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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM Grazie a te, Celeste rispose Zaccario E a voi eroi per il soll- il planetar guardò la folla spaventata La salvezza che avete portato a queste persone. Immagino che una volta che si saranno calmati sapranno apprezzare il vostro aiuto. Mi premurerò che sia così disse infine il celestiale dalla pelle color smeraldo, con un cenno di intesa. Oh, non c’è di- Mhorannan si zittì e si fece piccolo piccolo sotto lo sguardo truce del suo maestro, come se da un momento all’altro potesse rifilargli una delle sue poderose sberle sulla schiena, un metodo motivazionale considerato dal drow alla stregua di un gatto a nove code. Ormai rassegnata al suo ruolo di mezzo di trasporto rapido, e favorita dal fatto di essere già stata alla destinazione, Celeste prese in carico il trasporto del gruppo intero. Nonostante i timori di Sophia, i sette umanoidi e il gatto gigante furono quindi in grado di raggiungere il luogo della riunione, come d’altronde erano stati in grado di fare per le strade di Moenia di demoni. La riunione aveva sede a Garnia, capitale del regno omonimo che sorgeva al centro di una confederazione di stati nota come la Lega di Ilitar (di cui Brughioro faceva parte) e che vedeva in essa la sede del potere centrale, detenuto dall’ormai venerabile re Augustus Mac-Tir e dalla sua giovane (rispetto a lui) moglie Vixenia Draconis di Acquastrino. L’arrivo nel palazzo, comunque, generò la stessa agitazione che avrebbe avuto un formicaio in cui si fosse infilato un bastone. L’apparizione improvvisa dei campioni fu accolta da un rumore di spade sguainate e una selva di uomini in armatura disposti per fronteggiarli, fino a che una voce grave ma imperiosa non li fermo Abbassate le armi! ordinò il sovrano in persona A meno che non vogliate morire per mano di colei che mi ha salvato la vita Augustus Mac-Tir si fece strada tra i suoi uomini, ormai curvo per l’età e con più rughe che mai, ma con lo sguardo attento e la mente rapida che l’aveva sempre contraddistinto anche quando si erano conosciuti Celeste Borealis salutò il sovrano E’ bello ritrovare una persona capace come te in un periodo così buio. Sono stato informato che alcuni eroi che si trovavano a Brughioro dovevano giungere qui, su solerte raccomandazione del conte, ma non mi aspettavo avrei avuto la fortuna di rivederti. Vixenia ti porge i suoi saluti. Ella non sarà con noi, ho preferito che ella e Demetrius fossero scortati in un luogo meno esposto del palazzo, sotto una nutrita scorta di uomini e celestiali pronti difenderli a costo della vita rassicurò. L’espressione del sovrano passò in rassegna i vari avventurieri, soffermandosi prima su Osymannoch Ho sentito leggende su un lich eremita del nord dotato di poteri superiori anche a quelli della Regina del Gelo, è forse lei? chiese. In compenso l’espressione fu assai più grave nei confronti di Mhorannan Portate con voi un drow? Se Celeste se ne fa garante non ho da obiettare, ma essi sono infidi e bugiardi. Molte delle spie di quel traditore di Mordecai, sia maledetta cento volte la sua anime, erano elfi oscuri che hanno tramato e ucciso centinaia di innocenti Mhorannan non commentò Ad ogni modo sarete miei ospiti per il tempo che servirà e, se vi serviranno mezzi per il viaggio, preparerò messi a cui potrete richiedere i vostri acquisti. L’ampia sala conferenze del palazzo di Garnia era uno sfarzoso spazio con un solido pavimento in marmo, colonne in pietra lavorata e un grande e pesante tavolo in quarzo rosato. L’atmosfera solenne di quel luogo, comunque, fu eclissata dalle figure che presenziavano all’interno: se Zaccario era un planetar di considerevole potere, i suoi otto simili all’interno sembravano emanare una radiosità tale da scacciare qualunque ombra e capace di infondere la pace anche nel cuore più nero. E se pure vi fosse stato ancora del male da bandire, la figura dalla pelle in argento che si ergeva al centro di essi sembrava il protagonista di un libro sulle leggende. Egli era un solar, che si presentò come Melandrith, Arcangelo del Sole la sua voce pacata e gentile sembrava una carezza dopo una vita di morte e sofferenza. Davanti a lui, perfino Augustus Mac-Tir fece un inchino in segno di rispetto, prima di allontanarsi per consentire ai più grandi eroi di parlare in privato con gli angeli. Se la presenza di Osymannoch o Mhorannan potesse essere un problema, essi non lo diedero a vedere. O forse erano sicuri che essi non avrebbero mai potuto opporsi a loro. Eroi del regno dei mortali, io e i miei compagni vi salutiamo. I vostri nomi sono noti in Cielo come in Terra. Voglio essere subito chiaro su una cosa: le vostre scelte vi appartengono e io non sono qui per pretendere il vostro aiuto. Al contempo però vorrei che mi ascoltaste, così che possiate valutare al meglio la situazione esordì Melandrith. Non vi è dubbio su cosa abbia causato la crisi che stiamo affrontando. Diversi piani sono stati scossi nelle fondamenta, un evento che è accaduto pochi giorni fa, è accaduto oggi e temo accadrà anche in futuro. Questo evento si chiama terremoto planare e, sebbene non direttamente causa di dolore, esso ha permesso alle forze dell’Abisso e degli Inferi di invadere e infettare questo mondo. Per quanto l’evento sia ora contenuto, non è stato privo di vittime spiegò il solar E’ chiaro che non possiamo permettere che questo evento accada di nuovo. Meladrinth si sgranchì le grandi ali piumate E’ lecito pensare che un’entità o un’organizzazione ancora sconosciuta abbiano causato questo terremoto planare; potrebbe essere stato un incidente, un attacco calcolato o un atto di terrorismo. Potrebbe perfino rappresentare l’inizio dell’Apocalisse. Tuttavia senza informazioni continuiamo a brancolare nel buio. A questo dobbiamo porre rimedio. I planetar annuirono, mentre Melandrith proseguì La mia razza ha varcato diversi mondi; abbiamo parlato con i saggi e appreso dalle persone che vi vivono. Il vostro mondo non è l’unico che è stato colpito, motivo per il quale sarebbe opportuno collaborare con gli eroi degli altri mondi che intendono fermare questa serie di eventi disse Tra le persone più sagge che esistano, nessuno è in grado di competere con i Filosofi di Arithmea. Il loro professore in capo, Lord Fnut, pare sia coinvolto in un progetto atto a identificare la causa di questa serie di terremoti planari e porvi freno. Vi suggeriamo caldamente, una volta che sia più sicuro viaggiare tra i piani, di cercare Lord Fnut presso il piano di Arithmea e presentarvi a lui con la nostra raccomandazione. Egli di certo non vi negherà il suo aiuto, poiché entrambi i vostri mondi sono in pericolo. Mi duole non potervi dare più aiuto, ma il nostro posto almeno per un po’ sarà qui, dove potremo continuare a proteggere gli innocenti dagli immondi. Uno dei planetar prese infine parola Tuttavia vi raccomandiamo attenzione. La natura dannosa del terremoto planare ha creato una temporanea instabilita nel tessuto della realtà. Come tale gli spostamenti verso i Piani Esterni risultano molto pericolosi e suscettibili di errori, anche gravi per la salute di chi li utilizza ammonì Studiando il penultimo terremoto abbiamo scoperto che la situazione tende a migliorare dopo circa tre giorni e a raggiungere un equilibrio già più accettabile dopo una settimana. Sta a voi decidere quando è più sicuro procedere. In ogni caso gli spostamenti per mezzo del Piano Etereo, come i teletrasporti, non sono influenzati da questo tetro fenomeno. Nel corso della riunione, Mhorannan rimase zitto. Tuttavia, quando fu indetta una pausa per discutere privatamente, egli si approcciò ai campioni (non solo a Gunnar) Per quanto possa essere un progetto imponente, l’alleanza con altre forze di altri mondi mi sembra interessante. A questo scopo però vorrei dare un contributo, se permettete disse il drow Come Gunnar sa io sono membro della Trenodia in Velluto, un gruppo di drow che, come me, hanno voluto distaccarsi dalla violenza e dalla malvagità del nostro popolo per creare un gruppo libero e indipendente. Gli elfi oscuri hanno fatto molto male e sono stati grandi alleati dell’Ordine Sinaptico nel corso dell’ultima guerra, ma noi vogliamo rimediare se ce ne darete l’opportunità. Con il vostro permesso contatterei il leader del gruppo per informarli del nostro prossimo spostamento e per farci dare supporto. Che cosa ne dite? domandò, rimanendo in attesa del giudizio degli eroi. X tutti
  2. DM X Sophia e Gunnar X Maxillium e Osymannoch Al tempio di Pelor, dove si trovavano Celeste e Bainzu, giunsero altre persone. Inizialmente essi erano una cinquantina di popolani, spaventati oltremodo da una figura terribile Egli era un morto vivente, un lich mangiabambini! urlò un fabbro. I bambini presenti piansero cercando di nascondersi da quello che sembrava essere l’uomo nero in piena ricerca Perché nessuno pensa ai bambini? strepitò una comare locale. Dopo di essi giunse Mhorannan, la cui presenza non parve migliorare l’opinione pubblica I drow! Gli elfi scuri ci attaccano! Ci faranno schiavi! dopo l’allievo di Gunnar anche altri tre membri della plebe giunsero confusi, ma presto altrettanto spaventati Il lich ci ha maledetti! Egli è un mostro, un mostro, alleato degli elfi oscuri! Per favore, proteggeteci! urlarono, afferrando le vesti di Zaccario, Celeste e Bainzu come se la morte incombesse su di loro. Quando Gunnar, Sophia e Maxillium fecero il loro ritorno al tempio di Pelor (Sopha esibendo una orribile bruciatura al braccio destro), il sollievo pervase gli abitanti di Moenia lì presenti. Quando Osymannoch oltrepassò le porte le grida ripartirono più forti che mai. Persone che si spintonavano, cadevano a terra, invocavano la collera degli dèi o ne chiedevano perdono per i peccati, oltre a una coppia di giovani che si lanciò in un rapporto passionale dietro uno degli altari al grido di Tanto ormai stiamo per diventare scheletri! Mhorannan cercò di calmare gli animi sollevando le mani ed esibendo il suo ghigno Ma guardate che io non sono alleato del lich, ma del mezzo gigante disse indicando Gunnar. Fu allora che la situazione degenerò ulteriormente I drow si sono alleati con i giganti, oltre che con il lich! Verremo mangiati vivi! Aiuto, dèi! Zaccario guardò Osymannoch e Mhorannan in cagnesco, salvo volgere il capo verso l’orizzonte e annuire A quanto pare la riunione sembra essere stata approntata. Da quello che ho capito la vostra lady dai capelli color neve conosce il sovrano Augustus di cui mi è stato detto. Se potete raggiungerlo con mezzi vostri vi invito a farlo, così che possiate fare il punto con Melandrith su ciò che è successo e come risolverlo il planetar scosse la testa vedendo alcuni popolani armarsi forconi e falci e puntarli verso il teurgo mistico del gruppo, l’elfo oscuro e Artigli di Sangue Prima che la situazione precipiti ancora… X tutti
