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Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
Bomba ha risposto alla discussione di Bomba in Discussioni in L'unica luce di speranza
DM Il ritorno di Osymannoch l’Inatteso (ma in quel caso molto atteso dai suoi compagni) richiese ben otto giorni, otto lunghi giorni durante il quale i Guardiani Planari furono costretti a disporre del corpo di Maxillium prima che l’odore di putrefazione divenisse insostenibile, attirando curiosi e soprattutto i loro vicini. L’affare con Nassin-Frost, che aveva risollevato il morale del gruppo, andò in porto con la stessa disinvoltura di sempre, il gigantesco mercante blu che strinse la mano ad ognuno dei presenti, prima di stilare i dettagli della consegna dei diamanti, la quale sarebbe avvenuta entro due giorni al massimo. Come egli li aveva abituati, Nassin-Frost fu di parola e con un giorno di anticipo, già quello successivo, il carico di diamanti valido per due resurrezioni giunse alla loro porta. Il gruppo non vide il corriere in quell’occasione, ma Celeste Borealis ebbe la netta sensazione che a effettuare la consegna fosse stata ancora una volta sua figlia Rakayah, più o meno nel momento in cui il pacco giunse sfondanto una delle finestre di casa e la voce della sua figliastra demoniaca urlò Spero che ti servino per salvare i tuoi altri figli, p*****a! prima di sparire alla vista. Come purtroppo Celeste aveva imparato dalle prime esperienze della figliastra, per Rakayah un “non farlo” significava “sì fallo” e un “no, basta, ti prego o chiamo le guardie” significava “insisti, è questo il momento per darci dentro!”. Era così che ella aveva ricevuto il suo primo arresto per stupro. A nove anni. Quel triste momento familiare fu solo il preludio di una settimana per il resto piuttosto difficile, i Guardiani che furono martellati di richieste da parte del Seguito di Lady Myonatix e dai Demoni Circensi. Come Ashbet la donna-gatto aveva profetizzato, Lady Myonatix non fu affatto felice di scoprire che Celeste aveva una figlia (per quanto adottiva) succube e le sue parole furono lapidarie Suppongo che dovrò mettere alla prova la vostra volontà di fare davvero del bene si limitò a dire al termine di un breve incontro, al termine del quale inciampò, rovesciando tavoli e sedie e spaccandosi gli incisivi. I Demoni Circensi invece colsero l’occasione per estendere numerosi inviti ai Guardiani per una delle loro feste notturne, con Zimmergin il demone-rospo che fece svariate proposte di matrimonio alla Borealis, arrivando ad essere arrestato per tre giorni da Hygrave dopo la ottava canzone della sua serenata notturna, pronunciata con parole della Lingua Oscura che fecero sanguinare le orecchie di quattro Filosofi tanto sfortunati da trovarsi in zona al momento dell’esibizione. Osymannoch, al termine di quella ordalìa per i suoi compagni, fu accolto dunque con un certo trasporto ed egli fu ben presto al centro degli sguardi di tutti quando riportò in vita prima Maxillium e poi Pisittu la tigre, la quale si guardò intorno con un’espressione che sembrava esprimere una triste rassegnazione. Dedicate le proprie attenzioni ai caduti, i Guardiani ebbero la prima occasione dopo molto tempo di poter interagire tra di loro e prepararsi alla ripartenza per il giorno successivo. Sebbene Re Ambric non avesse dato loro tempistiche, un mago della corte del sovrano di Brescau, quello stesso giorno, contattò tramite magia il gruppo per sapere se vi erano stati progressi nella loro missione per distruggere il Bastone della Rovina. X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM La rabbia di Bainzu fu accolta con un timore ben mitigato dei Demoni Circensi. Mavreen sbadigliò in maniera udibile, mentre Zimmergin roteò un polso qualche volta Sì… sì… bla… bla… ciuccia… le solite cose… borbottò il demone-rospo, mentre Wrenchwort si lasciò andare a una risatina alle parole del collega e a un Ba-dum tsss! sguardi truci furono invece rivolti dai membri del Seguito di Lady Myonatix, con Miri che fischiò tre volte, per poi guardare in cagnesco il druido Sì, credo che sua madre probabilmente facesse quel mestiere… commentò Bombus stringendo il bastone tra le mani, come se fosse pronto a iniziare a percuotere il druido. Non che la “povera e indifesa” ragazza aggredita mostrò particolare riconoscenza verso i suoi salvatori, in particolare Celeste Smettila di rompermi i c*****i! Credi che me ne freghi qualcosa se sei la mia madre adottiva? Sei solo una vecchia t***a ora troppo vecchia per trovarsi un uomo stabile e dato che non riesci a farti una vita felice e devi rovinare quella degli altri! sibilò con la cattiveria che solo Rakayah sapeva mettere nelle sue parole quando ci si metteva Sciaff! commentò Mavreen simulando una frustata, mentre Wrenchwort commentò con un convinto Ba-dum tssss e Zimmergin la squadrò dall’alto in basso Oh, baby, tu sì che sei un bel bocconcino malvagio leccandosi le labbra. Gli occhi della donna-gatto Ashbet si sgranarono a quelle parole No… cosa?? Quella schifosa creatura è TUA FIGLIA? domandò rivolta a Celeste, puntando il dito su Rakayah, la quale colse l’occasione per rivolgere il dito medio a tutti i presenti e teletrasportarsi via Oh, questa davvero non ce la dovevi fare! Celeste, dovresti cospargerti il capo di cenere, quando questa la saprà Myonatix… ti conviene preparare delle belle scuse! la avvisò la donna felina. Zimmergin si aggiustò una cravatta invisibile prima di rivolgersi a Celeste Celeste Borealis, meravigliosa e stupenda donna… posso chiederle cortesemente il nome della sua splendida figlia, di grazia? Ci terrei a invitarvi per un aperitivo con droga, per conoscerci meglio e fare una bell’orgia magari… La giornata per fortuna fu foriera anche di notizie più confortanti. Sebbene il gruppo non sapesse quando Osymannoch sarebbe ritornato tra di loro, una rapida convocazione di Nassin-Frost portò il mercane a rivelare loro un’insperata sorpresa Ma questi sono amuleti di Scaleforge! Vedete questo simolo dietro? disse facendo notare loro la firma del fabbro Un fabbro mezzo-drago rosso, un fenomeno delle fucine venuto a mancare anni fa, ma i cui prodotti sono riconosciuti come favolosi in tutto il multiverso. Sapevo che aveva prodotto molti amuleti, ma ritrovarne ben dieci in una volta sola… il mercane li analizzò ad uno ad uno Capisco… quelli di buona fattura, i più semplici. Questo spiega il grande numero ritrovato…. Chissà che in futuro non possano toccarvene di pregevole o ottima fattura! scherzò, rivelando loro l’ottimo valore di mercato a cui li avrebbe acquistati Ve li prendo a 400mila monete d’oro l’uno. Adesso magari riflettete se volete tenerne qualcuno per voi. I restanti comunque li prendo volentieri. Saturiamo il mercato, ma conto di poterli piazzare a svariati guerrieri che conosco disse. Gli altri oggetti, nemmeno lontanamente all’altezza degli amuleti di Scaleforge, non suscitarono l’interesse di Nassin-Frost. X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM Acquasanta e crocifissi avrebbero forse avuto un’accoglienza migliore di quella che Rakayah riservò alle attenzioni della madre adottiva, almeno a giudicare dalla sua espressione Grrrr, lasciami andare vecchiaccia! ringhiò, venendo suo malgrado costretta a fare una sgradita pausa dal lavoro Non sono c***i tuoi come l’ho trovato e che cosa voglio fare nella mia vita! imprecò per poi rivolgere gli occhi al cielo Devi sempre essere così fastidiosa? Sei proprio come non-beh… non come nonna. Lei mi piace, a differenza tua! disse senza mezzi termini Comunque l’azienda ci paga i viaggi planari. Devo dire che è bello andare in un posto diverso che non quell’Accademia piena di pervertiti o il tuo schifoso villaggio commentò per poi notare i resti di Maxillium Ah, il tuo fidanzato è morto! la schernì, puntando il dito e scoppiando a ridere. La succube sibilò come un serpente alla proposta di Celeste di accompagnarla da Fnut Non sono mica una ritardata come Deborah! rispose piccata, per poi rialzarsi e prendere il suo pacco da consegnare in mano Faccio da sola, madre. Te pensa a trovare un nuovo c***o da succhiare la sbeffeggiò occhieggiando ancora una volta il corpo di Maxillium prima di prendere la porta ed uscire. Al palazzo di Re Ambric il re ascoltò con estremo interesse il resoconto di Bainzu, venendo affiancato ben presto da Thomas di Birchdale Mio re, questo conferma ciò che ho sempre sospettato su quel verme! disse portandosi il pugno al petto Mi permetta di consegnare quel folle alla giustizia, qualora egli abbia la faccia tosta di ripresentarsi. Come vostro paladino sento che questo è il mio dovere! esclamò con fare goliardico, l’espressione meno arcigna e più risoluta. Ambric si limitò a sollevare la mano e fare un cenno al suo campione Un passo alla volta disse con voce grave il monarca, rivolgendosi al suo campione Se Constantine si ripresenterà hai il permesso di arrestarlo e condurlo da me, con il supporto di tutti i sevikim che conosci, Thomas disse, per poi rivolgersi ai membri dell’Assemblea Ciò che è successo non va bene, ma non è la fine del mondo. Non ancora, perlomeno commentò Mi rincresce che abbiate subito perdite così personali e, se tutto andrà bene, farò erigere un monumento in memoria dei vostri caduti. Al contempo è chiaro che non posso offrirvi l’aiuto che speravo di darvi, non con serpi in seno a palazzo. Di questo però mi occuperò personalmente. Voi prendetevi il tempo che serve per ritemprarvi, dopodichè procedete con il piano fu la decisione di Re Ambric Spero che alla prossima occasione ci riuniremo da vincitori l’incontro si concluse quindi con la più assoluta collaborazione da parte del regnante di Brescau. I Guardiani Planari si riunirono quindi ancora una volta al Teschio, dove si ricongiunsero a Celeste e a ciò che rimaneva dei loro compagni caduti, vale a dire il corpo senza vita di Maxillium e un vasetto di conserve con le polveri rimaste di Osymannoch (e un certo quantitativo di sabbia). L’incontro fu però di breve durata quando uno strillo provenne dal vicinato DEMONI!!! urlò la voce di Ashbet del Seguito di Lady Myonatix, seguita da un SI…? perplesso della marilith Mavreen dall’altra parte della strada. Ma non era la spadaccina giocoliera l’oggetto dell’ira del Seguito, bensì (a giudicare dal vestiario) una addetta alle consegne dei mercane succube, che il gruppo riconobbe come Rakayah Decanti, la figlia di Celeste, che fu raggiunta da una bastonata del grasso aasimar blu Bombus, sotto l’approvazione fischiata del delfino celestiale Miri Esatto! A terra, maledetta succube! tradusse l’aasimar, Rakayah che fu subito presa per il colletto dalla donna-gatto Ashbet Chi sei? Una spia? Ci sono i demoni dietro i terremoti? soffiò per poi volgere la testa verso la loro casa