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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM Ridotti alla metà dei loro effettivi, per i Guardiani Planari la fuga parve l’unica speranza. Celeste si incaricò di quel compito, unico baluardo di speranza per quella situazione come non aveva mai vissuto nella propria vita. Aveva visto vedere Trull cadere molte volte, certo… e ormai alle dipartite di Maxillium si era abituata ma ciò era nulla in confronto alla morte (e non-morte) che aleggiava nell’aria. Coordinando Bainzu e Gunnar nell’ultimo disperato tentativo, ella trascese le leggi del tempo e dello spazio traendo i corpi dei suoi compagni e tutto ciò che poteva servirle per ricostruire il dopo. Perché DOVEVA esserci un dopo, Celeste Borealis aveva sempre creduto in ciò e non si sarebbe arresa ora. La speranza che ella portò si manifestò con i suoi incredibili poteri ed ella alla fine riuscì a riunirsi ai suoi compagni e prenderli per mano (Pisittu miagolò disperato porgendo le zampe senza nulla da ridire) e insieme i tre sopravvissuti, i due caduti e il gatto poterono tornare nel Teschio di Paithah! X Celeste Bainzu e Gunnar batterono le palpebre, confusi. Perché erano ancora nella tenda di Azrique? Parecchie cose non tornarono ai due nativi di Arth, che notarono subito delle pesanti, pesantissime incongruenze. Celeste non era lì con loro, ma era riversa a terra, la gola squarciata. Azrique non era più nella sua stessa posizione e, cosa ancora peggiore, un diavolo alto quanto un ogre e dalle larghe ali rosse e denti affilati era ora presente al centro dello scontro Io ho fatto la mia parte, stregona dichiarò. Bainzu capì quindi che Azrique doveva aver richiamato il tremendo abitante degli Abissi per cambiare la realtà quel tanto che bastava affinchè Celeste avesse la peggio. Il suo tentativo di spiegarsi gli morì in gola, come il suo fiato Un altro umano! sibilò la voce di Malvan quando il coltellaccio nelle sue mani colpì la schiena del druido non una, non due, non tre, non quattro, ma ben cinque volte E con te siamo a tre! furono le ultime parole che Bainzu Daddore udì, prima di crollare a terra. Mentre egli sentì la vita uscire dal suo corpo potè sentirsi però in pace con sé stesso. Non era fuggito, fino alla fine. Se egli era caduto nel percorso, il termine di esso era stato degno dell’eroe che era giunto all’inizio. Pisittu ruggì e Gunnar si preparò a tentare almeno di vendicare il compagno. Ma pure quella soddisfazione gli venne tolta. I Generali dissolsero con facilità la barriera eretta dall’appena caduto compagno, sciamando in massa sull’eroico mezzo-gigante. Sventolando il proprio maglio con più foga di quanta ne avesse mai avuta nella sua vita, egli tentò di deviare i colpi che tuttavia raggiunsero il suo corpo, fiaccandolo uno dopo l’altro. Quando l’ascia di Maxillium colpì la sua schiena uno dei generali commentò E’ molto resistente, bene! i pugni ricevuti fracassarono ossa, ruppero la mandibola e fecero collassare un polmone, ma egli non crollò. Egli ebbe appena la visione di un altro avversario, armato di spadone, incombere su di lui prima di trafiggerlo al cuore Hai il mio rispetto. Ora riposa, guerriero. Avrai presto altre battaglie a cui pensare lì ebbe fine la vita di Gunnar detto Artigli di Sangue. Pisittu arretrò, unica rimasta. Fuori dalla tenda un comandante vampiro udì un grido strozzato, quindi tornò il silenzio. Non vi erano più viventi che minacciavano la vita di Azrique Malfaisance, colei che aveva portato devastazione ad Arkossa e privato Arth di cinque dei suoi campioni. Riepilogo X tutti
  2. DM Mai prima d’ora i Guardiani Planari si erano trovati in una situazione talmente difficile. Essi avevano affrontato belve più feroci del tarrasque, gli abitanti del Piano Elementale del Fuoco e i coboldi più potenti del Multiverso. Eppure lì, nella tenda di Azrique Malfaisance, i campion di Arth erano costretti ad arrancare. Osymannoch dovette decidere in fretta: aiutare e rimanere o aiutare e fuggire? Scelse di combattere, di dare un’occasione ai suoi compagni. Ma finì per pentirsene, quando le difese dei temibili generali, di Malvan ed Azrique in persona negarono rapide ed efficaci ferite sui loro corpi. Bainzu richiamò il potere dei cieli, Sophia puntò a disintegrare (nel vero senso del termine) le mummie, ma nulla fu sufficiente. Essi sembravano quasi refrattari alla magia. La pioggia di rose non fu in grado di danneggiare tanti generali quanto il druido avrebbe voluto, ma fu sufficiente per irritare la Regina Lich A terra! berciò puntando un dito ed esclamando una parola di potere assoluto. Essa era una formula magica rara, costituita dalla parola stessa che indicava la magia. Azrique utilizzò tale artifizio per spezzare la trama stessa dei dweomer di tutto ciò che si trovava nei pressi del punto d’impatto. D’un tratto Bainzu, Pisittu, Gunnar e Sophia ripresero il loro aspetto usuale (la barda riuscì a malapena a cadere in piedi) e come ebbero modo di scoprire in seguito svariati loro oggetti magici erano ora diventati comuni oggetti Ecco, così! Strisciate come scarafaggi! commentò la lich avvicinandosi. Se Atene piangeva, Sparta non rideva. Maxillium aggredì uno dei generali, che bloccò la sua arma spirituale con semplici movimenti di polso mentre impugnava l’ascia Non male, ma devi migliorare ancora ragazzino commentò, prima di restituire il favore con una scarica di colpi che investirono il petto, le spalle e i fianchi del cacciatore di taglie Bah, un’arma indegna… commentò il generale, mentre il suo compagno investì di pugni Maxillium. Ben altra opinione ebbero gli avversari di Celeste, la quale ruggì tutta la sua frustazione con un pugno che investì in pieno lo stomaco del ladro di Cuore Nero, con un impatto talmente forte da fratturare alcune delle costole dell’avversario Off! esclamò, gli occhi che tuttavia brillarono di malizia Sei una dura, sarai un’ottima tenente! il generale quindi investì Celeste, la quale si trovò ad essere trafitta da parte a parte dalla sua stessa arma, sollevata da terra e scossa mentre la lama che non l’aveva mai tradita era ora rivolta contro di lei Niente male questo sciocco pezzo di metallo commentò liberando Celeste, la quale fu afferrata per i capelli e colpita a pugni in faccia da un altro generale, il cui temperamento sembrava però più orgoglioso Idiota! urlò, per poi investirla con una serie di pugni sul volto Noi eravamo quasi dei in vita! Tu, una mortale, osi sfidarci? lo scricchiolìo delle ossa rotte di Celeste poteva essere udito anche fuori dalla tenda. Gunnar parve trovare maggiore successo contro Malvan, colpendolo al volto e ad una spalla, l’essere che sibilò contro di lui Testa d’uovo? lo scontro tra i due però non proseguì. Quando Sophia e Bainzu fecero la loro riapparizione, Malvan si leccò le labbra Umana!! rise follemente, per poi compiere una serie di capriole silenziose, evitando il maglio di Gunnar e gettandosi sulla barda. Ammazzate la ragazzina e il lich! ordinò Azrique. Mai ordine fu eseguito con maggiore spietatezza. Se l’Inatteso era sopravvissuto a due Rovine, questa volta tre generali emersero dalla pioggia di rose e puntarono le dita contro Osymannoch, il quale venne investito da tre ondate di antico potere millenario Kharab Alhayaa! gridarono all’unisono. Le esplosioni che ne seguirono lasciarono dietro di sé solo gli oggetti e un mucchio di polvere dove poco prima si trovava il lich dei Guardiani Planari. X Osymannoch Sophia non se la passò meglio. Nonostante la buona volontà di Gunnar gli avversari sciamarono su di lei, guidati da Malvan in persona, che sembrava un bambino a cui fosse stato regalato un giocattolo in voga. Pugni, pugnalate e ondate di elettricità investirono la nativa di Radura Arcobaleno, circondata e sottomessa da un gruppo di uomini che volevano solo la sua morte. Una morte che ella sentì scorrere anche dentro di sé, mentre le ferite sul suo corpo aumentavano sempre di più e il sangue era sempre meno… Riepilogo X tutti
  3. DM I Guardiani Planari non accolsero per niente bene l’omicidio gratuito di Bastian, il quale non ebbe nemmeno diritto a un minimo di rispetto. Il suo killer trasse da terra il suo arco, per poi afferrare una delle caviglie e trascinarlo via come fosse un sacco delle immondizie troppo pesante. L’essere tornò tra le ombre da cui era sbucato. La protesta di Bainzu ottenne risposta solo da Hazim, il quale scosse la testa Io sì, ma gli ordini della Regina sono assoluti si limitò a dire Noi possiamo solo ubbidirle. Azrique Malfaisance si schiarì la gola (o perlomeno quello che ne rimaneva) e ascoltò le domande di Osymannoch Dunque anche voi interessati a questa sit- le parole morirono in gola alla lich quando Maxillium e Celeste estrassero le armi, pronti a vendicare Bastian Dunque avete scelto… morte commentò. In meno di un battito di ciglia i generali e Malvan furono loro addosso. Se perfino il sapiente Osymannoch aveva avuto dubbi sulle loro origini, fu presto chiaro come i generali dell’esercito di Azrique Malfaisance fossero combattenti formidabili, non solo dotati di una velocità e una forza sovrumani, ma anche di straordinarie capacità magiche. Mentre uno di loro recitava una litania che rese ancora più veloci i suoi compagni, due bersagliarono Bainzu con una tempesta di fulmini che colpì anche il resto dei compagni di squadra del druido. Sophia tremò quando un cazzotto di uno dei generali minacciò di spezzarle la spina dorsale, mentre un freddo dolore iniziò a percorrerle il corpo e risucchiarle le forze. Celeste e Maxillium non furono più fortunati, finendo disarmati dell’ascia appena comprata e di Cuore Nero, per poi venire colpiti (Max allo stomaco e Celeste alla mascella con un uppercut) dai colpi dei quattro incredibili graduati. Quanto a Gunnar, egli fu preso di mira da Malvan in persona, il quale parve quasi piroettare mentre si avvicinava al combattente orso temporaneamente in forma di mummia. Un secondo dopo quattro profondi squarci aprirono dei solchi tra le bende di Artigli di Sangue. Una serie di esplosioni investì invece Osymannoch, preso di mira dalla distanza e ridotto quasi sul punto di venire distrutto. Azrique Malfaisance non aveva ancora mosso un dito ossuto. Che ella fosse talmente sicura del successo dei suoi uomini? Riepilogo X tutti
