Bomba
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Visualizza la discussione: Capitolo Cinque - Una nuova speranza (di distruzione)
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Capitolo Uno – Il risveglio del male
DM Zekaun sale in groppa a Tleuggheshaggar ed anche egli, come Dralium, Gixcaririxien e Xrovinsharaz riprendono il volo in direzione di Orlanis. I loro sospetti, alla vista di quel fumo, vengono ben presto confermati. E la vista che si staglia loro davanti, mentre i draghi sfruttano una corrente ascensionale per avvicinarsi, è raggelante. Incendio a Orlanis Orlanis è in fiamme. Un incendio pare occupare buona parte della facciata ovest del castello, l’area dove si trovano anche le caserme dei cavalieri e dove anche Zekaun ha il proprio dormitorio. Pur sormontato da una forte coltre di fumo che sta creando una coltre nuvolosa sopra la fortezza dei Draghieri, i cinque riescono a vedere come essi non sono gli unici in volo. Come uno stormo al quale fosse stato sparato da un cacciatore, alcuni draghi sono visibili in volo, sebbene ben presto sia chiaro come alcuni di essi si stiano addirittura fronteggiando tra di loro. Di tanto in tanto uno di essi viene infatti abbattuto e ricade, sia che esso sia con un pesante tuffo in mare o all’interno dei confini della fortezza, rovinando su strutture o persone ignare. A ME! DRAGHIERI A ME! grida una voce maschile da uno dei bastioni. Come un faro in quella notte, un mezzelfo in armatura (su cui è riportato il simbolo di Lathander) e dai lunghi capelli biondi sta ingaggiando un trio di uomini vestiti di tuniche nere. Con un colpo della sua sciabola, egli riesce a trapassarne due al petto contemporaneamente, fino a spingerli oltre alla balaustra e farli precipitare. Rimasto senza arma, egli si prepara a combattere l’ultimo a mani nude, fino a che con un ruggito assordante una imponente femmina di drago d’oro non piomba in una picchiata, azzannando l’ultimo avversario e scagliandolo contro una delle pareti della torre di guardia sud. Riconoscete i due, si tratta dell’anziano Tobias Goldstaff e della sua dragonessa Fimmandelir Tobias Goldstaff Fimmandelir L’espressione dell’elfo sembra trovare un po’ di speranza quando egli nota in volo il gruppo e si sbraccia affinchè essi lo raggiungano in quel punto al momento Aspiranti Draghieri! esclama, una volta ricongiuntosi con loro Come siete… no, non è importante. Dei traditori stanno cercando di rovesciare l’ordine dei Draghieri! spiega in fretta e furia Qualcuno ha fatto scaturire un enorme esplosione nelle caserme e ora dei rinnegati stanno attaccando i draghi in volo accenna al cielo. La voce profonda di Fimmandelir interviene Hanno ucciso le guardie al cancello, ho visto i loro corpi passando in volo. Non sappiamo quali siano i loro scopi, ma sospetto che possano essere dell’Ordine degli Oscuri a quel punto la dragonessa rivolge i suoi occhi dorati al gruppo Prima di perdere la sua spada, Tobias e io stavamo per andare a verificare direttamente al palazzo centrale. Potrebbe esserci utile un po’ di aiuto commenta. A quel punto però il dissenso giunge dall’Anziano in persona No, Fimmandelir! Tra di loro vi sono anche draghi senza i loro compagni si rivolge quindi al gruppo L’incendio ancora divampa, ma forse c’è ancora una speranza che i vostri cavalieri e altri membri della vostra classe possano essere ancora in vita un ringhio sordo prorompe dalle fauci di Fimmandelir O magari sono morti e stanno solo abbrustolendo. Andare da soli ci esporrà a molti rischi! non vi è animosità tra i due, solo il sincero affetto che la dragonessa prova per il suo cavaliere, così come la profonda preoccupazione del sacerdote per delle vite in pericolo. X tutti
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All'ombra della frontiera
Mondravexis Osservo Amon muoversi e Gixcaririxien reagire, ma Hana stempera gli animi e quell'incontro sembra andare nella direzione giusta. Se infatti io fornisco informazioni importanti, ella ne restituisce altrettante a noi Con queste premesse, temo di sapere chi abbia il disco originale e le parole di Gixcaririxien non fanno che fomentare i miei più tetri dubbi Alla luce di ciò che ci dite commento rivolto ad Hana e Amon Abbiamo ragione di credere che l'entità al momento in possesso del disco di pietra originario sia un drago spiego Noi lavoriamo per una organizzazione che combatte questo tipo di minacce, ma non tutti i draghi sono spinti da buoni intenti come noi. A maggior ragione un'alleanza è imperativa per combattere insieme questo pericolo. Se Amon rispetta la nostra forza faccio un cenno verso il gigante dei due Uno con il potere del disco potrebbe essere troppo sia per noi tre che per voi due. Ma insieme, forse, potremmo avere una chance Ed è venuto fuori anche un bel discorso sia Hana che Amon sembrano proiettati verso questo scenario e anzi ci interpellano pure riguardo che cosa potremmo chiedere come ricompensa. Per un attimo mi lascio allettare dall'idea di un enorme cumulo di preziosi sui quali sdraiarmi e passare le giornate, ma il buonsenso riprende ben presto il controllo Dal canto mio l'interdizione degli abitanti del vostro mondo nel nostro sarebbe una ricompensa più che sufficiente. Al momento questo mondo sta vivendo una fase di ricostruzione e bloccare potenziali minacce esterne sarebbe di certo d'aiuto espongo.
