Vai al contenuto

athelorn

Circolo degli Antichi
  • Conteggio contenuto

    10.651
  • Registrato

  • Ultima attività

  • Giorni vinti

    7

Tutti i contenuti di athelorn

  1. Giorgio Rocca Mocenigo. Un sorriso gaudente evidenzia come l'europeo sia rimasto soddisfatto dall'impressione che ha fatto: tanto ha praticato l'incontro con artigiani e artisti ed è ben lieto che la pratica non sia stata vana. Alle richieste di colore, stemmi e simili Giorgio ferma l'artigiano, mettendo mano alla sua borsa. ''Non si preoccupi: faro' richiesta di un permesso scritto dalla sua Signora. Ho un dono per lei che risponderà a queste domande'' Dalla borsa viene estratto un fagotto di stoffa rosso che, appena spiegato al suolo, si rivela una bandiera. http://www.crwflags.com/art/countries/venicerepublic.gif ''Questa è la bandiera della mia gente. La Serenissima Repubblica di Venezia'' son le prime parole che dice indicando la bandiera. ''La creatura si chiama ''Leone di Santo Marco'', un protettore del nostro popolo. Portarlo con noi esemplifica la protezione del nostro Santo. Voglio che lo abbia lei, come dono.'' prosegui' l'europeo, cercando le parole appropriate e affidandosi al monaco per spiegare termini alieni o complicati. ''Desidero che i colori ricordino questo vessillo e che il simbolo sia una rappresentazione di questo stemma.'' gli viene spiegato con pacatezza. ''San Marco protegge non solo i Veneziani ma pure artisti e artigiani. Spero che questo dono possa ispirarla per la mia armatura e proteggerla per gli anni a venire come ha fatto sempre con il mio popolo'' Una volta fuori ci mette marciamo verso il castello distendo i nervi, sentendosi sempre piu' a suo agio in questo quartiere di artigiani e nobili, per quanto sempre scimmie sataniche. Le mura lo lasciano poco impressionato, l'equipaggiamento dei soldati di guardia uguale e come solito sembrano rivolgersi alla sua guardia piuttosto che al nobile. Anche a venezia si lascia che i servi sveltiscano le pratiche, ma chiunque si deve SEMPRE riferire al nobile per rispetto. Inizia a maturare il sospetto che qua non sia uguale ma la cosa dopo tutte le cure a cui lo han sottoposto lo picca un poco e tiro fuori il documento mostrandolo senza troppi preludi. Ho un ordine di TaCHEda SCInGHEn. E' sufficiente? chiede in maniera diretta mostrando il documento alla guardia, un po' innervosito dalla mancanza di rispetto.
  2. Giorgio Rocca Mocenigo Un paio di passi, e subito il Veneziano sente improvvisamente strappato alla strada ostile, aliena e satanica delle strade giapponesi. Una casa con un giardinetto Saluto cortese rivolto direttamente a lui stesso. Sembra FINALMENTE essere il primo a rivolgersi a lui come il nobile che è. Il vecchietto sembra un abile artigiano o artista... per quanto assurda la sua forgia. Improvvisamente questo ambiente sembrava parecchio meno ostile rispetto al giappone fuori e finalmente un po' di corretta accoglienza verso un nobile ed un europeo. Gli occhi italiani vagano verso l'arte esposta, facendo un cortese cenno del capo e afferrando il te' offerto noi per accoglierci. 'Finalmente ragioniamo' è il suo ovvio pensiero. Arte e soprattutto le armature. Una in particolare inizialmente lo colpisce per il suo aspetto temibile. Quasi... satanico. Scrolla celermente il pensiero di testa pero' ricordando che sembra essere a suo modo un artista: probabilmente lo realizza in tal modo perchè sono i suoi clienti a richiederlo... o forse... Forse ha messo un aspetto demoniaco ad un armatura per andare a rappresentare il dualismo di un guerriero: onore nel difendere i cari e peccato nel commettere un omicidio. Le sue pupille son rimaste a fissare quella armatura piu' del permesso. Sorride al vecchio, il primo giapponese di tutto quest'isola