  3. DM X Celeste e Bainzu X Osymannoch e Maxillium X Gunnar e Sophia X tutti
  4. DM L’entusiasmo con cui Gunnar propose nello sforzarsi ancora un po’ per aiutare quante più persone possibile venne accolto con un tiepido entusiasmo da parte di Mhorannan Giusto ripetè con la stessa energia che avrebbe mostrato Osymannoch alla prospettiva di elargire tutti i suoi averi in beneficienza. Decise le assegnazioni, i campioni più volenterosi si lanciarono verso le zone indicategli. Per quanto non potessero essere materiale da leggenda, le volenterose guardie di Moenia erano state in grado di offrire perlomeno un vantaggio tattico agli eroi. Grazie al loro lavoro di esplorazione, fu possibile per i coraggiosi prepararsi in anticipo, raggiungendo i rispettivi luoghi di interesse con le migliori accortezze. X Osymannoch e Maxillium X Gunnar e Sophia X tutti
  5. DM X Sophia e Osymannoch X Osymannoch Il presidio presso la chiesa di Pelor si rivelò ben presto uno dei tanti punti nevralgici che sorsero a Moenia con il passare delle ore. Coordinandosi con la popolazione, gli angeli e gli arconti furono in grado di stabilire perimetri tattici nelle varie zone della città, raggruppando i superstiti e stabilendo perimetri per restringere via via le aree degli scontri con i demoni e i diavoli. Per coloro all’interno, d’altro canto, la situazione sembrava molto poco rosea, le strade intrise del sangue delle vittime i cui corpi giacevano consumati o semplicemente mutilati in uno scenario da incubo. Molte furono le famiglie spezzate in quella maledetta giornata, ma anche del sollievo venne portato come quello ai feriti gravi come Pan Per gli dèi! esclamò, ronzando di gioia Grazie Sir Osymannoch, lei mi ha davvero strappato dalla morte l’aiuto offerto dal lich non venne dimenticato dal bambino Io… ci proverò disse. I concetti filosofici esposti dall’Inatteso erano forse stati un po’ troppo avanzati per un bambino di sette anni, ma forse egli aveva guadagnato un allievo per il futuro. Era da poco passata l’ora del pranzo, quando il planetar anticipato dalle guardie raggiunse la chiesa. Esso era un uomo dalla statura imponente quanto quella di Gunnar, dalla pelle di un lucido color verde smeraldo Il mio nome è Zaccario, angelo della pietà disse, per poi strabuzzare gli occhi ed estrarre il proprio spadone OCCHIO! C’E’ UN LICH! PROPRIO DIETRO DI VOI!! tuonò. Quando gli fu spiegato il ruolo di Osymannoch nella storia, egli parve comprendere… salvo riestrarre lo spadone dopo poco ATTENZIONE! C’E’ UN DROW! PROPRIO DIETRO DI VOI! solo quando gli fu precisato come Mhorannan non avesse maltrattato i civili, ebbero termine i fraintendimenti Vi chiedo scusa, non siamo abituati a… quelli come voi… cioè, no, volevo dire… egli parve imbarazzato (Mhorannan tossicchiò quello che gli avventurieri avrebbero giurato fosse un Razzista!). Alla fine Zaccario si scusò di nuovo e cercò di rendere merito a coloro che avevano difeso la chiesa con così tanto valore Sono lieto di poter conoscere persone così valenti da respingere una brigata così pericolosa come quella di Pai’Chi. Tanti sono i miei fratelli e sorelle caduti per mano de La Spada, la temibile arma che quella marilith ha forgiato lavorando giorno e notte per quasi due anni interi spiegò Avete salvato davvero tante anime, dovreste esserne orgogliosi. Con l’arrivo di Zaccario, gli esploratori dell’esercito furono in grado di scoprire come la situazione si stava evolvendo in maniera più precisa. A quanto pareva gli scontri più gravi sembravano essere stati soffocati con la vittoria degli angeli che, pur subendo numerose perdite, erano stati infine soccorsi dai leggendari solar, campioni della loro razza il cui potere rivaleggiava con quello dei semidei A quanto pare però molti cittadini hanno preso in mano la situazione spiegò un soldato di ritorno dalla Piazza dei Crumiri Una folla ha catturato la Vecchia Witherwort. Sembra che siano pronti a impiccarla notando quindi l’ovvio si affrettò ad aggiungere Scusate, in effetti non potete conoscerla. E’ una vecchia megera, famosa per lanciare maledizioni. Volevo cercare di calmare la folla, ma è giunto uno strano essere, un centauro bianco fatto di metallo che ha iniziato a rimproverare la folla. Magari vorreste parlarci voi? Credo che ci sia qualcosa di più grosso in ballo in Piazza del Torrone interruppe un’altra guardia, giunta di corsa Ho visto il vecchio Erminio in mezzo a un gruppo di facinorosi armati di balestre. Hanno incatenato una donna… diciamo pure una sventola di donna ad un palo e si sono allontanati tra gli edifici attigui. Non so che cosa abbiano in mente, ma magari vorreste andare voi a salvare quella donzella in difficoltà? domandò. Non siete costretti ad andare per forza voi soggiunse Zaccario Avete già fatto molto oggi e la situazione ormai si sta pian piano ristabilendo. Se vorrete rimanere qui andrò io e chiamerò altri miei simili per risolvere queste situazioni. Non dubito che i solar vorranno parlarvi appena questa crisi sarà rientrata disse il planetar. I sei campioni avevano di fronte a sé un certo ventaglio di possibilità. X tutti
  6. DM Sebbene inizialmente in vantaggio, e capaci addirittura di eliminare uno degli avversari in campo, i demoni capirono ben presto che essi avevano stretto le loro fauci su un boccone troppo grosso da mandar giù. Se il “comando” dei demoni sembrava in preda a una crisi interna per il possesso de La Spada, Celeste si proiettò in mezzo al vrock e agli hezrou per alleggerirli del peso di quelle decisioni. Oltre a quello delle loro patetiche vite. Cuore Nero vorticò nell’aria, trascinata dalla forza travolgente della Borealis che spezzò a metà il busto del vrock, per poi compiere una torsione che lo portò a decapitare uno degli hezrou e a mutilare il petto e le mani che l’ultimo di essi cercò di sollevare per cercare di difendersi dalla Furia Bianca. Non bianchi e affascinanti, ma scuri e ripugnanti, furono invece i tentacoli che Sophia evocò dal terreno. Se i demoni erano famosi per le proprie tattiche del terrore, essi dovettero assaggiare la loro stessa medicina quando due vrock e uno degli hezrou nella retroguardia si trovarono avvinghiati nella stretta nemica Ma che demone! si lamentò l’hezrou Queste sono le tecniche dei pervertiti del Kat- Eff… Glurg… Glob! si trovò a gorgogliare, dopo essersi beccato la propria sberla di tentacolo in bocca. Se Celeste abbatteva nemici a terra, in lontananza uno stormo di vrock di ben cinque elementi cadde a terra. Osymannoch aveva finalmente deciso di fare sul serio, i corpi rinsecchiti dei volatili demoniaci che si contorsero a terra in cerca di qualunque fonte di liquidi che fosse in grado di reidratarli. La salvezza tuttavia non giunse e, come assetati nel deserto, essi spirarono ai piedi dell’Inatteso. Ritirata! gridò uno dei vrock Rit- Glurg! Il vrock che per primo urlò il proprio terrore fu stretto tra gli artigli di Gunnar, che non intendeva lasciare troppo spazio di fuga per gli assassini di Suriel, la stretta che fu presto trasformata in una proiezione che portò il vrock a sbattere e rompere il proprio cranio sul terreno. Il secondo esemplare nelle sue vicinanze fu afferrato per un ala. Il demone, gracchiando di paura, fu quindi sventrato a metà dalla furia di Gunnar Artigli di Sangue (di nome e di fatto). Dello stesso color del sangue, ma di aspetto assai più piacevole, fu la pioggia di petali di rose che Bainzu fece cadere dal cielo. Per quanto il cielo terso e carico di terrore avesse l’aspetto di uno scenario da apocalisse, i demoni non parvero di certo incoraggiati, ma anzi maledissero a gran voce il druido che li aveva colpiti Nooooo!! gridò uno, sbattendo le ali I miei occhi! I miei occhi! gridò un altro uccellaccio I miei sensi si annebbiano strepitò un terzo Eff… Glurg… Bleargh! un quarto vomitò, il getto che colpì in parte gli stivali di Celeste. Il vomitatore non ebbe però vita lunga. Maxillium si lanciò su di lui, conficcando l’ascia sulla scapola del vrock, che cercò di librarsi in volo disperatamente, prima di vedersi cadere il braccio dall’acido corrosivo del cacciatore di taglie. Vomitando le interiora di qualche povero disgraziato che doveva essere finito sul suo becco (finendo in questo modo per sporcare le vesti di Maxillium) l’essere cadde infine a terra. Per i vrock fu troppo, la loro unica priorità divenne la fuga, La Spada e i corpi dei caduti monito inquietante per chiunque avesse voluto profanare la sacralità del tempio di Pelor e mettere a rischio le vite degli innocenti al suo interno. Lo scontro, pur con non poche difficoltà si era concluso. All’interno del tempio, gli abitanti di Moenia che si erano rifugiati stavano bene: il muro innalzato da Sophia e la presenza di Mhorannan, per quanto poco apprezzata per via della sua natura da drow, sembrava aver permesso al panico di non dilagare Ce l’avete fatta! Ma dov’è quella sventola di arconte? domandò il drow. Anche i popolani furono molto curiosi a questa domanda, facendosi avanti per cercare la donna che li aveva protetti finora E’ vero, dov’è? domandarono i più piccoli. Sebbene rimasti “orfani” di Suriel, i campioni ebbero però