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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM I lunghi allenamenti a cui si erano sottoposti potevano sembrare inutili agli occhi di molti, ma al centro di quella montagna Bjorn e Celeste furono felici di aver sviluppato la capacità di attraversare le dimensioni, portando con sé dei compagni. Quando il breve viaggio si concluse (stavolta non funestato da tetre apparizioni), oltre alla kalashtar e all'elocatrice anche il paladino di St.Cuthbert, Thorlum il Coscritto e un irritatissimo Oceiros si lanciarono in una disperata sortita contro i membri degli Undici, franando contro di loro con un impatto assordante. La mischia fu breve, ma violentissima con Bjorn che fece ricadere il suo inveire ma soprattutto il suo falchion, ora grande come un giovane abete, contro la sacerdotessa del mare Otoe, che rimediò una orrenda ferita al volto, un taglio verticale che le attraversava la parte destra del viso e da cui ella parve perdere momentaneamente la vista. Un ruggito di Razak Schiacciagoblin accompagnò il suo colpo di urgrosh, deviato dallo scudo di un Golban inarrestabile come un rinoceronte, che mulinò la sua mazza colma di potere sacro, abbattendola contro il braccio sinistro della già ferita orientale, spezzandoglielo all'altezza della spalla e della testa dell'omero, che schioccarono alle fratture multiple ricevute OtO-- Enko Shimomura lanciò un lamento baritonale quando Trull la investì in pieno come un uragano, la catena che si avvolse attorno ai suoi polsi e alle braccia che reggevano la katana Io Ti UcC-- AaAaAaHhHhH!! la scarica di freddo della catena del Forgiacciaio la investì, costringendola all'inerzia come Razak, aggredito da un Thorlum fuori di sé, quando la loro esperta di magia crollò al tappeto Levati, feccia Tagliarocce! gridò lo Schiacciagoblin, cercando di liberarsi di Thorlum mentre egli lo incalzava in uno scontro nano contro nano. Il corpo della Miyata tuttavia ebbe un sussulto, prima di ricevere un potere di sicurezza. La giovane donna riaprì gli occhi, entrambi, ancora orrendamente ferita ma pronta a combattere. Ella però ebbe appena il tempo di vedere Clint incombere dal cielo, conscio della minaccia ancora attiva, il quale riversò su di lei un torrente di fuoco Contro il fuoco no... mormorò prima di venire inghiottita dalle fiamme. L'impatto generato dal Draconis sollevò una colonna di fiamme all'interno della quale si udivano le grida di Miyata Otoe. Quando le fiamme si dissiparono, il suo corpo era immobile e bruciato. Miyata Otoe, la sacerdotessa del mare degli Undici, era caduta. Maggior contributore in quel confronto, Golban non ebbe però il tempo di festeggiare. Una malvagità e malizia palpabile a pelle lo raggiunse quando Razak Schiacciagoblin sollevò lo scudo per proteggersi dalla martellata di Thorlum e colpì il paladino con il proprio urgrosh dalla doppia emanazione di luce, aprendo uno squarcio sulla coscia sinistra del paladino, che iniziò a perdere sangue e a bruciare Sì, urla, lasciati andare! un grugnito interruppe il dileggiare di Razak quando Trull mosse la propria catena attorno al suo collo, cercando di soffocarlo. Razak Schiacciagoblin però sembrava fatto di pura pietra, cocciutamente ostinato nel continuare a lottare anche quando le chiodature dell'arma del Forgiacciaio iniziarono a scavare la sua pelle No... lui... deve... morire! Esclamò prima di sgambettare il paladino di St.Cuthbert e colpirlo al petto, un colpo letale che abbattè uno dei più forti campioni del bene del gruppo. Thorlum e Trull cercarono tosto di fermare quella furia il quale finalmente libero della presenza del paladino iniziò ad incalzare il Senzacasta, facendo valere la sua portata ravvicinata e le sue condizioni di salute migliori, sebbene in continuo stallo per i continui tentativi del ciambellano