MYONA! AUBERIL! chiamò. Ma siccome le disgrazie non giungevano mai da sole, il trio del Seguito fu raggiunto ben presto da un eguale numero di Demoni Circensi di Hecke. Mavreen la marilith, Wrenchwort il glabrezu e Zimmergin l’hezrou fecero tremare la terra mentre accorsero a gran passi verso i celestiali HEY! Nessuno inizia una rissa senza di noi! gracchiò il demone rospo, schizzando maionese tutto intorno a sé Karla, ma che ti è salt- aspetta, chi sei tu? domandò perplesso verso la nuova demonessa. Rakayah provò a rispondere Oh, allora c’è anche della gente norm- venendo interrotta da un’altra bastonata. Il gesto non fu però ben accolto dai demoni Figli di p*****a, ci stavo flirtando! Nessuno interrompe Zimmergin quando vuole sc****si una demonessa, nessuno! Fatevi sotto! gracchiò Zimmergin, ricevendo eco da un Ba-dum tsss! di Wrenchwort, mentre Mavreen diede un colpetto di gomito al collega Ma sai che mi ricorda la descrizione della nipote della c- un fischio irato del delfino Miri sembrò preannunciare l’inizio delle ostilità. X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM Vi erano parecchi timori nei cuori dei Guardiani Planari superstiti, il primo era la disponibilità di Teshtukku a lasciarli raccogliere i propri averi e, soprattutto, quelli dei Sevikim che il gruppo così duramente aveva guadagnato sconfiggendoli in quella lotta senza quartiere. La potenziale avidità della creatura fu però spazzata via quando egli si limitò a fare un cenno della mano a Bainzu E con il tuo s- disse per poi scuotere la testa Prendete quello che dovete si limitò a dire, nel tono più inquietante ma al contempo anche diplomatico che potè porre. Il guardiano non li attaccò a sorpresa, non scoppiò in una risata mefistofelica, né rivelò loro piani malvagi. Egli mantenne aperto il salvacondotto concesso loro e, accordatisi sulle strade da percorrere, i Guardiani si divisero in due sottogruppi: il team Diplomazia formato da Sophia, Bainzu e Gunnar (dopotutto una mascotte serve sempre) e il team Cadaveri formato da Osymannoch, Maxillium e Celeste (che con i propri trasporti di defunti aveva ormai raggiunto la quota di viaggi di una piccola impresa di pompe funebri). Il fatto che pochi minuti prima il gruppo, partito in pompa magna, fosse ritornato con soli tre elementi fu elemento di parecchia confusione al palazzo di Re Ambric, le guardie del palazzo che accorsero all’arrivo dei tre venuti. Thomas di Birchdale irruppe come un tornado nella sala del trono quando il gruppo raggiunse l’anziano sovrano, il quale artigliò i braccioli del suo scranno mentre si rivolse ai membri dell’Assemblea Guardiani Planari! esclamò Che cosa è successo? Come sta il Bastone? Dov’è la vostra scorta? Dove sono i vostri compagni? domandò ad occhi sbarrati l’anziano monarca, che sembrava sull’orlo di un infarto E soprattutto, dov’è Constantine? domandò il campione del re dai capelli rossi, aggiungendosi alla conversazione e osservando arcigno la situazione, a una distanza di valore Arthiano di un centimetro dal viso dei presenti. Sebbene fatti oggetto di una inquisizione di domande degna dell’ultima occasione di poter far domande prima dell’inizio di una avventura importante, a quanto pareva, in netto contrasto con i timori manifestati da Sophia, l’arcimago Constantine non aveva ancora fatto il suo ritorno a palazzo. Ancora privi di una diffamazione che rendesse il gruppo apprezzato alla corte di Re Ambric tanto quanto lo sarebbero potuti essere un atropal a una festa per bambini, i membri dell’Assemblea avevano l’occasione per parlare per primi! Celeste Borealis, sul Teschio di Paithah, non incontrò invece nessuno quando emerse nel vuoto cosmico, almeno fino a quando non riuscì a riteletrasportarsi all’interno dell’appartamento dei Guardiani. Lì potè valutare la situazione con un attimo di calma, potendo stendere a terra il corpo senza vita di Maxillium e porre in un vasetto di conserve vuoto i resti polverosi di Osymannoch che erano stati raccolti qua e là (sebbene fosse forse più la sabbia che le ceneri del lich). I beni furono adagiati sul tavolo da pranzo, in tempo perché un suono giungesse dall’ingresso. Qualcuno aveva suonato al campanello (sebbene ancora la Borealis ignorasse dove esso si trovasse). A suonare era un corriere dei mercane, una succube vestita con una divisa color kaki che ella aveva vandalizzato per mettere in evidenza il proprio generoso seno e le toniche cosce Sì, salve. Sono qui per fare una conoscenza ai Filosofi di Arithmea biascicò la giovane demonessa masticando una cicca mentre leggeva distrattamente l’ordine Chi di voi è il vecchiaccio che si chiama Fnut? domandò Rakayah Decanti prima di accorgersi che la sua interlocutrice era nientemeno che sua madre Ah! biascicò per poi fare un palloncino con il chewing gum e farlo scoppiare Senti vecchia, io non ho visto te e tu non hai visto me, ok? domandò la succube, esibendo un insolito tic di nervosismo sul sopracciglio destro che mai aveva manifestato prima. X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM Sebbene fossero riemersi dalla nebbia e dagli ostacoli naturali, i Sevikim trovarono una strenua resistenza da parte dei Guardiani Planari superstiti. Sophia ne trasse due in aria, tramite la sua magia UN’ALTRA ROBA MAGICA! gridarono, usando termini che avrebbero reso orgoglioso il Capobranco Vesphian. Bainzu, in forma di drago d’oro, planò per il campo di battaglia per poi sbattere le poderose ali e fluttuare a pochi metri da terra, prima di eruttare un torrente di fuoco sui barbarici avversari, che gridarono BRUCIA! BRUCIA! MALEDETTO PRESTIGIATORE, CE LA PAGHERAI! ma non si arresero, anche quando Gunnar si avventò su uno di loro con i propri artigli, scavando ferite orribili sulle sue spalle e facendo scricchiolare il suo collo quando si avventò azzannadolo alla gola AH! CANE! MUORI! gridò il suo avversario cercando di percuoterlo. Un altro non potè nemmeno gridare quando Celeste infranse il velo e si teletrasportò a fianco per poi trafiggerlo con una rapida raffica di colpi di alabarda, uno dei quali trafisse il ginocchio spedendolo a terra e successivamente impalato. Gli aasimar superstiti sollevarono ancora una volta le loro asce bipenne, gridando a squarciagola per ignorare ancora una volta l’immenso dolore che scuoteva i loro corpi ustionati e grondanti di sangue nei quali, in alcuni punti, perfino le ossa spezzate sporgevano rendendo l’avanzata di quegli aggressori uno spettacolo infernale. Ma nel momento in cui essi parvero pronti a lanciarsi contro i loro avversari il loro corpo cedette infine alla fatica, spezzando quella resistenza ultraterrena che li aveva resi una minaccia incredibile fino a quel momento. Chi vomitò sangue, chi si vide spezzare le caviglie, chi semplicemente roteò gli occhi all’indietro, ad uno ad uno i sevikim crollarono a terra, incapaci di portare avanti quello scontro con i membri dell’Assemblea. I Guardiani Planari, pur dopo una lunga lotta e svariate perdite anche tra i loro ranghi, erano emersi ancora una volta vincitori. Una risata gutturale proruppe da Teshtukku Molto divertente! esclamò l’infernale, battendo le mani in direzione dei nativi della superficie di Arth Non capita di assistere tutti i giorni a uno spettacolo così singolare. Complimenti. Direi che la vostra disputa è risolta commentò, sbattendo ritmicamente le sue grandi ali nere per tenersi in quota Ora direi che siete liberi di tornarvene da dove siete venuti, in pace come siete giunti disse. Riepilogo X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM GGGRNNAAARGH!!! Ringhiarono a svariate gradazioni di rabbia i sevikim, intervallando tali grida di sforzo con ben congeniate bestemmie e imprecazioni. La silenziosa nebbia mefitica di Sophia sfrigolò, segno le carne all’interno veniva corrosa, ma ciò non parve sufficiente a fermare la furia di quei berserker, che Gunnar già aveva valutato come dei veri e propri prodigi, il frutto di decenni di battaglie condensati in quei talenti armati di asce bipenne GLORIA O MORTE! gridarono all’unisono, emergendo infine dalla nebbia, la pelle che mostrava ora chiazze rossastre nei punti in cui era stata corrosa, le mani tremanti per lo sforzo di sorreggere la propria arma e per l’adrenalina in circolo, gli occhi non più vuoti ma iniettati di sangue POSSO VEDERE!! urlò uno, subito imitato dagli altri e seguito da un ruggito di guerra del gruppo di barbari superstiti A MORTE I NOSTRI NEMICI! NON POSSO FERMARE CIO’ CHE E’ INARRESTABILE! gridò uno di loro, notando che parte di loro erano caduti CHE PAGHINO CON DUE MORTI OGNUNO DEI NOSTRI CADUTI!! i suoi commilitoni che annuirono urlando ancora una volta GLORIA O MORTE!!! Teshtukku non disse nulla, osservando la scena mentre reggeva in mano un contenitore in plastica colmo di mais saltato, prendendone di tanto in tanto una manciata da sgranocchiare. Sebbene fosse noto come le creature originarie dei piani inferiori non avessero bisogno di mangiare, chi le conosceva (come Celeste) sapeva che esse non si tiravano comunque indietro, se non altro per provare qualche emozione nuova. Non per niente Rakayah aveva iniziato a bere a cinque anni e a drogarsi a sette. Riepilogo X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM Alle parole di Bainzu, l’infernale Teshtukku si limitò ad annuire, gli occhi color ambra che seguirono l’evolversi dello scontro con il richiamo delle spine da parte del druido, viticci dotati di algidi e feroci spine che si avvilupparono attorno ai furiosi sevikim costruendo un roveto che avrebbe mandato al manicomio anche i più zelanti giardinieri reali AH! UNA NUOVA ROBA MAGICA! ruggì uno degli aasimar NON DEMORDETE FRATELLI, SPEZZEREMO ANCHE QUESTA MALEDIZIONE! Lo seguì a ruota un altro, vorticando la propria bipenne. Una visione che presto si infranse sotto la coltre di nebbia corrosiva color arancio che invase l’area degli arbusti e raccolse un ulteriore salva di imprecazioni da parte dei Sevikim, ora non più visibili ma sempre molto udibili SENTITE QUESTO LEGGERISSIMO BRUCIORE? STANNO CERCANDO DI FERMARCI! urlò uno STOLTI, VI TROVEREMO E VI AFFETTEREMO!! promise un altro. La coltre, sebbene ideale per rallentare i nemici, non sembrò però danneggiarli come sperato e come risultato, né Gunnar né Celeste furono in grado di raggiungerli con i propri artigli, pena il rischio di dover entrare nella nebbia per scovarli ed esporsi ai suoi nefasti effetti. Una serie di urla, imprecazioni e promesse di morte giunse dall’interno, ma nessuno dei Sevikim emerse dalla nebbia nell’immediato. Teshtukku inclinò il collo, facendo scricchiolare le propria ossa, quindi prese un respiro e si guardò istintivamente il polso Richiederà molto tempo, la cosa? domandò in tono leggermente infastidito, inarcando un sopracciglio scuro. Riepilogo