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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. 1-In linea generale sì, essendo comunque concesso anche il sacerdote la lista si arricchisce in questo senso. Se una build richiede una divinità speciale (vedi il Signore delle Tempeste con Talos) facciamo un adattamento. 2-Diciamo che dipende dal contesto con cui lo si vuole creare, fare un discorso generale mi riesce difficile per quanto vorrei. In verità il LEP già di per sè vi mette in difficoltà perchè se per esempio volete giocare una succube (LEP totale 14) avete solo 7 livelli di classe e nel computo dei punti ferita e dei dadi vita si sentono. D'altro canto mi piacerebbe scoprire come un Githyanki o un Githzerai si trovino sul Piano Materiale, ecc. Per andare sul sicuro, come per il discorso bg, consiglio sempre di scrivere le proprie idee e vedere come ve le posso integrare al meglio. Così magari capiamo anche i primi ruoli da assumere nell'eventuale squadrone finale
  2. Dato che sono giorni di festa per molti, non voglio considerare l'iscrizione dettata solo come gara di velocità. terrò il post aperto per un pò, almeno finchè non avrò almeno 5 giocatori che mi abbiano proposto build complete e relativi bg. La presentazione di questi due fattori rappresenta per me il vero interesse a partecipare. In caso di un maggior numero di partecipanti, a quel punto, se sarà necessario farò le opportune scelte. Data la tradizione di defezioni dei pbf, comunque, tengo sempre in serissima considerazione personaggi che siano stati esclusi per poterli riprendere in un secondo tempo. In termini di background non è necessario un malloppo degno di Tolstoj, ma data la caratura dei personaggi è lecito domandarsi da dove siano sbucati. Qualora i personaggi desiderino agganci all'ambientazione del piano materiale di partenza posso darglielo (es Aspirante giocatore "Il mio pg lo vorrei nobile di una famiglia di rompiballe snob" Io "Ho quello che fa per te"), ma come detto non è obbligatorio. Magari prima di scrivere, per evitare correzioni, scrivetemi un'idea alla larga e io saprò dirvi eventuali peculiarità che, chissà, potranno stimolarvi nella creazione. Pur volendo concedere tempo, mi piacerebbe comunque vi fosse un certo interesse nel postare presto le creazioni. Insomma, il giusto connubio tra non doversi sentire alla finale dei 100m ma nemmeno metterci tre settimane.
  3. Apro ufficialmente le iscrizioni per la campagna da cui titolo che, contrariamente al solito nel quale la storia era mia invenzione, essa si rifà a un modulo in mio possesso volto a portare i giocatori oltre i confini del solito e dritto nella pura epicità… beh, dei livelli epici! Questo modulo si sviluppa in un certo quantitativo di capitoli e relativi level up. Dato che alcune scelte potrebbero influire sul livello finale, oltre a trovare poco credibile dirvi “quanto sarete forti prima della fine”, non entrerò nel dettaglio del numero di livelli guadagnabili. E’ invece dato sapere agli aspiranti giocatori che l’avventura presumibilmente durerà un anno-un anno e mezzo (chi mi conosce sa che le mie sono stime, ma di solito mi sbaglio di pochi mesi al massimo). Seguendo il mio solito ritmo di presenza, offro post a un ritmo di 5-6 alla settimana con indicazione di checkpoint, entro i quali i giocatori postano le loro azioni, con l’avventura che procede in ogni caso. Chi non è in grado di postare a ritmo quasi giornaliero come farò io (di solito nel cuore della notte) forse troverà il tutto troppo frettoloso, ma per contro assicura una totale assenza di tempi morti. Di seguito le indicazioni di base regolistiche e di ambientazione. Regolamento tecnico Informazioni generali Potete contattarmi in privato, qualora non vogliate postare direttamente qui.
  4. Gazat Forse fu dovuto a un colpo di fortuna, forse alla presenza del piccolo druido e del suo leone o forse la sorveglianza di Gran Porto dimostrò una lacuna, fatto sta che l'ingresso di Gazat e Auril all'interno della città avvenne senza intoppi. Pur non essendo il cittadino tipo, l'orco non fu fermato ed egli se ne guardò bene dall'interpellare le guardie Sai dove abita Sinaphry? chiese alla sua accompagnatrice Perchè in caso contrario non credo sia una buona idea chiedere alle autorità ammonì L'orco cercò di fare mente locale: Gran Porto, oltre ad essere una gran bella città, era anche molto popolosa. Il che rischiava di creare il problema nel trovare qualcuno che potesse dare informazioni valide o attendibili. La risposta a questo dubbio arrivò con la comparsa di una tiefling piuttosto male in arnese Neanche avesse passato una sera a sbronzarsi a Gran Crepa giudicò, mentre la osservava dirigersi in locanda Certo, nel caso potremmo sempre chiedere in taverna! valutò. Insomma, era pronto in ogni caso!
  5. Gazat Pur condividendo parte del nome, Gran Porto era di gran lunga un posto più accogliente di Gran Crepa. L'assenza di ladrocinii e e furti nel bel mezzo della strada era un bel vedere, ma non si limitava a ciò. Fin dalla sua uscita da quella città di gente dissoluta, Gazat aveva notato anche molta più pulizia, laddove la gente non tirava i sacchi dell'immondizia ammucchiandoli dove capitasse. Gli abitanti non erano così sbruffoni come alla sua città natale e quasi tutti possedevano le loro dita, cosa che spesso non si poteva dire per i Crepiani dato che ad ogni capodanno parecchie mani e falangi saltavano per gli eccessi dei festeggiamenti. Certo il viaggio non era stato privo di emozioni, motivo per il quale guardò la sua compagna di viaggio, riportando alla mente i momenti di maggiore condivisione.
