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athelorn

Circolo degli Antichi
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  1. Rouge Sorrido a Maria, un po' sorpresa dal discorso bello, ma semplice ed ingenuo a tratti. Dai per scontato che distruggere il tessuto sociale che una maschera rappresenta e mostrarci appieno pure nei difetti sia una cosa positiva. ammetto. Se dovessimo vivere come noi stessi, senza conseguenze per ogni azione, senza possibilità di essere riconosciuti e senza dover rispettare alcuna norma sociale o ''ruolo'' della maschera, senza quindi conseguenza per ogni mio gesto... cosa impedisce al uomo due tavoli dietro di te di accoltellare il suo vicino perchè vuole la sua casa e ne è invidioso? chiedo, bevendo e sospirando. Credo che sia meglio non andare oltre. Certe realtà è meglio non vengano esplorate, sbaglio? chiedo infine facendo cadere l'argomento. Beh... io son nuova alla vita libera. Raccontatemi come ci si diverte davvero filosofia a parte. L'unica mia distrazione. ridacchio
  2. Rogue Sollevo un sopracciglio sorpreso prima alla rivelazione che non solo sono un trio amoroso con anche Armos coinvolto, ma addirittura piuttosto libertino a quanto mi viene detto. e poi confermato da Maria stessa. Sorrido alla donna che forse non mi ha riconosciuto, Visti? Sicuro. Presentati? Forse. Credo di averti visto seguirmi o sorvegliarmi una sera ed ho tirato un coltello avvelenato all'albero dietro cui mi spiavi, o qualcosa del genere. Le dico francamente. Scusa, ma come potrai immaginare, non sono sopravvissuta come Malekith senza sviluppare un certo senso di disagio quando vengo osservato... osservata a lungo. spiego Per ora, finchè non sapro' meglio chi sono, puoi chiamarmi Rouge. Stavamo giusto discutendo filosoficamente sul concetto di ''maschera'' e le conseguenze. Io parlavo del fatto che con una maschera neutra senza un ruolo, le persone interpretano se' stessi. I presenti Ophelia e Armos dicono che cascano le maschere a letto e con la birra. Per quanto concordi con la birra, penso che a letto si indossino ancora piu' maschere. Qual'è il suo punto sulla questione? chiedo con eccessiva tranquillità bevendo un secondo bicchiere con leggerezza, qualche ''tratto'' del Incubo che un po' riemerge ogni tanto come una posa piu' mascolina e un po' arrogante piu' timici di un uomo drow, abitudini molto difficili da sopprimere dalla sera alla mattina.
  3. Rouge Chissà. Replico solo enigmatica in risposta. Forse è Malekith a parlare, forse io, o in altra maschera ancora. Ne ho troppe per tenere traccia io stessa. Malekith era piuttosto... incline al sarcasmo ed a punzecchiare. O forse lo sono ancora? la risposta agli esperti immagino. proseguo enigmatica, notando ora Maria per la prima volta. Oh, quindi voi due siete una coppia? Ammetto che mi è sfuggito pure a me come dettaglio.
