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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM Constantine annuì alle volontà dei Guardiani Mi consulterò con il re per stabilire una scorta adeguata disse. Stabilita l’intenzione di prepararsi al meglio per il periglioso viaggio verso Loshim, i Guardiani Planari ricevettero il permesso di re Ambric per alloggiare presso le sue stanze per gli ospiti per quella sera, ognuno dei membri dell’Assemblea che ricevette una personale camera con letto a baldacchino e con lenzuoli in seta color porpora, un bagno privato con doccia e vasca da bagno, una scrivania in mogano cesellato con lampada a forma di fenice e un armadio dove riporre i propri bagagli. La notte a Brescau, sorvegliata dalle pattuglie di sevikim al servizio del re, passò tranquilla, la prima da diverso tempo. La mattina seguente, dopo una colazione leggera, l’arcimago Constantine raggiunse il gruppo accompagnato da un mago e una decina di sevikim della guardia reale, dall’aspetto serio e arcigno La scorta che ci accompagnerà oggi disse loro con un gran sorriso, prima di condurre il gruppo a un membro degli Osservatori del Cielo che aveva visto la città e che aprì loro un portale, il quale condusse infine lo squadrone nel deserto di Loshim, alle porte della città dove era confinato lo Scaldri. Il cielo era limpido e il sole svettava in cielo, cuocendo letteralmente i viaggiatori che non si fossero protetti contro quella temperatura di quarantatre gradi che li avvolse, mentre i loro piedi percorrevano le sabbie roventi. Tale deserto prendeva il nome dalle rovine dell’antica città omonima che sorgeva al centro dello stesso. Si diceva che essa fosse stata costruita dagli dèi in persona, quando essi scesero su Garwyth per dimorarvi per breve tempo. Sebbene le leggende tendessero sempre ad esagerare, quando i Guardiani Planari e a scorta guidata da Constantine emerse dal portale, la visione che si parò di fronte a loro diede loro modo di pensare che forse non erano così esagerate. Sebbene si trattassero di rovine, difatti, i blocchi di pietra e le colonne in rovina erano grandi come interi palazzi. Un grande pilastro, largo come un tempio e alto più di trecento metri, svettava torreggiando sull’intera area. Una immensa cupola in muratura, grande come un castello e con un immenso sigillo inciso sopra, si trovava al centro di quel luogo. Sebbene la presenza divina fosse stata spazzata via da Garwyth, Loshim sembrava comunque avere ancora degli strascichi di quel potere imbevuto nella sua terra. Coloro che non si erano premuniti contro le illusioni poterono narrare di aver visto l’aria crepitare di strane luci colorate, oltre a onde nel cielo simili ad aurore boreali dorate in pieno giorno. Figure incappucciate comparivano al limite del campo visivo, per poi sparire appena ci si voltava. Anche chi si era schermato poteva comunque percepire l'atmosfera surreale di quel luogo. Ma il surreale lasciò ben presto posto a un conflitto ben più immediato Potevate consegnarmi il bastone e andarvene, ma voi no! Volete davvero distruggerlo! tuonò Constantine, quando il portale si richiuse dietro di loro Vi ho dato l’occasione di aiutarmi spontaneamente! Ma voi avete scelto la via del dolore! disse afferrando con entrambe le mani il proprio bastone magico in vetro intarsiato di rune dorate Peggio per voi, quando avrò preso il Bastone del Potere dai vostri cadaveri farò in modo di incolparvi per la sparizione berciò per poi dare un secco ordine ai sevikim e al suo accompagnatore. La scorta si trasformò ben presto in aggressori, quando essi si gettarono sui Guardiani Planari, il sole cocente a illuminare quell’improvviso tradimento, mentre l’arcimago di corte si levò in cielo assumendo la forma di un solar. Con gesti delle mani e parole arcane cariche di fiele, Constantine e il suo assistente bandirono quindi Celeste e Sophia dal campo di battaglia, mentre i combattenti Aasimar urlarono prima di gettarsi con foga sui Guardiani Planari, mulinando le loro asce bipenne nello strano materiale con venature arancioni. La carica di quei combattenti fu furiosa e le loro armi si abbatterono ben presto contro le armature e le protezioni magiche di Gunnar e Maxillium Abbattiamoli! gridarono quelle prime linee Che le loro ossa riposino qui per sempre! urlarono, mentre uno di essi aggirò il gruppo per piantare la propria ascia sul costato di Osymannoch Ti strapperò le budella, se ancora le hai! gridò. I due più arretrati, imbracciando archi corti, mirarono invece contro Bainzu il quale, sebbene coperto dalla mole del suo compagno, potè solo in parte evitare che quegli strali lo raggiungessero piantandosi nel corpo o ferendolo di striscio. Riepilogo X tutti
  2. DM X Bainzu, Celeste e Sophia Nel corso delle loro vite, i membri dei Guardiani Planari avevano conosciuto diversi monarchi: in particolare Celeste era amica di svariati di loro, mentre Maxillium era fratello di una ed egli stesso avrebbe potuto avere aspirazioni di potere nel proprio regno di origine. Pure i più isolati come Bainzu, Osymannoch e Gunnar o la più giovane Sophia, nel corso di quel viaggio nato dal primo terremoto planare, avevano fatto la conoscenza di personalità quali Augustus Mac-Tir e la regina Jasmeera. Re Ambric tuttavia potè distinguersi pure da costoro per la serietà con la quale osservò i Guardiani Planari, immerso in una riflessione che non nascose alle parole ricevute. Ed esse non erano solo quelle di scuse e presentazioni, ma anche l’impegno a voler liberare il multiverso da una minaccia senza precedenti quale era il Bastone della Rovina, fronteggiando nientemeno che il leggendario Scaldri l’Impenitente. Il lungo silenzio fu funestato dalle ultime parole di una allegra Celeste, che alcune guardie fissarono come se dovesse cascare a terra all’improvviso, spaccandosi gli incisivi e portando il re ad ordinare la sua decapitazione. Con uno scossone della testa, la Borealis rimosse quella bizzarra fantasia della sua mente, prima che Re Ambric parlasse dando infine voce al suo giudizio. Portate i Gentiluomini al mio cospetto! fu l’ordine di Re Ambric, il quale portò un fremito tra i suoi servitori. Constantine sorrise e perfino Thomas di Birchdale spianò il suo cipiglio in un’espressione sollevata. Due sevikim annuirono a quel comando ed uscirono di gran carriera dalla sala del trono. Gli ospiti e il re non dovettero attendere a lungo, pochi minuti in realtà, prima che le guardie tornassero seguiti da un trio assai bizzarro. Essi sembravano esseri umani, ma erano incredibilmente magri, vestiti con smoking su misura, mentre le loro mani e i loro volti fino al naso erano coperti da bende simili a quelle di una mummia. La pelle attorno agli occhi e le orecchie era emaciata e giallastra e le iridi scure vacue. In testa portavano cappelli a tesa larga e sui taschini esibivano dei crisantemi viola. A discapito di tale aspetto controverso, tuttavia, i tre si prostrarono subito in elaborati inchini Avete bisogno di altri dei nostri servigi, vostra maestà? Sì, vi chiedo di restituirmi il Bastone della Rovina, che vi ho affidato qualche settimana fa disse sollevando una mano. I Gentiluomini parvero sorpresi da tale richiesta e il loro portavoce si deterse la fronte con il dorso della mano Vi è stata qualche negligenza da parte nostra? quando il re negò tale ipotesi, egli parve rilassarsi un po’ Comprenderà, vostra maestà, che le spese finora sostenute per l’uso della ciste di stasi non potranno essere rimborsate… spiegò. Re Ambric tagliò corto Potete tenere ciò per cui l’avete custodito finora. Per il resto potrete continuare le vostre pulizie in città disse, mantenendo la mano tesa. Lo sklavadok non replicò, ma si limitò a fare un inchino. Fu a quel punto che egli schioccò le dita, per poi sparire alla vista. Un suo collega, dalla voce gutturale, si affrettò a spiegare Quentin è andato a prenderlo a Discarica, il nostro piano disse rivolto ai Guardiani Planari. Sebbene le ipotesi di un inganno cominciarono a farsi strada un minuto dopo la sparizione di Quentin, egli fece il suo ritorno dopo poco, recando in mano un ramo rinsecchito, simile a un grande uncino, al termine del quale era appeso un prisma violaceo: il Bastone della Rovina Ecco a voi, vostra maestà disse lo sklavadok, porgendo lo strumento al sovrano. Re Ambric lo prese in mano, chiudendo gli occhi, per poi offrirlo ai Guardiani Planari Prendetelo, ma fate attenzione! Esso è imbevuto del desiderio di portare devastazione! mormorò Ve lo cedo con la promessa di distruggerlo una volta per tutte mise in chiaro Sarete responsabili della sua sicurezza Thomas di Birchdale li seguì torvo con lo sguardo, mentre Constantine si congratulava con loro Se vorrete farmi compagnia questo pomeriggio intendo offrirvi tutte le ricerche che è possibile trovare disse. Constantine fu di parola. Quel pomeriggio egli convocò presso la libreria reale gli Osservatori del Cielo, un gruppo di maghi facenti parte di un club elitario di cui Constantine era il presidente. Egli presentò una dozzina di persone, tutti eminenti esponenti della nobiltà vestiti con ricche vesti, barbe curate e ricchi monili alle dita e ai polsi, i quali erano nati con il dono di imbrigliare la magia Poiché essere maghi a Garwyth vuol dire essere un gradino sopra gli altri scherzò l’arcimago creando un coro tra i suoi discepoli, richiamato subito dall’arcimago. Egli e i suoi Osservatori, con l’aiuto dei Guardiani, passarono quindi il pomeriggio a studiare tutti gli antichi testi che parlavano di Scaldri per cercare riferimenti Sulla sua posizione direi che non abbiamo dubbi disse. Loshim era un deserto in cui un tempo sorgeva la città omonima, dove vivevano gli dèi quando essi erano scesi sulla terra Da vari racconti disse uno degli Osservatori Loshim è in rovina, ma pare che ci siano ancora forti illusioni nell’area. Direi che schermarvi contro di esse sia molto importante suggerì. Per quanto riguardava Scaldri, le informazioni erano davvero frammentarie Probabilmente una melma infuocata, a giudicare da come viene descritto come una massa infuocata che scivola commentò un Osservatore, consultandosi con Osymannoch E di solito il fuoco è debole all’acqua, quindi incantesimi del freddo potrebbero risultare indicati quanto a Teshtukku il giudizio di Constantine fu lapidario Egli è un infernale. Aspettatevi che convochi orde di demoni e diavoli proprio l’arcimago volle avvicinarsi a un certo punto ai Guardiani Planari Vorrei darvi tutto il supporto che vorreste, se foste d’accordo. Io in primis, se lo permetteste. Posso radunare quattro-cinque dei miei Osservatori miglori e magari anche qualche sevikim, se volete spiegò, inumidendosi le labbra per quell’argomento scottante E se avete fiducia in me potrei tenere il Bastone per gettarlo al momento che riterrete opportuno sullo Scaldri, per liberarci subito dell’artefatto. Che ne dite? chiese. Quello stesso pomeriggio il gruppo sarebbe partito in direzione del deserto. X tutti
  3. DM L’arcimago di corte annuì alla risoluzione dei Guardiani di intercedere direttamente al re, portando le loro scuse di persona Arrangerò un incontro, in un modo o nell’altro disse, non sbottonandosi alle parole di Osymannoch ma preferendo un pacato Per il bene del regno come commento alle sue parole. Fu con uno strano senso di deja vù che i Guardiani Planari fecero il loro ingresso, quello stesso pomeriggio, al palazzo di Re Ambric. I Sevikim, le guardie aasimar che pattugliavano e presidiavano quell’area, non fecero tuttavia commenti sul loro arrivo, specialmente quando a metà percorso si unì a loro l’arcimago Constatine, il quale non disse nulla, ma lanciò loro un’occhiata complice. I sette percorsero quindi il lungo tappeto della sala del trono, ignorando gli sguardi della dozzina di Sevikim postati ai lati di quel percorso, per poi giungere al cospetto di Re Ambric Constantine! disse il re corrugando la fronte Quando mi hai chiesto un’udienza urgente ero sorpreso, ma ora vedo che giungi qui con ospiti che avevo già congedato disse l’anziano sovrano guardando con sospetto i Guardiani Planari Ospiti che a malapena mi hanno rivolto la parola l’ultima volta, oltretutto. Da un uomo del tuo galateo e della tua levatura questo gesto mi delude! disse. Thomas di Birchdale, in piedi al suo fianco, squadrò i presenti con sguardo torvo. Da come egli dardeggiò l’arcimago, era evidente che tra i due non correva buon sangue. Vostra maestà disse inginocchiandosi davanti al re Perdonate il mio ardire, ma sono qua in veste di colui che vuole portare una parola di consiglio e un aiuto disse chinando il capo Ma verrò subito al dunque, per non rubarle ulteriore tempo. Lei è conscio dei pericoli del Bastone della Rovina Re Ambric brontolò quando venne pronunciato il nome dell’artefatto, ma Constantine proseguì Ma qui con me ho portato dei valorosi, combattenti che ho assoldato e pronti a rischiare la vita per distruggere quel nefando oggetto, sfidando addirittura Scaldri se sarà necessario. La distruzione mi pare preferibile al lasciarlo a spazzini di dubbia natura, ma lascerò che siano essi a porgervi i dovuti omaggi e darvi le spiegazioni necessarie circa la loro impresa e il loro impegno per assicurare che il regno non sia messo in pericolo dal leggendario elementale! disse, per poi farsi di lato e lasciare la parola ai membri dell’Assemblea. X tutti
  4. DM Constantine ascoltò in silenzio le considerazioni di Osymannoch e Celeste, per poi annuire Come lady Celeste ha detto, risvegliare entità apocalittiche non era nell'interesse del regno disse l'arcimego, sollevando il suo calice di vino Per quanto il Bastone sia potente, non me la sentirei di sperimentarlo tra tutti contro Scaldri. Quanto a Teshtukku, non sono certo dei suoi compiti in assenza di divinità. Io vi ho solo riportato la leggenda, ma non sono passato di recente nel deserto per chiedere informazioni rispose sarcastico. Quanto ai dubbi di Celeste, Constantine prese un profondo respiro Allora, è vero che io non so dove gli Sklavadok lo hanno portato, ma essi hanno agito per conto di sua maestà e su suo ordine. Ritengo che se egli sia convinto che voi potete distruggere il bastone e fermare Scaldri, allora potrebbe richiedere agli Sklavadok di restituirlo spiegò l'arcimago Se volete tornare al discorso della lettera potete farlo. Ma dovrete essere convincenti con sua maestà e impegnarvi per questa promessa. Ma detto ciò... beh, se ne foste in grado allora sarebbe un'impresa capace di riscrivere i libri di storia l'uomo quindi tossì, per poi assumere un tono E magari un accordo del quale potreste ringraziare me parlandone con il re aggiunse Egli non ha eredi e cerca una figura a cui affidare il potere dopo la morte. Sapete... avrò bisogno di una persona saggia disse con un cenno del capo.
