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Lascar Dhemel

Circolo degli Antichi
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  1. Si tratta allora di una personalità psicopatica Se odia così tanto le sue origini (e ciò viene pure interpretato), non trovo alcuna spiegazione valida per il suo atto. Ecco cosa intendevo per "consapevole" Non riesco a capire questo passaggio. Odia i drow perchè sono drow, ma si sente libero di agire come loro?
  2. Mi sembra che si stia parlando di interpretare l'allineamento, mentre è il carattere l'elemento più importante. Vuoi cambiargli l'allineamento?Puoi farlo, sei il dm D'altra parte non è che, a causa del cambio, il giocatore riterrà giusto interpretare un malvagio, cosa che quel personaggio non dovrebbe essere? Valuta il suo background, le sue azioni passate, il suo carattere e pure il giocatore. Il pg ha vissuto a lungo con i drow? Potrebbe ritenere giusto, pur inconsapevolmente, l'utilizzo di ogni tattica(anche la più crudele)per annientare i nemici? Parlava da personaggio o da giocatore? Il personaggio era consapevole di quello che diceva?E il giocatore? Ovviamente è probabile che abbia sbagliato ad interpretare. Fagli notare questa tua perplessità e ascolta la sua spiegazione.
  3. Ho avuto anche io le mie brutte esperienze. Sono stato iniziato al gioco da un Power-Master, tutto regole e niente interpretazione. Aveva le sue idee, talvolta geniali e fantasiose, che però sobbombevano di fronte alla sua indole PP. Alla fine siamo riusciti a ribellarci e io ho tentato la dura strada del master. In realtà ho scoperto col tempo che era molto più semplice di quanto avessi immaginato...certo, molto dipende da come è impostato il gioco e dai giocatori intorno al tavolo. Ma anche da DM ho avuto problemi. Alcuni non volevano sradicare le idee PP acquisite dal precedente master, altri erano poco propensi al ruolo. Ogni sessione era una battaglia (), ma alla fine ho molti bellissimi ricordi Per quanto riguarda l'autore del topic, dopo questa frase... ...penso che l'indole del dm ce l'abbia nel sangue. Buona fortuna
  4. Ah, quindi lui non si è posto il minimo problema a bersagliarti alle spalle, mentre tu ora dovresti pure curargli ogni graffio? Salvo motivazione da oscar, dubito che uno del genere possa rimanere in un gruppo. Hai anche una giustificazione ruolistica, che vuoi più di così?
  5. Interpretazione!Qui ci vuole interpretazione! Immagina il tuo chierico assediato dai nemici... Schiva un colpo, ne para un altro. Nel frattempo, sente una vocina effeminata che gli chiede aiuto. Che fa?Rischia la vita, ignorando i fendenti, perchè uno dei compagni si è spezzato un'unghia? La risposta è...dipende. Da quello che ho letto, crede in Heironeous, un dio buono. Il tuo personaggio sarebbe disposto a morire per qualcuno? Ci penserebbe una volta?Forse due?O magari tre? E' un esperto tattico? un veterano di battaglie? qualcuno che insomma sa valutare il rischio di un'azione? E' un avventato?uno stolto?uno "troppo buono"?un cinico? Poniti queste domande e, se te le sei già poste, saprai come comportarti
  6. Se poi cerchi qualcosa di poco impegnativo ci sono le due trilogie di Licia Troisi:Le Cronache del Mondo Emerso e Le Guerre del Mondo Emerso. Invece, a riguardo de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di Martin, ci sono solo due piccoli problemi: 1)l'autore non ha ancora concluso definitivamente la storia 2)da assuefazione
  7. Tu cosa hai già letto? In ogni caso consiglio: -Il Signore degli Anelli -l'intera saga di Dragonlance di Weis e Hickman -tutto quello che trovi di Terry Pratchett(fantasy-comico) -Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George Martin Ho sentito parlare bene de La caduta di Malazan e de Gli Inganni di Locke Lamora, ma non ho ancora avuto modo di leggerli.