il tempo di rifiatare. Un drappello di soldati di Moenia li raggiunse per mettere in sicurezza l’area, che per la sua struttura divenne un punto strategico in quella che nelle ore successive divenne una guerriglia da strada. Come ebbero modo di scoprire nel corso del tempo a disposizione, l’impeto brutale di quella invasione sembrava essersi spento per lasciare posto a uno scontro tattico Gli angeli stanno aiutando la popolazione locale a raggrupparsi per difenderla meglio spiegò uno dei soldati I demoni e i diavoli stanno cercando di sfruttare gli innocenti per esporre gli angeli, che altrimenti sarebbero più forti di loro. Tuttavia in molti stanno via via cercando di dare una mano essi stessi. Questo è comunque il nostro piano e non lasceremo che della marmaglia dall’inferno o dall’Abisso ce lo porti via! Nel corso delle ore che i campioni passarono alla chiesa, per impedire gli assalti di altri nemici, un’altra cinquantina di persone venne radunata dai soldati. Tra di essi figuravano Marcus Darina Toppa, i genitori dei due bambini che avevano per primi chiesto aiuto degli eroi. L’incontro con i figli fu un momento molto toccante, i genitori in lacrime più della loro prole. Sebbene intimoriti dalla sua presenza sinistra, i bambini non scapparono dalla presenza di Osymannoch, anzi uno di essi si fece pure avanti Grazie per averci protetti, signore disse un bambino paffutello e dai capelli color stoppa Da grande voglio diventare come lei! In questo lasso di tempo, comunque, giunse anche una notizia molto confortante Gli squarci si stanno richiudendo! esclamò uno dei soldati. Quella che all’inizio parve una voce fu confermata dai profughi che giunsero in seguito, risollevando il morale generale. Laddove infatti gli angeli entravano sempre di meno, lo stesso valeva anche per i loro nemici Il Conte è al sicuro seppero a un certo punto da un comandante di nome Berzio E alcuni miei uomini mi hanno informato che un planetar sta per arrivare qui per prendere il vostro posto. Le vostre abilità saranno più utili per aiutarci a riprendere il controllo delle strade disse Nel frattempo cercate di riposarvi, quando sarà il momento vi chiamerò disse E grazie. Mio fratello Terzo si era rifugiato qui all’inizio. Se egli è vivo è per merito vostro! sorrise. Riepilogo
  7. Che dire, non posso che sentirmi lusingato e orgoglioso nel sapere che un progetto così importante è stato ripagato con tanto impegno e affetto postumo. E' vero, i pbf non sono per tutti, ma magari con questa campagna così bizzarra abbiamo dimostrato che si può iniziare e concludere un progetto diverso per numero di giocatori, approccio e risultati. Per quanto magari non tutti i giocatori possano aver apprezzato il mio approccio (cosa dopotutto abbastanza normale visto l'alto numero di giocatori) spero che almeno esso possa essere stato uno stimolo a trovare la motivazione e la forza di portare avanti altre campagne altrettanto prolifiche e divertenti. Ad ogni modo, gran merito a Zellos per l'ottimo video e il canale Youtube che, per i contenuti vari e approfonditi il giusto senza dilungarsi troppo, consiglio caldamente a tutti.
  8. DM La risposta degli avventurieri fu rapida e spietata. Quando Celeste trascese il tempo e lo spazio per raggiungere Pai’Chi, la marilith serrò la mascella di fronte a quella avversaria così promettente, colpendola con un colpo di taglio alla fronte con quella arma tanto osannata dagli altri demoni. La Spada, in verità, parve di primo acchito non essere molto diversa dalle altre spade sacrileghe con cui la Borealis si era trovata contro nel corso degli anni, senonchè questa fece esplore quasi la sua fronte in una emoraggia di sangue improvvisa, una ferita nera e purulenta Questo è sufficiente? ghignò la comandante, salvo spalancare la bocca dalla sorpresa quando Celeste si fiondò su di lei, costringendola a un rapido scambio di colpi, sei spade contro uno spadone, in un clangore di metallo contro metallo che si concluse quando Cuore Nero oltrepassò le lame grazie ai poteri e spezzò a metà il busto serpentesco della demonessa Ma… non è… mer… così caddero infine Pai’Chi e le sue lame del dolore. La caduta della comandante mise in allarme i demoni, almeno quanto vi riuscì la tempesta di fiamme che Osymannoch usò per investire quelle creature giunte dall’Abisso. Questo, e le parole coraggiose di Maxillium scatenarono un vespaio tra i vrock e gli Hezrou. Uno dei vrock, il più vicino a dove si trovava Pai’Chi, si avventò su La Spada, per poi sollevarla Uccideteli tutti! gracchiò Fermate quella dai capelli bianchi a tutti i costi! Imbavagliate quel cadavere là! berciò come un invasato. Se i suoi simili lo seguirono, forse anche desiderosi di vendicarsi degli affronti subiti, non tutti gli hezrou si trovarono d’accordo Io non prendo ordini da una cornacchia! urlò uno, avventandosi sul vrock. Egli venne “salvato” da un altro hezrou La Spada è mia! Io ho le migliori statistiche per fare il comandante! i restanti, indecisi sul da farsi, parvero però trovare un accordo nell’assaltare Suriel, che venne investita assieme agli altri da altre ondate di energia negativa. Per quanto le buone intenzioni dei campioni fossero state nobili, l’arconte tromba cadde in ginocchio alle spalle di Celeste e Maxillium Non ho potuto fare abbastanza… vi prego… salvate quella povera gente… Suriel conficcò il proprio spadone come ultimo cimelio della sua presenza, prima di dissolversi in una luce bianca e un vorticare di piume bianche Grazie... comunque... La morte di Suriel non fu comunque un completo presagio di sventura, non almeno per coloro che si ergevano come muro umano di fronte all’ingresso della chiesa di Pelor. Laddove Gunnar fu così gentile da privare un hezrou e un vrock dall’eccessivo peso delle loro braccia e delle loro budella, Maxillium non fu in grado di competere con le lunghe ed esili braccia degli avvoltoi demoniaci, capaci di evitare i colpi della sua ascia, ma non abbastanza precise da colpirlo con efficacia. Quanto a Celeste, la retroguardia non fu in grado di sorprenderla, un vero bastione anche contro i tentativi di impedirle i suoi usuali movimenti. Chi invece non fu altrettanto fortunato fu Osymannoch: rimasto da solo, egli fu aggredito dagli uccellacci demoniaci, i quali rivedettero le proprie strategie una volta che i primi assalti si dimostrarono infruttuosi Dacci quello scettro così carino! gracchiò uno, strappando di mano la verga preferita del lich, la quale fu raccolta senza tanti complimenti da un altro vrock Come si userà questo lurido aggeggio? gracchiò irato, ruotando la verga di malagrazia. Il terzo si accontentò di sollevare una gamba dell’Inatteso quanto bastò per farlo capitolare a terra. Fu proprio in quel momento di difficoltà che una presenza ulteriore raggiunse il campo di battaglia, così in crisi in quel momento. Bainzu e Pisittu erano giunti nei pressi della chiesa Riepilogo x tutti
  9. DM Mhorannan parve sul punto di sputare un polmone quando Gunnar gli diede la solita, sonora pacca Non vedo problemi, se l’arconte… si fida il drow fece un mezzo sorrisetto Insomma, potrei anche iniziare a preparare uno stufato di civili o sacrificarli a qualche abietta divinità Suriel strinse gli occhi verso Mhorannan, il quale tossicchiò al silenzio che era calato No? Troppo presto? Va bene, li proteggerò io se l’arconte ebbe dubbi sulla moralità o le capacità di Mhorannan non lo diede a vedere, in compenso mostrò un cauto ottimismo quando Sophia innalzò una barriera magica per tenere separati l’ingresso dall’area in cui erano radunati i preoccupati abitanti che erano finiti lì Così sia, dunque. Combatteremo assieme per portare la giusta punizione a quelle creature senza dignità! annunciò in un impeto di gloria, rincuorata dalle parole che la mezza ninfa utilizzò per preparare il gruppo al meglio. Non più armata di tromba, bensì di spadone dorato, l'arconte e i viaggiatori si apprestarono ad uscire. L’apertura delle doppie porte della chiesa fu accolta da un rumoroso svolazzare di ali dei vrock e dal loro gracchiare E’ pronto il pranzo, gnam gnam! berciarono, mentre gli hezrou interruppero il loro lancio di feci. Solo uno di loro, un ritardatario, calcolò male i tempi e l’immondizia che egli lanciò finì ai piedi del gruppo, abbastanza da insozzare gli stivali di Celeste. Il fatto che ad uscire dal tempio non fosse una arconte (o si dovrebbe dire arcontessa?) solitaria, bensì un intero gruppo armato fino ai denti, parve sorprendere i demoni e fu sufficiente a togliere il sorriso a Pai’Chi E voi chi siete? ringhiò, mulinando le proprie sei braccia armate Lasciate stare, non importa. Sarete solo altre vittime de La Spada esclamò. La spada lunga che reggeva nella mano destra primaria pulsò sinistramente, al punto che i campioni nei loro pressi percepirono una angoscia istantanea, seppur non così grave da impedirgli di combattere. Pai’Chi sollevò le proprie lame, per dare il proprio ordine, quando una corrente elettrica attraversò il centro della formazione di demoni, diffondendosi tra le creature immonde in un lampo di energia magica. A proiettare tale potere magico fu Osymannoch, il quale emerse dal suo punto di osservazione. Tuttavia la soddisfazione del lich fu di breve durata: gli hezrou e Pai’Chi si voltarono verso di lui, completamente illesi Dovete studiare meglio i vostri agguati ghignò la marilith, dando un secco ordine alla sua retroguardia Spolpatelo fino a che non rimarranno solo le ossa, dopodichè portatemele! Ci farò una collana! I vrock della retroguardia gracchiarono di gioia al sanguinoso ordine, facendo schioccare i propri luridi becchi in direzione del lich Quanto a loro, portatemi l’arconte viva, uccidete gli uomini, mentre delle donne… beh, con quelle potete fare quello che volete! sogghignò. Resi folli dalla sete di sangue e dalla prospettiva di mettere le mani su così tante vittime, i demoni condussero il proprio assalto con la stessa violenza di un mare in tempesta. Pur nelle sue più disperate battaglie, nemmeno Celeste aveva mai affrontato così tanti demoni in una volta sola ed essi non trattennero i colpi. Lo sbattere di ali dei vrock sembrava dominare l’aria, inframezzato dai loro strilli acuti e dalle magiche e abiette parole di potere oscuro che gli hezrou invocarono per scagliare ondate di energia negativa contro di loro. Suriel non si tirò indietro da quella sfida e invocò il potere dei cieli Tornate da dove siete venuti! gridò, riuscendo a spedire uno dei vrock e uno dei rospi giganti dall’orrenda landa da cui erano emersi. Ma nemmeno l’arconte tromba poteva competere con tanta malvagità riunita in un luogo solo e tutti i campioni dovettero soccombere, almeno in parte, alla violenza di quell’assalto, Pan che strillò di dolore. Sia il coure che l’angelo parvero in particolare risentire di quella tremenda esposizione, mentre dietro le prime linee già i secondi vrock si preparavano allo scontro fisico che avrebbe dovuto costituire il requiem per la compagnia. Osymannoch non venne colpito con tanta violenza, ma i vrock che raggiunsero la sua posizione non parvero predisposti né al dialogo, né alla parlamentazione, gli artigli snudati e pronti a dilaniare la sua carne non più giovane. Seppur gli innocenti fossero ancora al sicuro, i campioni che avevano sconfitto il tarrasque non potevano dire lo stesso di sé stessi. Riepilogo
