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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM Se l’atmosfera di quella serata era allegra per i coboldi, lo stesso non si poteva dire per i Guardiani Planari: Maxillium sembrava in preda a una profonda riflessione personale, mentre il resto dei suoi compagni sembrava brancolare nel buio della storia antica di Muzziomone, interrogandosi circa le possibili correlazioni con i terremoti planari e colui o coloro che vi si trovavano dietro. La necessità di ulteriori informazioni portò quindi il gruppo a formulare diverse domande, in particolar modo per bocca di Bainzu. Quando Bainzu chiese indicazioni, Eroico Yif si pulì la bocca per poi annuire Le Rovine di Pietra si trovano a nord, a circa mezza giornata buona di marcia spiegò Le riconoscerete perché sono l’unico posto che abbia pietra in tutta la foresta. Noi però non possiamo accompagnarvi. Quello è il luogo in cui riposa la Madre della Desolazione, la dea della distruzione che ha portato il caos da noi il coboldo aggrottò la fronte quando gli fu chiesto del territorio occupato dai lastaritari I Rosicchiatori di Rosicchiatori non hanno un territ-… beh, se vogliamo essere precisi possiamo dire che tutta la foresta è il loro territorio. Essi cacciano su tutta la terra calpestabile, signori incontrastati in virtù della loro forza quando l’argomento passò sui Carne di Maiale, Eroico Yif annuì Di essi non ve ne sono più. Essi non sono più una minaccia né per noi né per voi. Il conciliabolo tra i Guardiani Planari attirò l’attenzione di uno dei cacciatori presenti, che si presentò come Schietto Ugh Se andate nella foresta non andate a nord-ovest. E’ un territorio proibito da leggenda e non posso aggiungere altro. Se ci andate sarete nostri nemici i Guardiani ebbero la sensazione di svariati occhi di rettili che li fissavano. Eroico Yif spezzò quella tensione aggiungendo un’altra nota di suggerimento Inoltre fate attenzione ai Gronya e ai Roff, le nostre tribù rivali Schietto Ugh si intromise di nuovo nel discorso Essi sono coboldi malvagi, nostri nemici giurati. Dicono che le Rovine di Pietra sono loro, ma non vi si addentrano e preferiscono mandare i loro cacciatori all’esterno. Non sono amici dei lastaritari, ma neanche nostri. Essi adorano lasciar morire le prede in trappola e colpirle nei punti più dolorosi perché gli piace sentire le loro urla Eroico Yif si trovò suo malgrado ad annuire, imitato dagli altri presenti I loro Alberi si trovano a ovest, ma anche lì non possiamo accompagnarvi. Ci attaccherebbero subito e sono centinaia. Troppi per noi e temo anche per voi. X tutti
  2. DM La battuta di Gunnar non parve riscuotere un grande successo tra i membri del gruppo, sebbene il leggendario barbaro percepì che Mhorannan, qualora fosse stato presente, avrebbe apprezzato tale intervento. Quello a cui fu sottoposto Maxillium, invece, vide una certa sorpresa e difficoltà di accettazione da parte del diretto interessato, la cui nuova forma era forse un miglioramento solo dal punto di vista bellico. Vari Ooooooohhhh! vennero pronunciati in coro in più occasioni, laddove i coboldi di Cuore-Albero osservarono basiti la scena del ritorno tra i vivi dello spadaccino spirituale nella dimora di Eroico Yif, il quale commentò con un Non mi stupisce che siate stati in grado di uccidere il lastaritari. Questo è uno spettacolo non si vede tutti i giorni. Il tempo prima della sera trascorse in maniera monotona per i Guardiani Planari: Cuore-Albero contava circa seicento coboldi, divisi secondo la loro scala sociale che prevedeva i più importanti in alto e i poveri in basso, più esposti ai rischi della terraferma. Per quanto diversi dai loro simili di Arth, i coboldi di Muzziomone sembravano comunque condividere alcuni tratti tra cui l’abilità nel preparare trappole e una generale scarsa predisposizione alla creazione di oggetti magici. All’interno di Cuore-Albero non vi erano mercanti, né valute e le transazioni avvenivano tramite baratto di generi di prima necessità. Tutto sommato la comunità aveva un suo equilibrio forte sostenuto da un concetto di aiuto reciproco tra gli appartenenti allo stesso ramo sociale, che come in una piramide fungevano da sostegno per i membri più onorevoli della società. Chiacchierando qua e là (soprattutto con l’ausilio di Bainzu) i Guardiani scoprirono che un segno distintivo di potere tra i coboldi era il possesso di poteri magici. Gli stregoni erano tenuti in grande considerazione ed addestrati per essere le guide spirituali e politiche della comunità in quella che era una primitiva magocrazia. La sera scese su Muzziomone e i coboldi cacciatori furono lieti di condividere il pasto della giornata con i Guardiani Planari. Il che non fu solo per cortesia, dato che la carne offerta era quella del lastaritari ucciso Carne buona, carne buona commentò uno dei coboldi che avevano incontrato per primi, abbuffandosi della sua parte di zuppa color melma con pezzi di carne grigiastra che galleggiava Non è certo il pasto a cui siamo abituati. Di solito cacciamo conigli, tassi, scoiattoli e volpi spiegò Eroico Yif I Rosicchiatori come i lastaritari o i grandi vermi sono troppo forti per noi a discapito dell’aspetto poco incoraggiante, il pasto si rivelò commestibile e l’atmosfera goliardica, con più di una trentina di coboldi assiepati all’interno e fuori dalla rudimentale abitazione del vecchio coboldo, attirati sia dal pasto che dai nuovi ospiti. Quando il sole tramontò e la luna e le stelle fecero capolino, Eroico Yif diede un cenno da uno dei suoi, il quale si fece avanti portando con sé un tamburello in legno e pelle di cervo E’ il momento della leggenda delle Rovine di Pietra annunciò. Il silenzio calò tra i presenti, con il portatore di sapere che iniziò una lenta e monotona cantilena sostenuta da un ritmo di musica basilare. Il resto dei coboldi annuiva seguendo il rimo e battendo il tempo. Questa è la storia più antica. Questa è la prima storia. Le lune che sono passate sono troppe per essere ricordate, più numerose delle foglie cadute e dei rami spezzati. C’era un tempo un posto in cui le pietre stavano sopra le pietre. Un posto in cui molti vivevano. Essi non erano come noi, bensì più alti e carnosi. Non erano Corridori o Rosicchiatori. Erano persone che non ricordiamo. Tutte le loro ossa sono sparite, tutti i loro ricordi perduti. E’ rimasta solo oscurità. Essi giunsero da un altro posto. Lì avevano le loro leggende ed essi dissero di essere giunti da una porta nell’aria. Questo non lo capimmo. Dissero di essere giunti per allontanarsi dagli altri e agire secondo le loro regole. Questo lo capimmo. Vi fu presto la pace tra i nostri popoli. Non comprendevano gli alberi, ma comprendevano alto e basso. Essi costruirono in alto, lavorarono la magia. Ci diedero grandi conoscenze e noi gli dammo la carne dei Corridori. Curarono le nostre ferite e noi proteggemmo i loro mangiatori di erba. Non sappiamo perché essi sparirono. Sappiamo solo che essi se ne andarono. Le loro pietre iniziarono a cadere. Ciò che era alto tornò ad essere basso di nuovo. Ora le pietre riposano in pace. La conclusione della leggenda venne accolta da un fastidioso chiacchiericcio dei coboldi presenti, starnazzanti come un gruppo di avventuriere in un giorno di saldi sugli stivali magici. Eroico Yif si avvicinò ai Guardiani Planari Spero che la leggenda sia stata di vostro gradimento e possa aiutarvi nel motivo per cui siete giunti fin qui disse. X tutti