  4. Rouge ''Le persone son se' stesse fra le lenzuola'' dite? chiedo divertita. Ho sempre convenuto che a letto il gioco di inganni raggiunge semplicemente il suo apice, ed insoddiamo solo maschere di pelle, e che il modo migliore per vedere il vero volto di un uomo sia quando la sua vita è appesa ad un filo, ma... faccio divertita attendendo un bicchiere di vino tutto d'un sorso. Son quasi tentata di testare la vostra teoria e sfidarvi a vedere cosa riuscite a vedere del mio vero volto, che neppure io vedo. proseguo con leggerezza verso i due. Forse conoscete qualche trucco che è sfuggito a me per analizzare le persone
  5. Si, tornato libero da un paio di giorni. Solo scemo e smemorato XD
  6. Rouge Il posto è vivo, meno certo del centro di Roma a cui ho fatto abitudine... ma questo posto ha un aria diversa. Non per la città in se', non per le persone.. ma in realtà per il mio personale umore: tutto sa' così di nuovo. L'abitudine di girare piu' spesso di notte rende sempre il giorno un po' ''diverso'' ma girare in una folla senza nemmeno dovermi nascondere è tutta un altra vita. Senza dovermi guardare le spalle, per una volta non dover buttare occhio alle armi di ogni persona attorno a me e avere addiruttura qualcuno che mi accompagna dopo quasi 40 anni che non cammino piu' al fianco del mio maestro è.. rinfrescante. Sara' pur il tramonto, ma il tramonto rosso è sempre stato la mia alba. Che sia un segno? dico ai miei compagni un un pensiero rilasciato libero dalla mia mente marciando allegramente per la città. Arrivati al locale non rimango di per se' stupita dai Tiefling, a roma è il meno, ma concedo che è una della prime volte dove questo tipo di business è alla luce del sole. Sedendomi al tavolo dondolo sulla sedia, un sorriso rilassato. Primo e secondo giro offerti? Accetto e rilancio del terzo e quarto di giro per chi ci arriva! enuncio determinata a divertirmi con una leggerezza di spirito non usuale per me. Oh, Madama Ophelia, non si preoccupi della sua immagine. Noi uomini indossiamo tante maschere, basta scegliere quella giusta per divertirsi e quella giusta per lavorare! dico tirando fuori con un gesto di mano da una tasca non in vista un piccolo kit di camuffamento, uno di bellezza e gli strumenti per tagliare, tingere ed acconciare capelli. Se non vuole che la gente sappia chi sia, è il mio lavoro. Ho imparato col tempo che se permetti ad una persona di indossare una maschera, questo sara' se' stesso come mai. ammicco. Io, finalmente libera, intendo festeggiare, bere al infinito, non frenare piu' nulla e domattina, dopo la sbornia, vedere che fare. ironizzo divertita, agitando i capelli con un gesto del collo. Son libera e senza nulla da fare ne' obblighi: indicatemi qualcosa da fare e io vi accompagnerò. Come preparare la Sacra Ophelia e aiutare a strappare piu' dai contratti. affermo cercando le attenzioni di un cameriere per ordinare la cosa piu' forte che hanno. Oppure farmi un giro nei sobborghi e vedere che si trova o che si dice nella società criminale locale. Se esiste.
  7. Rogue Oh lo vedremo! Sembro piccola, ma mi son avvelenata per sbaglio così tante volte che ho sviluppato una certa resistenza per ogni cosa. ridacchio prima di tutto dando una pacca alla donna prima di andare. Torno vestita con una delle tante vesti che ho: pantaloni e stivali da viaggio per non dare nel occhio e dare l'idea di una viaggiatrice, camicia bianca con qualche bottone aperto ed un gilet smanicato. Un pugnale alla vita che pare piu' per estetica e far credere sia la mia arma, un paio di pugnali che uso davvero nascosti altrove. Camminando verso la cittadina pare un clima in festa, un clima ideale per iniziare una nuova vita sorridendo ai miei compagni. Assolutamente. Con questo casino nessuno fara' caso a noi in particolare oltretutto. dico ben felice, qualche vecchia abitudine che scappa ancora. Allora... mi affido a voi, dove andiamo?
  8. Rogue Ho passato la vita a bere il giusto per non inebriarmi, a stare attenta a non essere brilla e sbronza o postumi non parliamone, uccidono. Sotto copertura annacquavo, bevevo riempiendomi prima lo stomaco, conosco tutti i trucchi per non eccedere. Fingersi sbronzi, essere infiltrati ad una festa e non dare nel occhio bevendo comunque ma senza perdere la lucidità per l'assassinio son cose che ho fin troppo nel mio sangue ormai. racconto piu' vitale e onesta... usando termini piu' femminili, un pelo pu' a mio agio. Per una volta, voglio bere senza limiti, fare follie e svegliarmi con una sbornia clamorosa. proseguo onesta e sorprendentemente molto vitale. Vino! Birra! Tutto! Forza, andiamo!