  10. DM Per un attimo Celeste credette che il ragno planare non l’avesse sentita, in quanto egli proseguì la sua opera Richiusura strappo planare al 100%. Livello di minaccia critico. Si raccomanda la popolazione locale di rimanere in casa fino alla completa ristabilizzazione dell’ordine e la terminazione degli invasori fu solo allora che egli rispose all’elocatrice Incorretto. L’utilizzo delle mie capacità per azione di salvaguardia dei locali minimizzerebbe la mia efficacia per la ricucitura degli strappi, con la possibilità che ulteriori anomalie giungano nel piano. La linea d’azione più logica richiede la mia continua presenza per la risoluzione di questo terremoto planare egli non si unì alla spedizione per il tempio di Pelor. X Bainzu X Sophia e Osymannoch X Celeste, Maxillium, Gunnar, Sophia e Osymannoch X tutti
  11. DM X Celeste, Maxillium, Gunnar e Bainzu X Sophia e Osymannoch Non fu difficile per il gruppo ricongiungersi dopo quella brevissima separazione, entrambe le parti capaci di arginare la loro piccola parte di caos in quella che sembrava la fine di Arth. I primi minuti di quella apocalisse sembravano aver portato più caos che altro, ma con il passare della sorpresa iniziale, fu ben presto chiaro come la battaglia prendesse sempre più una connotazione tra bene contro male, l’eterna lotta tra cieli e inferi ora spostata sulle terre abitate dagli umani e dalle altre razze. Gli scontri parvero via via svilupparsi in zone concentrate, meno disordinate sebbene scarsamente coordinate dall’una o dall’altra fazione, gli arconti e gli angeli intenti a fare del loro meglio per aiutare le persone in difficoltà. Gli uomini dell’esercito di Moenia cercarono quindi di fare del loro meglio, ma non fu né per un angelo né per un demone che essi chiamarono a gran voce gli avventurieri C’è… c’è una creatura strana che sta facendo qualcosa a… quelle cose luminescenti!! esclamò un soldato baffuto. Per quanto non avrebbe vinto il premio come narratore dell’anno, il soldato potè essere in parte giustificato per la stranezza di ciò che mostrò. Esso era un ragno grande come un cavallo, costituito da un insolito miscuglio di metallo e vetro, una grossa luce rossa che brillava nella parte posteriore del collo. Esso aveva preso posizione in una delle piazzette principali di Moenia, dove si trovava una grossa frattura luccicante provocata dal terremoto Guardate… è questa la cosa strana che vi dicevo! disse il soldato indicando l’essere, i cui occhi di vetro erano fissi sulla frattura. Incorretto disse all’improvviso il ragno gigante, girandosi in un clangore di metallo La denominazione corretta è Ragno Planare il soldato fece un balzo all’indietro. Il ragno non aggiunse altro, per poi voltarsi e rilasciare una specie di filamento dalla bocca sormontata da mascelle metalliche. Il filamento colpì la frattura luminescente, che iniziò a rapprendersi lentamente, come una ferita che veniva cauterizzata Richiusura strappo planare al 50%. Livello di minaccia critico. Si raccomanda la popolazione locale di rimanere in casa fino alla completa ristabilizzazione dell’ordine e la terminazione degli invasori. Per favore, qualcuno ci aiuti! gridò una donna in preda alle lacrime, lo stesso cordoglio che portava il marito appresso a lei I demoni stanno attaccando la chiesa di Pelor! Ci sono i nostri figli lì dentro! esclamò. Un paio di soldati della guardia raggiunsero i campioni, pallidi come cenci Sono tantissimi disse uno di loro Almeno una ventina simili a zanzare giganti, dieci cornacchie e tre rospi giganti che assediano le porte e il perimetro esperta nell’argomento (specialmente per le zanzare giganti) Celeste non ebbe difficoltà a capire che essi si riferissero rispettivamente a quasit, vrock e fetidi hezrou. L’altro soldato annuì Credo ci siano almeno un centinaio di persone all’interno della chiesa, ma non sono soli. Dalle vetrate ho visto aggirarsi all’interno una donna alata che sembrava brillare di luce propria spiegò Noi non possiamo farcela di certo contro di loro, ma voi forse sì disse guardando i sei con aspettativa. L'autoproclamatosi ragno planare proseguì con la propria opera Richiusura strappo planare all’80%. Livello di minaccia critico. Si raccomanda la popolazione locale di rimanere in casa fino alla completa ristabilizzazione dell’ordine e la terminazione degli invasori. X tutti
  12. DM X Celeste, Maxillium, Gunnar e Bainzu X Sophia e Osymannoch
  13. DM Mhorannan rimase quasi col fiato mozzato quando ricevette la poderosa manata di Gunnar Eff… certo! esclamò. L’elfo ascoltò avidamente il racconto del suo mentore, come un bambino avrebbe fatto con la propria fiaba preferita, rimanendo in silenzio ed ascoltando anche quando gli argomenti diventarono se possibile ancora più seri. Gli avventurieri furono comunque concordi sul fatto che la situazione richiedesse un’analisi più approfondita, appurato che il viaggio fosse andato a buon fine e che la distruzione di Sakurafu non fosse un episodio a sé stante, ma frutto di un evento che non poteva lasciar presagire nulla di buono, se non altro visti gli effetti che si erano manifestati su Arth e Ardentia. La proposta di Sophia di attingere a un maggiore studio della situazione parve quella più realizzabile al momento, forti del fatto che ben difficilmente il conte Bistefani avrebbe avuto problemi nel concedere l’uso della sua biblioteca reale per le ricerche che la Zhuge aveva in mente. Eppure, quel mattino, i guai raggiunsero prima i sei aspiranti investigatori che si apprestavano a rientrare nel palazzo del conte. Senza alcun preavviso la terrà tremò, dapprima in maniera appena percettibile ma in seguito sempre più forte, abbastanza affinché gli eroi dovettero sorreggersi ad una colonna, un tavolo o un muro per non cadere a terra. Un suono proruppe dall’altro, un potente tuono accompagnato da un fragile eco, come se il cielo fosse stato un’enorme lastrone di vetro ed all’improvviso fosse stato spezzato a metà. Il vento aumentò, mentre luci blu scintillanti iniziarono a striare l’orizzonte. Macchie luminose apparvero nell’aria, simili a quelle visibili quando il sole abbaglia gli occhi, tuttavia queste non scomparvero, bensì si espansero permettendo la vista attraverso di loro in quelli che sembravano scorci di strani mondi: un’enorme testa sepolta fino al collo in una palude di fango nero, una città fatta di campanili e dischi di legno intagliato, un uomo dagli occhi luminosi che galleggiava in un nuovo di liquido blu che ricambiò lo sguardo degli osservatori con stupore. Le immagini durarono pochi attimi prima di svanire e lasciare il posto alle urla che provenivano dal centro di Moenia. Nelle strade dilagava il panico. Un uomo corse attraverso la via principale, urlando di sbarrare tutte le porte e di chiudere tutte le persiane Teneteli fuori!! gridava. La voce di una donna strillava ripetutamente che era la fine del mondo e che era troppo tardi per pentirsi. Grida di dolore e morte erano udibili nelle strade, dove erano discesi diavoli e demoni, angeli e arconti. I primi, terrore di tutti gli esseri senzienti, si guardarono dapprima attorno con stupore prima di gridare di gioia e aggirarsi per la città. I secondi, altrettanto sorpresi, cercarono di fermare gli immondi. Come nei dipinti più catastrofici sembrava che su Arth fosse sceso il giorno del giudizio e che Celeste, Osymannoch, Sophia, Maxillium, Gunnar e Bainzu vi si trovassero nel mezzo. Un giovane uomo dai capelli biondi, occhi chiari e un viso grazioso corse a perdifiato per la strada, agitando le mani (nella destra reggeva ciò che rimaneva di un violino) in quello che sembrava uno stato di shock assoluto Aiuto! I tentabili terricoli! urlò balbettando I tebirrili tencotali! Le tartarughe tangibili! I suoi occhi vagavano a destra e sinistra, le sue mani battevano sulle porte invocando aiuto come se la morte gli stesse alle calcagna. Laddove il caos dilagava, con demoni che assaltavano negozi come vandali avrebbero fatto nel corso di una rivolta popolare, un posto sembrava ancora presentarsi in maniera normale. Dalla taverna “La pinta di birra” giungevano risate gutturali e gli schiamazzi che ci si sarebbe aspettati da una serata di grandi divertimenti. Peccato che tali risa avessero un suono sinistro di fondo, oltre ad essere inframezzati da bestemmie e imprecazioni che i linguisti del gruppo poterono riconoscere essere in Infernale. Non meno particolari erano i fenomeni che si erano creati nell’ambiente. Essi prendevano la forma di fratture di energia bluastra, simili a strappi che potevano comparire sia nell’aria che su superfici solide. Seppur simili, esse sembravano avere alcune lievi differenze che potevano essere motivo di una ulteriore indagine: quelle sospese nel vuoto erano più larghe e lasciavano ogni tanto uscire un immondo o un angelo. Quelle presenti su superfici solide sembravano invece presentare una forza risucchiante. Un ubriacone si avvicinò ad uno di essi prima di urlare un Ma che coooooo!!! prima di venire trascinato all’interno da una forza invisibile. Un altro terremoto planare si era scatenato da qualche parte nel multiverso, stavolta più potente o con un epicentro più vicino ad Arth. X tutti