  3. DM Di solito abituato a parlar per sé, Bainzu fu costretto agli straordinari per filtrare tutte le domande e le curiosità dei suoi compagni in direzione di Eroico Yif. L’anziano coboldo dagli occhi bulbosi, dal canto suo, ascoltò con avido interesse il racconto del santo circa gli altri coboldi che vivevano su Arth. La sua espressione si contrasse appena quando udì di disprezzo e di una certa differenza di civilizzazione, tuttavia i toni pacati del druido furono ben accolti Non mi aspettavo questo tipo di risposta, ma anche questa è un’importante scoperta per noi commentò. Quando l’argomento virò sul terremoto planare e una possibile correlazione con i lastaritari, Eroico Yif aggrottò le sopracciglia Noi non siamo mai usciti dal nostro piano, né è nostro interesse provarci. Abbiamo trovato un nostro equilibrio nel corso dei secoli e vorremmo mantenerlo. Voi siete i primi visitatori dopo tanto tempo, prima di voi sono giunti solo i lastaritari, i Rosicchiatori di Rosicchiatori. Ancora prima i Carne di Maiale, più simili a voi che a noi, sebbene diversi per alcuni aspetti. In tempo immemore le nostre storie narrano di umani come la maggior parte di voi, che vivevano nelle Rovine di Pietra spiegò, facendo attenzione a misurare le parole Ora io voglio essere molto sincero con voi, perché in voi vedo un tumulto di emozioni ma la volontà di chi vorrebbe una pace ordinata come quella che vorrebbe il Padre della Natura disse Eroico Yif Le nostre leggende sono il patrimonio più importante del nostro clan, sono racconti che i nostri cantori si tramandano da generazioni ed è nostra credenza che esse abbiano un grande potere. Per noi è fatto divieto narrare una leggenda senza una buona ragione ed è vietato enunciarne più di una nella stessa notte. Il lastaritari che avete ucciso poteva mettere in pericolo i cacciatori che gli stavano tendendo un’imboscata, quindi non penso di sbagliare a dire che avete compiuto un grande servigio. E in virtù di ciò posso intercedere per farvi udire una delle nostre leggende stasera, quando saremo riuniti dopo cena. Ma se pensate che esse possano aiutarvi scegliete con attenzione, poiché a meno che non compiate un’incredibile impresa per il nostro popolo, quale sarebbe uccidere la Madre della Desolazione, colei che ha partorito i lastaritari, questa potrebbe essere l’unica occasione per poterne udire una spiegò l’anziano coboldo. Confido che rispetterete le nostre tradizioni e non cercherete di insistere per chiedere più di quanto il nostro popolo non sia disposto a dare convenì infine Eroico Yif Detto ciò, tre sono le leggende più importanti del nostro clan. La prima è la venuta dei Rosicchiatori di Rosicchiatori, la seconda è quella dei Carne di Maiale, la terza quella delle Rovine di Pietra. Potete decidere e poi farmi sapere quale chiedere ai nostri bardi, nel frattempo siete liberi di esplorare Cuore-Albero, la nostra casa. La votazione che sarebbe seguita avrebbe visto anche la partecipazione di Maxillium. Per quanto deceduto sotto la furia del lastaritari, il nobile ricevette una terza opportunità grazie alla magia di Bainzu. Il suo ritorno, tuttavia, apparve al nobile diverso già da principio: i suoi movimenti erano più diretti e imponenti, il respiro era abbondante nell’ampio torace, la stretta sugli oggetti salda robusta. Non fu necessario osservare le espressioni dei suoi compagni per capire che QUALCOSA era cambiato dal suo ritorno alla vita e ben presto la realtà colpì Maxillium di prepotenza: Bainzu lo aveva reincarnato in un mezzorco. X tutti
  4. DM X Bainzu La pronta e comprensibile risposta di Bainzu parve soddisfare i coboldi posti sugli alberi, i quali annuirono a più riprese Possiamo aspettare, ma fate attenzione! Ci sono molti Rosicchiatori che cacciano in basso ammonì il caposquadra. Tuttavia, nel tempo che fu necessario per rimettere in sesto Gunnar e terminare il protocollo di autoriparazione di Celeste, nessun altro predatore o avvoltoio si presentò, tanto che solo il cadavere del lastaritari fu depredato da Gunnar quando egli si prese un trofeo. Una volta che i Guardiani Planari furono di nuovo in grado di rimettersi in marcia, il gruppo di coboldi fu ben lieto di condurli in direzione sud-ovest, dove a pochi minuti di marcia furono in grado di raggiungere il luogo in cui gli Shakkilikki dimoravano. Esso era un albero, grande come una fortezza e talmente vasto da occupare la vista con la sua rugosa corteccia che si ergeva fiera in quella tempesta di rami e foglie. I coboldi vivevano all’interno di tale struttura sfruttando le depressioni che formavano dei tunnel naturali, spaziosi a sufficienza per i piccoli abitanti, stretti per la quasi totalità dei Guardiani e impossibili da varcare per Gunnar. Quando il combattente orso si trovò incastrato dopo pochi centimetri del primo cunicolo, furono necessarie diverse spinte per permettergli di uscire. A quel punto uno schiamazzante gruppo di coboldi da un ramo superiore calò un paio di corde intrecciate per permettere ad Artigli di Sangue di salire come una scimmia Non vi porteremo più in alto di così disse il capogruppo In alto nascono i frutti che danno vita e lì vivono i più potenti. In basso cadono i frutti e coloro che scivolano o vengono sbranati dagli orrori del terreno, come noi. Ma voi potrete stare in mezzo, dove la corteccia segna un confine e un equilibrio dettato dal Padre della Natura spiegò. Il sentiero che fu indicato a coloro che avevano sconfitto il lastaritari si rivelò essere un intricato intreccio di rami che salivano. Quando essi lo impiegarono i Guardiani finirono per trovarsi ad un livello intermedio del grande albero, in una vasta depressione che fungeva da abitazione per un anziano esemplare dalle scaglie opache, dagli occhi bulbosi simili a quelli di un insetto e avvolto da una pesante mantella con cappuccio Il mio nome è Eroico Yif e sono un portavoce degli Shakkilikki si presentò, le parole tradotte da Bainzu. La sua depressione non aveva molto se non beni essenziali e di scarna fattura, tanto che i suoi ospiti furono costretti a sedersi sul legno del pavimento. Eroico Yif quindi si inerpicò su una libreria intagliata goffamente, ma alta a sufficienza da permettergli di trovarsi in una posizione sopraelevata rispetto ai suoi interlocutori Ho saputo che avete affrontato e sconfitto uno dei lastaritari, esploratori di alberi disse Questa è un’impresa davvero degna di nota, fin dall’arrivo di quelle creature, avvenuta anni fa, sono innumerevoli i nostri fratelli morti, sia del nostro clan che di clan nemici. Mi dispiace che uno dei vostri sia caduto, spero che egli possa trovare una pace quieta sotto la benedizione del Padre della Natura. Sono comunque curioso di sapere qualcosa in più su di voi e sul posto da cui venite, poichè non siete i primi della vostra specie che giungono in questo luogo, sebbene ciò non avvenga da tempo immemore. Vi sono coboldi anche da dove giungete voi? Come sono? chiese l'anziano coboldo Ho grande interesse nella vostra storia e vorrei saperne di più. Nel frattempo, se le vostre intenzioni non sono maligne, potrete rimanere nostri ospiti finchè lo riterrete opportuno. X tutti
  5. DM I Guardiani Planari si lanciarono in un disperato assalto finale. La disperazione sorgeva dalla resilienza dell’avversario, dalla lunghezza di quello scontro senza esclusione di colpi e dalla gravità della situazione in cui si trovavano, con Maxillium morto e due terzi dei loro incantatori fuori gioco. Eppure Celeste, Gunnar e Osymannoch diedero fondo a tutto ciò che era loro rimasto, forti della possibilità di poter ora vedere bene in faccia il loro avversario e non poterlo mancare come successo in precedenza. La differenza in ciò fu presto evidente, con Celeste che sferrò spadonate forti come gli alberi millenari che sorgevano in quella foresta, capaci di spezzare ossa e lacerare muscoli. Gunnar assaltò il nemico ai fianchi, come un branco di lupi ben organizzati. L’Inatteso, dal par suo, colpì a un occhio il leone per poi cercare copertura come un esperto cacciatore. L’effetto di quegli assalti fu evidente, la spavalderia del leone metallico ora sostituita con una cieca furia che si abbattè su Celeste, in uno scambio di battute capace di far tremare il terreno. I circuiti della Borealis minacciarono di andare in tilt, sopraffatti anche in quella potente forma dalla possanza del nemico, che pure indebolito dalla strenua resistenza di Gunnar era ancora un avversario terrificante. Quando la Borealis fermò il tempo per uscirne nella sua forma definitiva (c’è chi la definiva pure Golden Celeste, per quanto non fosse agghindata di tale colore) il confronto finale tra i due si consumò in un vorticare di colpi, carne e metallo che scatenò una pioggia di scintille in tutta l’area, con il barbaro appena in grado di dare un contributo mentre lo scontro infuriava in un clangore che risuonò per chilometri e mettendo in fuga tutte le forme animali nei paraggi. Solo quando alla fine l’essere cadde bocconi, una zampa mutilata e la mascella spezzata dall’ultimo fendente di Celeste Borealis, il leone metallico che li aveva aggrediti esalò l’ultimo respiro sancendo la fine di quella battaglia campale. I Guardiani Planari avevano vinto. Sophia, Bainzu e una terrorizzata Pisittu furono in grado di riprendersi in tempo per constatare il decesso del mostro, quando una nuova presenza si palesò. Un coro di Oooooohhhh pervase le fronde degli alberi quando infine il leone metallico cadde a terra, morto. A commentare tale impresa furono dieci figure, che si trovavano sedute in maniera sparpagliata tra i rami di un albero poco più a sud-ovest, come frutti troppo maturi. Essi erano coboldi dalle scaglie violacee e non di