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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM Lord Fnut ascoltò a lungo le parole dei Guardiani, annuendo talvolta e interrompendoli solo per qualche breve domanda. Alla fine della lunga disamina del gruppo egli inspirò parecchio tabacco dalla propria pipa Non ho mai sentito di un dispositivo come quello che mi avete descritto. Ho motivo di pensare che quello che avete attivato fosse un rudimentale sistema di difesa spiegò il leader dei Filosofi Non ha ucciso nessuno di voi, men di meno il piano. E ciò che cerchiamo è immensamente più potente. Non qualcosa che sposti qualche persona sul Piano Elementale del Fuoco, ma lo distrugga completamente. Voi stessi avete portato più distruzione nel corso del vostro breve passaggio su Muzziomone, se non ricordo male analizzò, facendo l’occhiolino A breve indirò un’altra riunione all’anfiteatro, appena riceverò gli ultimi rapporti. Il resto delle fazioni è stato in grado di trovare notevoli informazioni su artefatti che potrebbero rappresentare una pista. Purtroppo, benchè i drow di cui mi avete parlato sono di certo sinistri, ancora non disponiamo di prove concrete. Come giustamente avete fatto notare non abbiamo mezzi per puntare il dito contro qualcuno il Filosofo fece un gesto con la mano alle parole di Gunnar Raccomando solo di prestare prudenza circa i loro mezzi. Ricordate che possono usare la magia per capire se mentite. Quanto all’idea di parlare con la Trenodia, ben venga. Magari scoprirete qualcosa. Al termine di quel breve rapporto, Lord Fnut congedò il resto della compagnia ringraziandoli per il contributo Non abbattetevi se non tutto è andato come speravate osservò il leader dei Filosofi Nessuno di noi dell’Assemblea è perfetto, benchè forse solo noi saremmo capaci di ammetterlo. Cercate solo di dare il massimo e non dimenticare perché ci siamo riuniti. Prima risolveremo tutto questo, prima potremo tornare alla normalità salutò l’anziano saggio. Fnut si attardò quindi con Bainzu e Sophia, per conferire con loro in privato, su richiesta dei due incantatori. X Sophia e Bainzu Maxillium era già stato al casolare dove soggiornavano gli elfi oscuri della Trenodia in Velluto, motivo per il quale fu forse il più preparato agli odori pungenti di fumo e alcolici che provenivano dall’interno, mescolati con il puzzo di chiuso che permeava anche se le imposte erano state aperte. I drow avevano fatto il loro ritorno e si stavano rilassando indulgendo nei piaceri delle sostanze psicotrope, sdraiati o seduti sulle stuoie poste sul pavimento, chi parlottando tra di loro, chi ridendo e scherzando, mentre una coppia di giovani drow pomiciava in un angolo. Mhorannan fu il primo ad accorgersi dell’arrivo degli ospiti Ehilà! disse, sollevando una bottiglia di rosso Hey ragazzi, ci sono i Guardiani Planari! disse ai suoi, a cui seguì un coro di Ciao Guardiani Planari! Tarzi, appostato alla finestra e intento a scrutare il vuoto orizzonte, si voltò e si sedette sulla propria stuoia, invitando i nuovi venuti a prendere posto davanti a loro, su alcuni tappeti e stuoie vuoti. Mhorannan si sedette al suo fianco. Il leader osservò i Guardiani Planari ad uno ad uno prima di parlare loro Sono lieto di reincontrarvi. Non abbiamo avuto molte occasioni di parlarci da quando siamo giunti insieme sul Teschio, a parte una volta in cui Max è passato a trovarmi. Come stanno andando le vostre ricerche? domandò Noi stiamo cercando di fare del nostro meglio, per quanto siamo un po’ limitati dai nostri mezzi, più modesti rispetto ad altre fazioni. Parlando di fazioni, quando sono giunto sul Teschio ho avuto modo di parlare con Hygrave. Mi ha detto che poco tempo fa, quando eravamo fuori in missione, due di voi stavano girando attorno alla nostra casa. Qual’era la ragione? aggiunse, puntando lo sguardo su Osymannoch e Sophia. Mhorannan guardò prima il cugino, poi i Guardiani Planari, confuso Sigaretta? domandò un elfo offrendone una a Celeste. Un’elfa gattonò fino a dove si trovava Gunnar, per poi tentare di poggiare la testa sulle sue ginocchia prima di addormentarsi. X tutti