  4. DM X Bainzu Il possente generale ascoltò le parole dei Guardiani, per poi sollevare la mano e stringere il pugno. Il segnale si propagò come un’onda anomala tra i non-morti, i quali abbassarono le proprie armi e si ritirarono lentamente dai Guardiani. Tonfi sordi proruppero dalla nube di Sophia, mentre una nube di gas segnalò la fuga del vampiro dal tornado evocato da Bainzu Aspettate lì disse, per poi squadrare con sospetto i membri dell’Assemblea Comunque se uno sospende le ostilità… sospende le ostilità, sapete? il generale voltò le spalle al gruppo, per poi dirigersi a passo deciso verso la grande tenda centrale, seguito dai suoi due attendenti mummia. Bastian tirò un sospiro di sollievo piuttosto udibile. I Guardiani Planari attesero per diversi minuti, al punto che cominciarono ad avere i primi dubbi su ciò che sarebbe successo. Ma dopo dieci minuti dal loro primo incontro, il generale fece il suo ritorno La eccelsa Regina vi concede un po’ del suo tempo, seguitemi il tragitto in mezzo all’armata portò i Guardiani ad essere osservati da tenenti e sergenti vampiri e mummie, i quali però non proferirono parola al passaggio del maggior graduato, al cospetto del quale si limitarono ad abbassare il capo in segno di rispetto. Quando la compagnia giunse al grande tendone centrale, il generale scostò uno dei lembi scuri della grande struttura ed entrò per primo annunciandosi con un Generale del reggimento Ferita Aperta a rapporto, Regina Azrique! L’interno della grossa tenda sembrava una caverna di seta nera, illuminata da una fila di bracieri simili a quello che Gunnar aveva visto in precedenza. Essi formavano una specie di corridoio per l’area centrale, leggermente rialzata, dove in quel momento si trovavano gli altri nove figuri simili al generale del reggimento Ferita Aperta, quattro da un alto e cinque dall’altro. Al centro si trovava una seduta composta da una strana sostanza oleosa che si gonfiava e fremeva come se fosse viva. Sopra di esso si trovava una lich ossuta vestita con un lungo abito nero con mantello e cappuccio tirato indietro, i pochi capelli grigi attaccati al cranio tenuti lunghi. Non vi era traccia di anelli sulle sue dita ossute Sempre formale, Hazim disse la donna con una risata cacofonica. Il generale chinò il capo, mentre la lich si alzò in piedi e si voltò, specchiandosi su una grande superficie appoggiata su una trave portante Sono ancora bellissima, non trovate? domandò civettuola, gettandosi dietro la schiena un po’ dei suoi capelli. Quando Azrique si voltò verso i Guardiani, tuttavia, i suoi occhi puntarono subito su Bastian e il suo tono mutò. Con voce fredda disse Malvan, sbarazzati del Cacciatore. Non torcere un capello agli altri. I dieci generali, simili a veri e propri pilastri, sorrisero e Bastian estrasse il proprio arco cercando di capire chi di loro fosse il Malvan a cui era stato l’ordine. Ma il colpo non giunse dai generali, bensì da dietro. Un pugnale trafisse il petto di Bastian, impugnato da un sinistro figuro la cui testa era simile a un grande uovo nero, glabro e dal ghigno formato da denti marci. Vestito con un lungo impermeabile nero, l’essere colpì cuore, polmoni e reni in una rapida serie di colpi che lasciarono privo di vita il Cacciatore, lo sguardo perso nel vuoto quando crollò a terra, avendo il tempo di sibilare solo un Guardian… prima di crollare a terra. Il figuro chinò il capo in direzione di Azrique, senza emettere un suono e comportandosi con la stessa naturalezza di un cameriere che avesse scacciato un insetto fastidioso da una stanza Bene! commentò la lich Spero non vorrete fare piagnistei sulla sua morte i dieci generali non si sforzarono di nascondere le loro risatine O addirittura siate così stupidi da cercare di vendicarlo. Lui e i suoi compagni hanno cercato di uccidermi, il mio è un semplice atto di autodifesa preventiva disse con un vago gesto della mano Volevate incontrarmi, siete stati accontentati. Parlate pure. Riepilogo X tutti
  5. DM L’ondata di nemici che si era lanciata sui Guardiani Planari era talmente vasta da non lasciar intravedere la fine, occupando il campo visivo degli eroi. Esso era un esercito costruito nel corso di anni di impure rianimazioni di cadaveri, che non potevano godere del riposo eterno ma erano costretti a combattere ancora, sotto gli ordini dei loro comandanti. Ma pure tutti questi nemici messi insieme parvero scontrarsi contro un muro nel momento in cui i campioni giunti dal Teschio di Paithah entrarono in azione. Celeste piantò saldamente i piedi a terra, estraendo il proprio spadone e preparandosi a falciare chiunque si fosse avvicinato. Maxillium approfittò di quel breve lasso di tempo per ampliare la mente e il suo corpo grazie all’addestramento di anni come mente guerriera. Gunnar estrasse il proprio arco e trafisse il cranio di uno scheletro, subito imitato da Bastian. Il cacciatore, fedele al proprio titolo, tirò una salva di frecce che trafissero colli, crani e spine dorsali con lo stesso impatto di una balista le cui punte fossero intrise di acido. Le vittime di tale assalto crollarono a terra, tentando disperatamente di trascinarsi sul terreno. Ma la differenza non giunse tanto dagli arieti, bensì dagli incantatori. Quando Sophia, Bainzu e Osymannoch scatenarono le forze della natura contro i nemici, la terra stessa tremò all’impatto di quei tre prodigi della magia. Una cupola di nebbia corrosiva percorse il fianco sinistro dello scontro, liquefacendo ossa come fossero burro e facendo emergere a malapena i resti di pochi zombie che furono così fortunati da uscirne. Un tornado che avrebbe decimato interi villaggi si scatenò al centro dello scontro, trascinando in aria e riducendo a brandelli coloro che erano nel suo occhio, gli arti staccati che volarono in ogni direzione. Solo artigliandosi al terreno e ricorrendo alla loro resistenza agli sforzi fisici molti nemici evitarono lo stesso destino. Al fianco destro, quello meno difeso, pensò Osymannoch quando evocò una pioggia di fuoco contro i nemici più vicini, carbonizzando coloro che si erano troppo avvicinati a lui. Centinaia di nemici già erano caduti per il primo assalto dei Guardiani, un record che nessuno su Arth era mai stato in grado di eguagliare. Tuttavia la marea non si fermò. Uno dei vampiri latrò altri ordini Addosso! Addosso! Non dategli tempo di elaborare una strategia! Rinforzi! Mandate altri rinforzi! e, sebbene gli zombie fossero particolarmente lenti, gli instancabili scheletri passarono presto in prima fila e avanzarono calpestando i corpi dei loro commilitoni senza il minimo timore, armati con ogni genere di strumento di guerra arrugginito che fosse mai stato forgiato e pronti al combattimento. Fu allora che una voce tuonò dalle retrovie, un comando secco che fermò di un colpo i morti dall’aggredire i viventi ora così vicini. A parlare non era stato un vampiro (sebbene uno stesse gridando insistentemente dall’interno del tornado di Bainzu), bensì uno dei dieci figuri che avevano visto in lontananza. Dotato di un fisico gagliardo e muscoloso, ben visibile anche al di sotto delle proprie bende, questa mummia dagli occhi viola comparve ai margini dello scontro creando un vuoto attorno a sé, un misto paura e rispetto che sembrava serpeggiare perfino tra i solitamente impassibili non-morti Una di voi porta con sé il piacevole aroma della vita, mentre voi altri portate le spoglie dei defunti… ma ben pochi di voi mi sembrano veri eterni disse Perché dunque siete giunti qui, non invitati e non i benvenuti, nel dominio della nostra eccelsa Regina? Questa armata non vi aggredirà, mentre voi spiegate le ragioni della vostra visita. Ma vi consiglio di parlare con attenzione ed avere un buon motivo, poiché non esiterò a strapparvi la carne e usare le vostre ossa per farci un nuovo mobilio per la mia tenda! l'essere sorrise, in attesa della risposta dei Guardiani Planari. Riepilogo X tutti
