Melqart
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Cambiare PG: ma per cosa?
Cosa impedisce ai personaggi che hai preparato di morire ed essere messi sotto contratto dal dio della morte?
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Cambiare PG: ma per cosa?
Cosa rendono i personaggi che hai creato inadatti? Non puoi contestualizzare le idee che hai avuto all'interno dei confini che ti sono stati dati?
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Organizzazione
@Darakan metto anche te in attesa. Appena @MaxEaster93 finisce la sua chiacchierata andiamo avanti con il banchetto.
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
Harlad L'elfa scrolla le spalle. E' fondamentale per il nostro modo di vivere. Viaggiamo spesso tra i villaggi ed è importante sapere di poter trovare sempre un rifugio sicuro. Namys ti ascolta incuriosita e alla fine ti invita ad entrare mentre i bambini rimangono fuori a giocare. Ti fa accomodare su una sedia di vimini e ti guardi intorno mentre ti prepara qualcosa da bere. La sua capanna è disseminata di vari tessuti, tutti molto leggeri e dai colori chiari. Su un tavolo vari tipi di forbici e aghi. Ritorna da te con due bicchieri di coccio. Al loro interno un liquore alle erbe annacquato. Si siede su un'altra sedia. Mhh vediamo, non sono argomenti facili quelli che hai scelto. Iniziamo da noi, mi hai chiesto come siamo. Credo che siamo molto simili a voi per molti versi. Proviamo amore, odio, paura, coraggio, proprio come voi. Però le nostre vite sono molto più lunghe delle vostre. Un umano raramente arriva al secolo di vita, per noi è si è considerati vecchi dopo aver compiuto mille anni. Capisci che la nostra percezione delle cose è ben diversa della vostra. Le nostre vite sono molto più lente, abbiamo tutto il tempo di fare le nostre scelte e i nostri sbagli. Voi umani invece siete sempre di corsa alimentati da un'ambizione che vi brucia da dentro come un fuoco inestinguibile. Sorseggia il liquore e pensa bene prima di proseguire. Ecco credo che sia questa la più grande differenza tra di noi. Il rapporto con il tempo. Voi umani avete le clessidre perché il tempo che scorre vi spaventa, tra di noi nessuno tiene conto ti quanto sia lunga un'ora. Poi c'è il rapporto con la natura, noi viviamo in armonia con il mondo che ci circonda prendendo quello che la foresta ci da. Bacche, pesca, caccia, radici. Raccogliamo solo quello che ci serve e lasciamo che la natura si rigeneri per conto suo. Voi siete dei dominatori. Piegate le piante al vostro volere con l'agricoltura e gli animali con l'allevamento. Per noi queste cose sono barbarie ma non ci sentiamo comunque superiori. Bhe qualcuno che si sente superiore c'è ma non è il senso comune. Semplicemente siamo diversi. Sospira. Ed è per questo motivo che non credo che si potrà mai creare una vera amicizia tra i nostri popoli. Ci sono alcuni umani amici della nostra gente ma è impossibile vivere in armonia con le vostre nazioni. Tagliate le piante ai confini della foresta, ne controllate la crescita. Per noi è innaturale decidere quanto una foresta può o non può crescere. Per noi deve essere lasciata libera di essere se stessa fin dove può mettere radici. Ma questa è la foresta sacra di Svyatobor. Se lasciata crescere in modo incontrollato ricoprirebbe mezzo continente. Come potreste coltivare i vostri campi a quel punto? La vostra gente morirebbe di fame. Scuote la testa. Eppure noi vorremo la pace e l'armonia. Non abbiamo nessun interesse nelle guerre di confine, tutte le volte che abbiamo combattuto contro di voi è stato per difenderci. Sono passati due secoli dall'ultima guerra ma qui la ricordiamo tutti bene. Non c'è una casa che non abbia subito almeno una perdita. Ora ci limitiamo a spaventare cacciatori e taglialegna troppo ambiziosi. I rapporti sono tesi ma non insostenibili. C'è un mercante umano che ogni tanto passa qui a comprare i vestiti che faccio per rivenderli alla vostra gente a prezzi incredibili. Si alza e fa un giro su se stessa facendoti vedere il vestito che indossa. E' splendido e le ste alla perfezione mettendo in risalto ogni curva del suo corpo. Impresa non facile dal momento che la fisionomia delle elfe è molto asciutta e nonostante le forme raffinate risultano piuttosto piatte rispetto alle donne umane. Un vestito come questo vale una fortuna. Ma noi non diamo alcun valore ai soldi. Mi faccio pagare con merci che mi sono utili, tessuti in particolare. Anche se c'è una richiesta che non è mai stato in grado di soddisfare. Si rimette comoda. Tornando a noi, ho risposto a tutte le tue domande? [Il liquore alle erbe, se lo assaggi, rimane molto più leggero rispetto ai vostri. Il contenuto di alcol è scarso e il sapore è delicato per essere un amaro.] Rhael Bene, molto bene. Commenta l'elfa prima di rimanere senza parole al tuo commento sul suo fascino. Arrossisce appena sulle guance e ti sorride. Grazie Rhael... Si fa avanti stringendosi tra le spalle mettendo in risalto la scollatura e non puoi fare a meno di farci cadere l'occhio. Per noi è naturale mettere in mostra i nostri corpi. Quando la bellezza è sempre sotto gli occhi ci si dimentica del suo valore per cui i complimenti sono rari. Fa sempre piacere riceverli. Si ritrae riprendendo una posizione comoda sulla sedia. Le tue parole mi hanno rassicurato. Sei saggio nonostante la tua giovane età e anche perspicace. Se volete accesso al consiglio Druidico la prossima luna dovete risolvere il problema con il mago. Ci sono altri nel villaggio che vorrebbero veder quel posto ripulito, potete chiedere aiuto. Ti ricordo che avete solo una settimana di tempo prima del consiglio. Se risolvete il problema con il mago potete essere sicuri che le vostre parole verranno ascoltate. Ho veramente bisogno di qualcuno che bilanci l'influenza di Lyshantir. Ma non ti nascondo che sono a disagio a collaborare con voi. Rimango dell'idea che la neutralità sia la cosa migliore per la nostra gente.
