Vel
Un cenno del capo e eccomi a sistemare le difese: libera dall'ingombro di armi e armatura rimango silente mentre lavoro con le mani fissando travi, sistemando finestre, chiudendo buchi nelle difese. Sempre piu' silente negli ultimi minuti, lo sguardo un po' vuoto per i pensieri che mi ronzano in testa. La prima donna morta, la sofferenza di questa gente, la voce nella foresta, Arn... la crudelta' abbietta di tali creature che nemmeno provano a vivere civilmente mi lascia basita.
Perchè non coltivano la loro terra?
Non mostro la mia debolezza, non parlo del mio stato: queste persone han bisogno di eroi, non di deboli. Han bisogno di vedermi determinata, non piegata psicologicamente. Quando Pyotr arriva a presentarci la realta' non mi scompongo minimamente, il mio stato emotivo rimane invariato. La perdita del nostro bottino non mi tocca: i soldi non mi importano davanti a tanta sofferenza. Ricompensarci per cosa? chiedo sollevando le spalle. Non avrei mai accettato una ricompensa per questo, ne intendo accettarla. Non abbiamo fatto abbastanza per meritarla. continuo con un tono di voce piu' basso del mio tono normale, per qualche motivo, e piu' piatto. Ben tre tribu'... Quei goblin uccidono e rubano tutto senza pietà, e sono scappati per far del male un altro giorno a voi od altri, pronti a moltiplicarsi come una ferita infetta.
Fosse per me, io andrei a sterminarli tutti, buco per buco fin quando non saranno TUTTI morti, e ci saranno abbastanza picche con le loro teste da insegnargli a vivere in maniera retta e civile, e girare al largo. proseguo senza troppi peli sulla lingua, un po' piu' tagliente del solito. ...oltre che a recuperare abbastanza da permettervi di passare l'inverno. Ma non sono io a decidere... sollevo le spalle stanca. Gente come voi non deve vivere così. Avete diritto ad essere liberi di coltivare e vivere normalmente. Quei mostri non hanno un anima. Fosse per me, dedicherei la vita a sterminarli.
Uno per uno.
Tana per tana.