  6. DM Bastian si riprese quando Osymannoch gli offrì una nuova forma da vampiro, che sopperì al suo terrore sebbene con un aspetto di certo meno piacevole G-Grazie… disse mentre riprendeva il controllo Non me ne dimenticherò sottolineò, prima di ascoltare il piano dei Guardiani. Esclusa l’idea di affrontare l’armata, il lich aveva proposto di giungere in pace, mostrando una bandiera bianca e auspicando per poter ottenere in questo modo una tregua Vale la pena di provare confermò il Cacciatore, prendendo un profondo respiro (anche se non ne aveva più bisogno) e seguendo il resto della comitiva tenendo il proprio arco in mano. A discapito delle intenzioni pacifiche, i Guardiani non si tennero disarmati per un eventuale scontro, qualora esso si fosse scatenato. Tra di essi si distinse Celeste, che si agghindò di poteri come se stesse per affrontare una seconda Xorvintaal. La discesa del gruppo passò inosservata solo per qualche secondo, i morti viventi che volsero i loro occhi (o le cavità oculari vuote) verso i nuovi giunti. Tra di essi i Guardiani furono in grado di notare un vampiro calvo, glabro, dalle lunghe zanne e dalle orecchie a punta, il quale ricambiò la vista della bandiera bianca dapprima con sguardo interrogativo, quindi squadrando ad uno ad uno i membri di quella brigata E voi da dove d- stava per dire, quando notò Celeste, l’unica creatura vivente della compagnia. La sua bocca si spalancò per la sorpresa prima di gridare All’attacco! con voce tonante. Altri due suoi simili, egualmente armati di fruste chiodate, urlarono lo stesso ordine alla marea di soldati che componeva quel reggimento. Non servirono fruste o minacce di punizioni corporali per spronare gli scheletri e gli zombie, che come uno tsunami di morte si gettarono contro i Guardiani, talvolta accalcandosi e scavalcandosi a forza tale era la foga con cui volevano aggredire per primi i membri dell’Assemblea. I Guardiani erano ora soli contro un esercito. Riepilogo X tutti
  7. DM Posso solo sospettarlo rispose Bastian alla domanda di Bainzu Io e il resto dei Cacciatori avevamo trovato il portale, ma non siamo mai riusciti a varcarlo. Prima di poterlo fare il primo terremoto planare, quello partito da Arkossa, ci ha sbalzati via proiettandoci in un reame in cui quattro strani esseri colorati ripetevano le stesse cose due volte e il sole aveva il volto di un bambino disse Nella mia esperienza però direi che quella è quasi sicuramente la sua tenda: ha una posizione centrale, ben difendibile e con un’ottima visuale. Se io dovessi stabilire un centro di comando sarebbe lì. Sebbene abituato a trasformarsi e squartare, Gunnar preferì una tattica più attendista. Tramite il proprio terzo occhio artificiale egli richiamò un sensore, facendolo apparire nei pressi del grande tendone centrale, non notando però nulla di diverso di quanto notava a distanza, quindi evocandone un altro all’interno. L’interno era buio, illuminato solo da un grande braciere in peltro che doveva essere stato trattato magicamente, dato che le fiamme erano blu cobalto e il fumo prodotto era rosso. Egli non fu però in grado di notare molto altro, dato che al momento della sua apparizione una forte sirena risuonò e dopo un paio di parole mormorate a bassa voce il suo sensore venne distrutto. L’allarme parve destare d’un colpo l’immensa armata. Vampiri e mummie di tutti i reggimenti iniziarono a latrare ordini a gran voce, frustando gli scheletri o gli zombie troppo lenti o spezzando direttamente loro il collo. Questi sanguinosi luogotenenti comunque non sembravano andare molto d’accordo tra di loro e infatti non erano mai visibili reggimenti che li condividessero entrambi. Quando essi erano vicini sembravano propensi a insultarsi. Pure costoro però si misero sull’attenti, pancia in dentro e petto in fuori, quando delle figure imponenti uscirono una ognuna dalle tende simili a torri che circondavano l’accampamento, ognuno accompagnato da due mummie dall’aspetto marziale. I dieci figuri erano uomini statuari, dai fisici muscolosi e definiti. Essi differivano per i tagli di capelli o la disposizione dei propri tatuaggi di geroglifici od orecchini, ma tutti erano avvolti da bende antiche sormontati da monili preziosi e raffinati gioielli. Se quelli che componevano parte del comando dell’esercito erano mummie, i dieci apparsi sembravano i pilastri della loro forma, coloro al cui cospetto tutti i cadaveri si inchinavano. Uno di essi si avvicino a un paio di luogotenenti intenti a litigare (una mummia bassa e robusta e un vampiro con la cresta) e gli sorrise prima di decapitare con un pugno il vampiro, per poi sollevare sopra la testa la mummia e strapparla a metà all’altezza della vita. L’essere congiunse quindi le braccia dietro la schiena, mentre il resto del reggimento si mise in assetto da guerra, i dieci figuri che si guardarono attorno mentre si dirigevano lentamente verso il grande tendone centrale. Bastian non disse nulla a quella scena, letteralmente paralizzato dalla vista di quei sinistri figuri, il solo rumore dei suoi denti che battevano unica riprova del fatto che non fosse morto di infarto. Con l’armata in allarme, per i Guardiani Planari la situazione richiedeva una rivalutazione. X tutti
  8. DM Il fatto che sia il Seguito di Lady Myonatix sia i Demoni Circensi dovettero ripartire per le rispettive missioni assegnate, permise ai Guardiani di passare una notte relativamente tranquilla. Relativamente perché a quella che poteva essere l’una del mattino Pisittu iniziò a miagolare nel sonno, come in preda a un forte incubo, che le passò solamente quando Bainzu la coccolò un po’. Quando invece furono circa le tre di notte, Sophia sentì la pressione del felino che era zompato sopra il suo letto. L’animale dapprima “impastò” le proprie zampe anteriori sul petto della giovane incantatrice, per poi appoggiarsi sopra la pancia della donna e addormentarsi profondamente. Tuttavia il fatto che Pisittu pesasse quasi tre tonnellate fu troppo per il letto della barda, le cui doghe, testata e coda cedettero con uno schianto rumoroso che risuonò per tutta l’abitazione. Per lo spavento Pisittu scappò nella zona cucina e vi rimase per il resto della notte. La mattina seguente, grazie alla previdenza di Celeste, il gruppo fu in grado di gustare una colazione come si deve, sebbene essi scoprirono anche che durante la notte Pisittu, in preda a una fame nervosa, si era mangiata svariati chili di carne dalla dispensa (il corrispondente di quattro razioni) prima di accogliere con innocenza il gruppo e strusciarsi sul fianco di Bainzu. La mattinata fu costellata anche da altre visite. La prima fu da parte dal corriere di Nassin-Frost, una mezza-lucertoloide mezzo-drago d’ottone vestita con una divisa color kaki con tanto di berretto, che suonò al campanello di casa (sebbene i Guardiani non ne avessero uno installato) Una firma qui, grazie chiese per poi consegnare un ampio pacco. All’interno c’erano tutti gli oggetti ordinati da Bainzu e Maxillium, che poterono di nuovo sentirsi almeno un po’ più vicini ai propri compagni. La seconda visita avvenne da parte dei Cacciatori di Hygrave, nella figura di Bastian. Anche egli suonò al campanello (sebbene anche stavolta un’indagine non portò a trovare pulsanti o anche solo la parvenza di interruttori) per poi presentarsi con un saluto militare Bastian, piacere di poter collaborare con voi Guardiani Planari disse. In verità non era la prima volta che lo avevano visto, in quanto tutti i Cacciatori erano stati presenti alla festa presso la villa di Jasmeera, ma quella fu l’occasione per osservarlo meglio. Bastian doveva avere circa una trentina d’anni, dai capelli rossicci e tenuti legati in una coda. Aveva un paio di pesti sotto gli occhi scuri ed era vestito con lo stesso tipo di armatura borchiata che tutti i Cacciatori portavano. Alla schiena erano visibili una lancia e un arco. I suoi modi erano comunque piuttosto garbati e non sembrava per niente infastidito dalla vicinanza di Pisittu, a differenza del suo capo. Quando i Guardiani furono pronti chiese di poter stendere una mappa parziale del Piano Astrale sul tavolo del soggiorno, per mostrare loro alcuni punti Qui è dove vorrei che ci incontrassimo. Il portale di Azrique non era in bella vista, ma è camuffato da una serie di illusioni ben congeniate, che creano una specie di tunnel celato tra questi ammassi di rovine fluttuanti e cadaveri di creature dimenticate da tempo dopo aver visto che tutti si erano preparati per affrontare l’energia negativa, nella maggior parte dei casi assumendo l’aspetto di non-morti, annuì A parte le ragazze devo dire che siete raccapriccianti. Ottimo lavoro, io ho ricevuto già la mia magia e potrò raggiungervi lì con il mio destriero del fato quel breve briefing si concluse con entrambe le parti concordi nell’incontrarsi nel punto stabilito. Dopotutto che cosa poteva andare storto? A quanto pare niente, poiché quando Sophia teletrasportò il gruppo ed essi raggiunsero il punto stabilito, trovarono Bastian in groppa al suo destriero cieco ad attenderli. Da lì in poi furono necessari circa quindici minuti per districarsi tra le false piste e i sentieri nascosti. Sebbene infatti il Piano Astrale fosse un luogo aperto, le aree di terra all’interno avevano gli stessi limiti geografici del Piano Materiale e Azrique aveva approfittato di ciò per costruire un sentiero all’INTERNO di una regione. Fu presto chiaro che i Guardiani Planari avrebbero forse impiegato mesi a trovare da soli la strada per il portale che cercavano Avevamo scoperto parte del percorso, ma è stato solo quando abbiamo inseguito direttamente quella feccia di Azrique che abbiamo trovato il portale spiegò con aria truce. Il Cacciatore procedette con una certa sicurezza, spiegando quindi che non vi erano guardiani e ciò si dimostrò vero. Alla fine essi giunsero di fronte a un ampio portale grande quanto una casa e circondato da ossa con iscrizioni runiche. Fu allora che essi ebbero modo di entrare e raggiungere Pergolato di Ruggine. Quando essi giunsero sul piano si ritrovarono sulla sommità di una collina fatta di terriccio secco. Un vento aspro