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
Rhael Elisen annuisce ancora compiaciuta. Molto bene, saggio per essere così giovane. Si appoggia al tavolino prendendo le tazze. Posiziona la prima dicendo Questo è il villaggio, vicino ad un corso secondario del fiume. Poi posiziona la seconda tazza. Ad ovest, sulla sponda del fiume principale, c'è un vecchio tempio della nostra gente. Era dedicato ad una divinità eretica dell'aldilà. I nostri simili che la seguivano sono stati tutti uccisi da noi secoli fa, quando ero ancora piccola. La loro religione era troppo pericolosa sia per la nostra società che per gli equilibri della natura. Quel posto è rimasto disabitato da allora ma qualche mese fa è arrivato un mago solitario da sud, risalendo il corso del fiume con una barca. -Conoscenze (locali) 6+9= 15 vs CD 14 A sud c'è una piccola città stato Magocratica ma non ricordi molti dettagli al riguardo. Questo mago sta violando la sacralità della morte risvegliando i resti dei nostri simili. Cosa pensi delle azioni dei miei predecessori? Hanno fatto bene ad eliminare il culto eretico o hanno sbagliato? E poi come reagiresti alle azioni del mago?
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Organizzazione
Mi sono divertito a scrivere un breve racconto sulle origini del Re di tutti i Re e l'ho appena pubblicato qui sotto forma di blog. Non so se lo potete già vedere perché mi dice che è richiesta l'approvazione da parte di un moderatore. Ad ogni modo non è necessario leggerlo per comprendere e giocare la storia ma sarebbe sicuramente un gesto apprezzato. Nel caso fatemi sapere che ne pensate. Buona lettura.
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Le origini del Re di tutti i Re
[Come da titolo questo breve racconto racconta le origini del BBEG della mia ultima avventura che stiamo giocando proprio qui sul forum. Buona lettura.] In una stretta valle circondata da basse colline infuria una battaglia sanguinosa. I due schieramenti combattono alla pari da tutto il giorno. I numeri sono simili, l’addestramento è simile, le tattiche sono simili. Questa è solo la prima battaglia in una guerra civile che ha disseminato discordia tra uomini che si chiamavano fratelli fino a poco tempo prima. I corni risuonano ordini sopra al suono dell’acciaio che batte l’acciaio ma al centro della mischia i comandi devono essere ripetuti più e più volte prima che gli uomini li sentano. Tutti sono impegnati prima di tutto a sopravvivere. La più piccola distrazione può costare una punta di lancia nel petto. Molti hanno già fatto quella fine e i cadaveri si sono accumulati tra i due muri di scudi diventando un ostacolo formidabile per qualunque tipo di manovra. Il bagno di sangue sembra destinato a protrarsi fino a notte quando un movimento inconsulto scuote una delle due parti. Sul lato destro il loro morale sta cedendo e lo schieramento si sta sfaldando lentamente. I comandanti osservano la situazione dall’alto aspettando il momento giusto per infliggere un colpo decisivo al nemico. Questo è il momento giusto. Questo è il momento che può decidere la battaglia una volta per tutte. Lo schieramento ora in vantaggio lancia subito alla carica la sua riserva strategica. Il comando dello schieramento in svantaggio ha di fronte una scelta difficile. Su una collina che offre un'ottima vista della battaglia un piccolo gruppetto di uomini a cavallo stanno osservando la scena. Tra di loro il pretendente al trono e suo figlio maggiore, Auneir-Shah, che ha solo 17 anni e sta assistendo ad una battaglia per la prima volta. Gli è stata data una posizione di prestigio, comandante della riserva. Ma tutti sanno che è il suo secondo in comando, un uomo d’esperienza al servizio del padre da molto tempo, a prendere veramente le decisioni. E’ proprio il suo secondo a rompere per primo il silenzio. “Signore, dobbiamo contrattaccare subito. Gli uomini che stanno scendendo in campo sono freschi, daranno nuovo slancio alla loro offensiva. La nostra ala non resisterà a lungo.” Un altro consigliere lo contraddice. “Meglio una ritirata strategica subito. Preserviamo le nostre forze per una battaglia più propizia. Se mandiamo anche la riserva vincitori o vinti ne usciremo dissanguati in ogni caso.” L’aspirante Re rimane in silenzio e continua a fissare il campo di battaglia. “Signore, con il dovuto rispetto, ora o mai più. Se ritardiamo la scelta potrebbe diventare troppo tardi.” Il giovane Auneir non capiva veramente la situazione ma si sentiva in dovere di dire la sua per far vedere che è in grado di gestire la sua posizione. “Padre, sono pronto a condurre l’attacco. Possiamo ancora ribaltare la situazione.” Alle sue parole il padre si gira e gli rivolge quello sguardo freddo e carico di delusione che il ragazzo conosce fin troppo bene. “No, la ritirata è più saggia. Tu non sei ancora pronto per una manovra cosi delicata”. Il ragazzo incalza “Padre, lasciatemi dimostrare il mio valore. Possiamo ancora vincere. Posso farcela!” “Troppo rischioso ho detto”. Inizia ad alzare il tono. Mentre il padre dà i primi ordini il ragazzo non ascolta più. È perso con la mente nel passato a quando era piccolo. Il padre lo guardava sempre con la gioia negli occhi, gli raccontava le storie prima di dormire, lottava con lui per gioco. Poi all'improvviso solo quello sguardo freddo e deluso. Delusione dopo aver parlato con i suoi tutori, delusione dopo ogni allenamento con la spada, delusione dopo ogni evento pubblico, delusione in ogni occasione. Non importa quanto si impegna, per il padre non è mai abbastanza. Non importa se ha battuto tutti i suoi insegnanti di scherma a 16 anni, un ragazzino contro veterani navigati, per suo padre non è abbastanza. Nei suoi occhi c'è sempre delusione e tristezza e lui non sa perché. Senza nemmeno accorgersene Auneir si è irrigidito sulla sella. Ha stretto le briglie e ha già