  5. DM Constantine scosse la testa, perplesso almeno quanto Bainzu E’ una decisione contro la quale mi sono accanito, credetemi spiegò l’arcimago Ma non potevo dare più del mio consiglio, poiché è il re che decide alla fine. Nemmeno io sono convinto di questi Sklavadok. Per quanto riguarda la questione dello Scaldri, come detto, egli è prigioniero sotto il deserto e al momento siamo ben felici che sia così. Nascondere un oggetto è un conto, fronteggiare un avversario così leggendario è un altro spiegò l’opulento incantatore, prendendosi da bere. Udendo le parole di Osymannoch egli fece spallucce Ci avevo pensato, parecchio tempo fa in realtà. Ho consultato tutti gli incantatori di Garwith e ho tenuto contatti con i Filosofi di Arithmea su questa questione, anni fa, ma anche essi convenirono che per la natura particolare del Bastone, solo lo Scaldri era la soluzione egli spalancò gli occhi alla proposta del lich Siete sicuri? Non parlo delle scuse, per quelle posso arrangiarvi un incontro con il re se siete preparati. Parlo dell’idea di offrirvi di distruggere il Bastone vedendovela con lo Scaldri commentò, grattandosi il pizzetto Immagino sia doveroso parlarvi di lui, la cui origine risale alla notte dei tempi spiegò, iniziando il proprio racconto Fu appunto in un tempo dimenticato ormai che le divinità donarono il fuoco agli uomini, un atto che offese oltremodo gli esseri nati da tale elemento: non solo efreeti, ma salamandre, azer e altre perfide creature infuocate. Essi si ribellarono alla decisione degli dèi e stabilirono la loro nuova casa nel Piano Elementale del Fuoco narrò, interrompendosi per prendere un sorso di vino Scaldri era il capo di quella ribellione, un abominio di immenso potere che portò all’estremo tale rivolta cercando di distruggere tutte le civiltà tra le sue fiamme. Gli dèi cercarono di convincerlo a placare la sua ira, ma egli fu impenitente nella sua scelta e continuò la sua avanzata spiegò Constantine Gli dèi unirono le proprie forze e sigillarono Scaldri in una cupola sotto il deserto, sorvegliata giorno e notte da Teshtukku, un infernale che aveva precedentemente sostenuto la rivolta di Scaldri, per poi voltargli le spalle e aiutare di nascosto gli dèi. Come gesto di comprensione, essi lo legarono al servizio di sorvegliare Scaldri finchè l’Apocalisse non si fosse scatenata, momento nel quale egli sarebbe stato effettivamente libero di portare distruzione nel mondo come parte delle profezie concluse Fronteggiare Scaldri sarebbe dunque come affrontare uno dei più potenti elementali della storia del multiverso, se non il più potente. Mi sembrava doveroso farvelo sapere. X tutti
  6. DM Travolto dalle presentazioni, Constantine sollevò le mani Come detto, immagino non fosse vostra intenzione annuì l’arcimago alle parole di Osymannoch e del resto dei Guardiani Per eventali scuse ci organizzeremo, nel modo migliore che richiederà il protocollo. Certo, una lettera è già una buona idea spiegò a Bainzu, approvando la sua iniziativa, per poi convenire alla proposta di Sophia Mi sembra un’idea molto saggia. Credo di conoscere il posto adatto l’arcimago insistette quindi per accompagnare i Guardiani presso la Taverna dei Cinque Pilastri, un elegante edificio con tavolinetti in marmo e poltroncine imbottite, in cui a quanto pare egli era un cliente fisso. Questa sensazione fu comunicata non solo dalle sue parole, ma anche dalla ossequiosità dei membri dell’elegante locale che accolsero l’arcimago come se egli fosse stato dotato del potere temporale Benvenuti ai Cinque Pil- Arcimago Constantine, che cosa desidera? domandò un cameriere aasimar in livrea prorompendo in un esagerato inchino, prima di ascoltare la richiesta del mago e accompagnare il gruppo in una saletta privata. Constantine frattanto sorrise e salutò con la mano alcuni sapienti ai tavoli, tutti vestiti riccamente e curati nell’aspetto, i quali a quanto pare gradivano ritrovarsi in quel luogo per disquisire di filosofia e teologia. Il gruppo fu condotto a una stanzina privata dotata di svariate poltroncine in pelle poste vicino a un camino acceso che illuminava la stanza assieme a un candelabro appeso al soffitto. Dopo pochi minuti il cameriere ritornò con una selezione di tre vini locali che offrì ai presenti, a cominciare dalle donne Molto, molto meglio commentò con un sorriso Constantine, evidentemente a suo agio nel lusso e nell’opulenza. Egli attese che i Guardiani si fossero messi comodi per poter quindi parlare con loro. Come detto, condivido le vostre preoccupazioni per i terremoti planari. Ma questo lo sapete già iniziò Constantine, per poi rispondere alle domande ricevute in precedenza Il terremoto planare si è palesato a noi come un terremoto comune, ma capace di creare fratture nella realtà e richiamare creature dei cieli e degli inferi. Sembrava l’apocalisse! spiegò, descrivendo fenomeni simili a quelli avvenuti su Arth Per quanto riguarda il Bastone e il tabù a parlarne in presenza del re ciò è dovuto ai recenti fatti che lo hanno coinvolto. Ma partiamo dal principio, la sua origine egli raccontò l’origine del bastone, confermando le parole che Jasmeera aveva rivolto loro. Tuttavia la seconda parte della storia evidenziò dettagli sulla possibilità di distruggerlo Quando il terremoto planare colpì Brescau giunsero molti demoni, i quali cercarono di impossessarsi del Bastone custodito nelle segrete di palazzo. Combattemmo a lungo, sia io che quel bisonte ignorante di Thomas di Birchdale sbuffò E per fortuna in aiuto in città giunsero una certa Myonatix, una mezzelfa con uno strano feticcio per gli abbracci, e i suoi variopinti compagni. Riuscimmo a scacciare tutti gli esterni, ma il re fu molto preoccupato da ciò che era successo e temeva ciò che sarebbe potuto accadere se il Bastone fosse stato rubato. Sarebbe potuta essere la fine di Garwyth intera! spiegò, per poi sorseggiare il suo vino Dovete capire che per distruggere il Bastone l’unico modo possibile è di immergerlo nel corpo di Scaldri l’Impenitente, un essere formato da fiamme e lava, una creatura come non se ne è mai vista prima. Egli è confinato sotto il deserto di Loshim, protetto da un carceriere. Secondo la leggenda la liberazione dello Scaldri porterebbe alla fine del mondo, con le città che verrebbero divorate dalle sue fiamme Constantine sollevò le sopracciglia per poi appoggiare il suo bicchiere su un basso tavolinetto in marmo Capite dunque se il re non era molto contento della situazione, che era quasi un paradosso. Per distruggere l’artefatto in grado di distruggere Garwyth, avrebbe dovuto liberare un essere che avrebbe distrutto Garwyth. Ed è qui che sono entrati in campo loro, gli stranieri spiega Constantine, accavallando le gambe Essi si sono presentati come gli Sklavadok, un gruppo di spazzini planari. Esistono, ho controllato si affretta ad aggiungere Se non avete mai sentito parlare di loro immaginateli come strane creature esili e coperte di bende, maleodoranti ma dai modi… pff, galanti commenta per poi controllare il suo vestiario, decisamente alla moda Comunque gli Sklavadok hanno fatto affari d’oro durante il terremoto, ripulendo le varie macerie. Il re ha accettato il loro aiuto, motivo per cui le strade ora sono così linde ed essi, per un extra, si sono offerti di prendere il Bastone della Rovina e di occuparsene portandolo in un luogo in cui essi assicurano che non verrà trovato Constantine scuote la testa Io mi sono opposto fermamente a questa decisione, ma pur essendo il suo consulente per la magia non mi ha voluto ascoltare. Non credo che affidare un artefatto di tal potere a degli spazzini planari sia una buona idea. E questo non di certo per il discorso del compenso. Secondo me più che nascondere l’artefatto sarebbe necessario distruggerlo. Siete d’accordo? domandò, prendendo in mano il proprio calice. X tutti
  7. DM L’espressione del re, da bonaria curiosità favorita dal beneficio del dubbio, passa a un iniziale corrucciamento alle prime scarne presentazioni dei Guardiani Planari. Gli occhi di Thomas di Birchdale si ridussero a due fessure, mentre solo l’arcimago Constantine parve mantenere un’espressione neutra. Egli tossicchiò Vostra maestà, credo che costoro siano i membri dell’Assemblea di cui fa parte la Myonatix che è giunta ad aiutarci nel corso del terremoto planare disse per poi guardare gli avventurieri Ero entrato in contatto con alcuni dei Filosofi… di Arithmea, se non erro? Volevo raggiungervi, ma gli impegni di corte in quel momento avevano per me la priorità aggiunse. Le parole parvero distogliere abbastanza l’attenzione del sovrano e del suo campione dalla introduzione degli stranieri. Tuttavia quando fu nominato il Bastone della Rovina e il suo possibile coinvolgimento, il gelo scese nella stanza. Thomas di Birchdale uscì direttamente dalla porta d’ingresso da cui erano giunti gli stranieri, mentre l’espressione di Re Ambric si fece glaciale Questo è impossibile disse con freddezza prima di dare voce al suo corpo di guardia Sevikim! Accompagnate gli stranieri all’ingresso ordinò, per poi salutare i Guardiani Spero riuscirete a trovare le vostre risposte nel posto giusto. La breve udienza con Re Ambric si concluse con i Guardiani accompagnati all’ingresso del palazzo dai nerboruti aasimar in corazza di piastre, i quali rimasero silenziosi e torvi per tutto il tragitto. Tuttavia essi furono chiamati a voce da una persona, la quale li raggiunse passettin passettini con le sue bizzare calzature Stranieri! esclamò l’arcimago Constantine, agitando il suo bastone in vetro nero. Li raggiunse, con non poco fiatone Eff! Un attimo… disse riprendendo fiato, per poi rivolgersi ai Guardiani Il re è molto irritato. Non credo gli abbia fatto piacere che solo due di voi si siano presentati o che comunque abbiate tenuto nascosti i vostri nomi commentò, guardando i presenti con espressione grave Ma purtroppo è pessima cosa nominare il Bastone della Rovina in presenza di sua maestà, forse la gaffe sociale peggiore che si possa fare qua a Brescau spiegò, per poi sollevare la mano libera Ma immagino che non lo sapevate, questo. Per questo sono venuto qui. Sono anche io dell’idea che i terremoti planari siano un argomento tanto importante quanto pericoloso e, per quanto mi riguarda, sono pronto a fornirvi la mia collaborazione, se lo volete disse, con un leggero inchino e un sorriso rivolto agli stranieri Certo, magari mi farebbe piacere sapere con chi parlo. Tutti intendo scherzò con un ghigno. X tutti
