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Corpo di Quercia vs Blasfemia: chi vince?
Ciao a tutti, il motivo del confronto è già stato scritto nel titolo. Ma voglio comunque chiedere un parere, poichè più di un dubbio è emerso. Blasfemia è stato lanciato A riceverlo è invece un personaggio sotto influenza di Corpo di Quercia Di norma il personaggio (per la differenza CL-DV in corso) sarebbe stato indebolito e frastornato. Abbiamo concordato senza problemi che l'indebolimento non avviene, data l'immunità offerta da Corpo. Tuttavia Frastornato non rientra nella lista di effetti di immunità, mentre non è chiaro nè specificato se l'immunità a danni fisiologici possa proteggere o meno in questa situazione. Chiedo lumi e pareri a chi può leggere questa situazione con occhi diversi dai miei e di @Organo84 Come ulteriore nota che devo mettere, il personaggio che subisce ha anche una resistenza (ma non immunità) 30 ai danni sonori attiva. Lo aggiungo nel caso possa aiutare.
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Un silenzio tombale cadde nella stanza alle parole di Celeste e Maxillium, i quali furono ascoltati da Mortec Chau, mentre lo sguardo di Mrs Persimmon dardeggiò da un interlocutore all’altro Che cosa significa questa confidenza, Mortec? domandò, sollevando il mento Ti sei forse dimenticato? Baneliness è la nostra migliore cura! Mrs Persimmon puntò con sdegno il dito verso i Guardiani Planari Guarda quelle persone, anche loro sono di certo colme di disgustosi e depravati pensieri. Specie quella lì disse indicando Celeste Un’albina, che orrore! Quelle come te un tempo le affogavamo alla nascita! Di sicuro sarai piena di lussuria! inveì Gente come lei… come loro… Solo la morte potrà curarli! lo spiritualista scosse la testa alle parole della domestica, rispondendo con un Non condivido il tuo pensiero, l’equilibrio è più importante quindi l’asceta si rivolse ai membri dell’Assemblea Tuttavia non sono nemmeno del tutto convinto delle vostre parole. E ciò non per devozione al mio pensiero. Vi combatterò, ma vi concederò la resa se me la chiederete. La potenziale risposta dei Guardiani fu prontamente interrotta da Mrs Persimmon, la quale avanzò di un paio di passi e battè un tacco a terra al grido di Siete disdicevoli! la domestica quindi sentenziò una parola nella Lingua Oscura, lo spaventoso linguaggio degli esterni malvagi che solo le creature dal cuore più nero potevano udire. Il sangue cominciò a fuoriuscire dalle orecchie dei viventi, con il solo Osymannoch che uscì indenne da quello scontro. Egli era abituato alla Lingua Oscura, il linguaggio con cui erano scritte alcune delle sue dispense settimanali preferite tra cui QuattroOssa e Succubella 9000 Un altro lich? commentò Persimmon Vattene, se hai cara la non-vita. E non tornare mai più! per buona misura, però, ella attaccò. Invero Osymannoch non aveva mai visto una incantatrice lanciare incantesimi con la stessa velocità di Mrs Persimmon, che nonostante l’età aveva una mente veloce nell’elaborare incantesimi uno dopo l’altro. Sventolando l’asta a forma di ramazza per enfatizzare i propri gesti, ella demolì molte delle difese magiche del gruppo, riportando Bainzu e Sophia tra gli altri alla loro forma naturale, dopodichè lanciò un raggio di luce contro il lich che perse parte del viso. Tale assalto parve il suono di tromba della carica dei vampiri, sebbene solo uno si lanciò contro Bainzu investendolo con un colpo alla gola Sei stato tu ad abbattere due dei nostri! Ora non fai più lo sbruffone, eh? disse incalzandolo a colpi di mazzafrusto. Nel mentre due salve di frecce investirono la prima fila, con Celeste e Maxillium che riportarono qualche piccolo taglio. Osymannoch infine si sentì il fiato mozzare nella gola non-morta quando un violento pugno alla schiena lo costrinse quasi in ginocchio. Dietro di sé, giunto ad una velocità impossibile per qualsiasi umano che aveva mai incontrato, stava Mortec Chau. A quanto pareva egli non necessitava di armi. L’addestramento monastico che egli dimostrava nei suoi movimenti fluidi e nei suoi gesti avevano reso il suo corpo stesso un’arma terribilmente efficace contro i lich. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X Bainzu Una volta riempite le proprie bisacce e curati i feriti, per i Guardiani Planari l’unica via sensata sembrava quella del confronto diretto. Forti delle indicazioni ricevute da Sophia, i viaggiatori oltrepassarono la porta oltre la quale erano scappati parte dei loro avversari, aprendo l’uscio per mezzo di una delle chiavi del vampiro eletto sconfitto. Il dedalo di corridoi che si trovò poco dopo era particolarmente ingannevole, formato da una serie di passaggi a forma di tunnel e una pavimentazione angolare che dava l’impressione di non saper distinguere dove si trovasse il pavimento. Un’esperienza a tratti allucinogena, ma che non bastò per fermare la loro avanzata, la quale si concluse oltre un paio di porte che li portarono infine dalla persona che cercavano. La stanza in cui Sophia aveva rintracciato Mrs Persimmon si scoprì essere un crocevia tra alcuni dei numerosi corridoi della Fortezza dei Diecimila Passi, ennesimo sbocco dell’intricato labirinto di percorsi che Baneliness plasmava a proprio piacimento per gettare nella confusione i suoi sfortunati visitatori. La domestica di quell’angusto luogo si trovava quasi al centro di quella Disdicevole! commentò l’anziana donna, raddrizzando la schiena e battendo sul terreno con un tacco del proprio stivale (sebbene esso non fosse visibile sotto l’ampia gonna a campana della vecchietta) Irrompere qui in maniera così sgarbata… e perlopiù non invitati! a fianco a lei, il vampiro eletto dalle lunghe zanne e con la barbetta serrò le labbra in un sorriso Rieccovi, maledetti! Mrs Persimmon, mi dà il permesso di poter prosciugare questa appetitosa giovane fino all’ultima goccia? domandò. Mrs Persimmon lo incalzò con un Quale delle due? cui il vampiro rispose con un lapidario Ma quella mora, ovviamente. Lei è da diesci! L’altra ormai è stagionat- Ahia! l’espressione di sdegno della domestica, a quella battuta infelice, fu piuttosto evidente e la sua bastonata inflitta con una bizzarra asta simile a una grande ramazza di legno parve colpire nel segno Un po’ di educazione! tuttavia ella non si oppose alla richiesta Suppongo di potertelo concedere… ma mi raccomando di non sporcare il pavimento di sangue! l’occhiata gelida che Persimmon scoccò al vampiro e alle due sentinelle armate di arco negli angoli della stanza fu sufficiente a far chinare il capo ai sottoposti. Espressione che divenne invece assai più benevola e gentile quando ella si rivolse a un’altra persona presente all’interno della stanza Posso contare sul tuo aiuto, Mortec? Non vi era stato alcun problema di udito. Mortec Chau era infatti presente nella stanza, appoggiato ad una delle porte. L’asceta che i Guardiani avevano conosciuto il giorno prima era appoggiato con la schiena vicino ad una delle porte, talmente quieto nel suo modo di comportarsi da essere passato inosservato fino a quel momento (Sophia valutò che egli doveva essersi trovato fuori dalla zona di lettura della divinazione). Egli osservò dapprima Persimmon, quindi la delegazione dei Guardiani Planari. Consci di ciò che era stato detto il giorno prima, egli rivolse uno sguardo interrogativo a chi era giunto fin lì, come a riformulare una domanda che era già stata effettuata. Quando egli disse Dovrei avere una ragione molto valida per non farlo le sue parole confermarono tale sensazione. Mrs Persimmon si limitò ad inarcare un sopracciglio a quella risposta, preparandosi alla battaglia. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La guerra non mancava talvolta di momenti di pragmatismo, laddove la necessità andava talvolta anteposta all’urgenza. Uno di questi casi si presentò nel recupero delle numerose proprietà lasciate dai vampiri nel momento della loro dipartita definitiva. Quando anche il muro prismatico di Maxillium fu dissolto, ciò che venne recuperato costituì un bottino di un certo volume, abbastanza da riempire le bisacce planari di chi ancora ne possedeva. Sebbene i membri dell’Assemblea non avessero in quel momento attivato metodi per saggiare la magia degli oggetti ritrovati, l’opinione generale fu comunque ottimista e la prospettiva di un grande guadagno sembrava sempre più realtà. X tutti Frattanto Gunnar ricevette ancora una volta un po’ di energia positiva da parte del lich, un ossimoro che continuò la propria tradizione. Ciò che non sarebbe proseguita sarebbe stata la vita di un nano chierico discepolo di Mya, il quale lanciò un urlo di terrore quando l’Umber Hulk che aveva assalito il suo gruppo spezzò il suo corpo a metà all’altezza della vita, consegnando il coraggioso prete alla pietra e rimuovendo per sempre le sue speranze di tornare a passeggiare per le vie di Huruk-Rast. Questo e altri fatti non erano però cosa che i viaggiatori avrebbero saputo, impegnati in compiti di entità assai superiore. Il tempo investito fu relativamente breve, in termini di vita, ma forse consistente nell’ambito della guerra. Una volta terminato il proprio saccheggio, il gruppo era però pronto per proseguire di nuovo unito nella loro ricerca all’interno della fortezza di Baneliness. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La separazione dei due gruppi di vampiri, frutto di una efficace strategia di Maxillium, ribaltò completamente le sorti della battaglia. Con il centro di comando in fuga, i vampiri superstiti furono preda dei Guardiani e in particolare di Celeste e Bainzu. Dopo un iniziale momento di sbandamento, la Furia Bianca tornò in pista per restituire i colpi non subiti con gli interessi… e tali interessi sembravano essere assai cari! Vedremo chi brucerà ch- IL MIO GINOCCHIO!! gridò il glabro quando Celeste lo alleggerì di una delle sue giunture, prima di tempestarlo con una pioggia di colpi di mazzafrusto che fecero sbiancare ancora di più l’unica vampira superstite (il che era tutto un dire). Spalle al muro contro alcuni dei più forti combattenti che avessero mai calcato Arth, ella si preparò a una battaglia senza speranza. Tuttavia imbracciare il proprio mazzafrusto si rivelò inutile nel momento in cui una ondata di luce la investì in pieno, scagliandola contro la parete di pietra nera sulla quale il suo corpo carbonizzato si adagiò privo di vita… e presto ridotto a un mucchio di ceneri buone solo a insozzare l’armatura chiodata che ella indossava. Con piglio deciso, gli epici intrusi avevano demolito l’ennesima difesa della Fortezza. X Sophia Il termine dello scontro non portò però solo l’opportunità di rifiatare e raccogliere qualcosa, ma anche un importante novità. Sophia fu infatti ad un certo punto preda di una forte emicrania, il segnale che la sua magia le lanciava per informarla della presenza di una divinazione nei confronti suoi e dei suoi compagni. La mezza ninfa non aveva avuto tempo di impratichirsi molto sull’incantesimo di difesa che aveva eretto, tuttavia sembrava che pure la sua controparte fosse stata colta di sorpresa da quell’iniziativa di Sophia. Dopo aver manipolato la trama magica per qualche febbrile secondo, Sophia riuscì a invertire il flusso di informazioni trasmesso dal sensore che fluttuava sopra di lei, arrivando a risalire alla fonte… Mrs Persimmon in persona, la anziana domestica dai capelli grigi e la postura impeccabile, sebbene stavolta armata con un bastone diverso da quello che le aveva visto impugnare la prima volta. Mrs Persimmon sembrava trovarsi a circa trecento metri dalla loro posizione, in direzione nord-est, una direzione percorribile oltrepassando la porta che i vampiri avevano varcato nella loro rocambolesca fuga (quella dietro il muro prismatico evocato da Maxillium). Le informazioni che trasse furono stroncate in fretta dalla domestica, la quale interruppe il collegamento commentando con un Disdiscevole! sebbene ormai Sophia già sapesse la posizione della governante. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM In molti avrebbero trovato ironico il fatto che a salvare Bainzu fosse nientemeno che Osymannoch, un lich che rappresentava tutto ciò contro il quale usualmente il druido si batteva. Il patto di non belligeranza tra i due, costituito in virtù di combattere uniti un male superiore, fu preso molto seriamente dal lich. Il tocco dell’Inatteso parve al druido più dotato di calore rispetto al freddo tombale che di solito lo contraddistingueva, ma ciò non era dovuto tanto al fatto che un barlume di umanità stesse rinascendo nel cadavere vivente, semmai più per il fatto che egli stesse andando a fuoco. L’emulo dei wight di lava prolungò la sua permanenza tra le fiamme il tempo che gli bastò per rimettere in sesto il druido, il quale dal canto suo si era prodigato nella ambiziosa attività di sterminatore di non-morti. Imbracciato il proprio potere di luce, Bainzu scatenò un raggio di energia pulsante che carbonizzò il vampiro eletto nano e l’arciere dietro di lui con la stessa facilità con cui un fuoco avrebbe bruciato delle foglie autunnali. L’unica testimonianza della loro esistenza come morti viventi erano i loro averi, sopravvissuti alla manifestazione del sole. Le grida dei vampiri non durarono a lungo, ma bastarono per seminare il terrore tra gli altri presenti a cui Maxillium bloccò la via con un muro prismatico Fuo- fermi! gridò il comandante rimasto nelle retrovie, prima di inviare uno dei suoi uomini nel tentativo di oltrepassare l’ostacolo chiamato dal mago dei pugnali incantati. Le sue urla, quelle sì che durarono a lungo AHHHH!! BRUCIO! BRUC- NO, BZZAAARGH!!! la tensione elettrica del mulo illuminò il vampiro mezzelfo intrappolato al suo interno facendo perfino risaltare le ossa, fino a che egli non fu spinto verso il basso, in direzione di un altro piano ben lontano dalle Marche Sbriciolate. Quale che fu il suo destino nessuno avrebbe potuto dirlo al momento Ripiegare! Ripiegare! In direzione di Mrs Persimmon e dell’altro umano, presto! gridò l’eletto rimasto, indietreggiando in forma gassosa assieme all’altro arciere. Dove andate, ci serve support- AAAAHHHH!! gridò la vampira prima venire spintonata contro il muro e vedersi strappato un lato del viso dalla furia ursina di Gunnar. I tentativi dell’orso di tenere saldamente la donna a terra si scontrarono con la tenacia della femmina, la quale respinse Artigli di Sangue colpendolo con lo stivale al volto, prima di gridare mentre il suo volto si ricostruiva lentamente Ti domerò io, spezzandoti tutte le ossa! non meno furibondo fu il suo unico compagno rimasto sul campo di battaglia, il glabro che evitò un colpo di Celeste prima di gettarsi su Bainzu Prima abbatterò te, maledetto abbraccia-alberi! la palla chiodata del glabro colpì in pieno viso il druido, il quale ricevette anche una profonda ferita alla giugulare. Solo quando Osymannoch lo strattonò per la veste egli fu in grado di evitare un letale colpo diretto al suo sterno. La situazione però sembrava ora vertere più a vantaggio dei Guardiani Planari e le espressioni preoccupate dei due vampiri (e la loro foga in battaglia) sembravano una conferma di questo trend. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM L’olio in fiamme che era stato versato sui Guardiani contribuì a rallentare in parte i membri dell’Assemblea, messi in difficoltà anche dalla strettoia in cui erano finiti. Ad un secco ordine di Bainzu, Pisittu arretrò per poi rotolarsi a terra, accettando volentieri di perdere tempo per spegnere le proprie fiamme. Sebbene i loro abiti fossero vittima delle lingue di fuoco, il gruppo preferì posizionarsi in maniera diversa e imbastire una difesa verso quello che sarebbe stato un pesante attacco nemico, sferrato da una quantità di vampiri superiore al solito. Maxillium però non volle dare troppa soddisfazione ai nemici e con un movimento del braccio deciso lanciò una sfera di gelo talmente freddo da risultare rovente e tale da mandare gambe all’aria uno dei vampiri. La risposta dei non-morti non si fece attendere ed essa fu rapida e violentissima. L’eletto nano lasciò per un attimo l’impugnatura del proprio mazzafrusto doppio per accompagnare con la mano l’ordine che impartì a voce Incantatori! Fuoco di copertura! latrò, gli arcieri che non si fecero pregare nello scoccare le proprie frecce verso Bainzu, unico bersaglio visibile oltre a Celeste. La pioggia di dardi investì il muro dietro la prima linea, Maxillium che si schermò dietro il druido, il quale venne trafitto da più di mezza dozzina di dardi, prima di vedere davanti a sé proprio la sagoma del nano Avanzare, avanzare! Non diamogli respiro! berciò, aggredendo in prima persona il padrone di Pisittu e colpendolo con una poderosa spallata allo stomaco. Il vampiro glabro eseguì con impazienza l’ordine, gettandosi su Celeste ma venendo respinto da una prodigiosa deviazione della albina Non puoi difenderti per sempre! gridò a pochi centimetri dal viso dalla Borealis, snudando i canini verso il suo viso, mentre la vampira mora aggirò l’angolo per aggredire Gunnar con il suo mazzafrusto, riuscendo ad anticipare la sua alzata e colpendolo alla spalla Sarai un’ottima guardia per le mura! lo schernì con un ghigno. Non tutti i vampiri però si gettarono in prima fila, il secondo eletto diede un colpo alla spalla del ferito, come a sincerarsi delle sue condizioni, prima di invitarlo a estrarre anche lui il proprio arco Predisponete una linea di tiro unita! Fuoco al mio segnale! ordinò. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM L’evocazione di un elementale della terra da parte di Bainzu fu di primo acchito un’idea ingegnosa, tale da permettere al gruppo di capire se vi erano minacce sul ponte di pietra. L’elementale, un tipo di poche parole a quanto pare, borbottò qualcosa in terran prima di scivolare sulla pietra scura di cui era composta l’intera fortezza. Dopo aver saggiato con una propria mano lo scuro materiale, l’elementale scivolò su di essa con la stessa tranquillità di un nuotatore su una piscina olimpionica, attraversando il ponte e raggiungendo la metà senza intoppi. I Guardiani Planari forse si aspettavano in quel punto che la costruzione esplodesse all’improvviso o si trasformasse in un serpente gigante pronto a stritolarli. Tuttavia, contrariamente a tutte questa fantasiose ipotesi, l’elementale fu in grado di percorrere l’intera lunghezza del percorso senza intoppi. Sophia, alla stessa maniera, si legò una corda attorno alla piccola vita da pixie e attraversò in volo parte della struttura… senza riportare danni. Il gruppo ne fu rincuorato, tuttavia Osymannoch parve non essere tanto fiducioso del “collega incantatore” e offrì al gruppo, e perfino al protettore della natura, la capacità di camminare nell’aria in caso qualcosa giungesse all’improvviso. X Bainzu La scelta del lich si dimostrò provvidenziale. Deciso di mantenere lo stesso ordine di attraversamento, il gruppo scoprì ben presto che il ponte non era di per sé un problema, ma qualcosa non andava. Come la brina che si accumulava nelle fredde mattinate invernali, quasi la totalità della superficie dell’attraversamento di quell’abisso sembrava ricoperto da una patina ultra-scivolosa, che solo la capacità di fluttuazione di Celeste e il volo di Sophia sembravano in grado di evitare. Quando Maxillium scivolò oltre il bordo, i suoi piedi ricaddero sull’aria come fosse stata un cuscino prima di assumere forma di vento. Uno dopo l’altro, tutti i Guardiani Planari eccetto le donne finirono a un certo punto per mettere un piede in fallo, salvati però ognuna di queste volte dalla magia del non-morto della squadra. Pisittu non fu però altrettanto fortunata. Priva della stessa tutela, la tigre lanciò un miagolìo di terrore, artigliando i bordi del ponte e scivolando infine verso l’abisso. X Bainzu Pisittu cadde per più di cento metri su un cumulo di ossa e immondizie, riportando diverse contusioni e la frattura di due costole, ma sopravvivendo al terribile impatto. Il resto del gruppo fu in grado di portare a compimento l’opera di soccorso del gatto (sebbene di solito ciò avvenisse con il felino su un albero e non in fondo a un pozzo), trasportandolo di peso fino all’altra parte del ponte. Nonostante una breve perdita di tempo, essi erano riusciti comunque a superare anche quella faticosa situazione, il tutto sotto l’occhio di uno zombie privo di braccia e gambe appeso sopra l’architrave del corridoio che ricominciò al termine di quella traversata. Dopo essere riusciti ad attraversare l’ostacolo, per i Guardiani Planari la strada parve leggermente cambiare. E ciò non era derivato solo dal fatto che la pietra delle pareti era più zigrinata e le lampade di un color violetto acceso, la struttura stessa della fortezza sembrava leggermente più inclinata verso destra e varie svolte accolsero i membri dell’Assemblea nella loro avanzata verso il cuore della base operativa di Baneliness. Le svolte ebbero termine, sebbene tale non potè considerarsi di grande auspicio. Un sordo rumore metallico accompagnò la caduta di quella che era una ondata di olio bollente in fiamme, la quale investì i Guardiani Planari al completo, fatta eccezione per Gunnar che era appena sbucato in quella che era una strettoia per il loro e un altro corridoio, dove un gruppo di vampiri sembrava solo aspettarli. Il barbaro se l’era cavata per il rotto della cuffia, unico a non sentire la pelle bruciare come se fosse immersa nella lava, mentre i vestiti si appiccicavano dolorosamente alla pelle e il pavimento del corridoio sfrigolava come in una padella formato gigante. Pisittu lanciò un acuto miagolìo di dolore, strofinando il muso contro le pareti in preda al dolore. Li ho presi? domandò un giovane vampiro che in vita non doveva aver avuto più di diciotto anni, mollando le mani da una pesante catena di ferro e cercando approvazione da un eletto occhialuto dai canini lunghi come una mano, tali da nascondere quasi la barbetta Ne hai mancato uno, ma per l’impegno… ti dò diesci! scherzò il graduato, riconoscibile dalla sua orrenda forma e dal mazzafrusto doppio che sembrava l’arma di dotazione per eccellenza per coloro che superavano le prove del defunto (una volta per tutte) Lord Skraith. Il suo collega, un nano dalla barba bianca e dalle spalle larghe, mantenne invece un atteggiamento più serio Non deconcentratevi neanche per un attimo, sono loro i furfanti indicati da Mrs Persimmon! a fargli eco intervenne un vampiro glabro, lo stesso affrontato il giorno prima al termine delle prove, il quale avanzò a grandi passi verso Celeste, ponendosi in prima fila E’ l’ora del secondo round, albina! Ti spezzerò come un ramoscel- Ugh, ma quello è uno dei nostri mazzafrusti? Poco male, te lo strapperò mentre sarai morente e poi ti morderò il collo! dietro di lui una vampira dai capelli a caschetto neri come il rossetto che portava si affacciò, sorridendo in maniera inquietante in direzione di Maxillium Lui lo voglio io… sembra appetitoso! Mi sembra anche abbastanza in forma… sì, ho proprio voglia di un compagno per ammazzare la noia! in fondo alla stanza, archi alla mano, una coppia di mezzelfi incoccò le proprie frecce tirando le corde fino all’estremo Hey, ci hanno anticipato! scherzò uno dei due, un maschio barbuto, indicando Osymannoch Quello è già non morto! l’altro fissò Pisittu con insistenza, come un cacciatore da safari che avesse trovato un elefante dalle zanne ricolme di avorio. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X Celeste e Sophia La pietra scura di cui era composta l’intera Fortezza era un materiale duro e ostico, pesante e difficile da smuovere, tanto che perfino un mostro di atletismo quale era la Furia Bianca si trovò in difficoltà. Celeste Borealis aveva un curriculum eroae che non lasciava spazio a presentazioni, avendo ella fronteggiato alcune delle bestie più potenti del proprio mondo. Su tale convinzione ella insistette, da sola, sforzando le proprie giunture, ansimando, gemendo e sbuffando ma non riuscendo a smuovere quella terribile porta scura. A quanto pare Baneliness sapeva come organizzare le proprie misure di sicurezza. Fu allora che Sophia salì in cattedra, rivedendo lo stile di esplorazione noto nel mondo degli avventurieri come “sfondare le porte”, con uno più magico. Sebbene la porta dimostrò una resistenza superiore a quella di molti dei nemici incontrati finora, alla fine l’uscio venne trasformato in una gracidante rana e l’apertura portò infine i membri dell’Assemblea a valicare la soglia ed entrare all’interno di un ambiente angusto e piccolo. Ottenuta la necessaria visibilità, i viaggiatori scoprirono però che i loro sforzi li avevano condotti all’interno di quella che era un’armeria. La quantità di polvere che invadeva la stanza sarebbe stata un flagello per qualunque persona allergica, tuttavia non vi era anima viva (o non viva) a poterne lamentare la presenza. Oltre a ciò, al di sotto della patina grigiastra, fu possibile intravedere mazzafrusti pesanti e doppi impilati su una rastrelliera appesa al muro dirimpetto alla porta, mentre alla destra faceva sfoggio di sé una esposizione di ampolle, fiaschi, becker e involti. Alla sinistra dell’ingresso, appesa alla meglio su un manichino di pietra, si trovava una corazza di piastre laccata di nero e dalle lunghe chiodature, sebbene il fascino di quella veste fosse appannato dallo sporco che invadeva la stanza. Lista totale degli oggetti presenti nella stanza Stabilita come alternativa l’attraversamento del corridoio, i Guardiani si gettarono ben presto attraverso gli infidi meandri della Fortezza dei Diecimila Passi, che condusse ben presto verso l’orlo di un baratro. Questi non era un’iperbole per indicare una grossa difficoltà, ma bensì l’indicazione di un vero e proprio baratro, che si stagliò ad un certo punto. Ad una prima occhiata fu chiaro che questo abisso non era naturale, ma artificiale: le pareti erano estremamente lisce e avrebbero messo in crisi anche il più ferrato degli alpinisti, il quale avrebbe avuto sotto di sé una caduta di almeno una sessantina di metri, laddove l’occhio riusciva a vedere prima che l’oscurità fosse eccessiva. La speranza non era però morta, visto che uno stretto ponte di pietra sorgeva al termine del corridoio e attraversava l’abisso per raggiungere un’apertura dall’altra parte, quello che sembrava il proseguio del corridoio che avevano deciso di imboccare. Incalzati dal suono sordo e ripetuto dell’allarme in corso, i Guardiani furono chiamati a capire come proseguire. Anche volendo attraversare il ponte, essi avrebbero dovuto muoversi uno alla volta. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La liberazione dei prigionieri fu un momento di sollievo per i Guardiani Planari, sebbene i diretti interessati non parvero avvedersi troppo del cambiamento. In circostanze normali i membri dell’Assemblea si sarebbero aspettati di essere tifati nel corso della schermaglia con i vampiri, un emozione alla quale sarebbero seguite lacrime di gioia e liberazione di fronte alla tanto agognata libertà offerta. Ciò che accadde in realtà fu un silenzioso assenso, il centinaio di vite che continuarono a “pascolare” anche dopo che i loro aguzzini furono costretti a una vergognosa ritirata. Quando i ceppi vennero rotti e i recinti aperti, vi fu un po’ di imbarazzo nel momento in cui, come bestie a cui fosse data libertà di agire, alcuni maschi si avvicinarono alle femmine con intenti assai chiari, bollori che vennero spenti sul nascere dalla decisa azione dei più forti campioni lì presenti. Fu necessaria molta pazienza e un’azione da pastori per direzionare i gruppi verso il portale aperto da Maxillium. La pazienza dei Guardiani fu ripagata quando anche l’ultimo ignudo anziano varcò la breccia planare aperta dal mago dei pugnali incantati con destinazione l’anfiteatro, il tutto senza incidenti. Non era dato sapere ai Guardiani come sarebbe stata l’accoglienza sul Teschio, tuttavia il fatto che le pattuglie preposte fossero formati dai Cacciatori di Hygrave, alcuni dei servi di Jasmeera (con cui i rapporti erano idilliaci) e gli zelanti Ragni Planari, il cacciatore di taglie non ebbe a preoccuparsi troppo. Il ritorno verso il bivio da cui erano partiti non richiese molto tempo e ben presto i Guardiani furono di nuovo a ridosso del corridoio misterioso, della porta chiusa a chiave e delle baliste che avevano già visto in precedenza. A differenziare il solito, quando anche Pisittu mise per ultima le proprie zampe sul pavimento, fu il suono sordo che risuonò tra i corridoi della Fortezza, un rumore che essi avevano già udito il giorno prima. Dato il rimbombo tra le numerosi pareti di quel luogo così chiuso non era possibile stabilire da dove provenisse l’origine, ma come una campana che risuonasse di continuo, ora il silenzio della Fortezza era stato spezzato. I Guardiani però dovevano ancora decidere come muoversi. E soprattutto dove. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La vista dei prigionieri dei vampiri fu l’equivalente di un ottimo combustibile gettato su un falò, tale fu la motivazione e la furia con cui i Guardiani Planari si gettarono sui vampiri. Quando quella mattina il più goloso dei succhiasangue si era messo i calzini prima di montare in servizio, di certo non si sarebbe aspettato di venire aggredito da una elocatrice in piena virtù eroica. Sebbene la Furia Bianca dubitasse non poco delle capacità belliche del mazzafrusto (arma però divenuta famosa nei Fiordi in quanto colei che aveva posto fine alla vita di una tiranna non meglio specificata), ella dovette riconoscerne almeno la grande magia di cui era imbevuta. Come se essa fosse stata predisposta per le braccia della Borealis, l’arma sembrava colpire quasi sempre dove voleva. Lo schiocco secco del braccio del vampiro, lo stesso che egli stava allungando verso un’altra delle prigioniere, furono una conferma per tale eccellenza C-cosa? ebbe il tempo di esclamare il grasso vampiro, prima di dover digerire parte dei propri denti quando il mazzafrusto della Borealis si abbattè sulla sua bocca e infine calò per fracassare il cranio, costringendo il vampiro ad assumere la propria forma di nube di gas. L’elocatrice si voltò, pronta a fronteggiare anche il vampiro a cui aveva dato le spalle, ma ebbe solo una fugace visione dell’assalto combinato di Maxillium e Gunnar, un tandem non di certo inferiore che unì mazzafrusto e pugnale in una combinazione letale per la vampira moicana, la quale gridò non riuscendo a sollevare la propria arma. Costretta in ginocchio dai colpi di Gunnar, Maxillium le tagliò la gola prima di farle esplodere sul viso un globo di crepitante energia infuocata che ridusse la creatura a fumo grigiastro. Se il fronte dei combattenti aveva svolto un assalto da dieci e lode, gli incantatori incontrarono più di qualche difficoltà. Sebbene Bainzu avanzò con incedere sicuro e richiamò il potere della luce, egli scoprì troppo tardi che la formula del suo incantesimo gli rubava più di qualche secondo, attimi che gli impedirono di scatenare la furia del sole sulla giovane coppietta di vampiri. Pisittu si gettò sulla ragazza, che soffiò come un gatto quando la tigre le azzannò il braccio ed ella fu marcata duro anche dai globi di energia pura Osymannoch, ondate di forza crepitante che fecero rizzare il pelo sulla pelle della compagna animale. Con Sophia che aveva bloccato il muro in fondo, forse temendo la presenza di una uscita non visibile lì sul momento, e pronta a bloccare l’ingresso da cui erano entrati, tuttò tornò nelle mani degli arieti del gruppo, specialmente quando il più giovane vampiro gridò Rain, fuggiamo! rivolto alla collega. Celeste non poteva accettarlo, non un’altra fuga vampiresca. Gettandosi sul più giovane vampiro alla massima velocità consentitagli, ella lo aggredì armata di mazzafrusto, mentre Gunnar si gettò sulla più ferita delle minacce rimaste Fatti sotto, capelli bianc- ebbe il tempo di gridare il giovane vampiro, prima di sentirsi mozzata la voce nel momento in cui il mazzafrusto lo colpì alla mascella, quindi due colpi alla schiena lo portarono ad essere impalato su uno dei recinti, rendendo il gas la sua unica fuga disponibile. Nonostante il grande eroismo della Borealis, però, la vampira fu in grado di resistere al colpo di Gunnar che le centrò l’orecchio destro Non succederà di nuovo! Ringhiò, prima di assumere anch’ella forma di gas e muoversi assieme ai suoi martoriati colleghi sentinelle. I quattro non sfruttarono la porta presidiata dai Guardiani, ma intrapresero una via di fuga infida come la razza a cui appartenevano. Gunnar fu per un attimo stordito dal vedersi arrivare addosso tutti quei nemici, ma scoprì ben presto che non era lui il bersaglio. I quattro vampiri superarono la stretta griglia in pietra nera che permetteva lo scolo dei liquidi ed intrapresero la via delle fogne. Sebbene non tutti i guardiani fossero stati sconfitti, i membri dell’Assemblea erano stati in grado di svuotare quel macabro allevamento dai suoi occupanti non-morti (se si escludeva Osymannoch, ovviamente). Seppur tale evento potesse costituire una notizia eccellente per i prigionieri, però, essi non parvero avvedersi della situazione e della breve (ma ferocissima) battaglia che si era scatenata. Essi continuarono a ciondolare, sbattere tra di loro in un tintinnante rumore di collari e nutrirsi al lurido truogolo a disposizione. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X gli incantatori La meticolosa preparazione che i Guardiani Planari predisposero per la discesa della scala a chiocciola fu approfondita. Non vi fu membro della compagnia che non avesse qualche incantesimo su di sé per quella che sembrava una difficile operazione di soccorso e recupero. La ricompensa di tale sforzo fu la discesa priva di suoni che essi intrapresero verso il luogo dove avevano inviato il proprio esploratore. Anticipati dal lezzo che Gunnar aveva descritto poco prima, i membri dell’Assemblea furono in grado di raggiungere non notati la zona in cui si trovavano più umani che in tutto il resto delle Marche Sbriciolate. La cruda descrizione offerta dalle parole del pixie aveva preparato in parte i Guardiani a ciò che videro, tuttavia la realtà dei fatti li colpì come un pugno nello stomaco. I cento e passa disgraziati che vivevano all’interno dei recinti erano divisi solo per sesso (a destra gli uomini e a sinistra le donne), ma a parte questo nulla ormai li separava dall’essere semplici animali. Erano persone di ogni genere di età, dall’adolescente fino all’anziano, tutti completamente nudi, sebbene ciò non sembrasse dare loro imbarazzo, e l’odore pungente di urina e feci unita alla vista dei piedi sporchi di quei malcapitati fece capire che essi erano soliti espletare le loro funzioni fisiologiche dove capitava. Essi per il resto ciondolavano, sbattendo leggermente l’uno contro l’altro, accalcandosi solo quando una brodaglia simile a pappa d’avena color grigio cemento veniva versata in ampie e basse vasche, dai quali le persone traevano grosse manate di cibo che si premuravano di ingurgitare come maiali su un truogolo. Le brevi scaramucce che potevano sorgere vedevano i prigionieri ringhiare e grugnire, ponendosi fronte contro fronte per poi urtarsi fino a che uno dei due non arretrava. Nessuno di essi parve avvedersi della presenza dei Guardiani e, anche qualora li avessero notati, nessuno tra di essi fece loro un cenno o altro. Le quattro sentinelle vampire stazionate all’interno di quel luogo sembravano annoiate, sebbene tenessero comunque i propri mazzafrusti saldamente in mano, i passi che risuonavano con un forte clangore quando qualcuno passava sopra la grata di scolo Ieri prigione e oggi fogne! Che palle! lamentò una delle vampire, una ragazza dai lunghi capelli neri dalle punte tinte di verde. Un altro giovane e familiare vampiro (almeno per Celeste, Bainzu e Gunnar), alto dai capelli corti, seguì la compagna non-morta Motivo in più per andarci a bere qualcosa, no? Il bar dovrebbe essere stato ricostruito anche se non hanno ritrovato i prigionieri più gustosi la vampira si fermò, per poi voltarsi e fissarlo Non ti arrendi proprio mai, eh? si trovò a sorridere. Un vampiro dai capelli unti e grasso, il quale perdeva parte del suo fascino stokeriano in virtù del suo fisico da gestore di una fumetteria, ghignò Ma dove volete andare a bere, che il meglio è proprio qui? disse allungando una mano presso uno dei recinti e traendo verso le sbarre una ragazzina di non più di quattordici anni. Il vampiro armeggiò con le paffute dita bianche sul collare, dal quale iniziò a sgorgare sangue. Come un assettato ad una fontana, il grasso vampiro bevve a garganella Slurp… Slurp… Eff… Glurg! gorgogliò, finchè la ragazzina non vacillò sulle gambe. Solo a quel punto il vampiro riarmeggiò sul collare, fermando l’uscita di sangue. La prigioniera, senza dire una parola, si accasciò a terra per poi iniziare a strisciare verso il truogolo più vicino Vacci piano gli intimò una vampira dalle spalle larghe e dai capelli castani con taglio da moicano Tra un’ora dobbiamo preparare le bottiglie per gli altri! La situazione era delicata, ma per una volta i Guardiani Planari sembravano aver azzeccato le loro mosse. Grazie al loro gioco di squadra erano stati in grado di non farsi notare fino a lì dai propri nemici. Ma come avrebbero approfittato di tale vantaggio? Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Rintanati all’interno della Fortezza dei Diecimila Passi, i Guardiani Planari ebbero tempo per aggirarsi brevemente nelle zone più battute dalle sentinelle di Baneliness. Dopo aver ripristinato alcuni poteri e incantesimi, un pixie fu convocato da Bainzu per una ricognizione dell’area Che puzza! esclamò il folletto alato, portandosi le manine al naso Qui… c’è morte a non finire! fu la sua prima valutazione, che lo portò a tremare tutto, ma anche a non tirarsi indietro alla richiesta del druido Vado e torno! disse, prima di sparire alla vista. Un turbinino ronzante di ali accompagnò il suo volo all’interno della scala a chiocciola. Gunnar, dal canto suo, controllò di persona le varie suppellettili, concentrandosi sulle baliste. Esse non sporgevano su una vista, ma quando egli smosse appena una delle catene appese, parte della parete in pietra si sollevò fornendo una vista verso l’esterno, una “finestra” che un comune popolano non sarebbe stato in grado di aprire, ma che sembrava tarato per creature più forti come i vampiri o il combattente orso. La posizione delle baliste assumeva ora maggiore senso, essendo esse predisposte per puntare verso eventuali aggressori alati esterni. Erano passati quasi due minuti quando il pixie fece il suo ritorno, pallido come un lenzuolo E’… è orribile! fu il suo primo commento. Nel tempo di convocazione rimasto, egli spese fino all’ultimo secondo per descrivere ciò che i suoi piccoli occhi avevano visto, la stanza che sorgeva al termine della scala a chiocciola E’… come una stalla. Penso ci siano più di un centinaio di persone e quattro vampiri a guardia disse La stanza è divisa in due parti, da una parte gli uomini e dall’altra le donne. Sono nudi, sporchi e confinati da recinti come dei maiali. Dall’odore direi che defecano sempre lì e per mangiare ho visto solo dei grandi truogoli pieni di una brodaglia grigiastra. Ho visto che c’è una specie di grata al centro della stanza, fuori dai recenti, non so se conduce a delle fognature o a un canale di scolo. Comunque ognuno dei prigionieri indossa uno strano collare di ottone, a cui è attaccato una specie di spinotto o valvola. Non capivo a che cosa servisse finchè un vampiro non è giunto vicino ad uno di quei disgraziati. In pratica agisce come una specie di… il pixie deglutì Rubinetto. Prendono il sangue da quei poveracci spiegò, disgustato e al limite della nausea Ho provato a bisbigliare a uno di quei poveretti, ma sembrano inerti. I loro occhi sono vacui, o mangiano o stanno a schiacciarsi le mosche che ronzano attorno a loro. Non credo si rendano conto di cosa gli sta succedendo… e forse è meglio così un brillìo accompagnò gli ultimi istanti del pixie con loro E’ forse una delle visioni più orribili che abbia mai avuto nella mia vita. Spero possiate fare più di quanto ho potuto fare io disse accomiatandosi dal gruppo. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM X Gunnar Per i cercatori dell’Anello d’Ebano del Carnifex la sosta sulla piattaforma fu di breve durata. Sebbene le condizioni di Gunnar fossero assai gravi, Osymannoch non lesinò sulle proprie risorse per ritemprare nel minor tempo possibile l’uomo in forma d’orso, mentre Bainzu si prendeva la briga di reinnalzare le dovute protezioni contro i non-morti, perlomeno quelle che non erano cadute sotto i vili assalti delle ali notturne ormai fuori portata di un occhio umano. La fortuna sembrò finalmente girare dalla loro parte nel momento in cui essi decisero, su un’intuizione mimata del barbaro, di tentare di aprire la possente porta di pietra sfruttando le chiavi recuperate su alcuni dei vampiri il giorno precedente. La ricerca richieste più di qualche secondo, poiché più di una dozzina erano le chiavi di ogni mazzo e alcune di esse non funzionarono. Alla quarta però uno schiocco metallico annunciò l’apertura del chiavistello e la scricchiolante apertura dell’uscio che si affacciava all’interno di un angusto corridoio che puzzava di umidità, muffa e odore di tomba. Le stesse fragranze che chiunque avrebbe potuto percepire nella dimora segreta di Osymannoch, sebbene il padrone di casa del luogo nei Fiordi non potè coglierne la somiglianza. La strettoia costrinse Gunnar e Pisittu a muoversi con difficoltà, ma il loro tormento ebbe breve durata: dopo una immediata e repentina svolta verso destra il corridoio si allargò abbastanza per permettere anche a un orso e una tigre gigante di muoversi di giustezza. La zona presentò subito più di un elemento interessante per gli intrusi. Lungo il corridoio in cui essi si trovarono erano disposte due baliste non cariche, le quali erano installate su pesanti basamenti di ottone che potevano essere ruotati e dotati di sedute. Le baliste erano posizionate delle sporgenze nel lato destro del corridoio, ma esse puntavano verso l’esterno dello stesso. Una grossa catena pendeva all’interno di ogni sporgenza e appoggiate all’interno di ognuna di quelle nicchie erano presenti sei giganteschi quadrelli grandi come giusarme e dei piccoli fagotti imbevuti di un liquido dall’odore dolciastro. A metà del corridoio sorgeva una grossa porta in pietra (finto legno) chiusa a chiave, simile alla precedente, sebbene dotata di una serratura leggermente diversa dalla porta varcata poco prima. In fondo al corridoio i Guardiani poterono trovare un bivio, con una scala a chiocciola che conduceva verso il basso e una svolta che conduceva verso l’interno della fortezza, illuminata fiocamente dalla luce di torce color ambra appese alle pareti. Pisittu iniziò a raspare con una delle sue zampe sul terreno, soffiando in direzione del corridoio. X Gunnar X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Laddove i vampiri stavano per incombere su Gunnar, pronto a vendere caro fino all’ultimo pelo, una luce si materializzò in mezzo alla mischia, investendo tutti i presenti. Non di sola speranza, ma di energia positiva essa era composta e a richiamarla era una figura ammantata e solenne nel suo incedere. Egli era forse un santo? Se per santo si intendeva “cadavere in lenta putrefazione tenuto in piedi dall’energia negativa” allora sì, Osymannoch l’Inatteso sarebbe stato forse il santo più santo a disposizione in quel momento. Il lich investì gli alleati di potere curativo, aiutando Gunnar a rialzarsi, mentre i vampiri gridarono di terrore, tenendosi il petto come se il cuore non più vivo rischiasse di schizzargli fuori all’improvviso Traditore della tua razza! inveì il vampiro più anziano Come osi farci questo? Tu più di chiunque altro dovresti capire! al momento però l’unica certezza di Osymannoch resa palese fosse la sua accurata conoscenza di come l’energia positiva nuocesse ai non-morti. Come era solito dirsi su Arth “Se Firedrakes piange, Acquastrino non ride”. Nel caso delle ali notturne tale detto si rivelò ben presto molto veritiero, con Bainzu che non fu avaro nel distribuire nei loro confronti sufficiente magia per incenerire un’ala della loro avversaria principale, la quale fu a quel punto incalzata anche da Maxillium. L’artiglieria magica costituita dal druido e dal mago fu sufficiente a far perdere il controllo al terribile uccellaccio non-morto, il quale fu costretto a una picchiata d’emergenza e a una fuga rocambolesca da quella risposta così violenta da parte degli invasori. Nel frattempo, la bizzarra situazione che scaturita dall’iniziativa di Osymannoch portò a un contrattacco nel contrattacco, una sortita nella quale Gunnar e Celeste poterono prendersi la propria rivincita Aspetta, dov’è finita l’altr- l’urlo di dolore di uno dei gemelli quando il suo cranio venne colpito dall’elocatrice, comparsa alle sue spalle, fu imitato dal fratello che venne trafitto alla gola da uno degli artigli di Gunnar Dannazione, suonat- la vampira potè udire il proprio collo spezzarsi prima di diventare gas, mentre il vecchio della squadra ricevette una fatale artigliata al petto, finendo per lo sbalzo a cadere dalla piattaforma e dissolversi in gas in volo, riprendendo difficoltosamente quota. Quella vista fu sufficiente per le restanti ali notturne, le quali sibilarono imprecazioni e bestemmie alle divinità buone che dovevano aver condotto i membri dell’Assemblea fin lì. Gli esseri sbatterono con foga le proprie ali, allontanandosi di gran carriera dal luogo dello scontro. Sebbene con un po’ di ferite, l’assalto a quella postazione era stato un successo. Al termine della battaglia, i Guardiani Planari ebbero modo di riunirsi come meglio poterono nei pressi della piattaforma, costretti a fare spazio a Pisittu dopo che con notevoli difficoltà riuscì a portare la propria mole sullo spazio sufficientemente ampio per contenerla. A quanto ebbero modo di notare, i vampiri sconfitti erano scesi di quota, in direzione di un’altra delle passerelle presidiate. Quella in cui si trovavano gli intrusi, invece, era ora completamente spoglia se si escludevano i due archi lasciati a terra da due delle sentinelle, un paio di dadi e una bottiglia di uno strano liquido rosso semi-vuota. Le scale proseguivano salendo verso l’alto, mentre la porta che fino a poco fa i vampiri avevano difeso era ora incustodita, ma solidamente chiusa. Una toppa per una chiave era l’unico indizio che avevano e, sebbene a una prima occhiata l’uscio sembrasse di legno, a una verifica al tatto risultò ben presto fatta da un materiale pietroso maniacalmente zigrinato in modo da sembrare simile al legno. Un’altra raffica i vento investì i Guardiani Planari, le nubi cariche di tempesta che sottolinearono con un tuono il tempo innaturalmente instabile delle Marche Sbriciolate. Il lezzo di morte e putrefazione che permeava nell’aria era meno forte che a terra, ma non più tollerabile per chiunque disponeva ancora di uno stomaco. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM L’improvvisa comparsa di Gunnar e Celeste sulla piattaforma causò un certo trambusto tra le sentinelle vampire, le quali dovettero riorganizzare rapidamente la loro strategia per fronteggiare degnamente i due arieti dei Guardiani Planari. Fu per un certo verso ironico vedere i vampiri aggrediti dallo stesso mazzafrusto che loro stessi utilizzavano, e Gunnar non si tirò indietro dall’opportunità di far assaggiare ai nemici la propria medicina, investendo uno dei gemelli con la palla chiodata della propria arma e spezzare una spalla e un omero di uno dei vampiri nel suo primo brutale assalto. La divisione del gruppo in due fronti parve, almeno all’inizio, dare i suoi frutti e perfino una contraerea fu abbozzata da Maxillium nel momento in cui egli si sporse oltre la mole della terrorizzata Pisittu per lanciare una sfera di fuoco, la quale aveva appena iniziato la sua parabola di discesa prima di colpire una delle ali notturne laddove doveva trovarsi il loro volto. Il sibilo di dolore che il mago dei pugnali incantati udì fu una prova sufficiente a fargli capire che il suo colpo era andato a segno. La risposta dei non-morti (Osymannoch escluso) fu però violenta e brutale. Le prime a giungere furono le ali notturne, precedute dal sinistro e ormai noto sbattere delle loro immense ali. Due di esse effettuarono una rapida virata per andare a fornire supporto ai vampiri, richiamate da ampi gesti della mano del vampiro più “anziano”, mentre un’altra intercettò il gruppo sulle scale. In pochi secondi, la tetra sensazione di assalto alle proprie difese aggredì ancora una volta i Guardiani, mentre le ali flettevano le proprie poderose ali mentre erano intente a demolirle una dopo l’altra. In breve tempo Gunnar fu “svestito” di tutte le sue protezioni Che magia da fattucchiere… appena buona da antipasto sibilò beffarda una delle ali, mentre l’altra parve sopraffatta dalla quantità di potenziamenti di Celeste Aiutami con questa, ha un tale potere che… deve essere strapiena! sibilò. Sebbene la muraglia di poteri psionici innalzati da Celeste fosse stata esposta del tutto, solo parte dei suoi poteri furono divorati, lasciando però l’elocatrice a fronteggiare i nemici nella sua forma più umana… e vulnerabile. Sulle scale, nessuno dei Guardiani parve uscire indenne dall’assalto della loro unica nemica, la quale si stagliò su di loro come pronta ad aggredirli. La vulnerabilità dei Guardiani fu un’apertura di cui i vampiri approfittarono con spietata efficienza. I gemelli, pronti ad arretrare, si fecero sotto mostrando una coordinazione che Gunnar mai aveva visto in vita sua, replicando i movimenti con un sincronismo tale da far sembrare uno l’immagine speculare dell’altro. I mazzafrusti, però, colpivano come due armi e non solo una! Sterno, testa, braccia e un colpo al ginocchio che fece arrancare il combattente orso costrinsero Artigli di Sangue a riprendere la sua forma più violenta, strappando un gridolino alla vampira e spingendo indietro perfino Celeste. L’orso era sceso in campo. Tuttavia la violenza avversaria tentennò per solo un secondo Sanguina! Vuol dire che può morire! gridò uno dei gemelli, continuando a crivellare di colpi Gunnar, imitato dal fratello. Una improvvisa fitta di dolore raggiunse il combattente orso quando il vampiro più anziano e l’unica femmina afferrarono una delle sue braccia, artigliandolo e mordendolo come randagi che difendevano il proprio territorio Vuoi deciderti a morire, orrenda creatura? sibilò la donna, mentre il freddo abbraccio della tomba iniziò a insinuarsi tra le vene dello psionico, la cui vista iniziò ad annebbiarsi… Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Le Marche Sbriciolate furono scosse da un improvviso quanto forte tornado, il quale imperversò nell’area vicina a quella dei Guardiani, investendo i morti al loro inseguimento. L’incantesimo, cortesia di Bainzu, portò ben presto molti dei morti viventi a calcare il cielo come le ali notturne, seppur privi delle necessarie ali che potessero evitare ai loro carni di finire spappolati al ritorno sulla terra. I giganti d’ombra urlarono offesi, le ali iniziarono a sbattere le proprie ali freneticamente per resistere al vento, ma quando i più potenti rappresentanti di quel plotone raggiunsero il nascondiglio dei membri dell’Assemblea trovarono… il nulla! I mortali erano scappati. Celeste Borealis aveva avuto appena il tempo di mettere in fila i propri compagni prima di provvedere a un rapido doppio teletrasporto, una pratica che non le era capitata spesso di provare, ma che in quel frangente si rese necessaria per ovviare ai limiti della propria vista. Contrariamente a quanto di solito avvenisse per le sue simili, l’albina di Primarosa aveva sempre avuto una buona vista e la maturità non sembrava aver intaccato tale ottima percezione, nonostante le ripetute battute della figliastra succube Rakayah che tendeva a prenderla in giro dicendo Strano che hai ancora la vista, vecchiaccia. Scommetto che ti tocchi un sacco, visto che nessun uomo ti vuole! Ah! Celeste potè solo rammaricarsi di non poter provare ancora una volta alla figlia quanto avesse torto, fatto sta che sia lei che i suoi compagni furono in grado di superare agilmente (e consumando poche risorse) il grosso delle fila dell’esercito nemico. Quando i Guardiani riapparvero su una delle numerose scalinate che avvolgevano il perimetro della Fortezza, furono necessari alcuni secondi per abituarsi all’improvviso cambio di altitudine e al senso di vertigine che permeava al trovarsi a pochi passi da una terribile caduta. Raffiche di vento investirono i Guardiani, scompigliando i loro capelli e portando con sé il fetore di carogna morta che contraddistingueva l’esercito di Baneliness. Le nubi nere e verdi crepitavano, cariche di tempesta, ma non riversando ancora pioggia sull’arido e incoltivabile terreno che distava più di seicento metri da terra. Come Celeste aveva preventivato, i Guardiani erano costretti a muoversi in fila indiana, percorrendo una delle numerose strade che servivano da “collo di bottiglia” per qualunque esercito invasore che fosse stato talmente folle da tentare di assaltare la Fortezza. Esposti agli elementi e alla vista di chiunque potesse solcare i cieli, i membri dell’Assemblea si affrettarono a percorrere gli angusti e piatti gradini che portavano all’inesorabile salita, alla ricerca di un ingresso che permettesse loro di entrare nuovamente all’interno della Fortezza dei Diecimila Passi. Gli eroi furono esauditi quando svoltarono uno degli angoli della fortezza, intravedendo da subito una piattaforma priva di ringhiere, sopra la quale si trovavano quattro vampiri. Due di essi sembravano essere gemelli, entrambi bruti nerboruti dai capelli cortissimi che sembravano riempire senza problemi le pesanti corazze chiodate che costituivano la divisa delle sentinelle. Il terzo era un vecchio dai capelli grigi e dalla barba curatissima, che scrutava il cielo sollevando di tanto in tanto la mano in direzione di un gruppo di ali notturne. La quarta, colei che si accorse del gruppo, era una donna molto magra e dal viso spigoloso, la quale si aggiustò una ciocca di capelli ramati prima di gridare Intrusi! puntando il dito contro Celeste, la prima in fila. I gemelli si piantarono di fronte all’unico accesso, mentre il vecchio e la donna puntarono i propri archi in direzione dei Guardiani Planari. Essi però non erano però l’unica minaccia immediata. Con un forte sbattere di ali, tre ali notturne iniziarono una picchiata in direzione dei mortali (o almeno la maggior parte lo erano) che erano giunti fino a lì Magia! Magia! sibilarono gli orribili volatili neri, i quali se ne fossero stati dotati si sarebbero leccati i baffi alla prospettiva di tali prede a disposizione. Riepilogo X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La vista delle modifiche strutturali esterne della Fortezza destabilizzò un poco i Guardiani Planari, i quali comunque non sembravano essere giunti con un piano specifico in mente. I primi momenti dal loro arrivo furono spesi per agghindarsi di ulteriori difese, ma essi furono ben presto costretti a trovare rifugio all’approssimarsi di una pattuglia nemica. Usciti di buona lena dall’avvallamento, il gruppo trovò un breve rifuigio sotto una pericolante spelonca, le cui colonne perdevano di tanto in tanto briciole di quello che un tempo doveva essere stato un solido basamento. In versione di vedetta, Bainzu riuscì a dar voce ai propri compagni su ciò che vedeva. A quanto pareva un gruppo di morti viventi era sulle loro tracce, a giudicare dal fatto che essi si fossero fermati nel punto in cui fino a poco prima si trovavano i membri dell’Assemblea. Lo squadrone era formato da due giganti notturni, i quali per la loro statura si sarebbero potuti notare a chilometri di distanza, quattro ali notturne che si appollaiarono sulle spalle dei colossi d’ombra e una trentina di ghoul. Uno di essi, dalla pelle butterata e i pochi e lunghi capelli radi che ricadevano sulla fronte, era accovacciato a quattro zampe sul terreno. Vestito con un lurido perizoma il divoratore di cadaveri sembrava annusare il terreno, facendo schioccare di tanto in tanto la mascella Carne di uomo ringhiò alla fine, rivolto ai giganti. Gli altri ghoul presenti, un miscuglio eterogeneo di nani, elfi, mezzelfi e halfling, iniziarono a guardarsi intorno, la lingua penzoloni dalla fame e gli stomaci che brontolavano per il loro innaturale e insaziabile appetito Dove? Dove? Voglio del midollo da succhiare… chiese insistentemente un mezzelfo con un solo occhio, scuotendo il compagno. Egli gridò quando venne calciato via da uno dei giganti, il quale torreggiò sul segugio Ne sei sicuro? tuonò. Visibilmente intimorito dal superiore, il ghoul stempiato si accovacciò a terra, la voce che tremò S-sì! Io ero un cacciatore un tempo… le sue dita tremanti indicarono il terreno devono essere almeno in cinque… Devono essere gli intrusi di ieri tuonò il secondo gigante, la voce che rimbombò cavernosa e profonda Baneliness vuole che almeno uno sia catturato quindi egli si rivolse ai sottoposti ai suoi piedi Statemi bene a sentire! ruggì Non osate fuggire qualunque cosa accada, dovete farci guadagnare tutto il tempo possibile contro gli intrusi. Bloccateli, buttateli a terra, strappategli le armi di mano e portatecele. Fate valere il vostro numero il più possibile una delle ali notturne spalancò le ali membranose, per poi gettarsi in volo seguita dalla sue sorelle Magia, posso sentirla nell’aria sibilò una, imitata presto dalle altre Magia! Magia! il ghoul cacciatore iniziò a seguire quindi le tracce sul terreno, seguiti a grandi passi dai giganti notturni. Essi stavano raggiungendo il punto in cui essi si trovavano. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Il sorriso di Lady Myonatix e del Seguito si incrinò quando il loro invito per la serata di giochi e divertimenti venne rifiutato Ah commentò Capisco la missione, ma non è che avete un appuntamento che dovete svegliarvi presto, giusto? alla resistenza dei Guardiani, la mezzelfa dai capelli svolazzanti sospirò Immagino che non abbiate tempo per gli amici, dopotutto sentenziò. Ashbet consegnò ai Guardiani un cabaret di babà e cannoli al pistacchio Per il dopo-cena e i due gruppi si salutarono, sebbene con meno trasporto di quanto avessero mostrato all’inizio. La nottata non fu tuttavia meno fastidiosa, se non altro perché sia il Seguito che i Circensi diedero libero sfogo alla loro caoticità. Dal lato di Halcya giungevano esclamazioni per ogni momento saliente dei loro giochi da tavolo, intervallati da gare di karaoke che vedevano protagoniste le canzoni di Vorgio Gianni, un celebre autore di canzoni per rappresentazioni per bambini. Gli sfortunati Guardiani udirono più volte i già ripetitivi testi urlati a squarciagola tra cui Io credo in te, nell’healer mio! o il famoso What’s my destiny fireball. Dal lato dei Demoni, d’altro canto, le cose non andavano per niente meglio. Da quello che fu possibile udire tra un gemito e l’altro, i membri della fazione di Carnevale Trasandato avevano dato vita a una gang bang sado-masochista con l’aggiunta di strumenti di perversione, fisting, adorazione dei piedi e la presenza di uno dei Filosofi di Arithmea in quanto Era comunque un evento unico nel suo genere, andava catalogato fu la testimonianza che egli diede in seguito. Il baccano provocato dalle due fazioni sarebbe stato in grado di riportare alla vita anche Osymannoch e il gruppo fu certo di vedere Pisittu fare del suo meglio per fabbricare un nodo scorsoio con cui porre fine alla propria vita. La mattinata fu perlomeno foriera di notevoli visite. Dopo aver spento una borsa in fiamme piena di escrementi che qualche misterioso vandalo aveva lasciato all’ingresso della loro abitazione, diversi corrieri di Nassin-Frost si avvicendarono per consegnare le strumentazioni e i materiali richiesti da Sophia e Bainzu, oltre agli oggetti ordinati il giorno precedente. Il mercane aveva passato svariati minuti a prendere appunti sui numerosi ordini degli eroi, i quali si erano trovati a spendere più di quanto non inizialmente preventivato Spero che ciò non vi rechi offesa spiegò Frost Purtroppo molti dei reagenti sono rari: unghie di efreeti, scaglie di drago verde, aghi dal piano del Grande Pagliaio… cose che sono sì trovabili, ma a prezzo di una ricerca da parte dei miei uomini per fortuna sembrava che essi fossero stati in grado di trovare tutto ciò che serviva. Quanto agli abbigliamenti e accessori, Osymannoch fu presto agghindato con abiti su misura, i quali parvero quasi riportarlo alla dimensione di un tempo. Quando anche l’ultimo corriere lucertoloide mezzo-drago fu uscito, i Guardiani poterono trasportarsi psionicamente sulle Marche Sbriciolate. Giunti di nuovo sul piano, bastò una rapida occhiata per capire che erano giunti molto vicino alle truppe, in una depressione del terreno che si affacciava su uno dei numerosi battaglioni di Baneliness, a circa due chilometri di distanza dalla titanica Fortezza dei Diecimila Passi. Essa sembrava aver plasmato la propria forma dall’ultima volta che l’avevano vista, le scale che avevano ora una disposizione diversa e dei gradini più bassi e larghi, mentre le piattaforme su cui si affacciavano le sentinelle erano semicircolari. La struttura in generale, peraltro, aveva ora una forma più simile a quella di un cono rovesciato. Rispetto all’ultima visita sembravano esserci ancora più sentinelle a perlustrare il cielo, infide ali notturne che sbattevano le proprie ali membranose grandi come tendoni. Giganti notturni pattugliavano invece a terra, latrando ordini con voce tonante ai ghoul e agli zombie a terra, intenti più a litigare tra di loro che a mantenere un decoro degno di un esercito. A così breve distanza dallo scontro, i Guardiani avevano poco tempo per pianificare e mettere in atto la loro prossima mossa. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Le trattative epiche (nel vero senso del termine) videro il mercane Nassin-Frost accogliere con una stretta di mano la rivendita delle armature e Telestai, a cui fece seguire un aggiornamento sul credito riscosso dai Guardiani. Egli, per contro, sorrise agli ordini di Maxillium Quisquilie, oggetti di facile reperibilità che posso farle recapitare entro domani. Con trentamiladuec- no, facciamo 30mila monete d’oro sarà tutto suo offrì il mercane, tirando fuori un foglio di pergamena e prendendo appunti con una piuma d’oca e rapidi movimenti del polso. La visita alla Legione del Reame Imponderabile da parte di Celeste si svolse in un clima di calma piatta, come di costumanza della fazione in armatura, la quale non si era presa la briga di porre anche solo una piantina all’interno del loro appartamento Piacere di rivederti, Furia Bianca disse una delle voci maschili, ascoltando in silenzio il racconto della Borealis circa la loro prima infiltrazione nel covo di Baneliness Mi sembra che con questa lich le cose stiano andando meglio commentò, prima di parlare del loro ultimo viaggio Posso dire che poteva andare peggio rispose I Circensi non sono esattamente coloro che metterei in cima alla lista di compagni di viaggio preferiti, ma trattandosi di una cerca disgustosa essi si sono rivelati piuttosto indicati, su questo devo rendere merito ai Filosofi spiegò Certo, quando ci siamo trovati immersi in quella protomelma che assorbiva tutta la magia un po’ di timore l’ho avuto. Senza contare il momento in cui Hecke si è messo a spargere peti in faccia alla corte reale presso la quale abbiamo chiesto informazioni. Diciamo… che è stata un’avventura nell’avventura fu la valutazione finale del membro della Legione. Quando l’argomento passò ai propri compagni afflitti, la risposta di giunse da una voce femminile della Legione Possiamo fare qualcosa, se li conduci qua da noi come Celeste potè scoprire conducendo Gunnar e Maxillium, il tocco della associata della Legione bastò a rimuovere le tracce della malevolenza vampirica dai corpi dei suoi compagni Voi ci state sostenendo nonostante i dubbi di molti. Se possiamo ricambiare lo facciamo volentieri disse in tono pacato. X Gunnar e Maxillium La decisione dei Guardiani Planari di offrire l’adamantio nero al Seguito di Lady Myonatix fu accolto con grande gioia da parte degli abitanti di Halcya, i quali accolsero i Guardiani Planari alla loro abitazione come amici con cui ci si era riappacificati dopo un lungo diverbio Sapevo che avreste fatto la giusta decisione! esclamò Myonatix, correndo dai Guardiani e tuffandosi su Osymannoch per stringerlo in un forte abbraccio C’è del bene ovunque, è per questo che siete ora miei amici e magari un giorno super amici! esclamò, guidando un abbraccio di gruppo che coinvolse anche Ashbet e Bombus. Miri trillò dal bagno, intento in una delle sue docce Miri dice che potrete carezzarlo, ma senza esagerare o vi staccherà le dita tradusse Bombus Qui ci vuole una tazza di tè al doppio mirtillo, riserva speciale trillò Ashbet la donna-gatto, mentre Bombus andò a prendere sedie per tutti e Myonatix stendeva una nuova tovaglia color lilla Bella, vero? Anche il mio cane ha un cappottino dello stesso colore! scherzò Myonatix. Quando il tè al doppio mirtillo fu posto sul tavolo assieme a dei bignè alla crema, la grande testa di Auberil fece capolino dalla finestra della cucina, rovesciando solo due piante di basilico Confesso che pensavo avreste preferito la lurida proposta materiale di quella feccia demoniaca sentenziò il drago, scrutando i presenti Devo dire che è bello sbagliarsi, di tanto in tanto. Vi avevo sottovalutato e di questo me ne dispiaccio disse in tono pacificatore. Tenendo conto di quanto i draghi fossero orgogliosi, anche una piccola umiltà da parte di Auberil era una conquista notevole. Il piccolo spuntino che seguì vide Myonatix bere più tè di tutti, ridere più di tutti e assaggiare più dolcetti di tutti. Dopo aver confermato la sua promessa di insegnare alcuni dei suoi trucchi Fermo restando che vi sentiate pronti e portiate tutti i materiali necessari specificò, la mezzelfa dai capelli svolazzanti si alzò in piedi per un annuncio Stasera dobbiamo assolutamente fare festa assieme! disse Una festa in onore dei Guardiani Planari, dell’adamantio che servirà per combattere il male, della nostra amicizia e… Myonatix attese che la curiosità raggiungesse il culmine E per provare la nuovissima espansione di Amulet, il gioco da tavolo in cui ognuno ruola un avventuriero! Oh, stasera ci divertiremo! Siete tutti invitati e non accetto un no come risposta! Ho già preparato i tovaglioli con gli unicorni! disse Myonatix battendo le mani, per poi avvicinarsi con fare cospiratorio In futuro dovrei essere anche in grado di ottenere un nuovissimo gioco di carte, una roba meravigliosa e mai vista. Si chiama Innexto e promette davvero bene… sussurrò per poi fare l’occhiolino. Le notizie sul Teschio sembravano volare piuttosto velocemente e i Demoni Circensi non furono affatto contenti della trattativa conclusa con i variopinti abitanti di Halcya Buuuuu! Merdeeee! Merdeeee! gridò Hecke, guidando un lancio di uova marce presso l’abitazione di Myonatix e farcendo il tutto con una serie di gesti osceni. Il Seguito uscì in massa e un paio di soffi di avvertimento di Auberil furono sufficienti per allontanare gli inferociti nativi di Carnevale Trasandato, sebbene essi fossero riusciti a lordare la facciata dell’abitato con uova e graffiti Siete… siete… dei veri malandrini! esclamò Myonatix Voi e questi… disegni che proprio non capisco! disse indicando uno dei numerosi sulla porta Perché accidenti stanno ridendo più forte di prima? domandò infastidita ai Guardiani. L’interruzione non fu però tale da creare un rinvio per la festa, sebbene quando i Guardiani tornarono alla loro abitazione scoprirono che una facciata della loro casa era stata coperta di graffiti che recitavano “Casa di Celeste Sborrealis”, “Gunnar puzza”, “Bainzu futuro rinnegato”, “Sophia leccaculo”, “Osymannoch amico degli unicorni” e “Max se leggi questo messaggio mi sento piuttosto risentita che non mi hai voluta sbattere contro una parete e fare di me ciò che faresti con quella culona di Celeste. Ero pronta anche a trasformarmi in lei e mettere la lingerie sexy” nessun indizio apparente sembrava indicare i perpetuatori di quell’atto vandalico, se si escludeva una scia di maionese che conduceva presso l’abitazione dei Demoni Circensi, dalla quale provenivano parecchie risate. Osservando bene, peraltro, era possibile perfino vedere alcuni dei membri guardare di sottecchi da dietro le tende e un orecchio anche disattento avrebbe potuto udire un