  14. Capitolo Due – Terremoto Planare La prospettiva di diventare non-morti era da tempo uno tra i più efficaci metodi motivazionali nei rapporti tra datore di lavoro e dipendenti, il quale andava a braccetto con un grande classico noto come “gatto a nove code”. Ciò spiegò la rapidità con cui i viaggiatori planari che erano partiti in direzione di Sakurafu fecero il loro ritorno su Arth, prima che la nuova drammatica natura di Sakurafu mettesse a rischio la loro vita e li avvicinasse fin troppo a capire come Osymannoch vivesse le sue giornate. Erano passati tre giorni da quando avevano sconfitto la Bestia della Savana ed esiliato il suo corpo svenuto nel Piano Astrale e in quella mattina lo spostamento planare della Borealis ricondusse i viaggiatori a Brughioro, per la precisione all’interno di una neonata chiesa di Hextor nel pieno ciclo di una funzione. Stabilita la natura degli invasori che erano giunti nel loro pulpito, e soprattutto il loro livello di potere, essi furono condotti educatamente fuori quando essi lo ritennero opportuno, con le scuse del loro decano e la promessa che non sarebbe accaduto mai più (sebbene loro non avessero fatto pressochè NIENTE). Il ritorno a Moenia, distante un paio di chilometri, diede l’occasione al gruppo di ricongiungersi con Mhorannan, l’allievo drow che Gunnar aveva accolto sotto la sua ala. Vestito con colori sgargianti e con i dreadlock che odoravano di fumo, l’elfo li accolse con un sorriso all’ingresso del palazzo del conte Siete tornati! E nessuno è stato mangiato! Pisittu ringhiò infastidita Maestro disse con un inchino rispettoso nei confronti di Gunnar Mi dovete raccontare tutto! Com’è andata? Come mai quei musi lunghi? domandò. X tutti
  15. DM Appena prima della partenza di Gan Scarrow per il ritorno ad Ardentia, Rhozaaur sgranò gli occhi in direzione di Osymannoch NOOOOOOO!!!! ruggì, dimenandosi come un forsennato nel tentativo di liberarsi. I suoi sforzi furono vani, ormai incapace di potersi opporre a quello che sarebbe stato un ritorno in ceppi in direzione delle Terre Oscure da cui proveniva l’arciere elfo. Una volta completati i preparativi magici, i due sparirono dalla sala del trono con un breve lampo di luce bianca. Con l’eccezione di Maxillium, ognuno degli avventurieri accettò uno dei doni offerti. Se Latrice di Giustizia e Pugno dell’Alba si unirono all’arsenale di Celeste e Gunnar, Mal’Rannuz diede disposizione a notai e scribi di corte di mettere in nero su bianco i passaggi di proprietà per i possedimenti che Osymannoch, Sophia e Bainzu richiesero Lascerò che siate voi a giudicare commentò Mal’Rannuz, con la pomposità di chi sembrava molto sicuro del valore delle terre di Jasmal. X Bainzu e Celeste Nel corso dei tre giorni che gli eroi si concessero per recuperare le forze, e prepararsi al meglio in vista del viaggio per Sakurafu, i nuovi latifondieri ebbero modo di esplorare le loro nuove proprietà. Ognuna di esse si estendeva in un’ampiezza che copriva svariate colline, sulle quali sorgevano ricche coltivazioni poste in modo da trarre al massimo la luce del sole, curate e irrorate dall’operato delle tre famiglie di contadini che ogni possedimento disponeva. Frutteti, vigneti, alberi di datteri e piccoli allevamenti di pollame garantivano le risorse necessarie per una dieta bilanciata e nutriente, ideale per chi avesse voluto passare le giornate a oziare nelle verande delle proprie ville, ognuna delle quali si collocava in una posiziona sopraelevata, dotata di un’ampia vista panoramica sulle proprie coltivazioni e le dimore dei propri vicini di casa. Laddove Bainzu aveva ricevuto una proprietà più vicina ad un’area boscosa dove Pisittu iniziò a scorrazzare felice, le lusinghe di Sophia furono in grado di riservarle l’unica villa con piscina, tale da permetterle una pausa per tuffarsi ogniqualvolta la calura si fosse rivelata troppo fastidiosa. Per la sua posizione, peraltro, si ritrovò ad avere Osymannoch come vicino confinante. E se la Zhuge ottenne gli sguardi ammirati delle contadine, e quelli invaghiti dei contadini, non poco timore fu percepibile nei lavoratori che scoprirono come un lich avrebbe preso dimora nel terreno concesso loro. Al termine dei tre giorni, il gruppo sembrava pronto ad affrontare anche due tarrasque alla volta, se fosse stato possibile. Bainzu non fu in grado di trovare ulteriori informazioni su Sakurafu, se non altro perché Sophia era stata in grado di elencare tutte le informazioni che c’erano da sapere su quel piccolo e patetico piano, descritto in termini poco lusinghieri dal viaggiatore planare Dyanthor. Testate le nuove armi, e ricevuta la certezza che il piano non celasse pericoli immediati quali temperature fuori scala o gravità inaspettate, Celeste raggruppò i viaggiatori nel cerchio che li avrebbe condotti tutti e sei (più Pisittu) e infine li trasportò a Sakurafu. Poche parole avrebbero potuto definire lo shock che colse i viaggiatori al loro arrivo. La descrizione di Sakurafu aveva portato alla mente un panorama grigio e a tratti surreale, ma nulla di ciò fu visto. Quando Sophia, Celeste, Osymannoch, Gunnar, Maxillium, Bainzu e Pisittu giunsero si trovarono a fluttuare in un vuoto infinito di oscurità assoluta, mentre lo spazio attorno a loro cercava di risucchiare la loro carne come se cercasse di strapparne la vita dal corpo (con l’eccezione di Osymannoch, che sentì solo un lieve e piacevole calore interno, come se il suo cuore fosse ancora attivo). Frammenti titanici di materia oscura vagavano silenziosi in quel panorama nero pece, ben diverso da tutto ciò che doveva essere Sakurafu. Incapaci di sopportare le condizioni di quel piano che metteva a rischio la loro salute, essi furono costretti a ritirarsi prima del dovuto, sebbene la realtà di ciò che era accaduto era ben chiara: Sakurafu era stata distrutta. Le grandi materie nere fluttuanti altri non erano che i resti di quello che un tempo era un piano, di cui ora rimaneva solo un vuoto di energia negativa. Per quanto assurdo, qualcosa o qualcuno era stato in grado di creare un buco nella realtà e sconvolgere l’ordine del multiverso. Ma si trattava di un incidente o un atto voluto? E perché su Sakurafu? Molte domande cominciarono ad affiorare alla mente dei viaggiatori, più di quelle che già non avessero alla loro partenza.
  16. DM Per quanto agli inizi non avessero mostrato una forte coordinazione, i campioni chiamati dal principe Nuskahm erano riusciti a trovare una propria dimensione, coordinando i loro sforzi per ristabilire l’ordine nella provincia di Jasmal. Dopo lo spostamento del tarrasque, Pisittu fu in grado di riemergere dal ventre della creatura, tossicchiando e soffiando irata per la situazione in cui si era trovata, a malapena in grado di reggersi sulle zampe dopo i notevoli colpi presi. Bainzu potè riabbracciarla, sebbene la pelle ora esposta del suo corpo dolesse per colpa dell’acido dei succhi gastrici del tarrasque. Fu allora che Sophia, dopo una breve consultazione, salì in cattedra per ristabilire l’ordine in quella terra di frontiera. Se ella era stata considerata un prodigio per la sua età, la ragione divenne evidente quando ella fu in grado di fiaccare la volontà aberrante del tarrasque e spedirlo sul Piano Astrale, dove la natura immota di quel grigio vuoto avrebbe impedito alle ferite inflitte di rimarginarsi, condannando la creatura a un’eterna incoscienza. La magia della barda non si limitò però ad allontanare per sempre la più pericolosa creatura di Arth, ma fu il mezzo grazie al quale la breccia nel Muro di Grand Iora si rimarginò quasi totalmente, lasciando solo un modesto spazio nella parte alta per la quale le guardie avrebbero presto chiamato dei carpentieri Per i campioni! Hip hip urrà! gridarono le guardie in cima alle mura, acclamando quegli eroi senza precedenti, capaci di compiere l’impossibile. Uno scrosciante applauso raggiunse i sei eroi e l’elfo di Ardentia quando essi fecero il loro ingresso nel palazzo del principe di Jasmal, i dignitari di corte che fecero a gara per conoscere e presentarsi a coloro che erano stati in grado di salvarli. Mal’Rannuz li guardò con ammirazione e perfino il principe parve sorridere al loro arrivo Mai nella storia qualcuno era stato in grado di costringere a terra la bestia. Ciò che avete compiuto è davvero degno della fama che vi precedeva commentò Mal’Rannuz Il principe è ben felice di ricompensarvi come si deve. Come promesso egli è disposto ad offrire una porzione del principato ad ognuno di voi, con una villa che sorge all’interno di un largo appezzamento di cento ettari con al suo interno vigneti e campi coltivati, oltre alle case per le famiglie che fungeranno da manodopera per mantenere il tutto illustrò il maggiordomo Qualora preferiate qualcosa di più adatto al vostro mestiere, potrete scegliere una delle armi presenti nell’armeria reale come ricompensa. Lista delle armi disponibili Quando Rhozaaur tornò cosciente, il rendersi conto di essere legato come un salame e prigioniero di Gan Scarrow non lo rese molto prono alla conversazione Voi siete dei pazzi! Non vi dirò nulla, nulla! quando Sophia fece ricorso al suo fascino bardico, tuttavia, la musica cambiò Vi dirò tutto! disse il leonal, soggiogato dalla suggestione Non ho aizzato io il tarrasque, sono giunto sul vostro piano perché volevo recuperare Mourngrim, la mia piccola e innocente tayellah, che ho cresciuto fin da quando era un cucciolo. Il giorno in cui scomparve apparvero delle strane crepe sul cielo delle Terre Estive, il lato di Ardentia