  8. DM Vi erano parecchie ritrosie tra i Guardiani Planari circa l’idea di presentarsi a palazzo e cercare un’udienza dal re. Per esperienza personale, specialmente nei casi in cui si trattava di un sovrano sconosciuto, entrare in contatto con lo stesso poteva richiedere parecchie ore d’attesa, se non giorni interi. I fatti però smentirono questi timori negativi. Il palazzo reale di Re Ambric era una favolosa reggia dietro alla quale era possibile intravedere i contorni degli alberi che costellavano una piccola collinetta nel grande parco sul retro. Già solo la facciata principale, comunque, era in grado di incutere timore per le sue dimensioni. Come se ciò non bastasse, gli eroi ebbero modo di notare le particolari guardie che presiedevano ingressi e accessi pubblici. Essi erano aasimar dalla pelle candida come la neve, occhi di ghiaccio e capelli color argento che questi difensori acconciavano con tagli da moicano che mai nessun corpo di guardia su Arth avrebbe osato mostrare. Questi fieri campioni avevano fisici statuari, inguainati in corazze di piastre e alla schiena portavano pesanti asce bipenne più pesanti della norma, forgiate in un materiale metallico dalle venature arancioni. Questa sicurezza pareva evidentemente mettere abbastanza ad agio il sovrano da indurlo ad accogliere gli stranieri con il beneficio del dubbio. Fu così che, scortati da due di questi aasimar, i Guardiani Planari giunsero al cospetto di Re Ambric e altri due uomini. Il primo era un colosso, alto quasi due metri, dai lunghi capelli rossi tenuti sciolti e dal fisico talmente robusto da farlo sembrare un nano ricalibrato per una taglia da umano, avvolto da un’armatura pesante in acciaio temprato di rune. I suoi occhi neri iniettati di sangue scrutarono il gruppo e la sua voce cavernosa sibilò un Sono Thomas di Birchdale, il campione del re. Vi conviene mostrare rispetto in presenza di sua maestà egli non aggiunse altro, rimanendo a fissare ad uno ad uno i Guardiani Planari, i quali ebbero quasi la sensazione di venire trafitti dallo sguardo penetrante di Sir Birchdale. Il secondo era un uomo decisamente più gracile, alto circa un metro e settanta, dai capelli corvini raccolti una coda, vestito da raffinate ed eleganti vesti color rosso e oro. Ai piedi indossava un paio di buffi stivali con la punta arricciata, mentre sul viso esibiva un pizzetto. Egli si portò una mano al petto, per poi inchinarsi e fare una piccola riverenza ai nuovi giunti Il mio nome invece è Constantine, arcimago di corte e capo degli Osservatori del Cielo disse per poi rivolgere un sorriso ai nuovi giunti E’ per me un piacere conoscere le vostre signorie aggiunse. Re Ambric, seduto su un grande scranno in legno cesellato e dall’alto schienale, si portò una mano sulle labbra, osservando i nuovi giunti. Egli era un uomo sulla sessantina, avvolto da un pesante completo nobiliare con una grosso amuleto d’oro legato al collo e un mantello d’ermellino sulle spalle. Il sovrano indossava una buffa parrucca bianca con boccoli e i suoi occhi corredati da pesanti borse sotto di essi fissarono ad uno ad uno i membri della spedizione Immagino che non giungete qui al mio cospetto senza sapere chi sia disse con voce greve Tuttavia io non conosco voi. Anche se la memoria potesse giocarmi brutti scherzi sono sicuro di non aver fatto conoscenza con immortali disse puntando gli occhi su Osymannoch Né posso immaginare il motivo della vostra visita disse sollevando una mano come a dare il permesso ai Guardiani di parlare Dunque a voi la parola, stranieri. Soddisfate la mia curiosità. X tutti
  9. DM I Guardiani Planari non ebbero difficoltà a trovare un comodo terreno di studio al Sigillo del Muratore, una taverna nei pressi della piazza principale che fungeva da ritrovo per molti dei lavoratori, curiosi o semplici cittadini di passaggio. Il locale, in buona parte costituito da mobili in legno lucidato e allegre tende color verde smeraldo, offriva per la mattinata tè, infusi, pasticcini, babà e mignon per soddisfare i palati in cerca di un pratico stuzzichino in attesa del pranzo. Per coloro che non avevano paura di alzare il gomito di prima mattina, comunque, erano disponibili birre alla spina ottenute dalla fermentazione del luppolo coltivato nei villaggi limitrofi, il quale conferiva un aroma particolarmente intenso alla selezione locale. A servirli vi era un cameriere Aasimar dall’incarnato chiarissimo, occhi grigi e capelli neri, stretto in una divisa scura mentre egli posava gli ordini Ecco a voi, belle signore disse aggiungendo un vassoietto di biscotti allo zenzero per Sophia e Celeste. Sebbene non più dall’aspetto florido di un tempo, Osymannoch fu in grado di raccogliere molte informazioni. Il suo vestiario alla moda, unito al suo aspetto malaticcio, lo rendevano abbastanza interessante da rivolgergli la parola e fu così che egli non ebbe difficoltà a intavolare qualche chiacchiera con il cameriere Aasimar, il quale avvisò loro che i divinatori della città hanno previsto un nuovo terremoto planare entro questa settimana O perlomeno pensiamo tutti che sarà un nuovo terremoto planare spiegò il cameriere Vedete, un mago di Diplomazia ha liberato un demone di recente ed egli, in segno di ringraziamento, l’ha avvisato del fatto che brutte cose capiteranno alla città nella prossima settimana spiegò Ad ogni modo Thomas di Birchdale, il campione del nostro Re Ambric, pare sia arrabbiato per qualcosa, anche se non si sa cosa. Non credo possa trattarsi dei maghi che ha assunto, anche perché insomma… è grazie ai loro animali se la notte la città viene ripulita da ogni immondizia! commentò. Fu quando il lich ebbe modo di attaccare bottone con un carpentiere di nome Gurbit, che egli scoprì qualcosa in più Ci sono state delle sparizioni in città e io ne ho vista una, vi dico! disse agitando la propria tazzina di caffè Il Vecchio Norman, uno degli ubriaconi di Umiltà. L’ho visto dalla finestra mentre veniva inghiottito da uno degli animali dei maghi, in un sol bocccone… glup! E con uno starnuto… puff! Ecco che sputava via i suoi vecchi abiti cenciosi quindi egli si avvicinò con fare cospiratorio Sapete, alcuni pensano che questi maghi stiano facendo sacrifici umani disse O peggio ancora potrebbero venerare divinità rabbrividì D’altro canto nessuno li ha mai visti, quindi non è da escludersi, no? Tuttavia la fortuna arrise il lich quando maggiori informazioni li potè cogliere da due attendenti di palazzo, giunti per ritirare delle porcellane, e i quali si erano fermati per un caffè al Sigillo del Muratore Io di certo non vado a fare le pulizie nell’area vicino alle cantine disse uno di loro, accogliendo il lich e il resto del gruppo quando il cameriere portò qualche shottino per sciogliere la loro lingua La puzza lì è diventata insopportabile, un fetore capace di risvegliare i morti, ve lo dico io! il suo collega annuì E a me pare assurdo che il re non si arrabbi, anche se ha ospiti a corte. Dei signori cenciosi, vestiti con abiti sporchi, che tuttavia si comportano come gentiluomini spiegò Comunque per fortuna solo il re ci parla. E non solo, pare che gli sganci centinaia di migliaia di monete d’oro dalla tesoreria! ribattè. La mattinata passò rimuginando su quelle chiacchiere. Pur spremendo gli uomini su ciò che avevano visto, il buio non aveva aiutato a vedere come fosse stato l’animale descritto da Gurbit, né ci furono dettagli precisi che dessero indizi sui maghi o gli ospiti del re. Ciò non di meno, i Guardiani Planari avevano più di qualcosa su cui ragionare in vista dell’ora di pranzo. X tutti
  10. Capitolo Sei - Semi della distruzione, Parte 2 - Il Bastone Il continente di Carolus Magna sorgeva fiero al centro del mondo di Garwyth e vedeva, nella sua capitale Brescau, un gioiello invidiabile di virtù. Tale metropoli poteva rivaleggiare in dimensioni con Garnia, con una popolazione che superava i trentacinquemila abitanti, in gran parte umani e con piccole minoranze di aasimar e tiefling. La città era divisa in sette grandi quartieri, che circondavano la piazza centrale dove giunsero gli eroi grazie allo Spostamento Planare di Celeste. Brescau infatti era suddivisa in sette aree, ognuna delle quali era dedicata a una virtù e il cui tema era ricorrente nelle abitazioni e nelle popolazioni che vi abitavano. Le case di accoglienza e le abitazioni più povere si trovavano nel quartiere Generosità, circondate dai giardini pubblici donati dal re ai meno abbienti. Il quartiere Silenzio era invece quello in cui filosofi e sapienti meditavano e riflettevano, cercando di raggiungere l’illuminazione. Diplomazia era invece il quartiere dove sorgevano le abitazioni dei nobili, per i quali l’etichetta era importante tanto quanto la disciplina marziale per un esercito. Umiltà, ironicamente, era il quartiere dove sorgeva il grande palazzo reale, il grande giardino nel suo retro, e il resto degli edifici governativi, siccome era credenza che tale virtù dovesse appartenere a coloro che stavano sopra gli altri. Il quartiere Lealtà, per contro, era il luogo in cui sorgevano le caserme degli eserciti e le scuole marziali. Onestà era invece il quartiere dei mercanti, siccome tale virtù doveva essere al centro di un buon affare tra compratore e venditore. Infine Speranza sorgeva ad est, il primo luogo in cui era possibile vedere il sole al mattino, e tale quartiere ospitava gli ospedali e gli ospizi. La grande piazza principale, che fungeva da punto di incontro per tutti questi quartieri che sorgevano attorno a lei, aveva per pavimento un grande mosaico della Ragione, colei che rappresentava la chiave per comprendere la realtà, intenta a domare le tante teste del gigante Caos sotto di lei. Una statua di bronzo alta dieci metri della Ragione trionfante sorgeva sopra la fontana principale di quel crocevia. Per i Guardiani Planari Brescau era stata una delle città colpite dal terremoto planare, tuttavia a differenza di qualsiasi luogo su Arth, essa si presentava tutto sommato piuttosto in ordine. Sebbene alcuni edifici fossero assenti, non vi erano calcinacci, rovine o anche solo polvere in eccesso sulle strade. Tetti o fondamenta erano gli unici resti di ciò che poteva essere caduto, ma a parte essi le strade erano linde e pulite e il popolo dalla pelle abbronzata e dagli abiti variopinti e di diverse fatture e mode vi passeggiava senza mostrare particolari preoccupazioni. Oltre a ciò, una rapida occhiata fece notare ai nativi della superficie di Arth la completa assenza di templi divini, se si escludevano delle bizzarre costruzioni che sembravano l’incrocio tra una cattedrale e una biblioteca, che punteggiavano varie zone della ricca cittadina. Restava solo da capire come iniziare la ricerca del Bastone della Rovina X tutti
