Ieri mi è scoppiata una vena nel cervello e mi sono messo a scrivere un Raccontino, o almeno una parte di esso.
Lo pubblico qui per averlo sott'occhio e poterci poi lavorare sopra.
Nelle mie intenzioni "dovrebbe" avere uno stile alla Terry Pratchett, in realtà non sono sicuro di esserci riuscito.
Siccome è un work in progress, spero prima o poi, grazie a eventuali vostri consigli, di riuscire a dare il giusto taglio umoristico al tutto.
Intanto beccatevi questo:
Racconto Fantasy
L’Eroe stava avanzando faticosamente tra i cespugli del sottobosco; egli aveva sentito delle urla in lontananza, urla femminili, e senza pensarci due volte era sceso da cavallo e si era inoltrato tra gli alberi.
Sir Leonard di Ruppental (quello era il suo nome) non era più sicuro che quella fosse stata una buona idea; i rovi lo rallentavano nei movimenti e il suo passo non era più baldanzoso come prima.
Un fruscìo alla sua destra lo allarmò, cercò di voltarsi rapidamente ma era troppo tardi:
Il suo Scudiero, Pfingolf, lo stava sopravanzando senza sforzo apparente, pur conducendo i cavalli a mano, in direzione delle grida, ora fattesi più vicine.
“Ma ma…”
Esclamò.
Lo Scudiero lo guardò con malcelata commiserazione e disse: ”Signore, di qua, c’è un sentiero!”
Il Cavaliere restituì lo sguardo con furore, esclamando: ”Troppo facile, così!”
Cercando di capire come avesse potuto non vedere la stradina, lentamente si divincolò dalle spine e si diresse verso Pfingolf ,che si era fermato ad attenderlo.
“E’ meglio che non veniate da questa parte.” esclamò il servo.
“Come osi darmi ordini?”
Il volto di Sir Leonard era paonazzo dall’ira, aumentò gli sforzi e si diresse verso il sentiero, precipitando velocemente in un fosso ben celato dalla vegetazione.
“Potreste cadere in quella buca.” continuò lo Scudiero.
“Oh,troppo tardi.” mormorò poi.
Il fracasso dell’armatura si smorzò ben presto, lasciando il posto a un silenzio assoluto, rotto solo dalle grida di donna, seguite ben presto dalla voce minacciosa dell’Eroe:
“Pensi di poter fare il tuo dovere e venire ad aiutarmi e a sistemarmi l’armatura?”
Il servitore sospirò,legò i cavalli a un tronco vicino e si fece avanti tra la bassa vegetazione; arrivato al bordo della buca, vide un groviglio di membra rigorosamente rinforzate da placche metalliche, ciò che restava dell’armatura…
“Sistemare cosa?” pensò lo Scudiero, ”ogni giorno è la stessa storia, questo stolto si caccia nei guai e l’armatura, ormai, è un antico ricordo di ciò che era, all’inizio di questo viaggio.”
Scivolò con grazia nella buca e si mise ad aiutare il suo Signore, incurante dei colpi che quest’ultimo cercava di rifilargli, mancandolo regolarmente.
“Ma guarda tu che roba!” disse una voce sopra di loro.
Una voce di donna, per l’esattezza; la stessa voce, Pfingolfin ne era certo, che fino a poco prima risuonava nell’aria, chiedendo aiuto.
Egli si rizzò e guardò la figura che si ergeva sopra di loro.
Una ragazza ben vestita e ben in carne li guardava con disprezzo.
“Ho dovuto sfuggire dalle grinfie di quel mostro con le sole mie forze, mentre voi stavate qui a giocare con… con… ma quella sarebbe un' armatura?” esclamò incredula.
La risata che seguì aveva la leggerezza delle gocce di pioggia a primavera; Pfingolfin ne era estasiato, mentre Sir Leonard la sentiva cadere su di sè come enormi chicchi di grandine.
Fine prima puntata; ai poster () l'ardua sentenza...
Ciao. Enry.