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Capitolo Uno – Una nuova minaccia
Capitolo Uno – Una nuova minaccia Si stava per concludere l’anno su Arth e con esso, giunse infine l’inverno a Biadagialla. Le giornate già grigie furono rese ancora più cupe non solo dalle minori ore di sole a disposizione, ma anche da un repentino calo di temperature. Le lanterne appese agli usci per illuminare le vie, usate dai paesani per dirigersi all’Asino o dai vicini, erano tenute strette in grembo per offrire un minimo di riscaldamento in aggiunta a quello che gli abiti pesanti e i doppi calzini di lana bucati potevano offrire. I venti di tramontana sembravano cercare ogni spiffero tra gli abiti, colpendo con la spietatezza di pugnali le vittime ignare che cercavano solo di compiere le loro mansioni quotidiane. Non mancò il lavoro per gli uomini, così come per i taglialegna, in quanto il consumo presso i camini delle case aumentò esponenzialmente. Le temperature, infatti, scesero quell’anno fin sotto lo zero, coprendo le case e gli animali parcheggiati fuori dalle tettoie con una patina di brina gelata, la quale andava raschiata via con una spatola prima di potersi mettere in sella. Che io mi ricordo che da bambino c’era un freddo che si tagliava con il coltello. O era la nebbia? berciò il vecchio Abrazzo Che voi giovani state davvero vedendo un fenomeno unico, che ve lo dico io! Ma non ci avete il sangue per queste cose, ah! lamentò, sottolineando la sua ipotesi con un propedeutico scatarramento con sputo Abrazzo, l’hai detto te. Non è una cosa normale questo freddo commentò Patrigna, che come molti dei presenti all’Asino in quella fredda mattina, si era messa un doppio scialle e vedeva i suoi giri passare più spesso nei pressi del camino dell’osteria, perennemente alimentato da un Marcolfo tenuto d’occhio dal padre. Una bestemmia del vecchio Camici fu raggiunta da una risatina del vecchio Foraggi quando quest ultimo fece la sua mossa Vecchio rinc********o! esclamò l’agricoltore al sarto Usando il tre di briscola hai attivato la mia trappola! Gioco l’asso! Asso di briscola! Sferra un attacco diretto ai suoi punti ferita! alcuni giovani spettatori commentarono quella manovra spettacolare, forse l’avvenimento più interessante dell’intera settimana. Ciccio Panzone, lì presente a mangiare una fetta di torta ai lamponi, commentò serafico Che noia. Possibile che non succeda nulla di interessante? domandò. LUPI!!!! gridò la voce strepitante di una donna, dalla strada, la quale fu riconosciuta come quella di Ceciliava Zappati I LUPI HANNO ATTRAVERSATO IL FIUME!!! SONO ARRIVATI NEI CAMPI!!! gridò. In effetti, quella notte, il freddo era stato talmente pungente che pure gli starnuti diventavano pericolosi come dardi incantati (sebbene i contadini non fossero sicuri di che cosa fossero) e la possibilità che il fiume gelasse non era assolutamente da escludere. Ciò che non si aspettavano era l’arrivo di predatori da Bosco Verde. Ma evidentemente i famelici animali della foresta avevano anche loro subito i rigori di quell’inverno sui loro stomaci affamati. x tutti
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Capitolo 0: Il freddo inverno del 23
DM Gli ultimi giorni dell’autunno furono forieri di parecchie emozioni, la maggior parte delle quali benigne e a tratti struggenti, sebbene puntellate qua e là da una sana dose di tensione. Frigirberto! commentò una scandalizzata Patrigna, strabuzzando gli occhi davanti a quella dirompente dichiarazione del giovane. Ella avvampò, ma non di sola irritazione Se ti sentisse mio padre ti prenderebbe a calci nel sedere da qui fino alla capitale! disse E non potrei nemmeno dargli torto, perché se non fosse che ti conosco sembrerebbe che mi dessi della donna di malaffare sospirò, quindi Ma so però che tu sei una persona a posto, giusto devi darti una calmata. E poi sono un po’ troppo grande per te disse Non che l’età sia un problema per me, solo penso ci siano ragazze più adatte per una scappatella! l’avvisò. Arrossì però un poco, segno che quei complimenti erano comunque riusciti a far breccia nella sorella di Marcolfo, di certo non immune o resistente a tali generi di attacchi. Saranna, dal canto suo, non trovò l’amore bensì un dolce e paziente insegnante in Impastro, a quanto pare desideroso di formare una apprendista. Lo speziale prese a benvolere la curiosità della giovane, permettendole di assistere ad alcune sue preparazioni e istruendola nelle arti basilari dell’alchimia Che i veleni vedremo se potremo lavorarci su, ma per quelli ci vogliono mesi di addestramento le spiegò Che prima è opportuno imparare i fondamentali potè quindi elaborare alcune ricette, sfruttando la propria esperienza in cucina per imparare in fretta, con soddisfazione del suo maestro. Rebeppe, suo padre, non fu però altrettanto entusiastico, ammonendo la figlia Che vedo come passi un po’ troppo tempo dietro agli intrugli di quel ciarlatano commentò il genitore Sarebbe meglio tu ti dedicassi del tutto all’attività di famiglia, un giorno tua. E magari potresti guardarti intorno per qualche ragazzo. Che sei carina, sono sicura che ci sono giovani che ti prenderebbero in moglie. Che non ce ne è nessuno che ti piaccia mi pare strano giudicò accigliato. X Braccoraldo Braccoraldo fu un uomo impegnato. Andò a informarsi per un nuovo martello, oltre a valutare dove poteva montare una nuova casa. L’opera avrebbe richiesto mesi di tempo e i rigori dell’inverno non sembravano per niente prodighi a un simile progetto. In suo soccorso giunse però proprio Zippolo, nel corso della sua trattativa per il martello Perché non cerchi di riqualificarne una abbandonata? propose Se le fondamenta vanno bene potresti dover solo rifare gli infissi e verificare la tenuta del camino e dei sanitari spiegò, per poi grattarsi il mento Il problema è che di abbandonata c’è solo la casa del vecchio Falcetti, poraccio lui che il suo cane gli ha attaccato la rabbia E’ dalle parti delle fattorie. Oppure forse potresti sentire il Ciccio Panzone se vuole vendere la sua in centro città. E’ sempre dietro a lamentarsi di questo villaggio… se ne andasse in città, dico io! ringhiò. A favore della città e contro Ciccio Panzone vi era anche una inaspettata triade. Giambecco, Fra Crispino e Marcolfo non erano certo cultisti di qualche divinità della distruzione infiltrati per controllare il proprio fano nascosto nelle montagne, ma erano altrettanto cospiratori quando si trattava di cibo e bevande. Una rapida ispezione nel villaggio portò i tre a identificare un terreno dove poter costruire una casa, nella zona periferica, così come la vecchia casa del Falcetti, abbandonata e posizionata nell’area rurale dove si trovavano le altre famiglie di contadini. A parte ciò, essi dovevano ancora valutare con chi confidarsi, temendo spioni che potessero cercare di farsi belli agli occhi degli esattori, ma il seme di un complotto era stato piantato. Ma esso, come gli altri piani di quegli abitanti, sarebbe cresciuto nel rigido inverno del 23? X tutti
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Capitolo Uno – Il risveglio del male
