Ci provo. Se non erro, il problema è come fare con un certo tipo di ferite, es. gambe maciullate, braccia tranciate, nervi recisi, a rendere la guarigione in mancanza di un taumaturgo o di qualcuno che curi nel senso "clericale" del termine.
Per cominciare la situazione proposta rientra un po' nei limiti che D&d ha sempre avuto (o perlomeno dalla 2ed in poi perchè sono le uniche che ho avuto modo di giocare), vale a dire la mancanza di un sistema "realistico" o quantomeno "verosimile" di localizzazione dei colpi e assegnazione dei danni. In pratica con che criterio io posso dire "la trappola a lama a pendolo ti recide la spalla tagliandoti un nervo e impedendoti l'uso del braccio" quando quella trappola per descrizione fa semplicemente 3d10 +x (sparato a caso) danni e non ho modo per sapere esattamente dove e come ti colpisce? Giudizio del DM direte voi.
Perfetto.
La mia prima risposta: un DM competente dovrebbe aver chiaro come si "esplicitano" i poteri delle varie classi per gli healing surge, al di là della semplice meccanica: i warlord spronano a stringere i denti e tirare avanti, i chierici invocano i loro patroni per cure mistiche, i paladini trasmettono parte della loro essenza vitale ecc. Questo almeno per quanto riguarda il combattimento vero e proprio. Al di fuori del combattimento (leggasi riposo esteso) la questione può anche essere affrontata diversamente. Magari uno dei pg è un buon guaritore, il warlord ha competenze di tipo infermieristico sufficienti a rimettere in sesto (o perlomeno in piedi) i propri uomini ecc... A questo punto, avendo chiaro questa simil meccanica, anche il master potrà decidere di porre sfide adeguate al gruppo anche dal punto della guarigione extra-combat.
Per ferite particolarmente gravi espongo prima il mio punto di vista: io sono restio a far sì che abbiano degli effetti permanenti nel gioco, innanzitutto perchè potrebbero mandare a passeggiatrici il concept di un pg (immaginate la ferita di cui sopra per un guerriero che per dieci livelli si è specializzato nell'uso di armi a due mani) e poi perchè i giocatori menomati contro la loro stessa volontà non sempre sono molto entusiasti. Se come master volessi proprio renderla, e sapendo che l'unico curatore del gruppo è un non taumaturgo, a questo punto preparerei appositamente la scheda della trappola o del mostro (modificandone uno o inventandolo di sana pianta) perchè l'/gli attacco/attacchi abbiano nel danno anche una variazione di status (es rallentato per una ferita alla gamba) che scompare solo dopo un tot di giorni/ore/riposi controllati, ma che non inficiano il normale recupero dei pf. In questo modo il warlord gli dice "stringi i denti ragazzo, non è niente, è solo una brutta storta/ il mio gatto mordeva più forte (per usare l'esempio dell'alligatore)", i pf vengono recuperati e il pg può tornare attivo ma zoppiccherà ancora per un po'. E siccome creare mostri/trappole non è un HR, salviamo capra e cavoli.