partorire: nella città tra i vari tempi scegli per l'appunto quello del dio che ha diciamo presieduto al concepimento del bambino: una volta nato i chierici del dio lo hanno rapito. Il padre ha quindi ordinato al suo falco di vegliare sul piccolo, ma l'animale viene ritrovato pochi giorni dopo crocefisso alla porta del tempio di Pelor... Spero che possa darti qualche spunto!
  24. pensate che sia il caso di farci una chiacchierata fuori dal gioco? dopotutto quella che loro giocano è la mia storia nella mia ambientazione e se loro non accettano le mie regole, beh, allora è meglio che cambino master. ogni tanto ho come la sensazione che tra me e loro ci sia una barriera di incomunicabilità: io non soddisfo le loro aspettative e loro non reagiscono ai miei stimoli. per andare più incontro alle loro esigenze ho anche pregato loro di scrivermi per mail per darmi dei suggerienti su come condurre le sessioni, le loro aspettativa sugli sviluppi degli eventi ecct, ma l'iniziativa non ha avuto successo. Gli ho anche chiesto se qualcuno voleva provare a fare il master, chiaramente con il mio aiuto e soprattutto con quello di Beriant, ma nessuno si è mostrato interessato. Voglio precisare comunque, per amore del vero, che un paio di miei Pg sono veramente il sogno di ogni master in quanto giocano molto bene (nel senso più completo del termine, sono riusciti a sviluppare personaggi psicologicamente molto ben definiti).
  25. Salve a tutti, temo di essere stata in parte fraintesa nel topic che ho aperto in precedenza (quando le regole sembrano noiose), di cui riscrivo l'ultimo messaggio che vi ho scritto in quanto l'argomento è per me molto importante: ciò che cerco io è una MISURA e la cerco soprattutto per me stessa. Laddove infatti ti trovi una vasta gamma tipologica di giocatori davanti, alcuni dei quali ruolano molto, altri non ruolano né conoscono le regole (purtroppo la maggior parte), altri che si sforzano di usare il solo buon senso, è necessario per me trovare un modello comportamentale che sia equo e imparziale e che sia soprattutto riconosciuto come valido. Anzi, tra i due poli, i tendo maggiormente per il ruolo, è il mio compagno master (Beriant, mio fratello che ha anche scritto alcune parti del precedente topic) che è un convinto regolista. Nonostante ciò concordo con lui quanto dice che alcune regole (che non devono essere per forza quelle scritte nei manuali, intendetemi!) condivise dal gruppo sono necessarie. Il fatto che sia io che Beriant ci appelliamo spesso all'autorità del manuale è perchè veniamo spesso contestati laddove decretiamo l'impossibilità di un comportamento (ad esempio qualcuno pretende di fare acrobazia come azione di movimento, saltare sulle spalle dell'avversario e colpirlo sulla schiena restandovi in eguilibrio tutto in un round con un solo tiro di dado). Non sono mai stata un master "porte sfondate a calci" e anzi ho sempre privilegiato i comportamente intelligenti e le idee geniali per risolvere le situazioni, piuttosto che il mezzorco barbaro che ragiona con la sua clava, tuttavia laddove alcuni personaggi chiedono di poter combattere più spesso, allora penso che sia necessario porre alcune basi per sapere come muoversi, come attaccare, che significa combattere sulla difensiva, pur lasciando perdere la questione dei quadretti minacciati e delle componenti materiali agli incantesimi. Vi assicuro che, se le regole sono il mezzo e il fine è il divertimento, in assenza totale di regole non si diverte nessuno. il problema non è che, come molti di voi hanno inteso, i miei giocatori non vogliono imparare le regole del 3.5, ma che non volgiono NESSUNA REGOLA, neanche quelle che io in virtù di Master pongo e che anzi mi contestano prendendo a riferimento il manuale che loro non volgiono MAI seguire tranne nel caso faccia comodo a loro. Ed è qui che io mio chiedo che senso abbia penare tanto ed avere come unico fine il loro divertimento se la mia autorità non viene neanche riconosciuta. Se io non mi facessi tanti problemi per mentenere un comportamento il più equo possibile e mi dessi ai favoritismi più spietati privilegiando a turno i personaggi che più ho voglia di privilegiare, allora forse sarei considerata un buon master. purtroppo penso che, come in politica, quando siamo in tanti un contratto sociale serva per garantire il benessere di tutti, ed è appunto il contratto sociale, un numero di regole condivise per un nuon proseguimento del gioco, che cerco di proporre. Ditemi voi se sbagio a cercare la felicità di tutti quando invece potrei accontentarmi di garantire la completa gioia di pochi (che per me sarebbero sicuramente coloro che riescono a sviluppare la spicologia del personaggio e ad immedesimarvisi non soltanto nei comportamenti e anche nei pensieri, basandosi sul contesto spazio temporale in cui si trovano e sulle vicende che in passato hanno vissuto). come vedete il problema è molto più profondo per me, in quanto sfocia nella deontologia professionale. mi appello come sempre all'esperienza dei master esperti che girano frequantano questo sito visto che in passato i loro consigli mi sono stati molto utili. __________________
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