estratto la spada dal fodero. Il padre lo guarda confuso “Che hai intenzione di fare, ragazzo?” “Guidare la carica!” Il padre scuote la testa “non fare lo stupido” Auneir non risponde ma pensa “Ti porterò la vittoria e dimostrerò che merito il tuo amore, padre”. Con un colpo di talloni sprona il cavallo a partire. Alza la spada al cielo e urlando “CARICAAA!” la abbassa in direzione del nemico mentre prende sempre più velocità discendendo la collina. Dietro di lui gli uomini della riserva non si sono mossi nonostante l'ordine. Il suo secondo in comando guarda la scena nel panico. “Signore, mio Re! Il ragazzo è coraggioso ma da solo si farà ammazzare. Non dovremmo ordinare l’attacco?” Il padre scuote la testa “Aspettiamo. Non arriverà fino in fondo, come sempre.” I nemici nel frattempo sono scesi sull’ala destra e il loro attacco è sempre più feroce. Lo schieramento di Auneir stava iniziando a sfaldarsi. Il ragazzo si guarda alle spalle, un sorriso amaro “Non mi hanno seguito. Poco importa, non c'è altro tempo da perdere”. Galoppa in mezzo alle file alleate sfruttando le aperture che si sono formate. La sua armatura nera è inconfondibile e non indossa l'elmo. Molti sono sorpresi di vederlo tra di loro. Lo interpretano come un segno che i rinforzi sono in arrivo e molti riprendono coraggio quel tanto che basta per tornare nella mischia e spendere le ultime forze. Il ragazzo però non è lì per rincuorare le truppe facendosi vedere. No. Lui vuole dimostrare di poter vincere. Deve dimostrarlo al padre e deve dimostrare a se stesso di essere abbastanza. Sprona il cavallo al galoppo puntando verso il muro di scudi nemico. Più veloce, sempre più veloce. I suoi soldati si aprono per farlo passare e solo all'ultimo vede tra i due schieramenti il terreno disseminato di cadaveri. Non fa in tempo a fare nulla, il cavallo inciampa all'apice della sua corsa e insieme rotolano addosso al muro di scudi nemico. Il cavallo investe e uccide più persone mentre il ragazzo è fortunato e gli ruzzola dietro. Si rialza dolorante tenendo la spada in pugno, intorno a lui solo nemici. Lo schieramento si è richiuso. Come una bestia feroce messa all'angolo guarda chi lo circonda negli occhi mostrando i denti. Non era questo il suo piano, se mai ne aveva avuto uno. Ma ora non importava. Prima della battaglia si chiedeva se sarebbe stato in grado di uccidere un uomo, ora quel pensiero è stato totalmente sostituito dalla sua voglia di vittoria. Con gli occhi iniettati di sangue intorno a lui non vede persone e non vede nemmeno il pericolo. “VINCERO’ QUESTA BATTAGLIA DA SOLO SE NECESSARIO! VEDRAI PADRE!” Urla guardando la collina dove era poco fa. I nemici iniziano a farsi sotto da ogni direzione. Il giovane mulina la spada con precisione e abilità. Parata, fendente, imbroccata, parata. Due nemici sono già morti a terra. Chiunque si sarebbe arreso da solo tra centinaia di nemici ma non lui. La sua mente razionale è totalmente sopita. I suoi occhi iniettati di sangue cercano il prossimo assalto. Fa un respiro e attende che si facciano sotto. Un battito di ciglia. Parata, fendente, montante, parata, affondo. Altri tre nemici a terra. “ANCORAAA!” urla furiosamente mentre continua a spezzare vite come se fossero foglie secche. Otto, nove, dieci cadaveri. Ai suoi piedi cresce un mucchio di corpi sui quali è costretto a salire per continuare a combattere. Quattordici, quindici nemici sono già stati uccisi. “ANCORA!” continua ad urlare ad ogni uccisione. Ai suoi piedi già venti persone hanno perso la vita. Ha il fiatone, inizia ad essere stanco, non vede arrivare un colpo di lancia che gli trafigge il fianco. Lui estrae l’asta con una mano e uccide il suo feritore come se niente fosse. A quella vista nessuno si fa più sotto. I nemici non hanno mai visto combattere con così tanta determinazione e abilità. Le loro gambe tremano e indietreggiano. Intorno a lui si crea il vuoto, si crea un buco nella formazione nemica. La loro offensiva rallenta di conseguenza. Da lontano si sentono urla di incitamento da parte dei suoi soldati ma alle orecchie del ragazzo non arriva nessun suono. Nella sua mente un solo pensiero “Non è ancora abbastanza”. Inizia lui ad inseguire i nemici ma quando si sposta in una direzione tutti si accalcano uno sull’altro per sfuggirgli. Lo schieramento nemico inizia a perdere coesione e il loro comandante non può permetterlo. Manda il suo miglior cavaliere a sistemare la cosa. Tra i nemici si fa spazio un uomo alto e largo come un toro. La sua armatura scintillante è disseminata di vecchie ammaccature. Vedendo il ragazzo senza elmo si toglie anche il suo. Il suo volto è segnato da una vecchia cicatrice lungo la guancia che non gli permette di muovere bene un lato delle labbra. “Arrenditi. Ti risparmierò la vita.” Intima estraendo la sua lunga spada. Auneir lo studia per un po’ e guardandolo dritto negli occhi risponde “Arrenditi tu!” Il vuoto che si è creato nello schieramento nemico sarà il loro ring. I due si girano intorno studiando i movimenti dell’avversario. Entrambi si dimenticano della battaglia che imperversa lì intorno. Tutta la loro attenzione è sul duello. Il cavaliere grosso come un toro scatta improvvisamente all’attacco. Nonostante la sua stazza i movimenti sono rapidissimi, un salto in avanti e una combinazione di colpi portata con precisione. Auneir para a destra, sinistra, verso l'alto, di nuovo a sinistra. Ad ogni parata un passo indietro, non ha più spazio. Alle sue spalle il muro umano del ring. Gli “spettatori” avrebbero potuto trafiggerlo alle spalle e ucciderlo in quel preciso istante ma nessuno muove un dito rispettando il duello in corso. Il cavaliere fa qualche passo indietro e gli permette di riprendere spazio. Auneir diventa rosso in volto. “Prendimi seriamente!” urla. “Saresti già morto, e preferisco evitarlo. Arrenditi.” Il ragazzo risponde partendo