in cui vivo, e in uno dei crepacci bluastri che si crearono venne risucchiata Mourngrim. Mi consigliai quindi con le alte sfere del Patto Silvano ed essi mi prestarono il loro amuleto dei piani per permettermi di raggiungere questo luogo e ritrovare Mourngrim quando Maxillium pose le sue domande (ripetute da Sophia) Rhozaaur scosse la testa Gan Scarrow caccia spesso i nostri animali per trarne cibo e pelli anche quando non serve. Non ho parlato di Mourngrim prima poiché spesso gli avventurieri uccidono a vista le bestie senza nemmeno rifletterci su. Spero che ella stia bene, anche se ora temo per il mio destino. Gan Scarrow lo guardò con sdegno Anche se ciò che dicessi fosse vero, sei comunque un criminale su Ardentia e come tale verrai processato disse, per poi rivolgersi agli avventurieri Vi ringrazio a nome del mio popolo per l’aiuto che mi avete fornito. Qualora un giorno vi troviate nelle Terre Oscure di Ardentia e abbiate bisogno di aiuto, sappiate che avrete qualcuno su cui contare Gan Scarrow offrì quindi la propria stretta di mano ad ognuno degli avventurieri, in segno di quella amicizia nata sul campo di battaglia. Per quanto la crisi fosse stata risolta per il meglio, tuttavia, Sophia non potè non porsi dei dubbi su ciò che le era stato descritto. Le sue ricerche e le teorie che ne aveva tratto avevano bisogno di conferme, ma i mezzi a disposizione nel palazzo del principe si rivelarono ottimi ed esaustivi. Mal’Rannuz le permise di consultare la biblioteca e la mappa della ruota planare per quella che infine potè confermare come la causa degli squarci nel cielo che si erano manifestati sia nel Piano Materiale che su Ardentia, confutando peraltro le parole di Rhozaaur. Quando ella espose i propri risultati, essi poterono essere riassunti con un termine che da molto tempo non veniva utilizzato: terremoto planare. Esso si manifesta come un’onda che si propaga tra i piani, smuovendo quelli più vicini tra loro come placche tettoniche e creando fratture tra di essi nei punti più fragili, noti come crepe planari, capaci alla loro apertura di risucchiare le creature viventi nei loro pressi per trasportarle in piani casuali collegati. Eventi di rarità fuori del comune, questi smottamenti nelle fondamenta del multiverso portavano a un rimescolamento dei piani con la creazione di nuovi portali e la chiusura dei vecchi. Dopo una meticolosa ricerca, Sophia era stata in grado di trovare anche l’epicentro di questo terremoto che aveva colpito anche Arth e Ardentia: il piccolo piano di Sakurafu. Esso non era certo il più memorabile dei piani, disabitato e descritto come un patetico mondo di rocce grigie che si ergono solitarie in un mare di sabbia grigia sotto un cielo color ruggine, sferzato da venti tiepidi e privo di vita se non per alcuni licheni rosa che crescono su alcune rocce e piccoli granchi bianchi a forma di ferro di cavallo che si muovono con insopportabile lentezza tra le dune. E che muoiono di sorpresa se gli si urla contro. Riepilogo off combat X tutti
  17. DM Un attimo! gridò la guardia in risposta a Celeste. La Borealis lo potè udire mentre si consultava (a gran voce) con i suoi colleghi dalla parte opposta di quella ampia breccia. Come furono in grado di stabilire, tre uomini mancavano all’appello. Forte della propria forza erculea e della loro posizione sul posto, Gunnar e Celeste furono in grado di spianare la strada per la difficile ricerca, con l’uomo in forma orso l’unico essere in Arth forse dotato della capacità di poter smuovere la mole di oltre 130 tonnellate di cui era composto il mostro. L’elocatrice, non da meno, fu invece la prima a smuovere le pesanti macerie provocate dalle alte mura, riuscendo a recuperare i dispersi dalle macerie. Due di essi erano morti per la caduta e l’impatto dei pesanti detriti, mentre un terzo (un tiratore di Brughioro) era ancora vivo Grazie! Grazie! esclamò con le lacrime che gli rigavano il volto sporco di polvere e calcinacci Mi ha salvato la vita! Gliene sarò eternamente riconoscente! il salvataggio raccolse un tripudio dal Muro di Grand Iora. Per quanto la morte di alcuni di loro fosse una brutta notizia, vedere che almeno una vita era stata salvata bastò a risollevare un po’ il morale in quella giornata così difficile. Con la fuga del grosso dell’esercito e il recupero dei dispersi, le guardie delle mura poterono abbassare l’allerta. Quella a cui si era rivolta Celeste, un giovane padre di famiglia sui venticinque anni di nome Fulgerio che prestava già da diversi anni servizio per l’esercito della Duchessa di Acquastrino, fornì loro diverse informazioni utili E’ già da un pò che l’esercito di Sepsis è in movimento. Sono anni che quel farabutto pianifica di superare il muro, una volta tentò anche di scavare in un punto delle fondamenta per farne crollare una porzione… spiegò Comunque qualche notte fa c’è stata una strana tempesta. C’erano strani squarci nel cielo, come se qualcuno avesse strappato un lembo di un abito gigante. Anche sui Domini di Sepsis si è abbattuta, peraltro ho visto anche delle figure manifestarsi per qualche attimo. I tamburi di guerra di quegli orchi hanno suonato per tutta la notte e hanno preso assetto di guerra molto presto. Gan Scarrow ascoltò il racconto e disse la sua ai campioni Anche su Ardentia si è verificato un fenomeno simile a quello che avete descritto, mai visto prima. Ma non riesco a immaginare che cosa possa mettere in così particolare contatto i nostri mondi l’elfo si aggiustò il mantello bordato d’ermellino Ad ogni modo va bene, vi accompagnerò dal principe per dargli i miei ultimi omaggi. Suppongo che se vorrete fare domande a quel farabutto di Rhozaaur potrete, ma cerchiamo di fare una cosa veloce. X tutti
  18. DM Laddove Bainzu “lasciò” il campo di battaglia per prestare soccorso alla propria tigre, rimasta intrappolata all’interno del corpo della Bestia della Savana, il resto del gruppo non si tirò indietro nel fungere da prima linea di difesa contro gli invasori. Se il tarrasque era stato infatti messo a tacere dalla furia combattiva di Celeste, Gunnar torreggiò su Chagral dalle Molte Cicatrici, afferrando con i propri artigli l’arma del nemico e stendendolo a terra come una bambola di pezza, prima di stritolare la testa dell’avversario tra le proprie mani, serrando i propri artigli nelle cavità oculari dello spietato orco, che poteva ora assaggiare la propria medicina. Quando, per forza della pressione esercitata, il cranio di Chagral esplose, Sepsis lanciò un grido di terrore, arrestando i propri tentativi di sventrare il piede sinistro dell’orso Io sono il dom- Sepsis non ebbe nemmeno il tempo di finire la propria frase, che Gunnar lo afferò per la gola e lo sollevò da terra, il piccolo collo che già scricchiolava e che pur non si ruppe prima del momento in cui Artigli di Sangue serrò la propria mascella sulla testa del condottiero hobgoblin, fracassandola come fosse stata frutta secca. Quando il corpo senza vita e privo di testa di Sepsis ricadde a terra, ebbe termine la leggenda di quello stratega militare e dei suoi sogni di conquista. Se qualche orco cominciò ad affacciarsi oltre la breccia, pronto ad unirsi alla battaglia, la vista della morte di Sepsis Occhio Giallo bastò a gettare nel panico l’esercito nemico, che iniziò ad andare in rotta nel timore di trovarsi sotto una pioggia di fuoco o peggio tra gli artigli dell’orso. Non affiliato a tale corpo militare, e non intenzionato a cedere terreno, era invece Cormorag. Le due teste, pur non riuscendo insieme a fare abbastanza intelligenza per un individuo, erano concordi sul fatto che l’appena apparso Maxillium meritasse di venire spappolato sotto le pesanti sfere chiodate del suo mazzafrusto, grandi come bebè e vero flagello di ogni nemico nei Domini di Sepsis. Fu quindi con un certo stupore che l’ettin vide la carica dello psionico più rapida del dovuto, il cacciatore di taglie che si abbassò fino quasi a strisciare a terra per evitare il primo colpo. E per quanto il secondo rimbombò contro le difese psioniche dell’uomo, creando una pericolosa scossa nel sistema nervoso, Maxillium si ritrovò abbastanza vicino da poter sferrare il proprio colpo di ascia, direttamente nel basso ventre del gigante, nell’area in cui di solito si trovavano le viscere. Quando esse uscirono, Cormorag urlò preoccupato Uk! Uk! Uk! cercando di arrestare l’uscita di parti anatomiche a cui teneva così tanto. Una sfida che lo vide opposto a un Maxillium invece ben più felice di srotolarne quante più poteva, come un gatto avrebbe fatto con un gomitolo di lana. In preda a un’epistassi generata dallo shock, Cormorag finì per scivolare sulle proprie budella, cadendo infine a terra, sopraffatto dalla ferita letale impostagli da Maxillium, che ora si ergeva sulla sua carcassa. Anche l’ultimo pericoloso invasore era stato abbattuto. Con il problema dell’invasione dei Domini di Sepsis temporaneamente risolta, il gruppo poteva ora rifiatare dopo lo scontro vissuto Come intendete spostare quella creatura? domandò Gan Scarrow, osservando con timore le ferite sulla mole titanica del mostro, ora in via di rapida guarigione Ad ogni modo, credo che questo saldi il nostro patto, per quanto forse ve la sareste cavata ugualmente bene anche senza di me. Se per voi non è un problema, è mio interesse congedarmi quanto prima. La mia caccia è terminata e credo anche la vostra aggiunse. Sul Muro di Grand Iora una guardia vestita con lo stemma di Acquastrino urlò in direzione dei campioni Scusate, abbiamo visto che ci sono incantatori tra di voi. Potreste aiutarci a richiudere questa breccia? Possiamo raccogliere un po’ di rinforzi, ma è comunque troppo grande per difenderla. Riepilogo X tutti