  6. Gazat A così breve distanza dall'uscita da quel postaccio noto come Gran Crepa, Gazat iniziò a sentirsi quasi euforico Così vicino e ancora con tutti e due i reni attaccati... ma era ancora presto per cantare vittoria, sebbene un piano si fosse delineato già nella sua mente. La vicinanza delle stalle del maniscalco le rendeva difatti l'obiettivo ideale per un "prelievo" di cavalli Credo di sapere dove poter trovare un mezzo... disse ad Auril Potrebbe anche bastarne uno solo. Auril è piccolina e molto magra, con quel fisichino così perfetto e quel sedere che can-- Gazat si battè le mani sulle guance, cercando di concentrarsi sul presente. Se era stato fortunato nell'evitare le peggiori situazioni, egli avrebbe agito in ultimo con un pò più di polso, appropriandosi di ciò di cui aveva bisogno alla stregua di un barbaro giunto dalle colline per razziare un villaggio di beni, oro e donne. Non avrebbe mirato a uccidere, ma solo a tramortire, se non altro perchè ormai doveva cominciare ad abituarsi a uno stile diverso da quello di Gran Crepa. Tanto valeva iniziare fin da subito a calare la gravità dei crimini commessi. Vieni con me disse prendendo per mano l'elfa Non mi piace l'idea di lasciarti qui da sola, fosse anche per pochi minuti. L'avrebbe tenuta in vista nella sua ruberìa, di certo meno pericolosa del rimanere da sola, cieca, in mezzo a una delle arterie principali di quella città di criminali e gaglioffi!
  7. Gazat Ha funzionato! esultò l'orco. Ma l'entusiasmo dovette essere smorzato, almeno in apparenza. Non poteva rovinare ciò che gli era riuscito con una dialettica... diciamo rivedibile per alcuni aspetti, ma di forte impatto. Era tempo di levarsi di quell'impiccio, poichè proprio il tempo era il suo peggior nemico. Attardarsi ulteriormente, in quella situazione, rischiava di avvicinare gli assassini giunti in cerca di Auril. L'orco cominciò ad avvicinarsi con l'intento di oltrepassare il mendicante Solo se ti allontanerai in fretta ammonì freddamente, pescando qualche moneta dalla sua scarsella. Troppe per quel mendicante, poche per Gazat Tanto vale non farsi prendere dall'avidità, se posso risparmiarmi di combattere riflettè. Qualora il mendicante non avesse fatto scherzi, avrebbe in effetti potuto lasciare quel ponte con una carità insperata. Dall'altro canto, Gazat sarebbe stato lieto di accompagnare ancora Auril, preferibilmente al sicuro.
  8. Gazat Non molto mentì, rivolto ad Auril. Se c'era qualcosa di cui Gazat dubitava, era il fatto che descrivere i dettagli del punto in cui si trovavano fosse una buona idea. L'orco, dal par suo, non parve dispiaciuto dal sentire una presenza femminile così vicina a sè, qualcosa di ben diverso dalle relazioni a pagamento che rappresentavano una buona fetta del prodotto interno lordo di Gran Crepa. Fu forse grazie a quella distrazione che si accorse un pò tardi della nuova minaccia presente sul ponte Oh, ma andiamo! si lasciò sfuggire vedendo il balordo minacciarli con un coltellaccio. Quel tipo di incontri non erano una rarità a Gran Crepa, anzi erano talmente frequenti che nell'ambiente erano chiamati "incontri casuali". Essi prendevano il nome dalla casualità dei furfanti di turno, che erano spesso i più derelitti, disperati o coloro che non avevano trovato un posto in una gilda. Gazat, in condizioni normali, avrebbe approcciato l'uomo e lo avrebbe steso con un pugno. O se era una giornata particolarmente no, come quella, lo avrebbe tranciato a metà con lo spadone. Tuttavia le condizioni di quel territorio erano più ostili del solito e combattere con l'elfa stretta attorno al busto non si prospettava qualcosa di facile, anche qualora fosse stato in grado di muoversi come di norma Non posso fare stupidaggini fu la sua conclusione Ciò che poteva però cercare di fare era puntare tutto sulla paura Stammi bene a sentire, lurido topo di fogna ringhiò Aspetta solo un minuto... no, sei secondi e ti ritroverai con la testa staccata dal collo, nelle mie mani minacciò A quel punto, nei minuti in cui rimarrai cosciente, perchè lo sarai, ti f*****ò quella bocca fino a che non esalerai l'ultimo respiro aggiunse Dopodichè il resto del tuo corpo lo donerò a un necromante con la passione per la necrofilia a quel punto non mancò di rincarare la dose E in cambio del piacere farò resuscitare solo la tua testa, così che potrò continuare a f******i con questa sberla di uccello in bocca fino a che non te la consumerò! E ci vorrà MOLTO tempo!!
  9. Gazat Se c'era qualcosa che a Gazat piaceva di Elen era il temperamento. Se ci fosse stato bisogno avrebbe combattuto anche contro le Farfalle da sola In un certo senso ci ha anche già combattuto riflettè Hai la mia parola. Per quanto valga poco qua a Gran Crepa, ti assicuro che non mi dimenticherò del tuo aiuto disse in tono solenne le piaceva la tiefling, ma non solo nel termine più ovvio con cui si rivolgevano di solito gli orchi della sua età. Fu dopo di ciò che decise di preoccuparsi dei problemi più immediati, che coinvolgevano anche Auril. Fu proprio nei suoi confronti che si rivolse Ci sono molti dettagli che non sembrano garantiti, ma vediamo di sorvolare per il momento. Ti aiuterò disse per chiarire ogni dubbio Ma dovremo cercare di uscire in maniera prudente, se quei tre sgherri sono ancora sulle nostre tracce disse Già, mica roba da niente. Non possiamo certo uscire dalle porte della città, ci sono più omicidi che discorsi e nessuno alzerebbe un dito anche se venissimo aggrediti nella strada principale. Affrontarli? Impossibile, non so quanto sono forti ma non sono di certo degli sprovveduti. Nascondersi? Auril non passa proprio inosservata con quei capelli bianchi come la neve e quel fisico da urlo con quel sederino sodo che... ok, concentriamoci! si impose. L'unico vantaggio che Gazat aveva era il fatto di giocare in casa e doveva sfruttare tale vantaggio Usciremo dall'altra parte della città disse Seguiremo il percorso che avremmo dovuto fare con Nadia, ma con una variante. Attraverseremo i ponti per Auril forse l'informazione non sarebbe valsa granchè, ma i ponti di Gran Crepa erano ritenuti il posto più pericoloso, che tutti evitavano per i rischi di precipitare. Di norma tutti facevano il giro per evitarli ed era ciò che Gazat sperava gli assassini avrebbero calcolato. Pur non avendo a disposizione travestimenti, se la sua intuizione si sarebbe rivelata giusta, essi avrebbero affrontato un sentiero in cui gli assassini non sarebbero stati appostati. L'alternativa sarebbe stata... beh, era meglio non pensarci.