certo tra i meglio equipaggiati, dato che il loro vestiario contava solo un perizoma, una lancia a due mani, una fionda legata alla cintola e un sacchetto che doveva contenerne i proiettili. Un chiacchiericcio proruppe dalle piccole pesti con sangue di drago, i quali sembravano parlare un linguaggio inintelligibile. Per fortuna dei Guardiani Planari, sia Osymannoch che Bainzu erano dotati della capacità di comunicare con esseri non nativi di Arth, una magia che in quel frangente si rivelò preziosa. Quando essi poterono ripetere ai compagni le parole pronunciate dai coboli, esso fu più o meno il resoconto Avete abbattuto un lastaritari! Un lastaritari! Il Padre della Legge ha guidato le vostre armi e con esse avete abbattuto il demone invasore! ripeterono a più riprese. Quello che sembrava il loro capo-gruppo pose però delle domande più specifiche Giungete forse dalle rovine di pietra? Siete alleati con i Carne di Maiale? A quale delle nostre leggende appartenete? quando egli notò la confusione nello sguardo dei Guardiani Planari, aggiunse E’ chiaro che non siete qui per guidare i Rosicchiatori di Rosicchiatori contro di noi, se siete disposti a seguirci potremo portarvi al Cuore-Albero del nostro clan, dove potrete incontrare i nostri Shakkilikki di grado più elevato propose. Riepilogo X tutti
  6. DM Nessuno avrebbe potuto biasimare la caduta di Gunnar, che aveva lottato come un puma (seppur in forma d’orso) fino allo strenuo delle proprie forze. Rimasto da solo, come egli avrebbe potuto fare il lavoro di tre? Forse però non era giunta la sua ora, almeno quando Sophia aggirò il problema dei ruggiti del leone metallico agendo su Celeste. E la scelta non poteva essere migliore, poiché se servivano i chili di un peso massimo in prima fila, era certo che in Celeste Boralis se ne sarebbero trovati a bizzeffe. E questi chili divennero ben presto quintali quando la Furia Bianca Metallica si mostrò in tutto il proprio splendore (cromatico). Gunnar arretrò, non prima di essersi preso l’ultima parola e un po’ di sangue nemico per poi dare il “cambio” a Celeste e arretrare al proprio angolo, dove Osymannoch lo istruì sulle prossime mosse e corroborò il suo corpo e il suo spirito con un altro po’ di energia positiva, in quello che doveva essere il record universale di energia positiva emessa da un lich nella storia. L’ingresso di Celeste fu esplosivo: Cuore Nero alla mano, la psionica percorse in breve tempo la distanza che la copriva, le gambe meccaniche che macinarono il terreno prima di compiere un balzo e ricadere con un pesante rumore di ammortizzatori nel punto in cui i sensori avevano individuato la presenza nemica. Per quanto il computer centrale nella mente della marut avesse stabilito una percentuale di precisione del 50%, ella fu in grado di colpire materia organica vivente. L’essere nella nebbia ruggì ancora una volta, una terza potente volta, prima di emergere di lato calpestando con poco riguardo i resti di Maxillium e percorrendo il campo di battaglia a una velocità senza precedenti. In questo frangente però i sensori auricolari della elocatrice metallica attutirono il suono quando esso raggiunse i limiti di guardia per i meccanismi interni, isolando di fatto l’assalto vocale nemico e permettendo alla coraggiosa abitante di Arth di proseguire nello scontro. Se Gunnar poteva ora rifiatare, Sophia fu resa di nuovo inadeguata a combattere, mentre Osymannoch si trovò faccia a faccia con il felino, le cui condizioni non sembravano ideali (i sensori cerebrali di Celeste stabilirono che esso doveva aver perso circa metà della propria forza vitale), ma sufficienti per promettere una dura vendetta. Il primo a pagare il fio degli ultimi assalti sarebbe stato l'Inatteso? Oppure tutto ciò era un altro stratagemma del mostro, ora coperto in parte alla vista dei suoi nemici? Riepilogo X tutti
  7. DM Le più comuni imprese per gli avventurieri ordinari erano solite includere il salvataggio di principesse rapite, la deposizione di tiranni, lo sventamento di complotti e scontri con draghi di elevato potere. Per chi si spingeva oltre però si trovava di più: ciò che era straordinario diventava l’ordinario e poteri talmente forti da far fatica ad essere realizzati divenivano il teatro per nuove epiche situazioni. Il leone metallico, che in quella foresta sosteneva di essere solo parte di un insieme, sarebbe stato il predatore alfa su Arth, una minaccia che avrebbe richiesto legioni di eroi per poter solo tentare di piegare un simile avversario. Per fortuna del Piano Materiale, tale nemico del popolo non esisteva, ma di esso avrebbero di certo serbato ricordo in futuro i Guardiani Planari… qualora fossero sopravvissuti (o riportati in vita, nel caso di Maxillium). Con il ritorno di Sophia, la possanza di Gunnar parve farsi sentire ancora di più. La sagoma appena visibile del leone si sporgeva quanto bastava per far calare i propri artigli, i due ormai coinvolti in uno scontro tra titani la cui forza era alla pari. Ma se del leone non si avevano indizi, Gunnar iniziava piano piano a perdere terreno, le ferite sempre più gravi e Osymannoch incapace di lenire tutte le emoraggie, le ossa rotte, le contusioni e le unghie incarnite che emergevano nel corpo sempre più martoriato di Artigli di Sangue, ormai l’unico bastione per la salvezza dei Guardiani Planari. Il suo avversario ringhiò verso di lui X chi capisce il Draconico Lo scambio di battute tra i due dimostrò ancora una volta come la vita più tranquilla la passavano i popolani, lontano dai problemi di chi andava in guerra. Perché la guerra, la guerra non cambia mai. Riepilogo X tutti
  8. DM Lo scontro senza quartiere che stava avendo luogo all’interno della foresta era forse ancora più titanico delle battaglie vissute dai campioni (di cui Celeste faceva parte) che avevano salvato Arth. Il leone metallico, sebbene irritante, era un avversario astuto e rotto ad ogni trucco, capace di approfittare di ogni leggerezza per colpire in maniera dura e repentina. Il fatto di trovarsi ancora in due a fronteggiare la sua furia costrinse sia Osymannoch che Gunnar agli straordinari. Il lich decise di sgomberare un’area del campo di battaglia dagli incantesimi costrittivi, i quali sembravano più proteggere il mostro che favorire la loro strenua difesa… e in effetti l’Inatteso fu capace di compiere la sua opera, sebbene la zona liberata si rivelò più piccola di quanto previsto e inadeguata a favorire Gunnar nel suo confronto uno contro uno. Il barbaro, dal par suo, ora sentiva di poter competere ad armi pari con il mostro e un altro scambio feroce tra i due portò nuove ferite sia da un lato che dall’altro. Un ringhio provenne dalla nebbia, seguito da alcune parole X chi capisce il Draconico Nuovi squarci si aprirono, stavolta sul basso inguine di Gunnar che sentì la vista annebbiarsi. Del suo avversario non era possibile stabilire la condizione, ma i suoi assalti non sembravano calare di ritmo. La minaccia di un nemico in gran forze acquattato nella nebbia, e pronto a continuare assalti fino alla loro dipartita, si delineò nelle menti dei contendenti. Tuttavia essi poterono infine udire dei movimenti vicino a loro che diedero l’ennesimo barlume di speranza: Sophia, seppur in condizioni già pietose dopo l’ordalìa subita, sembrava pronta alla lotta. Riepilogo X tutti
  9. DM Gunnar sarebbe morto piuttosto che arrendersi e se la morte fosse giunta, in molti credevano sarebbe morto in piedi, esalando l’ultimo respiro nel tentativo di strappare dalla pelle del mostro celato quanta più carne possibile. Il nevischio era certo una variabile particolare, che aveva sommerso sì il loro avversario ma gli offriva anche una copertura naturale che non gli impediva di individuare la loro posizione. Anche se Gunnar riuscì a mordere una delle possenti zampe del mostro in un attacco mordi e fuggi, il rumore delle narici del leone metallico che fiutavano la sua posizione era ben udibile a quella breve distanza. La disperata situazione per il barbaro trovò un attimo di respiro quando druidi e non-morti sancirono solo per quel giorno un’alleanza senza eguali, infondendo potere e cure nel corpo di Artigli di Sangue. Quando un grido di odio raggiunse la prima fila, fu chiaro a tutti che la Furia Bianca era tornata operativa. Celeste Borealis piombò come un falco predatore sulla nebbia e, per quanto ella si affidò alla sorte per colpire il nemico, il suo grido di dolore fece intendere come l’elocatrice aveva trovato il bersaglio e gli aveva fatto parecchio male! L’entusiasmo pervase il gruppo e Bainzu stesso apostrofò il leone metallico promettendo la sua sconfitta! Brevi parole giunsero in risposta… X chi capisce il Draconico … e la foresta tremò una seconda volta! Il ruggito del leone proruppe una seconda volta, le grida degli avventurieri soffocate dalla potenza di quel secondo schiato che minaccio di far uscire gli occhi dalle orbite dei mortali. Sophia iniziò a piangere sangue, sopraffatta da quel dolore, Celeste e Bainzu non riuscirono a coprire la cacofonia nelle loro menti nemmeno tappandosi le orecchie con le mani, Pisittu si orinò addosso dal dolore di quella potenza estrema. I compagni sopraffatti da quel potere, l’essere immerso nella nebbia ringhiò beffardo per poi rivolgere di nuovo le sue attenzioni verso Gunnar e Osymannoch, gli unici a poter ora fare da scudo in quella lotta senza precedenti. Riepilogo X tutti