verso la quale sembra provare un forte e onesto rispetto. Gli artigiani a venezia, dopotutto, erano considerati un gradino sotto i nobili ma un gradino sempre sopra per il talento. Venezia esisteva per la sua potenza navale ed i mercanti, ma piu' di loro per i suoi artigiani. ''Nobile Sasori...'' Accenna un inchino giapponese lanciando un occhiata al monaco perchè lo assista con spiegazioni e traduzioni per evitare incidenti. ''Il mio nome è Giorgio Rocca Mocenigo. Nipote della linea Reale del Regno di Venezia'' comincia a spiegare in maniera molto semplice la situazione di casa. 'Repubblica' 'Ramo Cadetto' forse erano concetti ancora troppo complessi. ''Voglio informarla che sto' ancora apprendendo la vostra cultura e lingua, quindi mi scusero' in anticipo per ogni errore o maleducazione di cui dovrei macchiarmi. Il mio compagno, Aoki, qui presente provvederà a tradurre o chiarire se dovessi commettere un errore di etichetta o lingua. In ogni caso, le chiedo perdono in anticipo nel caso.'' Portate avanti le mani in maniera decisamente molto inusuale vista l'usuale arroganza del nobile, sorseggia il te' e riprende a parlare dopo una teatrica pausa d'effetto. ''Vengo da una terra molto lontana. Da noi le armature sono completamente di metallo. Le nostre armature son tanto grosse da renderti immune a frecce e qualunque lancia o spada, ma la bellezza è un dono che definirei... poco espressa da noi.'' Inizia a spiegare il motivo della sua entrata in questo negozio. Prima di proseguire indica pero' l'armatura che tanto lo ha colpito. ''Le vostre armature, pero', posso sinceramente considerarle Opere d'Arte da indossare. I colori, i dettagli e le parti che si mischiano tutte assieme per formare un capolavoro pure agli occhi di uno straniero come me. Il tutto su un pezzo di armatura funzionale e altamente efficace. Lo trovo... poetico. Sorprendente.'' prosegue ammirando l'armatura. ''Tornando pero' al motivo della visita... ho richiesto ai miei compagni di portarmi da un abile Artigiano di armature, ma, se mi permette, son rimasto stupito dal suo talento.'' proseguo indicando ancora l'armatura che mi ha stupito prima di guardarlo negli occhi. ''Gradirei, se la cosa fosse possibile, commissionarle due armature. Una per la mia persona, ed una che possa portare nelle mie terre per mostrare il vostro talento per le armature e l'arte al contempo. Gradirei apprendere come funzionano le vostre armature se non le dispiace per indossarla correttamente portandole il giusto rispetto ad un tale lavoro di artigiano. Quella da riportare alle mie terre verra' osservata da molti nobili e alcuni Reali probabilmente mentre viene spiegato loro del Giappone. Quindi mi affido a lei per capire come un armatura possa rappresentare il vostro paese correttamente. Ho visto, ad esempio, che le armature TaCHEda sono davvero magnifiche con i colori rossi ed il simbolo in mostra. Sarebbe possibile?'' In questo lungo discorso l'europeo dalle terre della Repubblica Marinara di Venezia con raffinatezza, rispetto e calcolando parole e movimento che mai ha sfoderato fino ad ora (e che probabilmente mai sfodera se non davanti a nobili che ritene suoi pari, artigiani sopraffini ed artisti. Un caso unico quanto raro). Sembra quasi aver afferrato per poco tempo l'etichetta giapponese e mostrare una dialettica appropriata per un nobile!