di Firedrakes di spezzargli il collo, la spina dorsale... qualsiasi cosa riuscisse a porre fine al suo assalto. Quando però Thorlum fu atterrato Razak urlò MUORI! DANNATO! TAGLIAROCCE! Urlò, i colpi che infransero l'elmo, colpirono il viso e uccisero Thorlum Senzacasta, Rovina di Huruk-Rast MAKI! MAKI!!! coperto di sangue da capo a piedi, la voce rotta mentre cercava di liberarsi dalla catena di Trull, Razak Schiacciagoblin si ergeva ora sul corpo di due degli avventurieri, caduti a pochi passi da Winn'Ier. Non fu difficile scoprire la posizione di Maki Tetsuo, il cui corpo riapparve dolorante, inerme nel momento in cui Celeste lo trafisse all'addome con tale forza da sollevarlo da terra Me... ne... ricorderò... furono le sue ultime parole. Con uno slancio l'elocatrice, che era riuscito a notarlo nonostante la sua invisibilità, lasciò ricadere l'esile inventore dei ferrotitani, gli occhi vitrei aldilà degli occhiali rotti, il farsetto sporco di sangue. Maki Tetsuo, l'eccentrico inventore degli Undici era stato abbattuto. MaKiIiIiIiIiIi!!!!!! Enko Shimomura gridò talmente forte da sembrare una banshee FoRmA dEf-- la spadaccina gridò nuovamente quando Trull la incalzò, costringendola a rivedere i propri piani MoRiReTe TuTtI! uCcIdErEmO vOi, Le VoStRe FaMiGlIe, I vOsTrI fIgLi! liberatasi dalla stretta del Forgiacciaio, la spadaccina orientale iniziò a colpire il nano con rapide mosse che oltrepassarono l'armatura del valoroso ciambellano di Firedrakes AnNeGhErEtE nEl VoStRo StEsSo SaNgUe E dI cOlOrO cHe AmAtE! aVeTe CaPiTo? Gli occhi simili a braci ardenti estratte dal cuore di un vulcano, Enko Shimomura non si fermò anche quando Trull venne colpito all'occhio destro, che venne oscurato dal sangue, né quando trafisse il lato del collo, a pochi centimetri dalla trachea. Gli scambi tra i due si fecero più forsennati, con Razak che fece per avvicinarsi, tenendo a distanza la figura di Bjorn, immenso mentre torreggiava su di loro Ingrandisciti quanto vuoi, soffrirai di più! minacciò Razak. Pur dimezzati e privi dei loro elementi più competitivi, i membri degli Undici non sembravano conoscere la parola “arrendersi”. Riepilogo azioni
  2. DM La responsabilità di Sharifa impose alla rakayq mettere al primo posto la salvaguardia dei prigionieri liberati, il destino di chi come lei combatteva per una causa giusta che non si limitava all'abbattere nemici sempre più forti, ma prima di tutto al difendere i deboli e gli oppressi. Freda e gli altri nordici non ci misero molto a capire che cosa era successo, battendo le mani contro la superficie trasparente, gli occhi spalancanti e le bocche che rivolgevano mute incitazioni e incoraggiamenti alla lucertoloide anche dopo che ella sparì alla vista. Gli Schiacciagoblin rimasero in silenzio, osservando torvi la situazione. Non silenzioso fu invece l'assalto che Clint, Seline e Winn'Ier rivolsero in contemporeanea ai membri degli Undici e Paradiso, il primo rilasciando una imponente nebbia fredda con il più gelido dei ghiacciai contro la autoproclamatasi sacerdotessa del mare e l'inventore dei ferrotitani, la seconda richiamando il potere dell'Abisso che si manifestò in un'inscurimento del pavimento di pietra, da cui emersero tentacoli bulbosi e gommosi, lunghi circa tre metri, i quali parvero saggiare l'aria come segugi cechi prima di lanciarsi sui nemici. Chi invece cercò l'approccio più diretto fu Winn'Ier, il quale si scagliò contro il generale Velleri rilasciando una scarica di pugni ferale. Chi osservò la scena in seguito avrebbe potuto testimoniare che i pugni sembrarono moltiplicarsi, una vera gragnuola che investì l'albino No.... no! Aaaaahhhh!!! il falchion non riuscì a deviare quell'assalto frontale, l'armatura completa che mandò sinistri rumori metallici mentre si deformava, il viso dell'ex ambasciatore che si contrasse di