  11. DM Fu opinione comune dei Guardiani Planari il fatto che portarsi dietro una albina in carrozzella avrebbe potuto rendere la ricerca del Bastone della Rovina più difficoltoso del previsto. A soccorso di tale poco edificante scena giunse ancora una volta Muzziomone, il cui slittamento temporale la rendeva la soluzione ideale per dare alla Borealis il tempo di riprendere corpo e spirito ed essere di nuovo pronta alla battaglia. Sebbene la presenza dei lastaritari fosse ancora dominante sulla foresta, l’uccisione di Kashtari Damakka aveva comunque permesso un maggiore equilibrio nella gestione dei poteri e il gruppo potè riposare in tranquillità. Non solo, tale occasione fu utile per utilizzare i diamanti presi da Nassin-Frost il giorno precedente, e permettere il ritorno del coraggioso combattente-orso tra le fila del gruppo. Bainzu ebbe fortuna, trovando nel suo circolo druidico l'occasione di recuperare le ferite subite dell'atropal Un'impresa senza precedenti commentò il capo del suo ordine Leafor Questa storia diventerà leggenda fu il suo giudizio. Sebbene lo scontro con l’atropal fosse stato logorante (per usare un eufemismo), il gruppo fu in grado di tornare in poco più di un giorno operativo. Come ebbero a scoprire, il resto delle fazioni erano scampate in certi casi alla morte per il rotto della cuffia, ma non sembrava vi fosse contro di loro un sentimento di animosità. I Cacciatori di Hygrave erano sopravvissuti tutti e non vi era odio esplicito nemmeno da parte dei Filosofi Certo, non posso parlare a nome di tutti. Alcuni dei miei si sono risentiti di aver perso degli esimi colleghi commentò Fnut quando i Guardiani lo interpellarono sull’argomento Tuttavia siamo tutti concordi nell’affermare che non era assolutamente possibile immaginare che gli eventi avrebbero preso una tale piega. E come tale non ve ne facciamo una colpa. Dopotutto noi stessi abbiamo sostenuto quel metodo di distruzione dell’Anello il Teschio era ritornato allo stadio precedente l’attacco, cortesia del ritorno di Ao Senzacorpo, Jasmeera, la Legione del Reame Imponderabile e il resto dei Ragni Planari, che non lesinaro sulle disintegrazioni. Unica eccezione fu il corpo del Carnifex, che su consiglio dei Filosofi e con il suggerimento della Legione (la quale raccolse diversi sbuffi dai sapienti di Arithmea) venne spostato nel Piano Astrale, portando il semidio a riposare assieme a tante altre divinità uccise. Non tutte le fazioni furono però di buon umore al termine del riposo dei Guardiani. Quando Sophia e Bainzu, i quali si fecero portavoce della decisione del gruppo, comunicarono a Lady Myonatix la volontà di non infrangere le regole e tentare di uccidere i Demoni Circensi, le espressioni che ricevettero furono livide Questo. E’. Malvagio. commentò Myonatix, mentre Auberil sbuffò Alla fine avete preso la vostra decisione. Come mi aspettavo, non c’era da fidarsi di un gruppo con un lich al suo interno anche Ashbet sibilò E’ proprio vero ciò che si dice sugli “eroi” del vostro mondo e Miri fischiò sonoramente Sì, sono d’accordo con questo approccio commentò Bombus in risposta al mammifero fluttuante. Il gruppo di Halcya da quel momento non invitò più il gruppo alle serate di intrattenimento proposte, continuando a guardare torvo il gruppo ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, fosse stato tramite le finestre di casa o per strada. La cosa non passò inosservata ai Demoni Circensi, i quali parvero molto soddisfatti di vedere irritati Myonatix e i suoi Non so cosa avete fatto, ma non smettete! sghignazzò Hecke. Karla fece l’occhiolino a Max, facendo un gesto osceno con mano e bocca. Wrenchwort fece l’occhiolino a Osymannoch, per poi tamburellare con le sue chele curate Ba-dum tssss! Ma sebbene gli animi fossero come sempre tesi, i Guardiani Planari avevano comunque compiuto una impresa che sarebbe entrata nella storia. Una il cui termine segnava però l’inizio di una nuova, quella per la ricerca e il recupero del leggendario Bastone della Rovina. Fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine
  12. DM La preoccupazione di Celeste circa il Carnifex fu contagiosa e sia Lord Fnut, accompagnato da una dozzina dei Filosofi più eminenti in materia non morta che i Ragni Planari presero posizione assieme a Sophia e Bainzu quando la donna avvicinò una seconda volta l’Anello del Carnifex alla creatura che l’aveva creato. Un fremito percorse i presenti quando il feto iniziò a muoversi e vagire, salvo scoprire che il motivo era dovuto a Mr Hecke, che si era nascosto dietro di esso Paura, eh? sghignazzò, ricevendo applausi dai suoi simili nel silenzio di tomba che era seguito quel pessimo scherzo. Una volta allontanato a calci il demone clown, Sophia prese forma di un titano e aprì la mandibola del bebè, per poi avvicinare l’Anello e serrarlo tra i suoi denti, per poi richiudere la mandibola su di esso. Fu strano, dopo aver tentato disintegrazioni, tempeste di fuoco, raggi della morte e cannoni spirituali vedere l’indistruttibile anello andare in frantumi come fosse stato fatto di zucchero, il metallo nero con incisioni bianche ridursi in frantumi innocui e non più nocivi per il multiverso. L’Anello del Carnifex era stato distrutto per sempre. E ciò era stato solo merito della infaticabilità dei Guardiani Planari. Sebbene Osymannoch non fosse stato di contributo al gruppo, ma avesse altresì assunto un ruolo che di solito competeva a Bainzu, il lich si dimostrò incommensurabilmente utile per il resto dell’Assemblea. Hygrave fu il primo a riconoscerne i meriti, quando egli fermò la grave ferita all’arteria che aveva messo a rischio il futuro del braccio destro del Cacciatore. Sebbene i rapporti tra i due fossero sempre stati piuttosto tesi, se non altro in virtù del fatto che i Cacciatori avevano in cuore un odio estremo per i lich, Hygrave dimostrò ancora una volta di essere un uomo di ferreo onore Ti ringrazio, Inatteso. C’erano molti modi con cui potevi ignorare me o la mia ferita, ma non lo hai fatto. E io non lo dimenticherò promise portandosi il pugno, ora sano, al petto. La stessa collaborazione, sebbene i suoi toni fossero stati imperiosi, non fu esattamente riscontrata dai gruppi di Halcya e Carnevale Trasandato. Sia i demoni che i celestiali sgomitarono tra di loro per essere i più vicini possibile, in uno scenario che vide i rispettivi membri guardarsi in cagnesco e lanciarsi frecciate Guarda dove vai, hezrou sibilò Ashbet a Zimmergin, mentre Mavreen fece giochi di funambolismo con pugnali che richiamarono sonori fischi del delfino di Halcya Miri dice che se lo sfiori ti strappa le budella e ti infila la testa nel culo del tuo capo! si affrettò a tradurre Bombus. I leader non furono esattamente da meno Questo se non vi inghiottirò tutti prima sghignazzò Mr Hecke per poi iniziare a tirare ciottoli contro il cadavere di Gunnar poco distante Osy, AMICO! obiettò Myonatix Sono molto contrariata che desideri curare questi demoni. O se proprio dovevi, era meglio curare prima solo noi! disse mettendo il broncio. L’espressione di Lady Myonatix, tuttavia, è di breve durata nel momento in cui una torma di unicorni fa il suo ingresso nel Teschio, cortesia di Bainzu. L’espressione della mezzelfa, da offesa, diventa quella di una bambina raggiante e dagli occhi luminosi YAY!!! esclama, gettandosi addosso agli unicorni. Le splendide creature dei boschi, a quanto pare, sembravano conoscere la mezzelfa di Halcya e il loro terrore fu da subito evidente OH, NO! gridarono E’ Lady Myonatix! gridarono, ma furono troppo lenti. La stregona si avventò su di loro coccolandoli, vezzandoli e assegnando loro nomi totalmente nuovi Tu ti chiamerai Twilight Sparkle (Ma il mio nome è Esterion! lamentò l’unicorno), tu Flattershy, tu Pinkie Pie, tu Rainbow Dash e tu bellissima ti chiamerai Celestia (Ma sono un maschio! obiettò l’unicorno). Le creature evocate imprecarono a mezza bocca, sottoposte a quelle continue torture e lanciando occhiate esaustive a Bainzu circa le occasioni future in cui avrebbe chiesto il loro aiuto. Di buono c’è che essi non si intrattennero molto, velocizzando le operazioni quando Myonatix insistette per cavalcarli ad uno ad uno e confermando all’intera alleanza della sua candida e assoluta purezza SOPHIA, RAINBOW DASH MI HA DETTO CHE ANCHE TE SEI VERGINE! Gridò Myonatix SALTA SU! esclamò, guardando confusa i Demoni che sghignazzavano dietro di lei. Quando quel parapiglia arcobaleno ebbe termine, la stregona di Halcya si avvicinò ai Guardiani superstiti Amici! Immagino che oggi abbiamo avuto un po’ troppe emozioni e te, Celeste, hai decisamente bisogno di riposto. Dirò ad Ashbet di farti dei biscottini allo zenzero disse Per quanto riguarda quella questione, occhiolino occ- Accidenti, continuo a sbagliare si rammaricò Dicevo, per quanto riguarda quella questione potrete rispondermi domani con calma. Ok? sorrise. X tutti
  13. DM Definire quella sul Teschio di Paithah uno scontro tra titani sarebbe stato un eufemismo. Se gli avventurieri in erba partivano per salvare principesse da draghi malvagi, attraversando paesini e pianure, lì sul cranio di un dio defunto si stava svolgendo una lotta senza eguali, dove il feto nato dall’unione di una dea e un dio resuscitato si confrontava con alcuni dei più potenti rappresentanti dei piani vicini. Era evidente la tragicità della situazione, dopo la morte di Gunnar, nel momento in cui perfino Lady Myonatix e Mr Hecke non si rivolsero aspre parole per lottare assieme ai Guardiani Planari contro quell’orrendo abominio Izg Nargzab Nazg! Izg Azat Uluk Lat! vagì l’essere e Osymannoch sollevò i pugni in aria, sghignazzando, pronto a sostenere il suo nuovo signore e padrone ancora una volta… finchè un ancora più sghignazzante avversario non lo trattenne. La mano spropositata di Mr Hecke raggiunse Osymannoch, per poi trascinare come un immenso elastico il resto del demone finchè egli non avvolse completamente il lich, serrandolo in una presa simile a una morsa d’acciaio. Nel mentre Bainzu, divenuto drago d’oro, si librò a fatica in volo per soccorrere Sophia e permetterle di investire il Carnifex con una ondata di energia positiva che aprì un solco nel cranio, minacciando di scoperchiarlo a metà. Un sonoro rumore di cristalli annunciò la liberazione di Maxillium ad opera di una Lady Myonatix intristita da tutta quella malvagità e il cacciatore di taglie non deluse le aspettative investendo il bebè con un globo che lo investì alla gola, strappandogli vagiti di dolore. Fu Celeste tuttavia, l’ultima speranza, a dare fondo a tutta sé stessa per un ultimo, disperato assalto. Saltando sull’aria stessa ella si librò in aria e sventagliò un colpo dopo l’altro verso la carcassa già mezza morta dell’atropal. Il Carnifex vagì, facendo volare i propri piccoli artigli e bestemmiando tra i denti giallastri simili a quelli di una mummia. Il fiato non gli morì in gola quando la albina lo spinse in basso, ma il silenzio lo avvolse come melassa. Egli allungò una manina verso l’ultimo verme, il quale riuscì a fare quasi niente. E l’ultima fuga fluttuante del Carnifex fu sventata da un altro colpo di alabarda, il quale trafisse il cordone ombelicale e aprì la carcassa del bebè a metà, la quale ricadde priva di vita a terra, sporca del suo stesso sangue nerastro e delle sue viscere putrefatte, gli occhi neri ora vacui. Il Carnifex, uno degli abomini più pericolosi esistenti nel multiverso, era stato abbattuto. La caduta