Badum-tsss! Fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Nassin-Frost non si tirò indietro quando Gunnar chiese lumi su altri dei loro magnifici oggetti recuperati. Quando le mani del mercane passarono su Telestai, un brivido percorse il gigantesco affarista Che terribile lama! commentò No, non fraintendetemi, non è un male per voi. Anzi, direi che è davvero un eccezionale ritrovamento. Telestai, eh? E’ un nome passabile, sebbene nulla a confronto della sua portata. Ho gli inviare di un paio di signori del male che pagherebbero profumatamente questa splendida arma. Direi che 700mila monete d’oro di credito sono un giusto compenso per i vostri sforzi disse facendo la sua offerta. Nassin-Frost ebbe buone parole anche per Sophia Un mantello davvero signorile e utile, ha un discreto mercato anche se la concorrenza è serrata. Posso offrirvi 400mila monete d’oro e in seguito anche per l’anello che Celeste portava al dito Un meraviglioso artefatto dei tempi antichi, un’intera nazione ormai scomparsa diede fondo alle proprie risorse per l’avidità del proprio sovrano di possedere questo magnifico protettore. Se è interessata a venderlo posso offrirle 800mila monete d’oro il piatto forte, però, fu come era prevedibile immaginarsi i bracciali di Maxillium che monopolizzarono l’attenzione di Nassin-Frost Pochi oggetti in giro raggiungono questo livello di rarità spiegò il mercane, passando le dita sullo stupendo paio di bracciali cesellati Pensate che questi un tempo appartenevano a un monaco che nel proprio mondo divenne dio della perseveranza e del martirio, un esempio di tutti i massimi valori del bene. Sono in vendita? Sono disposto a offrirvi 1 milione e 200mila monete d’oro di credito chiese il mercane, attendendo la risposta con ansia. A fronte della mancata presenza di altre stime, egli infine chiese Desiderate dunque effettuare acquisti o scambi? preparandosi a venire incontro ai suoi clienti. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM L’Abn Sukta non disse nulla alla richiesta di Gunnar, come d’altronde aveva fatto per tutte le domande che gli erano state risolte. Il tarchiato uomo-sciacallo scosse la testa prima di inviare una serie di immagini mentali di un paio di mani scure che lavoravano cadaveri, steccavano ossa rotte ingiallite dal tempo e cucivano lembi di carne putrefatta. Presso la sua abitazione, Lady Myonatix ascoltò con espressione grave le parole di Sophia, ma se in essa scorse delle minacce non lo diede a vedere Sentite ragazze rispose la mezzelfa di Halcya So che siete in una situazione difficile, ricordo bene ciò che vi ha fatto quella cattivona di Azrique, che i suoi cioccolatini possano fare una patina biancastra dopo un giorno! inveì, attraendo lo sguardo scandalizzato di Ashbet Però io non ho armi a disposizione da offrirvi e vi invito a non vendere l’adamantio, poiché allora scatterebbe un’asta a cui non credo di poter partecipare. Sono una incantatrice, come buona parte delle persone su Halcya e Auberil mi ha sempre detto di non dare via i miei averi, poiché mi esporrebbero a un grande rischio Myonatix quindi mosse le mani alternamente avanti e indietro, mostrando i palmi a Sophia e Celeste Però voglio avere fiducia di voi. Posso addestrarvi non solo a Dolci Sogni, ma anche a Terre del Sogno e… e pure Rovina! Ashbet si portò una mano alla fronte, in procinto di svenire e salvata solo da Bombus Myona, quell’incantesimo te lo ha insegnato Auberil per autodifesa! Non dovresti… Myonatix guardò i suoi compagni dispiaciuta, per poi rivolgersi di nuovo alle Guardiane So che la magia può essere contrastata, ma se colpite per primi non avranno scampo. Se mi darete l’adamantio e preparerete tutte le componenti per apprendere gli incantesimi, vi insegnerò un vero e proprio arsenale. E’ tutto ciò che posso darvi. Nel momento in cui i Guardiani non avevano preso ancora una decisione circa l’adamantio, nulla impedì loro di contattare Nassin-Frost, il mercane conosciuto per mezzo della regina Jasmeera. Fedele al suo nome e al richiamo di clienti prolifici, con uno sbuffo di neve il gigantesco mercante di oggetti epici si materializzò nell’abitazione dei Guardiani Benritrovati, amici, benritrovati salutò ossequioso prestando attenzione a ogni singolo membro della compagnia e rivolgendosi per nome ad ognuno dei presenti Confido abbiate chiamato questo umile mercane perché avete bisogno di comprare o vendere sorrise. Non passò quindi molto tempo prima che Frost si trovasse a valutare i ritrovamenti Ah, ma questi mazzafrusti non mi sono nuovi! Quindi sono finiti nelle mani di una regina lich, eh? Beh, avete trovato delle belle risorse. Ne sono stati fabbricati molti di recente… non chiedetemi quanti, purtroppo devo mantenere una forte politica sulla privacy dei miei clienti… spiegò sbrigativamente il mercane, passando le lunghe dita blu sui possedimenti dei vampiri Posso prendere questo per 800mila monete d’oro, se per voi va bene. Colpiscono che è una meraviglia, ma vedo che questo lo avete già notato… disse squadrando il mazzafrusto preso in consegna da Gunnar Quanto alle armature… beh, capite che hanno un mercato un po’ ristretto. In verità sono sorpreso che il vostro onorevole lich non ne abbia indosso una disse, per poi soppesarle Posso pagarvi 350mila monete d’oro l’una. E’ al di sotto delle loro potenzialità, ma come già detto dovrò setacciare parecchio per trovare un non-morto abbastanza ricco per acquistarle quando l’argomento virò sull’adamantio nero, Nassin-Frost provò molta curiosità e insistette per poter vedere il materiale per come era al naturale. Quando gliene fu data l’occasione, il mercane passò più di una decina di minuti a studiarlo, soppesandone la durezza con piccoli strumenti simili a scalpelli che teneva in una tasca, per poi analizzarlo da vicino con un monocolo Mi trovo in imbarazzo fu costretto ad ammettere E’ un materiale eccellente e forse più duro dell’adamantio, anche se non ne posso essere sicuro. Il suo nome non ci fornisce indizi. Non avrei però idea di chi potrebbe lavorarlo… è la prima volta che ne sento parlare il mercane si passò le lunghe dita sul mento Mi è difficile stabilirne un valore, quindi la mia non può che essere una offerta simbolica di 70mila monete d’oro concluse Frost. X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM In risposta alla non improvvisa ostilità dei suoi interlocutori, l’Abn Sukta rispose telepaticamente inviando l’immagine di una stretta di mano con un suo simile. Egli osservò per un attimo perplesso Celeste, grattandosi la testa per poi inviare un’altra immagine telepatica, quella di uno splendido tramonto sul deserto, osservato da centinaia di Abn Sukta che ne applaudivano la discesa oltre l’orizzonte. Una vista che sembrava portare serenità nel cuore degli uomini-sciacallo. Quando l’elocatrice chiese alla creatura se aveva un nome, egli si schiarì la gola per poi proiettare un’altra immagine mentale, quella di una mano scura che reggeva in mano un sottile bisturi Creature affascinanti gli Abn Sukta disse Fnut quando gli fu chiesto un parere Non sono implicitamente né buoni né malvagi, quindi direi che nessuno di noi è in pericolo di vita. Quanto a questo esemplare per il suo utilizzo… beh, di certo non lo schiererei in prima linea. Non so se potete trovargli un’occupazione o preferite riportarlo al suo mondo, credo che in virtù della personalità debole che li contraddistingue si farebbe andare bene tutto commentò Fnut Lascerò che siate voi a gestire la questione come meglio ritenete per fortuna, quando vennero chiesti lumi sui piani nominati dai prigionieri, Fnut potè dare notizie più confortanti per gli uomini rapiti Con l’eccezione di Arkossa, i piani nominati sono ancora integri i prigionieri, esclusi Bryxia e Vessi che rimasero raggelate dalla perdita del loro mondo, tirarono un sospiro di sollievo Sono addolorato della vostra perdita, signore disse Fnut ma come hanno detto gli eroi qui presenti non siete gli unici sopravvissuti. Immagino che riunirvi a loro potrà portarvi almeno un minimo di conforto. X Celeste Gunnar fu tra i Guardiani che più insistettero per condurre quanto prima le due sopravvissute al cospetto di Hygrave e i suoi Cacciatori. Al suo seguito comunque si accodarono ben presto anche Bainzu e Maxillium, ben memori delle difficoltà nei rapporti che erano sorte di recente. Non ebbero fatica a trovare i Cacciatori alla loro caserma, intenti a riparare gli zoccoli dei loro maestosi stalloni planari, e fu Hygrave per primo a notare il loro arrivo. L’espressione corrucciata mutò in sorpresa alla vista di Bryxia e Vessi Guardiani Planari, chi sono queste signore? domandò. La rivelazione che esse erano sopravvissute di Arkossa, la loro terra natìa, portò il leader dei Cacciatori a strabuzzare gli occhi e tutti i suoi compagni d’arme interruppero la loro attività. Ben presto i sei superstiti raggiunsero le due donne, tempestandole di domande su come fossero sopravvissute. I Guardiani non appresero più di quello che già non avevano udito e la sorte delle due donne colmò di rabbia e commozione i Cacciatori, che seppur fossero stati fino ad ora freddi e compassati come veterani di guerra, ad uno ad uno cedettero allo sfogo dopo tutto quel tempo a trattenere il lutto per le persone amate Vi chiedo perdono, abbiamo fallito nel proteggere voi e i vostri cari disse Hygrave alle due donne, il volto rigato di lacrime Arkossa non c’è più, ma quando tutto ciò sarà finito troveremo insieme una nuova casa per voi due e sebbene senza la nostra terra porteremo avanti il ricordo della nostra patria! le due donne annuirono, ancora in lutto ma felici di aver trovato la cosa più vicina al ricordo di ciò che non avevano più GUARDIANI PLANARI! tuonò quindi Hygrave, voltandosi verso coloro che avevano condotto le due donne al cospetto dei Cacciatori. I suoi uomini si schierarono al suo fianco, estraendo le proprie armi Abbiamo avuto problemi e uno dei nostri compagni è caduto… ma voi oggi ci avete portato qualcosa di più grande di qualsiasi arma o magia: la speranza Hygrave estrasse Ombra Fugaca e all’unisono lui e i suoi uomini si inginocchiarono in segno di rispetto Noi Cacciatori di Hygrave vi rendiamo onore e vi riconosciamo come eroi! Avete guadagnato la nostra lealtà e se la guerra chiamerà avrete una cavalleria pronta a lottare fino all’ultimo sangue! Noi lo giuriamo! esclamò NOI LO GIURIAMO! esclamarono in coro il resto dei Cacciatori. I sei si rialzarono in piedi e Hygrave sorrise loro, per la prima volta da quando lo avevano conosciuto. Era solo un accenno, ma rappresentava un nuovo inizio per egli e i suoi Che questo giorno segni un nuovo inizio tra di noi disse offrendo la mano a tutti i presenti. X Sophia Strette di mano e baci sulle guance raggiunsero anche Celeste e Sophia, quando le due donne si presentarono da Myonatix. Auberil non era presente, intento a fare un volo Per sgranchirsi le ali spiegò la mezzelfa dai capelli che sembravano danzare per aria Dobbiamo un attimo riprenderci commentò, passandosi una mano su una ferita alla fronte, sulla quale aveva applicato un cerotto colorato con degli orsacchiotti rosa. Ashbet portò tè verde e torroncini per gli ospiti, mentre dal bagno giungeva il rumore della doccia in funzione e i fischi del delfino celestiale del Seguito Miri dice che è felice di sapervi ancora vivi e spera che abbiate reso orfani i figli di molti malvagi si affrettò a tradurre Bombus, sbocconcellando un torroncino al loro tavolino. Ben presto la conversazione