Capitolo Uno – Il risveglio del male Sono passati sei anni da quando un gruppo di apprendisti Draghieri si trovava ad affrontare le insidie dei cunicoli dei goblin e fronteggiare la minaccia di Re Bolg e della Corona dell’Oscuro. Si dice che le situazioni di pericolo uniscano le persone. Tale detto vale anche per i draghi ed è una delle ragioni per quella riunione tra amici al chiaro di luna. Dopo anni di addestramento Zekaun, il suo compagno drago Tleuggheshaggar e gli amici draghi Dralium, Gixcaririxien e pure il poco ciarliero Xrovinsharaz hanno raggiunto l’apice della loro istruzioni. Nel caso di Zekaun, egli è stato in grado di imparare nuovi incantesimi e coordinare le sue azioni di attacco in maniera più efficace in allenamento. Nel caso dei draghi, gli anni di volo hanno perfezionato le loro capacità di coordinarsi con un cavaliere. Oltre a ciò, l’aria di mare e il buon cibo hanno portato i draghi a crescere forti e sani, irrobustiti e ora capaci di trasportare i loro compagni in volo. Un segnale che ha infine convinto i loro istruttori a organizzare per il trimestre successivo l’ultima parte della loro formazione e il loro esame finale. Per tale fase finale essi saranno seguiti da un Anziano in persona, che essi hanno saputo essere Tobias Goldstaff in persona. Un nome noto a loro, dato che egli fu la persona che anni prima riportò in vita Tleuggheshaggar dopo lo sfortunato combattimento con il perfido Bolg. Dal cuore pio e gentile, egli aveva accolto con gioia la richiesta del loro sergente istruttore di riportare in vita il drago d’argento, specialmente alla luce dell’impresa che essi avevano compito. L’impresa fu tale che proprio la adulta dragonessa d’oro dell’Anziano, la possente Fimmandelir, offrì uno dei diamanti dal suo favoloso tesoro, invidiato da tutti i draghi più giovani. Eventi che paiono avvenuti poco tempo fa per i presenti di quella piccola rimpatriata, un modo per esorcizzare l’annuncio ricevuto quel giorno. Per quell’occasione, il quintetto si è riunito fuori da Orlanis, scendendo di nascosto in volto al di sotto della grande rupe per raggiungere una piccola spiaggetta attigua, sfruttando l’occasione per poter trasportare Zekaun a dorso e non più tra gli artigli (cosa della quale il sarto dell’elfo sarebbe stato per sempre grato). Non destinati alla guardia, gli apprendisti non stavano infrangendo nessuna regola importante, non temendo di fatto sanzioni. Anzi, era risaputo che alcuni cavalieri e draghi anche di grado superiore, presi dalle passioni giovanili, usassero spesso quelle piccole isole di sabbia e roccia che costellavano i limiti di quella scogliera per consumare le loro attrazioni. Certo, quella dei cinque era più un conviviale tra amici, ricordando i momenti più spassosi, drammatici e intensi di quella missione inaspettata. Il tutto osservando il mare dell’ovest, illuminato dalla luna. Il Mare dell’Ovest, visto dalla spiaggia Questo almeno finchè un lampo illuminò per un attimo quella notte, come se il sole avesse fatto capolino in un battito di ciglio. Dopodichè il buio tornò, sostituito da un boato assordante. Alzando lo sguardo al cielo, essi videro una colonna di fumo levarsi in aria da Orlanis, illuminata da quella che sembrava la luce di mille torce in contemporanea. Qualunque cosa stava accadendo, non poteva essere nulla di buono. X tutti
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Capitolo 0: Il freddo inverno del 23
DM L’arrivo di dicembre fu accolto con una serie di delicate bestemmie da parte della maggior parte degli abitanti di Biadagialla, i quali stavano correndo e non certo per preparare dei regali. Chi mai penserebbe a feste e regali in un periodo così delicato, quando le scorte per l’inverno languono? Ovviamente non i cittadini del villaggio, i cui sforzi però non si rivelarono vani. Braccoraldo e Giambecco erano uniti nell’amore… quello verso rispettivamente Nocina e Patrigna. Forse proprio in virtù di questi sentimenti non espressi i due erano diventati ormai un tandem affidabile, tale da far di Colledoro la loro meta preferita. Il taglialegna era desideroso di impressionare la sua bella dopo i primi tempi di distrazione, la mente che vagava ai fugaci incontri in cui si erano stretti la mano e si erano scambiati baci sulle guance, arrivando una volta a sfiorarsi vicino alle labbra, una scena che avrebbe fatto venire un infarto a qualche vecchia comare. Se tale vittima fosse stata Cornelia, di certo Giambecco avrebbe stretto la mano agli amanti segreti. L’allevatore di capre, incantato da Patrigna, era deciso a farsi un nome e costruire la casa tanto decantata, scoprendo dal suo vicino di tavolo, il vecchio Ezioccio Forconi, che Il consulente matrimoniale è questo funzionario che aiuta le coppie a risolvere i loro problemi senza urlare e senza scapaccioni. Lo so, sembra fantascienza. Te lo dico io, Pipa. E’ roba da nobili e modaioli. Quando la mia moglie era ancora viva io ci avevo sempre l’ultima parola, con lei racconta. Alla domanda su quale fosse l’ultima parola, il Forconi specificò che essa era Hai ragione, cara. L’impegno dei due a Colledoro li vide tornare carichi di legna, con un maiale selvatico, un cinghiale ucciso e tre conigli catturati dalle trappole del duo. Un bottino eccezionale, frutto di un totale impegno della coppia a discapito dei loro mestieri. Fatto sta che metà dispensa fu riempita grazie al loro impegno. X Giambecco e Braccoraldo D’altro canto, l’altra metà non fu ignorata e la spedizione congiunta dei giovani Saranna, Marcolfo e Fra Crispino vide un seguito di aspiranti pescatori setacciare le acque e trarne i suoi frutti d’acqua dolce. Ben presto gerle di pesci furono portate a Biadagialla, mentre nuovi funghi furono portati e lavorati per estrarre tutto ciò che si poteva trarre da essi. Lo speziale Impastro, in particolare, trovò intrigante il coinvolgimento della giovane Saranna e la prese a benvolere, come una figlia da lungo tempo ritrovata Che ti mostro io come alcuni di questi funghi possono essere sfruttati spiegò. La giovane potè quindi avvicinarsi alla delicata arte dell’alchimia, informata sui processi naturali per creare acidi, antitossine e altri rimedi casalinghi Che alcuni in realtà non sono magici, ma la gente ci crede e allora fanno effetto. E’ come quando tu ci dai una pozione di fertilità a una donna che crede di non poter fare granchè e poi lei si sente tutta un fremito e allora ci fa l’amore con il suo uomo e in tempo zero rimane incinta. Io lo chiamo effetto placenta illustrò lo speziale, tra le varie cose. A destare particolare curiosità furono alcuni funghi Che questi il mio manuale dice che di solito nascono sottoterra e li usano gli elfi oscuri. Posso trarne qualcosa, ma fai attenzione. Maneggiare veleni è molto pericoloso, figliola mia ammonì, elaborando comunque un primo esperimento. X Saranna Ma da Lago del Cigno non giunse solo buon cibo, ma anche una soddisfazione personale. Marcolfo aveva ideato un piano per attirare la ninfa che ormai popolava i suoi sogni ed egli trovò in Frigirberto il partner per portare avanti questa sua tattica. I primi tentativi del figlio dell’oste di impossessarsi di un nastro per imbonire la creatura fatata si scontrarono con una minaccia terrificante, peggiore anche di un tornado e un terremoto messi insieme: sua sorella Patrigna. Sebbene bonaria con i clienti e dolce con i più, la sorella era territoriale come una leonessa per le proprie cose e per poco non defenestrò il fratello nel suo primo tentativo di furto. Dal canto suo, Frigirberto si dimostrò l’alleato ideale per distrarre la sorella il tempo necessario a compiere il ladrocinio di un nastro violetto. Fu allora che ci si appellò a un santo, ma non quello in cielo, ma al vin santo che Fra Crispino stava producendo. Terminata l’opera, infatti, egli potè dare una mano ai giovani distillando un po’ di idromele per l’occasione. Durante una delle spedizioni congiunte, il duetto di giovani arrapati tese la propria trappola, appostandosi come falchi per osservare la propria preda. Il destino (o forse un intervento divino) posero anche Crispino in zona, quando infine ella apparve. Fu solo per un breve istante, quando ella emerse dalle acque in tutto il suo splendore fatato, una giovane elfa dai capelli bianco-violetti, vestita con un abitino semitrasparente che offrì ai giovani una visione a dir poco accecante… La fata del lago Finchè non rimasero davvero accecati. Fu solo una dozzina di secondi di terrore che, per fortuna, riacquisirono la facoltà di vedere. Una risatina cristallina riverberava nell’aria, ma laddove essi avevano lasciato il boccale e il nastrino, ora non si trovava più nulla. Nulla, se non tre piccole fialette chiuse con all’interno un liquido rosato. Un ringraziamento della fata di quel lago per il loro regalo. Un regalo che essi scoprirono essere una delle pozioni tanto decantate nei racconti. X Marcolfo, Frigirberto e Fra Crispino I cuori dei giovani abitanti di Biadagialla, per un motivo o per l’altro si scaldò. E fu un bene. L’inverno era ormai alle porte. Tuttavia la dispensa era stata riempita e Ciccio Panzone, fedele alle sue parole più che per la sua capacità di mantenere il decoro davanti a del cibo, elargì ai più emeriti contributori una somma di danaro tratta dai fondi pubblici. Quale uso ne decidessero di fare, questa era una loro scelta. Fatto sta che quei contadini sentirono di essersi induriti in quelle rigide necessità. Essi avevano risolto ardui problemi nel loro mondo ed erano emersi vittoriosi e più forti di prima. La loro vita proseguiva come prima, forse solo un po’ più facile. X tutti.