  2. DM I Guardiani Planari non erano del tutto concordi, ma sulla base delle priorità decisero infine di dirigersi prima di tutto da Lord Fnut. Il loro fluttuante ritorno verso il Teschio (unico posto che avesse un minimo di gravità) non passò inosservato e una pattuglia di Cacciatori di Hygrave, tra i quali non figurava il loro leader, accompagnò i fiaccati viaggiatori verso il margine interno del colossale resto divino, prima di salutarli con un cenno della mano. Via via che i Guardiani si fecero strada nella cittadina, ebbero modo di incrociare alcuni gruppetti degli elfi al seguito della regina Jasmeera, che allo stesso modo li salutarono per poi parlottare tra di loro. L’arrivo alla Torre dei Filosofi coincise con l’uscita dalla stessa di un piccola delegazione di elfi oscuri, formata da Tarzi, Mhorannan e un paio di loro seguaci Bentornati amici disse l’ex allievo di Gunnar. Quindi notando gli abiti malridotti di alcuni di loro Per tutto l’alcol, avete un aspetto orribile! Sembra che siate finiti nel mezzo di uno sciame di meteore! osservò. Tarzi li squadrò per poi redarguire il cugino E’ ovvio, non stanno mica facendo una gita al parco! Perdonate il suo modo, immagino che come noi siate nel pieno di difficili missioni. Noi siamo appena tornati e abbiamo parlato con Fnut. Ora andiamo a rinfrescarci un po’ i due drow al seguito, a quelle parole, si diedero il cinque. Tarzi li guardò malissimo, per poi guidare il gruppo verso il loro abitato. Lord Fnut non sembrava sorpreso di veder tornare i Guardiani Planari ed egli accolse i ritornanti Ho cercato di liberarmi il prima possibile di Tarzi. C’ho messo più del dovuto visto che sono tornati anche i Ragni Planari, ma me la sono cavata rinviando il loro rapporto a tra un’ora circa. Ho immaginato, dopo il nostro ultimo colloquio, che non vogliate fare rapporto in presenza di Tarzi e i suoi come i Guardiani ebbero modo di notare, nemmeno Jasmeera e la sua sinistra guardia del corpo erano più presenti Se ne è andata poco fa, l’ho sentita chiacchierare con Tarzi e i suoi prima di raggiungermi. Ma non sono stato ad ascoltarli… intanto prego, accomodatevi disse offrendo le solite sedie al solito tavolinetto, su cui dispose un vassoio di croissant alla ciliegia Da dove cominciare? Beh, la famiglia Koikannu come forse vi ha avvisati Osymannoch mi ha contattato. Sembra che vogliano parlarvi circa qualcosa che è successo a Letargia Blu stamani. Immagino di cosa possa trattarsi, quindi fate attenzione. Attendono un vostro messaggio per un incontro all’ingresso del portale sul Piano Astrale, che avete varcato ogni volta che volevate entrare od uscire da lì disse il leader dei Filosofi, per poi offrire tabacco a tutti i presenti e preparare la sua pipa Ora, la fretta prima ha richiesto di essere molto sintetici. Ma comprendete che per capire al meglio la situazione bisogna studiare al meglio il tutto. Potreste farmi un rapporto completo su ciò che è successo? In particolar modo sull’oggetto che ha scatenato tutto questo putiferio? domandò Fnut. X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  3. DM X Sophia, Maxillium, Celeste, Osymannoch e Bainzu X Gunnar Il reincontro tra i Guardiani Planari, sebbene Pisittu e Pan fossero assenti, permise finalmente ai sei eroi di confrontarsi sulla situazione. Celeste, preferendo un luogo più sicuro, organizzò l’unione di mani necessaria per il trasporto planare che riportò la compagnia nel piano su cui sorgeva il Teschio di Paithah, sebbene stavolta fossero capitati a circa un paio di chilometri di distanza dai margini del “viso” del Teschio stesso, il quale era ancora illuminato dalla fioca e verde luce della titanica opale sospesa sopra di esso. Un ritorno non certo trionfale, tuttavia I Guardiani era comunque riusciti a recuperare i compagni che avevano potuto, evitando la necessità di dover resuscitare i caduti rinunciando alle loro proprietà. Tuttavia ciò non toglieva il fatto della strana situazione che si era creata all’interno della villa affittata dai drow e che aveva portato i membri dell’Assemblea in quella difficoltosa situazione. Ancora coinvolti nelle indagini preliminari, i Guardiani Planari potevano ora disquisire su come meglio procedere alla luce dei recenti eventi. X Osymannoch X tutti
  4. DM X Gunnar X Sophia, Celeste, Osymannoch, Bainzu e Maxillium x tutti
  5. DM X Osymannoch, Celeste, Sophia e Bainzu X Gunnar X Maxillium X Maxillium, Celeste, Osymannoch, Bainzu e Sophia X tutti
  6. DM X Osymannoch, Celeste, Bainzu e Sophia X Gunnar X Maxillium X tutti