soffiò sui volti dei presenti, il cielo cupo e costellato di infide nubi grigi e nere che vorticavano più veloce di qualunque nube su Arth. Dalla loro posizione sopralevata e di sicurezza i sette viaggiatori e il destriero poterono vedere quello che sembrava un campo di battaglia dove si era scatenato il finimondo. Centinaia di migliaia di corpi morti e una zona recintata dove si trovavano dozzine di strumenti di assedio costruiti con ossa di elefante e adornati di teschi dotati di incisioni. Tuttavia i corpi si muovevano, poiché essa era un’armata di non-morti, la più grande che tutti i presenti avessero mai visto. Zombie e scheletri occupavano il grosso di quell’armata, ma tra di essi era possibile vedere mummie e vampiri latrare ordini L’accampamento sembra molto irreggimentato commentò Bastian. Come infatti anche i Guardiani furono in grado di notare dieci alte tende a forma di torre e costellate di geroglifici, ognuna dotata di un proprio stendardo color argento e nero, sorgevano a intervalli regolari e formavano un ampio cerchio. Al centro di tale cerchio sorgeva invece un grande tendone formato da stracci e brandelli di pelle umana lavorata, intessuti insieme. La zona dove sorgeva quella tenda centrale era dotata di più spazio attorno a sé di tutte le altre, i non-morti che vi si tenevano a distanza. Bastian guardò i Guardiani Non mi aspettavo fossero così tanti. Come vogliamo muoverci? chiese. X tutti
  9. DM Nassin-Frost si mostrò molto paziente nel seguire le indicazioni fornite da Bainzu e Maxillium circa i rispettivi acquisti, felice di poter condurre una trattativa con dei clienti bisognosi. Il trio si accomodò alla tavola del soggiorno del gruppo, con il mercante planare che annuì a più riprese, suggerendo a volte qualche oggetto che poteva essere stato dimenticato Per quanto riguarda la consegna posso far arrivare un espresso domattina. Dato che insieme superate le 290mila monete d’oro avete diritto alla spedizione gratuita specificò. Quando la conversazione vertè sulle protezioni dall’energia negativa, il mercane aggiunse alla fine un Non potrei suggerirvi più di quanto i vostri stimati compagni non abbiano già detto, in verità le transizioni furono quindi trascritte per filo e per segno, indicando le specifiche e i tempi di attesa e a Nassin-Frost fu consegnata la tavola di pietra con l’incantesimo epico, che egli prese con delicatezza per poi riporla in una delle tasche della sua borsa da viaggio Lieto di aver intavolato un’altra piacevole trattativa con voi salutò infine, assicurando che entro la mattina seguente sarebbero arrivati tutti gli oggetti richiesti. X tutti L’unico oggetto escluso da tale trattativa fu il bastone della necromanzia che impugnava il finto Thren, che Celeste prese in consegna per tentare di venderlo su Arth. Osymannoch si unì a lui in quel breve viaggio verso casa. X Celeste e Osymannoch X tutti Checkpoint nella notte tra il 7 e l’8 settembre con ripartenza del gruppo. Ricordo le scadenze per incantatori e decisioni, come da spoiler precedente.
  10. DM E allora perché non ve la siete portata nel vostro piano? domandò irato Vesphian, per nulla soddisfatto della piega che avevano preso gli eventi. Sophia tentò una via più conciliante, che parve in principio trovare un minimo di apertura dai gruppi delle Terre Estive e di Halcya E’ vero, bisogna dare un’opportunità quando si può. Ma non è stato carino mandarla da Vesphian commentò Myonatix prima di venire sommersa da una salva di sputi provenienti dal caseggiato dei Circensi. In compenso le parole più dure e dirette di Gunnar fecero diventare rosso in viso il Capobranco del Patto Silvano SONO STATI I TERREMOTI PLANARI, LA CAUSA PER CUI SIAMO QUI!! ruggì riferendosi all'arrivo di Mourngrim sul Piano Materiale, inveendo con tale cattiveria che il suo entourage si mise in posizione di combattimento, in attesa di un ordine. Per fortuna lo scontro non ebbe luogo, ma le parole di Vesphian furono comunque severe Voi Guardiani per me siete morti! MORTI! Avete capito? Se vorrete aiuto andatelo a cercare da Jasmeera, perché da noi non riceverete altro che fiele! Vesphian si voltò, più o meno allo stesso tempo in cui i Guardiani si chiusero in casa loro. A quanto pare le comunicazioni tra i due gruppi erano giunte alla fine. Circolare, non c’è nulla da guardare si limitò a dire Hygrave, invitando il Seguito a tornare ai propri alloggi tra le proteste di Bombus e i fischi di Miri. Il leader dei Cacciatori quindi invitò i Circensi a tornare ai loro impegni terminando le sue direttive con un E no, Hecke! Non so cosa significhi e perché lo stiate ripetendo di continuo, ma ti assicuro che mia madre non faceva la peripatetica! dopo quel breve intermezzo, per fortuna, i Guardiani Planari furono liberi di potersi gestire liberamente in vista della loro missione. Quando Nassin-Frost fu convocato dai Guardiani Planari, egli si presentò con un largo sorriso Lieto di reincontrare i miei facoltosi clienti di Arth. C’è qualcosa che posso vendervi oggi? domandò. Se egli fu deluso dal fatto che i Guardiani volessero vendere invece che comprare, egli non lo diede a vedere. I mercane erano maestri nel mantenere i rapporti con i propri clienti abituali e i suoi modi educati lo portarono a non fare domande, ma a fornire risposte e fatti Un bastone della necromanzia disse scrutando il bastone bianco con testa di felino Un articolo piuttosto comune nei mercati più semplici, direi che non posso darvi più di 30mila monete d’oro di credito per questa la tavoletta invece raccolse più interesse da parte del mercante planare dalla pelle blu Una tavoletta di Peripezia! Sì, chiaramente incisa per un apprendimento successivo… niente male, di solito gli incantatori non vedono l’ora di arrogare a sé la conoscenza, figurarsi spendere tanto per inciderla per altri. Un incantesimo semplice nel grande schema degli incantesimi creati, ma comunque un ottimo ritrovamento commentò Posso di certo trovare qualche cliente che voglia tenersi al sicuro dagli attacchi, di certo… direi che 300mila monete d’oro per questa perla non ve le leva nessuno, se siete interessati a vendermela disse Nassin-Frost. I Guardiani Planari avevano tempo per prepararsi, ma prima o poi sarebbero dovuti tornare alle loro indagini per tentare di sventare quella minaccia planare. X tutti, fazioni del Teschio e relativa attitudine X tutti
  11. DM Fu presto evidente come ben difficilmente i Guardiani Planari e la Mole Materna si sarebbero reincontrati in futuro per un aperitivo o una chiacchierata amichevole. Le parti coinvolte in quella trattativa sembravano andare ben poco d’accordo, Celeste la prima a manifestare il suo dissenso e la sua volontà di fare a pezzi la Mole al primo sgarro Uccidili te gorgogliò telepaticamente la Mole in risposta Una madre non dovrebbe mai uccidere i propri figli! un orrido avvizzimento di Osymannoch dopo, il problema fu risolto sebbene fu evidente il fastidio della mastodontica aberrazione per quel trattamento E’ nella mia natura generare nuova vita, circa i cloni di voi farò del mio meglio fu la sua sola risposta. La Mole non rise, né istigò la violenza di Celeste, tuttavia non si sbottonò troppo sebbene fosse conscia di come il suo comportamento sarebbe stato sotto esame. Ella però non si tirò indietro alle domande di Gunnar, rispondendo dapprima con Una semplice precauzione e poi entrando più nello specifico per la questione dei gargoyle No, quelli li creò Thren. Egli voleva rimodellare la razza umana come parte del suo progetto di generazione della vita e aveva compiuto immensi esperimenti arrivando infine a generare quei super gargoyle. Non sono a conoscenza di come ne sia stato in grado, ma ho saputo che sono stati avversari formidabili commentò. Il ritorno alla superficie (per quanto desolata e poco appagante) del Teschio di Paithah fu quasi un piacere dopo quel tempo passato al suo interno. Il lavoro però non mancò ai Guardiani Planari e nei giorni seguenti i nativi di Arth furono chiamati a far da spola tra un posto e l’altro, mentre le fazioni continuavano con i compiti che erano stati assegnati nel corso dell’ultima riunione. Lord Fnut e il resto dei Filosofi di Arithmea ascoltarono a lungo il racconto dei Guardiani circa Thren, la sua copia, la Mole e le ricerche con tanto di necrofono all’interno del Teschio Manderò qualcuno dei miei a studiare gli appunti e gli schemi lasciati disse Fnut L’Alleanza con la Mole è una scelta coraggiosa, vedremo come si comporterà sperando per il meglio. Ma temo che non tutti saranno contenti il ritorno di Maxillium coincise con l’inizio di quelle ricerche. Le parole di Lord Fnut si rivelarono profetiche. Fin dal principio la regina Jasmeera fu deliziata dalla possibilità di una nuova alleanza e quando ella conobbe la Mole, nonostante le differenze notevoli che le contraddistinguevano, le due trovarono terreno fertile per il dialogo e la regina promise un ampio territorio nelle Terre Estive Nel momento in cui potrò riportare la pace sul mio regno e con il vostro aiuto una stretta di mano e tentacolo fu sufficiente a siglare l’accordo, con la regina che offrì addirittura il portale per condurre la mole nella sua nuova casa. Di ben altro avviso, come fu facile aspettarsi, furono i membri del Patto Silvano. Il giorno stesso in cui anche Bainzu tornò in vita, quando essi tornarono per una breve pausa dalla loro ricerca dell’Anello di Gaxx, e le voci sulla nuova arrivata nelle Terre Estive