del semidio fu come una scossa sul campo di battaglia. Scheletri, zombie, wight e vermi giganti parvero impazzire e gli occhi di Osymannoch tornarono quelli di prima, accompagnati non da risate maligne ma da opinioni argute ed asciutti commenti: egli era decisamente ritornato in sé e Mr Hecke lo liberò. Ma forse il lich avrebbe preferito essere stretto dal leader dei Circensi che non ricevere l’ennesimo abbraccio di Myonatix Eff! gridò dopo essere inciampata, per poi raggiungere i Guardiani ed abbracciarli tutti, a cominciare dal teurgo mistico Osy, amico! Ma che diamine hai combinato? Ancora un po’ e ti avrei fatto fuori! commentò la mezzelfa Certo che è incredibile… Max, sei ancora vivo! esclamò per poi abbracciare il cacciatore di taglie Che sensazione strana è vederti verticale! Dobbiamo festeggiare! quanto a Mr Hecke egli rivolse i suoi ghigni a tagliola al resto della squadra Bene, bene, bene! Guarda un po’ chi ha fatto squadra sghignazzò per poi dare una pacca sulla spalla di Celeste Celeste Borealis e demoni alleati in battaglia! Certo che mi sa che tra un po’ mi serviranno dei ciottoli, per come sei messa ghignò vedendo lo stato di salute dell’albina Bainzu e Sophia, avete cambiato forma più volte di Karla durante un’orgia. Dovreste venire a una delle nostre feste, fareste faville! Alla peggio potrei inghiottirvi! suggerì. Al termine di quell’epico scontro che aveva gettato il parapiglia sul Teschio, fu fatto il conto delle vittime. Sebbene ogni perdita fosse sentita, si scoprì che solo una trentina di Filosofi erano morti, mentre il resto era sopravvissuto (con ferite più o meno gravi) grazie alla rapidità d’azione del resto delle fazioni Il resto delle fazioni sta per arrivare comunicò Fnut, illeso ma scosso State tutti bene? domandò. Il resto dei gruppi erano però messi peggio: i Demoni Circensi, pieni di tagli e bernoccoli, erano intenti a fasciarsi malamente le ferite e se il glabrezu Wrenchwort sembrava aver patito una frattura alla chela destra, incapace di fare il suo solito Ba-Ba… commentò trasecolato, mentre la succube Karla esibiva un’ala spezzata. Del Seguito di Lady Myonatix solo Miri sembrava in ottime condizioni, lui che aveva trafitto un sacco di non morti con il suo muso e ora fischiava il suo disprezzo Miri dice che ve l’aveva detto di chiamare più delfini tradusse un Bombus boccheggiante, il quale aveva riportato un profondo taglio alla testa, mentre Ashbet aveva un principio di soffocamento che si rivelò essere una grossa palla di pelo. Auberil, trafitto in vari punti, ringhiava in silenzio. Se la maggior parte dei Cacciatori se la sarebbe cavata, Hygrave versava in gravi condizioni e rischiava l’amputazione del braccio destro se non avesse ricevuto cure immediate. Echo e Intel, a parte alcuni danni ai circuiti, sembravano ancora operativi INIZIO DI PROTOCOLLO DI AUTORIPARAZIONE comunicarono. Parte delle abitazioni erano state danneggiate superficialmente. I morti sembravano un fiume che avesse invaso strade e diramazioni, ma a parte il disordine la pace sembrava tornata. Ora era tempo di riorganizzare. Riepilogo X tutti
  14. DM Uno sfavillio di colori in lontananza precedette il tonfo di Auberil quando si gettò su uno dei vermi giganti che il resto del Seguito di Lady Myonatix, giunta in soccorso dei Guardiani, stava combattendo. I Filosofi di Arithmea, armatisi di tutte le pergamene che poterono raccogliere, stavano dando battaglia ai vari non-morti, mentre una fugace visione di Hygrave con la lancia in mano precedette la caduta di un gigante notturno, trafitto all’occhio da Ombra Fugace. Nel cuore dello scontro, dove l’atropal sembrava solo puntare alla distruzione dei Guardiani Planari, tuttavia, lo scontro era ancora più acceso: resisi conto del fastidio dato dai vermi giganti, i Guardiani calarono su di loro e Bainzu cadde rovinosamente a terra per poi accecare e assordare Osymannoch, oltre a liberare Gunnar. Sebbene accecato, Artigli di Sangue fu in grado di scavarsi una via sulla giugulare di uno dei grossi e rivoltanti esseri striscianti, supportato da una Celeste in piena vena di morte, la quale trafisse a morte l’essere per poi scavare orrende ferite su un altro, il quale vide il lato sinistro della sua bocca liquefarsi sotto il globo della tetra assassina che era divenuta Sophia. Un suono sordo anticipò il cratere che si aprì sul fianco di uno, cortesia di Lady Myonatix. E l’esplosione in frantumi della gabbia di Maxillium preannunciò il ritorno in campo di Maxillium, motivato più che mai a fare la sua parte. Sembrava dunque che i Guardiani Planari stessero recuperando il terreno. Ma il Carnifex aveva altri piani in merito. Nel momento in cui Osymannoch divenne cieco, il gruppo potè maledire la sua propensione a prepararsi sempre strumenti di cura, specie se essi per una volta erano rivolti contro di loro. Masticando parole amare, il lich fu in grado di riacquisire la vista, per poi ribloccare nuovamente il cacciatore di taglie e arretrare a distanza di sicurezza dal druido ora suo nemico (e un po’ nemico di tutti, alla fin fine). I vermi, strisciando e lanciando ruggiti rauchi, tentarono il tutto per tutto sfidando le difese psioniche di Celeste, ma i loro risultati furono decisamente scarsi. Il ritorno del Carnifex al centro della mischia, però, fu tutta altra cosa. L’essere si pose a fianco di Sophia, investendo il povero Gunnar con tutta la sua malevolenza prima e con un raggio di energia nera che scaturì dal suo occhio. Il colpo, che avrebbe ucciso chiunque altro, non bastò per fermare il coraggioso combattente orso. Ma la perfida magia del Carnifex si manifestò e in un lampo di pura malignità, Artigli di Sangue cadde a terra per l’ultima volta, privato della sua vita come una marionetta a cui fossero stati recisi i fili. Ora nulla impediva all’essere di vomitare le proprie imprecazioni migliori. Le sue labbra parvero contrarsi in un grottesco sorriso, almeno fino a quando un nuovo protagonista non fece il suo arrivo sul campo di battaglia. L’Assemblea era forse riuscita a mandare altri rinforzi? Riepilogo X tutti
  15. DM Il titanico scontro che si svolgeva sul Teschio era qualcosa che avrebbe potuto fornire materiale per intere scuole di bardi, in quello che era uno scontro apocalittico che rischiava di segnare le sorti dell’intera Assemblea e della loro missione per salvare il multiverso. Celeste lanciò un appello disperato, nella speranza che qualcuno dei Filosofi fosse in grado di fare qualcosa per la possibile fuga dell’atropal, mentre essi si gettarono su di lui in massa, nella speranza di aver ragione dell’incubo a forma di neonato gigante Izg Nargzab Nazg! Izg Azat Uluk Lat! vagì, accogliendo Bainzu con una artigliata che parve al druido capace di strappargli l’anima di dosso. Il pianto del neonato risuonò come un tuono e, seppure le orecchie dei presenti rischiarono di sanguinare, esso riuscì ad aumentare ancora più d’intensità quando il resto della squadra si gettò addosso a lui. Fu allora che però Bainzu fu avido, rilasciando un incantesimo che investì tutti e accecò anche parte dei suoi compagni (una buffa tradizione che si protraeva ormai da settimane) calando di fatto le opportunità dei suoi stessi commilitoni. Maxillium vide il suo sarcofago respinto da una capocciata del Carnifex, il quale si trovò presto a gambe all’aria, gattonando sotto i colpi di Celeste che ne flagellarono le carni. Gunnar giunse a tentoni sotto il cuore dello scontro, libero dai fantasmi, ma investito di nuovo dalla malevolenza che sembrava avvolgere il tremendo Carnifex. L’orrida bestia aggrottò la mostruosa fronte, per poi dondolare verso una distanza di sicurezza. I vermi, unici suoi doloranti servitori rimasti, bersagliarono Maxillium di colpi, spezzando il dweomer di diversi suoi incantesimi. Ma nonostante ciò sembrava davvero che i nemici fossero stati costretti alla difesa. A quel punto, però, giunse il tradimento. Osymannoch, la verga in mano, lanciò una risata sghignazzante, sollevando i pugni in alto in una rappresentazione perfetta di un lich dei vecchi tempi. Il curatore della squadra lanciò quindi polvere di rubini in aria, flagellando il campo di gabbie che calarono su Gunnar prima e Maxillium poi, celle di pura forza che bloccarono pure l’irradiamento che proveniva dal combattente orso, ora cieco e ingabbiato. Il nuovo servitore del Carnifex, Osymannoch, stava degnamente seguendo le perfide istruzioni del suo nuovo padrone. Le speranze erano perdute? Forse no, perché un sordo schiocco simile allo scatto di una serratura risuonò per il Teschio e un messaggio telepatico di Lord Fnut giunse ai Guardiani L’intero piano è stato bloccato! Nessuno potrà scappare! Né noi né loro! Celeste, confidiamo nella tua scommessa! fu la risposta del leader dei Filosofi che in qualche maniera aveva bloccato ogni forma di viaggio dimensionale. Oltre a ciò una nuova figura si palesò sul campo di battaglia. Ma se di solito ciò era una brutta notizia per gli eroi, essi scoprirono che tale era un membro dell’Assemblea, giunto per aiutare i Guardiani Planari nel momento del bisogno forse? Riepilogo X tutti
  16. DM La marea di male oscura comandata dal Carnifex, talmente ampia da oscurare (se possibile) il già nero manto che avvolgeva il Teschio di Paithah, fu fronteggiato da Celeste con la consueta determinazione che la contraddistingueva, la coraggiosa che si scagliò contro il primo verme conficcando Bandisci Inferi su un occhio prima di smaterializzarsi e ricomparire al fianco dei suoi compagni. Sophia prese il volo e colpì il Carnifex con un trucco elementare, ma sufficiente a rendere i suoi orrendi contorni visibili prima di moltiplicarsi come solo le scuole ninja del Katai insegnavano a fare gridando Kage Bunshin No Jutsu! Mentre nel frattempo Osymannoch si preparò per avere una visione ancora più dettagliata della situazione. Fu allora che i nemici si gettarono su di loro. Il primo a muoversi fu il Carnifex, che planò a una velocità terrificante per poi fermarsi di botto e puntare le sue piccole manine in direzione del gruppo Lat izub snaga rad! cantilenò. I Guardiani si aspettarono qualcosa che potesse far esplodere l’aria intorno a loro, ma nessuno ne fu colpito. Tranne Osymannoch. Il lich fu come sollevato da terra, le punte degli stivali che sfioravano appena terra, mentre la sua mente non-morta veniva investita da una marea di immagini risalenti ad epoche prime del creato, visioni di un potere divino che erano capaci di schiacciare lui e il suo filatterio come uno scarafaggio sotto un tallone. Un potere che nelle mani del Carnifex lo rese come creta, incapace di ribellarsi a ciò che tale prototipo di semidio non morto potesse chiedergli. I suoi occhi rotearono all’indietro, per poi tornare a poggiare sulle proprie suole, inebetito. D’altro canto gli spettri delle anime urlanti estratte dal Carnifex e i titanici vermi d’ombra si gettarono su di loro con una ferocia inaudita, strisciando lentamente sul terreno dapprima ma bersagliando poi i Guardiani con terribili assalti magici pronti a flagellare le loro difese. Gunnar fu il più sfortunato, privato subito delle sue migliori armi e aggredito da tre spettri di gnomi urlanti, che affondarono le loro manine nel suo corpo, prosciugandone le energie. Celeste fu invece più fortunata, potendosi fare scudo con l’anello estratto dalle dita di Baneliness e respingendo i due assalti nemici. La torma di spettri che raggiunse lei e il resto dei suoi compagni, con l’eccezione di Gunnar, non fu però in grado di nuocere ai membri dell’Assemblea se non con la loro fastidiosa vicinanza e l’aspetto ributtante. Poco più distante, la battaglia imperversava. In lontananza videro la sagoma di Auberil e udirono la voce di Lady Myonatix gridare Eff… Come sarebbe a dire “le illusioni non funzionano con i non-morti”? sopra il caseggiato dei Demoni Circensi, invece, il quintetto sembrava intento in una serie di stretching e incoraggiamenti reciproci intervallati da saltelli sul posto e spallate al grido di Demoni Circensi! dapprima e In azione! ma non arrivando al dunque per quanto riguardava l’entrare nella scena. Il verme gigante che li aveva puntati, tuttavia, continuò a essere distratto a sufficienza da non aggiungersi al cuore dello scontro. Riepilogo X tutti