  7. DM X Celeste, Osymannoch, Sophia e Bainzu X Gunnar X Maxillium X tutti
  8. DM Il conciliabolo tra gli incantatori durò svariati minuti, tempo che fu ben speso da Bainzu per fare spazio all’interno del proprio buco portatile e riemergerne. Celeste e Maxillium raggiunsero il gruppo per offrire il proprio punto di vista, seguiti da Pan che era ormai rimasto l’ultimo di sotto Non ho trovato niente ammise afflitto, ronzando fastidiosamente all’altezza dei due psionici. Sebbene non fossero state trovate tracce che potessero fornire una pista per i drow, i Guardiani Planari cercarono di scegliere le proprie mosse future. Le pianificazioni per l’immediato sembravano vertere sulla possibilità di avvertire i Filosofi e Celeste scese per andare ad avvertirli uscendo dall’abitazione. Ma ben presto tutto cambiò in un lampo. Accadde tutto in un istante, quando Osymannoch appoggiò le proprie mani sul misterioso congegno, un KRAKATOOOOOOMMMM!!! e una forte esplosione investirono il lich e la gabbia cilindrica, un’esplosione di energia arcana che si manifestò come una deflagrazione simile a una nube nera da cui si protendevano lampi bluastri. La luce aumentò quindi di intensità, investendo tutti coloro che erano presenti in quella stanza e sprigionando una forza tale da far tremare la casa, sbalzare credenze, rovesciare bottiglie e infrangere tutti i vetri della villetta. Una coltre di fumo rese per qualche secondo impossibile vedere quello che era accaduto, almeno fino a quando esso non si diradò e la luce irradiata da Pan e Sophia non permise di osservare meglio la stanza, ora resa quasi irriconoscibile. X tutti Osymannoch giaceva a terra, ancora in grado di muoversi sebbene l’esplosione lo avesse colpito con tale forza da strappargli quasi tutta la carne dal corpo, minacciando di lasciarlo con le sole ossa, quelle visibili scheggiate e ammaccate. Bainzu e Sophia, a parte lo spavento e una sensazione di giramento di testa sembravano praticamente illesi. Tuttavia, come ebbero ben presto modo di scoprire, non era possibile stabilire lo stesso per il resto dei propri compagni. Gunnar, Maxillium e Pisittu erano spariti!! X Gunnar X Maxillium X tutti
  9. DM X chi ha effettuato prove Ormai divenuta una consuetudine per i Guardiani Planari, anche in quella situazione di ricerca i membri dell’Assemblea scioglievano i loro personali “cani anti-droga”. Una era Pisittu, tenuta al guinzaglio da Bainzu, la quale metteva il proprio naso felino al servizio. L’altro era Gunnar, che era solito sondare il terreno con il proprio naso alla guisa di un cane da tartufo. Questo bizzarro duo prese molto seriamente la loro personale missione nel soggiorno, le narici che più e più volte furono udite inalare aria e polvere alla ricerca di un indizio. Illuminati dalla forma che Pan assunse al grido di E luce fu! i due segugi furono presto raggiunti da Maxillium, che ritenne opportuno unirsi alle indagini del piano terra, ammantandosi del suo potere percettivo e cercando qualsiasi indizio. Confrontandosi con Gunnar, egli tastò tavoli e mobilii, non trovando botole o nascondigli, così come nemmeno tracce fresche che permettessero un rintracciamento degli affittuari di quella casa. Per quanto non capaci di poter comunicare in maniera diretta, sia Gunnar che Pisittu furono concordi che la pista olfattiva lasciata dagli elfi oscuri doveva essersi dissipata già da tempo. Per i due non era possibile stabilire quanto tempo fosse passato, ma si escludeva il vago e pungente aroma di vino che era stato consumato, dei tre abitanti di quella casa non sembrava esservi una strada da seguire. Quando l’attenzione del druido, della tigre e del barbaro si focalizzò sul piano superiore, dove si trovava il misterioso oggetto reperito, essi trovarono Osymannoch intento a mormorare parole cabalistiche. Quel giorno un prete di Fharlanghn avrebbe perso la presa durante la propria scalata e sarebbe caduto, sfracellandosi 45 metri più in basso e andando incontro alla morte, tuttavia tale sacrificio fu ritenuto accettabile dal lich per attecchire alla conoscenza di cui aveva bisogno. Non volendo essere da meno, anche Bainzu ricorse alla propria magia divina, mentre Sophia preferì aspettare mantenendo l’ambiente illuminato in attesa di sviluppi… illuminanti? L’analisi di Osymannoch non si rivelò infruttuosa: come egli ebbe modo di spiegare ai suoi compagni, le pareti interne di quella gabbia cilindrica sembravano emettere delle onde di forza, sufficienti a mantenere le sfere nelle loro attuali posizioni. Il taglio simile a una cucitura, presenti su di esse, altro non sembrava essere che il punto in cui poter svitarle per inserire qualcosa al suo interno. Il lich non poteva essere sicuro al 100% che non vi fosse nulla all’interno, sebbene egli ritenesse di no. Circa la funzione dell’oggetto in sé, egli non potè che ipotizzare che la sua attivazione consistesse nell’annullare i campi di forza e portare a contatto le sfere, fondendole o portandole ad una condizione desiderata dal creatore. Un altro possibile scenario era la possibilità di incanalare l’energia taumaturgica scatenata come fonte per l’utilizzo di qualche incantesimo epico. Purtroppo queste ultime per il momento erano solo ipotesi, non avvalorabili da dati concreti. Sophia non potè che confermare le scoperte circa i campi di forza interni. La concitazione di Bainzu giunse al termine di tale analisi, quando il druido mise al corrente il gruppo di come egli stava ancora una volta parlando con i sassi. Lo stravagante incantatore, che di certo avrebbe dovuto fornire più spiegazioni in qualunque altra circostanza, ebbe un rapporto piuttosto ripetitivo ma abbastanza preciso Convengo la vostra richiesta, messere, tuttavia mi duole informarla che gli abitanti di questo luogo, giunti tre settimane fa, hanno presto chiuso ogni finestra e tirato ogni tenda disse una porzione di muro bianco Scandaloso! Increscioso! ripeterono le altre mura di quell’enoteca. Quindi il primo riprese Però non sono stati troppo fastidiosi. Parlavano in una lingua strana, sono usciti un paio di volte e dopo due giorni non hanno più fatto ritorno. Nulla è più successo finchè non siete giunti voi. E qui con voi ora vediamo questo strano oggetto, che prima non c’era. Un po’ misero, lo so, ma è tutto ciò che abbiamo visto fu lo scarno rapporto dei sassi. L’analisi magica di Osymannoch venne approfondita, portando alla scoperta di due aure magiche presenti nell’oggetto, entrambi di elevata potenza. La prima sembrava replicare un potere di spostamento tra le dimensioni, mentre il secondo sembrava basarsi sulla potenza trasmutativa di un incantesimo epico noto come Rovina Superiore. L'incantesimo di studio di Osymannoch non fornì, tuttavia, altre indicazioni sullo scopo o il funzionamento dell'oggetto. X tutti
  10. DM X Osymannoch Laddove Gunnar era abituato ad affrontare le situazioni in prima persona, egli decise di rimanere indietro, al fine di verificare le impronte che aveva notato presso l’uscio. Egli tuttavia si rese ben presto conto che esse erano state quasi del tutto cancellate e rese ormai irriconoscibili dal tempo passato. Non così avvezzo a studiarne le sottili differenze in base alle condizioni che potevano colpirle, il barbaro si ritrovò a dover gettare ben presto la spugna con esse. Il giro di ricognizione da parte di Maxillium non fu più fortunato, trovandosi ben presto il cacciatore di taglie a constatare l’assenza di porte di ingresso (fatta eccezione per quella del porticato) e l’assenza di altri segni di passaggio di persone, animali o cose. Dal par suo, se Pan e Sophia si aspettavano di trovare elfi oscuri intenti a lanciarsi schizzi d’acqua vestiti solo con costumi da bagno griffati, essi furono delusi dal non trovare anima viva nella piccola spiaggia rocciosa. Un granchio, notando il gruppo, si allontanò inabissandosi in acqua. Un gabbiano spiccò il volo da una delle rocce, planando sopra la casa in direzione del centro dell’isola. Un plof accompagnò la caduta delle sue feci sulla punta dello stivale destro di Celeste. La situazione di stallo fu sorprendentemente risolta da Bainzu. Quando egli si preparò ad una delle sue invocazioni, i suoi compagni forse temettero che egli avrebbe ammantato di nebbia i nemici in agguato, ma furono smentiti quando a manifestarsi fu uno straniero dai capelli fluenti che volavano nel vento, alla stessa maniera di Lady Myonatix, ammantato da un pesante pastrano nero e rosso. Egli non disse nulla, limitandosi ad annuire alle indicazioni di Bainzu, prima di avvolgersi nel suo indumento e sparire alla vista, entrando al seguito degli occhi magici di Osymannoch. La differenza