X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM X Sophia Lo sguardo dell’infernale vagò dapprima al tornado, ai barbari intrappolati al suo interno e infine si riposarono sui Guardiani Planari, in attesa di vedere che cosa sarebbe successo. I loro precedenti, nel trattare con entità, non erano eccezionali. Tuttavia la cavernosa voce dell’infernale, resa tale probabilmente dallo scarso uso che ne faceva, rimbombò con un tono non aggressivo verso Sophia e il resto dei membri dell’Assemblea superstiti In accordo con il patto che ho stretto, dunque vi accolgo in pace, stranieri disse Io porto il nome di Teshtukku, il mio primo fardello. Non interferirò nella vostra disputa, se come dite ve ne andrete. Nondimeno sono curioso di sapere che cosa ha portato le vostre anime in questo luogo di polvere e memorie perdute il discorso dell’infernale precedette di poco un altro ruggito collettivo di Sevikim, i quali spezzarono il loro assedio con un altro assalto al monolito elementale di Bainzu, un attacco collettivo che stavolta si rivelò letale per la creatura e che liberò gli otto in piena aria… e portandoli a una picchiata rovinosa a terra, dove due di essi si ruppero gambe e collo all’impatto con il terreno LA TERRA! ALLE ARMI, FRATELLI!! IL NEMICO INCOMBE ANCORA SU DI NOI! ruggì uno, mentre il resto della mezza dozzina di superstiti tentarono di radunarsi seguendosi con la voce GLORIA O MORTE! ripeterono i suoi commilitoni aasimar. Le ferite che essi avevano riportato tra le sferze del vento, la magia di Osymannoch e le violente colluttazioni avevano lasciato solchi orribili e ferite che perdevano sangue come un rubinetto aperto. Eppure, pur di fronte alla palesità della loro stanchezza, questi irriducibili non sembrava aver smarrito la competitività, dimostrando ancora una volta una volontà di sopravvivere fuori del comune. Riepilogo X tutti -
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DM Maxillium volò per il campo di battaglia, il corpo che ricadde sulla sabbia con un sonoro scricchiolìo di ossa spezzate a quel repentino volo, prima che la tempesta di sabbia si sollevasse da terra. Il turbine elementale evocato da Bainzu voleva essere la soluzione ai problemi, come d’altronde i suoi tornado avevano fatto in altre occasioni, tuttavia il druido scoprì ben presto che i sevikim non erano un gruppo di goblin o non-morti di bassa lega, bensì feroci guerrieri pronti a dare battaglia fino all’ultimo respiro. E se uno era un avversario forse gestibile, otto costituivano una forza capace di sbaragliare un intero esercito e sufficiente a mettere in seria difficoltà anche il suo titanico monolito intento in una disperata ascesa GLORIA O MORTE!!!! gridò uno dei Sevikim, il cui ruggitò si propagò all’interno del tornado dove si trovavano i suoi commilitoni POSSO SENTIRE DI NUOVO!!! CHE I NOSTRI ANTENATI CI OSSERVINO ORGOGLIOSI!!! gridò uno, seguito dai ruggiti dei suoi compagni e da una rinnovata forza di volontà del gruppo che mulinò le proprie asce sferzando in quel turbine di morte COLPIAMO PIU’ FORTE! SENTO CHE E’ VICINO ALLA FINE!! ruggì un altro, le grida dell’elementale che rimbombarono in quella città nel deserto abbandonata. Grida che furono anche di dolore, nel momento in cui Gunnar riuscì a scoperchiare la cassa toracica dell’ultimo aggressore a terra, esponendone i polmoni al vento del deserto prima che egli crollasse a terra, non prima di aver tentato un ultima volta di affettarlo!! Celeste si mise in guardia, mentre Sophia provò studiare una nuova strategia. A un certo punto però una nuova voce tuonò nel campo di battaglia CHI SIETE VOI CHE GIUNGETE QUI DOVE GIACE LO SCALDRI? pronunciò un essere grande come un ogre, dalla pelle completamente rossa e glabra, corna nere da caprone sulla testa e ali nere come la notte, planando dalla cima del pilastro più alto. Era difficile stabilire la sua origine, diverso da ogni demone o diavolo che i membri del gruppo avessero mai visto, ma a giudicare dalla descrizione fornitagli da Constantine egli altri non poteva che essere Teshtukku, l’infernale. Riepilogo X tutti -
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DM AAAAHHH!!! I MOSTRI!!!! urlarono terrorizzati i parenti del piccolo Martin, un attimo prima che Sophia ricomparisse sul campo di battaglia, constatando le diverse condizioni in cui si trovavano i suoi compagni rispetto all’inizio. L’apparentea fuga di Constantine non sembrava aver vermato la furia omicida dei Sevikim. Di certo non poteva fermare quella di coloro che erano rimasti accecati e assordati, incapaci di rendersi conto della situazione, se non del fatto che un flagello si abbattè su di loro. Non poteva essere difatti un combattimento dei Guardiani Planari se Bainzu non lanciava almeno un incantesimo capace di seminare disordine e colpire a tutto spiano senza alcun ritegno per ciò che lo circondava. La mania distruttiva del druido, in quel frangente, si presentò sotto forma di un monolito elementale che assunse la forma di un tornado alto più di 20 metri, il quale sollevò da terra i Sevikim urlanti e li trascinò con sé in direzione dei loro commilitoni intenti a vedersela con Gunnar. Come Artigli di Sangue aveva capito, vi era una ragione precisa se questi feroci barbari erano diventati la guardia scelta di Re Ambric, laddove ognuno di essi sarebbe potuto essere un signore di una grande tribù su Arth. Gli artigli e le zanne di Gunnar scavarono altre profonde ferite sul petto del suo aasimar, la cui ascia bipenne ricadde sulla zampa destra con due feroci colpi Gloria o morte! ruggì, mentre dietro di lui il suo compagno d’arme provò con un balzo a colpire il collo di Gunnar. Ma l’alabarda di Celeste si interpose, bloccando il colpo e ingaggiando il sevikim in un conflitto da cui egli ne uscì con due profondi solchi nel fianco, ferite che avrebbero potuto uccidere decine di guerrieri sul suo mondo Un Sevikim… combatte anche con la testa recis- con un fiotto di sangue che uscì dalla bocca, il combattente dai capelli d’argento crollò a terra, primo in assoluto a cadere dei suoi temibili compagni. Ma la tempesta era in arrivo. E non era un tornado qualunque, bensì un barbanado (cui si aggiungeva il cadavere fluttuante di Maxillium e le ceneri di Osymannoch), la dimostrazione di come gli elementali dell’aria potevano imperversare sul campo di battaglia trascinando con sé parte di una tribù. Ma le grida dall’interno risuonarono più forti quando anche la voce dell’elementale ruggì di dolore. Sebbene accecati e in preda a quel vortice letale, i combattenti scelti portati da Constantine sembravano intenti a colpire l’elementale con tutte le loro forze, strappando grida dall’essere evocato, mentre egli si avvicinava in un tornado di sabbia del deserto verso la posizione dove si trovavano Celeste, Gunnar e l’unico vedente rimasto di quella banda. Riepilogo X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM X Sophia C’era aria di festa a casa del giovane Martin, che compiva cinque anni. Circondato dalla famiglia, dai suoi amici e dal resto delle persone che amava, egli era al centro dell’attenzione e di un coro di Tanti auguri a te! un’occasione di divertimento e piacere, che era giunto al culmine con il celeberrimo Esprimi un desiderio e soffia sulle candeline! decantato dal padre. Ciò che nessuno si aspettava, dopo che anche l’ultima candela fu spenta, fu la comparsa di un immenso ragno demoniaco nella stanza, stridente di ferocia e dalle fauci spalancate pronte ad attaccare quella dozzina di persone riunite. Grida di terrore si levarono dalla casa in cui era giunta Sophia Zhuge, mancando il bersaglio sperato nel deserto di Loshim di appena 700 chilometri di distanza. Se anche gli dèi fossero ancora esistiti su Garwyth, di certo se ne sarebbero andati a seguito degli improperi che i sevikim lanciarono quando furono privati della vista e dell’udito. I soli due che furono esclusi da questo procedimento, intenti a tentare di privare Celeste della sua testa, si videro aggrediti da Gunnar, che rotolò via dai suoi aggressori, i quali levarono le asce per colpire… il nulla! Il drappello riunito in quel settore, calpestando il corpo di Maxillium e le ceneri di Osymannoch, intonarono a gran voce svariate ipotesi sul mestiere che doveva aver svolto la madre di Bainzu in vita, percuotendo l’aria dove egli si trovava ma non riuscendo a colpire il druido ora incorporeo. Dal canto suo, Celeste fece una rapida capatina tra i morti per poi proiettarsi al di sopra di Constantine Ma che diavolo? esclamò, colpito e trafitto dalla alabarda della Borealis e incapace di reagire se non con un maldestro pugno, che la elocatrice deviò con i suoi tentacoli prima di avvilupparli al collo, alle braccia e al busto del mago Grrrrrr…. Maledetta! Verrà il giorno in cui me la pagherai per esserti intromessa nei miei piani! ringhiò prima di assumere la forma di un gigantesco ragno demoniaco, un bebilith e assumere una forma traslucida prima di scomparire nell’aria in uno sbuffo di nebbia bluastra. Constantine era sparito dai tentacoli di Celeste! Il rumore sordo di carne contro metallo testimoniò però come lo scontro fosse ancora nel vivo sotto di lei, con Gunnar che fu trafitto due volte al petto dalla scure di uno degli aasimar moicani, mentre l’altro si trovò l’ascia bloccata dagli artigli del coraggioso combattente orso. Riepilogo X tutti -