  10. Gazat La storia aveva preso una piega inaspettata, non certo il tipo di avventura in cui l'orco aveva pensato quando quella mattina si era infilato i calzini rattoppati. Un orco stupido avrebbe capito che rimanere a Gran Crepa dopo quel baccano (per quanto d'ordinanza) sarebbe stato rischioso. Gazat era un orco, ma non era tanto stupido e il pensiero gli era già balenato da diverso tempo Intanto è meglio che ti liberi disse cercando di ridare almeno un pò di decoro alla prigioniera. L'orco guardò quindi la prigioniera Certo sa come sembrare un cerbiatto in difficoltà... eppure deve esserci ben di più... qui si parla di killer riflettè prima di rispondere all'elfa, cercando di sfruttare la propria altezza per assumere una posizione forte in quella trattativa Mi hai parlato di assassini, ma nulla di più. Non so nemmeno come ti chiami, da dove vieni e perchè sei finita qui disse incrociando le braccia Gran Porto non è proprio un posto tranquillo. Ti posso accompagnare, ma non senza sapere di più su di te e su dove siamo diretti. Se mi devo aspettare di stare sul chi va là, tanto vale saperlo subito quindi lanciò un'occhiata alla tiefling prima di rivolgersi all'elfa dai capelli bianchi Quanto alla ricompensa, se e quando ti avrò riportata in salvo, vorrei ci fosse qualcosa per lei. Se siamo qui è anche grazie a lei. x riassumere
  11. Gazat Per un attimo lo scontro con Nadia sembrò inevitabile, tanto che l'orco sentì il sangue ribollirgli e le labbra schiudersi per rispondere a tono alla donna che così duramente gli aveva parlato. Fu l'appello dell'elfa a richiamarli all'ordine, con una minaccia che si palesò più pericolosa che mai E questi chi diamine sono? ebbe tempo di domandarsi al presentarsi dell'armato e vessillato trio. Gazat fece per estrarre lo spadone quando le parole di Nadia interruppero il suo approcciarsi allo scontro Io... disse per poi mordersi un labbro D'accordo si limitò a rispondere, pronto alla fuga dal retro. Non gli piaceva come situazione, specie per il pericolo esposto alla barista, ma era chiaro come qualcosa di grosso stesse bollendo in pentola per richiedere un simile intervento. Avrebbe voluto dire a Nadia che sì, aveva fatto cose di cui era ben poco fiero, ma non voleva nemmeno continuare così per il resto della sua vita, che voleva e doveva cambiare. Ma il tempo per le chiacchiere non era concesso e si costrinse a condurre via l'elfa che sembrava aver attirato solo guai Chi accidenti sono quelli? Perchè ti danno la caccia? avrebbe domandato al primo momento utile.
  12. Gazat Se nasci tra la feccia sei destinato a diventarne parte? era la domanda che si era sempre posto Gazat. Ed egli si sarebbe continuato a interrogare su ciò anche dopo quel giorno, anche dopo che Nadia sarebbe crollata a terra, sopraffatta dalla fatica e dalla droga ingerita Forse rispose alla nerboruta donna O forse semplicemente non sono come voi disse per poi incamminarsi con l'elfa dalla pelle scura, cui avrebbe tolto il cappuccio prima possibile. Sperava che Nadia non lo avrebbe inseguito o, qualora fosse crollata, egli non avrebbe infierito su di lei Se dovrò affrontarla un giorno lo farò, ma non sarei meglio di Victor se approfittassi della sua incoscienza. Rivolse un cenno del capo alla tiefling Ti chiedo scusa disse. Se c'era un vantaggio in Gran Crepa, essa era la facilità con cui il crimine passava inosservato: omicidi, stupri e ladrocini avvenivano talmente di frequente che una rissa in locanda non avrebbe attirato molta attenzione ed era su questo che Gazat contava per dileguarsi. Ma nemmeno la fuga più rocambolesca gli avrebbe impedito di fare alcune domande alla sua nuova conoscenza E' inutile che ti dica che siamo in una situazione pericolosa per entrambi. Ti ho salvata, ma dovremo collaborare per uscirne. Chi sei? Come sei finita in questo posto? E a chi stavi per essere venduta?
  13. Gazat Ah, maledette corde! Esse e Gazat si reincontravano di nuovo, come due acerrimi nemici dopo anni di lontananza. Lo scontro non poteva avvenire in un momento peggiore per l'orco, sia per le sue condizioni di scarsa lucidità, sia per la presenza di Nadia nei paraggi, la cui mole si stagliava presso l'ingresso come un'ombra minacciosa Aspetta... ha un coltello nella schiena! Potrei... la tentazione di impugnare lo spadone era forte, ma Gazat si trattenne all'ultimo. Dove non erano certi di arrivare i muscoli (specialmente in quel momento) doveva arrivare l'intelletto. E sebbene lo spadone fosse l'ultima delle scelte per liberare l'esotica elfa, Gazat aveva un asso nella manica, uno strumento che aveva in una borsa di pelle in cui conservava alcuni gingilli. Essi erano parte di un raffazzonato kit di tortura che egli aveva recuperato dai bidoni dell'immondizia di un borghesotto locale, il signor Sado, il quale aveva evidentemente dei gusti sessuali piuttosto particolari visto che oltre al kit in questione il bidone della spazzatura presentò anche legacci, corpetti e cappucci con aperture solo all'altezza della bocca, in un vero e proprio decalogo del perfetto dominatore/sottomesso. Sebbene non avesse mai utilizzato per davvero tali algidi e feroci strumenti, Gazat ne aveva appurato l'efficacia quando doveva far parlare qualcuno, esibendo tale equipaggiamento e promettendo i peggiori dolori possibili. Inutile dire che tutti cedevano ancor prima che la tortura iniziasse. Per il momento però l'unico dolore che Gazat cercava di infliggere era alle corde, che avrebbe aggredito con la lama affilata dello strumento di dissezione per liberare la donna Certo che pure legata non sta male pensò tra sè e sè. Da buon giovane nel pieno del suo vigore, pure nelle situazioni peggiori Gazat non potè non fantasticare su quella femmina così insolita, per la quale qualcuno era stato disposto a pagare fior fior di quattrini per chissà quale gioco perverso.