dolore mentre subiva i colpi e infine crollava a terra colto da spasmi letali, la mano che si sollevò cercando di artigliare l'aria L... Lu... il braccio infine ricadde. Paradiso Velleri, l'ex ambasciatore di Scogliera Argento che aveva aperto le porte di Blavandshok alla Regina del Gelo e aveva contribuito alla schiavitù di innumerevoli nordici, era infine morto nella terra del Katai a cui si era venduto. Winn'Ier de Puh era riuscito a vendicare gli uomini della sua stessa terra, compiendo un'impresa che di certo sarebbe stata ricordata e decantata, permettendo inoltre agli Eroi dell'Occidente di dimostrare subito di che cosa erano capaci. Fu però un momento di breve gioia, dopo essere scartato di lato senza che nessuno dei tentacoli di Seline riuscisse a stringerlo nella loro morsa, la lama dell'urgrosh nanico di Razak Schiacciagoblin penetrò il fianco del combattente orso, che con un sadismo senza precedenti iniziò a colpire il nordico Credi che battere il più debole ci farà scappare? urlò affondando più volte la lama nel costato e sul pettorale destro dell'orso, l'arma che cauterizzava a momenti le ferite prima di riaprirle quando la lama diventava fredda come il ghiaccio, un'alternanza di poteri che egli non aveva mai percepito la cui testimonianza più evidente era il cui sangue era ben visibile che scorreva attraverso la peluria Muori! Muori! Muori! gridò con crescente eccitazione lo Schiacciagoblin, applaudito e festeggiato dagli Schiacciagoblin che il gruppo aveva deciso di portare con sé, ma non udibili aldilà del muro di forza. Winn'Ier bloccò infine la lama del nano che cercò di competere in una spinta di forza. Poi il petto di Winn'Ier venne trapassato da una katana dalla lama bianca FoRmA dI pOtErE, fOrZa InArReStAbIlE! Enko Shimomura, che aveva colpito alle spalle Winn'Ier, fece risalire la lama trapassando polmone, costole e scapola, scoperchiando metà del busto del membro del gruppo che più amava gli abbracci e le manifestazioni di affetto. L'eroe cadde a terra. Winn'Ier de Puh era morto, vittima degli Undici. L'orientale rivolse un semplice sguardo a Celeste E qUeStA nOn E' nEaNcHe La MiA fOrMa DeFiNiTiVa! I tentacoli neri continuavano a indugiare sui due combattenti, ma il loro tocco non sembrava più doloroso di una carezza, permettendo ai due di attraversare l'area senza alcun problema. La drammaticità di tale rivelazione si dimostrò anche nel momento in cui anche Miyata Otoe emerse dalla nebbia di Clint quasi del tutto illesa, se si escludeva uno strato di brina sul viso e le sopracciglia Le meraviglie dell'acqua, capace di essere pericolosa a tutte le temperature rispose gioviale, sollevando lo sguardo su Clint, non trattenendo un brivido Brrrr!! disse scuotendo leggermente le esili spalle, per poi sollevare la propria asta su cui svettava la sua bandiera personale Acqua che doni la vita e sei parte di noi, abbandona i loro corpi per ritornare alla natura! iniziò a decantare, sventolando la propria bandiera e puntando gli occhi su ognuno dei suoi bersagli, tra cui Sharifa scoprì anche sé stessa Scorri serena nei fiumi e nei laghi, nei mari e nei monti! inneggiò alla fine. Fu un attimo prima che tutti gli avventurieri, tranne Tom Po che fu in grado di scappare via in tempo, si sentirono come se il loro stesso corpo venisse divorato dall'interno. La pelle si rinsecchì, rughe emersero sui volti di tutti gli avventurieri (perfino Chandra!) mentre attorno a loro l'aria si fece più umida, disperdendo i liquidi che erano stati risucchiati dal loro corpo come una sanguisuga Tempo! si udì dall'interno della nebbia. Fu un attimo, un battito di ciglia prima che sulla maggior parte degli avventurieri ricadesse un'ondata di fango dal soffitto, orrendamente scavato dalla magia. La pioggia ricadde come una valanga, investendo come un maglio i viaggiatori, con alcuni