Non era mia intenzione "copiare", sono stato frainteso...
Comunque ho due Pg di cui fare il bg: uno é un chierico umano neutrale malvagio di Nerull (quindi, in sostanza un necromante), l'altro un mago umano, neutrale. Oggi ho buttato giù un bg per il chierico, ve lo posto qui, così mi dite cosa ne pensate.
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Mortiakel (il cui vero nome è Ske-elar) viveva in un piccolo villaggio di frontiera, apparentemente tranquillo, fin quando, un giorno, non vi giunse un misterioso viandante, interamente vestito di nero, che senza chiedere il permesso a nessuno, si insediò nella vecchia fattoria in rovina in cima alla collina che sovrasta il villaggio.
Gli abitanti del villaggio lo lasciarono fare, non vedendo alcuna minaccia in un claudicante ed incappucciato uomo solitario.
Fino a quando non si verificarono le prima sparizioni.
Inizialmente si trattò di capi di bestiame (polli, capretti, maiali, una volta un manzo), che potevano essere attribuiti a qualche bestia selvaggia che si aggirava nella foresta al limitare del villaggio; ma quando fu la figlia del fabbro a sparire, le cose si fecero più serie, soprattutto quando, alcuni giorni più tardi, ai piedi della collina, ne venne ritrovato il corpo…orrendamente mutilato.
Altre sparizioni seguirono a questa, ma gli abitanti del villaggio non reagirono: erano paralizzati dalla paura che serpeggiava giù dalla collina, fin nelle case di ognuno di loro.
Quando la situazione si fece insostenibile, il Consiglio degli Anziani del villaggio si riunì, decidendo che bisognava scacciare l’Oscuro Viandante. Vennero scelti quattro giovani del villaggio, tra cui colui che allora si faceva chiamare Ske-elar che sarebbero stati riccamente ricompensati se si fossero intrufolati nella fattoria, e avessero convinto lo straniero a lasciare il villaggio. O lo avessero ucciso.
Tuttavia questi piani erano destinati a fallire fin dall’inizio.
A insaputa di tutti, il giovane un giorno era salito fino in cima alla collina, irresistibilmente attratto dalle oscure malefatte che vi venivano compiute. Conobbe così il Necromante, il quale scorse subito nel giovane l’opportunità di fare un nuovo proselito…oltre che di avere un proprio discepolo da istruire e forgiare.
Il ragazzo tornò svariate volte nella fattoria maledetta, ovviamente a insaputa di tutti e con grande cautela, e accettò di buon grado gli insegnamenti del vecchio.
E fu così che Ske-elar conobbe l’oscuro culto di Nerull il Mietitore, il malvagio Dio della Morte.
Tornando alla rivolta degli abitanti del villaggio, ecco come si comportò Ske-elar in quella notte di Morte e distruzione: assieme agli altri tre giovani sciagurati, partì alla volta della fattoria, ma già lungo la strada iniziò a boicottare il piano degli anziani, attirando con una scusa uno dei suoi compagni in disparte, proprio sull’orlo di una scarpata a lato della collina, e buttandolo di sotto. Quando i suoi compagni chiesero dell’accaduto, si limitò a spiegare che il giovane era imprudentemente scivolato.
Una volta dentro la roccaforte del Necromante, i tre arrivarono infine a scovarlo; egli ovviamente si aspettava quell’invasione, ed era sicuro di vincere. Con la sua magia, richiamò alcuni Non-morti a combattere per lui: quando uno di essi impalò uno dei guerrieri sulla sua falce, Ske-elar non fece nulla per difenderlo, ma anzi, pugnalò alle spalle l’ultimo rimasto, mentre con uno sguardo d’orrore, il suo compagno spirava, morto dissanguato dalla letale ferita della falce.
Tuttavia, Ske-elar era avido, e la ricompensa gli faceva gola; così, dopo che il Necromante ebbe rilasciato i suoi servi d’oltretomba, pugnalò alle spalle anche lui. Che il suo discepolo si rivoltasse contro di lui, questo il Necromante non se lo aspettava, e così cadde sotto la lama del giovane.
Rimasto solo nella grande fattoria, il giovane decise così del suo futuro: spogliò il vecchio della sua tunica, che ripose nello zaino, e prese il simbolo sacro di Nerull e la piccola Bibbia Nera con cui il vecchio l’aveva indottrinato. Poi diede fuoco al luogo, dirigendosi al villaggio.
Gli abitanti, ignari, lo accolsero come un eroe, rimpiangendo la morte dei suoi compagni, ma consegnandogli la ricompensa. Il traditore, che dopo aver ucciso il necromante, si era ufficialmente votato a Nerull, prendendo il nome di Mortiakel, accettò di buon grado, attendendo poi che gli altri andassero a dormire, dopo i dovuti festeggiamenti.
Allora, la sua sete di morte, non ancora saziata, tornò a farsi sentire. Uscì di casa e, grazie alle basi di magia nera che il Necromante gli aveva trasmesso durante le sue lezioni, evocò un piccolo drappello di non morti che, silenziosi e letali, andarono di casa in casa, tagliando la gola a tutti gli abitanti del villaggio. Terminato così l’eccidio, il Traditore diede ai suoi servi un ultimo ordine: quello di appiccare fuoco a tutto il villaggio.
E così venne fatto.
Quella notte, la stupidità degli ignoranti abitanti del villaggio venne data alle fiamme, e mentre la notte veniva rischiarata dalla luce rosso sangue del fuoco, una figura solitaria, ammantata di nero, si allontanava quatta quatta verso nuovi orizzonti e nuove malvagità…
Altro su Mortiakel
Mortiakel è un giovane di circa 23 anni, dal fisico slanciato e molto magro, quasi scheletrico. Ha lunghi capelli neri, lisci, che porta legati sulle spalle, ed ipnotici occhi verdi.
Non è quello che si definirebbe propriamente un bel ragazzo, ma emana un fascino innegabile, grazie anche al magnetismo del suo sguardo.
E’ ambidestro, e all’indice destro porta un anello, raffigurante un teschio, mentre sulla mano sinistra porta sempre un guanto nero Dopo la sua vocazione a Nerull, si è fatto tatuare un teschio e una falce su8lla parte sinistra del petto, proprio sopra il cuore.
Adora il potere e la ricchezza, così come ingannare il prossimo e dispensare morte, preferendo i metodi indiretti, mentre invece non sopporta veder fallire i propri piani.
Il suo desiderio è quello di espandere il culto di Nerull, così come quello di accrescere il suo potere.
Non teme la morte, poiché per lui significherebbe solo abbracciare il proprio signore, ma teme di più valori come Verità e Giustizia.