passò agli affari e, se dapprima il Seguito fu deliziato di sapere del fatto che essi avevano recuperato l’adamantio nero, la richiesta di una compensazione fu accolta con un silenzio e sguardi rivolti alla giovane leader Myonatix Mi pareva avessimo già parlato di ciò commentò serrando lo sguardo sulle due donne. Sophia replicò con le proprie argomentazioni, sottolineando le difficoltà e la logorazione che quel recupero era costato loro. A quelle dichiarazioni Myonatix si rabbuiò e rimase a riflettere per qualche secondo prima di replicare Non possiamo privarci neanche di un po’ dell’adamantio nero spiegò Ma forse posso venirvi incontro, in un’altra maniera. Non possiamo darvi armi, ma magia. Su Halcya ho sviluppato un incantesimo unico nel suo genere, io lo chiamo Dolci Sogni. Se lanciato durante la notte può garantire a chiunque di fare solo bei sogni e sentirsi ritemprato la mattina come non mai. Posso insegnarlo a chiunque di voi sia in grado di impararlo. Le armi non sono utili se siete troppo stanchi per brandirle, no? domandò. Fu presto chiaro che quella al momento fosse l’unica concessione che poteva permettersi per quello scambio di metalli. Sebbene fosse solo una pausa per un giorno, i Guardiani avevano già smosso parecchio l’ambiente all’interno del Teschio. Fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM Mentre il gruppo si riuniva posizionava con delicatezza i comatosi sulle modeste sistemazioni dei Guardiani, Sophia non risparmiò l’Abn Sukta di domande una volta che esso rinvenì. Un risveglio agrodolce per il prigioniero dalla testa di sciacallo. Egli si guardò intorno ansimando e guardando con occhi stralunati i presenti, strabuzzando gli occhi e flettendo le orecchie alle domande della Zhuge. In risposta ad esse l’Abn Sukta non parlò, ma inviò una serie di immagini telepatiche. Le visioni che raggiunsero i presenti furono varie: dapprima una grande città formata da elaborate piramidi simili a pietre preziose incastonate in un mare di sabbia. Quindi l’apparizione di un portale e la comparsa di una torma di vampiri, che presero diversi Abn Sukta strappandoli dai suoi simili. Quindi le Marche Sbriciolate e l’ingresso della Fortezza dei Diecimila Passi. Mrs Persimmon che passava tra gli Abn Sukta in fila, distribuendo colpi con la sua sottile canna nera. Infine gli Abn Sukta intenti a lavorare, ricucendo feriti e saldando insieme parti morte per costruire golem su golem per la Fortezza. Al termine di quelle spiegazioni senza parole, l’Abn Sukta si genuflesse a terra, ponendo il capo a terra e stendendo le mani in avanti, in una silenziosa supplica. Il ritorno dei Guardiani Planari fu accolto da Lord Fnut con la usuale benevolenza a cui l’anziano mago li aveva abituati Gunnar! Sophia! Celeste! Bainzu! Maxillium! Osymannoch! disse chiamandoli ad uno ad uno per nome Lieto di rivedervi tutti sani e salvi, confesso che ero in pensiero dopo l’ultima difficile situazione che aveva coinvolto Azrique Malfaisance spiegò, dando voce ad uno dei suoi assistenti lì presenti affinchè lo aiutasse ad imbastire una piccola tavolata per sé e gli ospiti. L’anziano Filosofo interpellato grugnì qualcosa, per poi aiutarlo di malagrazia e lanciando di tanto in tanto delle occhiate storte a coloro che erano giunti a disturbare la quiete dello studio. Quando il tè e i pasticcini furono consumati e il tabacco delle pipe consumate, Lord Fnut si passò una mano sulla barba curata alla luce del resoconto del gruppo che rappresentava la superficie di Arth Penso di poter condividere l’ottimismo di Gunnar valutò Fnut Analizziamo i fatti: siete riusciti a rintracciare la roccaforte di Baneliness, vi siete aperti un varco tra i suoi schiavi, avete scoperto come raggiungere i suoi alloggi e avete recuperato una delle chiavi per fare ciò eliminando uno dei suoi luogotenenti, avete salvato dei prigionieri umani e avete seminato il terrore tra i suoi vampiri recuperando più di qualche oggetto utile. Mi sento quasi incoraggiato disse Forse voi ritenevate di poter risolvere tutto subito, forse perché giustamente ritenete le vostre risorse capaci di ciò sul vostro piano nativo. Baneliness è però una arcilich con il potere di un artefatto divino e voi siete entrati in casa sua… diciamo che non è esattamente come andare a comprare il tabacco dal droghiere sotto casa. Potete darvi una pacca sulle spalle, siete stati bravi e sono orgoglioso di avervi tra i membri dell’Assemblea sorrise. Per il momento siete il terzo gruppo ad essere tornato da una pausa disse Fnut Anche il gruppo formato dai Circensi e la Legione ha deciso di ricaricare le batterie dopo aver recuperato alcuni dei Denti dell’Asino della Piaga. Anche il tandem del Seguito di Myonatix e la Trenodia è tornato, sebbene in condizioni pietose. A quanto pare nella loro ricerca del Codice dei Piani Infiniti la discussione con un titano anziano è degenerata e per poco Auberil e Myonatix non ci lasciavano la pelle e le scaglie. Sono ancora vivi rassicurò Fnut Abbiamo però dovuto dare fondo a buona parte delle nostre scorte, quindi temo che non ho al momento risorse per le afflizioni da vampiro. Noi Filosofi siamo tutti studiosi di magia arcana, principalmente… senza voler mancare di rispetto a chi si è specializzato in magia divina disse con un cenno del capo a Osymannoch e Bainzu Però forse la Legione potrebbe avere i mezzi per aiutarvi suggerì. Lord Fnut fu però molto più d’aiuto quando l’attenzione di tutti venne rivolta verso i prigionieri riportati dalla missione Portatemi da loro e vedremo che cosa si può fare dichiarò, prendendo molto sul serio la vita degli innocenti strappati dalle grinfie di Baneliness. Dopo aver insistito per raggiungere in prima persona i poveretti, ed aver riconosciuto l’Abn Sukta con ammirazione Un chirurgo dei morti! Dove…? Vabbè, non è questo il momento… commentò prima di controllare i sei prigionieri. L’espressione grave sul viso si spianò però in fretta Non sono in pericolo di vita. Sono stati drogati, ma non avvelenati. Si riprenderanno molto presto. La previsione di Fnut si rivelò veritiera. Nel giro di un’ora i sei sfortunati ripresero conoscenza, guardandosi attorno tra il confuso e il preoccupato, non capendo dove fossero finiti (la vista del Teschio di Paithah non era cosa di tutti i giorni). Nonostante l’iniziale terrore alla vista di Osymannoch, la pacata calma di Sophia e Bainzu fu sufficiente per placare i terrorizzati prigionieri, i quali finirono per confermare il triste destino che era capitato loro Eravamo… come vini pregiati per i vampiri spiegò uno degli uomini, che giungeva da un mondo chiamato Jexetora Ci tiravano fuori per bere e poi ci rimettevano dentro… e non ricordo altro gli altri due uomini, Morgano e Tellunio che venivano da Garwith, confermarono sinistramente la cosa Io però vi ringrazio, prima di tutto disse il vecchietto, che sperava di poter tornare quanto prima al suo mondo di Craebeoria. Come ben presto ebbero a capire, i prigionieri erano accomunati solo da quella sinistra “pregiatezza” del sangue, se si escludevano le due donne. La più grande si chiamava Bryxia e la più giovane (una giovane ragazza dai capelli biondi come Bryxia) era sua figlia, di nome Vessi Come sarebbe a dire? Sono… passati cinque anni? domandò Bryxia quando chiese in quale anno fossero Per favore… avete già fatto tanto per noi… ma posso chiedervi se potete riportare me e mia figlia alla nostra casa ad Arkossa? supplicò Fazioni attualmente presenti nel Teschio e relativa attitudine X tutti
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Capitolo Cinque - Semi della distruzione, Parte 1 - L'Anello
DM La ritirata strategica chiamata dai Guardiani Planari fu il segnale che la prima esplorazione della Fortezza dei Diecimila Passi era giunta al termine. Laddove essi erano riusciti a infiltrarsi fino alle porte delle stanze personali di Baneliness, avevano trovato il modo per entrare, avevano recuperato una chiave e sapevano l’ubicazione delle restanti due, essi erano infine giunti al loro personale limite. La guerra di logorazione perpetrata dalle instancabili armate della lich avevano consumato gran parte delle risorse, in particolar modo di Maxillium, che nel giro di un’altra ora sarebbe stato costretto a lanciare le proprie scarpe in direzione delle forze di difesa della Fortezza. Con buona parte dei golem bloccati, e Bainzu a coprire la fuga con la sua nuova mole, i Guardiani ebbero facile ragione dell’Abn Sukta in fuga e Gunnar lo agguantò, sebbene egli tendesse a guaire come un ossesso. A quel punto i Guardiani si divisero rapidamente in due gruppi per recuperare le loro priorità: gli ostaggi e il bottino delle prigioni. Sophia e Maxillium si lanciarono in direzione del bar dei vampiri, con l’intenzione di portare con sé tutti i poveri disgraziati che ancora non avevano ripreso i sensi, mentre Celeste guidava la carica verso le prigioni di adamantio dove avevano combattuto l’ultimo gruppetto di guardie e dove Bainzu aveva dato il meglio di sé illuminando la zona come un pomeriggio a Letargia Blu. All’improvviso il suono sordo di una forte campana ruppe il tetro silenzio della Fortezza. L’allarme era stato suonato. Ora la velocità era un fattore fondamentale. X Sophia e Maxillium X Celeste, Gunnar, Bainzu e Osymannoch La fuga rocambolesca dei due gruppi ebbe termine al Teschio di Paithah, che sembrava loro di non vedere da settimane. Sebbene esso di solito non fosse meno tetro delle Marche Sbriciolate, in quel momento parve loro più accogliente della più lussuosa delle locande di Arth (e Celeste ne aveva provate molte). Sophia e Maxillium raggiunsero con gli ostaggi privi di sensi il margine del Teschio, subito notati da una delle pattuglie dei cortigiani di Jasmeera Guardiani Planari! disse uno di loro Siete tutti interi? Chi sono costoro? Permetteteci di aiutarvi a portarli, perlomeno la squadra, fedele all’amicizia che era sorta con le Terre Oscure di Ardentia, accompagnò il gruppo presso la loro dimora trasportando delicatamente i feriti. Giunti nei pressi dell’abitazione i due ebbero il tempo di scorgere un lampo di luce bianca all’interno della baracca abitata dai Demoni Circensi di Hecke, il punto in cui finirono per giungere Celeste, Gunnar, Bainzu, l’Abn Sukta, Osymannoch e Pisittu. Purtroppo per loro, in quel momento gli abitanti non solo erano in casa, ma erano impegnati in uno dei loro orribili baccanali, dove le ultime cinque lettere della parola costituivano il fulcro della stessa. L’Abn Sukta gridò alla vista dei demoni intenti nei loro eccessivi atti carnali, cui solo Celeste aveva avuto una vivida testimonianza in passato. I Demoni, alla vista di quella sorpresa, gridarono di sorpresa, sebbene ciò non bastò a impedire che una pioggia di non meglio precisato liquido viscoso e semi-trasparente giungesse addosso agli stivali di Celeste, la quale avrebbe valutato forse di bruciare per sempre quel paio Guardiani! salutò Hecke reinfilandosi le proprie brache Stavamo giusto pensando a voi… beh, si far per dire ghignò Io stavo pensando a Max! confessò Karla, rimanendo però delusa nel non vederlo tra i presenti Volete unirvi a noi? propose. Il resto dei demoni nudi salutò con la mano, il glabrezu che tamburellò le dita per un Ba-dum tssss!! a quella vista, l’Abn Sukta andò in arresto cardio-circolatorio. Sebbene non nella maniera ideale, i Guardiani Planari erano riusciti a fuggire dalla terribile magione di Baneliness. Portando con sé anche più di un souvenir. X tutti