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Capitolo Zero - L'addestramento dei Draghieri
DM Quando Dralium tira fuori con prudenza la corona dal tesoro, Hedec sbianca come se essi avessero presentato al nano la Morte in persona La Corona dell’Oscuro! esclama. Dietro di lui, perfino Zendirth pare agitarsi, un comportamento mai visto nel possente drago di bronzo. Il sergente istruttore sfrutta gli stessi metodi prudenti adottati dal drago nero per prendere la corona e inserirla nel suo zaino, per poi spiegarsi meglio Sapete che cos’è l’Ordine degli Oscuri racconta il vecchio nano E sapete come essi giunsero con i nostri antenati quando lasciammo Pangea per raggiungere Erra illustra Ciò che ancora i vostri maestri di lettura non vi hanno spiegato è quali strumenti avessero i membri di quella congrega. Non solo con la loro forza sarebbero stati in grado di poter mandare al collasso il nostro vecchio mondo. No, il loro empio dio, il cui nome non vi rivelerò ancora, poiché il solo pensarlo mi porta a rabbrividire spiega Donò ai suoi folli cultisti tre strumenti: una corona, uno scettro e un globo. Con questi strumenti egli elesse un suo araldo, con questi strumenti egli plagiò le menti più aperte e ne fece schiavi. Con essi egli seminò il terrore portandoci quasi all’estinzione racconta il nano Avete trovato un potere capace di cancellare una nazione. Ringrazio gli dèi che non avete provato a indossarla o toccarla solo con le vostre zampe o mani. Le conseguenze sarebbero state terribili, temo avvisa. Sospira quindi Informerò gli Anziani. Questo diabolico strumento dovrà essere messo sotto chiave e difeso strenuamente, in attesa di capire come distruggerlo. Avete fatto un buon compito. A maggior ragione, nessuno oserà sollevare dubbi sul vostro operato. Anzi, penso che abbiate ampiamente dimostrato le vostre capacità. Il vostro apprendistato proseguirà, ovviamente ribatte il nano, di nuovo arcigno Ma immagino che al termine dei vostri anni di addestramento potrete essere promossi. A meno che i vostri compagni non facciano idiozie, ovviamente aggiunge. Egli si tenne da parte dai festeggiamenti, meditabondo, ma per la prima volta le sue parole non contennero insulti rivolti ai loro confronti. Ben più solari furono gli abitanti di Vinhas. Dopo aver svolto i suoi rapidi affari con un Adan convinto di poter riqualificare quelle armature per degli halfling, il drago rosso fu l’anima della festa e l’idolo dei bambini. Assieme a Dralium, essi intrattennero grandi e piccini, in un festeggiamento che durò buona parte della notte. Quando anche l’ultimo abitante sbadigliò, prima di andare a nanna, essi ripartirono. Il loro addestramento speciale si era concluso, sebbene ancora anni li attendessero per diventare dei veri Draghieri. Tuttavia essi avevano svolto più di quanto anche i loro stessi maestri si aspettassero, facendosi un nome in tutta la loro “classe” di allievi. Alcuni dei compagni, tra i più melodrammatici (quindi bardi) predissero per loro un futuro pieno di avventure. Sei anni dopo, costoro avrebbero scoperto di aver avuto fin troppa ragione. X tutti
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All'ombra della frontiera
Mondravexis Le informazioni fornite da Hana su di sè, Amon e sul proprio mondo di origine, sono per me un motivo di parecchia riflessione Un altro piano, dunque. E con un sole verde. Beh, hanno buon gusto i loro dèi penso con una nota di divertimento. La loro missione, a quanto si scopre, è molto legata alla nostra e perciò decido di distendere anche io l'artiglio della diplomazia Temo che siate giunti troppo tardi, almeno per il disco di pietra racconto Da quello che ho capito, una entità del nostro mondo se ne è impossessata e l'ha sfruttato per generare o in un qualche modo potenziare un suo sgherro, il quale si presentava sotto il nome di Direttore racconto L'abbiamo ucciso qualche ora fa e il disco, apparso alla sua morte, è andato in frantumi spiego Potrebbe darsi che se il vostro mago è stato derubato, però, il suo ladro si trovi ancora qui. Catturarlo potrebbe essere perlomeno un modo per condurlo alla giustizia del vostro mondo, mentre noi ci libereremmo di un criminale. Pensate sia possibile cooperare, in questo senso? domando. Se però di cooperazione si può parlare, le successive domande di Hana mi fanno montare in rabbia e snudo i denti Nessun coboldo verrà mangiato, nè vivo nè morto! ringhio Non ho potuto salvarli, ma posso almeno garantirgli un minimo di decoro nella morte penso Essi sono esseri intelligenti Beh, più o meno E sono legati di sangue a noi draghi Ugh... che dura ammissione Vi sono cervi, cinghiali e altri animali dei quali potete rimpinzarvi, se davvero non potete farne a meno, ma non permetteremo che coboldi, umani e altri innocenti finiscano in pasto a voi. Badate bene spiego Posso capire che non conosciate bene questo mondo, quindi non vedete la mia come una minaccia, ma come un insegnamento. Se avrete dubbi su cosa mangiare, potremo spiegarvi per filo e per segno che cosa potete e cosa non potete trangugiare ammonisco Non hanno scuse. O con noi o contro di noi I coboldi verranno seppelliti. Essi di solito abitano i tunnel, quindi sottoterra potranno trovare l'abbraccio delle loro tane d'origine sentenzio.
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Capitolo 0: Il freddo inverno del 23
DM Quando la luce spariva sotto una fitta coltre di nuvole basse e la notte si faceva buia come la pece, davanti al camino, illuminati da una fioca luce proveniente da una lucerna, c’era ben poco da fare. Se l’Asino era pieno, tra amici di solito ci si riuniva nella stalla più grande. Ognuno portava la propria sedia e la propria lucerna. Gli uomini giocavano a carte, le donne chiacchieravano filando la lana, i giovani, sotto l’occhio vigile dei genitori, approfittavano di questa promiscuità per parlare d’amore. Ma chi si divertiva di più erano i bambini che, liberi come fringuelli saltavano a perdifiato sul fieno, oppure giocavano con le ombre prodotte dai lumi e, quando erano presi dalla stanchezza, ascoltavano le favole che venivano narrate da qualcuno che conosceva l’arte del racconto e li faceva rimanere a bocca aperta parlando di orchi, lupi, masche, streghe e castelli fatati. Gli argomenti, comunque, non differivano molto sia che ci si trovasse in osteria o presso degli amici: l’inverno che sarebbe giunto sarebbe stato rigido e la probabilità che il fiume gelasse non era da sottovalutare, sebbene fosse un evento che non capitava dai tempi del vecchio Pascolari. X Braccoraldo Braccoraldo fu chiamato agli straordinari per procurare legna a tutti, con Prippo che quella settimana parve tiranneggiarlo con particolare sadismo E muoviti, testa di legno! esclamava Sei bravo a mangiare il timballo di Nocina, ma per tirare giù un albero ci metti una settimana. Non ti pago per oziare! ringhiò. Braccoraldo non seppe dire se egli poteva avere pensieri profondi per avercela con lui, ma fu purtroppo una settimana poco produttiva per il falegname. Il fatto che Marcolfo fece meglio di lui fu tutto un dire. Il giovane trovò il modo di alleggerire il carico di lavoro, conversando con parecchi dei clienti. Incrociò diverse volte Frigirberto, come lui fautore di un grande interesse attorno alla mistica ninfa di Lago del Cigno. Se il sarto ricevette altri capelli da intarsiare attorno al suo bracciale, una vera e propria attrazione in quei giorni che valse alcune passeggiate romantiche e perfino qualche bacio da parte della giovane (e anche un po’ promiscua) Latrella, il figlio dell’oste potè parlare con alcuni anziani come il vecchio Abrazzo La fata del lago? domandò quando l’argomento fu sollevato Quando ero giovane una volta ci ho visto una ragazza che nuotava nel lago, sai? spiegò Ci aveva i capelli chiari, un po’ bianchi e violetti raccontò, confermando in parte l’identità di quei capelli Io ci ho ormai settant’anni e allora ne avevo dodici e forse proprio perché ero così piccino non si era preoccupata… o magari si era distratta… fatto sta che fu la cosa più bella che vidi nella mia vita. Le orecchie a punta, quel corpo… il vecchio sospirò Ma ormai sarà vecchia pure lei, no? A meno che non state a sentire quel vecchio rincoglionito del Pascolari che parlava dei suoi racconti doveva aveva visto ninfe a più non posso e che facevano rituali in primavera scosse la testa Quello c’ha i criceti in testa, ve lo dico io. Però sì, quella fu la prima volta che mi toccai dichiarò quindi Abrazzo. All’Asino fu anche risolta la diatriba tra la famiglia di Gastaldo e Barbera, con i Molinecchi che vennero redarguiti da diversi abitanti circa la loro eccessiva pretenziosità in quei tempi di crisi. In particolare le parole di Giambecco fecero arrossire il volto di Marchiano E’…. è una questione di principio, ecco disse, pur non suonando troppo sincero. A fare eco all’allevatore di capre giunse comunque buona parte della cittadinanza e alla fine fu accordato che i vinai avrebbero fornito il resto della dote appena possibile, dilazionando di fatto il pagamento nel corso della primavera successiva Pipa, non vorrai mica diventare consulente matrimoniale? Che se continui così ti vedrò partire per la città a far fortuna e dimenticarti del villaggio? scherzò Patrigna, servendo al suo tavolo un boccale di idromele Offre la casa, stavolta commentò. Anche l’umore in casa Boccali era migliorato molto da quando Fra Crispino era giunto con la sua prima partita di idromele fermentato, accolto quel giorno come un eroe locale dagli avventori, quasi come se egli avesse sconfitto un drago anziano che minacciasse l’intera città. Dopo settimane di duro lavoro, finalmente l’alcol poteva di nuovo allietare l’umore degli abitanti di Biadagialla e rallegrare almeno le fredde serate. X tutti X tutti.