  10. DM La nebbia scese nella foresta. Essa non era tuttavia una nebbia da racconto dell’orrore, che copriva un intero continente, ma si limitava a un’area circoscritta che Bainzu aveva identificato nei brevi e febbrili secondi a disposizione, con lo scopo di gettare il nemico nella confusione e forse pure in errore. Egli sparì, dopo che la rabbia di Gunnar si era scatenata ancora una volta contro di lui, mentre Osymannoch scaricò un proiettile di forza all’interno di quel muro di nebbia invernale. L'approccio del lich fu meno intellettuale del solito, forse spronato dall'ambiente così affine al Patto Silvano o dalla prospettiva di dover riportare in vita Maxillium in futuro. Il suo proiettile grande quanto un traliccio penetrò il banco di nevischio, senza tuttavia portare indizi sul fatto che esso avesse o meno colpito il bersaglio. Un ringhio insolito proruppe dall’interno della nebbia, minaccia di ciò che si celava e monito. Nuove parole in una lingua arcana raggiunsero le orecchie dei presenti X chi capisce il Draconico Gli alberi tremarono ancora una volta e il terreno parve tremare per qualche secondo, mentre il mostro aumentava ancora una volta l’impeto del proprio assalto. Dalla nebbia emersero gli algidi e feroci artigli del leone metallico e, sebbene non tutti riuscirono a colpire Gunnar, quelli che lo fecero parvero forti come magli branditi da un titano. Un’artigliata scavò una ferita al lato sinistro del collo di Gunnar, mentre un secondo squarciò la coscia destra del combattente orso. Le fauci del leone strapparono un orecchio ad Artigli di Sangue, ormai costretto in ginocchio di fronte a questo predatore. Per il leggendario barbaro del nord sembrava la fine. Fu in quel momento che Celeste smise di sentirsi sballottata da un angolo all’altro di Muzziomone. La sua mente riprese il controllo della situazione quanto bastava per fronteggiare la minaccia che si trovava di fronte a loro. E ora più che mai sembrava esserci bisogno di un nuovo peso massimo, se non altro per evitare che Gunnar seguisse il destino di Maxillium. Riepilogo X tutti
  11. DM Il silenzio della foresta di Muzziomone era stato spezzato, la potenza dei colpi inflitti da Gunnar e dal leone tali da imprimere solchi negli alberi millenari di quel mondo immerso nel verde. La vendetta di Artigli di Sangue si consumò nel breve termine, il leone che urlò il proprio dolore per le ferite inferte, mentre Osymannoch cercava una posizione migliore prima di far partire il proprio assalto. L’idea del lich era tanto semplice quando efficace: flagellare di incantesimi il leone mentre esso era preso da Gunnar, continuando e insistendo finchè esso non sarebbe crollato a terra sotto quella pioggia di potere magico. Il piano però si trovò subito arenato da una difficoltà che sembrava comune in quei giorni: anche quel leone dalle scaglie color argento scuro sembrava impenetrabile alla magia, infuso forse di una refrattarietà talmente forte da respingere anche la temibile colonna di fuoco sacrilego evocata dall’Inatteso. Per quanto piante, rami, radici e il terreno avessero risentito gli effetti di quell’assalto (e Gunnar avesse percepito il calore fino alla punta dei suoi peli) l’essere che li aveva aggrediti non parve nemmeno scalfito e anzi si permise pure di apostrofare in una lingua i suoi aggressori. X chi capisce il Draconico Il leone premette le proprie zampe sul terreno, il quale parve abbassarsi di colpo mentre i muscoli della creatura si tesero e parvero ingrossarsi, presagio di un assalto ancora più furioso. La creatura incombette su Gunnar, minacciandolo con la prospettiva di un nuovo temibile assalto. Il barbaro dei Fiordi non era però da solo in quella lotta tra animale ed animale (?). Maxillium piombò sul leone metallico con la stessa furia di un angelo vendicatore, affondando la propria ascia mentale sul fianco della belva e strappandole un grido di dolore, un segno e un simbolo per Arth e la capacità di difendersi con le unghie e con i denti. L’essere ringhiò il suo disprezzo per quell’atto di coraggio e le sue unghie contrattaccarono con spietata efficienza. L’essere, dotato di una velocità senza precedenti, si gettò in un assalto diretto contro il Nairdal, gettandolo a terra e inchiodandolo a terra con gli efferati artigli, che con movimenti misurati spezzarono costole e scavarono la loro via nei polmoni del nemico. Dilaniato e ormai reso incapace di respirare, Maxillium potè solo lanciare un fugace sguardo al tetto di fogliame della foresta mentre egli chiudeva gli occhi. L’ultima cosa che udì furono le grida di Gunnar, che venne subito ripreso in consegna dal leone metallico, il cui morso minacciò di staccargli il braccio destro. Con la caduta di Maxillium, Artigli di Sangue era di nuovo solo. Ma forse una speranza poteva di nuovo palesarsi per i Guardiani Planari. Se Pisittu era ancora sull’orlo dell’incoscienza e stava sputando palle di pelo sul manto erboso, Bainzu riuscì a riprendersi. Il druido era pronto a gettarsi nella mischia. Riepilogo X tutti
  12. DM Gunnar percepì per un attimo un senso di deja vù: era la seconda volta che si trovava a conficcare gli artigli su un felino in pochi giorni. Per sua fortuna però molte cose sembravano a suo favore: innanzitutto il suo nemico era grande come lui e non simile a un palazzo vivente e pronto a sbranarlo. Inoltre, a differenza dei gargoyle, egli trovò una corazza sì robusta, ma non impenetrabile, almeno quanto bastò affinchè un solco si aprisse sulla giugulare del felino, che sibilò di dolore. Oltre a ciò il bersaglio rivolse subito la sua attenzione su di lui, regalando quindi ai suoi compagni tempo prezioso per riorganizzare la propria strategia. Quei secondi si rivelarono fondamentali per Osymannoch, il quale spezzò l’apparente perfezione della foresta evocando i tentacoli preferiti di Sophia, disgustose propaggini che si spansero dal terreno emergendo come monoliti bulbolsi e pronti a infilarsi in ogni orifizio. La strategia si era rivelata vincente con i temibili gargoyle, ancora ben impressi nelle menti dei Guardiani Planari. Forse in due sarebbero bastati. Non poteva però essere tutto rose e fiori per Gunnar e Osymannoch, i quali capirono ben presto che il loro avversario era degno di rispetto. Con un ruggito talmente potente da far tremare gli alberi l’essere si scrollò i tentacoli di dosso come se essi fossero fatti di carta velina. La ferita che il combattente orso aveva inflitto si rimarginò in un batter d’occhio, non lasciando alcun segno del primo assalto di Artigli di Sangue mentre, al contrario, gli artigli simili a pugnali in acciaio del leone metallico lasciarono segni ben visibili sul petto del barbaro che si intrise subito di sangue. Il ruggito dell’orso fu soffocato in gola quando essa venne azzannata dalla creatura in quello scontro per il predominio. Per quanto Gunnar riuscì a scrollarselo di dosso, i segni di tale morso iniziarono a farsi sentire in un dolore pulsante e un sapore di sangue in bocca. La situazione sembrava complicarsi, ma fu proprio in quel momento che Maxillium parve ritrovare l’equilibrio e una comprensione sufficiente di ciò che accadeva di fronte a sé. Riepilogo X tutti