  8. Esattamente. In questo caso sono i personaggi a fare molto. Comunque l'avevo preso come esempio rispetto al filone "classico" che io intendo con "ragazzino-eroe" vs "tiranno-malvagio".
  9. Come prima cosa i personaggi sono differenti dal classico eroe, con l'eccezione di Tanis, imho il più standard. In ogni caso non vedo il classico "giovincello", non vedo la profezia e non vedo nemmeno il malvagio tutto vestito di nero. E' una storia di stampo classico, ma ciò non vuol dire che sia anche banale o già vista. Edit: A dire il vero c'è anche Sturm sul genere eroico, chiedo venia
  10. @ Cyrano: Dragonlance te lo straconsiglio, almeno la saga scritta da Weis e Hickman. I personaggi sono...indimenticabili. @randyll (tarly ) Martin l'ho letto tutto e mi è piaciuto parecchio, soprattutto i primi libri, che ritengo dei veri capolavori. Devo ammettere però che preferisco un genere un pò più magico ed esplorativo.
  11. LOL, fantastico! Ma tornando a noi... *risata malefica che proviene da un luogo d'ombra imprecisato* Dragonlance l'ho amato per lo stile narrativo e per gli immensi personaggi(non solo Raistlin, ma anche Tas, Flint..tutti, insomma). Ma poi anche la storia, seppur non originalissima, si discosta dal canone classico(imho) dell'Eroe vs l'Ultramalvagio. E immagino che ormai sia chiaro che è proprio *quella* la cosa che odio di più
  12. Eh, a me piace solo il fantasy, che ci posso fare? Comunque ci sono moltissimi autori interessanti che ho avuto modo di scoprire. Ho letto Dragonlance e mi è piaciuta quasi tutta la saga, poi c'è Pratchett e anche Martin. Questi sono quelli che conosco, ma penso proprio che ce ne siano molti altri. Dal mio punto di vista il fantasy è uno dei generi più espandibili in assoluto, quindi non vedo perchè fossilizzarsi su una storia preconfezionata.
  13. Io vedo che troppo spesso un libro fantasy prevede il classico "ragazzetto" inesperto e buono, ma che presenta nel profondo una piccolissima chiazza d'ombra e il supercattivo, che non si sa bene per quale ragione, vuole dominare su tutto e tutti, magari distruggendo per bene il mondo che lo ospita. Va bene una volta, va bene due. Ma che palle, alla cinquantaduesima volta che succede in un mondo sempre diverso, inizio a tifare per quel cattivo, così che disintegri tutto e si levi dalle scatole! Un cretino che si smarrisce nel bel mezzo del deserto e che, nel corso del suo viaggio per tornare a casa, ha modo di scoprire antiche rovine, incontrare mortali creature e validi alleati, ritengo possa essere una storia valida come ogni altra, senza nemmeno doversi sforzare troppo dal punto di vista intellettivo.
  14. Non sono d'accordo. Nel fantasy, come in ogni altro ramo, ci deve sempre essere un pizzico di originalità, forse in questo genere anche qualcosina di più Non credo che il termine fantasy sia stato scelto a caso. Vero è che poi quello che conta è lo stile di narrazione, i personaggi e i vari intrecci. Ci sono molti modi per congiungere un punto A con un punto B, tanto per dire. Si può tracciare una retta, una curva semplice, un ghirigoro e lo si può fare a matita, a penna, a tempera o anche col sangue, se si preferisce. C'è però da dire che dopo n-mila storie in cui A=eroe e B=ultramalvagio che brama di distruggere il mondo, anche ciò che congiunge i due inizia un pò ad annoiare. Non vedo perchè poi una storia originale, dove A=un idiota qualsiasi e B=un altro idiota qualsiasi, non possa avere un discreto successo.
  15. Beati voi che ci riuscite. Io, ai tempi d'oro, non sono mai andato oltre le 5 ore consecutive. Alla fine della sessione avevo la gola così arsa che riuscivo a parlare a stento.