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DM Con Sophia e Celeste assenti, la situazione parve fin da subito ardua per i Guardiani Planari, sebbene Gunnar fosse pronto a guidare la carica contro gli aasimar armati di asce che si gettarono su di loro in preda alla più cieca rabbia sanguinosa. Il combattente orso si espanse, come a voler far vedere loro chi fosse il combattente più pericoloso nella zona e i suoi artigli e le zanne non ebbero difficoltà ad affondare nei corpi nemici. I sevikim, tuttavia, dimostrarono fin da subito una resistenza al dolore fuori del comune, superiore a quella di qualunque comune mortale. Fu ben presto chiaro perché essi fossero tra i combattenti più forti di Garwyth e perfino gli incantesimi e i colpi di pugnale di Maxillium, di solito così precisi nel mietere vittime come era accaduto alla Fortezza dei Diecimila Passi, non furono in grado di causare vittime. Non che le ferite non venissero scavate, anzi: tagli, contusioni e ustioni marchiarono ben presto i corpi pieni di cicatrici di quei combattenti, ma pure le ferite più orribili sembrarono fermare la loro avanzata, anche quando essi furono costretti a gridare come un sol uomo, sotto la tortura prosciugativa perpetrata da Osymannoch. In tale scenario Constantine latrava ordini Colpiteli più forte, tagliategli braccia e gambe! berciò, nella forma del più perfido solar che fosse mai stato avvistato Il Bastone deve essere m- AH! gridò, assaltato da Bainzu e dal suo tentativo di spezzare la magia che lo teneva in tale posizione. Ma se Constantine non era certo il tipo di mago che si trovava alle feste per bambini e le sue difese, come una muraglia millenaria, furono appena scalfite dal druido. Fu allora che Celeste fece il suo ritorno e, come ella aveva spesso abituato, lo fece con un gran boato e tanto rumore, palesandosi alle spalle dell’Osservatore del Cielo e trafiggendolo al petto con la sua alabarda, sollevandolo per aria e scagliandolo per terra UAO!!! gridò il mago, in un misto di sorpresa e dolore, per poi sollevare le mani mentre Celeste incombeva su di lui Possa la tua famiglia mescolarsi con i demoni! maledì, prima di vedersi mutilati le mani ed essere alleggerito della testa. A quella vista, perfino Constantine perse la sua baldanza, dando subito ordine ai due arcieri di gettarsi sulla Borealis Andate su quella orrenda creatura, presto! No, idioti! Non l’orso, quella con i capelli bianchi e le viscere di Romuald sugli stivali! berciò. Gli aasimar eseguirono spietatamente l’ordine, mentre nel cuore dello scontro il dramma avvenne. Se Gunnar riuscì a tenere saldamente tra gli artigli un sevikim ruggente di rabbia, altri tre ulularono come lupi mentre colpirono le barriere cinetiche e le protezioni magiche del barbaro, scavando ferite in un cozzare di metallo e magia talmente assordante da poter essere udito a chilometri di distanza. Maxillium, ad onor del vero, si protesse come un leone, arginando da solo ben tre avversari in una volta prima che le asce abbattessero il suo corpo, scavando un taglio all’addome da cui egli perse le viscere, recidendogli quasi del tutto il braccio sinistro e spezzandogli quattro costole con un colpo che perforò la sua cassa toracica all’altezza del polmone destro. I tre suoi assassini urlarono di trionfo, sporchi del sangue del cacciatore di taglie e le armi puntate ora contro i più anziani del gruppo Non vi preoccupate, raggiungerete presto il vostro amico annunciarono. Ma se Bainzu fu subito servito da un quarto aggressore, che lo ferì alla schiena mentre egli arretrava, Osymannoch fu preso di mira da un raggio nefasto scagliato da Constantine, planato attorno allo scontro. L’empio assalto dell’arcimago colpì il lich facendolo esplodere e lasciando dietro di sé solo i resti e le proprietà dell’Inatteso Abbattete quei folli e poi gettatevi su quella cagna, presto! incitò Constantine Non potrà resistere a tutti voi! Avanti, prima che torni pure quell'altra! ringhiò. Riepilogo X tutti -
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DM Constantine annuì alle volontà dei Guardiani Mi consulterò con il re per stabilire una scorta adeguata disse. Stabilita l’intenzione di prepararsi al meglio per il periglioso viaggio verso Loshim, i Guardiani Planari ricevettero il permesso di re Ambric per alloggiare presso le sue stanze per gli ospiti per quella sera, ognuno dei membri dell’Assemblea che ricevette una personale camera con letto a baldacchino e con lenzuoli in seta color porpora, un bagno privato con doccia e vasca da bagno, una scrivania in mogano cesellato con lampada a forma di fenice e un armadio dove riporre i propri bagagli. La notte a Brescau, sorvegliata dalle pattuglie di sevikim al servizio del re, passò tranquilla, la prima da diverso tempo. La mattina seguente, dopo una colazione leggera, l’arcimago Constantine raggiunse il gruppo accompagnato da un mago e una decina di sevikim della guardia reale, dall’aspetto serio e arcigno La scorta che ci accompagnerà oggi disse loro con un gran sorriso, prima di condurre il gruppo a un membro degli Osservatori del Cielo che aveva visto la città e che aprì loro un portale, il quale condusse infine lo squadrone nel deserto di Loshim, alle porte della città dove era confinato lo Scaldri. Il cielo era limpido e il sole svettava in cielo, cuocendo letteralmente i viaggiatori che non si fossero protetti contro quella temperatura di quarantatre gradi che li avvolse, mentre i loro piedi percorrevano le sabbie roventi. Tale deserto prendeva il nome dalle rovine dell’antica città omonima che sorgeva al centro dello stesso. Si diceva che essa fosse stata costruita dagli dèi in persona, quando essi scesero su Garwyth per dimorarvi per breve tempo. Sebbene le leggende tendessero sempre ad esagerare, quando i Guardiani Planari e a scorta guidata da Constantine emerse dal portale, la visione che si parò di fronte a loro diede loro modo di pensare che forse non erano così esagerate. Sebbene si trattassero di rovine, difatti, i blocchi di pietra e le colonne in rovina erano grandi come interi palazzi. Un grande pilastro, largo come un tempio e alto più di trecento metri, svettava torreggiando sull’intera area. Una immensa cupola in muratura, grande come un castello e con un immenso sigillo inciso sopra, si trovava al centro di quel luogo. Sebbene la presenza divina fosse stata spazzata via da Garwyth, Loshim sembrava comunque avere ancora degli strascichi di quel potere imbevuto nella sua terra. Coloro che non si erano premuniti contro le illusioni poterono narrare di aver visto l’aria crepitare di strane luci colorate, oltre a onde nel cielo simili ad aurore boreali dorate in pieno giorno. Figure incappucciate comparivano al limite del campo visivo, per poi sparire appena ci si voltava. Anche chi si era schermato poteva comunque percepire l'atmosfera surreale di quel luogo. Ma il surreale lasciò ben presto posto a un conflitto ben più immediato Potevate consegnarmi il bastone e andarvene, ma voi no! Volete davvero distruggerlo! tuonò Constantine, quando il portale si richiuse dietro di loro Vi ho dato l’occasione di aiutarmi spontaneamente! Ma voi avete scelto la via del dolore! disse afferrando con entrambe le mani il proprio bastone magico in vetro intarsiato di rune dorate Peggio per voi, quando avrò preso il Bastone del Potere dai vostri cadaveri farò in modo di incolparvi per la sparizione berciò per poi dare un secco ordine ai sevikim e al suo accompagnatore. La scorta si trasformò ben presto in aggressori, quando essi si gettarono sui Guardiani Planari, il sole cocente a illuminare quell’improvviso tradimento, mentre l’arcimago di corte si levò in cielo assumendo la forma di un solar. Con gesti delle mani e parole arcane cariche di fiele, Constantine e il suo assistente bandirono quindi Celeste e Sophia dal campo di battaglia, mentre i combattenti Aasimar urlarono prima di gettarsi con foga sui Guardiani Planari, mulinando le loro asce bipenne nello strano materiale con venature arancioni. La carica di quei combattenti fu furiosa e le loro armi si abbatterono ben presto contro le armature e le protezioni magiche di Gunnar e Maxillium Abbattiamoli! gridarono quelle prime linee Che le loro ossa riposino qui per sempre! urlarono, mentre uno di essi aggirò il gruppo per piantare la propria ascia sul costato di Osymannoch Ti strapperò le budella, se ancora le hai! gridò. I due più arretrati, imbracciando archi corti, mirarono invece contro Bainzu il quale, sebbene coperto dalla mole del suo compagno, potè solo in parte evitare che quegli strali lo raggiungessero piantandosi nel corpo o ferendolo di striscio. Riepilogo X tutti -
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DM X Bainzu, Celeste e Sophia Nel corso delle loro vite, i membri dei Guardiani Planari avevano conosciuto diversi monarchi: in particolare Celeste era amica di svariati di loro, mentre Maxillium era fratello di una ed egli stesso avrebbe potuto avere aspirazioni di potere nel proprio regno di origine. Pure i più isolati come Bainzu, Osymannoch e Gunnar o la più giovane Sophia, nel corso di quel viaggio nato dal primo terremoto planare, avevano fatto la conoscenza di personalità quali Augustus Mac-Tir e la regina Jasmeera. Re Ambric tuttavia potè distinguersi pure da costoro per la serietà con la quale osservò i Guardiani Planari, immerso in una riflessione che non nascose alle parole ricevute. Ed esse non erano solo quelle di scuse e presentazioni, ma anche l’impegno a voler liberare il multiverso da una minaccia senza precedenti quale era il Bastone della Rovina, fronteggiando nientemeno che il leggendario Scaldri l’Impenitente. Il lungo silenzio fu funestato dalle ultime parole di una allegra Celeste, che alcune guardie fissarono come se dovesse cascare a terra all’improvviso, spaccandosi gli incisivi e portando il re ad ordinare la sua decapitazione. Con uno scossone della testa, la Borealis rimosse quella bizzarra fantasia della sua mente, prima che Re Ambric parlasse dando infine voce al suo giudizio. Portate i Gentiluomini al mio cospetto! fu l’ordine di Re Ambric, il quale portò un fremito tra i suoi servitori. Constantine sorrise e perfino Thomas di Birchdale spianò il suo cipiglio in un’espressione sollevata. Due sevikim annuirono a quel comando ed uscirono di gran carriera dalla sala del trono. Gli ospiti e il re non dovettero attendere a lungo, pochi minuti in realtà, prima che le guardie tornassero seguiti da un trio assai bizzarro. Essi sembravano esseri umani, ma erano incredibilmente magri, vestiti con smoking su misura, mentre le loro mani e i loro volti fino al naso erano coperti da bende simili a quelle di una mummia. La pelle attorno agli occhi e le orecchie era emaciata e giallastra e le iridi scure vacue. In testa portavano cappelli a tesa larga e sui taschini esibivano dei crisantemi viola. A discapito di tale aspetto controverso, tuttavia, i tre si prostrarono subito in elaborati inchini Avete bisogno di altri dei nostri servigi, vostra maestà? Sì, vi chiedo di restituirmi il Bastone della Rovina, che vi ho affidato qualche settimana fa disse sollevando una mano. I Gentiluomini parvero sorpresi da tale richiesta e il loro portavoce si deterse la fronte con il dorso della mano Vi è stata qualche negligenza da parte nostra? quando il re negò tale ipotesi, egli parve rilassarsi un po’ Comprenderà, vostra maestà, che le spese finora sostenute per l’uso della ciste di stasi non potranno essere rimborsate… spiegò. Re Ambric tagliò corto Potete tenere ciò per cui l’avete custodito finora. Per il resto potrete continuare le vostre pulizie in città disse, mantenendo la mano tesa. Lo sklavadok non replicò, ma si limitò a fare un inchino. Fu a quel punto che egli schioccò le dita, per poi sparire alla vista. Un suo collega, dalla voce gutturale, si affrettò a spiegare Quentin è andato a prenderlo a Discarica, il nostro piano disse rivolto ai Guardiani Planari. Sebbene le ipotesi di un inganno cominciarono a farsi strada un minuto dopo la sparizione di Quentin, egli fece il suo ritorno dopo poco, recando in mano un ramo rinsecchito, simile a un grande uncino, al termine del quale era appeso un prisma violaceo: il