all’assalto. Mulina la spada come ha fatto mille volte in addestramento. Fendente, affondo, un nuovo fendente e poi va a finire la combinazione con un colpo dal basso. Ogni colpo incontra la spada dell’avversario e il suono dell’acciaio che sbatte sull’acciaio è assordante. Auneir fa per riprendere fiato ma non gli viene data occasione. Deve subito parare un fendente, alza la spada ma non c’è nessun impatto. Era una finta, all’ultimo il nemico ha ritratto il colpo indietro e facendo roteare la spada sopra la testa lo colpisce sul fianco opposto. La lama impatta con forza poco sotto l’ascella. L’armatura attutisce il colpo quasi del tutto ma gli spezza il fiato. Barcolla indietro e il cavaliere lo spinge a terra. In quel momento avrebbe potuto ucciderlo facilmente ma decide di non farlo. Fa qualche passo indietro e gli permette di rialzarsi. Auneir gli si rilancia subito addosso senza pensare. Un battito di ciglia dopo la sua spada è a terra e sente la pressione fredda dell’acciaio sul suo collo. “Sei giovane e promettente, hai ancora molto per cui vivere. Non mi costringere ad ucciderti e arrenditi.” Il ragazzo sposta la lama con un colpo della mano e si lancia sul cavaliere in modo disperato. Lo colpisce al volto con un pugno. Il guanto d'acciaio dell’armatura gli squarcia la pelle proprio dove c’era quella vecchia cicatrice aprendogli la guancia. Mentre urla di dolore la sua armatura scintillante è rigata dal sangue. Il cavaliere lascia cadere la spada e prende Auneir per le spalle con entrambe le mani. Inizia a dargli una testata sul volto, poi una seconda, una terza. Gli rompe il naso, perde moltissimo sangue. Al ragazzo sembrano mancare le forze. Gli si annebbia la vista. Sente la testa pulsare dal dolore e nient'altro. Il cavaliere lo lascia cadere a terra, in ginocchio, e gli sta parlando ma non distingue le parole. Tutto è confuso. Poi vede una spada alzarsi verso il cielo, è arrivata l’ora della sua esecuzione. Abbassa lo sguardo dalla spada agli occhi del suo avversario e lì trova un'espressione fin troppo familiare. Quel cavaliere lo sta guardando allo stesso modo di suo padre. Quello sguardo freddo e deluso. Stringe i denti, stringe i pugni, urla con tutto il fiato che ha in corpo e scatta in avanti lanciandosi con tutto il peso sul nemico preso alla sprovvista. I due rotolano avvinghiati insieme, Auneir si ritrova sopra e istintivamente inizia a dargli pugni in faccia con tutta la sua furia. Il metallo del suo guanto d’arme spezza allo stesso tempo le ossa della sua mano e quelle del volto del cavaliere. Ad ogni colpo una fitta di dolore come se gli stessero dando martellate sulle nocche ma continua e continua finchè della testa del nemico non ne è rimasta una poltiglia indistinguibile. Guarda quella macabra opera, si guarda le mani ricoperte di sangue e perde i sensi. Si sveglia ore dopo, a battaglia conclusa. Spalanca gli occhi cercando di capire dov’è. E’ nella sua tenda, e non è solo. Al suo fianco ci sono un chierico e suo padre. “Abbiamo curato magicamente le ferite, ma comunque ha perso molto sangue, ha bisogno di riposo. Tra qualche giorno…” Il guaritore viene interrotto da Auneir. “P-padre, abbiamo vinto?” Solo ora si accorgono che è sveglio. Il padre si avvicina e lo guarda sempre al solito modo. Il ragazzo non riesce a non trattenere una lacrima. “Si abbiamo vinto, ma ad un caro prezzo. Gli uomini ti acclamano, dicono che sei un guerriero incredibile. Stupidi.” Dice con disprezzo. “Ricorda che le battaglie si vincono con la strategia, non il coraggio. Cosa cavolo ti è passato per la testa oggi? Potevamo perdere tutto.” Auneir-shah aggrotta le sopracciglia e stringe i denti. “Abbiamo vinto grazie a me, al mio coraggio. Non alla tua strategia.” “Ah si? La guerra è ancora lunga. Ci serve l’esercito intatto. Dobbiamo conquistare il trono, non il campo di battaglia. Oggi hai sbagliato.” “Padre…” ha un istante di esitazione “Per te non faccio mai la cosa giusta…” Non riesce più a trattenere un pianto. “Non piangere, non ti si addice.” gli volta le spalle e mentre esce il ragazzo dice a bassa voce. “...Ma ti dimostrerò che sono degno. Conquisterò il regno e poi il mondo intero.”
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
Mikael La donna acconsente alla tua richiesta e ti saluta ringraziando ancora. [Se non hai altri posti da visitare ti metto in attesa fino al banchetto.] Harlad La donna aggrotta le sopracciglia. Perché qualcuno dovrebbe rimproverarti? Se ti hanno fatto entrare nel villaggio significa che sei un tipo a posto. Ti sorride e fa un piccolo inchino Sono Namys, la sarta del villaggio. Lui è il figlio di mia cugina, lo tengo d'occhio mentre la madre è fuori dal villaggio. Tu cosa ci fai da queste parti? E' insolito vedere un umano qui. Rhaen Elisen annuisce. Non sono una vera minaccia ma la tua posizione è chiara. Passiamo ai troll, li hai visti i due fratelli. Loro non rispettano il territorio di nessuno. Vagano per la foresta predando ogni essere vivente che trovano. Se qualcuno dei nostri fosse incauto finirebbe sicuramente con la testa fracassata. Loro sono una minaccia ma chiaramente questa è la loro natura. Come gestiresti la loro presenza se fossi il druido di questo villaggio? Ti chiede in tono inquisitorio.
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
Rhael La donna finge di non accorgersi dei tuoi sguardi furtivi e annuisce alle tue parole. [Druidico] Nella natura c'è equilibrio, bene. Non potevi usare parole migliori. Quelle creature agiscono secondo la loro natura e rispettano i confini del loro territorio. Potremmo scacciarli in qualunque momento ma non lo facciamo perché non rappresentano un problema per noi. Ora però due nostri ragazzi hanno sconfinato nel loro terreno di caccia e sono diventate prede. Se tu fossi il druido di questo villaggio. Come reagiresti a questo incidente? Continua ad esaminarti.