nell’operato tra i due fu evidente, laddove il janni poteva accedere alle stanze senza perdere la propria copertura, aprendo con delicatezza le porte ed esponendosi piano piano dopo ogni stanza. L’operato degli incantatori divini fu in grado di scoprire diverse cose: le stanze sembravano in gran parte inutilizzate, i mobili addirittura coperti da pesanti lenzuoli di cotone per proteggerli dalla polvere. Le uniche eccezioni a ciò furono solo due. La prima, scoperta dagli occhi di Osymannoch, furono gli unici segni del passaggio di qualcuno. Un grosso tavolo di legno lucido di pulito e tre sedie erano gli unici mobilii scoperti del salotto. Sopra il tavolo si trovavano tre calici di vino vuoti e sporchi di una sostanza color vermiglio. La seconda, scoperta dal janni, fu comunicata telepaticamente dallo spirito del vento. Egli aveva trovato un insolito strumento al piano superiore, dove si trovava un’unica stanza in cui erano conservati vini di varie annate. Dopo aver confermato che nessuno si trovava all’interno della casa, il janni si congedò. Su tale attestato di fiducia, i Guardiani Planari ebbero modo di entrare all’interno e vedere di persona (fonti di illuminazioni permettendo) le scoperte del lich, oltre a fare la conoscenza con la scoperta del janni al piano superiore. Esso sembrava un dispositivo arcano di qualche tipo, posto sul pavimento al centro della stanza, la cui forma ricordava quella di un grosso cilindro lungo circa un metro, formato da sbarre di un metallo di un color arancio acceso, probabilmente adamantio. Al suo interno si trovavano due sfere di vetro larghe circa trenta centimetri l’una, sospese all’interno e distanti circa trenta centimetri l’una dall’altra. Su di ognuna di esse era possibile notare un tratteggio che percorreva la parte centrale della circonferenza, come se si trattasse dell’equatore di un pianeta. Le sfere sembravano fluttuare immobili all’interno, senza toccarsi tra di loro o senza che una di esse toccasse le pareti della loro gabbia metallica. X tutti
  11. DM Il ritorno dei Guardiani Planari a Letargia Blu fu privo di imprevisti. Le guardie che stazionavano presso il portale che si trovava sul Piano Astrale non parvero stupiti di veder tornare visitatori, forse abituati a un viavai dei residenti. La scelta di non volersi portare accompagnatori parve forse favorire tale linea di condotta, che avrebbe altrimenti richiesto un minimo di spiegazioni. Quando essi tornarono sul paradiso tropicale di proprietà della famiglia Koikannu, il sestetto con tigre e coure fu in grado di reperire presto informazioni sugli elfi oscuri. Gli abitanti non sembravano averli visti di persona, ma indicarono a più riprese l’Amministrazione come punto in cui poter chiedere informazioni. Come ebbero modo di scoprire, non vi era una rigida privacy, in quanto i mercane erano talmente fiduciosi dei propri mezzi di sicurezza da poter condividere informazioni sensibili altrove. Per Osymannoch e Sophia fu un gioco da ragazzi ottenere quindi l’indirizzo in cui si trovavano gli unici drow che avevano pagato per un mese una villa a due piani. Ciò non impedì comunque di notare alcune occhiate insospettite da parte degli addetti, quando essi si allontanarono dall’Amministrazione. La casa affittata dai drow era una piccola villetta a due piani, la quale sorgeva nella zona più a sud di Letargia Blu. Essa non era la zona più richiesta, in quanto essa si affacciava su una stretta spiaggia rocciosa e risultava una delle aree meno illuminate dal sole in virtù delle colline soprastanti. Quando i Guardiani giunsero nei pressi della villa non udirono alcun suono se non quello del rifrangersi delle piccole onde sulle rocce, l’abitato immerso nel silenzio. Il portico era arredato con una semplice sedia a dondolo con un cuscino di velluto, mentre di fronte all’ingresso principale essi poterono notare alcune impronte confuse, la porta chiusa ma non a chiave. Da quello che poterono notare dalla soglia dopo aver aperto l’uscio, l’interno era immerso nell’oscurità, gli scuroni chiusi e le tende tirate in modo da non lasciar filtrare alcuna luce all’interno. Non sembrava esservi anima viva, ad una prima indagine. X tutti