Bastone della Rovina Ecco a voi, vostra maestà disse lo sklavadok, porgendo lo strumento al sovrano. Re Ambric lo prese in mano, chiudendo gli occhi, per poi offrirlo ai Guardiani Planari Prendetelo, ma fate attenzione! Esso è imbevuto del desiderio di portare devastazione! mormorò Ve lo cedo con la promessa di distruggerlo una volta per tutte mise in chiaro Sarete responsabili della sua sicurezza Thomas di Birchdale li seguì torvo con lo sguardo, mentre Constantine si congratulava con loro Se vorrete farmi compagnia questo pomeriggio intendo offrirvi tutte le ricerche che è possibile trovare disse. Constantine fu di parola. Quel pomeriggio egli convocò presso la libreria reale gli Osservatori del Cielo, un gruppo di maghi facenti parte di un club elitario di cui Constantine era il presidente. Egli presentò una dozzina di persone, tutti eminenti esponenti della nobiltà vestiti con ricche vesti, barbe curate e ricchi monili alle dita e ai polsi, i quali erano nati con il dono di imbrigliare la magia Poiché essere maghi a Garwyth vuol dire essere un gradino sopra gli altri scherzò l’arcimago creando un coro tra i suoi discepoli, richiamato subito dall’arcimago. Egli e i suoi Osservatori, con l’aiuto dei Guardiani, passarono quindi il pomeriggio a studiare tutti gli antichi testi che parlavano di Scaldri per cercare riferimenti Sulla sua posizione direi che non abbiamo dubbi disse. Loshim era un deserto in cui un tempo sorgeva la città omonima, dove vivevano gli dèi quando essi erano scesi sulla terra Da vari racconti disse uno degli Osservatori Loshim è in rovina, ma pare che ci siano ancora forti illusioni nell’area. Direi che schermarvi contro di esse sia molto importante suggerì. Per quanto riguardava Scaldri, le informazioni erano davvero frammentarie Probabilmente una melma infuocata, a giudicare da come viene descritto come una massa infuocata che scivola commentò un Osservatore, consultandosi con Osymannoch E di solito il fuoco è debole all’acqua, quindi incantesimi del freddo potrebbero risultare indicati quanto a Teshtukku il giudizio di Constantine fu lapidario Egli è un infernale. Aspettatevi che convochi orde di demoni e diavoli proprio l’arcimago volle avvicinarsi a un certo punto ai Guardiani Planari Vorrei darvi tutto il supporto che vorreste, se foste d’accordo. Io in primis, se lo permetteste. Posso radunare quattro-cinque dei miei Osservatori miglori e magari anche qualche sevikim, se volete spiegò, inumidendosi le labbra per quell’argomento scottante E se avete fiducia in me potrei tenere il Bastone per gettarlo al momento che riterrete opportuno sullo Scaldri, per liberarci subito dell’artefatto. Che ne dite? chiese. Quello stesso pomeriggio il gruppo sarebbe partito in direzione del deserto. X tutti -
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DM L’arcimago di corte annuì alla risoluzione dei Guardiani di intercedere direttamente al re, portando le loro scuse di persona Arrangerò un incontro, in un modo o nell’altro disse, non sbottonandosi alle parole di Osymannoch ma preferendo un pacato Per il bene del regno come commento alle sue parole. Fu con uno strano senso di deja vù che i Guardiani Planari fecero il loro ingresso, quello stesso pomeriggio, al palazzo di Re Ambric. I Sevikim, le guardie aasimar che pattugliavano e presidiavano quell’area, non fecero tuttavia commenti sul loro arrivo, specialmente quando a metà percorso si unì a loro l’arcimago Constatine, il quale non disse nulla, ma lanciò loro un’occhiata complice. I sette percorsero quindi il lungo tappeto della sala del trono, ignorando gli sguardi della dozzina di Sevikim postati ai lati di quel percorso, per poi giungere al cospetto di Re Ambric Constantine! disse il re corrugando la fronte Quando mi hai chiesto un’udienza urgente ero sorpreso, ma ora vedo che giungi qui con ospiti che avevo già congedato disse l’anziano sovrano guardando con sospetto i Guardiani Planari Ospiti che a malapena mi hanno rivolto la parola l’ultima volta, oltretutto. Da un uomo del tuo galateo e della tua levatura questo gesto mi delude! disse. Thomas di Birchdale, in piedi al suo fianco, squadrò i presenti con sguardo torvo. Da come egli dardeggiò l’arcimago, era evidente che tra i due non correva buon sangue. Vostra maestà disse inginocchiandosi davanti al re Perdonate il mio ardire, ma sono qua in veste di colui che vuole portare una parola di consiglio e un aiuto disse chinando il capo Ma verrò subito al dunque, per non rubarle ulteriore tempo. Lei è conscio dei pericoli del Bastone della Rovina Re Ambric brontolò quando venne pronunciato il nome dell’artefatto, ma Constantine proseguì Ma qui con me ho portato dei valorosi, combattenti che ho assoldato e pronti a rischiare la vita per distruggere quel nefando oggetto, sfidando addirittura Scaldri se sarà necessario. La distruzione mi pare preferibile al lasciarlo a spazzini di dubbia natura, ma lascerò che siano essi a porgervi i dovuti omaggi e darvi le spiegazioni necessarie circa la loro impresa e il loro impegno per assicurare che il regno non sia messo in pericolo dal leggendario elementale! disse, per poi farsi di lato e lasciare la parola ai membri dell’Assemblea. X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM Constantine ascoltò in silenzio le considerazioni di Osymannoch e Celeste, per poi annuire Come lady Celeste ha detto, risvegliare entità apocalittiche non era nell'interesse del regno disse l'arcimego, sollevando il suo calice di vino Per quanto il Bastone sia potente, non me la sentirei di sperimentarlo tra tutti contro Scaldri. Quanto a Teshtukku, non sono certo dei suoi compiti in assenza di divinità. Io vi ho solo riportato la leggenda, ma non sono passato di recente nel deserto per chiedere informazioni rispose sarcastico. Quanto ai dubbi di Celeste, Constantine prese un profondo respiro Allora, è vero che io non so dove gli Sklavadok lo hanno portato, ma essi hanno agito per conto di sua maestà e su suo ordine. Ritengo che se egli sia convinto che voi potete distruggere il bastone e fermare Scaldri, allora potrebbe richiedere agli Sklavadok di restituirlo spiegò l'arcimago Se volete tornare al discorso della lettera potete farlo. Ma dovrete essere convincenti con sua maestà e impegnarvi per questa promessa. Ma detto ciò... beh, se ne foste in grado allora sarebbe un'impresa capace di riscrivere i libri di storia l'uomo quindi tossì, per poi assumere un tono E magari un accordo del quale potreste ringraziare me parlandone con il re aggiunse Egli non ha eredi e cerca una figura a cui affidare il potere dopo la morte. Sapete... avrò bisogno di una persona saggia disse con un cenno del capo. -
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DM Constantine scosse la testa, perplesso almeno quanto Bainzu E’ una decisione contro la quale mi sono accanito, credetemi spiegò l’arcimago Ma non potevo dare più del mio consiglio, poiché è il re che decide alla fine. Nemmeno io sono convinto di questi Sklavadok. Per quanto riguarda la questione dello Scaldri, come detto, egli è prigioniero sotto il deserto e al momento siamo ben felici che sia così. Nascondere un oggetto è un conto, fronteggiare un avversario così leggendario è un altro spiegò l’opulento incantatore, prendendosi da bere. Udendo le parole di Osymannoch egli fece spallucce Ci avevo pensato, parecchio tempo fa in realtà. Ho consultato tutti gli incantatori di Garwith e ho tenuto contatti con i Filosofi di Arithmea su questa questione, anni fa, ma anche essi convenirono che per la natura particolare del Bastone, solo lo Scaldri era la soluzione egli spalancò gli occhi alla proposta del lich Siete sicuri? Non parlo delle scuse, per quelle posso arrangiarvi un incontro con il re se siete preparati. Parlo dell’idea di offrirvi di distruggere il Bastone vedendovela con lo Scaldri commentò, grattandosi il pizzetto Immagino sia doveroso parlarvi di lui, la cui origine risale alla notte dei tempi spiegò, iniziando il proprio racconto Fu appunto in un tempo dimenticato ormai che le divinità donarono il fuoco agli uomini, un atto che offese oltremodo gli esseri nati da tale elemento: non solo efreeti, ma salamandre, azer e altre perfide creature infuocate. Essi si ribellarono alla decisione degli dèi e stabilirono la loro nuova casa nel Piano Elementale del Fuoco narrò, interrompendosi per prendere un sorso di vino Scaldri era il capo di quella ribellione, un abominio di immenso potere che portò all’estremo tale rivolta cercando di distruggere tutte le civiltà tra le sue fiamme. Gli dèi cercarono di convincerlo a placare la sua ira, ma egli fu impenitente nella sua scelta e continuò la sua avanzata spiegò Constantine Gli dèi unirono le proprie forze e sigillarono Scaldri in una cupola sotto il deserto, sorvegliata giorno e notte da Teshtukku, un infernale che aveva precedentemente sostenuto la rivolta di Scaldri, per poi voltargli le spalle e aiutare di nascosto gli dèi. Come gesto di comprensione, essi lo legarono al servizio di sorvegliare Scaldri finchè l’Apocalisse non si fosse scatenata, momento nel quale egli sarebbe stato effettivamente libero di portare distruzione nel mondo come parte delle profezie concluse Fronteggiare Scaldri sarebbe dunque come affrontare uno dei più potenti elementali della storia del multiverso, se non il più potente. Mi sembrava doveroso farvelo sapere. X tutti -