  13. DM La prospettiva di uno scontro appena giunti su Muzziomone poteva forse rivelarsi un record personale per molti, se non tutti, i membri dei Guardiani Planari. Non vi erano state possibilità di incontrare fauna più simpatica o anche solo un contadino grasso. No, per il gruppo inviato a indagare sui terremoti planari la minaccia sembrava immediata e preavvisata solo da un sinistro ruggito che mise in allerta i presenti. Celeste, Maxillium e Gunnar estrassero le proprie armi. Sophia prese tra le mani le prime componenti che le vennero in mente. Osymannoch estrasse la propria verga (quella magica, sia chiaro!) dalle vesti e Pisittu si mise in posizione di combattimento. Lo scopo dei Guardiani era semplice: eliminare la minaccia prima che essa potesse aggredire ed interrompere Bainzu, il cui rituale era ancora in fase di preparazione e non poteva essere spezzato senza il rischio di dover attendere un nuovo giorno. I secondi passarono febbrili mentre gli psionici si agghindarono di tutti i poteri che ritennero più opportuni, le manifestazioni olfattive, uditive e visive che si manifestarono come patine di luci multicolori, sfolgorii simile e metalli frizionati e odori che variavano dalla lavanda a quello di calzini sporchi. Il muro che venne formato avrebbe forse potuto arrestare anche il tarrasque, qualora esso avesse fatto ritorno dal Piano Astrale! L’essere che emerse dalla foresta era ben più piccolo della Bestia della Savana e simile a uno snello leone in quanto quadrupede e ruggiti prodotti. Le similitudini con il re della giungla del Piano Materiale si fermavano però lì: il nuovo arrivato non aveva pelo, ma una placcatura naturale simile a scaglie di drago di un colore scuro con screziature color argento, le quali rinforzavano anche la zona del collo, come una piccola criniera color metallo. La creatura pose i propri occhi sui Guardiani Planari, prima di raggiungerli a una velocità impressionante e superiore a quella del ghepardo più veloce su Arth. Giunto alla distanza che egli desiderava, il leone metallico frenò la propria corsa con i propri artigli simili a pugnali, per poi spalancare le fauci ed emettere un ruggito potente, più forte della tromba di un arconte e del grido di battaglia di un leonal messi assieme. La potenza dell’assalto fu tale da non lasciare scampo ai Guardiani Planari, i quali furono costretti a soccombere in parte all’assalto, le orecchie sanguinanti e ovattate da un fischio perenne che gli avrebbe permesso a malapena di comunicare se fossero stati in grado di fermare il mondo che vorticava attorno a loro, minacciando di buttarli a terra in preda alla nausea e al vomito. Gunnar, il cui addestramento lo aveva reso resistente alla maggior parte delle influenze esterne, si ritrovò da subito da solo in prima linea. Dietro di lui solo Osymannoch sembrava in grado di combattere e forse già pronto ad aggiungere questo evento alla lunga lista di pro da presentare ai suoi compagni circa la possibilità di introdurli alla vita da non-morto. Per poter catechizzare i suoi compagni, comunque, avrebbe dovuto prima assicurarsi di sopravvivere! Riepilogo X tutti
  14. DM X chi ha effettuato prove Per quanto non del tutto a loro agio nell’ordinato ambiente naturale di Muzziomone, i Guardiani Planari non persero tempo a cercare di capirne di più sull’area in cui erano giunti, con Gunnar e Maxillium che si mosse tra gli alberi in cerca di indizi e modi per trovare il modo di orientarsi. Se lo spadaccino spirituale non ebbe fortuna, dopo aver spostato cespugli ovunque e dopo essersi arrampicato brevemente, Artigli di Sangue vi riuscì, stabilendo da uno dei pochi raggi solari la approssimativa posizione del sole e, dopo aver tracciato un arco che descrivesse in maniera spartana il suo tracciato, capire dove fosse il nord. Il combattente orso potè sentirsi fiero di sé stesso: per quanto negli ultimi giorni fosse stato sballottato da un piano all’altro, egli era ancora in grado di essere un tutt’uno con la natura. D’altro canto se Gunnar si trovava beato in mezzo alle foreste, Bainzu aveva raggiunto uno stadio di esistenza superiore, protettore del verde e amico delle creature fatate. La sua recita di parole, per quanto potesse apparire buffa, era un antico e potente rituale del suo circolo druidico tramandato solo ai più coraggiosi. Esso era in grado di trasportare la mente del druido fuori dal corpo, permettendogli di percepire il circondario come se egli stesso fosse la foresta, un potere dai terribili pericoli: se egli si fosse immerso troppo in questa comunione, la sua mente avrebbe rischiato di perdere la sua stessa concezione di sé, con il rischio di perdersi e non fare più ritorno al suo corpo originario, un’anima perduta in quel paradiso boscoso. Un incantesimo che poteva forse risolvere quello stallo in cui non vi erano indizi sulla direzione migliore da prendere… almeno fino a quando Maxillium non udì per primo qualcosa da lontano, ma che ben presto riverberò fino al punto da essere udito dai suoi compagni. Esso era un ruggito simile a quello di un leone, cavernoso e intimidatorio, che a giudicare dall’eco Celeste potè stimare provenire da nord. Mentre Bainzu proseguiva nella sua concentrazione mistica, un secondo ruggito raggiunse le orecchie dei presenti e stavolta sia lo spadaccino spirituale che l’elocatrice poterono convenire che esso si stava avvicinando di buon passo verso la loro direzione. Se essi fossero rimasti lì avrebbero con buona probabilità incrociato la creatura, sebbene allontanarsi era ancora possibile. Ma come avrebbero potuto muoversi in sicurezza, se Bainzu era ancora in procinto di lanciare la propria comunione? Erano passati pochi secondi dal loro arrivo a Muzziomone, ma i Guardiani erano già chiamati a fare le loro prime scelte in fretta. X tutti
  15. Capitolo Quattro – Avanguardia La prima meta scelta dai Guardiani Planari per le indagini richieste dai Filosofi di Arithmea ricadde su Muzziomone. Nonostante le offerte di alcune delle fazioni affinchè alcuni dei propri membri accompagnassero i nativi di Arth, il gruppo aveva preferito un approccio solitario, facendo leva solo sui propri effettivi in quella che era una missione di esplorazione. Fu ancora una volta per mezzo dei poteri psionici di Celeste Borealis, ormai nota come il taxi planare, che i sei e Pisittu furono in grado di raggiungere, la sensazione di vuoto nello stomaco che si interruppe di colpo quando il panorama finì di vorticare ed essi giunsero a destinazione. Quando i Guardiani Planari giunsero su Muzziomone si trovarono di fronte a uno spettacolo inusuale. Essi erano giunti in una foresta, i cui alberi sembravano cresciuti nel corso di innumerevoli anni, più imponenti delle più antiche quercie secolari e capaci di far sembrare giovani anche il verde inoculato di magia di Frondargentea, la terra degli elfi a nord-ovest del Continente Occidentale di Arth. Non vi erano sentieri, né segni di civiltà nel punto in cui erano giunti. L’unico sentiero percorribile era quello che serpeggiava in maniera naturale tra i tronchi, spessi come braccia di giganti. Eppure tale bellezza naturale non appariva selvaggia e caotica, ma ordinata e armoniosa nel suo insieme, come un quadro che fosse stato ricontrollato e perfezionato fino allo sfinimento dell’artista, nel tentativo di presentare una perfezione assoluta. Una visione che solo Maxillium ebbe modo di apprezzare, ma che gli altri percepirono nei lati peggiori della sua rigorosità. X tutti, condizioni planari Come un baldacchino, i rami frondosi delle cime di questi titani alberati coprivano del tutto il cielo, se esso era presente su Muzziomone. Una luce tuttavia era di rado visibile filtrare tra i nuguli di foglie, facendo presagire che sopra si trovasse aria e sole alla stessa guisa del loro piano natìo. L’aria in quel luogo era fresca e piacevole, tuttavia un silenzio tombale pervadeva l’area: solo il fruscio delle foglie che formavano uno spesso tappeto in quella foresta spezzavano quell’atmosfera capace di far udire in maniera amplificata anche il rumore delle giunture dei presenti. X tutti
  16. DM X Gunnar X Osymannoch e Bainzu Quando il gruppo si riunì, trovò un inaspettato momento di distacco tra Sophia e Pan A quanto pareva, le limitazioni a disposizione per il viaggio sembravano aver costretto Celeste a una scelta ed essa era ricaduta sul coure, che sarebbe rimasto sul Teschio Immagino abbia un senso… l’ultima volta non sono stato molto utile… ammise, ben ricordando il momento della morte della maga che serviva Non mi resta che affidarvi Sophia e per favore, state attenti ronzò, fastidioso come uno sciame di calabroni femmine in pieno ciclo. Risolto quell’ultimo inconveniente e pronti a rimediare al tempo perso dagli incantatori maschi ritardatari, il sestetto con tigre si apprestò ad unire le proprie mani (e zampe) nel cerchio che Celeste ordinò di creare, il primo passo per affrontare quella crisi di terremoti planari e forse scoprire chi si celava dietro quella minaccia che sembrava pronta a scuotere le fondamenta stesse del creato. Quando i Guardiani Planari abbandonarono il Teschio di Paithah ebbe ufficialmente inizio la loro fase dell’Operazione Avanguardia.