che rischiarono di sdrucciolare a terra e con Seline che cadde tramortita a terra, lei che già aveva portato i duri segni del precedente scontro. La insolita pioggia (se così si poteva chiamare) evidenziò inoltre un altro sinistro dettaglio: un nuovo muro di forza era stato scagliato, ma non da Sharifa e non per proteggiere i prigionieri. Maki Tetsuo aveva diviso i due gruppi, isolando Tom Po e Clint e lasciandoli contro i quattro membri degli Undici. Clint Draconis fece appena in tempo ad accorgersi che una pioggia di comete stava salendo verso la sua direzione, una caduta al contrario che divenne sempre più pericolosa via via che le comete si ingrandirono per poi colpirlo. La quadrupla detonazione che ne seguì, capace di far tremare l'ampio hangar, avrebbe ucciso ben più di un uomo comune, forse un villaggio intero. Ma pur investito da gravi ustioni e contusioni, il Draconis ne uscì superstite. Egli ancora si ergeva, seppur disperatamente in volo sopra i migliori servitori di Masato Ishibura, lo shogun del Katai. Niente male commentò Maki Tetsuo, la voce leggermente ansimante mentre egli si muovava, non visibile ad occhio nudo Capisco perchè siete così famosi, ma dovrete dare il massimo se volete rappresentare un problema. Riepilogo azioni
  3. DM La titubanza di Winn'Ier spianò per un breve momento il cipiglio del contrattatore per il Katai, ma la risoluzione del ciambellano di Firedrakes, di Golban e di Bjorn sembravano porre entrambe le parti ancora più lontano di prima Siete di certo molto ebbri dei vostri successi per pretendere queste condizioni commentò l'attraente albino, il cui sguardo incrociò per un attimo quello di Oceiros. Fu un breve istante, eppure i due parvero scrutarsi per molto, un'ombra di comprensione che fu visibile per un attimo sul viso dell'occidentale Per alcuni, certe persone sono dal lato sbagliato fin dalla nascita... si limitò a dire al sacerdote-ur. I riferimenti personali lanciati da Clint, il cui tono non sembrava ammettere repliche in quella trattativa che vedeva la vita di persone in ballo, parvero innervosire molto l'ex ambasciatore della Lega di Ilitar NON OSARE NOMINARLI!! gridò con voce acuta, il viso stravolto. Maki Tetsuo osservò di sottecchi, con un mezzo sorriso, la reazione del generale Tu non sai niente, Clint Draconis! Tu neanche sai cos'è l'amore, figurarsi se puoi capire che cosa significa lottare per ciò che ti viene negato! Paradiso sventagliò l'aria con il suo falchion Non accetto ordini da un porco del tuo calibro! l'inventore dei ferrotitani si passò un dito sul mento a quell'epiteto, limitandosi a un asciutto commento Beh, in fondo a chi non piace fare un po' di sano sesso...? lo sguardo dell'elegante orientale passò in rassegna tra le donne che componevano il gruppo. Dopo aver degnato di appena un'occhiata Chandra Plastica magica... bleah... il suo sguardo indugiò sul duetto formato da Seline e Celeste. Se l'aspetto di Sharifa non attirò le attenzioni lascive di Maki Tetsuo, la sua controproposta fu invece assai ben più udita... sebbene essa piacque assai poco. Il fatto che l'idea della rakayq prevedesse la consegna dell'estroverso membro degli Undici, che aveva avuto la celebre “visione” dei ferrotitani, parve non poco maldisporre Enko Shimomura CoNsEgNaRlO? cOnSeGnArLo? Gli occhi dell'ispirata sembrarono diventare due braci ardenti, il corpo che fremette a quella minaccia fino a che ella non estrasse la sua arma, una katana dalla lama di un bianco abbagliante ToCcAlO e SeI mOrTa! Ti StRaPpErO' lA pElLe E nE fArO' uN pAiO dI sTiVaLi FaShIoN! aPpEnDeRò Il TuO cAdAvErE a Un PaLo PeR lA gIoIa DeI cOrVi! La orientale parve ritrovare il lume della ragione quando Celeste si rivolse a lei Mi trovavo in un tempio perduto di Sarlona quando è accaduto... Eberron è il passato, un passato che è stato cancellato e che non