  16. E' stato detto praticamente tutto. Quoto questo, con riserva: Devi immaginare di essere tu quel "pupino", ma allo stesso tempo non devi esserlo, altrimenti saresti TU(persona) a trovarti dentro quel mondo fantastico e non il personaggio che vuoi creare, cosa che potrebbe stonare un poco. Come dice Zhoul, stabilisciti delle regole da seguire, un *qualcosa* che ti illumini nel momento in cui si verifica *qualcos'altro*. E poi poniti delle domande, molte domande. Ad esempio, chi sono i tuoi genitori?Cosa odi di più?Perchè sai usare così bene la spada?Ecc.. Ovviamente questi suggerimenti ti saranno utili solo se il resto del gruppo prova anche solo ad interpretare, o se il DM invoglia a farlo
  17. Come gia' detto da Submuloc, sbagli nel cercare sempre un vincitore. In d&d(e nei giochi di ruolo in generale)non dovrebbe vincere proprio nessuno! L'unica vittoria la si ha quando tutti al tavolo si divertono. Io ho vinto quando sono riuscito ad estrarre il carattere dei pg, quando sono riuscito ad emozionarli con la morte di qualcuno di caro o quando sono riuscito a sviluppare una storia che sara' ricordata in futuro. Certo, nei combattimenti non ci puo' essere una situazione di stallo: li si vince o si perde. Ma il combattimento e' solo una porzione del gioco. Quoto! Nella mia esperienza ho avuto molti casi particolari di gioco. C'era l'esperto conoscitore di regole, quello che potrebbe apparire come un bravo giocatore(stando ad alcune definizioni). Sfruttava ogni minima abilita' e quant'altro per VINCERE...appunto. Ma al di la di tutto cio' la sua interpretazione era vuota, priva di emozioni. Poi c'era l'ignorante completo delle regole(mio fratello ), che cercava ovviamente di utilizzare il buon senso(sulla base delle capacita' del pg). Lui sapeva dare una buona prova di interpretazione. Poi c'era anche chi le regole non le conosceva e allo stesso tempo non si interessava nemmeno a ruolare. Infine c'era il tecnico delle regole, che pero' cercava di selezionare i talenti e le abilita' sulla base del suo pg, cercando percio' di utilizzarli per caratterizzare al meglio. Come si vede i casi sono molteplici. A parer mio le regole non sono indispensabili(e si sa che la penso cosi), ma aggiungo qualcosa che non avevo detto. Imho dovrebbero servire al solo master(io ne faccio a meno, ma vabbe'...), mentre il giocatore potrebbe tranquillamente immedesimarsi nel suo pg e seguire il suo buon senso. Poi sta al master dare indicazioni e aiuti(o limitazioni)quando il giocatore si trova impantanato oppure e' troppo agitato.
  18. Mi si contesta sul fatto che io non stia giocando ad un gioco di ruolo, ma ad un gioco di narrazione(ed e' vero, per carita'!). Ma allora non si puo' dire nemmeno che giocatori che considerano parte fondamentale il lato del combattimento(e quindi il lato tecnico)siano dei ruolisti. O no? P.S Ho avuto un giocatore, imho il peggiore nella mia "carriera" da dm. Tendeva ad un PPismo senza numeri, basato su competizione e voglia di vincere sempre. Tuttavia odiava le regole e le imposizioni di sorta. Quindi e' vero che l'odio per le regole non e' indice di solo ruolismo.
  19. Mettiamo anche che le regole possano venire in aiuto. Ma non mi potete dire che qui il master stia procedendo per il verso giusto, se scrive(in un altro topic), la seguente frase: Secondo me e' l'approccio sbagliato. Ed e' inutile proporre soluzioni alternative(cambiare regole, semplificare, andare per gradi,ecc...) se il DM vede nella parte piu' tecnica il massimo del ruolo.