giunse alle loro orecchie, la rabbia di Vesphian esplose come un fiume in piena GUARDIANI PLANARIII!!! urlò, facendo rieccheggiare la sua voce per tutto il Teschio, mentre l’intera processione degli auto-proclamati combattenti per la libertà di Ardentia si diresse verso la dimora, sbraitando a voce talmente alta da poter risvegliare anche i morti Come avete potuto stringere un patto con un essere del Reame Remoto? Con quale coraggio l’avete condotta nella nostra terra, dopo che ella ha giurato di aiutare la tiranna Jasmeera? Non solo opportunisti dunque, ma anche lacchè della tiranna siete? domandò. Il trambusto causato da quella piazzata non passò inosservato e i membri del Seguito di Lady Myonatix giunsero per capire cosa era successo, mentre i Demoni Circensi si affacciarono scostando le tende del loro caseggiato per osservare la situazione dalla distanza. Attirati dal rumore, Hygrave e i suoi giunsero per tentare di stemperare gli animi Vesphian, ti chiedo di moderare i toni. Siamo in una situazione di emergenza e abbiamo tutti questioni personali in ballo. Non esistono solo le Terre Estive! Facile per te parlare! rispose Vesphian, gli occhi spiritati Ho saputo bene come vi siete intrattenuti con le ancelle della regina. Sei così sciocco da non renderti che vi stanno usando? uno scroscio di applausi giunse dal caseggiato dei Circensi, ma non a favore del leader del Patto Grande Hygrave! urlò Hecke E io che pensavo ti piacesse succhiare una pallina da un capo all’altro del tubo per innaffiare! Ma se si sono innamorati che problema c’è? protestò Myonatix Si saranno baciati, avranno camminato al chiaro di luna e si saranno promessi un futuro insieme, no? quando Vesphian le spiegò senza mezzi termini come funzionava la riproduzione tra uomo e donna e come non fosse necessario un sentimento di puro e sincero amore eterno, la mezzelfa squadrò con ostilità Hygrave Questo è il tipo di cose che farebbero le persone malvage la leader del Seguito quindi ebbe il suo giudizio sull’operato dei Guardiani Non mi è parso molto carino ciò che avete fatto a Vesphian Miri il delfino lanciò qualche fischio acuto Miri dice che avrebbe ucciso la mole facendola annegare nel dolore e nel suo stesso sangue si affrettò a tradurre Bombus. Quando Myonatix fece per aggiungere altro, una raffica di pernacchie giunse dal caseggiato dei Circensi. Siete dei criminali, Guardiani Planari! Cosa fareste se scatenassi io una piaga nella vostra Arth? domandò, stringendo il bastone con ostilità. Hygrave si pose davanti a lui Vesphian, pensaci bene. Abbiamo tutti fatto un patto. Aggrediscili e te la vedrai con me e i miei uomini! Myonatix strinse le labbra, osservando la situazione, ma non dando sostegno ad Hygrave, mentre i Circensi batterono le mani Se Myonatix rompe gli zebedei possiamo smutandarla? sghignazzò Hecke. La situazione, quel giorno, era estremamente tesa. X tutti, fazioni del Teschio e relativa attitudine X tutti
  12. DM Lo stallo che si era creato rimase tale per qualche secondo, finchè a porre una voce sulla potenziale trattavia fu Osymannoch in persona. La domanda del lich richiamò l’attenzione di buona parte degli occhi della Mole Possiamo accordarci su quello rispose l’aberrazione Ho chiesto di venire nel vostro mondo perché so quello che mi aspetterebbe. I miei figli mi hanno dato molte informazioni sulla vastità e la varietà di paesaggi la massa della creatura tremò Non voglio essere lasciata in un posto desolato, altrimenti non mi muoverei da qui. Posso accettare anche un altro luogo, purchè bello, vario e pieno di vita. Ma se non sarà all’altezza di Arth rivaluterò la quantità di forze da darvi. E se non sarà per niente come spero mi sentirò ingannata e prenderò le dovute conseguenze rispose stringendo i numerosi occhi. Alla luce di questo avviso e all’avvicinarsi del lich in direzione di Gunnar la Mole rispose… lasciandolo andare. Il combattente orso ricadde pesantemente a terra, ma il suo dolore fu presto in parte lenito dalla magia del “curatore” del gruppo. A quanto pare lo scontro si era concluso con un eccezionale armistizio tra le due parti, sebbene la diffidenza fosse ancora forte tra entrambe le fazioni Mentre decidete dove vivrò il mio futuro, lasciate che vi dica qualcosa di più su questo luogo, come da accordi rispose la Mole Lo scopo di Thren su questo Teschio era di scoprire il segreto della creazione della vita. Paithah era stato un dio di questo ramo e… la Mole tremò per qualche attimo, quindi una delle sue grosse pustole si ruppe lasciando uscire una terza Celeste, che si alzò in piedi e si pulì gli stivali. Ella tuttavia non si mise a combattere gli eroi, ma rimase in silenzio in ascolto della propria progenitrice Come stavo dicendo Thren sperava di estrapolare i segreti dall’anima del defunto. Per fare ciò impiegò mesi e mesi di esperimenti, tentando di comunicare con il Teschio e qualcosa ottenne, ma non furono conoscenze sufficienti. Nacqui invece io e quando assaggiai il suo sangue egli cercò di uccidermi. Fui costretta a dissanguarlo a morte e da allora ho ruminato sul significato della mia esistenza… finchè non siete giunti voi spiegò. Quanti pensieri tutti in una volta! Potevo sentirli da qui, ma non sapevo se fidarmi. Meglio se ve ne andavate, vi avrei spiato io poi con calma… e invece voi avete insistito e ho dovuto usare le maniere forti la Mole gorgogliò nella sua stazza Posso però riparare in parte a ciò, se volete… la Mole tremò prima di far eruttare un’altra delle sue pustole da cui emerse un secondo Maxillium I miei figli hanno gli stessi ricordi di quando erano in vita al momento del loro prelievo. Questo Max non ha l’esperienza del vostro, ma è dotato dei poteri del Reame Remoto e con un po’ di allenamento può diventare una forza senza precedenti. Può sostituire il vostro già morto, se volete. Non è un’automa, ma prova sentimenti ed emozioni, a parte le sue capacità e il suo essere un clone sarebbe in tutto e per tutto come il vostro compagno. A voi la scelta… anzi, le scelte la Mole si offrì a rispondere alle altre domande dei Guardiani, i quali avrebbero dovuto però effettuare le loro decisioni alla luce di quella alleanza. X tutti
  13. DM Mentre sopra al Teschio l’Assemblea continuava a svolgere i suoi compiti nel tentativo di dipanare il mistero dei terremoti planari, all’interno del cranio di Paithah si stava consumando una lotta senza quartiere. Latrando ordini dalla sua posizione sopraelevata, Osymannoch diede una parvenza di organizzazione e Celeste si fidò del lich, ricevendo in cambio la caduta di quasi tutti gli sciami di acari volanti e la dipartita della sua seconda controparte al grido di MALEDETTIII!!! spianata la strada, sia lei che Gunnar furono in grado di gettarsi sulla Mole Materna, una delle più titaniche creature che avessero mai affrontato, sebbene con risultati molto diversi. Celeste, zigzagando tra i tentacoli della immensa creatura, fu in grado di raggiungerla e colpirla ripetutamente con il proprio spadone, flagellando il suo corpo di ferite e accecando alcuni dei tantissimi occhi della bestia, che eruttarono una viscosa sostanza nera. Gunnar, armato di buone intenzioni e tanta ira, fu sgambettato e bloccato a terra da uno dei grossi tentacoli, prima di venire avviluppato. Sophia, dal par suo, evocò il potere delle ombre e scatenò una esplosione di ghiaccio talmente forte che investì sia la Mole che Celeste. Entrambe le madri coinvolte in quello scontro furono avvolte da scheggie di ghiaccio e guardarono con astio la incantatrice mezzosangue. La Mole però non sembrava voler fare da spettatrice e, nonostante i colpi rifilati, dimostrò una capacità di recupero e rigenerazione senza precedenti, capace di rivaleggiare con quella delle migliori idre. Agitando il suo tentacolo libero, ella mancò Celeste al primo colpo, ma la vicinanza della Borealis fu sufficiente per portarla a portata di un paio di immense fauci che ella teneva nascoste all’altezza dell’addome (?). Stritolato dalla sua parte e la bocca serrata dal tentacolo che l’aveva avvolto, Gunnar sentì gli aghi della Mole penetrargli nella carne e prelevarne sangue in abbondanza, minacciando di prosciugarlo come la creatura aveva promesso. Lo scambio di colpi fu breve e violentissimo. Tuttavia al termine di esso, la Mole Materna rivolse i suoi pensieri verso i Guardiani Planari, non però con odio e voglia di uccidere, ma stendendo la mano della pace Siete... siete davvero forti, ve lo riconosco! Possiamo continuare a combatterci, ma nessuno di noi ci guadagnerà nulla disse la titanica presenza Invece possiamo smettere, dimenticare ciò che è stato e stringere un accordo. Tramite i miei figli ho avuto un’idea di ciò che state facendo in questo luogo. Dovete muovere guerra verso qualcuno, avete alleati e ne cercate di nuovi. Io posso aiutarvi. I miei figli sono fragili, ma capaci di colpire forte. Potrebbero tornarvi molto utili in guerra quindi gli occhi della creatura si ridussero a fessure Ciò che vi chiedo in cambio è la pace e di essere portata nel vostro mondo, in un luogo isolato dove io possa crescere la mia famiglia. Non dovete temere sterminii, non devo uccidere nessuno per riprodurmi, come avete visto mi basta anche solo qualche goccia di sangue la Mole Materna quindi proseguì In cambio vi racconterò anche tutto ciò che so su questo luogo, se desiderate. Se ci alleiamo io avrò un luogo dove invecchiare e quando avrete bisogno di combattenti per la vostra guerra, le forza del cosmo oltre le stelle risponderà alla vostra chiamata. Dunque, accettate e la finiamo qui? O volete proseguire a uccidere tutto ciò che incontrate? chiese infine. La Mole abbasssò appena il tentacolo libero, in un segno di cauta distensione in quella situazione. L’altro tuttavia sembrava ben pronto a continuare a tener fermo Gunnar. Riepilogo X tutti