  17. DM Le informazioni in nostro possesso sono troppo poche al momento rispose Intel alle richieste di Gunnar. Non sembrava difatto che l’atropal fosse stato studiato a fondo, se non oltre la sua mitica fama e l’alone di mistero che lo circondava. L’assenza di altri esemplari lo rendeva di per sé qualcosa di unico e Myonatix si grattò la testa Potevate inventarvi qualcos’altro? lamentò, ricevendo per tutta risposta un Magari con il potere dell’amicizia? di Mr.Hecke al quale Myonatix rispose con un grande sorriso Sì, ma allora c’è sper- No, aspetta, questa una di quelle cose che Auberil chiama “prese in giro”? domandò cercando conforto dai suoi alleati. Quando le fu data conferma, la mezzelfa iniziò a lanciare un incantesimo di Rovina. La confusione generata da quel trambusto di fazioni così in disaccordo tra di loro, soprattutto quelle provenienti dall’Abisso e da Halcya, richiese svariati minuti per essere sedata in una tregua temporanea, tra digrigni di denti e insulti a mezza bocca Vedrete stasera quanta maionese vi tiriamo brontolò Hecke Aspettate che i Guardiani ci dicano di sì e vi ammazziamo anche gli antenati borbottò Myonatix. Lord Fnut consultò alcuni dei suoi per cercare di contattare il gruppo di Ao Senzacorpo e Jasmeera, nella speranza che essi non fossero troppo distanti per poterli raggiungere. Nel frattempo Alfric, addetto alla ricerca, pronunciò un Cinque minuti al termine! segnando di fatto il giro di boa al momento in cui le fazioni avrebbero saputo in quale posto del Multiverso il Carnifex stava seminando terrore. Fu allora che un corno risuonò per il Teschio, quello dei Cacciatori di Hygrave, seguito da un grido in lontananza NEMICI! NEMICI SUL TESCHIO!! urlò una voce terrorizzata. L’atropal non aveva atteso di essere inseguito di nuovo dai Guardiani Planari. Era lui stavolta ad averli raggiunti. L’orrido abominio, residuo di ciò che era stato un pantheon un tempo imponente, fluttuava in aria in maniera inquietante, ballonzolando come un bebè che cercasse di gattonare senza alcun appoggio. Attorno a lui, schiere di centinaia di spettri ululava imprecazioni e promesse di morte contro tutto ciò che era vivo, accompagnati da torme di giganti notturni e un quintetto di vermi neri grandi come case, dalle fauci scure sbavanti di carne mortale. A coprire i loro fianchi ondate di zombie armati di catene, wight paranoici e ghoul assetati di midollo osseo. Il trambusto generato da quella forza sarebbe bastato a risvegliare i morti, se non fosse che erano essi stessi a marciare contro il luogo in cui aveva preso base l’Assemblea. A quella vista i Filosofi più vicini alla tempia destra di Paithah scapparono urlando, solo per essere le prime vittime delle schiere dell’atropal Izg Nargzab Nazg! Izg Azat Uluk Lat! vagì il feto gigante, agitando le proprie tozze braccia e urlando bestemmie capaci di uccidere chiunque fosse così sfortunato da trovarvisi a tiro. Hygrave e i suoi, in prima linea, furono tra i primi a gettarsi per arginare quell’ondata di male non-morto Non sarà come ad Arkossa! urlò Hygrave in persona, dando il la all’assalto dei suoi coraggiosi compagni d’arme. Myonatix impallidì e fu sorretta da Ashbet e Bombus affinchè il suo svenimento non la portasse a sbattere per terra. Miri lanciò un paio di fischi Miri dice che come visione non è poi così terribile, se non fosse che sono nemici si affrettò a tradurre il grasso aasimar, lasciando Myonatix alla donna-gatto e imbracciando un bastone dorato. Auberil ruggì per poi esclamare Ma… dove sono finiti quei demoni? della presenza dei Demoni Circensi in quell’area non era rimasto neanche un naso rosso da clown. Izg Nargzab Nazg! Izg Azat Uluk Lat! vagì l’atropal, scaricando un raggio della morte su un gruppo di Filosofi in fuga. Hygrave e i suoi effettuarono una virata con i loro stalloni, attirando il grosso delle forze di terra, ma la situazione era traumatica almeno finchè Lord Fnut, i suoi più fedeli Filosofi, Intel e Core non si appostarono dai tetti delle abitazioni per lanciare quei pochi incantesimi offensivi che avevano preparato, oltre a qualche raggio di disintegrazione Resistete! Resistete! urlò Fnut, prima che Auberil oltrepassasse in cielo il gruppo, portando in groppa una Myonatix bianca come un lenzuolo Polvere d’arcobaleno! Raggio dell’amicizia! Onda del cuore! Esclamò, lanciando incantesimi di illusione dai nomi prettamente dati da lei, distraendo praticamente nessuno scheletro. Il fiato prismatico di Auberil, tuttavia, unito alle artigliate di Ashbet, alle bastonate di Bombus e i colpi di coda di Miri riuscirono a far scempio di molti nemici fino a quando il gruppo si trovò contro un verme gigante. Un altro di essi si preparò a raggiungerlo, quando un falò fu acceso sulla cima del caseggiato dei Demoni Circensi. In controluce, i cinque membri di Carnevale Trasandato non esibivano più i loro vestiti da pagliacci, ma tutine nere con corazze in gomma di scarsissima qualità. Forse fomentati dalla possibilità di combattere, i cinque si misero in fila e a turno, ognuno di loro gridò il proprio nome Wrenchwort! gridò il glabrezu (pronunciando per la prima volta qualcosa di diverso dal suo Ba-dum Tss) ponendo le braccia verso la sua sinistra Zimmergin! gridò l’hezrou dopo una grassa risata, spostando le sue braccia nella direzione opposta Aaaaaah! Mavreen! gridò la marilith serpeggiando e puntando le braccia in alto. Con una risatina isterica, la succube del gruppo si mise anch’essa in ginocchio Karla! gridò. Di spalle, la figura grassa e ciondolante del loro leader si chinò per far sbucare la tua testa da sotto le gambe divaricate Mr Hecke! urlò. A quel punto il quintetto gridò Tutti! Per! Uno! Uno! Per tutti! prima di cambiare ancora le proprie posizioni e porsi in una strana posa al grido di Demoni Circensi in azione! sebbene suggestiva, la presentazione prese talmente tanto tempo che essi non ebbero il tempo di lanciarsi nella mischia. Tuttavia uno dei giganteschi vermi parve volgere la propria testa verso di loro, rimanendo indietro. Izg Nargzab Nazg! Izg Azat Uluk Lat! vagì l’atropal, gli occhi spiritati dalla rabbia. Dimentico degli altri membri dell’Assemblea, egli si fece strada nella mischia in direzione dei Guardiani Planari. I suoi occhi bulbosi puntarono verso Sophia, ancora una volta. Attorno a lui, quella che sembrava l’Apocalisse lo seguiva lasciando dietro di sé solo morte e distruzione. Per i Guardiani lo scontro era diventato un conflitto che trascendeva i piani, la vita e la morte. Riepilogo X tutti
  18. DM Il fatto che un atropal, la cosa che più si avvicinava a un semidio morto, fosse stato liberato quella mattina e si trovasse in chissà quale parte del multiverso, gettò in allarme i normalmente morigerati Filosofi. I vecchi sapienti sembravano essere stati risvegliati con una catena di fulmini e la loro agitazione era dimostrata da libri che caddero, barbe intrecciate e dentiere vaganti. Solo Lord Fnut parve mantenere un certo contegno, apostrofando uno degli anziani con un secco Alfric, un Localizza Creatura! che ebbe inizio dopo che i dati sull’atropal furono passati al vecchio. Nonostante l’avvio incoraggiante, tuttavia, le richieste di soccorso dei Guardiani Planari si scontrarono ben presto con i mezzi arcani dei Filosofi, improntati su ben altri lidi Non abbiamo nessuna cura, quelle cose le lasciamo agli zeloti. Ma voi avete preparato delle trasformazioni, perché non usate quelle? domandò confuso Fnut E le nostre liste sono pessime per un confronto. Divinazioni, contatti con potenti esterni… questi sì che ne abbiamo preparati, per venire incontro a tutte le necessità che questa ricerca comporta. Potremmo tentare di assaltare degli incantesimi per farli a pezzi, ma se non ci sono riuscito nemmeno io… non mi sento incoraggiato Fnut scosse la testa Ma non biasimo nessuno dei miei colleghi per non aver pensato che un abominio sarebbe stato risvegliato proprio oggi! disse. Sebbene l’operazione di ricerca dell’atropal richiedesse pochi minuti, per i nativi della superficie di Arth ogni secondo sembrava durare giorni, in una lotta contro il tempo che essi sentivano di perdere ogni minuto che passava. Ad aggravare la situazione, se possibile, ci fu la conferma su come le forze di difesa del Teschio fossero state ridotte all’osso… o anche meno. Sebbene Hygrave e i suoi fossero di pattuglia, non solo Jasmeera era assente, ma anche Ao Senzacorpo e i Ragni Planari si trovavano in altri piani, con solo Core e Intel a rappresentarli I nostri sistemi dispongono di dispositivi per l’ancoraggio planare delle creature indesiderate spiegò Core Tuttavia l’inadeguatezza dei nostri raggi disintegratori rende nulle le probabilità di successo nell’ancoraggio alchè Intel si aggiunse L’attuale situazione vede nel nostro successo una probabilità del 32% commentò Intel, prima che uno dei Filosofi annunciasse Abbiamo avvisato i Circensi e Myonatix. Stanno arrivando a quel punto gli occhi di Intel brillarono per qualche secondo Correzione. Probabilità di successo del 24%. Guardiani Planari! Amici! esclamò Myonatix, i capelli che svolazzarono in aria al suo passaggio, mentre da fuori si poteva udire il pesante respirare del drago prismatico Auberil Si può sapere che è successo? Ma vi rendete conto di quanto sia malvagio risvegliare un atropal? li redarguì Auberil me l’ha spiegato poco fa disse, incrociando le braccia E piuttosto… aspettavo una risposta, io! Occhiolino occh- Ah, già. Non devo farlo… si corresse sotto lo sguardo perplesso dei Filosofi. La voce di