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Capitolo Zero - L'addestramento dei Draghieri
DM Hedeck ascolta le parole di Dralium, per poi scrutare il volto di Zekaun. Varie emozioni sembrano attraversare il volto rugoso dell’anziano Draghiere, per poi guardare il corpo di Tleuggheshaggar a terra. Si avvicina al drago e si china su di esso, per poi appoggiare la mano sul collo d’argento della creatura. Rimane così per qualche secondo, prima di alzarsi Ciò che è successo stanotte esula da ciò che avevo in mente per voi. Sarà aperta una indagine interna, se non altro per capire che cosa possa essere stato così forte da mettere in difficoltà quattro draghi e un elfo. Apprendisti sì, ma pur sempre Draghieri dichiara. Zendirth avanza di qualche passo, facendo risuonare il terreno sotto le sue poderose zampe Possiamo portarlo da Tobias suggerisce con voce cavernosa, al che Hedeck annuisce lentamente Sì, riscuoterò quel favore. Portalo te con gli artigli, amico mio chiede al drago di bronzo, prima di rivolgersi agli studenti Statemi bene a sentire dice Lo scopo di questo addestramento era mettervi alla prova. Purtroppo nessuno si aspettava che artefatti potessero essere coinvolti in questo processo. Quando torneremo voglio che redigiate un rapporto scritto, che inoltrerò direttamente ai superiori assieme al mio. Anche Tleuggheshaggar ovviamente dovrà farlo notando le espressioni confuse degli studenti, Hedec inarca un sopracciglio, rivolgendosi quindi a Zekaun Soldato Azzurro, il tuo drago non è morto. O perlomeno non lo rimarrà per molto. L’Anziano Tobias Goldstaff, amico di mio padre, ha il potere di riportarlo in vita. Di norma le risorse sarebbero piuttosto onerose, ma i fatti di oggi… fa un cenno vago con la mano Sono eccezionali quindi va a concentrarsi su Dralium A questo proposito… avete parlato di un artefatto? Consegnatemelo subito, andrà consegnato quanto prima agli Anziani! ordina, di nuovo burbero. Zendirth sogghigna dietro di lui. D’altro canto, Hedeck non sarebbe stato così pressante in un momento di festa. Sebbene non potessero godere della compagnia del loro amico d’argento, almeno per un altro po’, il resto del villaggio di Vinhas fece festa quella sera, invitando i draghi a partecipare. Il birraio di paese offrì diverse botti agli assetat, mentre tre maiali da latte furono messi ad arrostire come spuntino per gli eroi. Il fatto di aver riportato salvi (anche con un po’ di fortuna) i due piccoli sani e salvi, aveva offerto a quegli apprendisti un assaggio dell’esperienza migliore dell’essere degli eroi. Perfino i negozi furono aperti loro, qualora avessero interesse a fare acquisti, con congrui sconti alla salute di quei valorosi. Per chi si infila (o cerca di infilare il muso) a “Il chiodo rovente” Per chi si infila (o cerca di infilare il muso) a “Cassaforte Straordinaria di Gylex” X tutti
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All'ombra della frontiera
Mondravexis Quando mi riunisco con il gruppo, scuoto la testa Purtroppo non sono stato in grado di capire granchè sulla runa ammetto, mio malgrado Odio quando non capisco qualcosa. Un buon studio è la chiave del successo sto per chiedere quindi a Gixcaririxien se egli ha avuto più fortuna di me con le tracce dei nemici, quando un insolito duo si fa avanti Il troll blu e il goblin! ringhio, evidenziando l'ovvio. Sebbene non sia stata la descrizione più letterale, è impensabile che quei due figuri non siano il loro obiettivo. Aggrotto però presto la fronte, notando come essi sembrino... diversi da come me li aspettavo Gixcaririxien sembra per la diplomazia penso, inarcando un sopracciglio quando noto il drago rosso cercare un pacato dialogo. Brontolo un pò, prima di ergermi alla stessa maniera, sollevando la testa con fierezza Il mio nome è Mondravexis, figlio di Vossirtath, figlia di Kallionastiryne! dichiaro, cercando di capire se ho mai visto creature di quel tipo. Anche se il rosso anticipa i miei dubbi sul fatto che essi non siano nemmeno nativi del Piano Materiale Non potrei spiegarmi in altro modo una tale ignoranza sulla nostra specie penso, vagamente offeso dai commenti del goblin. Avanzo comunque anche io una domanda In questa foresta vi sono pericolosi accadimenti. Ne siete forse coinvolti? chiedo.