  19. DM Lo scontro che si stava svolgendo presso il Muro di Grand Iora avrebbe potuto fornire ai bardi di tutta Arth abbastanza materiale per svariati anni a venire. Laddove Maxillium aspettava il momento giusto per colpire, Celeste non esitò per calare la propria arma contro il tremendo avversario, affossandolo con una scarica di colpi tali da far tremare le mura ancora integre e far cadere la frutta dagli alberi, la Bestia della Savana costretta infine ad accasciarsi come un monolite, mentre al suo interno Pisittu lottava con le unghie e con i denti (sia figurativamente che letteralmente) per uscire da quella prigione di carne dura come il marmo. Se il tarrasque era una presenza minacciosa, per gli orchi che avevano varcato il confine la vista di Gunnar non parve meno spaventosa. L’orso attraversò la fattoria a rapidi e grandi passi, travolgendo spaventapasseri, mucche, oche, galline e nonni in carriola. La sua avanzata verso l’esercito di Sepsis fu tale che il primo orco gettò l’arma a terra, prima di venire colpito da una falciata di artiglio talmente forte da scagliarlo in aria già ridotto a brandelli, i pezzi sanguinolenti che ricaddero a terra sparpagliandosi sul campo di battaglia. Eppure tale visione non fu la più demoralizzante per il corpo d’invasione, che fu raggiunto dapprima da piccole gocce roventi, utili a strappare qualche gridolino, fino a venire investito da un vero e proprio acquazzone di fiamme. Costretti a rotolarsi a terra o a soccombere, la maggior parte degli invasori cadde così come una buona porzione di quelli che attendevano dietro la breccia creatasi sul Muro di Grand Iora. Cormorag ruggì un doppio Ungrad Elak! Gurak! X chi capisce l’orchesco Prima di urlare, quando la sua seconda testa venne trafitta sulla fronte e ad un occhio dalle frecce di Gan Scarrow, che scambiò uno sguardo di intesa con Sophia. Sepsis invece imprecò mentre il suo attendente cercava di porre un minimo di riparo mulinando la propria ascia bipenne dalla lama nera come la notte. Proprio il condottiero cercò di porre un riparo a quella che sembrava una resistenza fuori del comune, come mai ne aveva affrontato. Sebbene visibilmente preoccupato dalla vista da lontano dell’arconte, egli diede un segnale al suo nerboruto attendente che si lanciò per primo contro il titanico orso per un confronto tra barbari Chagral mangia cuore di orso per cena! ululò con una voce inaspettatamente nasale prima di vedersi il petto aperto a metà dall’artiglio del combattente orso. Chagral dalle Molte Cicatrici non era però avversario da prendere alla leggera, tale era la belluina ferocia con cui scendeva in battaglia. Egli, con un balzo, puntò a decapitare l’orso puntando contro di egli la sua ascia bipenne, che sembrava quasi guidata per il colpo perfetto. Gunnar parò con la zampa il colpo, che scavò un lungo squarcio sanguinolento. Un dolore che raddoppiò quando Sepsis esultò dopo aver conficcato il suo piccone pesante sul piede sinistro dell’orso, trapassandone la carne e bruciandola in virtù della punta infuocata dell’arma dello stratega e condottiero hobgoblin Non fermerete la mia orda, neanche aprendo il cielo e mandandoci le vostre orrende creature contro! Conquisteremo queste terre e renderemo i suoi abitanti schiavi!minacciò Kahoor è mia! Riepilogo
  20. DM Se Celeste Borealis si era fregiata del titolo di eroina non era a caso. Durante un’intervista avvenuta pochi anni prima, alla domanda come ella avesse potuto raggiungere tale fama, il padre ormai anziano aveva fermamente ribadito come ella, pur potendo essere goffa, lesbica, incapace di cucinare o di badare a dei bambini non era assolutamente una pornostar. Come fu poi in grado di chiarire la ben più lucida madre (talmente lucida da sembrare ancora una trentenne), Celeste aveva ormai superato i limiti imposti dalla mente umana, trascendendo i concetti stessi di forza e fisica che, radicati fin dalla nascita nei bambini, fungevano da limitatori naturali per preservare l’integrità fisica in quello che era il basilare istinto di sopravvivenza. Vi fu ben poco limite quando lo spadone dell’elocatrice si abbattè sul carapace del tarrasque, i fendenti talmente forti da incrinare leggermente la struttura in un rimbombare di colpi supportato da Gunnar, in una cacofonia di morte dal volume talmente alto da rischiare di assordare chiunque nel raggio di svariate miglia. Il combattente orso, per quanto forse meno incisivo, si presentò con una forma senza precedenti, come un re della giungla che reclamava il proprio trono all’invasore. Pur non uscendo sangue dalle ferite del mostro, la preparazione che Maxillium stava apportando per unirsi allo scontro lasciava però presagire un rinforzo in tempi molto brevi, coadiuvati da un supporto magico che sembrava il vero centro nevralgico della strategia di assalto, con Sophia, Osymannoch e Bainzu in veste di coordinatori per quella battaglia unica nel suo genere. Fu allora che il tarrasque lanciò un ruggito di dolore, lasciando uno spiraglio a Pisittu per un’ultima disperata lotta per la sopravvivenza. Ma la Bestia della Savana non perdonò e con uno scatto del proprio collo inghiottì il compagno animale di Bainzu, prima di allontanarsi dagli eroi che avevano osato ferirla. La terra tremò quando i passi dell’essere leggendario rimbombarono sul suolo, anticipando la fuga di quella creatura che si lanciò contro il Muro di Grand Iora. Le titaniche mura, alte più di trenta metri, furono raggiunti in breve tempo dalla creatura più rapida che mai, mentre le guardie sulla cima si allontavano terrorizzate da quella presenza così prossima. Fu difficile in seguito capire quale stupido istinto bestiale avesse portato la bestia a quel gesto, talmente presa dalla propria foga da non fermarsi nemmeno sotto il tiro delle frecce di Gan Scarrow e da non rendersi conto di come la sua mole di oltre cento ottanta tonnellate fosse ben oltre la capacità di sopportazione del confine stabilito con i selvaggi territori oltre esso. La bestia spiccò un breve balzo prima di franare contro il Muro di Grand Iora con un boato, un tonfo, uno schianto e un gran fracasso. Una ondata di polvere simile a una tempesta si sollevò al crollo di una grande porzione di muro, al punto che i campioni giunti per affrontare la creatura dovettero schermarsi gli occhi per non rimanerne accecati. Quando infine essa si diradò abbastanza da permettere nuovamente l’uso della vista, il tarrasque si ergeva ancora sulle sue zampe, inferocito e forse leggermente confuso mentre attorno a sé svettava la distruzione su ciò che un tempo era la migliore linea di difesa di Jasmal. Detriti e calcinacci invadevano il terreno nella zona immediatamente vicina, ma non abbastanza significativi da rallentare la creatura più famigerata di quella regione, ormai resa folle dal dolore inflittogli. Non tutti erano però scontenti da quella piega che avevano preso gli eventi. Un rumore di corni e tamburi raggiunse i membri della compagnia, che videro emergere dalla spropositata breccia l’avanguardia di quello che sembrava un grosso esercito, costituito da almeno un migliaio di elementi. Gli orchi dei Domini di Sepsis, dai ceffi patibolari e vestiti con raffazzonate armature color sabbia, vestiti di abiti vaporosi e impugnanti falchion lanciarono grida di trionfo, mentre i loro comandanti hobgoblin facevano schioccare le proprie fruste per tenerli in riga, specie in quel momento tanto atteso. Pur impressionati dalla eccessiva vicinanza con il tarrasque, la prospettiva di poter finalmente attraversare le mura e invadere la ricca Kahoor, così bella e ricca rispetto al triste deserto, sembrava aver infuso coraggio alle grette creature. Tra di essi spiccava quello che sembrava essere il meglio armato tra di loro, un hobgoblin armato di piccone gigante e calzante una corazza di piastre sfavillante, intento a consultarsi con un grosso orco dalla mascella deviata e ricoperto di cicatrici, il quale spronava gli indecisi minacciandoli con la sua ascia da battaglia dalla lama nera come la notte più oscura. Un ettin, dal lato opposto, si fece strada imprecando con entrambe le sue teste, calpestando o schiacciando sotto le sue morning star chiunque lo intralciasse. X Sophia e Osymannoch La situazione aveva preso una piega leggermente imprevista Ma è sempre così dalle vostre parti? domandò Gan Scarrow. Riepilogo X tutti
  21. DM Sophia Zhuge non potè non domandarsi come, pur assumendo la forma di un globo scintillante di pura energia, Pan fosse in grado di produrre un rumore ronzante simile a quello di una sega da querce usata con febbrile laboriosità. Ad ogni modo le parole della barda si rivelarono profetiche, soprattutto sui termini “qualche istante”. Tale fu infatti il tempo che la Bestia della Savana richiese per spostare la propria mole e proiettarsi a verso di loro, le fauci spalancate in maniera innaturale, al punto da lasciar credere che la mascella potesse essersi dislocata tale era l’ampiezza del morso che esponeva contro coloro che si erano avvicinati così tanto a lui. Una visione paradossale e raccapricciante, che pur dal punto di vista laterale che Celeste assunse parve inquientante e grottesca, tale da scatenare un unanime brivido di timore reverenziale nei confronti di quell’essere. Una paura atavica per ciò che era troppo grande, alla quale il solo Osymannoch parve resistere. X Osymannoch Maxillium inspirò, forse preparandosi all’ennesimo dolore. Tuttavia non fu egli il bersaglio, né il più appetitoso Gunnar. La buona volontà di Bainzu nel voler vedere Pisittu al sicuro si scontrò con la stazza generosa del suo gatto, che lanciò un urlo di dolore quando fu tratto in aria dal mostro, forse in vena di cucina orientale. Gli artigli dell’amico a quattro zampe del santo provarono a conficcarsi sulla pelle della Bestia della Savana, invano, prima che egli si trovasse a gridare in maniera straziante, stretto nella mascella capiente del tarrasque, pronto ad elargire a Pisittu la stessa sorte del bestiame di quella fattoria. Riepilogo