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Organizzazione
Dopo l'aggiornamento non riesco più ad usare gli stessi colori di prima per il testo. Ad esempio il verde che usavo per Elisen non lo posso più selezionare. Per voi è uguale o mi sfugge qualcosa? Comunque per il momento cercherò di usare il più possibile il colore standard e poi magari quelli un po' più leggibili all'occorrenza.
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
Harlad Il bambino corre nuovamente tutto contento a prendere un altro bastone e te lo porta. Iniziate a duellare e tu chiaramente ci vai piano ma lui per niente e ti arriva una dolorosa bastonata sullo stinco. Il bambino ridacchia e il gioco continua finché da una capanna vicino esce un'elfa dall'aspetto giovanile che indossa una veste scollata con fini ricami di fiori che si intrecciano. [Comune] Non ti sta dando fastidio vero? Mio figlio è molto vivace. Rhael Bevi l'infuso e aspetti che faccia effetto accomodandoti sulla sedia di vimini. Vista la tua grande tempra ci metti un po' ad addormentarti del tutto ma infine i tuoi occhi smettono di vedere l'interno della capanna e si aprono su un altro mondo. Senti il vento fresco soffiare sul tuo viso e tra le tue piume. I tuoi occhi vedono dettagli che non hanno mai notato ad una distanza incredibile. Sei sopra le nuvole, con le ali aperte in una planata. Avanti a te un altro falco che ora scende in picchiata, tu lo segui senza pensarci. Chiudi le ali vicino al corpo e punti il becco verso il terreno. Mentre tagli la nuvola senti il piumaggio umido e dall'altra parte hai una visuale dall'alto della foresta di Svyatobor. Il falco che ti precede continua la sua picchiata e tu lo segui senza pensare. Lì nel bosco i tuoi occhi hanno notato del movimento nonostante le fronde degli alberi coprano qualunque cosa. Vi appollaiate vicini su una pianta. Sotto di voi il villaggio dei lucertoloidi. Un ruscello taglia a metà un gruppo di capanne di terra basse e larghe costruite una sull'altra. Avanti ad una capanna ci sono dei pali di legno con delle teste marcite appiccate. Alcune sono di animale, mentre altre sono di elfo. Due in particolare attirano la tua attenzione perché sembrano essere molto fresche. Sono state appiccate di recente. Lì avanti un gruppo di lucertoloidi stanno danzando in cerchio intorno al loro sciamano che nel mentre recita una formula magica che non riesci a comprendere. Le tue zampe artigliate si staccano dal ramo dandoti uno slancio in avanti ma hai un giramento di testa e la vista si confonde. Hai come la sensazione che l'invisibile mano di un gigante ti abbia preso all'improvviso e staccato dal tuo corpo per spostarti da un'altra parte. Quando la confusione nella tua mente si dirada hai tra le zampette una ghianda. La stai rosicchiando di gusto quando il terreno di trema sotto i piedi. Lasci cadere il tuo pranzo e corri ad arrampicarti sulla pianta più vicina bilanciandoti con la tua coda pelosa. Al sicuro sul tuo ramo giri scatti con la testa a destra e sinistra in cerca del pericolo mentre sotto di te due creature enormi camminano facendo tremare tutto ad ogni passo. Sono mille volte più grandi di te, un umile scoiattolo. La pelle dei due troll è verde come le fronde degli alberi e parzialmente ricoperta di muschio. Sulla spalla di uno c'è un cervo appoggiato come se fosse un asciugamano. I loro grossi nasi annusano l'aria in cerca di qualcosa mentre avanzano con calma. Vieni nuovamente preso da quella sensazione improvvisa che ti confonde la mente. Questa volta ti sembra quasi di sentire lo strappo della tua coscienza che esce dal corpo dello scoiattolo e ti sembra quasi di sentire una pressione sulla schiena quando trovi un nuovo ospite. Quando la confusione si dirama ti accorgi di essere appeso a testa in giù. Le tue zampe ti tengono ancorato ad una lunga ragnatela senza alcuno sforzo. La tua vista è molto più ampia del solito e riesci a percepire quasi l'intera stanza stando fermo in un angolo. Sei in una stanza umida con le pareti in pietra ricoperte di muffe. Nelle parete sono scavate tutte piccole nicchie vuote. C'è un letto improvvisato, un baule, e una scrivania piena di carte. Risali la tua ragnatela e zampettando sul soffitto esci dalla porta. Segui un lungo corridoio e incontri un secondo ragnetto che prosegue il percorso con te. Insieme cercate nelle piccole stanze del sotterraneo. Anche in queste ci sono le nicchie ma questa volta sono piene di ossa. Capisci subito di essere in una tomba. Ognuna di quelle nicchie appartiene ad una persona morta da molto tempo. Alla terza stanza di questo tipo c'è un tavolo al centro e un uomo di spalle che ci sta disponendo sopra delle ossa con molta cura. Continuando a zampettare sul soffitto cercate di superarlo ma lui si volta di scatto. Dalle sue mani esce una lingua di fuoco che vi investe. Senti il tuo corpo bruciare, il dolore è atroce ma dura solo un istante. Ti risvegli nel tuo corpo sobbalzando sulla sedia di vimini. Sei tutto ricoperto di sudore, ti senti stanco, ti fa male la testa. Vicino a te Elisen è nello stesso stato e il tessuto del suo vestito bianco leggero è praticamente diventato trasparente. La cosa non sembra metterla in imbarazzo o non ci fa nemmeno caso. [Elfico] Non ci si abitua mai a queste cose. Si rimette comoda sulla sedia. [Druidico] Purtroppo il tuo compagno di viaggio aveva ragione. I due ragazzi di Nushala sono stati mangiati dai Lucertoloidi. Cosa ne pensi al riguardo? Ti dice stringendo gli occhi a fessura cose se ti stesse esaminando.