  12. DM X Celeste, Maxillium e Gunnar X Sophia e Osymannoch X Bainzu Ad uno ad uno i Guardiani rientrarono presso la propria abitazione, riunendosi dopo alcune piccole commissioni personali, tra cui il rapporto a Lord Fnut. Essi ora avevano una nuova occasione per consultarsi, aggiornarsi e decidere le loro prossime mosse in vista della loro parte di compiti come membri dell’Assemblea, nel vivo delle manovre nel corso di quella crisi planare. Fuori dal loro casolare adibito come base operativa continuava a regnare la tranquillità, fatta eccezione per i brevi momenti in cui era possibile udire il passaggio delle pattuglie dei Cacciatori di Hygrave e di alcuni gruppetti degli elfi della Corte di Jasmeera. X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  13. DM X Maxillium, Celeste e Gunnar – Torre dei Filosofi di Arithmea X Osymannoch e Sophia – complesso della Trenodia in Velluto X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  14. DM X Bainzu – casa dei Guardiani Planari X Maxillium, Celeste e Gunnar – Torre dei Filosofi di Arithmea X Osymannoch e Sophia – complesso della Trenodia in Velluto X tutti
  15. DM Dopo essersi detto il proprio, i Guardiani Planari furono concordi nel rimandare al giorno successivo le proprie mosse, concedendosi il primo riposo in un letto comodo dopo molto tempo. Non vi furono Demoni Circensi o membri del Seguito di Lady Myonatix che interruppero il sonno dei sei, sebbene Bainzu dovette rammaricarsi del fatto di scoprire che era troppo tardi per portare la tigre a spasso. Pure Pisittu, tuttavia, non ebbe da ridire sulla tranquillità notturna e i sei poterono recuperare le energie nel corso della nottata. La mattina seguente, dopo un sonno ristoratore, i Guardiani decisero (come sempre non di comune accordo) di tornare al Teschio di Paithah. L’apparizione dei Guardiani Planari avvenne nei pressi dell’abitato dove soggiornavano i membri del Patto Silvano. Vesphian e i suoi erano tornati, a giudicare dagli sguardi in cagnesco che rivolsero ai membri dell’Assemblea, anche se non dissero nulla al loro indirizzo. Nel tragitto per raggiungere la propria abitazione, i Guardiani videro più di un membro della Corte di Jasmeera, segno che anche la seconda metà dei membri nativi di Ardentia era tornata dalla propria missione. Tra di essi figurava anche la poco attraente e glaciale serva della regina Jasmeera, la quale incrociò il gruppo in groppa a un destriero che sembrava scolpito da un blocco di ghiaccio. La fredda cavallerizza si limitò a squadrare il gruppo per poi proseguire in direzione del caseggiato (ora riparato) dove alloggiavano i membri della Legione del Reame Imponderabile. Fu con un certo sollievo che i Guardiani scoprirono che la loro abitazione non sembrava aver subito crolli, cedimenti o danni strutturali derivanti dall’operato dei propri vicini, fossero essi demoniaci o celestiali. In verità, sembrava proprio che entrambe le fazioni fossero assenti, a giudicare dall’innaturale silenzio che aleggiava nella loro via e data l’assenza di Vecchio Gonfio, il dirigibile planare dei Demoni Circensi. In quella mattinata (come sempre poco riconiscibile dato il “meteo” del Teschio) i Guardiani scoprirono ben presto di avere a disposizione più di una fazione a disposizione. X tutti, fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
  16. DM x Celeste, Sophia, Gunnar e Maxillium - porto Fu presso la lussuosa villa con spiaggia privata che si ritrovarono infine i Guardiani Planari, raggiunti dalla coppia formata dai due più vecchi membri della compagnia, Bainzu e Osymannoch. Dopo aver acceso le candele profumate che si trovavano in soggiorno, i sei ebbero modo di concedersi un momento di ritrovo a mezzanotte nel proprio salotto. Il vento spirava debole fuori dalla costosa abitazione, mentre pure Pisittu si era infine addormentata dopo aver finito la propria tinozza d’acqua e aver orinato per la seconda volta nel terrazzino della camera in cui era stata legata. I membri dell’Assemblea ebbero l’occasione di fare il punto della situazione e decidere le loro prossime mosse. X tutti
  17. DM X Gunnar, Maxillium, Celeste e Sophia – sulla Negazione X Bainzu e Osymannoch – sulla terraferma X tutti
  18. DM X Gunnar, Maxillium, Celeste e Sophia – sulla Negazione X Bainzu e Osymannoch – sulla terraferma X tutti
  19. DM X Gunnar, Maxillium, Celeste e Sophia – sulla Negazione X Bainzu e Osymannoch – sulla terraferma X tutti