  9. Rogue Mi guardo attorno, tornando al fianco di Pierre, quando mi viene detto di presentarmi. A fatica so' chi sono, presentarmi è piuttosto difficile, ma ci provo. Innanzitutto... chi ERO... dico mettendo la maschera tolta dalla stoffa, tornando Malekith, l'incubo. Osservo i presenti con un sorriso freddo e ironico, carico di arroganza. Malekith, l'incubo. Mi son guadagnato il titolo di ''Incubo'' abitando le storie del orrore per bambini di Roma, molti secoli come assassino portano a questo. la famosa ''Ombra sotto il letto'' in alcune storie dei romani parlava di me, e di come son famoso per apparire dalle ombre. O meglio, ERO... dico togliendomi la maschera, tornando me' stessa e avvolgendola nella stoffa per metterla via. Ora non sono piu' nessuno, e non so' piu' chi sono. Per ora, finchè non trovero' un nome, chiamatemi Rouge. Spero di poter fare amicizia con tutti... dico sforzandomi... per poi sbuffare all'ultimo, imbarazzata. Ok, no, troppo imbarazzante. Adesso ho bisogno di bere fino a dimenticare chi sono e chi non sono: non ho MAI potuto prendermi una sbronza vera.
  10. Rouge La richiesta mi coglie un po' alla sprovvista. Quindi... devo ancora uccidere? chiedo un po' scossa dalla richiesta. Stranamente, forse per l'apertura, non riesco a nascondere che l'idea di una casa sia la cosa che piu' attrae il mio interesse, la cosa che effettivamente ho sempre desiderato, ma l'idea di riprendere qualcosa che speravo di lasciarmi alle spalle... Capito. Un ultimo lavoro. Un ultimo lavoro che male puo' fare... faccio.... con una voce molto piu' mascolina, la voce che fin ora ho usato. La voce del ''incubo''. Signor Pierre di Penthièvre, abbiamo un accordo. Redigero' un contratto per siglare il nostro accordo a breve. L'ultimo contratto di Malekith, l'incubo di Roma. dico con piu' formalità, rirpendendo i miei pugnali dal suolo. Avro' bisogno di sapere precisamente molti dettagli: razza, sesso, contesto sociale e descrizione accurata di ogni mia vittima, le modalità preferite di omicidio, quante vittime collaterali mi son permesse e possibilmente planimetrie. Di solito chiedo un anticipo sul contratto per pagare le spese di omicidio, ma stavolta faro' un eccezione. spiego E dovra' specificare nel contratto la mia ricompensa prima che firmiamo. Unica clausola importante, che non credo sara' un problema ma devo specificarlo: mai tradire l'accordo o le parti. Da contratto, un tradimento come divulgare informazioni, rimangiarsi la parola, non rispettare il pagamento o simili significa... L'ultima che non lo ha fatto è Zameia, ed avete visto le conseguenze. spiego con severa voce maschile. Vado a redigere il contratto: lascio a voi i dettagli sul viaggio. Dico lasciando il gruppo a parlare allontanandomi. A presto.
  11. I presenti sollevano un giusto problema. Avevo un nome... ma non voglio usare quello. Un giorno sceglierò un nome... ma per ora... rifletto come colta in contropiede. Essere chiamata da qualcuno attorno a me mai e’ stato nei miei pensieri, dopotutto. Malekith ora è relegato al passato... Maleka... lo sento come un derivato dì Malekith. rifletto silente, guardando ancora i coltelli che ho appoggiato al suolo. ... per un nome temporaneo, forse pensavo “daga”, uno strumento che mi ha servito a lungo...oppure qualcosa come “Rouge”, “rosso” nella lingua di questo paese. Qualcosa di vago, transitorio così
  12. ''Malekith L'Incubo'' Aspetto La fatica è lunga, ma abbiamo successo: Zameia viene sconfitta con grande fatica, con numerose proteste da parte del 'incubo' per sigillare a tutti costi il suo fato, dovendo pero' cedere all'ultimo. Pratico di societa' e di corruzione è facile per me spianare la strada tramite mazzette, qualche travestimento, veleno soporifero e coltello ben mirato, spianando la strada solo per trovarmi in un ambiente a me totalmente alieno, totalmente nuovo come la montagna. Un ambiente dove mi è difficile adattarmi, forse troppo abituato ad una vita cittadina per tutta la mia lunga vita fin ora. Superato il passo e giunti in francia la mia guardia è ancora alta: e' noto che Zameia ed il papato potrebbe avere particolari ragioni per volermi morto in particolare, la