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
Mikael La donna ci pensa per un po' prima di rispondere. [Elfico]Ryfon, un ragazzo poco più grande di loro. Ha affrontato la prova solo 5 anni fa. Guarda fuori dalla finestra come a cercare qualcosa. Però è un poco di buono e non mi piaceva quando si vedevano. Avevo paura potesse avere una cattiva influenza su di loro. Abbassa lo sguardo e la voce. Erano molto amici, lui potrebbe aiutarti. Poi continua più decisa. Non abita più al villaggio ma questa sera si celebrano gli ospiti come da tradizione. Probabilmente ci sarà. Lo riconoscerai subito, ha i capelli chiari e gli mancano due dita sulla mano sinistra. Harlad Il bambino è felice di fare qualche passaggio a pallone ma ora la sua attenzione è attirata dal tuo spadone. Riesce a trattenere la curiosità solo per qualche minuto poi prende la palla sotto braccio e ti indica la spada dicendo qualcosa. Prova a prenderla ma è più alta di lui e per poco la spada non gli cade sopra con tutto il peso. Ti guarda con occhioni innocenti prima di correre via dietro l'angolo dalla capanna. Torna subito dopo sempre di corsa con un bastone sottile in mano. Mentre corre mena colpi all'aria come se intorno a lui fosse pieno di nemici e poi ti si ferma avanti in una posizione di guardia ripetendo tutto contento la stessa parola a te sconosciuta. Rhael Una cosa molto insolita. Commenta aguzzando lo sguardo. Ascolta la tua storia sorseggiando ancora l'infuso e ti fa cenno di bere. [Druidico]Ogni esercito che è entrato in questa foresta ne è uscito distrutto. Non è un ambiente adatto per fare la guerra al modo degli umani in più Svyatobor ci protegge. Per millenni non abbiamo veramente avuto bisogno di schierarci con nessuno e non vedo perché le cose dovrebbero cambiare ora. La nostra neutralità è sempre stata la nostra forza e quelle poche volte che abbiamo teso una mano alle razze più giovani e abbiamo partecipato alle questioni del continente ne siamo usciti devastati. Devi capire che questo non è il primo impero che vediamo crescere e poi un giorno morirà come tutti i precedenti. Personalmente sono convinta che dovremmo continuare con le nostre vite senza prestare troppo attenzione alle vostre cose ma altri nel circolo druidico la pensano diversamente. Come ti dicevo uno dei miei pari, Lysanthir, è rimasto affascinato dai costumi civili di uno dei popoli invasori. Si ferma a pensare per un po', i suoi occhi vagano per la stanza mentre è presa dai suoi pensieri. Sai, anche se non mi interessa aiutarvi in questa guerra avere la vostra voce al consiglio Druidico potrebbe controbilanciare le idee di Lysanthir e i suoi nuovi amici. Prima di garantirvi l'accesso però devo capire se posso fidarmi di te e poi devo mettervi alla prova. E non abbiamo molto tempo. I movimenti dell'elfa sono sempre più goffi ma con una mano ti avvicina la tua tazza con l'infuso fumante, all'interno un liquido verde chiaro. Ora bevi con me, continueremo questa discussione dall'altra parte. Poi si lascia andare sulla sedia di vimini. I suoi occhi scattano a destra e sinistra ma la donna sembra immersa in un profondo sonno.
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Organizzazione
Bentrovati ragazzi. Non ero pronto per il forum up così presto e questa sera non so se riesco a portare avanti il gioco prima di cena. Male che vada si riprende domani mattina. Perdonate l'inconveniente e buona serata!
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Organizzazione
Per il giro di post aspetto anche @Darakan che suppongo sia ancora in viaggio. Se non dovessi fare in tempo prima della chiusura del sito per manutenzione colgo l'occasione per augurarvi un buon fine settimana!
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
Rhael L'elfa è sorpresa di vederti venire subito. [Druidico] Non gli mancherà niente, anche se non mi è chiaro cosa intendi con le tue parole. Anche io sono in comunione con la natura ma ho cose e bisogni. Proseguite il discorso lungo la strada. Arrivati a casa sua ti invita ad entrare. Al centro della sua capanna c'è un pentolone e appesi alle parti e su ogni superficie piana è tutto pieno di fiori di vario genere e colore. Annusa delle lavande esposte ad essiccare sotto una finestra. [Druidico] Allora, ti sei reso disponibile per dimostrare la tua buona volontà. Ma tu sei un druido, la tua parola ha già valore così. Sono gli altri della tua razza di cui non ci fidiamo perché non mantengono gli accordi... Ha una lieve esitazione prima di continuare. [Druidico] ...però volete guadagnarvi la nostra stima e il rispetto di tutti nel villaggio c'è una cosa che potreste fare. Prende alcune foglie e le esamina Eccole, bene. Dice tra se e se riponendole in un cestino di vimini. In un angolo ci sono due sedie fatte in legno e corda con in mezzo un basso tavolino. Ti fa cenno di sederti e prendendo un po' di acqua dal pentolone al centro della stanza inizia a preparare un infuso con le erbe selezionate poco prima. Nel mentre ti dice. [Druidico] La nostra gente è dispersa in tanti piccoli villaggi nel bosco, ognuno con un suo Druido. La nostra gente è autonoma e ogni villaggio prende le sue decisioni ma noi Druidi teniamo uniti gli Elfi. Tutti i mesi ci incontriamo nel cuore della foresta, nel luogo a noi più caro, per aggiornarci, condividere informazioni e discutere. Come puoi ben immaginare la maggior parte delle informazioni passa attraverso il nostro filtro per cui anche se le decisioni le prende tutta la comunità puoi ben immaginare che la parola dei Druidi ha un grande peso. La prossima luna piena sarà tra una settimana, questo vuol dire che i Druidi si riuniranno. Se volete anche solo una possibilità di convincere la nostra gente è lì che dovete fare i vostri discorsi. Nel mentre l'infuso è pronto e viene da te con due tazze di terracotta. Te ne porge una