  20. DM X Celeste La Negazione era un lussuoso yacht di più di 100 metri di lunghezza, dal parquet tirato a lucido e adibito per quella che sembrava una festa senza precedenti: tavole imbandite di cibo e alcolici, festoni colorati appesi lungo le balaustre, camerieri in livrea e domestiche in minigonna, oltre a un grande striscione con su scritto “Congratulazioni Lord Dragonero!” membri del Pugno di Ferro erano schierati sul molo e sullo yacht, mentre due mercane si trovavano sulla lussuosa imbarcazione, mentre un altro ancora sostava vicino al molo, nei pressi della pesante tavola intagliata posta per collegare molo e imbarcadero L’invito, per favore ripeteva un guerriero del Pugno di Ferro, controllando con occhio attento le pergamene che i vari invitati avevano ricevuto. I Guardiani Planari riconobbero tra i presenti in fila diverse persone che avevano già incontrato durante quel giorno: Gawa Huli, il possente uomo dalla folta barba e dai pugni grandi come prosciutti, Grasso Mustic, il colosso del vino talmente grasso da dover essere spinto in carrozzina, Re Carrion di Wespil, il folle sovrano che stava sbocconcellando un cranio umano cotto. Essi erano comunque solo una parte della nutrita schiera di invitati e concubine presenti per quella festa. Tra di loro figurava anche Celeste, la quale accompagnava il tiefling Garrick, il quale esibì in sicurezza il proprio invito prima di essere accolto all’interno da Lord Dragonero in persona Feh! Garrick! Sei davvero qui! Già questo è un evento nell’evento! rise il mezzo-drago nero, che reggeva in mano una coppa d’oro colma di vino ed era accompagnato da una graziosa elfa dai capelli biondi raccolti in una elaborata acconciatura formata da trecce incrociate. Quando un elegante uomo dalla pelle abbronzata, corti capelli scuri e una benda sull’occhio si avvicinò ai Guardiani, Sophia capì che il suo ingresso era il prossimo Incantevole come la principessa di una fiaba osservò Jackson Duffet, lo Schiavista dei Sette Piani, che si presentò brevemente agli uomini della compagnia prima di entrare con la mezza-ninfa alla festa. Anche a distanza si poteva notare il proprio compiacimento unito quasi all’incredulità di avere una simile compagna alla festa. Per quanto sulla Negazione vi fossero molte donne dal fascino innegabile, mogli e amanti dei più facoltosi e potenti, nessuna poteva rivalere con la fisicità marmorea di Celeste o con il fascino etereo di Sophia. In accordo con la decisione presa, Maxillium e Gunnar si avvicinarono da soli all’ingresso del lussuoso imbarcadero, accolti con lo stesso educato zelo degli altri ospiti L’invito, per favore ripetè la guardia, prima di osservare con attenzione le pergamene consegnate da Lord Dragonero. L’esame fu superato ed egli annuì, i due uomini di Arth in grado di raggiungere le proprie compagne all’interno. X Gunnar, Maxillium, Celeste e Sophia - sulla Negazione x Bainzu e Osymannoch - sul molo X tutti
  21. DM X Bainzu X Gunnar La divisione di un gruppo poteva essere causa di problemi in termini di sopravvivenza. Tuttavia su Letargia Blu non vi era stata traccia di aggressioni o tentati omicidi, pur in tale abbondanza di soggetti poco raccomandabili. Il risultato di tale dispiegamento di forze si era concretizzato in una abbondante raccolta di informazioni e inviti per la serata, che si scoprì essere la stessa per Gunnar, Maxillium, Sophia e Celeste. Proprio le due donne, quella sera, esibivano due stupendi abiti da sera che ne evidenziavano il fisico atletico (nel caso di Celeste) o il fascino ultraterreno (nel caso di Sophia). Per la Borealis tale cambio d’abito fu tempestivo. Qualcuno bussò alla porta e quando Osymannoch aprì si trovò di fronte un tiefling dalla pelle rossa, capelli neri, occhi di un lucente color argento e corna color bronzo Buonasera. Sono Garrick, noto anche come il Principe delle Ombre. Sono qui per Celeste disse in tono educato, ma fermo. Il Principe delle Ombre era vestito con una elegante camicia chiara con due bottoni aperti, che lasciavano intravedere il petto glabro, una giacca scura tenuta in spalla e pantaloni scuri. L’arrivo della Furia Bianca trasse un sorriso da parte del tiefling, il quale offrì il proprio avambraccio e augurò una buona serata al resto dei Guardiani Planari. Con l’assenza della Borealis, la quale tuttavia aveva accesso garantito alla festa sulla Negazione, i cinque rimasti furono chiamati a decidere come muoversi per quella sera. Avrebbero provato ad entrare tutti uniti? E se sì con quale stratagemma? Oppure si sarebbero divisi? E nel caso che cosa avrebbero fatto gli esclusi? Tra una spazzolata agli stivali e una macchia di sangue pulita alla volta, i membri dell’Assemblea furono chiamati a un rapido conciliabolo. X Celeste X tutti