mia fama a Roma forse complice di cio'. Mi mostro sempre in guardia, sempre una punta di diffidenza, mai sempre a mio agio davvero. Arrivati in francia... fatico a capire che posso rilassarmi. Rimango a fare la guardia notturna, dormendo le mie due ore nascosto.. fin quando un giorno finalmente realizzo... che è finita. Non ho idea di dove stiamo andando, ma è finita. Finalmente finita. Discutiamo il da farsi, io in disparte come mio solito piu' in disparte. Ci sono persone nuove, mi sento piu' a disagio, guardingo. Per qualche giorno ho denuto delle lame impregnate di un veleno adatto a loro nella mia diffidenza, ma stasera non piu'. Monsieur Pierre, prima che tu chieda i favori della mia lama, Ho una confessione da fare. Diverse, invero. ammetto facendomi avanti, i miei tratti da Drow piu' ovvi quando mi tolgo il cappuccio. Non so' se vi foste gia' arrivati, ma voglio vuotare il sacco e mostrare le mie carte. dico a tutti sganciando un laccio ed un bottone, sfilandomi una giberna di pelle che fa' sfilare piu' di una dozzina di foderi impregnanti per veleno pieni di coltelli da parti tutte nascoste alla vista, poggiando tutto a terra. Il mio nome, ora, è Malekith, l'incubo. Così mi conoscete. Chi è di Roma, forse avra' saputo la mia professione: da piu' di 4 secoli Malekith L'incubo è l'assassino piu' preciso, efficace e infallibile di Roma. Io, fino a poco fa', ero l'assassino personale di Zameia. Spiego grave. E la vostra amica era la prossima in lista. E voi sareste stati i prossimi. Vi avrei presi uno alla volta, spaventandovi, traumatizzandovi e quando vi sareste nascosti, stanato dando fuoco al intero quartiere se serve. Non ho mai fallito un assassinio... non per ideali, non per crudeltà, ma perchè è l'unica cosa che ho sempre avuto, L'unica cosa che ero. dico sospirando. Beh... come qualcuno di voi avra' immaginato, sono un esperto illusionista alla vecchia maniera. Trucco, voce e vesti, non magia. Beh... quasi. proseguo... portando una mano al volto, come a... togliermi la faccia. Tiro mentre la mia faccia sembra venire via con la mia mano strappandomela, un illusione antica e misteriosa sembra strapparsi come un tessuto, come se davvero strappassi la mia faccia... mostrando un nuovo volto. Non un Drow. Un elfo. Un elfa. VERO ASPETTO Tolgo la maschera, guardandola mentre sembra davvero ancora la faccia che avevo, mettendola via con un certo rispetto. Io ERO Malekith IV, o VII secondo diverse fonti. Una figura passata di maestro in allievo, di assassino in assassino. Una figura a cui ho reso una ultima volta omaggio, consegnandolo alla leggenda do Roma come Malekith, L'incubo di Roma. Ora, il mio dovere verso il mio mentore è concluso. Malekith, l'incubo, abitera' gli incubi e le storie di Roma per i prossimi secoli, e non piu' le sue strade. Metto via la maschera assieme alla daga Drow che ho sempre usato nella mia sinistra, la mano dominante, Ora... voglio che sappiate la verita' su di me. Non ero nessuno prima di Malekith, solo un orfano di strada sprovvisto persino di un nome. proseguo, usando ancora pronomi maschilo per una ormai consolidata forza del abitudine, anche se uso la mia voce naturale. Ed ora, non voglio piu' essere Malekith. Saro' onesto: non l'ho fatto per pieta' verso di voi, perchè ho visto la luce della bonta', o per una ragione divina. Ho solo... ammetto, con tono stanco. Parlare di se' stessi è difficile. ... non ne potevo piu'. Ho annusato che Zameia voleva tradirmi per silenziarmi, ho iniziato quindi come sempre a progettarne la morte.... e mi son ritrovato a chiedermi che stessi facendo. confesso a tutti. Pierre. dico voltandomi verso di lui, decisa. Prestero' te e voi aiuto. Non ho piu' una vita, non ho una strada, non ho una famiglia e non ho nulla. Non ho debiti con voi... ma penso che voglio seguirvi, stare con voi per ora, per cercare il mio nuovo posto a questo mondo. proseguo seria. Non... voglio tornare sulla mia vecchia strada. Non uccidero' piu' su commissione, voglio che questo sia chiaro. FInche' non si tratta di piantare il coltello nel collo di qualcuno... ci sono per aiutarti come posso.
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