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DM Travolto dalle presentazioni, Constantine sollevò le mani Come detto, immagino non fosse vostra intenzione annuì l’arcimago alle parole di Osymannoch e del resto dei Guardiani Per eventali scuse ci organizzeremo, nel modo migliore che richiederà il protocollo. Certo, una lettera è già una buona idea spiegò a Bainzu, approvando la sua iniziativa, per poi convenire alla proposta di Sophia Mi sembra un’idea molto saggia. Credo di conoscere il posto adatto l’arcimago insistette quindi per accompagnare i Guardiani presso la Taverna dei Cinque Pilastri, un elegante edificio con tavolinetti in marmo e poltroncine imbottite, in cui a quanto pare egli era un cliente fisso. Questa sensazione fu comunicata non solo dalle sue parole, ma anche dalla ossequiosità dei membri dell’elegante locale che accolsero l’arcimago come se egli fosse stato dotato del potere temporale Benvenuti ai Cinque Pil- Arcimago Constantine, che cosa desidera? domandò un cameriere aasimar in livrea prorompendo in un esagerato inchino, prima di ascoltare la richiesta del mago e accompagnare il gruppo in una saletta privata. Constantine frattanto sorrise e salutò con la mano alcuni sapienti ai tavoli, tutti vestiti riccamente e curati nell’aspetto, i quali a quanto pare gradivano ritrovarsi in quel luogo per disquisire di filosofia e teologia. Il gruppo fu condotto a una stanzina privata dotata di svariate poltroncine in pelle poste vicino a un camino acceso che illuminava la stanza assieme a un candelabro appeso al soffitto. Dopo pochi minuti il cameriere ritornò con una selezione di tre vini locali che offrì ai presenti, a cominciare dalle donne Molto, molto meglio commentò con un sorriso Constantine, evidentemente a suo agio nel lusso e nell’opulenza. Egli attese che i Guardiani si fossero messi comodi per poter quindi parlare con loro. Come detto, condivido le vostre preoccupazioni per i terremoti planari. Ma questo lo sapete già iniziò Constantine, per poi rispondere alle domande ricevute in precedenza Il terremoto planare si è palesato a noi come un terremoto comune, ma capace di creare fratture nella realtà e richiamare creature dei cieli e degli inferi. Sembrava l’apocalisse! spiegò, descrivendo fenomeni simili a quelli avvenuti su Arth Per quanto riguarda il Bastone e il tabù a parlarne in presenza del re ciò è dovuto ai recenti fatti che lo hanno coinvolto. Ma partiamo dal principio, la sua origine egli raccontò l’origine del bastone, confermando le parole che Jasmeera aveva rivolto loro. Tuttavia la seconda parte della storia evidenziò dettagli sulla possibilità di distruggerlo Quando il terremoto planare colpì Brescau giunsero molti demoni, i quali cercarono di impossessarsi del Bastone custodito nelle segrete di palazzo. Combattemmo a lungo, sia io che quel bisonte ignorante di Thomas di Birchdale sbuffò E per fortuna in aiuto in città giunsero una certa Myonatix, una mezzelfa con uno strano feticcio per gli abbracci, e i suoi variopinti compagni. Riuscimmo a scacciare tutti gli esterni, ma il re fu molto preoccupato da ciò che era successo e temeva ciò che sarebbe potuto accadere se il Bastone fosse stato rubato. Sarebbe potuta essere la fine di Garwyth intera! spiegò, per poi sorseggiare il suo vino Dovete capire che per distruggere il Bastone l’unico modo possibile è di immergerlo nel corpo di Scaldri l’Impenitente, un essere formato da fiamme e lava, una creatura come non se ne è mai vista prima. Egli è confinato sotto il deserto di Loshim, protetto da un carceriere. Secondo la leggenda la liberazione dello Scaldri porterebbe alla fine del mondo, con le città che verrebbero divorate dalle sue fiamme Constantine sollevò le sopracciglia per poi appoggiare il suo bicchiere su un basso tavolinetto in marmo Capite dunque se il re non era molto contento della situazione, che era quasi un paradosso. Per distruggere l’artefatto in grado di distruggere Garwyth, avrebbe dovuto liberare un essere che avrebbe distrutto Garwyth. Ed è qui che sono entrati in campo loro, gli stranieri spiega Constantine, accavallando le gambe Essi si sono presentati come gli Sklavadok, un gruppo di spazzini planari. Esistono, ho controllato si affretta ad aggiungere Se non avete mai sentito parlare di loro immaginateli come strane creature esili e coperte di bende, maleodoranti ma dai modi… pff, galanti commenta per poi controllare il suo vestiario, decisamente alla moda Comunque gli Sklavadok hanno fatto affari d’oro durante il terremoto, ripulendo le varie macerie. Il re ha accettato il loro aiuto, motivo per cui le strade ora sono così linde ed essi, per un extra, si sono offerti di prendere il Bastone della Rovina e di occuparsene portandolo in un luogo in cui essi assicurano che non verrà trovato Constantine scuote la testa Io mi sono opposto fermamente a questa decisione, ma pur essendo il suo consulente per la magia non mi ha voluto ascoltare. Non credo che affidare un artefatto di tal potere a degli spazzini planari sia una buona idea. E questo non di certo per il discorso del compenso. Secondo me più che nascondere l’artefatto sarebbe necessario distruggerlo. Siete d’accordo? domandò, prendendo in mano il proprio calice. X tutti -
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DM L’espressione del re, da bonaria curiosità favorita dal beneficio del dubbio, passa a un iniziale corrucciamento alle prime scarne presentazioni dei Guardiani Planari. Gli occhi di Thomas di Birchdale si ridussero a due fessure, mentre solo l’arcimago Constantine parve mantenere un’espressione neutra. Egli tossicchiò Vostra maestà, credo che costoro siano i membri dell’Assemblea di cui fa parte la Myonatix che è giunta ad aiutarci nel corso del terremoto planare disse per poi guardare gli avventurieri Ero entrato in contatto con alcuni dei Filosofi… di Arithmea, se non erro? Volevo raggiungervi, ma gli impegni di corte in quel momento avevano per me la priorità aggiunse. Le parole parvero distogliere abbastanza l’attenzione del sovrano e del suo campione dalla introduzione degli stranieri. Tuttavia quando fu nominato il Bastone della Rovina e il suo possibile coinvolgimento, il gelo scese nella stanza. Thomas di Birchdale uscì direttamente dalla porta d’ingresso da cui erano giunti gli stranieri, mentre l’espressione di Re Ambric si fece glaciale Questo è impossibile disse con freddezza prima di dare voce al suo corpo di guardia Sevikim! Accompagnate gli stranieri all’ingresso ordinò, per poi salutare i Guardiani Spero riuscirete a trovare le vostre risposte nel posto giusto. La breve udienza con Re Ambric si concluse con i Guardiani accompagnati all’ingresso del palazzo dai nerboruti aasimar in corazza di piastre, i quali rimasero silenziosi e torvi per tutto il tragitto. Tuttavia essi furono chiamati a voce da una persona, la quale li raggiunse passettin passettini con le sue bizzare calzature Stranieri! esclamò l’arcimago Constantine, agitando il suo bastone in vetro nero. Li raggiunse, con non poco fiatone Eff! Un attimo… disse riprendendo fiato, per poi rivolgersi ai Guardiani Il re è molto irritato. Non credo gli abbia fatto piacere che solo due di voi si siano presentati o che comunque abbiate tenuto nascosti i vostri nomi commentò, guardando i presenti con espressione grave Ma purtroppo è pessima cosa nominare il Bastone della Rovina in presenza di sua maestà, forse la gaffe sociale peggiore che si possa fare qua a Brescau spiegò, per poi sollevare la mano libera Ma immagino che non lo sapevate, questo. Per questo sono venuto qui. Sono anche io dell’idea che i terremoti planari siano un argomento tanto importante quanto pericoloso e, per quanto mi riguarda, sono pronto a fornirvi la mia collaborazione, se lo volete disse, con un leggero inchino e un sorriso rivolto agli stranieri Certo, magari mi farebbe piacere sapere con chi parlo. Tutti intendo scherzò con un ghigno. X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM Vi erano parecchie ritrosie tra i Guardiani Planari circa l’idea di presentarsi a palazzo e cercare un’udienza dal re. Per esperienza personale, specialmente nei casi in cui si trattava di un sovrano sconosciuto, entrare in contatto con lo stesso poteva richiedere parecchie ore d’attesa, se non giorni interi. I fatti però smentirono questi timori negativi. Il palazzo reale di Re Ambric era una favolosa reggia dietro alla quale era possibile intravedere i contorni degli alberi che costellavano una piccola collinetta nel grande parco sul retro. Già solo la facciata principale, comunque, era in grado di incutere timore per le sue dimensioni. Come se ciò non bastasse, gli eroi ebbero modo di notare le particolari guardie che presiedevano ingressi e accessi pubblici. Essi erano aasimar dalla pelle candida come la neve, occhi di ghiaccio e capelli color argento che questi difensori acconciavano con tagli da moicano che mai nessun corpo di guardia su Arth avrebbe osato mostrare. Questi fieri campioni avevano fisici statuari, inguainati in corazze di piastre e alla schiena portavano pesanti asce bipenne più pesanti della norma, forgiate in un materiale metallico dalle venature arancioni. Questa sicurezza pareva evidentemente mettere abbastanza ad agio il sovrano da indurlo ad accogliere gli stranieri con il beneficio del dubbio. Fu così che, scortati da due di questi aasimar, i Guardiani Planari giunsero al cospetto di Re Ambric e altri due uomini. Il primo era un colosso, alto quasi due metri, dai lunghi capelli rossi tenuti sciolti e dal fisico talmente robusto da farlo sembrare un nano ricalibrato per una taglia da umano, avvolto da un’armatura pesante in acciaio temprato di rune. I suoi occhi neri iniettati di sangue scrutarono il gruppo e la sua voce cavernosa sibilò un Sono Thomas di Birchdale, il campione del re. Vi conviene mostrare rispetto in presenza di sua maestà egli non aggiunse altro, rimanendo a fissare ad uno ad uno i Guardiani Planari, i quali ebbero quasi la sensazione di venire trafitti dallo sguardo penetrante di Sir Birchdale. Il secondo era un uomo decisamente più gracile, alto circa un metro e settanta, dai capelli corvini raccolti una coda, vestito da raffinate ed eleganti vesti color rosso e oro. Ai piedi indossava un paio di buffi stivali con la punta arricciata, mentre sul viso esibiva un pizzetto. Egli si portò una mano al petto, per poi inchinarsi e fare una piccola riverenza ai nuovi giunti Il mio nome invece è Constantine, arcimago di corte e capo degli Osservatori del Cielo disse per poi rivolgere un sorriso ai nuovi giunti E’ per me un piacere conoscere le vostre signorie aggiunse. Re Ambric, seduto su un grande scranno in legno cesellato e dall’alto schienale, si portò una mano sulle labbra, osservando i nuovi giunti. Egli era un uomo sulla sessantina, avvolto da un pesante completo nobiliare con una grosso amuleto d’oro legato al collo e un mantello d’ermellino sulle spalle. Il sovrano indossava una buffa parrucca bianca con boccoli e i suoi occhi corredati da pesanti borse sotto di essi fissarono ad uno ad uno i membri della spedizione Immagino che non giungete qui al mio cospetto senza sapere chi sia disse con voce greve Tuttavia io non conosco voi. Anche se la memoria potesse giocarmi brutti scherzi sono sicuro di non aver fatto conoscenza con immortali disse puntando gli occhi su Osymannoch Né posso immaginare il motivo della vostra visita disse sollevando una mano come a dare il permesso ai Guardiani di parlare Dunque a voi la parola, stranieri. Soddisfate la mia curiosità. X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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DM I Guardiani Planari non ebbero difficoltà a trovare un comodo terreno di studio al Sigillo del Muratore, una taverna nei pressi della piazza principale che fungeva da ritrovo per molti dei lavoratori, curiosi o semplici cittadini di passaggio. Il locale, in buona parte costituito da mobili in legno lucidato e allegre tende color verde smeraldo, offriva per la mattinata tè, infusi, pasticcini, babà e mignon per soddisfare i palati in cerca di un pratico stuzzichino in attesa del pranzo. Per coloro che non avevano paura di alzare