  14. Gazat Rimani cosciente, rimani cosciente! si urlò mentalmente l'orco. Come un pollo si era lasciato convincere dal fatto che Victor avrebbe condiviso la preda, ma quel viscido non era certo tipo da cooperare! Per una volta Gazat avrebbe preferito ricevere qualche ceffone da Dazio, ben poco piacevole ma un utile sveglia in quel frangente così particolare. Il fatto che Nadia non fosse crollata, però, era ciò di cui aveva bisogno per cercare di risolvere la situazione. Sapeva che probabilmente avrebbe dovuto rinunciare a soldi e lavori futuri... anzi, probabilmente sarebbe dovuto scappare velocemente da Gran Crepa, ma non intendeva proseguire con quello stile di vita Già rubo i lavori del vecchiaccio... se continuo su questa strada diverrò uguale a lui ragionò, ubriaco di quella droga che aveva assunto. Barcollando raggiunse l'elfa dalla pelle scura Ce la fai a scappare? domandò, cercando alla meglio di sciogliere i suoi ceppi e tentare quella che sarebbe apparsa come una fuga assai buffa per quella bizzarra coppia. Non gli restava che sperare nel meglio e pregare che Nadia e Victor avrebbero perso tempo ad azzannarsi tra di loro.
  15. Gazat "Niente va mai secondo i piani" era un detto comune nel mondo del crimine organizzato, vale a dire quello che andava per la maggiore a Gran Crepa. Le spiegazioni di Nadia erano giuste e corrette, ma l'attenzione dell'orco si concentrò sul fatto che ella non aveva ancora bevuto, segno che ella forse aveva davvero avuto trascorsi inadatti con quel furfante di Victor. I dettagli della vicenda non potevano risultare meno interessanti per Gazat, ma in quel momento doveva porre rimedio alla situazione e convincere in un qualche modo la donna ad assumere la propria sostanza Non mi preoccupa la prospettiva di sbudellare chi vuole rubare la merce disse senza mezzi termini in risposta alla nerboruta capo-spedizione, per poi afferrare il proprio boccale Specialmente se questa vale così tanto. Rodrick non ha mai mancato un pagamento e questo ci permetterà di comprarci parecchie cosucce utili. Mi fido di te per questo lavoro senza precedenti, Nadia concluse avvicinando il boccale come per proporle un brindisi A un lavoro ben fatto qualora avesse accettato, anche egli avrebbe bevuto.
  16. Gazat Per quanto fastidiosa come presenza, Victor si rivelò un accorato sostenitore dell'orco e Gazat accolse con piacere la sosta che ne sarebbe scaturita. La situazione stava delineando delle possibilità e l'arrivo previsto al "Furfante" diede l'occasione all'orco di elaborare una strategia molto rischiosa, ma che avrebbe potuto forse salvare la vita di una persona. Il primo passo di quel piano si basava sul dare corda proprio a colui che sarebbe stato il suo involontario complice in quel piano Victor bisbigliò avvicinandoglisi durante il tragitto, cercando di non farsi udire da Dug o dalla imponente Nadia Quanta polvere hai con te? Penso che stiamo entrambi pensando la stessa cosa... una prigioniera di quel calibro non può non essere educata prima di essere consegnata, no? Non credo però Nadia e Dug sarebbero d'accordo, ma se tu potessi farli riposare per un pò... alluse con un'occhiata d'intesa e un cenno verso il taschino dove teneva il sonnifero Fatto il nostro potremmo sempre svegliarli, terminare la consegna e farci pure dare un'extra per non aver dormito in servizio, magari! L'arrivo al Furfante fu l'occasione per reincontrare la barista tiefling, alla quale Gazat rivolse un educato cenno del capo prima di avvicinarsi Questa ragazza è ferita e malridotta, hai qualcosa per medicarla? domandò accennando alla prigioniera Inoltre vorremmo tutti bere qualcosa, la birra di prima può andare benone se Victor avesse partecipato al piano, quello sarebbe stato il mezzo con cui avrebbe potuto somministrare la medicina della buonanotte e dare una speranza alla prigioniera, senza arrivare allo scontro.
  17. Gazat Non era la prima volta che Gazat si trovava ad avere a che fare con traffici di esseri viventi, ma fino ad allora si trattava di uomini d'arme o comunque creature dalla stazza di chi avrebbe svolto lavori di fatica, laddove non avesse combattuto in prima linea. Il ritrovarsi con una prigioniera donna, peraltro dai tratti così particolari, non piacque affatto all'orco. Anche uno stupido (e Gazat non lo era) avrebbe capito quale destino attendeva quella fanciulla così attraente in un posto come Gran Crepa. Gazat strinse un pugno Non voglio che venga venduta la situazione risultava sempre più sgradevole ogni momento che passava e i soldi promessi da Rodrick non sembravano mitigare quel disgusto che provava. Ma d'altro canto cosa poteva fare? Il suo sguardo vagò tra i suoi compagni d'arme: avrebbe potuto stendere Victor in un colpo, ma Dug? Forse, in un duello uno contro uno avrebbe avuto una possibilità di giocarsela alla pari, ma Nadia era praticamente un titano e sconfiggere due avversari del genere in una volta sola e improponibile. Forse la speranza non era perduta, però, complice forse le sostanze di cui disponeva Victor. Pur non disponendo di un piano, Gazat aveva degli elementi a disposizione e laddove i suoi muscoli non potevano vincere, l'astuzia con cui era nato doveva compensare Nadia, quanto ci vuole per effettuare la consegna? domandò. Sapere i tempi era importante Non possiamo lasciare la ragazza in questo stato osservò Anche tra i peggiori feticisti e sadici di Gran Crepa, nessuno guarderebbe con piacere una schiava così malridotta. Sarebbe opportuno fermarci da qualche parte per curare tutti quei lividi e tagli. E' meglio presentarsi in leggero ritardo, che puntuali ma facendo un cattivo lavoro qualora fosse riuscito a far tornare in forze l'elfa, forse avrebbe avuto una speranza.