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Capitolo 0: Il freddo inverno del 23
DM Novembre si avvia verso la sua conclusione e una cappa grigia inizia a permanere ogni giorno sopra Biadagialla. Le ultime belle giornate vengono sostituite da colori plumbei e spenti e la mattina il freddo si insinua tra le coperte dei popolani. L’aria delle montagne vicine non aiuta di certo, portando con sé venti di tramontana che portano le temperature anche vicine allo zero, tanto che in alcune giornate alcuni degli abitanti hanno dovuto rompere con il martello la crosta di ghiaccio sulla propria bacinella per lavarsi il viso, mentre alcuni dichiarano pure di aver dovuto far sloggiare i pinguini dall’armadio, rei di rischiare di morire di freddo ben presto, se quei cali di temperature fossero continuate. Se non altro, il lavoro industrioso degli abitanti di Biadagialla ha cominciato a dare i suoi frutti. Laboriosi come le api tanto care a Fra Crispino, Braccoraldo e Prippo sono stati tra i primi a portare a termine uno dei compiti, riparando nel giro di una settimana il tetto di casa Foraggi, garantendo alla famiglia dell’anziano Girlo un cospicuo risparmio in termini di legna Lo so io che se non era per te, Prippo sarebbe ancora lì a misurare il legno per la riparazione commentò Nocina, dando un sorriso e un buffetto al giovane apprendista, invitandolo per diverse sere a cena da loro. Forse proprio tali premure resero il falegname tra i più operosi del villaggio. La visita al lago, perorata da Saranna, Marcolfo e Frigirberto, dà invece risultati più altalenanti. Sebbene Frigirberto riesca infine a creare il suo bracciale dal capello spartito e farne un elegante ornamento in stoffa che attrae l’attenzione curiosa di molte donne, la ricerca di veleni si dimostra infruttuosa. La mancanza di esperienza in un tale settore si fa sentire e il rischio di avvelenare o (peggio ancora) avvelenarsi, costringe il trio a desistere da quei tentativi. Pure la ricerca di questa fantomatica ninfa, presente nei pensieri dei maschietti in particolar modo, si rivela frustrante. Ancora una volta essi ricevono un cesto di frutta inaspettato, oltre a trovare tracce di quella che anche altri presenti possono confermare come una esile figura scalza, alta quanto una giovane donna. Addirittura, in certi momenti, hanno perfino la sensazione di udire delle risatine femminili, per quanto essi non siano in grado di capire da dove provenga tale suono, dato che ogni volta che si recano su quella che essi ritengono la fonte non trovano… il nulla. E laddove la dispensa viene arricchita di qualche mela in più e dei pesci raccolti dai popolani accompagnatori, i giovani trovano maggiore profitto lavorando alle attività di famiglia. Filoni di pane e minestre vengono servite e qualche soldo si aggiunge alle loro scarselle. Il contatto con la natura, per contro, è amico di Giambecco e Fra Crispino. Sebbene Asmodeo si dimostri fin da subito un becco dal pessimo carattere, tanto da ricordare al Pipa la propria madre, egli riesce a domare ben presto il suo caratteraccio alla vecchia maniera, ovvero con nerbate e bastonate, le quali si rivelano anche un piacevole antistress da quei patetici momenti in compagnia della genitrice. Il lato femminile fu assai più prodigo, specie quando ricevette una carezza da Patrigna, un extra al pagamento ottenuto in aggiunta ai soldi che insistette per dargli per quelle trappole per uccelli che avevano il vizio di scagazzare sull’ingresso dell’Asino Bagnato Comunque ho visto come guardavi Patrigna, eh! ringhiò una sera Cornelia a tavola Che tu credi che una bella ragazza come lei possa interessarsi a un citrullo come te? scuote la testa Mi fa felice solo che non vai in giro con quella Saranna e quelle… come lei! Sì, hai capito che cosa intendo! Bisognerebbe essere ciechi per non notarlo, è proprio davanti alla faccia! Quelle come lei sono marce di natura, abomini! sibilò E’ mancina, ne sono sicura! La mano dei diavoli, altrochè! precisò, stemperando ogni equivoco su possibili problemi razziali. Chi invece non ebbe problemi ad accettare nuove persone fu Fra Crispino, il quale con le sue avveniristiche tecniche riuscì a rintracciare un alveare di api, le quali scoprirono ben presto di trovarsi sotto il giogo di una regina decisamente nuova, più grassa e premurosa. Il frate riuscì ben presto a raccogliere un primo vaso di miele, con un solido corredo di pappa reale e propoli, prelibatezze queste ultime che gli anziani con meno denti iniziarono a prenotare. Tuttavia non tutti sono felici, in quanto una nuova rivalità sta imperversando in paese. La famiglia del giovane Gastaldo Molinecchi (Matrona Fredora e Marchiano, contadini) ha una disputa con la famiglia della giovane Barbera (Matrona Cagnina e Chianto, vinai) circa la dote di quest’ultima. La famiglia del Gastaldo sostiene che essa doveva comprendere tre lenzuola, tre federe, quattro asciugamani, una pentola, una padella e due paia di posate. Il Chianto ribatte che i loro mezzi sono limitati e possono garantire solo due lenzuola, due federe, due asciugamani e uno spremiagrumi. Matrona Fredora ribatte che è una miseria. Matrona Cagnina ribatte che per quanto è brutto Gastaldo possono aggiungere un sacco per coprirgli la testa. Tali interazioni hanno portato più volte a piccole risse, specie tra i genitori, con i figli più spesso visti a piangere in un angolo. X tutti X tutti.
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Capitolo Zero - L'addestramento dei Draghieri
DM I goblin superstiti non rimangono tali a lungo, non quando la furia di Zekaun si abbatte su di loro. Dopo l’assalto dell’elfo, solo blocchi di ghiaccio con all’interno frammenti dei goblin sono tutto ciò che testimonia la fine di quello scontro. Su suggerimento di Dralium, gli aspiranti Draghieri raccolgono la corona badando bene di non toccarla, aggiungendola allo scrigno lì presente. Dato lo stato di morte di Tleuggheshaggar e le condizioni dei bambini, tutti i presenti si trovano alla fine coinvolti per portare fuori l’unica salma e i due fortunati superstiti, per quanto ancora incoscienti. Alla fine, però, tutti riescono ad emergere da quella pericolosa oscurità. Usciti dalla collina, fiaccole e torce li attendono, seguiti da un forte sbattere d’ali che preannuncia il pesante atterraggio di Zendirth e del suo cavaliere Hedeck. Egli appare pallido mentre il resto dei presenti, buona parte della cittadinanza di Biadagialla, si è lì riunita Che c***o è successo lì dentro? Il rumore era talmente forte che avrebbe risvegliato i morti! sibila il sergente istruttore, smontando dal suo nobile drago e avvicinandosi agli studenti. L’ombra di un sorriso sembra vagare sul suo volto, una delle sue rarissime manifestazioni di emozioni positive, alla vista dei corpi ancora in vita di Piattola e Untino. Ma ben presto egli pare avvampare alla vista del corpo di Tleuggheshaggar CHE C***O E’ SUCCESSO? SOLDATO AZZURRO, PERCHE’ IL TUO DRAGO E’ PRIVO DI VITA? PERCHE’ IL SOLDATO BIANCANEVE E’ CONCIATO DA FAR SCHIFO AGLI OTYUGH? PERCH- per fortuna altre grida, ma di gioia, prorompono dalle famiglie di Piattola e Untino, la commozione che li sopraffà mentre si gettano sui draghi per ringraziarli e prendere in consegna i figli Grazie! Grazie! Oddio, non ci speravamo più…. singhiozzano, mentre applausi si levano dagli abitanti SIETE DEGLI EROI!! esclama un anziano, sventolando il proprio bastone. Solo lo sguardo di Hedec rimane torvo, un misto di rabbia, incredulità e curiosità. X tutti
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All'ombra della frontiera
Mondravexis Speravo che il peggior scenario non si fosse realizzato, ma purtroppo ben poco è rimasto al villaggio dei coboldi Sia maledetto per sempre il Direttore e colui per il quale lavora commento in tono afflitto, scuotendo la testa mentre vago in quella desolante scena di morte Volevo e potevo creare qualcosa di grande per loro... e sono finite vittime senza purtroppo nemmeno avere un'idea chiara di che cosa li ha colpiti penso avvilito, rimuginando sul fatto di aver fatto o meno la scelta giusta. Ascolto quindi la giusta rabbia di Gixcaririxien e i suoi propositi, i quali hanno il mio pieno appoggio Sarò felice di darti una mano nello smembramento di colui che orchestra questo terrore sulla foresta, Gix commento Questa strage non era assolutamente necessaria. Nessun drago... a parte, vabbè, Doom Queen... avrebbe avuto ragione di fare un simile scempio giudico. A quel punto, sul suggerimento di analizzare la runa, mi mostro partecipe D'accordo, ma badate di rimanere a distanza. Certe rune possono contenere pericolosi incantesimi. Non vorrei fosse una trappola. Nel qual caso, meglio che sia solo io a subirla suggerisco, per poi recarmi verso l'oggetto di studio e cercare di riconoscere dai minimi dettagli della sua composizione, cercando di non leggerla, il suo scopo.