  14. DM Se le riserve di potere di Celeste fossero state un pozzo ricolmo di acqua, ora esso sarebbe stato prosciugato come una siccità durata un’intera estate, tale fu la portata a cui attinse la Borealis per agghindarsi con tutto ciò che poteva, risultando alla fine ancora più ripugnante della Mole Materna stessa, la quale guardò con stupore la forma definitiva dell’avversaria Figlia mia…? domandò telepaticamente. L’elocatrice temeva solo una potente dissoluzione magica, ma prima che essa potesse manifestarsi ella SAPEVA di avere il tempo per gettarsi sulla finta sè stessa prima di vedersela con il finto Maxillium, con l’intento di portarlo allo stesso stato dell’originale. Ovvero morto. Celeste si trovò però a fronteggiare una difesa senza precedenti, anche migliore della sua, la pelle e i tentacoli dell’essere con il suo stesso viso duri come la scorza di un drago cromatico anziano, al punto da riuscire a tenere il proprio terreno contro lei che era forse la più forte combattente del gruppo. Quello stallo però fu spezzato solo grazie a uno dei tentacoli della Borealis, l'attacco che a volte ella riteneva meno efficace ma che bastò per avvolgere il collo della sua clone e spezzarlo con uno schiocco secco, prima di arretrare e dare manforte a un tormentato Gunnar. Ma a vedersela con il resto dei cloni fu un altro membro della squadra. Costretto a giocarsi il suo ultimo asso nella manica, Osymannoch si teletrasportò fuori dalle spire della finta Sophia, per poi riapparire nel tunnel da cui erano comparsi. Sebbene la sua visuale fosse più limitata, il lich fu in grado di coinvolgere quasi tutti i nemici nel suo terribile incantesimo. La Mole Materna roteò gli occhi, ma parve resistere all’assalto del teurgo mistico. Ben altro discorso fu invece per i cloni, che agitarono i propri tentacoli al vento, raggrinzendosi come prugne secche prima di cadere a terra in preda a spasmi che precedettero la loro morte. Solo ciò potè dare un po’ di respiro a Sophia e Gunnar, che nel frattempo vennero perseguitati dagli acari volanti. I miei bambini! ruggì telepaticamente la Mole Materna, muovendo la propria carnosa massa in maniera lenta ma inesorabile verso il gruppo, per poi tremolare leggermente. Una nuova pustola apparve sul suo corpo, la quale esplose con dell’icore verdastro che insozzò il pavimento e gli stivali di Celeste, prima che una seconda versione clonata della Boralis facesse il suo ingresso in scena Ma ti sembra il modo di tenere degli stivali? Li hai sporcati di nuovo! Con premesse del genere ci credo che non riesco trovare un uomo neanche con il cannocchiale! la nuova tentacoluta avversaria aggredì la originale controparte, la quale sembrava ora meno originale della copia. Con una serie di frustate, la nuova entrate nel campo di battaglia cercò di insegnare il rispetto a Celeste. Riepilogo X tutti
  15. DM I Guardiani Planari, anche se solo per la posizione del finto Maxillium che li aveva accompagnati, erano circondati di nemici. Inveendo contro i membri dell’Assemblea, gli esseri tentacoluti e gli sciami si scagliarono contro di loro, scontrandosi però con la fiera resistenza dei difensori. Come un pugile navigato, Gunnar schivò le frustate del clone di Maxillium, arretrando di qualche passo e manifestando la sua membrana occultante, prima di allargarsi per assumere la sua più congeniale forma da orso. Dopo quel breve momento di riorganizzazione, Artigli di Sangue era pronto al contrattacco! Dal canto suo Sophia evitò a fatica le grandi propaggini spinate della Mole Materna, che sembrava aver gettato la maschera di innocenza e ora mulinava le proprie braccia (?) per aver ragione degli invasori e suggerne tutto il sangue che poteva. La barda, avvezza agli ambienti più colorati e allegri di Radura Arcobaleno, ricorse al potere della luce e della bontà per tentare di aver ragione di quei nemici. Intenzionata a censurare il male nei loro cuori la figlia di ninfa richiamò una pioggia di piccole braci luminose, che vorticarono nell’aria partendo dall’angolo della stanza e avviluppando i presenti. Tuttavia gli sciami non si fermarono e così la Mole e i suoi cloni. Arretrata fino al muro, Sophia si trovò nel bel mezzo del confronto tra il finto Maxillium e l’originale Gunnar. Distratti dal passaggio della affascinante incantatrice i due si fermarono per un secondo, quindi il finto Maxillium fece spallucce e avviluppò Sophia tra i suoi tentacoli al grido di Tanto ti piacciono i tentacoli, vero? Perverita! le appendici che stritolarono il forte corpo della Zhuge mentre Gunnar veniva aggredito dagli sciami di insetti al completo, che punsero e cercarono di succhiare tutto il sangue dell’orso, pur dovendosi scontrare con la sua rocciosa resistenza e il mulinare delle sue zampe. Se nelle retrovie la situazione non era ideale, in prima linea le cose non andarono molto meglio. Osymannoch fu aggredito dalla falsa Sophia al grido di Tornerò eroica! Per prima cosa ucciderò tu, che sei malvagio fino al midollo! sferzando il corpo del lich con le sue appendici e stringendogli il bacino putrefatto tra le sue spire. Ancora più assurdo fu il confronto che Celeste ebbe con sé stessa, la sua controparte che urlò Oso, oso! Mentre le si lanciò contro. Spadone contro tentacoli, Celeste fu grata ai propri poteri che le impedirono di fare la stessa fine dei suoi compagni. Tuttavia la Mole Materna parve accorgersene e prese di mira la Borealis Maledetti, non riesco a leggervi come vorrei! comunicò, le pupille rimpicciolite e gli occhi iniettati di sangue. In compenso i suoi grandi tentacoli colpirono, eccome, la coraggiosa albina che si trovò in un inferno di colpi da tutte le parti. Riepilogo X tutti
  16. DM I Guardiani Planari non sembravano sicuri dell’idea di liberare la Mole Materna, i cui occhi saettarono da un membro all’altro del gruppo prima di posarsi su Osymannoch quando egli si avvicinò NO! gridò telepaticamente la creatura, la voce ora non infantile e innocente, ma adulta e infuriata. I suoi occhi si iniettarono di sangue Maledetti idioti, volevo solo un nuovo posto con nuovo sangue! ringhiò, mentre dal suo corpo si protendettero dei tentacoli dotati di feroci spine quanto un dito Poco male, vorrà dire che morirete per primi! Avanti figli miei, prendeteli! dal corpo della creatura si crearono quindi delle protuberanze, simili a immensi foruncoli, dai quali fuoriuscirono due creature femminili. Ci volle poco più di un attimo per riconoscere in esse Sophia e Celeste, sebbene queste non fossero chiaramente le originali e si differenziassero per l’equipaggiamento assai più raffazzonato. Le due donne tesero le braccia ed esse si stirarono per essere sostituite da lunghi tentacoli uguali a quelli che Thren aveva impugnato contro di loro poco tempo prima Io sono un’eroina vera! disse la falsa Sophia Tornerò più eroica di prima! la falsa Celeste sorrise in maniera perversa Hai detto erotica? per poi guardare con astio la sua controparte Ti sostituirò e poi educherò Rakayah a colpi di spadone! Diventerà una santa, non una criminale come la stai facendo crescere te! Gunnar nel frattempo evitò per un pelo il doppio colpo da parte di Maxillium, il quale in realtà era anch’egli un clone dell’originale Io non morirò mai! fu la sua promessa mentre minacciava il combattente orso. Come se non bastasse un ronzio familiare emerse dalla Mole Materna, dal cui corpo fuoriuscirono sciami dei terribili acari che avevano perseguitato i Guardiani Planari nel loro primo ingresso nella dimora di Thren Prosciugateli fino all’ultima goccia! fu l’ ultimo ordine della titanica creatura. Riepilogo X tutti
  17. DM Guardiani Planari ripetè la Mole Materna, la cui giovane voce femminile rieccheggiò nelle menti dei membri dell’Assemblea. Le parole di Maxillium fecero tremolare appena la figura E siete tanti? Avete tutti gambe e braccia? quando Sophia gli chiese se vi erano altre stanze, alcune delle palpebre batterono Credo di no, a meno che Thren non abbia provato altri esperimenti. Ma non me ne ha mai accennato. Penso fossi l’unica cosa che voleva tenere nascosta. Alla confusione dei suoi interlocutori, l’immensa Mole Materna tremò leggermente, come un grosso crem caramel, prima di rispondere Non so da quanto fosse qua Thren, né quanto tempo sia passato. E’ difficile come scorra il vostro tempo senza riferimenti spiegò Non so se sono passati mesi o anni da quando nacqui. Quando ciò accadde però Thren urlò, odiandomi e dandomi del fallimento. Non mi uccise però, ritenendo che forse a qualcosa sarei potuta essere utile in futuro. Mi tenne in questa stanza, dove non posso uscire vista la mia grandezza. Col passare del tempo mi spiegò che la sua idea era quella di creare una nuova razza di esseri umani perfetti, privi di sentimenti come pietà o colpa, quelli che lui chiamava difetti la Mole Materna guardò ad uno ad uno i Guardiani Planari Per farlo era giunto fin lì, voleva creare un incantesimo per fondere la propria anima con quella di questo dio morto e attingere alle sue conoscenze sulla creazione. Non so fino a che punto fosse arrivato. Non sento più Thren disse la Mole, gli occhi che saettarono a destra e a sinistra Non mi dite che è… morto? l’immenso ammasso di carne e occhi tremolò Quindi ora sono da sola? Rimarrò qui per sempre? chiese. Alcuni degli occhi della creatura erano lucidi Thren mi aveva parlato di ciò che si trovava fuori da questo teschio. Prati, alberi, tante persone di tante forme e dimensioni diverse. Io volevo esplorare questi mondi, calcare le distese calde che chiamano deserti e le terre gelide che chiamate ghiacciai, vedere i cieli e le stelle e parlare con le persone. Thren rideva quando glielo dicevo, ma speravo mi ci avrebbe portato un giorno. Perché lo avete ucciso? chiese con voce acuta Io volevo vivere! l'essere si agitò, la massa che tremò ma muovendosi di appena qualche centimetro. X tutti
