Eragon (e seguiti) è stato un collage fantasy fatto da un ragazzino. Ok, ci può stare, non fosse che la mamma chioccia di Paolini, credendolo un Grande Autore (essì, con le maiuscole!) abbia convinto un editore a pubblicarlo. (Editore sotto l'effettto di stupefacenti, credo.) Perché collage? Aprite lo spoiler!
Spoiler:
Trama: Guerre Stellari (Episodio IV; V; VI), 1977
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, c'era un regno.
In questo regno un ordine di Cavalieri, composto da eletti con poteri al di fuori dell'ordinario proteggeva la pace e l'armonia.
Ma un giorno uno dei più potenti cavalieri impazzì, e decise di prendere il potere: sedusse al Lato Oscuro uno dei più promettenti allievi, e con lui a fianco sterminò il resto dell'Ordine, prendendo il potere e istaurando un regime di terrore. Questo il prologo.
Passano gli anni, un gruppo di ribelli resiste alla crudele dittatura del Re di un Impero (wtf?). Si inizia con una Principessa, membro della ribellione, che fugge inseguita dal braccio destro dell'Imperatore: la giovane ha rubato un importantissimo oggetto, fondamentale per la sua fazione.
Ma la ragazza viene catturata, e fa appena in tempo a spedire l'oggetto lontano da sé.
Questo finisce in uno sperduto paese, dove un ragazzino orfano, allevato dallo zio che si rifiuta di parlargli dei genitori, lo trova.
Ma l'imprevedibile dramma è dietro l'angolo: gli emissari dell'Imperatore lo trovano, e uccidono crudelmente lo zio.
Il povero ragazzo viene aiutato a fuggire dal vecchio strambo del luogo, che in realtà è un ex cavaliere, lì andato per tenere d'occhio il giovane. Perchè il giovane è la nuova speranza, colui che potrà diventare il primo dei nuovi cavalieri e cercare di riportare l'ordine.
Il vecchio decide quindi di portare il giovane alla base dei ribelli, ma sulla strada:
_ il vecchio muore per proteggere il giovane
_ liberano la principessa
_ si unisce al gruppo un giovane dall'oscuro passato, più esperto del protagonista che è un ragazzino.
Nel secondo libro, invece, scopriamo che il vecchio non era l'ultimo dei cavalieri, ma che nascosto nel bosco ce n'era un altro, più potente e in autoesilio dopo la sconfitta, cui spetta il compito di completare l'istruzione del giovane protagonista. Istruzione che non viene completata perchè, per aiutare i propri amici in pericolo, il protagonista se ne va con la promessa di tornare.
Magia: David Eddings, Saga di Belagariad e l'Epopea dei Mallorean (1982); Ursula LeGuin, Racconti di Earthsea (1968)
La magia nel ciclo di Belgariad (e ovviamente nel suo seguito, il Ciclo dei Mallorean) è uno scambio. Ogni incantesimo si avvia con la parola e con la volontà, una volta iniziato non può essere interrotto ed esige come prezzo il corrispondente di energia al mago. Per cui se inizi un incantesimo che chiede più energia di quanta ne hai, muori.
Eddings ci aveva messo il limite che non puoi cancellare nulla dall'esistenza: cercare di annullare anche un granello di sabbia porta alla morte, perchè significa sovvenire al disegno del destino e degli dei: puoi uccidere, non puoi annullare.
Anche secondo Ursula LeGuin la magia parte dalle parole, ma in modo diverso: tutto ciò che esiste al mondo (persone, oggetti, animali) ha due nomi: il nome colloquiale, e il vero nome.
Il vero nome è l'essenza di un oggetto, conoscerlo significa possederlo e pertanto la magia si fonda sulla conoscenza di questi nomi oltre che sul potere del mago.
Certo, Ged passa anni e anni a studiare una materia pallosa come "il vero nome di tutto", non è che ci mette qualche settimana a essere in grado di lanciare incantesimi, ma il concetto è quello.
Draghi: Anne McCaffrey, Ciclo dei Dragonieri di Pern (1968)
Nei Dragonieri di Pern i draghi e i Cavalieri hanno un legame che nasce quando i draghi sono ancora nell'uovo, in pratica ogni ragazzino è attratto dall'uovo che contiene il drago a lui destinato.
Il drago e il Cavaliere comunicano in via telepatica, sono legati a doppio filo, hanno una grandissima empatia. In sostanza il rapporto che c'è tra drago e cavaliere è lo stesso che ha scritto Paolini solo che la McCaffrey l'ha scritto prima.
Elva: Frank Herbert, Dune (1965)
Alia la Strana è un personaggio di Dune: si tratta di una bambina dalle inquietanti caratteristiche: quando la madre era incinta fu sottoposta ad un rito che la portò in contatto con la conoscenza cosmica o giù di lì (ho letto Dune anni fa e non mi ricordo precisamente cosa succede a Lady Jessica).
La bambina ha una consapevolezza maggiore, parla con la voce da adulta nonostante abbia quattro o cinque anni, è in grado di prevedere eventi.
Nomi: J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli (1955)
Elessar -> Elessari
Beorn -> Beor
Morgoth -> Morgothal
Isengard -> Isenstar
Imladris -> Imiladris
Deserto di Harad -> Deserto di Hadarac
Mithril -> Mithrim
Eriador -> Eridor
Fornost -> Furnost
Valinor -> Vanilor
Melian -> Melian
Angrenost -> Angrenost
The Lonely Mountain -> The Lonely Mountain
The Grey Folk -> The Grey Folk
Insomma Paolini, di suo ha messo solo la foto.
N.B.:Questa approfondita analisi, non l'ho fatta io, ma un'utente del Forum di Palazzo.