  17. DM X Celeste e Sophia, casetta del Seguito di Lady Myonatix X Gunnar, alveare dei Ragni Planari X Osymannoch, Bainzu e Sophia, Torre dei Filosofi di Arithmea Presso l’anfiteatro, in attesa di partire per Muzziomone, si trovava Maxillium. Egli era il primo ad essere giunto, appoggiato ad una delle colonne e gli abiti ancora pregni dell’odore di fumo e sostanze psicotrope che avevano preso all’interno dell’abitato della Trenodia in Velluto. Ao Senzacorpo, sorretto tra le mani dalla silenziosa Bambina Avorio, volse appena i diamanti che aveva per occhi in direzione del solitario avventuriero prima di mormorare qualcosa del tipo Tsk… i giovani di oggi… il duo si allontanò. X tutti
  18. DM X Celeste, casetta del Seguito di Lady Myonatix X Osymannoch, Bainzu e Sophia, Torre dei Filosofi di Arithmea X Gunnar, alveare dei Ragni Planari X tutti
  19. DM X Celeste, casetta del Seguito di Lady Myonatix X Osymannoch, Bainzu, Gunnar e Sophia, Torre dei Filosofi di Arithmea X Maxillium, abitazione della Trenodia in Velluto X tutti
  20. DM X Bainzu, Gunnar e Sophia, Torre dei Filosofi di Arithmea X Osymannoch, villa della Corte di Jasmeera X Maxillium, abitazione della Trenodia in Velluto X tutti
  21. DM Il consulto tra i membri del gruppo fu intenso e non concorde. Non tutti avrebbero preferito iniziare da Muzziomone ma almeno una linea di condotta era stata stabilita e con esso il prossimo viaggio che la compagnia avrebbe effettuato. A quel punto il gruppo si divise nel tentativo di cercare di approfittare del tempo libero in attesa della propria ripartenza. X Celeste, casetta del Seguito di Lady Myonatix X Bainzu, Gunnar e Sophia, torre dei Filosofi di Arithmea X Maxillium, abitazione della Trenodia in Velluto X Osymannoch, villa della Corte di Jasmeera X tutti
  22. DM Tarzi ascoltò le parole di Gunnar, per poi fare un lieve sorriso Insieme, è stato un mio suggerimento… disse, per poi guardare altrove Sei un combattente famoso e potente, il tipo di persona che poteva tornare utile per ridare lustro alla nostra razza… ora però devo chiederti di scusarmi, ma devo parlare con i miei ragazzi. Immagino avrai notato che sono abbastanza indisciplinati Tarzi si affrettò quindi a radunare il resto della Trenodia, con particolare fretta rispetto al suo modo di fare usualmente rigido. I Ragni Planari osservarono da distanza la scena, i bulbi oculari metallici che assunsero una tonalità rossa. La Trenodia non fu comunque l’unica delle fazioni a congedarsi. Ad una ad una ognuna delle componenti dell’Assemblea si ritirò presso i propri alloggi, forti delle missioni stabilite con meticolosità dai Filosofi per la Operazione Avanguardia. Laddove la maggior parte dei Guardiani aveva optato per lasciare il Teschio e concentrarsi sui piani a rischio, i Cacciatori di Hygrave montarono in sella alle loro cavalcature Noi faremo da guardia assieme a parte dei servitori di Jasmeera. Buona fortuna per il vostro viaggio, qualunque sia la destinazione che sceglierete Sebbene non fosse stata ancora scelta una meta precisa, in compenso l'equipaggiamento ebbe un importante cambiamento. Forse fu proprio per via delle trattative svolte, che si conclusero con una mezza dozzina di strette di mano che coinvolsero tutte le braccia di Mavreen, Sophia, Osymannoch e Maxillium, fatto sta che quando Auberil dispiegò le proprie ali il suo sguardo nei confronti dei Guardiani Planari fu severo. Egli non disse nulla, ma si limitò a condurre Myonatix in direzione del proprio abitato, non prima che ella si fosse avvicinata per distribuire numerosi e vigorosi abbracci ai presenti Sappiate che noi saremo sempre pronti ad aiutarvi, se crederete per davvero nel potere dell’amicizia! Il multiverso ha bisogno di molto più affetto! disse stringendo Osymannoch con particolare enfasi E delfini! aggiunse Bombus, traducendo l’ennesimo fischio di Miri che puntò il muso verso i Demoni Circensi. Questi ultimi fecero finta di vomitare (e pure forte) prima che Mister Hecke salutasse il gruppo con tono ben più amichevole Se volete ancora un vero aiuto potete venire a trovarci, magari non vi inghiottirò scherzò, mentre Karla buttò un bacio ad ognuno dei rappresentanti dei Guardiani Planari (Celeste e Sophia comprese) Saremmo felici di scambiare quattro chiacchiere prima della partenza, potremmo fare altri affari. Abbiamo tanti amici di amici in luoghi strani suggerì, per poi scoccare un'occhiata provocante agli uomini del gruppo. Il glabrezu tamburellò le proprie dita per poi puntarle ai viaggiatori della superficie di Arth Badum tssss!!! quanto ad altri affari, anche la Regina Jasmeera diede un accenno mentre ella veniva scortata dalla sua gelida servitrice Vi attenderò alla mia provvisoria magione, qualora vogliate approfondire il discorso di poc’anzi il Patto Silvano, d’altro canto, avrebbe forse sacrificato le vite di tutti i presenti pur di poter saltare alla gola della tiranna, le cui parole sembravano benzina sul fuoco per Vesphian e i suoi. Essi si ritirarono senza dire una parola, mentre Ao brontolò sottovoce per diversi minuti puntando gli occhi ingioiellati su Bainzu prima di essere trasportato via dalla Bambina Avorio. La Legione del Reame Imponderabile, sempre poco chiacchierona, fece lo stesso dopo aver tenuto un costante silenzio per tutta la mattinata. Per ultimi i Filosofi di Arithmea ricordarono ai Guardiani Planari il risultato dei loro studi Se passerete da noi potrete trovare una raccolta di leggende e profezie riguardanti la fine dei mondi che abbiamo raccolto con Jasmeera e Ao. Di norma non penserei che le leggende possano davvero prevedere il futuro, ma nemmeno mi sarei aspettato di avere a che fare con un terremoto planare. In ogni caso, la scelta è vostra disse Lord Fnut, per poi accendersi la propria pipa e allontanarsi in compagnia dei suoi anziani compagni di studio. X tutti
  23. DM X Osymannoch La mancata resurrezione dei membri del Patto Silvano suscitò non poca curiosità tra gli accademici che facevano parte dell’Assemblea. I Filosofi iniziarono alcune teorie che vedevano il terremoto planare al centro dei sospettati, mentre Ao Senzacorpo presentò una teoria ancora più arzigogolata Sono stati li zingari, li zingari! sbraitò prima che la Bambina Avorio gli chiedesse come era andata la sua giornata, questione che raccolse del tutto la sua attenzione. La Regina Jasmeera non mancò di dire la sua E’ possibile che sia qualcosa di legato ad Ardentia? Non vi sono mai state storie di persone tornate in vita, né in quelle terre aride e pericolose, né nei miei romantici domini al chiaro di luna Osymannoch fu però in grado di trovare le proprie spiegazioni, consultandosi con Lord Fnut per alcuni dati essenziali, che furono trascritti su una parete ossea dell’anfiteatro in un miscuglio di formule magiche e calcoli che fecero venire il mal di testa alla maggior parte dei presenti. Arth si trovava infatti in un canale di concentrazione del Velo Magico, il quale aveva conferito alla vita che si era sviluppata al suo interno una più forte correlazione con il Piano Astrale. Tale connessione rendeva i popoli capaci di tornare in vita (all’occorrenza e con i potenti mezzi che in pochi disponevano), unici in tutto il multiverso. Chiunque altro non fosse parte dei Guardiani Planari e della Trenodia in Velluto aveva solo una vita da vivere (con l’eccezione dei Demoni Circensi e Ao Senzacorpo, per ovvie ragioni). La scoperta rese le varie fazioni molto meditabonde e parecchie piccole discussioni scaturirono tra i presenti. Sobrilik dei Ragni Planari commentò con un Se l’ordine naturale prevede questa cosa, non avremo nulla di che correggere. Le fazioni si mostrarono comunque disponibili al dialogo nel corso di quella mattina. Hygrave rispose alla manona tesa da Gunnar con una robusta stretta Hai indovinato disse Non volevo lasciare un varco nel nostro giro di perlustrazione. Ho saputo che te la sei cavata bene lì in basso, sono felice di sapere che possiamo contare su una forza poderosa commentò il leader dei Cacciatori sopravvisuti alla distruzione di Arkossa Vedo che siete stati indirizzati alle indagini. Qualora credi che possa servirvi un esploratore esperto sappi che posso mandare con te uno dei miei uomini, se mi prometti di fare tutto il possibile affinchè possa tornare sano e salvo. Ma preferirei non creare troppo ammucchiamento con altri gruppi, se capisci cosa intendo disse. I due si mantennero in rapporti molto civili nel corso della loro breve chiacchierata. Mhorannan fu molto felice di reincontrare Gunnar E’ stata una mia scelta, mae- ehm… Gunnar disse. Il drow non sembrava bene come inquadrare il loro rapporto ora che avevano preso posto nelle rispettive fazioni Non voglio dare la colpa a nessuno, se non alla mia presunzione Tarzi parve impressionato dalle parole del cugino, tanto da commentare Anche la morte può portare un po’ più di saggezza, pare quindi rivolto al combattente orso Non ci sono ostilità tra noi, Gunnar. Vediamo di lasciarci questo episodio alle spalle e costruire con maggiore coordinazione il nostro futuro. Se tu non trovassi aiuto dalle altre fazioni e ti servisse un supporto magico, posso inviare con te Sillavana o un altro dei miei ragazzi. Come hai visto sono tutti molto bravi nella Tecnica della Fuga per fortuna, sembrava che le relazioni diplomatiche con gli elfi oscuri fossero rimaste stabili. Nel corso della riunione, una delle poche domande fu poste da Sophia e Lord Fnut fu rapido a risponderle Abbiamo cercato di assegnare ai vari gruppi i piani più adatti alle proprie caratteristiche. Sia Letargia Blu che Muzziomone non hanno condizioni climatiche ostili per