potrà tornare! l'ispirata osservò la Borealis Sei in una leggera simbiosi... una condivisione alla pari... che spreco... l'umana che controllo è solo una demente, ho preso lentamente possesso del suo corpo, divorando il suo passato. A volte... la femmina strinse l'elsa della katana Essa riemerge, nei suoi sentimenti più profondi il suo sguardo indugiò su Maki Tetsuo Ma era solo una demente, non mancherà a nessuno! Critichi il mio schieramento, ma te? Anche tu hai preso uno schieramento... ma non durerai a lungo, non nel momento in cui hai rinunciato a manifestare il massimo delle tue potenzialità! Nulla può essere più interessante della vastità degli oceani e del potere dell'acqua rispose Miyata Otoe alla risoluzione di Seline, la cui espressione sembrava far presagire anche la possibilità di cannibalizzare il corpo della sacerdotessa Non temo il fuoco della tua follia, Seline Trombavino. Il vortice della magia più potente può spegnere anche l'incendio più grande! Otoe sorrise malinconicamente, la bandiera-lancia che portava in mano che si mosse leggermente. Razak Schiacciagoblin rise, una risata grassa che lo portò addirittura alle lacrime Aspetta... tu sei un Tanner? Un Tanner dei Forgiacciaio? lo Schiacciagoblin puntava il dito tremante contro Trull, incapace di trattenere i singulti della sua ilare reazione Sei stato forse stritolato da un Umber-hulk per esserti allungato così tanto? Dèi, muoio... Razak si asciugò una lacrima Un nano che non è più un nano, ecco la degna compagnia di un relitto come te, Thorlum Senzacasta! ghignò all'indirizzo del Coscritto, fregandosene delle suppliche dei membri del suo clan, affinchè mediasse per il loro rilascio I tuoi compagni di certo non sanno cos'è l'onore per attirare così tanti rifiuti della società! Bando alle ciance disse Maki Tetsuo, vedendo l'andamento delle trattative Ormai i ferrotitani sopravvissuti saranno abbastanza lontani l'orientale stese un braccio di lato, il mantello scuro che svolazzò Rigettiamo tutte le vostre richieste! Fatevi sotto, Feccia dell'Ovest. E' ora di scoprire se i racconti su di voi sono realistici o se bastano quattro di noi per finirvi! Otoe, Enko, Razak e Paradiso impugnarono le proprie armi, pronti all'assalto nemico. x tutti
  4. DM Lo Schiacciagoblin preso in custodia da Thorlum, un giovane moro che non avrà avuto più di quarant'anni, cominciò a tremare come un pulcino bagnato mentre l'ex Tagliarocce elencava le sue colpe No, no, NO! Per favore! gli occhi colmi di lacrime, il giovane si sperticò in mille suppliche, mentre dietro Thorlum i restanti Schiacciagoblin si sgolavano nel tentativo di convincere il Coscritto a concedere una grazia. Gli ex prigionieri nordici non si pronunciarono di fronte alla corte imbastita, rimanendo in curiosa attesa. L'intervento di Trull fu accolto con grida di gioia, oltre che dai pianti di gioia del “condannato”, che rimase prostrato a terra, strisciando come un verme al cospetto del ciambellano di Firedrakes Grazie! disse baciando l'orlo della veste di Trull Grazie! Siete un salvatore! i restanti Schiacciagoblin fecero eco, inneggiando al Forgiacciaio Un eroe! Un esempio! Un santo! e, alle precisazioni di Clint sulla mancata autorità del Senzacasta, rincararono la dose su di lui Mostro! Assassino! Merdaccia! Con probabile sollievo di Sharifa, prima a porre la risoluzione estrema sugli appunti recuperati, la maggior parte degli avventurieri che disse la loro si diedero a favore della distruzione dei dati raccolti da Maki Tetsuo, mesi di lavoro iscritti in quelle pagine che vennero bruciate dal fuoco che la rakayq aveva imparato a controllare nel corso della sua vita nella Savana, uno dei posti più caldi di tutta Arth. Le pagine avvamparono, si annerirono e infine si ridussero in cenere dopo che Celeste pose a terra il trattato sulla costruzione degli empi