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Capitolo 0: Il freddo inverno del 23
DM X il gruppo di Colledoro X il gruppo di Lago del Cigno Il ritorno a Biadagialla delle due spedizioni fu accolto con somma curiosità da parte dei concittadini di Biadagialla. Il primo gruppo a fare ritorno fu quello di Colledoro, il quale fu accolto con particolare trasporto quando nuove capre furono avvistate, legate al retro del carretto, mentre Braccoraldo faceva bella mostra di sé sopra una grossa catasta di legna. Quando però anche il gruppo di Lago del Cigno li raggiunse, la presenza di ceste di funghi e frutti di bosco scatenò fantasiose idee su come tali frutti prelibati sarebbero stati presenti alla tavola dei contadini. Gli abitanti, nel frattempo, non erano stati inoperosi: i contadini avevano continuato a curare i loro campi alla ricerca di ogni risorsa sfuggita agli avvoltoi travestiti da esattori, così come altri stabilirono una lista di problemi da risolvere per i vari esperti artigiani e vivandieri. Fu stabilito un inventario delle materie prime a disposizione e valutate delle zone di caccia per cercare conigli. L’inverno stava arrivando, ma loro non si sarebbero fatti trovare impreparati (forse). X tutti.
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All'ombra della frontiera
Mondravexis Come Gixcaririxien, anche io rimango sbalordito dalle implicazioni della dipartita del Direttore Per mille tesori! esclamo, arrovellandomi la mente con le numerose informazioni ricevute. Si sa, ogni buon drago non può resistere al fascino di un enigma e qui ci sono MOLTI elementi su cui ragionare Disco di pietra.... altro drago... annuisco a più riprese alle ipotesi del drago rosso Non mi aspettavo certo che tutti i draghi avrebbero deciso di allearsi con la Nuova Alba, ma nemmeno di schierarvisi contro così apertamente commento Sì, direi che è imperativo informare la Nuova Alba, così come recarci dai coboldi il prima possibile. Dobbiamo capire se vi sono altri dischi o potenziali scagnozzi nella foresta, anche perchè la nostra priorità rimane la salute delle persone innocenti. Quindi dovremmo prima occuparci della loro sicurezza e solo dopo avvisare i nostri superiori opino. Espongo il tutto mentre rimango sospeso in aria, lasciando che Gix si dedichi alle ricerche Narguldrid, tu che ne pensi? domando quindi alla dragonessa bianca Dalle terre elfiche sai nulla su questi dischi o su entità a noi ostili?
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Capitolo Zero - L'addestramento dei Draghieri
DM La battaglia infuria all’interno di quella collina, ma sopra il ruggito di quello scontro, le urla di Bolg sono quelle che si riescono a sentire di più, specialmente quando Gixcaririxien riesce ad azzannargli la gola GRUAAARGHH!!! latra all’aria, sventolando i pugni. Come un cane rabbioso, il drago rosso non sembra pronto a cedere nemmeno un centimetro di terreno fino a che l’orco non sarà una pozza di sangue, le mani dell’orco che vanno quindi a stringersi attorno al collo corazzato del drago, cercando di opporre resistenza. Questo gesto, però, è in realtà favorevole al gruppo. Ciò infatti permette a Zekaun e Xrovinsharaz di preparare la controffensiva e, dopo un altro fastidioso assalto dei goblin, puntare le fauci non solo del drago verde, ma anche quelle di un rianimato Dralium direttamente contro la figura del re dei goblin, senza nemmeno il rischio di poter accidentalmente colpire Gixcaririxien. Il ruggito collettivo nero e verde permettono a Bolg di vedere le loro figure un’ultima volta prima di venire investito da una getto di acido corrosivo e una esalazione nervina AAAAHHHHHH!!!!! l’urlo di Bolg è oltre la scala producibile da qualsiasi paio di polmoni umanoidi, talmente forte da spaccare i timpani ai goblin, i quali sono costretti a gettare le armi a terra per la paura. Il soffio di Dralium spezza a metà l’orco, tranciandolo all’altezza della vita, mentre la parte superiore è ormai una maschera irriconoscibile di muscoli esposti, pustole ed escoriazioni. Un rantolo sanguinolento è tutto ciò che l’autoproclamatosi re riesce ad esalare, il corpo che crolla a terra con un doppio tonfo, la corona che rotola vicino alle zampe di Gixcaririxien. Re Bolg è morto. Le grida di dolore dei goblin sono ora grida di pianto. Essi puntano le dita sottili contro le armi a terra, per poi esibire un piccolo forziere dietro il trono (il tesoro del re) prostrandosi al cospetto dei vincitori e strisciando come vermi berciando nella loro lingua natìa, in gesti che sembrano supplicare pietà e clemenza. Eppure, nemmeno per i vincitori quel successo è del tutto tramutabile in una festa. Purtroppo, il sapiente Tleuggheshaggar non respira più, sfortunata vittima dalle scaglie d’argento di quel terribile confronto. Iniziativa e azioni X tutti
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Capitolo Zero - L'addestramento dei Draghieri
DM Grida, ruggiti e imprecazioni sono la colonna sonora di quello scontro, inframezzata di schiocchi di mascelle e lame che cozzano contro scaglie. Pur con due draghi in meno, Gixcaririxien si scaglia contro l’orco con tutta la sua furia, mordendolo all’avambraccio destro e strappando un grido di dolore al suo proprietario AAHHH! BRUCIA, C***O!! ruggisce Bolg, sollevando pugno ma arrivando a fermarsi, chinando leggermente il capo come se la voglia di combattere fosse calata in lui. Zekaun però non ha il tempo di festeggiare, né di sollevare le mani per avvisare Xrovinsaraz del fatto di essere riuscito a plagiare la mente dell’orco, che un trio di dardi magici colpiscono alla schiena l’autoproclamato re, scavando tre ferite che unite alle altre portano in ginocchio il resistente nemico. L’assalto, però, ha spezzato anche l’incanto dell’aspirante cavalierie elfo, rendendo se possibile Bolg ancora più furioso GRAAAAHHHH!!!! grida, gli occhi che paiono avvampare SQUARTATELI TUTTI!!! ruggisce, i goblin della sua guardia che si gettano di nuovo sul drago verde, imprecando e ridacchiando nella loro gutturale lingua. Ma se il primo riesce a trafiggere l’ala destra di Xrovinsharaz, il destro viere spedito a terra da un’artigliata E TU LASCIAMI ANDARE! ruggisce Bolg, sferrando pugno alla gola di Gixcaririxien, senza però sortire effetti HO DETTO LASCIAMI ANDARE!!! ripete urlando l’orco, colpendo all’occhio destro il drago rosso, il quale si ritrova ora accecato da esso, la mente che pare sballottata all’interno del cranio dalla potenza del colpo. Il re degli orchi ansima, i colpi che paiono finalmente sortire il loro effetto, il leader ferito e caracollante dopo tutti quegli assalti. Ma egli è ancora in piedi, pur con quelle difficoltà Feccia… Morirete! Mappa, iniziativa e azioni X tutti
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All'ombra della frontiera
Mondravexis Inarco un sopracciglio quando sento quella sequela di promesse. Certo, la promessa di tesori incommensurabili non mi lascia indifferente, ma sono assai scettico e le parole di Gixcaririxien mi riportano ben presto alla realtà Mai fidarsi di un nemico messo alle strette... giusto penso, per poi annuire e vedere Narguldrid avvicinarsi. Lascio a lei l'onore di smembrare il Direttore, quindi spalanco le ali e spicco il volo per affiancarmi al drago rosso Ben detto, Gix! Andiamo! Non so se abbiamo risolto tutta la situazione, ma almeno uno dei pericoli è stato abbattuto. Temo però non sia ancora finita, a giudicare dalle storie sul goblin e il troll... dico, riferendomi alle misteriose figure citate da Nokli e Twik.