e si siede anche lei soffiando sulla sulla sua. [Druidico] Di dico tutto questo solo perché sei un fratello druido e meriti onestà da parte mia. Il fatto è che io per prima non sono convinta delle vostre intenzioni. Parlate molto e nel mentre dite anche belle cose ma servono i fatti. Ora non sono ancora disposta a farvi accesso al nostro luogo più sacro e voglio conoscervi meglio prima di darvi la possibilità di una prova. Raccontami di te Rhael. Qual'è la tua storia e perché un Druido è così coinvolto in una guerra di potere? Nel mentre inizia a sorseggiare piano piano il suo infuso. --- Harlad Ti fai un giro per il villaggio, è piuttosto vuoto a quest'ora. Molti sono fuori dalla palizzata impegnati in varie attività. Mentre passeggi lungo la sponda del fiume incroci un paio di elfi che stanno pescando. Non sembrano avere molta voglia di parlare. Mentre rifai il giro tra le case incroci due Elfi bambini che giocano. Le età degli elfi sono strane ma uno è grande quanto un bambino umano di 10 anni e l'altra quanto una bimba di 6. Lei sta giocando con un gattino dal pelo tigrato mentre il ragazzino calcia un pallone di cuoio facendolo rimbalzare contro la parete di una capanna. Li sorpassi pensando che per quando saranno adulti tu potresti essere sarai già morto di vecchiaia. Quando il pallone ti colpisce al sedere. Quando ti giri il pallone è ad un passo da te e il bimbo di dice qualcosa che non capisci in Elfico poi da un calcio all'aria come se stesse calciando il pallone. Chiaramente ti sta chiedendo di giocare. --- Mikael Trovi la donna nella sua capanna. Ti viene ad aprire la porta mentre si strofina le mani con una pezza. Su un tavolo alle sue spalle vedi un grosso pesce che stava finendo di ripulire. Ti guarda un po' sorpresa all'inizio ma ascoltando le tue parole si commuove immediatamente. Gli cade dalle mani lo straccio e per quando finisci di parlare sei costretto a sorreggerla perché per poco non sviene. La aiuti a sedersi, è pallida, qualche lacrima inizia a rigargli il volto solo ora. Il dolore è così tanto che non riesce a dire una parola. Rimani lì per un po' nell'imbarazzo di non sapere cosa fare e quando fai per andare via ti afferra per le mani. [Tutto in Elfico] Aspetta Dice quasi sussurrando I miei piccoli... io... ehm... Scoppia a piangere rumorosamente e tra un singhiozzo e l'altro Voglio un ricordo di loro... Ci mette un po' di tempo a calmarsi per spiegarti cosa intende. I miei ragazzi erano gemelli, sai quanto è raro per noi elfi? Mentre crescevano tutti gli dicevano che sarebbero stati destinati a grandi cose. Erano sempre convinti di poter affrontare ogni sfida e prendevano sempre grandi rischi. Io... io... già sentivo che le cose erano andate così. Oh figli miei! Ti stringe forte le mani. Quando si accorge allenta la presa e continua. Avevano una passione per la gioielleria. Era quello che volevano fare al villaggio dopo la prova di caccia che segna il passaggio da adolescente ad adulto. Si alza e apre una piccola scatolina di vimini su una mensola. Ne tira fuori una spilla d'argento a forma di fiore. Questo lo hanno fatto loro per me. Guarda che bello... Cerca di trattenere un pianto. Ne hanno fatte altre due. Ognuna rappresentava due foglie gemelle che si incrociavano. Le avevano fatte per loro, dovevano portare loro fortuna per la prova. Si inginocchia e ti prende una mano e ci appoggia la fronte abbassando la testa. Ti prego riportami le loro spille così che io possa avere un loro ricordo.
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
Elisen passa del tempo a consolare la donna. Quando se ne va e vi fa cenno di proseguire Mikael da la brutta notizia. La Druida impallidisce. Questa area è la zona di caccia del nostro villaggio e al momento da quelle parti c'erano solo loro. Se le cose stanno così erano sicuramente i suoi figli. Oramai c'è poco da fare, i lucertoloidi li avranno già anche digeriti. Non sarà facile dare la notizia a Nushala. Visto che conosci la nostra lingua potresti parlarle. Le farà male, ma dovrà affrontare il dolore in ogni caso prima o poi. Vi fa cenno di seguirla e vi accompagna fino ad una capanna vuota. All'interno ci sono quattro letti di pagliericcio e il minimo di arredamento necessario per passare la notte. Qui facciamo alloggiare gli ospiti. Fate come se fosse casa vostra e sistematevi comodi. Quando avete fatto siete liberi di girare per il villaggio. Si volta ad indicare lo spiazzo. Questa sera ci sarà un banchetto in di benvenuto come vuole la tradizione, vi verrò a chiamare quando sarà tutto pronto. Prima di uscire dalla capanna si volta verso Rhael Quando ti sarai sistemato gradirei parlare con te, vieni a trovarmi a casa mia. A dopo! Saluta richiudendosi alle spalle la porta senza serratura. I letti non sono molto comodi e lo spazio è stretto. [Avete qualche ora libera. Come le impegnate?]
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Organizzazione
Ho riflettuto un po' su come gestire Astrid. Dal momento che il capitolo è appena iniziato e non mi piace l'idea di interpretare io un ex-PG per un lungo periodo fingiamo che non sia mai partita con voi da Ylonia. Astrid da Barbara/Guerriera dal carattere deciso e diretto credeva di essere più utile combattendo al fiume piuttosto che in missione diplomatica. Poi come ho scritto in privato a @Hugin se e quando volesse tornare al tavolo è sempre il benvenuto e troviamo un modo di reinserirlo. Ora siete in 3, un po' pochini. Ho intenzione di introdurre almeno un altro giocatore in futuro ma non subito. Farlo in questo capitolo richiederebbe forzature di trama o limitazioni di razza per i nuovi venuti e non mi piacciono nessuna delle due opzioni. Dovrete farcela con le vostre forze ma vi ricordo che potete sempre ingaggiare PNG che vi aiutino negli scontri. Io non abbasserò il livello di difficoltà dei combattimenti.
