Ciao @MattoMatteo mi fa piacere poterti dare qualche informazione in più.
Anche se in realtà nelle tue domande c'è già la risposta 😄
1) Sì, il sistema è generico. L'ho pensato proprio in un momento di sconforto, nel quale volevo staccarmi dal solito D&D per approcciare una ambientazione nuova. Ma non avevo tempo ne energie per impararmi un manuale nuovo. E siccome avevo già questa idea di crearne uno io, ho ricominciato a lavorarci ed eccomi qua.
La scelta dell'ambientazione è in realtà parte integrante del gioco. Nella sua versione più pura, infatti, è pensato per essere intavolato in tempo zero, e possiede un sistema guidato di improvvisazione dell'avventura che aiuta il Master a crearla sul momento.
Poi, ovviamente, lo si può giocare benissimo anche con un'ambientazione già preparata.
2) Non vengono gestite. Nel senso che il gioco, essendo appunto un sistema generico, non prevede razze. L'immagine è puramente illustrativa del mood. Le razze, le eventuali capacità speciali, e via discorrendo, vengono decise prima in accordo tra i giocatori e il master.
Considera comunque che non è un sistema che favorisce il power playing, non potrai fare build per crearti il super mega ranger che spara dodici frecce alla volta in groppa a una tigre, e la tattica è minima.
È pensato per giocare delle storie assieme agli amici.
In quanto al nome, sì esatto, viene proprio da quello.
Parlando sempre dell'accezione più pura del gioco, infatti, l'idea che c'è sotto è di raccontare il viaggio che trasforma persone comuni in eroi. Ma poi in realtà il sistema funziona anche fuori da questa accezione.
Spero di essere stato esaustivo, ma se hai altre domande sono qui 🙂