umani. Al contempo se sapessimo che vi sono pericolosi veleni i Demoni sarebbero più adatti, mentre zone con particolari dislivelli geografici potrebbero essere affrontati più agevolmente dal Seguito la spiegazione parve convincere i gruppi, sebbene i Demoni parvero più concentrati a giocare con i cadaveri del Patto Silvano, cosa che provocò un breve tafferuglio presto sedato dai Cacciatori di Hygrave. L’imbeccata offerta da Maxillium fu sufficiente a richiamare a sé i curiosi. Karla, splendida e peccaminosa come solo una succube poteva essere, aderì a Maxillium per poi passare una mano sul suo petto Non trovi che Letargia Blu sarebbe un bel posticino dove portarmi? domandò Una donna ha bisogno di un po’ di svago ogni tanto, aiuta ad accendere la passione suggerì Inoltre credo potrei esserti molto utile. Quel piano è frequentato da molti tiranni e potenti servitori del male, la maggior parte dei quali in ritiro. Se volessi raccogliere informazioni tra di essi, presentarti con una demonessa come compagna al tuo seguito ti darebbe molta credibilità disse con un sorriso. Miri, dal canto suo, lanciò un paio di fischi acuti oltre ad un accenno di sbuffo dal proprio sfiatatoio. Bombus si affrettò a tradurre Miri dice che è pronto a trafiggere con il muso ogni malvagio ed aiutarti ad esplorare le profondità marine, qualora servisse. E parlare con altri delfini, se ce ne sono i due curiosi si guardarono in cagnesco, segno che la possibilità di reclutare entrambi sarebbe stata pressochè impossibile. Quella mattinata ebbe però un particolare momento di raccoglimento: non fu per merito di un terremoto planare o la scoperta di resurrezioni impossibili, bensì per l’offerta di un grande oggetto. Osymannoch si prese il tempo per presentare ai membri dell’Assemblea la temibile La Spada, l’arma che aveva recuperato dal cadavere della demonessa Pai’Chi. Prima che i presenti potessero accorgersene, egli si trovava sul leggìo di Lord Fnut a spiegarne le potenzialità e la capacità di affettare cibo, lastre di pietra, linoleum, martelli da fabbro, lattine e solar come se fossero burro, esponendo il tutto con una parlantina esperta e magnetica, un vero e proprio venditore epico. Lo stupore fu crescente tra i presenti e un certo parlottìo si diffuse all’interno dell’anfiteatro. Le potenzialità di quell’arma erano tali che perfino alcuni membri delle fazioni più buone fecero rapidi calcoli per verificare quanto il dolore di quell’arma venisse sopperito da un grande potenziale offensivo. Al termine della lunga presentazione (in molti chiesero un bis, quasi incantati) si scoprì che pochi avevano però i mezzi per venire incontro a un simile acquisto Sarei ben lieta di discutere l’acquisto di oggetti magici per un’incantatrice come me disse Jasmeera, lusingata dai modi diplomatici di Osymannoch che raccolse i fischi del Patto Silvano Quell’arma sembra incredibile, ma non sono solita gettarmi nello scontro in prima linea. Però ripeto, sarei ben felice di poter pagare ampiamente per oggetti di quel potenziale. In compenso posso mettervi in contatto con un mercane, se ne avete bisogno si premurò di precisare. Myonatix guardò con disgusto l’oggetto, per poi scuotere la testa. Tarzi scosse la testa Non possiamo permettercela, purtroppo Mavreen, la marilith dei Demoni Circensi, offrì invece un baratto Se potessi vi offrirei Vecchio Gonfio disse riferendosi al dirigibile di proprietà di Mister Hecke Ma non posso. Però potrei avere una soluzione che può far felici entrambi. Potrei darvi in cambio Spina Demoniaca, la mia spada migliore, in cambio di La Spada. A discapito del nome non vi ho infuso troppo potere abissale e credo che potrebbe usarla chiunque di voi. Sarebbe uno scambio alla pari e magari potremmo discutere di futuri scambi di oggetti e favori altrettanto infami sogghignò. Il glabrezu si fece avanti tamburellando con le dita Badum tssss? X tutti X tutti
  24. DM Il ritorno alla vita di Sophia le lasciò un brivido di terrore, come se la vista di Osymannoch come prima faccia segnasse il suo ingresso tra le fila dei non-morti. Così però non fu, ella poteva respirare e mangiare e la sua pelle era calda come al solito. Pan la raggiunse ronzando e la abbracciò al collo Sophia sei tornata! Che bello! esclamò. Sebbene abituato a uno stile di vita spartano, essendo stato per decenni nell’area più a nord dei Fiordi e con solo la Regina del Gelo come vicinato, anche Osymannoch aveva però dei limiti. La prospettiva di fare da tappezzeria in quel trilocale non andò a genio al lich, il quale si impose di cambiare l’aspetto di quella dimora. La sua malizia lo portò a scavare tra gli incantesimi che aveva rubato quel giorno e tra di essi egli trovò uno dei più potenti, che aveva sgraffignato a un promettente sacerdote di Moradin di Huruk-Rast in procinto di proporre un nuovo governo in contrasto all’egemonia dei Bronzopinta. Il destino del regno dei nani quel giorno sarebbe stato cupo e il promettente sacerdote incarcerato come sobillatore politico… ma almeno una cosa positiva ci fu, i Guardiani Planari ebbero modo di arredare casa! Custodito nei segreti della pietra nanica, la magia della trasmutazione ossea parve tornare dalle nebbie dei secoli alla mente di Osymannoch, che con gli abbondanti materiali a disposizione fu in grado di creare un grande tavolo, sei sedie (di cui una a forma di trono per sé), una libreria e un portabastoni da mettere all’ingresso. Come primo esperimento di una magia custodita da pochi egli potè ritenersi soddisfatto, sebbene scoprì fin da subito come l’incanto non definisse bene i dettagli, ma fosse più utile per la costituzione di mobilio grezzo. La prodezza magica comunque non passò inosservata a Bainzu e a Sophia, che ebbero più che qualcosa su cui meditare. X tutti gli incantatori arcani e divini L’incontro con Vesphian fu pacato, ma le posizioni furono molto rigide E che ne è stato di Mourngrim, il suo compagno animale? domandò infine. Fu molto dispiaciuto di sapere il destino del tayellah Mi sembra siate stati molto veloci ad imbracciare le armi obiettò Io non so che mezzi avete, ma non mi sembrate sciocchi e mi sembra di aver capito che sappiate che un leonal è una creatura dal cuore buono e gentile. Se mai potevate avere dei dubbi su Gan Scarrow, mi domando perché non tenere voi prigioniero Rhozaaur e cercare di contattare qualcuno da noi Vesphian strinse il proprio bastone, per poi alzarsi Beh, ora Rhozaaur è prigioniero e costretto a lavori forzati per il resto della sua vita, costretto a non vedere più la luce delle Terre Estive. Spero che possiate capire se dovrete fare molta fatica per guadagnare la nostra fiducia, dopo un inizio del genere. Forse domani però potremo iniziare da capo, se vorrete aiutarci con i nostri caduti egli quindi se ne andò, dopo un saluto di cortesia. La notte all’interno del Teschio di Paithah non fu molto piacevole per i Guardiani Planari. Il fastidio non fu tanto dovuto al fatto di trovarsi sopra il cranio scoperchiato di un dio morto per autocannibalismo e circondati dal vuoto cosmico. Quest ultimo forse sarebbe stato più piacevole dei vicini che essi avevano, in quanto sia il Seguito di Lady Myonatix che i Demoni Circensi di Hecke, i cui membri non conoscevano il significato della parola sonno, furono chiassosi e molesti. I Demoni tennero musica rock metal alta per tutta la notte, alternando il tutto a schiamazzi e orge con un continuo odore di pasta con le sarde che proveniva dal loro fabbricato. D’altro canto, i nativi di Halcya iniziarono la propria serata con una maratona di cartoni animati sulle fatine, cui fece seguito un torneo senza precedenti di giochi da tavolo e una gara di truccabimbi, il tutto inframezzato da risate e il continuo rumoreggiare di confezioni di patatine e caramelle. In certi momenti il riposo eterno di Maxillium apparve più invitante della vita (o non-vita), ma nonostante ciò la invisibile mattina giunse e con essa l’opportunità di preparare i propri nuovi incantesimi (o poteri) prima di recarsi all’anfiteatro. Anche Maxillium ebbe modo di tornare in vita, giusto in tempo per la riunione del giorno. Il briefing che si tenne quella mattina all’anfiteatro fu l’occasione per rivedere tutti i gruppi riuniti: sia il Patto Silvano che la Trenodia in Velluto furono tra i primi a tornare, portando con sé i corpi dei rispettivi caduti. Dopo aver spiegato la situazione a Lord Fnut, il quale ascoltò con attenzione il tutto, essi ebbero il permesso di riunirsi lì per riportare in vita i caduti grazie alla magia di Osymannoch. Fu però presto chiaro che non tutto poteva andare per il meglio: gli elfi del Patto Silvano non rispondevano alla magia utilizzata dal lich, il quale non sprecò diamanti, ma non fu nemmeno in grado di riportare in vita i suoi. Ben altro discorso avvenne per la Trenodia, che aveva racimolato i fondi per riportare in vita Mhorannan e fu esaudita quando egli vide il suo corpo ricostruito Una trappola!!! esclamò aprendo gli occhi e guardandosi intorno. Dopo essersi reso conto di non essere in combattimento, egli si portò una mano al petto Ah… ero morto? Accidenti, tutto quello che avevo imparato come barbaro… mormorò. Tarzi gli mise una mano sulla spalla Sei uno stregone, cugino. Forse è stato meglio così la gioia della Trenodia, che si fiondò su Mhorannan per abbracciarlo, non lasciò passare inosservato le espressioni livide dei membri del Patto Silvano e di Vesphian. La situazione era ancora tesa, ma essi non si pronunciarono. In compenso un sorriso malizioso fu ben visibile sul volto della regina Jasmeera, che salutò i Guardiani Planari con particolare cortesia. Dopo che i presenti