  22. DM Gan Scarrow annuì alla risoluzione di occuparsi subito del tarrasque D’accordo, troviamo un posto dove lasciare questo farabutto si limitò a dire. La soluzione più rapida trovata fu quella di lasciarlo nello stesso fienile in cui egli si era rifugiato allora, stavolta però imbavagliato, legato come in un gomitolo e privo di sensi, con un foglio di pergamena con su scritto “Pericolo, non toccare” lasciato poco vicino. Solo a quel punto il cacciatore di Ardentia fu libero di potersi unire alla spedizione punitiva. Anche qualora non vi fossero stati l’elfo o Maxillium, seguire le tracce della Bestia della Savana sarebbe stato comunque un gioco da ragazzi. Tutto ciò che i sette dovettero fare fu seguire la scia di morte e distruzione, laddove gli alberi divelti o piegati aprivano una via talmente ampia da permettere il passaggio di tre carri affiancati. Se la Bestia della Savana avrebbe potuto avere un futuro nel settore dell’edilizia stradale, tuttavia, la presenza di case, fattorie e fienili distrutti tendeva a stonare in termini di estetica. Per quanto le proprietà violate fossero numerose, in nessuno di essi i sei campioni furono in grado di vedere abitanti o animali e nemmeno tracce di loro resti. Le uniche testimonianze sul loro possibile fato erano le immense cataste di fetidi escrementi lasciate dalla Bestia della Savana come unico ricordo del suo passaggio. Fu quasi nei pressi del Muro di Gran Iora che la loro ricerca ebbe termine, nei pressi dell’ultima fattoria prima dell’immenso muro, in cima al quale un gruppo di arcieri sembrava intento a osservare impotente la scena. Il tetto della fattoria era stato divelto, ma la struttura sembrava ancora integra. La Bestia della Savana si aggirava tracotante nel campo arato, la coda che spazzava all’interno di un laghetto per le anatre, attirata dal muggito disperato di un gruppo di mucche intento a cercare la più disperata delle fughe dal proprio recinto. Proprio una di esse fu afferrata dalle mascelle della Bestia, lanciata per aria e infine inghiottita in un sol boccone, con la stessa facilità con cui un qualsiasi uomo avrebbe potuto mangiare una nocciolina. E ciò non parve troppo difficile una volta che la Bestia fu vista da vicino, più grande di qualsiasi essere i sei avessero mai incontrato (ad eccezione forse della defunta dragonessa Anzalisilvar, che Celeste aveva conosciuto anni prima). La mascella prominente e l’immenso stomaco rendevano merito alle leggende sulla smisurata fame che gli era attribuita, così come l’immenso carapace alla sua fama di imbattibilità. X Bainzu e Celeste La creatura volse lo sguardo verso i nuovi venuti, che ebbero appena il tempo di estrarre le armi o le verghe. Gan Scarrow estrasse l’arco, ma rimase in attesa Appena puoi trasformati! Ti ingrandirò! esclamò all’indirizzo di Gunnar. Ma fu solo un rapido messaggio, che non potè attendere troppo. Era infatti giunto il momento di combattere la leggendaria Bestia della Savana! Riepilogo
  23. DM Cosa? domandò Gan Scarrow ad alta voce, agitando le braccia a tentoni, unica voce squillante in quel silenzio glaciale che era sceso nei pressi di quella fattoria, che nessuno avrebbe immaginato diventare il teatro di uno scontro tra figure epiche. Fu solo un attimo, quando Bainzu estrasse la bacchetta gli occhi di Rhozaaur lampeggiarono ed egli tese l’arco, pronto a rilasciare la freccia che avrebbe potuto segnare la morte di Maxillium. L’azione irruenta del druido mise in allarme l’unico uomo in grado di poter fare qualcosa, Gunnar, il più vicino all’azione. Spinto dalla disperazione e dall’adrenalina, il braccio dell’orso sferrò un’artigliata senza precedenti, tale da deviare le braccia e la traiettoria dell’arco del leonal quanto bastò per far mancare il bersaglio, la freccia che si conficcò a pochi centimetri dal viso del nobile cacciatore di taglie. Ogni approccio salottiero alla questione sembrava morto in quei febbrili secondi, Gunnar che strinse in un abbraccio stritolante il leonal che ruggì di dolore, sollevandolo in aria pur di tenerlo il più lontano possibile dall’indifeso compagno di battaglia. Fu allora che giunse l’aiuto, nella forma (impeccabile) di una Celeste abituata al lavoro di squadra, veterana di mille battaglie e realizzatrice dell’impossibile. Abituata a colpire gli avversari con la lama, l’elocatrice strinse i denti dal nervosismo quando si lanciò per affiancare il proprio compagno orso, sollevando la propria arma e conficcando l’elsa nel muso del protettore delle bestie (Celeste fu certa di udire il setto nasale rompersi) e rovinare a terra in sincrono con Gunnar, abbattendo l’avversario con una coordinazione e un impatto senza precedenti. Un ronzìo fastidioso vicino alle orecchie del barbaro fu accompagnato da un rapido battere, come quello di una piccola mano che contasse fino a tre. Pan avrebbe in seguito però negato qualsiasi coinvolgimento (con un sorriso sospetto). Non bastarono sei secondi, ma trenta affinchè Osymannoch e Gan Scarrow recuperassero la vista. Maxillium si sarebbe invece si ripreso, ma pochi minuti dopo. E quando ciò sarebbe accaduto avrebbe potuto assistere al cordoglio dell’elfo per il suo animale Ulrich… possa tu calcare praterie dorate e scuoiare tutti i conigli che vuoi prima di guardare in cagnesco l’esanime Rhozaaur, trattenendosi dallo sferrargli un calcio nel muso Che la legge della Regina basti a far pagare tutte le sue colpe! si limitò a dire prima di rivolgersi ai viaggiatori Una promessa è una promessa. Voi avete aiutato me e io aiuterò voi. Se volete andare ad affrontare subito il tarrasque possiamo farlo, tempo di lasciare questo bestio al sicuro a Zubunti per il tempo in cui sarò ad aiutarvi. Se invece vorrete riposare mi permetterò di tornare al palazzo e farmi rispedire su Ardentia da Mal’Rannuz Gan Scarrow occhieggiò il corpo di Rhozaaur Se volete potete prendere ciò che ha, egli godeva di molto rispetto tra i manigoldi suoi pari, potreste trovare qualcosa di molto utile. Ma capisco che il tempo sia limitato, visto l’armamentario che avevate preparato. Mi affido alla vostra decisione. Riepilogo X tutti
  24. DM Rhozaaur sentì le ossa della schiena scricchiolare in maniera pericolosa quando Celeste apparve per breve tempo alle sue spalle, rifilandogli un colpo di piatto che lasciò il leonal quasi senza fiato. L’uomo-leone si girò di scatto per rifilare un’artigliata che colpì… il nulla. L’elocatrice era già tornata nei ranghi. Chi invece non si trattenne dal lanciarsi in avanti furono Gunnar e Maxillium, sostenuti a gran voce (sia figurativamente che letteralmente) dalla bella Sophia Zhuge. Il tandem dei campioni parve comportarsi meglio rispetto a pochi giorni prima, mostrando un accenno di progresso nella difficile collaborazione di squadra, con l’orso che intraprese un confronto diretto tra veri pesi massimi con il leonal, mentre il cacciatore di taglie colpì con la propria ascia il ginocchio dell’avversario, che non potè non soccombere sotto le sberle (doveva limitarsi anche lui, ahimè) di Gunnar, l’orso meno letale che avesse mai calcato Arth. ORA BASTA!!! ruggì Rhozaaur. Ma se fino a pochi minuti prima le sue espressioni erano enfatizzazioni del suo malumore, l’ondata che investì l’area della piccola fattoria fu talmente forte da far tremare l’edificio, scuotere le fronde degli alberi e infrangere i vetri più sottili. Celeste perse sangue dalle orecchie, Gan Scarrow si tenne gli occhi imprecando in elfico, Osymannoch sperimentò la cecità assoluta e Maxillium cadde a terra, rigido come una statua. In maniera tristemente più naturale si accasciò invece il leone Ulrich, che crollò morto alla parola di potere scatenata dal fuorilegge di Ardentia! Il leonal scartò, non senza difficoltà, le attenzioni di Gunnar prima di puntare l’arco, con una freccia incoccata, contro l’inerte Maxillium Allontanatevi tutti, lasciando qua solo Gan Scarrow! Non osate alzare un dito su di me o vi giuro che faccio fuoco! disse accennando al cacciatore di taglie, a una distanza fin troppo ridotta dalla punta della grande freccia puntata dal leonal, con il fiatone dopo i numerosi colpi subiti, ma dall’espressione di chi non aveva nulla da perdere Non sto scherzando! Cosa? disse Gan Scarrow a voce alta Qualcuno può curarmi? Sono cieco e sordo! chiese l’elfo, allungando le mani a tentoni Riepilogo azioni
  25. DM X Sophia Non era insolito come, in un gruppo di avventurieri, la voce più carismatica e capace di portare alla ragione fosse costituita dal bardo, figura catalizzatrice in molti racconti e spesso ago della bilancia quando la diplomazia voleva essere la prima opzione per risolvere i problemi. Tuttavia in quel gruppo di campioni non solo la bella Sophia era maestra di parole. Anche Osymannoch sapeva destreggiarsi più che bene. Pur non avendo frequentato gli ambienti salottieri, infatti, egli era un avido lettore e le storie di trattati di politica e gestione delle casate (e relative nascite) lo avevano sempre affascinato, tanto da essere diventato amico di penna con celebri funzionari che avevano scalato a tal guisa la scala sociale fino a raggiungere incarichi di prestigio o la funzione di eminenza grigia. D’altro canto, Rhozaaur non sembrava certo un politicante e le sue risposte furono più secche e dirette No, non sono stato io! ruggì. Quando il gruppo manifestò l’intenzione di sostenere l’elfo giunto dalle terre illuminate dalla luna di Ardentia, il leonal snudò le zanne Faccio bene io a non dirvi nulla, siete solo dei boia che non perdete l’occasione di giudicare e uccidere! A chi importa se degli animali muoiono, vero? Ma se muoiono degli umani, allora noi bestie andiamo abbattute a vista! Siate maledetti! Gan Scarrow guardò con gratitudine Osymannoch, Maxillium e Gunnar Tenetevi pronti Rhozaaur estrasse una freccia, flettendo le gambe e assumendo una posizione di combattimento Non vi permetterò di proseguire con la vostra carneficina, né tantomeno di catturarmi! il leonal dardeggiò con gli occhi da un avversario all’altro, con la stessa determinazione di una preda messa alle strette Io, Rhozaaur del Patto Silvano, farò di tutto per impedire una violenza così gratuita su una creatura non malvagia e così rara! Le trattative erano giunte al termine. Il gruppo di viaggiatori era chiamato a combattere ancora una volta. Riepilogo azioni
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