  20. Elayne, ma dove ti eri nascosto/a per tutto questo tempo!? La discussione su cosa sia D&D e cosa non lo sia l'ho trattata in parecchi forum a cui mi sono iscritto. Risultato?Nulla di fatto, ognuno lo vede ad un certo modo. Per me D&D è una struttura di gioco ruolistica, con presenza di magie e creature fantastiche. Per altri è la struttura regolistica, definita ad un certo modo e differente da altri generi di ruolo. Per altri ancora...boh. Non credo ci sia una giusta definizione. Fatto è che io ho cambiato il "nome" del mio stile di gioco, per via di una burla in un topic su un altro forum. Mi si contestava il chiamare il mio gioco D&D; alcuni, ironicamente, lo chiamavano Pere&Mele. E cosi si chiama ora. Io non gioco a D&D regolistico, gioco a Pere&Mele Consiglio a plisis: effettivamente un sistema più libero farebbe per i tuoi giocatori. Questo ovviamente se non consideri l'idea che possa già essere D&D un sistema modificabile.
  21. Domanda a tutti: Ma se i giocatori non fossero interessati per niente al regolamento ma avessero un gran voglia di interpretare e divertirsi insieme che fareste?
  22. Dannazione, ma dateli a me dei novizi niubbi con 0(ZERO)conoscenza di regole!!! Allora, dal poco che ho capito il problema non sono i giocatori(salvo l'esperto che sfrutta le sue conoscenze), ma voi Dm. Dovete cercare un modo per farli divertire. Se vogliono poche formule numeriche, metteteli in condizione di poter ruolare pienamente. Create storie interpretative e gestite i combattimenti più liberamente. Se proprio volete che imparino procedete per gradi. Ma passi moooooolto lenti; si devono adattare e non dovranno sentire il peso di questi numeri brutti che avanzano. Se invece non volete minimamente far divertire i giocatori al loro modo, nemmeno trovando un metodo che possa divertire anche voi..allora, bèh..c'è poco da fare.
  23. Quoto Zandramas, il BG mi sembra ben strutturato. Anche io, come Zandramas, metterei in evidenza(ovviamente se ti va ) : - il carattere del pg - le ambizioni a breve/medio/lungo termine. In questo modo il Dm potrebbe prendere queste informazioni come spunto per qualcosa in futuro. Inoltre in questo modo potresti aiutare il DM a legare i pg del gruppo. -png che conosce. Amici elfi oppure nemici orcheschi(magari anche solo sentiti nominare). In questo modo puoi sbizzarrirti anche nel creare qualche altro personaggio e dare al DM la possibilità di sfruttarli ai fini della storia -aspetto fisico -ecc Ovviamente l'ampliamento dipende da quanto sei interessato, da come è improntato il vostro stile di gioco e magari un pò anche dall'interesse che può avere il Dm in queste cose(spero tanto). In ogni caso io sono soddisfatto di un topic dove si chiedano pareri sul BG
  24. Non sono un amante delle citazioni da film o libri e cerco in ogni modo di evitarle. Chiedo lo stesso ai giocatori, in quanto ritengo la voglia di creare qualcosa di originale e fantasioso un sintomo di interesse e, perdonatemi, maturità. Accetto invece piccole citazioni che però hanno sempre caratteristiche personali. Anche lo stereotipo, se ben condito, può essere infatti una base accettabile di partenza.
  25. Già, al di là dello stile di gioco(che sia recitativo, tecnico, ppistico, ecc..)lo scopo rimane quello di divertirsi insieme. Poi alcuni stili non riescono a convivere tra loro, ma è un altro discorso. Invece in certi casi l'unico risultato è del gran nervoso..qualunque stile si usi. Quindi è vero, il gioco di ruolo(comunque venga giocato)è per chi ha spirito collaborativo, voglia di giocare in gruppo, saper "perdere" e divertirsi comunque, ecc.. Tutte caratteristiche necessarie per gestire bene uno scontro nel gruppo(e qui rientro nel topic ).
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