presero posto, Lord Fnut prese la parola dal palco, rivolgendosi alla platea riunita sugli spalti Grazie per essere giunti. Vorrei… Mr.Hecke, per cortesia, potrebbe smetterla di tirare ciottoli ai cadaveri? Risatine giunsero dall’angolo in cui si erano posizionati i Demoni Circensi Come stavo dicendo sbuffò Lord Fnut Vorrei darvi un resoconto sulle attività di ieri. I Guardiani Planari, la Trenodia in Velluto e il Patto Silvano hanno effettuato una prima ricognizione del Teschio, trovando al suo interno gargoyle ostili. Essi sono stati sconfitti, ma non tutta l’area è stata messa in sicurezza, quindi per il momento terremo il livello di allerta a… Sobrilik dei Ragni Planari fece schioccare le mascelle metalliche RAGCON1 confermò. Lord Fnut annuì per poi proseguire Presso la sede di noi Filosofi potrete inoltre trovare una collezione di trascrizioni su leggende e profezie apocalittiche, frutto del lavoro effettuato in collaborazione con Ao Senzacorpo e la regina Jasmeera. Per quanto riguarda i terremoti io e i miei stimati colleghi abbiamo stabilito alcuni compiti per tutte le fazioni, in quella che chiameremo Operazione Avanguardia. Tarzi An’Drasta corrugò la fronte Come si svilupperà? Il capo dei Filosofi ordinò alcune carte che aveva appoggiato sul leggìo E’ presto detto. Una parte di noi si occuperà di stabilire la posizione degli artefatti più pericolosi che abbiamo cernito e il loro stato attuale, mentre un’altra parte potrà dedicarsi all’esplorazione di alcuni piani che si trovano sulla stessa faglia tettonica di Sakurafu e Arkossa, i quali quindi potrebbero essere i prossimi a essere colpiti. Chi si trova dietro ciò potrebbe aver lasciato degli indizi ed è compito di queste squadre di investigazione cercare tutto ciò che è possibile disse La fase di ricerca degli artefatti sarà affidata alla Legione del Reame Imponderabile, al Patto Silvano, la Corte di Jasmeera, i Ragni Planari e la Trenodia in Velluto spiegò Il Seguito di Lady Myonatix, i Demoni Circensi di Hecke e i Guardiani Planari si occuperanno invece delle investigazioni nei piani a rischio. Noi Filosofi e Ao Senzacorpo rimarremo qui nel Teschio, assieme ai Cacciatori di Hygrave, per coordinare il tutto dal quartier generale, a cui potrete tornare in caso di pericolo. Noi non vogliamo lavorare con quei mostri dell’Abisso lamentò Bombus, l’uomo in blu vicino a Lady Myonatix. Anche Ashbet gli fece eco e Miri il delfino dorato lanciò un acuto fischio Miri dice che dovremmo fargli il bagno nell’acqua santa e chiamare più delfini tradusse Bombus. I Demoni, per tutta risposta, fecero partire un coro di pernacchie. Ordine chiamò seccamente Lord Fnut Non sarà necessario che andiate insieme. Ci sono abbastanza piani per poter mandare tutti i gruppi singolarmente. Allo stesso modo, comunque, i membri di gruppi più piccoli possono chiedere un membro a un’altra compagnia, se ritengono di poterne aver bisogno e questi accettano spiegò. La prospettiva di poter lavorare singolarmente, e con un minimo supporto, parve piacere a molti dei presenti e i minuti successivi furono sfruttati da Lord Fnut per illustrare le varie destinazioni ai presenti Per voi Guardiani Planari disse Lord Fnut Ho in mente questi due piani: Letargia Blu e Muzziomone. Entrambi sono piani piuttosto piccoli, di circa trecento chilometri di diametro. Letargia Blu è un piano di lusso e indulgenza, una meta per ricchi e potenti che vogliano passare i propri giorni in una spiaggia paradisiaca viziati tra i lussi della famiglia di mercane che possiede quel posto. Muzziomone è invece un territorio selvaggio, una foresta rigogliosa e secolare in cui le magie del fuoco sono messe in difficoltà e in cui il tempo pare scorra in maniera diversa. Chi è tornato da Muzziomone, pur dopo molto tempo, pare sia stato via molto poco in realtà. I membri del Patto Silvano ascoltarono con interesse le caratteristiche su Muzziomone, ma il fatto che fosse una meta dei nativi di Arth li tenne in un ostinato silenzio. Letargia Blu pareva essere invece molto nota Me la ricordo! disse Myonatix con un sorriso Mi ci portò il mio ragazzo di allora, Tozen-Delph disse arrossendo e portandosi le mani alle guance Tutto mare e spiagge dorate sospirò. Anche la regina Jasmeera parve a conoscenza del luogo E’ un posto in cui vanno molto ricchi signori della guerra in pensione, mi offrirono una villa ma rifiutai… troppo sole… disse sollevando il mento. Perfino Ao Senzacorpo ebbe da commentare Ah, Letargia Blu! Mi ricorderò sempre l’estate di duecentoottantasei anni fa, quando passai tutto il tempo al sole, venendo lucidato da splendide signore! parecchi dei componenti delle scorte presenti parvero interessati alla prospettiva di accompagnare i Guardiani Planari, in particolare Karla dei Demoni Circensi e Miri del Seguito di Lady Myonatix. X tutti
  25. DM La decisione di rimandare l’esplorazione del resto del Teschio di Paithah fu accolta con silenzioso assenso dal Patto Silvano, il quale non aveva fatto segreto del fatto che i suoi membri sarebbero comunque tornati alla superficie. Il ritorno all’anfiteatro fu accolto con trepidante giubilo da parte dei presenti, tra cui non figuravano però più né Hygrave né Lord Fnut. La loro assenza fu comunque sopperita dall’entusiasmo del resto della Trenodia in Velluto, con Tarzi che rivolse ai Guardiani Planari uno dei suoi rari sorrisi, il quale sparì al vedere la più goliardica espansività del resto dei suoi Beviamoci sopra per festeggiare! Alla f**a! a cui rivolse un’occhiataccia. Se potrete riportare in vita i nostri compagni, faremo in modo di procurarvi i diamanti necessari disse Vesphian ai membri dei Guardiani Planari, dando quindi istruzioni al leonal della loro compagnia Procurati il necessario dalle miniere mentre al resto degli elfi della sua compagnia fornì istruzioni su come sistemare i corpi Portiamoli alla nostra sede, io farò in modo di preservare i loro corpi finchè ci sarà modo spiegò. Il resto della giornata fu speso all’insegna del riposo e della preparazione. I Guardiani Planari ottennero sporadiche informazioni circa le ricerche portate avanti dalle tre fazioni più sapienti, intervallando tali tempi con un viaggio interplanare che vide Celeste e Osymannoch andare a procurarsi il necessario per acquistare i diamanti necessari a riportare in vita i caduti. X Osymannoch e Celeste La sera giunse priva di cambiamenti climatici presso il Teschio di Paithah: la titanica opale sospesa sopra il cranio scoperchiato dell’ex-dio brillava con la stessa verde intensità, le ore difficili da scandire se non per alcune abitudini: il passaggio degli elfi di Jasmeera che andavano a spiare i membri del Patto Silvano, i rituali passaggi delle pattuglie di Hygrave per aria e l’orario lancio di uova da parte dei Demoni Circensi di Hecke in direzione dell’abitato del Seguito di Lady Myonatix. All’interno dell’abitazione costruita da Ao non era cambiato niente, visto che non erano state acquistate suppellettili, l’unica novità all’arrivo dei viaggiatori fu il ritrovamento di un elaborato cesto pieno di frutta con un bigliettino con scritto Grazie e firmato da Ao Senzacorpo. Verso le nove di sera un anziano membro dei Filosofi, ingobbito sotto il peso dell’età e della sapienza, bussò alla loro porta Buonasera a voi disse Sono venuto ad avvisarvi circa le novità che sono emerse in giornata. Dopo un attento studio di leggende e profezie, che abbiamo trascritto e archiviato presso la nostra dimora (e che potrete leggere liberamente qualora interessati) Lord Fnut ha coordinato lo studio di una serie di piani a rischio su cui varrebbe la pena investigare. Essi sono piccole aree che fanno parte della stessa faglia cui facevano parte Arkossa e Sakurafu e quindi a possibile rischio di venire colpite, con conseguenze di terremoti planari di gravità ancora maggiore. L’idea è che a ognuna delle fazioni siano assegnati alcuni piani scelti in base alle caratteristiche di chi sarebbe più adatto a recarvisi. Una volta stabilite esse si dirigerebbero per verificare la presenza di indizi circa una possibile causa di questi cataclismi spiegò il vecchietto, lisciandosi la lunga barba bianca Per domani mattina, presso l’anfiteatro è previsto un briefing per i gruppi. Se avete dei conti in sospeso con il Teschio siamo pronti a tenervi da parte le vostre assegnazioni che potrete affrontare al momento opportuno… oppure rinviare ad un secondo momento l’esplorazione del Teschio per dedicarvi subito all’indagine stabilita. Confido che saprete scegliere con saggezza, magari dopo aver sentito il lavoro da fare e prese le vostre decisioni concluse, per poi accomiatarsi per la notte. Non passò molto tempo prima che un altro bussare raggiunse l’abitazione ossea dei Guardiani Planari. L’ospite era il Capobranco Vesphian del Patto Silvano Celeste Borealis ha richiesto la mia presenza, per parlare di Rhozaaur spiegò. Egli comunque si rivolse a tutti i Guardiani presenti Dopo la battaglia di oggi suppongo di potervi dare l’occasione di parlare per spiegare le vostre ragioni. Allo stesso modo immagino possiate capire che per me è difficile immaginare un motivo valido per cui persone che dovrebbero essere nostre alleate abbiano messo al tappeto un leonal, per poi successivamente consegnarlo a un cacciatore malvagio di una terra di elfi deviati, il cui unico scopo è il dominio su tutta Ardentia. Non si può certo dire che i nostri rapporti siano partiti con il piede giusto e non so se ci può essere rimedio, ma aspetto che voi mi diciate la vostra enunciò, prima di attendere le parole dei nativi di Arth. X tutti
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