il gomito di prima mattina, comunque, erano disponibili birre alla spina ottenute dalla fermentazione del luppolo coltivato nei villaggi limitrofi, il quale conferiva un aroma particolarmente intenso alla selezione locale. A servirli vi era un cameriere Aasimar dall’incarnato chiarissimo, occhi grigi e capelli neri, stretto in una divisa scura mentre egli posava gli ordini Ecco a voi, belle signore disse aggiungendo un vassoietto di biscotti allo zenzero per Sophia e Celeste. Sebbene non più dall’aspetto florido di un tempo, Osymannoch fu in grado di raccogliere molte informazioni. Il suo vestiario alla moda, unito al suo aspetto malaticcio, lo rendevano abbastanza interessante da rivolgergli la parola e fu così che egli non ebbe difficoltà a intavolare qualche chiacchiera con il cameriere Aasimar, il quale avvisò loro che i divinatori della città hanno previsto un nuovo terremoto planare entro questa settimana O perlomeno pensiamo tutti che sarà un nuovo terremoto planare spiegò il cameriere Vedete, un mago di Diplomazia ha liberato un demone di recente ed egli, in segno di ringraziamento, l’ha avvisato del fatto che brutte cose capiteranno alla città nella prossima settimana spiegò Ad ogni modo Thomas di Birchdale, il campione del nostro Re Ambric, pare sia arrabbiato per qualcosa, anche se non si sa cosa. Non credo possa trattarsi dei maghi che ha assunto, anche perché insomma… è grazie ai loro animali se la notte la città viene ripulita da ogni immondizia! commentò. Fu quando il lich ebbe modo di attaccare bottone con un carpentiere di nome Gurbit, che egli scoprì qualcosa in più Ci sono state delle sparizioni in città e io ne ho vista una, vi dico! disse agitando la propria tazzina di caffè Il Vecchio Norman, uno degli ubriaconi di Umiltà. L’ho visto dalla finestra mentre veniva inghiottito da uno degli animali dei maghi, in un sol bocccone… glup! E con uno starnuto… puff! Ecco che sputava via i suoi vecchi abiti cenciosi quindi egli si avvicinò con fare cospiratorio Sapete, alcuni pensano che questi maghi stiano facendo sacrifici umani disse O peggio ancora potrebbero venerare divinità rabbrividì D’altro canto nessuno li ha mai visti, quindi non è da escludersi, no? Tuttavia la fortuna arrise il lich quando maggiori informazioni li potè cogliere da due attendenti di palazzo, giunti per ritirare delle porcellane, e i quali si erano fermati per un caffè al Sigillo del Muratore Io di certo non vado a fare le pulizie nell’area vicino alle cantine disse uno di loro, accogliendo il lich e il resto del gruppo quando il cameriere portò qualche shottino per sciogliere la loro lingua La puzza lì è diventata insopportabile, un fetore capace di risvegliare i morti, ve lo dico io! il suo collega annuì E a me pare assurdo che il re non si arrabbi, anche se ha ospiti a corte. Dei signori cenciosi, vestiti con abiti sporchi, che tuttavia si comportano come gentiluomini spiegò Comunque per fortuna solo il re ci parla. E non solo, pare che gli sganci centinaia di migliaia di monete d’oro dalla tesoreria! ribattè. La mattinata passò rimuginando su quelle chiacchiere. Pur spremendo gli uomini su ciò che avevano visto, il buio non aveva aiutato a vedere come fosse stato l’animale descritto da Gurbit, né ci furono dettagli precisi che dessero indizi sui maghi o gli ospiti del re. Ciò non di meno, i Guardiani Planari avevano più di qualcosa su cui ragionare in vista dell’ora di pranzo. X tutti -
Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone
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Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone Il continente di Carolus Magna sorgeva fiero al centro del mondo di Garwyth e vedeva, nella sua capitale Brescau, un gioiello invidiabile di virtù. Tale metropoli poteva rivaleggiare in dimensioni con Garnia, con una popolazione che superava i trentacinquemila abitanti, in gran parte umani e con piccole minoranze di aasimar e tiefling. La città era divisa in sette grandi quartieri, che circondavano la piazza centrale dove giunsero gli eroi grazie allo Spostamento Planare di Celeste. Brescau infatti era suddivisa in sette aree, ognuna delle quali era dedicata a una virtù e il cui tema era ricorrente nelle abitazioni e nelle popolazioni che vi abitavano. Le case di accoglienza e le abitazioni più povere si trovavano nel quartiere Generosità, circondate dai giardini pubblici donati dal re ai meno abbienti. Il quartiere Silenzio era invece quello in cui filosofi e sapienti meditavano e riflettevano, cercando di raggiungere l’illuminazione. Diplomazia era invece il quartiere dove sorgevano le abitazioni dei nobili, per i quali l’etichetta era importante tanto quanto la disciplina marziale per un esercito. Umiltà, ironicamente, era il quartiere dove sorgeva il grande palazzo reale, il grande giardino nel suo retro, e il resto degli edifici governativi, siccome era credenza che tale virtù dovesse appartenere a coloro che stavano sopra gli altri. Il quartiere Lealtà, per contro, era il luogo in cui sorgevano le caserme degli eserciti e le scuole marziali. Onestà era invece il quartiere dei mercanti, siccome tale virtù doveva essere al centro di un buon affare tra compratore e venditore. Infine Speranza sorgeva ad est, il primo luogo in cui era possibile vedere il sole al mattino, e tale quartiere ospitava gli ospedali e gli ospizi. La grande piazza principale, che fungeva da punto di incontro per tutti questi quartieri che sorgevano attorno a lei, aveva per pavimento un grande mosaico della Ragione, colei che rappresentava la chiave per comprendere la realtà, intenta a domare le tante teste del gigante Caos sotto di lei. Una statua di bronzo alta dieci metri della Ragione trionfante sorgeva sopra la fontana principale di quel crocevia. Per i Guardiani Planari Brescau era stata una delle città colpite dal terremoto planare, tuttavia a differenza di qualsiasi luogo su Arth, essa si presentava tutto sommato piuttosto in ordine. Sebbene alcuni edifici fossero assenti, non vi erano calcinacci, rovine o anche solo polvere in eccesso sulle strade. Tetti o fondamenta erano gli unici resti di ciò che poteva essere caduto, ma a parte essi le strade erano linde e pulite e il popolo dalla pelle abbronzata e dagli abiti variopinti e di diverse fatture e mode vi passeggiava senza mostrare particolari preoccupazioni. Oltre a ciò, una rapida occhiata fece notare ai nativi della superficie di Arth la completa assenza di templi divini, se si escludevano delle bizzarre costruzioni che sembravano l’incrocio tra una cattedrale e una biblioteca, che punteggiavano varie zone della ricca cittadina. Restava solo da capire come iniziare la ricerca del Bastone della Rovina X tutti -
Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
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DM Fu opinione comune dei Guardiani Planari il fatto che portarsi dietro una albina in carrozzella avrebbe potuto rendere la ricerca del Bastone della Rovina più difficoltoso del previsto. A soccorso di tale poco edificante scena giunse ancora una volta Muzziomone, il cui slittamento temporale la rendeva la soluzione ideale per dare alla Borealis il tempo di riprendere corpo e spirito ed essere di nuovo pronta alla battaglia. Sebbene la presenza dei lastaritari fosse ancora dominante sulla foresta, l’uccisione di Kashtari Damakka aveva comunque permesso un maggiore equilibrio nella gestione dei poteri e il gruppo potè riposare in tranquillità. Non solo, tale occasione fu utile per utilizzare i diamanti presi da Nassin-Frost il giorno precedente, e permettere il ritorno del coraggioso combattente-orso tra le fila del gruppo. Bainzu ebbe fortuna, trovando nel suo circolo druidico l'occasione di recuperare le ferite subite dell'atropal Un'impresa senza precedenti commentò il capo del suo ordine Leafor Questa storia diventerà leggenda fu il suo giudizio. Sebbene lo scontro con l’atropal fosse stato logorante (per usare un eufemismo), il gruppo fu in grado di tornare in poco più di un giorno operativo. Come ebbero a scoprire, il resto delle fazioni erano scampate in certi casi alla morte per il rotto della cuffia, ma non sembrava vi fosse contro di loro un sentimento di animosità. I Cacciatori di Hygrave erano sopravvissuti tutti e non vi era odio esplicito nemmeno da parte dei Filosofi Certo, non posso parlare a nome di tutti. Alcuni dei miei si sono risentiti di aver perso degli esimi colleghi commentò Fnut quando i Guardiani lo interpellarono sull’argomento Tuttavia siamo tutti concordi nell’affermare che non era assolutamente possibile immaginare che gli eventi avrebbero preso una tale piega. E come tale non ve ne facciamo una colpa. Dopotutto noi stessi abbiamo sostenuto quel metodo di distruzione dell’Anello il Teschio era ritornato allo stadio precedente l’attacco, cortesia del ritorno di Ao Senzacorpo, Jasmeera, la Legione del Reame Imponderabile e il resto dei Ragni Planari, che non lesinaro sulle disintegrazioni. Unica eccezione fu il corpo del Carnifex, che su consiglio dei Filosofi e con il suggerimento della Legione (la quale raccolse diversi sbuffi dai sapienti di Arithmea) venne spostato nel Piano Astrale, portando il semidio a riposare assieme a tante altre divinità uccise. Non tutte le fazioni furono però di buon umore al termine del riposo dei Guardiani. Quando Sophia e Bainzu, i quali si fecero portavoce della decisione del gruppo, comunicarono a Lady Myonatix la volontà di non infrangere le regole e tentare di uccidere i Demoni Circensi, le espressioni che ricevettero furono livide Questo. E’. Malvagio. commentò Myonatix, mentre Auberil sbuffò Alla fine avete preso la vostra decisione. Come mi aspettavo, non c’era da fidarsi di un gruppo con un lich al suo interno anche Ashbet sibilò E’ proprio vero ciò che si dice sugli “eroi” del vostro mondo e Miri fischiò sonoramente Sì, sono d’accordo con questo approccio commentò Bombus in risposta al mammifero fluttuante. Il gruppo di Halcya da quel momento non invitò più il gruppo alle serate di intrattenimento proposte, continuando a guardare torvo il gruppo ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, fosse stato tramite le finestre di casa o per strada. La cosa non passò inosservata ai Demoni Circensi, i quali parvero molto soddisfatti di vedere irritati Myonatix e i suoi Non so cosa avete fatto, ma non smettete! sghignazzò Hecke. Karla fece l’occhiolino a Max, facendo un gesto osceno con mano e bocca. Wrenchwort fece l’occhiolino a Osymannoch, per poi tamburellare con le sue chele curate Ba-dum tssss! Ma sebbene gli animi fossero come sempre tesi, i Guardiani Planari avevano comunque compiuto una impresa che sarebbe entrata nella storia. Una il cui termine segnava però l’inizio di una nuova, quella per la ricerca e il recupero del leggendario Bastone della Rovina. Fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine -
Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
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DM La preoccupazione di Celeste circa il Carnifex fu contagiosa e sia Lord Fnut, accompagnato da una dozzina dei Filosofi più eminenti in materia non morta che i Ragni Planari presero posizione assieme a Sophia e Bainzu quando la donna avvicinò una seconda volta l’Anello del Carnifex alla creatura che l’aveva creato. Un fremito percorse i presenti quando il feto iniziò a muoversi e vagire, salvo scoprire che il motivo era dovuto a Mr Hecke, che si era nascosto dietro di esso Paura, eh? sghignazzò, ricevendo applausi dai suoi simili nel silenzio di tomba che era seguito quel pessimo scherzo. Una volta allontanato a calci il demone clown, Sophia prese forma di un titano e aprì la mandibola del bebè, per poi avvicinare l’Anello e serrarlo tra i suoi denti, per poi richiudere la mandibola su di esso. Fu strano, dopo aver tentato disintegrazioni, tempeste di fuoco, raggi della morte e cannoni spirituali vedere l’indistruttibile anello andare in frantumi come fosse stato fatto di zucchero, il metallo nero con incisioni bianche ridursi in frantumi innocui e non più nocivi per il multiverso. L’Anello del Carnifex era stato distrutto per sempre. E ciò era stato solo merito della infaticabilità dei Guardiani Planari. Sebbene Osymannoch non fosse stato di contributo al gruppo, ma avesse altresì assunto un ruolo che di solito competeva a Bainzu, il lich si dimostrò incommensurabilmente utile per il resto dell’Assemblea. Hygrave fu il primo a riconoscerne i meriti, quando egli fermò la grave ferita all’arteria che aveva messo a rischio il futuro del braccio destro del Cacciatore. Sebbene i rapporti tra i due fossero sempre stati piuttosto tesi, se non altro in virtù del fatto che i Cacciatori avevano in cuore un odio estremo per i lich, Hygrave dimostrò ancora una volta di essere un uomo di ferreo onore Ti ringrazio, Inatteso. C’erano molti modi con cui potevi ignorare me o la mia ferita, ma non lo hai fatto. E io non lo dimenticherò promise portandosi il pugno, ora sano, al petto. La stessa collaborazione, sebbene i suoi toni fossero stati imperiosi, non fu esattamente riscontrata dai gruppi di Halcya e Carnevale Trasandato. Sia i demoni che i celestiali sgomitarono tra di loro per essere i più vicini possibile, in uno scenario che vide i rispettivi membri guardarsi in cagnesco e lanciarsi frecciate Guarda dove vai, hezrou sibilò Ashbet a Zimmergin, mentre Mavreen fece giochi di funambolismo con pugnali che richiamarono sonori fischi del delfino di Halcya Miri dice che se lo sfiori ti strappa le budella e ti infila la testa nel culo del tuo capo! si affrettò a tradurre Bombus. I leader non furono esattamente da meno Questo se non vi inghiottirò tutti prima sghignazzò Mr Hecke per poi iniziare a tirare ciottoli contro il cadavere di Gunnar poco distante Osy, AMICO! obiettò Myonatix Sono molto contrariata che desideri curare questi demoni. O se proprio dovevi, era meglio curare prima solo noi! disse mettendo il broncio. L’espressione di Lady Myonatix, tuttavia, è di breve durata nel momento in cui una torma di unicorni fa il suo ingresso nel Teschio, cortesia di Bainzu. L’espressione della mezzelfa, da offesa, diventa quella di una bambina raggiante e dagli occhi luminosi YAY!!! esclama, gettandosi addosso agli unicorni. Le splendide creature dei boschi, a quanto pare, sembravano conoscere la mezzelfa di Halcya e il loro terrore fu da subito evidente OH, NO! gridarono E’ Lady Myonatix! gridarono, ma furono troppo lenti. La stregona si avventò su di loro coccolandoli, vezzandoli e assegnando loro nomi totalmente nuovi Tu ti chiamerai Twilight Sparkle (Ma il mio nome è Esterion! lamentò l’unicorno), tu Flattershy, tu Pinkie Pie, tu Rainbow Dash e tu bellissima ti chiamerai Celestia (Ma sono un maschio! obiettò l’unicorno). Le creature evocate imprecarono a mezza bocca, sottoposte a quelle continue torture e lanciando occhiate esaustive a Bainzu circa le occasioni future in cui avrebbe chiesto il loro aiuto. Di buono c’è che essi non si intrattennero molto, velocizzando le operazioni quando Myonatix insistette per cavalcarli ad uno ad uno e confermando all’intera alleanza della sua candida e assoluta purezza SOPHIA, RAINBOW DASH MI HA DETTO CHE ANCHE TE SEI VERGINE! Gridò Myonatix SALTA SU! esclamò, guardando confusa i Demoni che sghignazzavano dietro di lei. Quando quel parapiglia arcobaleno ebbe termine, la stregona di Halcya si avvicinò ai Guardiani superstiti Amici! Immagino che oggi abbiamo avuto un po’ troppe emozioni e te, Celeste, hai decisamente bisogno di riposto. Dirò ad Ashbet di farti dei biscottini allo zenzero disse Per quanto riguarda quella questione, occhiolino occ- Accidenti, continuo a sbagliare si rammaricò Dicevo, per quanto riguarda quella questione potrete rispondermi domani con calma. Ok? sorrise. X tutti -
Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
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DM Definire quella sul Teschio di Paithah uno scontro tra titani sarebbe stato un eufemismo. Se gli avventurieri in erba partivano per salvare principesse da draghi malvagi, attraversando paesini e pianure, lì sul cranio di un dio defunto si stava svolgendo una lotta senza eguali, dove il feto nato dall’unione di una dea e un dio resuscitato si confrontava con alcuni dei più potenti rappresentanti dei piani vicini. Era evidente la tragicità della situazione, dopo la morte di Gunnar, nel momento in cui perfino Lady Myonatix e Mr Hecke non si rivolsero aspre parole per lottare assieme ai Guardiani Planari contro quell’orrendo abominio Izg Nargzab Nazg! Izg Azat Uluk Lat! vagì l’essere e Osymannoch sollevò i pugni in aria, sghignazzando, pronto a sostenere il suo nuovo signore e padrone ancora una volta… finchè un ancora più sghignazzante avversario non lo trattenne. La mano spropositata di Mr Hecke raggiunse Osymannoch, per poi trascinare come un immenso elastico il resto del demone finchè egli non avvolse completamente il lich, serrandolo in una presa simile a una morsa d’acciaio. Nel mentre Bainzu, divenuto drago d’oro, si librò a fatica in volo per soccorrere Sophia e permetterle di investire il Carnifex con una ondata di energia positiva che aprì un solco nel cranio, minacciando di scoperchiarlo a metà. Un sonoro rumore di cristalli annunciò la liberazione di Maxillium ad opera di una Lady Myonatix intristita da tutta quella malvagità e il cacciatore di taglie non deluse le aspettative investendo il bebè con un globo che lo investì alla gola, strappandogli vagiti di dolore. Fu Celeste tuttavia, l’ultima speranza, a dare fondo a tutta sé stessa per un ultimo, disperato assalto. Saltando sull’aria stessa ella si librò in aria e sventagliò un colpo dopo l’altro verso la carcassa già mezza morta dell’atropal. Il Carnifex vagì, facendo volare i propri piccoli artigli e bestemmiando tra i denti giallastri simili a quelli di una mummia. Il fiato non gli morì in gola quando la albina lo spinse in basso, ma il silenzio lo avvolse come melassa. Egli allungò una manina verso l’ultimo verme, il quale riuscì a fare quasi niente. E l’ultima fuga fluttuante del Carnifex fu sventata da un altro colpo di alabarda, il quale trafisse il cordone ombelicale e aprì la carcassa del bebè a metà, la quale ricadde priva di vita a terra, sporca del suo stesso sangue nerastro e delle sue viscere putrefatte, gli occhi neri ora vacui. Il Carnifex, uno degli abomini più pericolosi esistenti nel multiverso, era stato abbattuto. La caduta del semidio fu come una scossa sul campo di battaglia. Scheletri, zombie, wight e vermi giganti parvero impazzire e gli occhi di Osymannoch tornarono quelli di prima, accompagnati non da risate maligne ma da opinioni argute ed asciutti commenti: egli era decisamente ritornato in sé e Mr Hecke lo liberò. Ma forse il lich avrebbe preferito essere stretto dal leader dei Circensi che non ricevere l’ennesimo abbraccio di Myonatix Eff! gridò dopo essere inciampata, per poi raggiungere i Guardiani ed abbracciarli tutti, a cominciare dal teurgo mistico Osy, amico! Ma che diamine hai combinato? Ancora un po’ e ti avrei fatto fuori! commentò la mezzelfa Certo che è incredibile… Max, sei ancora vivo! esclamò per poi abbracciare il cacciatore di taglie Che sensazione strana è vederti verticale! Dobbiamo festeggiare! quanto a Mr Hecke egli rivolse i suoi ghigni a tagliola al resto della squadra Bene, bene, bene! Guarda un po’ chi ha fatto squadra sghignazzò per poi dare una pacca sulla spalla di Celeste Celeste Borealis e demoni alleati in battaglia! Certo che mi sa che tra un po’ mi serviranno dei ciottoli, per come sei messa ghignò vedendo lo stato di salute dell’albina Bainzu e Sophia, avete cambiato forma più volte di Karla durante un’orgia. Dovreste venire a una delle nostre feste, fareste faville! Alla peggio potrei inghiottirvi! suggerì. Al termine di quell’epico scontro che aveva gettato il parapiglia sul Teschio, fu fatto il conto delle vittime. Sebbene ogni perdita fosse sentita, si scoprì che solo una trentina di Filosofi erano morti, mentre il resto era sopravvissuto (con ferite più o meno gravi) grazie alla rapidità d’azione del resto delle fazioni Il resto delle fazioni sta per arrivare comunicò Fnut, illeso ma scosso State tutti bene? domandò. Il resto dei gruppi erano però messi peggio: i Demoni Circensi, pieni di tagli e bernoccoli, erano intenti a fasciarsi malamente le ferite e se il glabrezu Wrenchwort sembrava aver patito una frattura alla chela destra, incapace di fare il suo solito Ba-Ba… commentò trasecolato, mentre la succube Karla esibiva un’ala spezzata. Del Seguito di Lady Myonatix solo Miri sembrava in ottime condizioni, lui che aveva trafitto un sacco di non morti con il suo muso e ora fischiava il suo disprezzo Miri dice che ve l’aveva detto di chiamare più delfini tradusse un Bombus boccheggiante, il quale aveva riportato un profondo taglio alla testa, mentre Ashbet aveva un principio di soffocamento che si rivelò essere una grossa palla di pelo. Auberil, trafitto in vari punti, ringhiava in silenzio. Se la maggior parte dei Cacciatori se la sarebbe cavata, Hygrave versava in gravi condizioni e rischiava l’amputazione del braccio destro se non avesse ricevuto cure immediate. Echo e Intel, a parte alcuni danni ai circuiti, sembravano ancora operativi INIZIO DI PROTOCOLLO DI AUTORIPARAZIONE comunicarono. Parte delle abitazioni erano state danneggiate superficialmente. I morti sembravano un fiume che avesse invaso strade e diramazioni, ma a parte il disordine la pace sembrava tornata. Ora era tempo di riorganizzare. Riepilogo X tutti