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Capitolo Zero - L'addestramento dei Draghieri
DM Gixcaririxien e Tleuggheshaggar scattano in direzione di Bolg, furiosi per l’assalto subito dal loro compagno drago, così brutalmente messo al tappeto. I due planano per la grotta fino a dare copertura al drago nero, eruttando fiamme e ghiaccio contro il leader dei goblin AAAAARGGHH!!! grida l’orco, sventolando le mani in mezzo alla fiammata emessa da Gix e spento nella maniera più dolorosa possibile dal drago d’argento. Egli sembra barcollare, ma il potere della corona sembra aver donato a questo monarca una capacità di assorbire i colpi incredibile, sufficiente a rimetterlo ben presto sulle gambe… ma soprattutto a proteggerlo efficacemente dall’assalto magico di Xrovinsharaz, il quale si vede la strada sbarrata da bastioni psichici immensi. L’assalto pare però mettere comunque in allarme il re degli orchi, che latra ordini ai suoi due subalterni rimasti E’ UN MAGO! ATTACCATELO! bercia, i due goblin che lasciano gli ostaggi per gettarsi sul drago verde e crivellarlo di colpi, un fendente che scava una ferita sulla coda di Xrovinsharaz. Un colpo che forse Tleuggheshaggar preferirebbe al pugno che lo colpisce al ventre, spezzando diverse scaglie e rimbombando sulla sua mente in una cacofonia di dolore. Ma se egli si aspettava il colpo, il secondo uppercut alla gola lo coglie impreparato e la sua mente viene investita da una ragnatela oscura che lo getta a terra, anch’egli privo di sensi, riverso quasi sopra Dralium. Bolg si fa scricchiolare le nocche, prima di fissare con occhi fumanti Gixcaririxien DOVE SAREBBERO I PEZZETTI? QUI VEDO SOLO DRAGHI CHE CROLLANO COME FUSCELLI! FATTI SOTTO, GRADASSO!! Insulta, piantandosi in posizione per accogliere il drago rosso. Mappa, iniziativa e azioni X tutti
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Capitolo 0: Il freddo inverno del 23
DM X il gruppo di Colledoro X il gruppo di Lago del Cigno X tutti.
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All'ombra della frontiera
Mondravexis Manco il colpo e mi trovo colpito duramente dallo scheletro, ma fortunatamente Gixcaririxien riesce a portare lo scontro dalla nostra parte con una fiammata che probabilmente sarà stata vista anche dalla sede all'interno della Repubblica di Balto Bel colpo, rosso! penso, annuendo e infine planando di nuovo a terra quando il Direttore sembra aver perso tutta la sua spavalderia e ora chiede una resa Credi che le lusinghe ti terranno in vita? ruggisco, piombando con una zampa sul petto del nemico, deciso a tenerlo bloccato per bene a terra e rivolgere quindi lo sguardo ai propri compagni State tutti bene? domando per poi sbuffare Questo verme implora pietà, ma non vedo perchè dovremmo concedergliela dico Portare la pace a volte richiede azioni decise e penso che chi fosse pronto a minacciare la vita di una tribù di coboldi non meriti indulgenza espongo Per quanto mi riguarda i suoi crimini sono già passabili di una condanna a morte, che se volete mi posso anche offrire di eseguire sul posto, sempre che Narguldrid non preferisca altrimenti convengo, concedendo nel caso l'opportunità alla dragonessa bianca di vendicarsi Dopotutto, come si dice, prima le signore penso.
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Capitolo 0: Il freddo inverno del 23
DM X il gruppo di Colledoro X il gruppo di Lago del Cigno X tutti.
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All'ombra della frontiera
Mondravexis Osservo l'andamento dello scontro, i sensi confusi dagli assalti del Direttore Accidenti... non ha senso... no, concentrati! penso, scuotendo il capo per guardare la battaglia infuriare. Narguldrid arretra terrorizzata, motivo per il quale mi spingo avanti in prima linea per darle il cambio Vengo io ad aiutarti, Gix! ruggisco, fendendo il terreno con le mie zampe e prendendo il volo, deciso ad effettuare una planata in direzione del Direttore. Osservo con la coda dell'occhio il drago rosso caricare il proprio soffio, così decido di inclinare le ali per seguire una corrente ascensionale la quale, in ogni caso, mi porterà ad allontanarmi subito dall'area della potenziale esplosione generata dal mio compagno Mordi e fuggi... e speriamo anche di uccidere penso, spalancando le mie fauci verso il corpo del demoniaco nemico Te la faccio vedere io una rapida perdita di peso! tuono, pronto a strappare un pò di carne dal suo fianco.
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Capitolo Zero - L'addestramento dei Draghieri
DM Il silenzio cala alle parole di Zekaun, i goblin che guardano confusi e spaventati i loro nemici prima e Re Bolg poi. Egli si passa una mano sul mento, infiggendo il suo sguardo sull’elfo, come a scrutarlo a fondo. La sua corona pare pulsare maggiormente, il fumo magico attorno a lei che si intensifica per un attimo, come una fiamma violacea sulla quale fosse stato gettata una fascina a ravvivarla. Una immagine che riporta alla mente Tleuggheshaggar alcuni racconti riguardo pericolosi artefatti dell’Ordine degli Oscuri. Imbevuti dal sacrificio di numerosi anime innocenti, questi artefatti di pura malvagità potevano portare anche il più nobile degli animi a compiere crimini atroci, così come a rinvigorire corpo e mente di chi ne indossava uno. Tu menti dichiara l’orco Non riguardo il farmi fuori, quello sono sicuro che sei sincero. Ma non penso davvero tu ignoreresti questi frugoletti sogghigna Un buon Draghiere non penso ignorerebbe la vita di un innocente e voi non mi sembrate pessimi Draghieri. E’ una ipotesi non sicura al 100%, ma sono convinto a un buon 80%... una percentuale che mi basta! Risolveremo la cosa alla vecchia maniera, dunque! E forse ne uscirò da qui con un’armatura in scaglie di drago! dichiara, sollevando la mano e abbassandola per dare l’ordine ai suoi scagnozzi. Prima che però la mano dell’orco cali del tutto, un guizzo di ali vede Dralium scattare più veloce di tutti, coprendo con un rapido volo la distanza che li separa ed eruttare un fiotto di acido contro due dei goblin carcerieri e Re Bolg stesso, il quale ha giusto il tempo di tuffarsi in parte dietro uno dei suoi scherani, uscendone solo con una gamba mezza urticata, ma un risultato molto migliore delle pozze di ossa e pochi muscoli rimaste. Purtroppo, pure il coraggio e la rapidità del drago nero non sono sufficienti a impedire ad altri due goblin di trafiggere rispettivamente al costato e alla schiena Untino e Piattola, i quali cadono a terra tremanti, i vili goblin che si mettono quindi dietro di essi, come a schermarsi da eventuali altre iniziative dei draghi. Di ciò se ne bea un altro goblin, il quale si avvicina abbastanza da accoltellare al fianco il drago nero, un attimo prima che un pugno crepitante di fumo violaceo, simile a quello emesso dalla corona, non lo colpisca al muso, dislocando la mascella del drago nero, il quale crolla a terra privo di sensi. Bolg, autore del colpo, pone quindi uno stivale sopra il corpo inerme del drago nero, osservando i Draghieri rimasti E’ tutto qui ciò che sapete fare? li schernisce Mappa, iniziativa e azioni X tutti