Auberil brontolò da fuori E’ un po’ conveniente venire a chiedere aiuto quando i guai bussano alla porta… brontolò Ma vi perdono e vi aiuteremo disse Solo, cerchiamo di cap- il drago si interruppe per lanciare un grande ruggito all’arrivo di Circensi, che avevano lanciato contro il prismatico delle uova marce Oh, ma sei davvero tu, Auberil! Ti avevamo scambiato per una statua di te stesso! ghignò Hecke, guidando la processione del resto dei Circensi di Carnevale Trasandato, i quali giunsero ridacchiando e dandosi a capriole e saltelli sul posto E’ qui la festa? domandò il demone clown, esibendo il suo sorriso a tagliola Guardiani, voi sì che sapete animarne una! Liberare un atropal! Giuro, potreste perfino tornare a piacermi! sghignazzò Mi spiace non potervi aiutare, ma, ehm… il demone si guardò intorno Abbiamo… ehm… da comprare la maionese e… ehm… c’è l’onomastico del cugino di Wrenchwort il glabrezu Wrenchwort annui lentamente E… ehm… Karla voleva tanto andare a trovare sua cugina, che abita su Arth! Signora succube pure lei, pensate che è da una vita in incognito, spacciandosi per una ex avventuriera spos - Hecke ringhiò quando Myonatix minacciò di disintegrarlo sul posto Io non vedo perché non dovremmo liberarci di due problemi in un colpo solo! esclamò la mezzelfa, chiedendo anche ai Filosofi di espellere i Circensi. Fu allora che Hecke e i suoi si gettarono a terra, prostrandosi con le lacrime agli occhi Nooooooo!!! Siamo vermi!! Vermi verminosi!! esclamarono Vedrete come ci impegneremo d’ora in avanti!! supplicarono, promettendo un supporto assoluto Possibile che nessuno pensi ai bambini? esclamò Karla a un certo punto, puntando il dito contro Sophia Beh, sei la più giovane! aggiunse subito dopo. Lord Fnut sembrò perdere la pazienza Dannazione, ordine! Ordine! il tutto condito dagli improperi di Alfric mentre proseguiva la sua ricerca dell’atropal. X tutti
  19. DM La seconda fuga del Carnifex gettò nello sconforto i Guardiani Planari, ma non abbattè la loro risoluzione nel trovare lo sfuggente abominio non-morto. Gli occhi di Intel brillarono per un attimo di rosso TRASFERIMENTO DATI AD UNITA’ 23 commentò, immobilizzandosi per qualche secondo. A chilometri di distanza, sotto la minaccia assai poco credibile del forcone di un contadino, Core rispose a Sophia AFFERMATIVO. IL CONSENSO CI PERMETTE DI VEDERE COME UNA MENTE COLLETTIVA spiegò, prima che i suoi occhi brillassero di rosso RICEVIMENTO DATI DA UNITA’ 24. CARICAMENTO DATI. POSIZIONE CONFERMATA A 528 CHILOMETRI DI DISTANZA fu allora che il Ragno penetrò Sophia, ma non alla bella maniera del Katai, bensì con l’immagine telepatica dell’area in cui si trovavano i suoi compagni, una fangosa campagna ai piedi di una montagna. Dove si trovava Intel, invece, fu Maxillium a prendere in mano la situazione. Mentre i suoi compagni erano pronti a un nuovo viaggio, con la stessa postura di atleti partecipanti alla finale olimpica dei cento metri piani, il cacciatore di taglie si allontanò dal Silenzio emanato da Gunnar, aprì un portale e tornò al Teschio di Paithah, per la precisione all’interno della Torre dei Filosofi di Arithmea. L’arrivo improvviso del Guardiano gettò i Filosofi in un iniziale panico, con Fnut che richiamò il silenzio di due suoi colleghi presenti prima di aggrottare la fronte e ascoltare Maxillium Per tutte le scienze! esclamò sentendo della comparsa dell’atropal sulla scena planare D’accordo, tu mantieni il portale! Io raggiungo i tuoi compagni disse oltrepassando il varco e raggiungendo i Guardiani Planari. L’incontro vide saltare diversi convenevoli tra le parti, il gruppo che fornì telepaticamente varie immagini dell’orrendo abominio a Fnut, prima che egli annuisse Dov'è Sophia? Lasciate perdere, non perdiamo tempo... A mali estremi, estremi rimedi commentò, per poi sollevare le braccia al cielo. Di norma un adorabile vecchietto, gli occhi di Fnut diventarono fari color ambra e il suo corpo fu avviluppato da una serie di scariche elettriche, il cielo che iniziò a tuonare attorno a lui. Una litania in elfico proruppe dalla gola dell’uomo prima che una luce abbagliante lo colpisse ed egli si accasciasse a terra, perdendo copioso sangue dal naso Qu-Quella creatura è oltremodo resistente. Se ve… Fnut incespicò mentre cercava di rialzarsi Se venite con me posso trovarlo, ho l’incantesimo adatto, ma ci vorranno almeno una decina di minuti fu il suo appello ai Guardiani e al Ragno presente. Egli prese fiato a fatica Magari nel frattempo potrete spiegarmi come si è giunti a tutto ciò e cosa dobbiamo aspettarci. Al Teschio… abbiamo poche fazioni al momento. Riepilogo X tutti
  20. DM Cosa? Dove andate? esclamò Achaman, pronto a bersagliare i Guardiani Planari con una nuova salva di colpi magici. Il diavolo della fossa rimase però, quel giorno, con un secondo palmo di naso quando i nativi della superficie di Arth si raggrupparono tra di loro per prepararsi a un nuovo salto planare. Gli occhi di Sophia si illuminarono, quando ella ricorse a tutto il potere magico di cui disponeva per schiudere le porte del Velo ed esigere dalla trama magica stessa la soluzione al proprio problema… il ritrovamento del Carnifex. Prosciugata dall’energia, tale era il pesante fardello richiesto da uno dei più potenti incantesimi che esistevano, Sophia si trovò con il naso sanguinante ma anche l’informazione che cercava: il Carnifex era giunto in un piano chiamato Greyhawk, ai piedi dei monti Lortmil e a pochi chilometri di distanza dal villaggio di Hommlet. Ottenuta la risposta alla loro annosa domanda, il gruppo di Arth e i Ragni Planari si mossero come un sol uomo, raggruppandosi verso il centro del campo di battaglia MANOVRA DI SPOSTAMENTO PLANARE IN CORSO, SI PREGANO I PASSEGGERI DI ALLACCIARE LE CINTURE… VIA!!! esclamarono allo stesso tempo Core e Intel. Il viaggio verso Greyhawk fu rapido, con Sophia e Core che atterrarono all’interno di un campo di grano all’esterno delle mura di un villaggio di frontiera, accolti dalle grida terrorizzate di un contadino sdentato e con un’infula in testa Aiuto! I mostri! gridò vedendo il Ragno Planare e Sophia CREATURA DI ENTROPIA SCONOSCIUTA. SI SCONSIGLIA L’USO DELLA FORZA commentò Core. Frattanto il resto dei viaggiatori giunse all’obiettivo, ai piedi di una grossa montagna. Il Carnifex, di nuovo in piedi, voltò la testa come d’istinto verso una direzione ad ovest. Ma le sue preoccupazioni furono presto ben altre quando il silenzio riavvolse le sue vicinanze e Celeste gli si gettò contro con la stessa foga che mostrava durante i saldi sugli stivali. Bandisci Inferi si abbattè ancora sul feto fluttuante, spingendo sul terreno fangoso l’orrido abominio e scavando altre ferite sul suo corpo, i vagiti silenziosi che furono monito del dolore che stava percependo dopo millenni. Gli occhi bulbosi fissarono Celeste con un odio ancestrale prima di snudare i denti, mentre il braccio sinistro rimarginò parte delle ferite subite. Fu a quel punto che il Carnifex si dissolse come polvere scura, un fenomeno speculare a quello assistito fino a poco prima. Il Carnifex aveva abbandonato anche quel piano. Riepilogo X tutti
  21. DM L’iniziale viaggio per la distruzione dell’Anello si era trasformato ben presto in un combattimento, per poi evolversi rapidamente in una corsa contro il tempo. La consapevolezza della fuga di un tale abominio mise subito in allarme i Guardiani Planari e Osymannoch, il miglior esperto in materia di non-morti e magia, cercò di offrire subito una rapida via per ottenere l’informazione più importante: il luogo in cui si trovava ora il Carnifex. Il consulto tra i membri dell’Assemblea fu rapido, tanto che i Ragni Planari ebbero appena il tempo di dire Il consenso è concorde nell’offrire i sistemi di trasporto planare a nostra disposizione appena prima che Maxillium iniziasse la propria litania magica per l’apertura di un portale extraplanare. Egli si concentrò sul nome fornito da Celeste Achaman, Achaman, Achaman… mormorandolo più volte tra una strofa e l’altra. Al termine del rito le sue mani aprirono uno squarcio nel Velo del Piano dell’Energia Negativa e il diavolo della fossa Achaman, incontrato durante la loro infiltrazione nella Fortezza dei Diecimila Passi ringhiò percependo la pestilenziale energia negativa del piano avvilupparlo, prima di posare i propri occhi color ambra sui Guardiani VOI! Perché mi aveve convocato? ruggì. Se l’essere trasportato all’improvviso dagli Inferi, senza alcun telegramma o altra forma di preavviso aveva subito maldisposto il potente diavolo, la richiesta che Maxillium avanzò fece avvampare gli occhi di Achaman, il quale spalancò le ali e aprì le grandi mani mostrando gli artigli State cercando di ingannarmi? ringhiò Il nostro accordo è già stato saldato! Vi offrii una scelta, quella tra l’informare Azrique e il mio Desiderio e voi avete scelto la prima disse sollevando un’unghia nera Ma dato che vi siete presi la briga di chiamarmi, qualcosa ve lo darò, completamente gratis! con un forte battito d’ali, Achaman spiccò il volo fluttuando presto in aria, per poi puntare i propri artigli contro Bainzu far saettare quattro piccole meteore contro il druido in forma di leonal. L’impatto dirompette subito, facendo crepitare l’aria di fuoco magico che investì anche Sophia, Gunnar e Osymannoch Fatevi sotto, maledetti! li minacciò. ALLARME, RILEVATA MINACCIA NON ENTROPICA! esclamarono sia Core che Intel a quella vista. Riepilogo x tutti
  22. DM La strategia dei Guardiani Planari era tanto semplice quanto basilare: colpire il Carnifex con tutto quello che si aveva, accerchiandolo e non dandogli nemmeno il tempo di elaborare una strategia. Tuttavia non tutti furono in grado di danneggiare la creatura, né poterono averne il tempo. Bainzu preferì soccorrere Gunnar, che con sua fortuna vide all’improvviso alleviarsi la pressione oscura su di lui. Maxillium nel frattempo decide di armarsi per un assalto senza precedenti, mentre Osymannoch vede respinto il proprio raggio da un artiglio dell’orribile feto, che si dimena a terra come un neonato di gigante immerso nel catrame. La stessa sorte tocca anche ai colpi dei Ragni Planari, i quali non smettono di far suonare il proprio allarme ATTENZIONE, MANIFESTAZIONE ENTROPICA DI LIVELLO OMEGA! SI CONSIGLIA L’IMPIEGO DI TUTTE LE MISURE DI TERMINAZIONE!! l’avviso è però ascoltato solo dai Guardiani, a quanto pare. Tocca quindi alle fanciulle fare la differenza, con Sophia che colpisce una tempia dell’abominio con una sfera di acido, prima di risilenziare l’area per prevenire qualunque vagito troppo pericoloso. Celeste pare gridare, o perlomeno è questo quello che sembra, difficile dirlo visto che il suo assalto risulta muto. Muto, ma non inefficace visto che Bandisci Inferi si abbatte sulla creatura più e più volte. L’alabarda, sebbene a discapito del nome non abbia mai colpito nessuna creatura dei Nove Inferi, riesce a falcidiare il corpo dell’atropal, sezionando il busto e l’addome già scoperchiati, tranciando via pezzi di carne putrefatta che si disperdono nell’aria assieme ai frammenti della fortezza appartenuta un tempo alla creatura. Incalzato da quell’assalto, l’atropal osserva ancora una volta Sophia, gli occhi neri e bulbosi che sembrano promettere una dannazione eterna, uno spettacolo reso ancora più inquietante dall’età del soggetto. Egli quindi avvicina le proprie manine ed esala quello che sembrerebbe essere un vagito prima di scomparire in uno sbuffo di polvere nera che si disperde nell’aria. Un aspetto alternativo per una magia che gli esperti riconoscono subito nella tragicità di ciò che rappresenta. L’atropal ha abbandonato il Piano dell’Energia Negativa. Riepilogo X tutti