  18. Gazat Gran Crepa non sarebbe entrata nei libri di storia per aver generato i più grandi esperti nel galateo e nel bon ton, con Victor che era pieno esempio della forma mentis che vigeva tra gli scagnozzi di Rodrick. Il breve dialogo con la giovane barista era stato interrotto dalla presenza del biondo, che aveva sciorinato consigli di dubbio gusto, la presenza a contatto piacevole come quella di una cimice morta Se lo dici tu... rispose, lanciando uno sguardo complice alla tiefling prima di sollevare lo sguardo al cielo, come a chiedersi che cosa avesse fatto di male per meritare una squadra del genere. L'orco rimandò qualunque interazione per limitarsi ad uscire, quando Dug confermò che era ora di avviarsi. L'uscita dal Furfante Arrapato si rivelò l'ennesimo momento in cui la pressione di Dazio salì ben oltre i limiti di guardia, inveendo e sputando sentenze e promesse contro Gazat Dèi, ma produci rumori anche mentre ti muovi! osservò. La differenza di stazza, che vedeva Dazio vincere solo in quanto a circonferenza addominale, non portò il genitore adottivo allo scontro, come l'orco stesso immaginava. Questa fu l'ennesima occasione in cui Gazat non mancò di rispondergli a tono Non ti si alza perchè ormai sei solo un vecchio putrido più largo che alto! rimbeccò mentre si separava da quel breve confronto tra padre e figlio adottivo Vedi di fare un pò di ginnastica, altrimenti non basterà una squadra di netturbini per spostarti tra un pò! disse infine in quella che era una giornata tipo nel rapporto familiare tra Gazat e Dazio, prima di avviarsi con Dug e Victor verso la loro missione di scorta.
  19. Gazat Una sfinge pensò al vedere l'impenetrabilità della tiefling, tanto fredda da ispirare una certa curiosità nell'orco, che rimuginò sopra ciò mentre ascoltava distrattamente le parole di Rodrick Nadia... ripetè annuendo. In verità non ricordava il suo nome, ma a quanto pare sapeva il fatto suo Di solito le ragazze sono quelle che si impegnano di più sul lavoro... sperò, notando i modi di Dug e il coma alcolico in cui sembrava trovarsi Victor, che gli ricordò molto Dazio (e il che non era certo un complimento) Se ci saranno rischi li affronteremo l'orco non era certo pronto a dare la vita in una missione offertagli da Rodrick, ma quella paga era davvero troppo allettante per lasciarsela sfuggire. Dopo aver incassato, se la sarebbe svignata da quel postaccio. Gazat non aveva altre domande da fare, nè troppi impegni da prendersi nell'attesa. L'unica iniziativa che prese, ripensando proprio all'amore che provava per Gran Crepa, avvenne quando lasciò alla barista tiefling una moneta d'oro, ben più del richiesto Gran Crepa è capace di svuotarti di qualunque emozione positiva, se vuoi una vita migliore è meglio cercare lontano da qui.
  20. Gazat Le attenzioni della barista, oltre al suo generoso davanzale, non furono ignorati da Gazat: dopotutto egli era un orco nel pieno della sua maturità e non era di certo insensibile alla bellezza, per quanto imperfetta. Il suo sguardo si soffermò più di qualche istante sulla donna, prima che egli rispondesse Una birra è sufficiente disse, ascoltando l'incarico proposto da Rodrick Merce umana, quindi schiavi... riflettè. Per Gazat il lavoro era lavoro, sebbene la quantità di monete in ballo fosse davvero impressionante Con tutti questi soldi di paga si deve trattare davvero di un sacco di merce o di merce di enorme valore... disse No, non dirmelo, accetto. I dettagli li vedrò lì tagliò corto. L'orco assaggiò la sua birra, con ben poche curiosità ma con la mente che aveva già fatto i suoi calcoli visto il resto di disponibilità di impieghi Gli altri lavoretti non sarebbero neanche terribili, a parte quello per Ms.Meggie... magari potrò darci un'occhiata dopo, in base a quanto ci metterò per questa scorta. Dopo queste sue elucubrazioni, ormai convinto dall'impiego e pronto a rimettersi a lavorare, si limitò a chiedere un'unica cosa al suo datore Piuttosto, chi mi farà compagnia, Dug? domandò.
  21. Gazat L'idea di dirigersi verso il "Furfante Arrapato" si rivelò valida. L'orco lanciò un'occhiata alla barista tiefling, che sembrava essere entrata senza problemi nella mentalità di chi abitava a Gran Crepa, aggrappandosi solo alla prospettiva di guadagno e rinunciando a qualunque etica lavorativa, per poi dirigersi verso la parete dove stavano discutendo il suo saltuario datore di lavoro e il suo attendente Rodrick, Dug li apostrofò avvicinandosi a loro, con fare cameratesco. Se c'era qualcosa che aveva imparato era il non mostrarsi troppo umile o servile C'è del lavoro per cui ti serva un paio di braccia in più? chiese Dazio (non lo chiamava MAI padre) non può muoversi, un'altra malattia venerea, ma io sì Qualora non ci fosse stato lavoro, Gazat avrebbe rivolto la sua attenzione ai manifesti. Nel caso si sarebbe cercato da solo qualcosa da fare.