costrutti, un'opera che non sarebbe stata più letta da nessuno. Oceiros scoprì che le sue parole si rivelarono profetiche. Nonostante tra i sostenitori dell'ingresso nell'hangar vi fosse anche Thorlum, da Huruk-Rast additato come peggior apripista della storia del Continente Occidentale (e forse anche Orientale), furono in diversi a sostenere l'idea di un confronto diretto, avverando di fatto i sospetti del sacerdote-ur. La levatrice del gruppo ottenne un plauso da Ves-Ra-Jin, quando comunicò al semidio la loro imminente partenza VES-RA-JIN FINALMENTE DISTRUGGE! tuonò soddisfatto, iniziando a lanciare scariche elettriche rivolte a alle lamiere che lo avevano tenuto prigioniero, ridendo come un invasato FARAONE CONTENTO! DISTRUGGE E POI CASA! BUONA FORTUNA CON DISTRUZIONE, UMANO! questo risicato commiato fu l'ultima conversazione che i due ebbero modo di avere, che anticipò l'ingresso all'interno dell'hangar. Gli Schiacciagoblin, ispirati dai modi gentili di Thorlum, avevano offerto la loro collaborazione nel sabotare il sistema di apertura dell'hangar dopo aver svitato e rimosso un pannello in ferro, all'interno del quale si trovava una serie di ingranaggi collegati a un sistema di leve che muoveva l'ingresso. Tale slancio di generosità fu dettato, gli eroi sospettarono, al poco desiderio di voler rimanere in compagnia di Ves-Ra-Jin. Impossibilitati a portare tutti, gli avventurieri si costrinsero a portare appresso i prigionieri e gli Schiacciagoblin. Quando la compagnia ebbe modo di oltrepassare la soglia dell'hangar, si trovò all'interno di uno spazio vuoto immenso, ben più grande delle aree destinate alle linee di produzione. L'hangar proseguiva in un ampio tunnel che proseguiva, fiocamente illuminato da lanterne appese all'alto soffitto. All'interno della struttura una quarantina di ferrotitani sarebbero potuti comodamente sostare nella loro rispettabile mole, sebbene al momento nessuno si trovasse all'interno. L'unico rumore metallico che giunse alle loro orecchie, ovattato dalle porte che si richiusero alle loro spalle, fu il rumore di esplosioni e crolli che provenivano dall'interno delle linee di produzione: Ves-Ra-Jin aveva iniziato a divertirsi. La risposta all'enigma sull'assenza di ferrotitani rimase in sospeso, sostituita dalla vista degli unici ospiti all'interno, che rivolsero la loro attenzione agli avventurieri. Coloro che non avevano mai incontrato nessuno dei presenti, avrebbe potuto quindi osservare un assai strano quintetto formato da quattro umani e un nano. Il nano dimostrava un centinaio di anni, calvo e con una lunga barba nera. Il cipiglio severo, come molti suo simili che non davano peso ai fardelli, egli indossava una corazza di piastre imbullonate, reggeva uno scudo e impugnava un urgrosh dalla lama risplendente di rosso e blu. Egli era Razak Schiacciagoblin, ex-comandante dei Cavalieri d'Onice di Huruk-Rast prima della secessione dell'ultimo governo, colui che aveva torturato Thorlum fino a privarlo di un occhio e di un orecchio Pah! esclamò notando il Tagliarocce Guarda un po' chi è tornato dalla segreta! Thorlum, Rovina di Huruk-Rast! rise Cercherò di moderare i miei colpi, Senzacasta. Ho imparato nuove tecniche di tortura dal nostro ultimo incontro e tu sei il soggetto ideale per sperimentarle! Razak Schiacciagoblin Non modererai un bel niente, Razak! disse un orientale dai capelli scuri e occhiali sottili, vestito con un elegante farsetto bianco e una cappa nera, sorreggendosi a un bastone incatato Questi sono la Feccia dell'Ovest e non vanno sottovalutati disse freddamente, osservando dall'alto in basso il nano Hanno distrutto la mia fabbrica e impedito di produrre nuove armi per la guerra. Essi sono tra i soggetti più pericolosi dell'esercito del Continente Occidentale! Dovete rimanere concentrati! Maki Tetsuo Razak non accolse molto