  23. DM ATTENZIONE, MANIFESTAZIONE ENTROPICA DI LIVELLO OMEGA! SI CONSIGLIA L’IMPIEGO DI TUTTE LE MISURE DI TERMINAZIONE!! fu l’avviso che sia Core che Intel emisero in conteporanea, come un allarme volto a mettere al sicuro chiunque potesse trovarsi nelle vicinanze. Ma non vi erano residenti nel Piano dell’Energia Negativa, non di viventi perlomeno. E coloro che si fossero trovati in quei paraggi sarebbero stati forse troppo avvinti dalla voglia di vedere come si sarebbe svolto quello scontro. Il Carnifex, risvegliatosi dalla vicinanza dell’Anello in cui aveva infuso parte di sé, ebbe appena il tempo di guardarsi attorno che fu preso d’assalto da più della metà della processione che era giunta fino a lì. Gunnar si gettò sul gigantesco feto putrefatto, affondando gli artigli e i denti sulla pelle bulbosa, eppure così inscalfibile dell’essere. I suoi artigli si scheggiarono e così i denti, come se egli avesse provato ad abbattere un castello con un pugnale arrugginito. Non potè purtroppo nemmeno ruggire il proprio sconforto, poiché Sophia aveva interdetto i suoni nell’area, facendo strabuzzare gli empi occhi della creatura, la quale dovette però ben presto vedersela con Celeste Borealis. La Furia Bianca aveva deciso di andare subito addosso alla creatura senza risparmiare nemmeno un grammo del proprio potere, facendo di Bandisci Inferi lo strumento con cui avrebbe concluso l’opera del pantheon a cui un tempo il Carnifex era appartenuto (sebbene per breve tempo). L’alabarda trafisse in vari punti l’abominio: braccia, spalle e un colpo all’ombelico lo gettò a terra, o perlomeno fluttuante sulla superficie del terreno morto della sua fortezza. Core e Intel approfittarono di quel momento per disperdersi e formare un cerchio attorno al feto divino, iniziando a bersagliarlo di raggi oculari che tuttavia non parvero nemmeno scalfire la scorza di quell’essere dalle empie origini ATTENZIONE, MANIFESTAZIONE ENTROPICA DI LIVELLO OMEGA! SI CONSIGLIA L’IMPIEGO DI TUTTE LE MISURE DI TERMINAZIONE!! ripeterono. L’assalto iniziale, favorito dallo slancio di Celeste, fu però di breve durata: il Carnifex lanciò un vagito, così forte da spezzare la magia di Sophia, tale da spezzare la forma arborea di Celeste, più che sufficiente ad abbattere le interdizioni di Gunnar. Per il combattente orso trovarsi senza protezioni all’interno del Piano dell’Energia Negativa fu da subito un’ordalia, sentendo egli stesso mancarsi fin da subito l’aria per respirare, come se la vita gli venisse risucchiata fuori. Per di più, la vicinanza del Carnifex sembrava emanare ancora più potere negativo, tale da costringerlo quasi in ginocchio, sopraffatto da tutto quel potere negativo Izg Nargzab Nazg! Izg Azat Uluk Lat! vagì, di nuovo in grado di parlare. le ferite inflitte dalla Borealis che iniziarono a rimarginarsi, agitando le proprie tozze braccia in direzione di Sophia e sembrando anche da prono ancora più pericoloso di qualsiasi creatura affrontata finora. Riepilogo X tutti
  24. DM Non sono state rilevate creature celate confermò Core, muovendo i suoi numerosi occhi in tutte le direzioni. La notizia, unita alla cauta sicurezza che il Carnifex fosse in quello stato da secoli o forse millenni fu capace di placare un attimo gli animi dei Guardiani Planari. Essi erano comunque tutti d’accordo nel voler completare quanto prima la loro missione, motivo per il quale Sophia fu sollecitata a seguire le istruzioni scoperte in collaborazione con i Filosofi. Ella si avvicinò quindi per saggiare la mobilità della mascella del feto divino, così da capire quanta forza avrebbe dovuto essere necessaria per chiudere i denti sull’Anello. Fu allora che qualcosa accadde. L’Anello del Carnifex, stretto nella mano di Sophia, vibrò per qualche secondo. Dopodichè iniziò a pulsare, dapprima a un ritmo lento, ma prendendo via via un ritmo costane un ritmo costante, una serie di pulsazioni che divenne via via sempre più simile a un battito cardiaco Attenzione, rilevata minaccia di livello critico! comunicò ad alta voce Intel, subito imitato dal suo simile Core Manifestazione entropica di livello omega, si consiglia la preparazione di tutti i sistemi difensivi! disse. Fu Bainzu il primo a capire il motivo di tale allarme. Quando egli aveva smosso gli ossi rituali aveva avuto solo un lampo, una breve visione di un artiglio che si smuoveva. Tale visione era diventata realtà quando egli notò un dito del Carnifex flettersi come in preda a uno spasmo. Il Carnifex si stava risvegliando. Il druido ebbe appena il tempo di spalancare gli occhi che l’intera mano si mosse, quindi l’intero corpo del Carnifex fu scosso violentemente, come in preda a un attacco epilettico. La mascella dell’essere si mosse, ma non per stritolare l’Anello, bensì per tentare di mordere la mano di Sophia. Non vi riuscì ed egli gemette Izg Nargzab Nazg!! il vagito più oscuro che fosse mai stato pronunciato, seguito da un fiume di oscenità, tali da far tremare l’aria e generare un piccolo terremoto nell’area, mentre gli occhi bulbosi che vagarono a destra e a sinistra come a rendersi conto della situazione in cui si trovava. Seppur confuso, però, egli parve guidato dall’istinto e fissò ben presto colei che portava con sé l’Anello Izg Nargzab Nazg! Izg Azat Uluk Lat! vagì, agitando le proprie tozze braccia in quello che sembrava l’inizio di uno scontro apocalittico. Riepilogo X tutti
  25. DM L’assenza di cavalieri per la “modalità passeggero” offerta dai Ragni Planari non parve indispettire i nativi di Coax, i quali si unirono al cerchio necessario per spostare il gruppo nel Piano delle Ombre. L’immensità oscura del luogo in cui piombarono fu all’inizio abbacinante per i viventi, che ebbero la sensazione di essere sprofondati all’interno di un oceano di catrame, freddo e vischioso. Non vi era traccia di vita attorno a loro, se non sporadiche isole fluttuanti, come se quel piano rappresentasse una caricatura del Piano Astrale in chiave oscura, il tipo di luogo che Celeste era abituata a vedere nei disegni di sua figlia Deborah… e in cui ella ora si trovava immersa. Eppure, anche in quell’ambiente così angusto, nessuno dei presenti ebbe la sensazione divorante di vuoto assoluto che essi avevano percepito quando erano approdati a Sakurafu, trovando il piano distrutto dal terremoto planare. Sebbene essi fossero protetti dagli effetti più deleteri dell’energia negativa, non vi era infatti quella sensazione di venire risucchiati nell’infinito nulla. E per Osymannoch, sostenuto proprio da tale mefitica energia, trovarsi in quel piano era l’equivalente di trovarsi su una spiaggia paradisiaca mentre veniva baciato dal sole. Il gruppo era comparso a circa un chilometro dall’obiettivo, cortesia della precisione di rintracciamento dei Filosofi e del Portale offerto da Maxillium. Il tutto offrì un tragitto che permise un po’ di conversazione leggera. Ad essa parteciparono anche i nativi di Coax, sebbene più per rispondere alla curiosità di Gunnar che non per loro iniziativa personale. A fornire i dettagli su di loro ci pensò, almeno i Guardiani stimarono che si trattasse di lui, Intel La programmazione e l’hardware di questi modelli sono in linea con gli standard del resto del consenso enunciò, facendo sbattere le mascelle metalliche I nostri filamenti sono in grado di ricucire gli strappi planari, i portali e i cerchi di teletrasporto. Abbiamo sistemi di difesa integrati che comprendono raggi di disintegrazione e ragnatele planari in grado di avviluppare creature per intralciarle o farle prigioniere, qualora i loro crimini siano minori e il ritorno nel loro piano di origine sia valutata come la scelta più pratica rispetto alla terminazione a quel punto il secondo Ragno aggiunse Il nostro supporto può essere più assimilabile a un fuoco dalla distanza. Possiamo combattere anche uno scontro ravvicinato, ma la nostra capacità di infliggere danno aumenta del 34% dalla distanza. X Osymannoch Quando il gruppo raggiunse l’area indicata, il grosso gruppo si trovò di fronte a quella che sembrava un’immensa fortezza di ferro, grande come il palazzo reale di Augustus Mac-Tir e costruita sopra un’isola di terra scura come il carbone. Come le piastre imbullonate fossero state portate fino a lì era un mistero sepolto nel tempo, ma esso non era stato clemente: se quella immensa costruzione poteva essere stata un tempo un rifugio per un esercito, ora di esso rimanevano solo detriti. Le grandi mura erano state divelte in vari punti, le torri spezzate, i merli scheggiati e le grandi baliste rotte e rese ormai inutilizzabili. Dell’ingresso non vi era quasi più traccia e pezzi di metallo i cui esemplari più grandi erano delle dimensioni di un cavallo, vagavano nel vuoto di quell’immensa oscurità. Al centro di quel luogo essi videro infine quello che sospettarono essere il Carnifex, se non altro perché neppure nei loro incubi più folli o nelle fantasie più recondite né Osymannoch né Bainzu erano stati in grado di concepire un non-morto come quello che si trovava di fronte a loro. Il cadavere della creatura che si trovava di fronte a loro era un feto, ma grande quanto un mulo e per nulla piacevole alla vista. Il suo corpo era rigonfio, molle e rugoso, di un color nero grigiastro. Esso era mezzo rannicchiato, il ventre aperto a metà, con diverse budella che fluttuavano a mezz’aria come il lungo cordone ombelicale. La testa dell’essere era una lunga protuberanza su cui facevano capolino un paio di piccoli occhi neri come la pece e vuoti, la bocca semischiusa che non esibiva denti, mentre le piccole braccia erano munite di piccoli artigli. Le gambe della creatura erano invece totalmente nere, stese per il lungo come atrofizzate. Un silenzio tombale circondava quell’essere, che sembrava rendere l’aria fredda di quel luogo ancora più glaciale, come se il gruppo si stesse avvicinando al cuore di una montagna di ghiaccio, ben più fredda delle Terre Oscure di Jasmeera e più assiderante della punta nord dei Fiordi dove Celeste aveva fronteggiato la Regina del Gelo. Perfino Osymannoch percepì un singolo brivido percorrergli la pelle non più viva da anni. X tutti