  22. DM X Maxillium, Gunnar e Bainzu - taverna X Osymannoch - per strada La sera giunse infine su Letargia Blu, il sole che iniziò ad approssimarsi sul mare cristallino, allungando le ombre e tinteggiando di rosso le pareti bianche della maggior parte delle abitazioni. Essa era l’ora in cui il clima era più mite e tollerabile in spiaggia, sebbene anche il meno ideale per chi volesse abbronzarsi. Il risultato era un piccolo esodo degli ultimi, irriducibili villeggianti che trascinavano le membra stanche in direzione delle proprie abitazioni, alla ricerca di una buona doccia prima di un bel pasto serale e una dormita. Per i Guardiani Planari quello fu un tacito invito a ritrovarsi alla propria villa affacciata al mare, presso la quale giunsero in differenti condizioni. Il lich Osymannoch non sembrava cambiato, sebbene alcuni gabbiani lo occhieggiassero come a paventarne la commestibilità. Maxillium, Gunnar e Bainzu sembravano camminare con più difficoltà del solito, come in preda a una sensazione di pienezza. Dal canto loro, Celeste e Sophia non nascosero il proprio corpo esibendo dei vistosi costumi da bagno che dimostravano una lunga giornata in spiaggia. Le due fanciulle erano leggermente abbronzate, avevano gli stomaci che brontolavano e portavano seco alcune buste con le insegne di boutique griffate. Alla villa i miagolii di Pisittu fecero da richiamo per manifestare il suo impellente bisogno di mangiare. La tigre era ancora nel terrazzo dove era stata lasciata, la corda ancora integra se si escludevano alcuni segni di morsi. Un forte odore di orina pregnava quella zona, laddove l’animale aveva espletato le sue funzioni fisiologiche primarie proprio sul basamento in legno della terrazzina esterna. A parte quel poco piacevole incidente, tuttavia, sembrava che i sei avessero l’occasione per confrontarsi e decidere le prossime mosse. X Celeste X tutti
  23. DM X Osymannoch - piazzetta X Gunnar, Bainzu e Maxillium - ristorante X Sophia e Celeste – spiaggia X tutti
  24. DM A Letargia Blu i passatempi erano basati sul soddisfare i desideri primari: chi cercasse riposo, una compagnia per la notte, del buon cibo o del buon alcol avrebbe potuto soddisfare i propri desideri. In questo scenario Osymannoch era l’unico a non poter essere tentato dai lussi e dai vizi, il suo corpo ormai incapace di apprezzarli. Seduto su una delle panchine di una delle piazzette, osservò il viavai di persone in cerca di qualcuno che potessero suscitare il suo interesse X Osymannoch X Sophia e Celeste – spiaggia X Gunnar, Bainzu e Maxillium - ristorante X tutti
  25. DM Osymannoch l’Inatteso sarebbe stato forse la figura che più facilmente sarebbe stata reperibile dai membri dei Guardiani Planari, che prima di lui si erano sparpagliati in piccoli gruppetti. Il lich non passava di certo inosservato, intento a controllare vetrine e negozi con la tranquillità di un vecchietto in una qualsiasi località balneare. Egli però percepì fin da subito una piacevole differenza, vale a dire la completa assenza di occhiate disgustate, urla, strepiti e paesani in fuga che caratterizzavano ogni sua apparizione nei centri abitati. E sebbene ciò fosse stato possibile anche sul Teschio di Paithah (nonostante le occhiatacce dei Cacciatori di Hygrave), Letargia Blu presentava uno scenario decisamente più appagante per lo sguardo. Il lich, dall’alto della sua esperienza, fece ben presto a memorizzare alcuni dei punti di interesse e trovare facilmente la strada tra i larghi dedali che dividevano le attività. Egli fu in grado di notare Gunnar, Bainzu e Maxillium chiacchierare all’interno di una piccola enoteca dal nome Il Grappolo d’Uva, per poi scorgere in lontananza Sophia e Celeste stese sulla spiaggia, i corpi vivi già capaci di attirare l’attenzione di tre figuri. X Osymannoch X Gunnar, Bainzu e Maxillium - enoteca X Celeste e Sophia – spiaggia X tutti
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