  3. Giorgio Rocca Mocenigo Spiegato a me dove un fabbro potrebbe trovarsi, ben lieto il nobile veneziano espone un gran sorriso. "Ovvio che non andiamo in guerra" Replica Giorgio con tono di ovvieta', iniziando a spiegare al romin con l'aiuto del monaco "Ma armature esotiche come queste nelle mie terre valgono tanto nonostante siano ormai inutili per la nostra guerra. Per scopo artistico o di collezione. Per quanto compro un armatura qua, a casa mia la vendo a due o piu' volte tanto." Camminati un paio di passi il nobile si ferma e gli scappa una mezza risata. "... ammetto che poi una armatura vecchia come le vostre voglio provarla e possederla pure io per bellezza" "Bene, conducetemi da questo Fabbro." Son le parole eccitate che escono in giapponese stentato, puntando verso il castello e, sembra, i quartieri alti. "Oh, ho sentito che queste scimmie saraniche han provato ad imitare le terme Romane. E' vero?" Prosegui' poi in latino verso il suo conterraneo.
  4. Snu Vestita della mia abituale armatura ben allegra del clima vedo i piccoletti appesantire il loro vestiario. Ah. Ora si sta' meglio con neve. Peccato voi non sopporta freddo, ma io almeno muore meno di caldo. commento placida sentendoli pianificare. Intanto, osservo la città umana dove dobbiamo entrare. Rimango sempre sorpresa quando vedo quanto possano ammassarsi in fretta i piccoletti. Io lascia a voi: ditemi quel che devo fare ed io faccio. Se bisogna entrare in segreto no ho idee di come non farmi notare. Altrimenti, io entra da porta principale.
  5. Giorgio Rocca Mocenigo Marciando fra le vie della cittadina, quella che sembra essere un, per quanto comunque bello, assembramento di casupole di legno degne dei servi della gleba che qua sembrano abbozzare proprio come ''città'', il nobile storce il naso alle stranezze di questo popolo bizzarro. Molto vicino a degli sporchi selvaggi inacculturati, tutti quei piccoli segni ambivalenti di una confusa idea di cosa è Dio e al contempo di confusione generata da Satana stesso iniziano a essere sempre piu' vicini al secondo caso piu' che al primo visto cio' che hanno fatto ad Aoki. Aoki: il solo pensare che un Cristiano non solo getti il nome affidatogli da Iddio stesso per proteggerlo sotto l'egida di un Santo... ma abbia addirittura abbandonato il cammino tracciato da Gesù in favore di un... livello? Un ideale? Qualunque cosa sia ''Buddà'' e al contempo venerare pure ogni piccolo dio in ogni albero, casa e pulviscolo è agghiacciante. Allarmante. Normali segni che avrebbe normalmente interpretato come ''Ingenuità di sfortunati sub-umani'' mai esposti alle glorie del signore prendono piu' una sfumatura di sbagliato e deviato. Quasi satanico. Scrollando il pensiero il Nobile Veneziano si getta per le vie camminando verso il castello principale. ''Ditemi: quello è il castello che dovremmo raggiungere?'' chiese indicandolo nel suo stentato giapponese per parlare ad entrambi. Lo sguardo cade naturalmente verso i negozi, le attività, la gente semi-ignuda che lavora a costruire qualcosa. Lo scandalo che lo ha colpito la prima volta è ancora la' e quasi si distrarrebbe a guardare le donne... se non sapesse che PROPRIO QUESTO dev'essere un tranello di Satana! No, basta un Cristiano corrotto, non serve essere in due. Si ri-concentra puntando i negozi, e qua e la' l'occhio cade sui soldati. Le armature dei TaCHEda sembrano essere davvero belle a vedersi con quel colore rosso vivo. Non solo: a quanto ho saputo son cavalieri esperti. Il pensiero di portare un armatura loro a casa mi inizia a stuzzicare. ''Se volessi comprare un armatura samurai o due, dove dovrei andare?'' chiede mentre il gruppo procede verso il castello.
  6. Kalana Afferrata, stretta, percossa cerco di liberarmi e la cameriera che esplode addosso a me mi libera, ma scaraventandomi diversi metri di distranza a terra. Le braccia ed il torace mi fan male ed i lividi delle collutazioni li sento gia' pronti a comparire. L'impatto col suolo e l'esplosione mi han in parte stordito mentre strapazzata cerco di capire che succede tirandomi sui gomiti. So' bene che presto un altra cameriera mi saltera' addosso per prendermi e le forze iniziano a dissiparsi. Vicino a me... potrete volare. Dico ai miei compagni con poche forze alzandomi e iniziando a cantare un antichissma ballata draconica nella lingua originale.