  22. Gazat Il fatto di possedere una stanza era un privilegio per i giovani di Gran Crepa, sebbene Gazat non potesse di certo vantare gli arredi lussuosi delle stanze dei nobili. Semmai, la sua stanza sembrava più simile alla cella di un monaco, ma senza armi esotiche. Dopo aver mentalmente mandato a quel paese il vicinato, l'orco si costrinse a vestirsi e a raggiungere il piano di sotto, dove i suoi genitori adottivi stavano (sorpresa delle sorprese) litigando! Ormai tanto non riesci nemmeno più a vedertelo apostrofò in direzione del padre, accelerando il passo per uscire di casa quando egli ringhiò e fece per alzarsi. Se non altro i pasti magri a cui era abituato lo avevano reso più veloce di quell'odioso ciccione. Rimuginò sugli avvenimenti della scorsa sera Non posso di certo andare alla bottega, oggi pensò E' chiaro che se voglio finire di accumulare gli ultimi soldi mi servirà un altro lavoretto. Valutò le opportunità, una più fantasiosa dell'altra, ma decise infine per una soluzione "classica": dirigersi verso la locanda più vicina. Quando servivano mani per lavori più o meno leciti, annunci e richieste venivano effettuati direttamente nei luoghi di ritrovo Alla peggio potrei sempre riprovare al bordello... valutò mestamente. Sapeva di essere una merce vendibile, per quanto poco ortodossa.
  23. Gazat Per molti, soprattutto per chi vi era nato ed era riuscito a giungere all'adolescenza, vivere a Gran Crepa significava rinunciare a qualunque virtù e vivere di espedienti. Per molti studiosi delle grandi città, dove la legge trionfava, tale spettacolo sarebbe sembrato grottesco e degno delle tribù selvagge di barbari o goblinoidi che risiedevano nelle colline. Gazat non era uno studioso, ma non era nemmeno uno stupido e sapeva come Gran Crepa era solo lo specchio della verità Qualora lasciati senza una guida, o peggio messi in pericolo da una pandemia o una catastrofe, la maggior parte della gente pensa innanzitutto a sè stessa soleva riflettere di tanto in tanto, pur premunendosi di tenere la mano pronta ad estrarre lo spadone. A Gran Crepa i borseggiatori superavano i piccioni, già di per sè drasticamente diminuiti sotto i colpi delle fionde dei bambini affamati, che cercavano in quei pennuti l'occasione di placare i morsi della fame. Gazat osservò proprio uno dei giovani ragazzini spennare uno di questi pennuti mentre attraversava la strada, in direzione suo malgrado di casa sua Madre non si è mai curata di cuocere granchè i piccioni... magari però con una griglia come si deve e un pò di sale... I suoi pensieri furono interrotti quando riconobbe Podron tra i mucchi di cadaveri ammassati e il cuore di Gazat si fece pesante Podron... no... mormorò afflitto. L'halfling era sempre stato giusto con lui, dandogli un'occasione e permettendogli di lavorare con un compenso corretto, non come i contratti a chiamata dei locandieri che cercavano sempre apprendisti con esperienza o i bardi che promettevano di pagare in visibilità, valuta utile quanto un calcio nelle gengive. Gazat si avvicinò al mucchio di cadaveri Come immondizia... farò forse anche io questa stessa fine un giorno? si domandò, pensando di prendere il corpo dello gnomo e trovare un posto dove seppellirlo Ma io non sono un sacerdote. Non è che poi torna dalla tomba e cerca vendetta? valutò. L'idea di lasciarlo lì non lo stuzzicava, aveva sempre sospettato che i corpi dei defunti fossero l'ingrediente segreto degli hamburger di carne delle taverne, ma se vi era un minimo di decoro (anche per gli standard di Gran Crepa), la logica voleva che i defunti fossero bruciati o seppelliti in una fossa comune consacrata. Fu così che Gazat si lasciò alle spalle per l'ultima volta il gentile halfling, il cui spirito almeno si era allontanato da quel posto orrendo che era Gran Crepa. Gazat rimuginò a quel punto su cosa fare, mentre i passi lo conducevano verso casa sua La bottega non potrà più andare avanti, quelli del fisco figurati se non si impossessano di tutto... quindi sono di nuovo disoccupato. Dèi, quanto odio questa città!!!
  24. Gazat https://www.myth-weavers.com/sheet.html#id=2312049
  25. Con l’eccezione di Mulroht, il quale fu visto vagare tronfio con Huruk-Rast in compagnia di una attraente elfa molto simile a Ciradyl (con l’eccezione degli occhi infuocati e un’incedere da succube) sventolando un contratto firmato con il sangue in cui si attestava molto in piccolo la vendita della sua anima, i giovani che avevano fallito il salvataggio della principessa cercarono all’unanimità di redimere i propri errori impegnandosi a tutto corpo nell’impresa di riunire il continente. Non che i genitori rimasero immobili. Tuttavia, nella tradizione dei giovani, la fretta sembrava far scordare come l’ultima guerra si fosse consumata nell’arco di quasi cinque lunghi anni. Oceiros, che ricevette bonifici consistenti e venne raggiunto da Alucard in persona, borbottò acidamente su come ai suoi tempi fosse costantemente chiamato in causa per le assurdità più disparate, facendo una predica su come avrebbe dovuto riportare in vita un orso-mezzo drago nero e la sua amante invece di un altro paio di persone. L’unico suo punto debole, però, era l’amore e in virtù di ciò decise (pur riluttante) di dare una mano (con l’altra prese il danaro offertogli). Oceiros ci tenne comunque a sottolineare come un Miracolo fosse sì potente, ma non tale da poter vincere una guerra in sei secondi Sennò lo avrei lanciato l’ultima volta senza dovermi fare tutto quel viaggio in compagnia Winn’Ier e Thorlum precisò. D’altro canto, i numerosi figli di Seline schierati su vari fronti, capirono presto il perché del temporeggiamento della Lega di Ilitar: se Augustus Mac-Tir ne era diventato il leader, disponendo di grande potere su ogni decisione, era in virtù della sua astuzia politica. Con il figlio ancora non sposato e la possibilità di ampliare i territori, un forte giro di