Non voglio entrare in polemica, ma mi sembra che si stia facendo un gran putiferio su qualcosa di decisamente molto piccolo.
L'errore (dal mio punto di vista) è quello di considerare la descrizione di un talento/privilegio di classe/ecc come legge riguardo l'interpretazione. Non vi è sovvenuto che forse gli sviluppatori possano aver, spesso, creato delle descrizioni sommarie o addirittura ambigue? Magari per molteplici motivi, come lasciare libertà di interpretazione oppure fretta nel dover pubblicare il materiale.
Uso un controesempio: Punishing Stance (ToB).
Descrizione: You chop down violently with your weapon, lending extra force to your blows. These attacks come at a cost, as your enemies slash at your undefended legs and flanks.
You hold your weapon overhead, allowing you to chop down with superior force. However, this fighting stance leaves you vulnerable to an opponent’s attacks.
Tutti i warblade con Punishing Stance lo devono interpretare in questo modo? Ovviamente no, la descrizione aggiunge un po' di sapore alla meccanica, ma non mi obbilga ad interpretarla in questo modo. Anche perché vorrei vedere con una alabarda come potrei fare a tenere una posa di questo genere!
Quindi quando un mio giocatore vuole assumere questa stance potrà, in base all'arma usata, tenerla alta sulla testa (la Posta di Falcone dei trattati medievali), oppure affianco al volto (l'Hasso-no-kamae della scherma giapponese) o in un'altra posizione.
Questo per dire che una descrizione è un canovaccio che suggerisce uno spunto interpretativo. Sta poi al DM e al giocatore decidere, di comune accordo, come interpretare ogni singola descrizione.