  18. DM I Guardiani Planari furono concordi nel non tentare di utilizzare il necrofono e, nonostante l’invito di Gunnar a dare un’occhiata al libro di appunti, essi non parvero in grado di tradurne i complicati simboli tracciati al suo interno. Consci dei rischi che quel luogo sconosciuto poteva ancora riservare, l’anziano Osymannoch fu posto in prima fila nell’attraversare lo stretto tunnel nascosto dietro la libreria. Costretti ad avanzare uno alla volta, Celeste e Sophia seguirono a ruota, mentre Gunnar fu spinto varie volte da Maxillium, che chiudeva quella fila. Per fortuna dei membri dell’Assemblea, dopo una trentina di metri il tunnel curvò verso destra e i cinque furono in grado di riemergere in un nuovo ambiente. L’ampia stanza in cui giunsero era la più grande da quando erano entrati all’interno del Teschio, tale che se pure Bainzu fosse stato ancora vivo i sei sarebbero stati in grado di passeggiare per essa a braccetto. I passi risuonarono all’interno, facendo subito notare come l’eco riverberasse in tale luogo. Ciò era favorito dall’essere completamente spoglio, se non fosse stato per due cose importanti. Il primo che balzò all’occhio era un largo pentacolo posto sul pavimento, i cui diagrammi color verde smeraldo rilucevano. Le iscrizioni su di esso erano difficili da interpretare, ma gli incantatori riconobbero tra di essi alcuni di quelli che di solito usavano per evocare creature. Il pentacolo tuttavia era il più grande che essi avessero mai visto, il cui scopo sembrava non tanto quello di evocare un cane celestiale o un mane, ma più un arcidiavolo o un dio! Ma la seconda particolarità di questa stanza, l’entità che si trovava ai margini del pentacolo e in parte al di fuori, non sembrava di certo una divinità, a meno che non ne esistessero delle melme primordiali. Essa sembrava un immenso pezzo di carne rosa, dalle bianche vene pulsanti e delle dimensioni di un elefante. Innumerevoli occhi spuntavano qua e là, alcuni grandi come canestri e altri piccoli come uova di gallina. L’essere rivolse i suoi sguardi verso i viaggiatori quando essi giunsero, non usando la bocca ma comunicando loro con una voce mentale infantile come quella di una ragazzina Chi… chi siete? Da dove venite? domandò Io sono… beh, in realtà non lo so bene che cosa sono. Thren mi chiama Mole Materna. Siete venuti a portarmi via? Posso finalmente vedere il mondo? quindi la voce si fece preoccupata Thren potrebbe sentirmi! Se non potete salvare me, almeno voi scappate! Thren si arrabbierà e vi ucciderà! gli occhi della creatura si spalancarono, le pupille che scattarono a destra e a sinistra. X tutti
  19. DM X Osymannoch Soddisfatti i propri dubbi (o almeno i principali) su Maxillium, i Guardiani rimasero in attesa degli esiti delle indagini preliminari. Con tutte le prudenze del caso, Osymannoch avanzò camminando nell’aria, procedendo a passi spediti verso l’iscrizione che si trovava sopra l’inquietante griglia in mithral. Tuttavia, pur con l’ausilio dei suoi incantesimi, l’Inatteso sembrava mancare delle basi necessarie per capire che cosa fosse stato trascritto sulla ampia parete d’osso. Tuttavia entrare in contatto con la griglia si rivelò una scelta saggia per il lich, il quale potè comunicare al gruppo la insolita funzione della stessa. Sebbene sembrasse una trappola, essa era invece un sofisticato congegno che prendeva il nome di necrofono. Per farlo funzionare era necessario incanalare energia divina (sia essa con uno scacciare/intimorire o un incantesimo Creare non morti), ma chi vi fosse riuscito avrebbe potuto risvegliare l’anima del dio Paithah per un minuto ed essa avrebbe potuto comunicare filtrando la propria voce attraverso la griglia, posta lì proprio per quello scopo. Tuttavia nulla lasciava intendere il tono dell’eventuale comunicazione che sarebbe potuta sorgere tra un dio morto e coloro che avevano colonizzato il suo cranio. X tutti
  20. DM Sebbene la morte fosse giunta spesso per Maxillium, il suo ritorno dal resto dei compagni non venne accolto con il consueto entusiasmo. Le insolite circostanze, anzi, sembravano aver messo in allerta i compagni, i quali lo tennero a distanza, come se si aspettassero da un momento all’altro che egli si facesse spuntare delle zanne giganti e li aggredisse. Ciò però non avvenne e perfino il test olfattivo di Gunnar confermò che il sottile odore che percepiva era quello del Maxillium che egli aveva conosciuto su Arth. Il cacciatore di taglie sembrava sincero nella sua identica perplessità per quella situazione, la quale apparve ancora più strana quando Osymannoch aguzzò la propria vista magica su di esso. Egli e Sophia forse si erano aspettati di vedere aure magiche di necromanzia, illusione o altre diavolerie che celassero qualcosa come un battaglione di killer armati fino ai denti, ma anche in questo caso furono smentiti. In verità essi non notarono niente di magico su Maxillium, ma davvero niente. Celeste notò per prima questo dettaglio e, dopo aver dato voce ai presenti, sia Maxillium che i suoi compagni si resero conto che il suo equipaggiamento era sì integro, ma mal raffazzonato e privo di qualsiasi magia. Non era nudo, e questo era un bene per il buon decoro, tuttavia Maxillium non possedeva nulla più del suo vecchio armamentario. Perfino la sua fidata ascia era solo un’arma appena bilanciata per essere usata in combattimento. A discapito dello strano avvenimento, l’elocatrice non volle perdere di vista il motivo per cui erano giunti fin lì, motivo per cui interpellò i suoi compagni circa ciò che avevano appena visto. L’unica nota di interesse che Osymannoch scoprì fu che la griglia, troppo sottile per sorreggere persone in piedi sopra di essa, emanava un’aura magica indefinita. Esso sembrava avere una sua funzione legata alla magia, sebbene non potesse sapere che cosa fosse finchè non fosse entrato in contatto con essa. X tutti
  21. DM Dopo la breve esperienza con la trappola magica, i Guardiani Planari decisero sì di avanzare, tuttavia a passo più gradato. Data l’assenza di esperti scassinatori (una branca sempre più rara nei gruppi di avventurieri di Arth), i quattro superstiti furono costretti ad avanzare sperando nella buona sorte e nelle rilevazioni offerte dalla vista di Osymannoch e dalla lanterna di Gunnar. La dea bendata, quel giorno, parve accorgersi della presenza dei viaggiatori. Non vi furono infatti rumori di ingranaggi, raggi magici o altre amenità che fermarono il cammino di Celeste e dei suoi compagni. Anzi, essi giunsero perfino al termine di quella breve esplorazione. Come ebbero modo di scoprire il tunnel li condusse a un bivio, il quale conduceva a due stanza opposte e dirimpette l’una all’altra, separate comunque solo da una decina di metri di attraversamento. In entrambe non vi erano tracce di vita, ma molto su cui essi avrebbero avuto di che riflettere. La prima stanza era una caverna mal scolpita, che si affacciava su uno strapiombo circolare largo una quarantina di metri, il quale scompariva nell’oscurità sottostante. Vi erano però i segni del passaggio di qualcuno: all’interno dello strapiombo, a circa una trentina di metri di profondità rispetto a chi si affacciava, era presente un ampio cerchio in mithral, che cingeva le pareti. Al suo interno una fitta rete di filamenti disegnava una griglia precisa. Chiunque fosse caduto dalla fossa, se non fosse stato dotato di protezioni, avrebbe finito senz altro per attraversare la griglia e probabilmente sarebbe stato ridotto a carne trita. Una strana iscrizione in caratteri alieni era appena visibile, incisa nella parete di ossa sopra la griglia. Essa era tuttavia troppo lontana per poter essere leggibile, anche qualora fosse stata compresa. La seconda stanza era meglio scolpita, ma ben poco arredata e chiunque entrò percepì fin da subito la sensazione che qualcosa di profondamente sbagliato fosse accaduto dentro di essa. Il piccolo ambiente conteneva infatti solo un libro e una penna, posti su un tavolo di legno, e una strana depressione sul pavimento d’osso, simile a una bizzarra fossa per defunti. Essa era infatti creata per contenere in maniera precisa la forma di un umano le cui braccia e gambe fossero aperte e stese (come l’uomo vitruviano per capirci). Gli appunti sembravano scritti con una serie di complicati diagrammi magici, che ne rendevano difficile la lettura per chiunque non fosse un esperto in materia. All’improvviso però un rumore di passi da dietro raggiunse i Guardiani Planari, che si prepararono ad affrontare la nuova minaccia, fosse anche il ritorno del tarrasque. Ma non si trattava di lui, né di altri sciami, né di una squadra d’assalto dei coboldi di Muzziomone. Vivo e ancora in possesso del suo equipaggiamento si trovava Maxillium. X tutti