- Cerco 4 PG per avventura in Eberron (3.5)
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
La donna ascolta tutte le vostre opinioni senza commentare. Quando Rhael offre una dimostrazione di buona volontà si limita ad un cenno di assenso con il capo. Nel mentre siete arrivati al villaggio. Qui la foresta è più rada e tra le fronde delle piante filtra molta più luce. L'insediamento è vicino al fiume ed circondato da una bassa palizzata interrotta di tanto in tanto da un'alta pianta che viene usata come se fosse una torre di avvistamento. Superando l'ingresso L'elfa vi spiega. Chiamiamo questo villaggio Serine e io sono Elisen, il Druido del villaggio. Sono la guida spirituale di queste persone. Si fidano di me però qui non abbiamo capi o gerarchie. Ognuno vive la sua vita in totale libertà e le decisioni che riguardano la comunità vengono prese tutti insieme. Superate le prime capanne di legno, qui foresta e abitazioni si intrecciano in armonia. Ora che siete dentro potete notare quanto sia piccolo il villaggio. Ci sono circa venti abitazioni in tutto. La nostra è una vita modesta. Viviamo di quello che ci da la foresta cacciando, pescando e raccogliendo bacche. A differenza degli uomini non diamo valore al denaro, commerciamo tra di noi utilizzando il baratto. Scambi di oggetti o favori sono la norma qui. Vi indica un paio di case. Lì abita Fyso, un abile costruttore di archi. Là invece Namys la sarta, spesso vengono da altri villaggi per ottenere un delle sue stupende creazioni. Proseguite verso il centro del villaggio dove c'è uno spiazzo con un grande focolare spento al centro. Qui consumiamo i pasti tutti insieme quando ci sono feste sacre oppure ospiti. Graditi o no che siano è nostra tradizione banchettare insieme quando ci sono visite. Stasera il rito dell'ospitalità sarà dedicato a voi. Prepareremo tutto il necessario mentre riposate. Poi scendete verso una capanna vicino al fiume. Questa invece è casa mia. Posso scambiare pozioni. Mentre siete lì avanti un grosso gufo scende posandosi delicatamente sulla spalla di Elisen, la donna lo accarezza dietro la testa per un istante. State attenti a questo furfante. Gli piace giocare con i capelli. Proseguiamo verso i vostri alloggi. Tornate indietro e mentre riattraversate lo spiazzo una donna in lacrime corre verso Elisen. Si aggrappa alla sottile veste del druido e si inginocchia disperata. [Elfico]Non sono ancora tornati Eli. Singhiozza. I miei piccoli non sono ancora tornati. Tu sei l'unica che può trovarli. Elisen le mette una mano sulla spalla e le risponde con tono rassicurante [Elfico] I tuoi due ragazzi stanno crescendo, sono quasi adulti, è normale che si mettano alla prova con lunghe cacce. Lo sai bene. Tutti gli uomini lo fanno alla loro età. Torneranno, non ti preoccupare. [Elfico] E' successo qualcosa di brutto me lo sento! Continua a piangere. Sospira [Elfico] So bene quanto sei preoccupata in questo momento, magari sei solo un po' apprensiva. Se li interrompiamo durante la loro prova li metteremo in imbarazzo. La donna fa cenno di no con la testa e appoggia la fronte sulla coscia di Elisen. Poi sussurra. [Elfico] Istinto di madre. A queste semplici parole il volto della Druida si allarma e sussurra qualcosa nell'orecchio del gufo. L'animale prende subito il volo sparendo sopra le piante. [Elfico] Vedrai, li troveremo. Si abbassa ad abbracciare la donna disperata.
- Cerco 4 PG per avventura in Eberron (3.5)
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Cerco 4 PG per avventura in Eberron (3.5)
Per le cinque nazioni! Se c'è da fare subito una proposta mi piacerebbe giocare un Ranger dal momento che si viaggerà molto. Un umano proveniente dai principati di Lhazaar cresciuto in un piccolo villaggio di frontiera ai piedi delle montagne della brina bianca. Ha imparato ad andare a caccia con il padre ed era un eccellente tiratore. Dallo spirito indipendente come la sua terra appena era grande abbastanza l'ha abbandonata cercando lavoro come mercenario. Una strada presa da molti uomini in quella regione. Si è ritrovato a combattere nell'ultima guerra dove è sopravvissuto grazie alla sua abilità e alla sua freddezza. Ora che è tornata la pace nel continente viaggia in cerca di un nuovo scopo. Umano Ranger probabilmente CN o N.
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
La donna fa una faccia prima sorpresa e poi compiaciuta. [Druidico] Devi essere molto ambizioso se dai per scontato che raggiungerai l'immortalità. In tutta la storia del nostro ordine chi ci è riuscito si conta sulle dita di una mano. Come puoi intuire quindi la tua parola non è abbastanza per costruire un accordo duraturo tra le nostre razze. [comune] Tuttavia non posso negare... Viene interrotta dalle parole di Harlad che ascolta con attenzione. Verso la fine del discorso si sorprende ad annuire. [comune] Le tue parole sono sagge ma non basta un bel discorso per cancellare il passato. Poi torna a rivolgersi a Rhaen. [Comune] Come dicevo, non posso negare ospitalità ad un fratello Druido. Sarete nostri ospiti per la cena e vi daremo rifugio per la notte. Così avremo modo di conoscerci meglio. Non aspettatevi altro. Si volta facendovi segno di seguirla. Lei si mette alla testa del gruppo, voi al centro e gli altri Elfi in fondo. [Comune] La strada è breve. Intanto potete togliermi una curiosità. Perché credete di essere migliori degli uomini venuti da lontano? Certo, recentemente hanno commesso delle atrocità ma voi e i vostri antenati avete commesso le stesse azioni ripetutamente. A noi non sembrate così differenti, anzi. Hanno fatto un ottima impressione al Druido di un altro villaggio. Corre voce che le loro tradizioni siano in grande armonia con la natura. Dicendolo si volta verso di voi e incrocia lo sguardo di Harlad. Probabilmente ripensando al suo discorso.
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Cerco 4 PG per avventura in Eberron (3.5)
Prima di pensare al personaggio mi piacerebbe sapere maggiori dettagli sulla storia e magari anche in quale regione dell'ambientazione giocheremo così mi vado a rileggere un po' di cose. Poi quando sarà il momento di scegliere cercherò sicuramente di ricoprire un ruolo rimasto scoperto all'interno del gruppo. Tanto mi piace giocarle tutte le classi.
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2 - Gli Elfi di Svyatobor
-Rhael diplomazia 16+10= 26 il suo atteggiamento passa da Ostile a Indifferente nei tuoi confronti. Alle tue parole l'elfa sembra rilassarsi un po'. Dici di essere un Druido, dimostralo.