missive con il principe Dorian fu scoperto circa l’acquisizione (in caso di vittoria) di Mael Thalor, capitale più abitata e custode dei segreti magici bellici degli elfi. Se i bookmakers avessero stilato una classifica di chi avrebbe potuto salvare la situazione, le quote più basse sarebbero state di per certo quelle per i figli della Decanti, tuttavia fu grazie a costoro e ad Eoliòn Von Gebsatell se lo stallo fu spezzato. Il matrimonio di Eoliòn Von Gebsatell con Demetrius Mac-Tir, sospinte dalle continue sollecitudini di Vixenia Draconis e dal suo protettore reale Golban, vennero infine celebrate in pompa magna, precedendo di fatto di poco l’entrata in guerra di Garnia come alleata del regno di Glantria a seguito dell’accordo intercorso tra il Mac-Tir e il sovrano di Glantria circa la cessione della città ma la condivisione dell’intelligence magica (come di quella riguardante wisdom e charisma come caratteristiche di lancio), nel momento in cui la guerra era diventata uno stallo all’altezza dei Clivi Lunari. Alucard Dopo la dichiarazione di guerra di Garnia, non si dovette aspettare molto affinchè Arcoria entrasse in guerra, seguita a ruota da Picco del Merlo. Scogliera Argento, più vicina ai territori elfici, entrò solo dopo aver accettato l’ingresso di Deborah Borealis come maga di corte, ottenendo ben presto la stima di molti per la sua grande conoscenza nonostante la giovane età (la sovrana apprezzò in particolare la conoscenza di metodi per liberarsi dei Tentacoli Neri in particolar modo). I tentativi degli sciocchi di manipolarla vennero sempre respinti, il nemico costretto a fuggire terrorizzato dalla strega del terrore. In molti sospettarono che dietro di ciò vi fosse la lunga mano di Clint Draconis, amico intimo della sovrana. La relazione tra i due venne particolarmente discussa quando il duca lasciò Acquastrino al seguito della cacciata del figlio, come segno di protesta contro l’instabile consorte che mai aveva amato. Il vuoto eroico (ma non di certo coniugale) venne colmato da Oceiros, che venne riassunto nella sua carica di ufficiale mai lasciata formalmente per essere sempre al centro dell’attenzione e fungere da consulente per le nascite future. Il fatto che le sue sorelle avessero comunque mostrato un certo attaccamento al proprio nome, spinse Azuria Draconis a tentare la via familiare e cercare di reclamare il suo posto di erede L’idea di Angelica in effetti è molto valida, un drago potrebbe davvero darti eredi più… draghi! commentò tirando bucce di banane ai servitori che si occupavano di Trevor Forse te e tua sorella siete l’unica cosa buona che ha fatto vostro padre! Vi metterò in linea di successione… se saprete guadagnarvelo! le due Draconis avevano infine conquistato pieni diritti sul proprio cognome, a patto che fossero riuscite a soddisfare la propria esigente matrigna La contea di Brughioro, pacifica oltremodo di solito, ricevette una spinta dall’ultima persona che gli eroi si sarebbero mai aspettati: Nithmeya. Deborah, nel suo peregrinare, fece leva sui suoi sentimenti e convinse la parente a spingere al massimo l’acceleratore sul regno in cui si stava facendo un nome Suppongo che con questo mi sarò guadagnata la tranquillità che mi merito osservò la tiefling, pur non potendo sorridere alle iniziative di Deborah Se mai avessi avuto la sfortuna di rimanere incinta e partorire una bambina… saresti il modello di figlia che più tollererei disse in quello strano rapporto zia-nipote. I Fiordi si mantennero distanti dal conflitto, funestati dal timore reciproco che un allontanamento dai propri territori avrebbe potuto esporre ogni feudo a possibili invasioni dei vicini, Riverstein in primis. Lakewood divenne l’unico posto in cui vennero coordinate le azioni, oltre a fungere da casa temporanea per le ninfe di Lagocristallo. Airona accettò il nome Eir, mentre Violara squadrò male Ragnar Te lo avevo detto come l’avrei chiamata, si vede quanto stai attento! E dire che lo avevi suggerito pure tu… è Sigrid! S-I-G-R-I-D! il trattamento ricevuto non rese facile il rapporto di Ragnar con la madre dei suoi figli, la cui lunga vita avrebbe portato avanti il rancore di quell’inganno (di certo non al pari di Winn’Ier, ma pur sempre di un inganno si trattava) per molti, molti anni, alimentata anche dal rapporto che il bardo intessè con Angelica e Astrid. Sebbene tale triangolo aumentò di certo il rispetto virile nei confronti del Bjornsson, lenì la reputazione delle donzelle che lo condividevano, in particolare della meno attraente Astrid che (nonostante le negazioni irritate dello scaldo) venne considerata spesso dagli uomini del nord come “la scudiera”, “la terza incomoda” o “quella per i periodi mensili della rossa più gnocca”. Silena e Levantia furono invece sorprese e deliziate dalle premure di Damien, il quale dopo il periodo passato con Rakayah era giunto al nord più simile a un contenitore vuoto che a un essere vivente, prosciugato di qualsiasi linfa vitale (e non solo). Silena, nella tradizione di Lagocristallo, decise di chiamare sua figlia Belladonna, mentre Levantia chiamò il suo piccoletto Scirocco Così se sarà bravo come il padre lo chiameremo semplicemente Rocco disse l’ingegnosa ninfa originaria di Scogliera Argento. Azalia avrebbe forse approvato qualunque decisione sul nome da parte di Shaun, anche se avesse chiamato loro figlio Ascharon o Il Sangue di Drago Precedentemente Conosciuto Come Paradiso Thorlum Non ti preoccupare C… amore mio! (termine che da ora in avanti avrebbe usato sempre) Ci rifaremo con il prossimo! disse saltando addosso al suo giovane amato. Il matrimonio con Luna non avrebbe cambiato i suoi sentimenti, lieta di aver finalmente trovato il suo personale Clint, che di cognome facesse Marsh o meno. La Savana fu l’ultimo posto in cui i viaggiatori seppero trovarsi Malik e Kat, fuggiti dagli orrori della guerra dopo che il possibile futuro principe dei