  22. DM X chi effettua prove La doccia di acido alla quale era sottoposto Osymannoch era dolorosa come l’esposizione al sole per un vampiro, una sensazione perpetua di pungenti aghi che trafiggevano il corpo del lich già martoriato dal tempo e dalla non-morte. Nessuno potè biasimare le difficoltà dell’Inatteso di non riuscire a richiamare correttamente il dweomer dei suoi incantesimi, perpetuamente esposto com’era all’elemento corrosivo. Se non altro egli sapeva di non essere solo e di come il tempo fosse dalla sua parte. Forse fu questo pensiero ad aiutarlo a sufficienza per riparare il proprio corpo, rubando secondi preziosi alla infida trappola. Sebbene Gunnar non sapesse con certezza come agire, Sophia prese l’iniziativa: ella non rimase indietro, non scelse egoisticamente di non aiutare il proprio compagno per evitare sprechi di incantesimi, ma agì come un vero eroe doveva e diede subito fondo a ciò di cui disponeva, tentando di spezzare i legami magici che avvolgevano gran parte della stanza. La soluzione funzionò, sebbene la resistenza della sfera fu eroica, e alla fine la tremenda trappola fu smantellata e l’acido scivolò sul pavimento, per poi dissolversi come il resto della gabbia sferica. Sebbene Osymannoch non avrebbe potuto dire con certezza che cosa aveva mosso i fili di tale pericolosa situazione, egli potè consolarsi scoprendo che la rapida azione del gruppo aveva risparmiato alla tavola di pietra nera sul piedistallo di venire avvolta nell’acido. E la consolazione divenne una grande sorpresa quando la vista magica del lich lo informò che la pesante tavoletta conteneva al suo interno le conoscenze necessarie per passare a un incantatore la capacità di lanciare un incantesimo difensivo di grande potere, il cui apprendimento era ad appannaggio dei pochi incantatori che avessero il coraggio di gettarsi nella creazione di nuove magie. X tutti
  23. DM X chi effettua prove Sebbene Osymannoch fosse pronto a dare fondo alla magia per scoprire lo scopo di quel sinistro luogo, gli bastò soffermarsi qualche minuto tra gli scaffali e gli appunti per capire che si trattava di un laboratorio di ricerca di un necromante. Il contenuto di quell’angusto luogo era di certo parte del materiale necessario per una ricerca, allo stesso modo in cui i topi e i pesci erano usati per sperimentazioni preliminari prima di passare ai test sugli esseri umani. La portata di tali esperimenti sembrava più grande di qualsiasi studio accademico e, mentre gli occhi del lich passarono in rassegna la stanza, egli trovò conferma di ciò in una pergamena in cartapecora che brillava di dweomer magico dall’interno di un cassetto. Essa era una pergamena che ben si addiceva a chi sembrava scavare nella magia della vita… e della morte. La ricerca dell’elocatrice la portò a scoprire, nel lato sud della stanza, un altro corridoio seminascosto dietro una tenda in velluto nero. Il piatto forte sembrava però la tavola di pietra nera, la quale pulsava di una schiacciante aura di abiurazione sopra il piedistallo che emetteva un'aura di evocazione. Le mani decomposte dell’Inatteso erano pronte scoprire i segreti della tavola, ma esse non riuscirono a toccarla. In realtà, nemmeno vi si avvicinarono, quasi tre metri prima di raggiungerlo un lampo proruppe dal piedistallo e una grande sfera trasparente avvolse l’area attorno ad esso, rinchiudendo al suo interno il teurgo di Arth, ma non la Borealis che si lanciò fuori prima che la sfera si chiudesse anche su di lei. Un battito di ciglia dopo una fontana di acido verdastro proruppe da esso, inondando l’area all’interno della sfera, che iniziò a riempirsi del pericoloso liquido, del quale tuttavia non una sola goccia cadde al di fuori. Il resto dei Guardiani era al sicuro, ma Osymannoch sembrava in difficoltà, la pelle rimasta che iniziava a sciogliersi sotto l’azione del terribile corrosivo. X Osymannoch e Celeste X tutti
  24. DM La situazione che si era presentata aveva scosso profondamente i membri rimasti dei Guardiani Planari. Osymannoch non palesò le sue intenzioni, sebbene forse egli avrebbe preferito donare una nuova non-vita ai suoi compagni caduti. Sebbene Sophia non fosse sicura che esso fosse un trattamento rispettoso, Celeste e Gunnar insistettero per mettere i corpi di Maxillium e Bainzu all’interno del buco portatile di quest ultimo, le due salme leggere come fuscelli per i possenti arieti del gruppo. Fu allora che successe il disastro. Non fu nemmeno possibile richiudere il buco che un possente lampo si sprigionò da esso, la materia stessa dell’esistenza ribaltata da una forza misteriosa che avviluppò la borsa e scatenò una rapida pioggia di lampi celesti all’interno della biblioteca. Con un sonoro strappo, che ricordò una versione molto ridotta di quella di un terremoto planare, la realtà venne mutata quanto bastava creare uno squarciò nella stanza, la cui vista portò a una rapida visione del Piano Astrale. La visione durò per un battito di ciglia e non fu una minaccia per l’incolumità di Celeste, Gunnar, Osymannoch o Sophia. Tuttavia quando quel rapido fenomeno si estinse, del buco portatile e dei loro compagni non vi era traccia. Essi sembravano spariti nel vuoto. La domanda però balenò subito nella mente dei quattro stupefatti sopravvissuti: che cosa era appena successo? E perché? Una ipotesi balenò in fretta alla mente del gruppo, che tuttavia decise perlomeno di esplorare la stanza successiva, quella non nascosta. Il corridoio che conduceva ad essa, lungo circa una decina di metri e composto interamente di osso, conduceva in un ambiente più largo. La stanza in cui giunsero i Guardiani sembrava un macabro misto tra un laboratorio e un museo. Il suo proprietario doveva essere un appassionato di corpi morti, a giudicare dalle centinaia di parti anatomiche che costellavano gli scaffali, le mensole e i tavoli di quella ampia stanza modellata all’interno del cranio dell’immenso dio. Non era chiaro se tali arti fossero lì esposti come monito, trofeo o fossero parte di qualche esperimento. Un lungo tavolo in legno fungeva da piano di lavoro, sebbene la sua superficie fosse costellata di polverosi fogli di pergamena aperti. Gli scaffali alle pareti erano invece costellati di vasi di vetro colmi di liquido verdastro, al cui interno galleggiavano organi interni, molti dei quali riconoscibili, altri completamente alieni. Una grossa gabbia di vetro conteneva il corpo impagliato di una medusa, i cui occhi erano stati sostituiti da esemplari di vetro. Un grosso vaso trasparente dietro di esso, colmo di un liquido che puzzava di marcio, conteveva un singolo ed enorme occhio. Dalla parte opposta della stanza una grossa tavola di pietra nera, solcata di rune, era appoggiata su un piedistallo di osso che sorgeva letteralmente dal pavimento X tutti
  25. DM Riepilogo delle azioni concluse Al termine di quel roboante scontro, i Guardiani Planari non persero tempo nel mettersi all’opera, adoperandosi ognuno alla maniera a sé più consona. Gunnar si acquattò in un angolo, rimuginando nervosamente. Maxillium e Osymannoch attivarono alcuni poteri psionici e magici, prima di lanciarsi in una rapida perlustrazione della stanza, seguiti a ruota da Bainzu e Celeste una volta che il druido rispose alla richiesta di cure della Borealis. Sophia invece sperimentò la trasformazione in elementale del fuoco, temendo per la sua incolumità. La sensazione di fastidio data dagli insetti parve sparire una volta tentata quella soluzione, al punto che la barda riprese la propria forma di planetar per poi avvicinarsi ai propri compagni intenti a scandagliare la stanza. Durante quelle brevi ricerche il lich fu il primo a stabilire come di magico, in quella stanza, vi fosse non solo il fuoco ma anche il bastone bianco con testa di felino che Thren aveva impugnato minacciando i Guardiani. Se tale si poteva rivelare una scoperta interessante, i libri sopravvissuti allo scontro non sembravano nulla di particolare, anzi molti dei tomi erano doppioni di quelli che Osymannoch stesso aveva accumulato nel corso degli anni nella sua caverna. Sebbene Bainzu non trovò nulla di speciale, Celeste scoprì alcune ossa umane all’interno del camino, più o meno nello stesso momento in cui Maxillium diede una voce al gruppo quando scoprì che una delle librerie si muoveva. Con un piccolo aiuto da parte di Celeste, egli fu in grado di spostare l’uscio quanto bastò per scoprire l’ingresso nascosto di un altro tunnel, presumibilmente quello da cui dovevano essere scappati gli sciami appena affrontati. Fu in quel momento che Bainzu cadde a terra. Come una marionetta a cui fossero stati tagliati i fili, il druido si accasciò a terra con un tonfo secco. I Guardiani ebbero appena il tempo di precipitarsi su di lui che anche Maxillium cadde a terra allo stesso modo. Ad Osymannoch non servì molto tempo per capire la causa, che trovò conferma quando vide uscire un acaro dall’orecchio di Bainzu: gli insetti che nel corso della battaglia erano penetrati nel loro corpo avevano raggiunto gli organi vitali e li avevano compromessi, uccidendoli sul colpo. Solo la propria prontezza nell’affrontare quella piccola minaccia sembrava aver salvato Sophia dallo stesso destino. Tuttavia ora i Guardiani Planari erano rimasti solo in quattro e dovevano decidere come comportarsi dopo questo doppio lutto. X tutti
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