  7. Ulanani Oh. "Parecchio"? "Schiavi"? Quindi siete uguali allo stato ma solo con abbigliamento diverso in pratica? Peccato. Replico ad Olivine delusa. Almeno voi avevo sentito foste diversi dallo stato e che avevate piu' rispetto per la vita al punto da non uccidere mai se non per incidente o costretti. Un vero peccato. Commento scrivendo il nome di Olivine dietro la foto che le ho fatto e appuntandomi quanto ha detto per poi tornare a scrivere in cromatico. Scrivo anche qualcosa sul retro della foro della ragazza muta per passarlo ad Hulama Hulama Cromatico
  8. Ulanani Continuo a parlare in cromatico dipingendomi sempre in maniera piu' assurda mentre mi intrometto pure con hli altri. Voi selvaggi mi state simpatici. Di tutti i gruppi ostili allo stato, siete i meno violenti secondo i rapporti. Un record di quasi nessuna vittima se non per gli incidenti catastrofici con protesi vitali disattivate. Commento interrompendomi per una foto al gruppo. Cromatico
  9. ULanani Continuo a dipingermi in faccia, la pelle e via dicendo verso la ragazza. Guardo Hulama Hulama: Ti saluta. Ti vuole dire che e' caduta durante il volo e piuttosto che morire di fame si e' unita ai druidi. Se hai dell'acqua per lui ti sarebbe grata: io son piccola e non basta quella che ho addosso. Dico lui concentrandomi sul dipingere con lei e dimenticandomi del resto per ora. Cromatico
  10. Kalana Finalmente libera grazie alla distrazione ed una gomitata ben piazzata vengo ri-agguantata in pochi secondi, ed i balli per cercare di liberarmi ricominciano. Mordo, scalcio, cerco di sgusciare via. Porca... lasciatemi andare! No! Impreco combattendo con tutte le mie forze per liberarmi, a costo di tagliarmi dei capelli afferrati o strappare dei vestiti agguantati per sgusciare fuori dalla presa delle cameriere.
  11. Ehi, eccomi XD Posto al volo per dire che ho visto tutto e devo postare a breve. Devo ancora adeguarmi ai cambiamenti di DL e ogni tanto non riesco a postare. Pero', ho una buona notizia: non so' che è successo, ma ricevo FINALMENTE le notifiche dal TDG XD mica poco
  12. Oh, mannaggia, che cambiamento con le gilde! Aggiunto al gruppo e poi posto. Appena caspisco tutti i cambiamenti metto la scheda!
  13. Tanto dovrebbe girare alla luce del giorno fra appassionati di armi e nobilta', difficile che incontri gente del giro che la rapisca. Alla peggio scortiamola xD
  14. Eira propongo di lavorare con me e Jo per lavura' per armi. This is gonna be fun
  15. Kalana Mentre provo ad uscire vengo placcata senza troppe cerimonie da due cameriere che mi immbilizzano con una forza decisamente fuori-standard. Cerco di liberarmi con le mie poche forze a confronto delle due, dimenandomi e mordendo per sgusciare via dalla loro presa
  16. Ulanani Scatto delle foto mentre il processo prende luogo e poi scruto la tizia che ha cambiato colore, estraendo dalla borsa una tavoletta di colori e inizio a colorarmi la mano mentre la guardo e bisbiglio a fianco di Ioka. Ioka Cromatico
  17. Ulanani Tra le parole ed il pianto per i morti guardo preoccupata i caduti e tiro fuori la macchina capace di scattare istantanee e la punto verso i cristalli, scattando. Poi verso i nostri nemici, poi noi. Mi mostro abbastanza peroccupata guardando il compagno di piu' lunga data a terra. Perchè parlate come se non li rivedessimo piu'? Ricordate di portare indietro i corpi così non restano morti e li riportano indietro. dico ai presenti mentre documento quanto accaduto. Ioka mentre parla e si prepara la raggiungo mettendomi subito dietro di lei con la macchinetta pronta, borbottando tra me e me pronta. Ioka
×
×
  • Crea nuovo...