lucertoloidi offrì i propri soldi a beneficio dei guerreggianti. Pur incerti sul rapporto di amicizia che si era creato tra i due, essi furono concordi nel dare il massimo per impedire che i problemi delle terre desertiche si scatenassero anche sugli alleati, la chioma della ninfa o lo scaglie di ottone l’ultima cosa che gli schiavisti o gli orchi avrebbero visto prima di perire. Pur contro una alleanza ora ben più solida e forte, Frondargentea non si arrese, iniziando una guerra che durò più di un anno, nel quale le forze alleate furono in grado di reclamare ogni centimetro perduto e ricacciare gli elfi all’interno dei loro confini. I tentativi del rinato Ordine Sinaptico, sempre foriero di loschi piani, fu sventato a priori da quella che fu definita come l’unica succube capace di salvare una persona e poi fare sesso con lei fino a lasciarla quasi morta. Il loro leader, l’incubus Jackpit che aveva preso per anni le sembianze di Mordecai per perpetrare i propri piani, li vide sventati ad opera della figlia. E sebbene la speranza di una sortita venisse resa difficoltosa dalla magia selvaggia lì presente, le forze alleate si spinsero all’interno del territorio elfico e metà di Frondargentea, compresa Mael Thalor, furono conquistate prima che Fhaornik Ravacyne, ex governatore di Mylmanor, guidasse un subdolo colpo di stato e prendesse il controllo del popolo elfico, firmando subito una resa che cambiò in buona parte il volto del nord del Continente Occidentale: I territori orientali di Frondargentea fino a Neslean, Illelthyr e Mylmanor passarono sotto il dominio di Glantria, mentre le terre a partire da Mael Thalor fino al mare furono concesse alla Lega di Ilitar che rinominò la nuova contea come Selvania. Tale territorio sarebbe stato gestito dalla casata Benckerdoff pro-tempore, in attesa che gli eventuali figli di Eoliòn e Demetrius fossero sufficientemente numerosi e divenissero adulti a sufficienza per gestirli. Ciò che rimaneva a Lagocristallo fu riconsegnato alle ninfe, che ebbero in concessione un raddoppio delle loro terre nell’area boschiva di confine. Le città elfiche furono messe sotto la gestione di Vassilixia Draconis. Molte nutrie accorsero verso tali province, la principessa che concesse loro diritto di voto e possibilità di sposarsi con chi volevano nella più assoluta e unanime perplessità generale. La sete di vendetta di Dorian parve placata solo in parte ed egli cambiò il motto della sua casata per meglio riflettere il suo nuovo spirito in “Giustizia o Morte”. Egli, in compagnia della sua folle sovrana, si guadagnò un timore reverenziale e qualunque straniero si sarebbe approcciato loro con titubanza (in particolar modo nei confronti delle nutrie di Vassilixia), sebbene sotto il suo regno i confini raggiunsero la loro massima espansione nella storia e i cittadini non si videro affossati di tasse o leggi ingiuste, se non un forte inasprimento delle pene per crimini gravi, che prevedettero leggi simili a quelle del contrappasso. L’unico che non abbassò mai il capo, ma lo sollevò sempre con fierezza, fu Sovrano Nero che dopo aver disertato da Astrid (nonostante il suo inasprimento) offrì i propri servigi a un perplesso Dorian che lo prese come sua regal cavalcatura. Molti furono i piccoli criminali schiacciati senza pietà sotto i suoi zoccoli. Il nuovo Signore delle Fronde Fhaornik, dopo aver stabilito per breve periodo la capitale a Nyrenneas, spostò la capitale nell’entroterra nordico. Il popolo elfico ottenne da quella storia una pessima nomea, che la accompagnò nei decenni a venire. Le atrocità compiute nei campi di lavoro che vennero trovati furono considerate abominevoli anche per gli standard demoniaci: i prigionieri erano costretti a vivere anche in trenta-quaranta in piccole e sudicie capanne in fango secco e paglia, con scarsa ventilazione e riscaldamento, costretti a turni di lavoro tutti i giorni per quindici ore al giorno, donne e bambini compresi, per poi seguire obbligatori corsi di “educazione ideologica”, la cui lezione andava imparata a memoria pena la privazione del sonno. La malnutrizione, le violenze, le torture e le esecuzioni erano all’ordine del giorno ed uno dei primi a pagarne fu Efraym Al Rasul, catturato e inviato in uno dei campi dopo tre round da quando aveva lasciato il gruppo. Winn’Ier fu rinvenuto come l’ombra di sé stesso, ormai ridotto a uno scheletro vivente e sopravvissuto solo in virtù della sua sovrumana resistenza e dalle pronte cure del miglior guaritore a disposizione, l’evangelista Forgrim (il che sottolineò la necessità di formare maggiori sacerdoti nell’immediato futuro, a giudicare dalla penuria). Il De Puh fu uno dei pochi trovati vivi, in molti campi di lavoro i prigionieri vennero uccisi sommariamente poco prima dell’arrivo dei liberatori. Di fronti a tali atrocità molti paesi iniziarono a rifiutarsi di trattare con gli elfi e le difficoltà di ricostruzione, uniti alla vicinanza con i territori dei troll, portò a un impoverimento dell’antica e orgogliosa civiltà che aveva dichiarato guerra a un intero continente. Nonostante ciò, molti gruppi dissidenti fomentarono rivolte all’interno delle città conquistate e la xenofobia durò a lungo in quelle terre. Anche prima del termine della guerra, comunque, i giovani realizzarono la loro realtà Pur con i loro sforzi, essi non erano stati all’altezza dei loro genitori Essi sentirono di aver deluso loro stessi più di loro, ma cercarono di rimediare Sebbene la morte di Ciradyl sarebbe rimasta il loro cruccio, essi continuarono Fu così che il viaggio dei figli degli eroi giunse alla fine… almeno fino ad allora Nella zona nord del Continente Occidentale, i combattimenti continuarono Ci furono altri spargimenti di sangue e molti vissero e morirono Così come avevano sempre fatto, anche decenni prima Perché la guerra, la guerra non cambia mai FINE
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