bene gli ordini dell'uomo, la cui identità divenne presto chiara Da quando in qua saresti te il capo, Tetsuo? disse stringendo il proprio urgrosh e puntandolo la lama contro il compagno d'arme. Tu NoN lO tOcChErAi! Sbraitò una giovane donna in kimono, dai lunghi capelli scuri e con un cerchietto in testa, vestita con un kimono a fiori. I suoi occhi sembravano pozzi di oscurità rossa, mentre si rivolgeva al nano UcCiDeRò AnChE tE sE pRoVi AnChE sOlO a MiNaCcIaRlO! una ondata di energia cinetica sembrava sprigionarsi dalla donna, la cui mano stringeva l'elsa di una katana. L'ondata di energia fece fremere il quori di Celeste, che fu il primo a riconoscere la vera natura della spadaccina. Ella era un'ispirata. Enko Shimomura Nonostante il tono lapidario della spadaccina, Razak sembrava pronto alla sfida, almeno fino a quando una ragazza si intromise tra i due Enko, nessuno minaccia tuo marito. Pace, compagni miei! ella portava i capelli a caschetto, colorati di una tinta di un color grigio-azzurro, lo stesso colore della sua veste aderente. Un mantello e un cappello blu notte completavano il suo vestiario. In mano reggeva una lancia lunga cui era stata legata una bandiera blu con un pesce La vita, come il mare, è piena di tumulti e tempeste, ma dovrete placare la vostra tempesta lo sguardo malinconico della donna si spostò sugli avventurieri Il mio nome è Miyata Otoe, sacerdotessa dell'elemento più forte al mondo, l'acqua! Proseguire fino a qui è stato imprudente come addentrarsi nelle profondità dell'oceano! Miyata Otoe Ma egli sono qui, ora disse il quinto uomo. Dai lunghi capelli bianchi, alto e magro pure nella sua armatura completa nera, Paradiso Velleri aveva l'aspetto emaciato e pesanti occhiaie. La sua schiena tuttavia era dritta mentre parlava, le mani che impugnavano un falchion dalla lama di un luminescente blu cobalto. I suoi occhi passarono in rassegna gli avventurieri, le labbra che contarono rapidamente il loro numero Stimavo che l'ingresso avrebbe potuto eliminare almeno tre di voi, ma vedo che ve ne manca uno solo gli occhi di Paradiso si dilatarono però alla vista della nutrita scorta di prigionieri umani e non che seguiva i dodici Dunque non avete le risorse per portarli tutti a casa, come prevedevo! il nativo di Scogliera Argento rimase in silenzio qualche istante, come se stesse soppesando ogni possibilità Ascoltate! Se ci affrontassimo, quelle persone potrebbero morire, tutte quante. Se siete tutti qui, allora qualcuno di voi era a Blavandshok! Sapete che cosa hanno passato costoro e, se smaniate dalla voglia di salvarli, non vorrete ucciderli ora che avete reso loro la possibilità di una libertà! disse il generale Voglio trattare: datemi i prigionieri nani che avete e vi garantirò l'uscita per voi e i vostri prigionieri! I quattro membri degli Undici rimasero in silenzio, osservando Paradiso. Era forse la prima volta in assoluto, da quando gli avventurieri avevano iniziato ad affrontare i servi dei draghi cromatici, che era stata data l'opportunità di una trattativa. Di fronte a quegli due schieramenti, sia i nordici che i nani si zittirono. Nemmeno Grosta e Freda se la sentirono di prendere parola al cospetto dei più potenti rappresentanti dell'esercito del Katai. x tutti
  5. DM x Seline La minaccia di venire lasciati a sé stessi fu l'occasione per gli Schiacciagoblin di supplicare nuovamente gli eroi, invocando la loro clemenza mentre si prostravano ai loro piedi, baciando il terreno dove camminavano e sperticandosi in mille moine. La smorzata clemenza di Bjorn e la possibilità, offerta da Golban, di essere condotti a Huruk-Rast furono accolte con molte lacrime e commozione, le mani degli Schiacciagoblin che tirarono a più riprese i mantelli e le vesti degli avventurieri per baciarle per quella clemenza Uccideremo Grosta se necessario promisero, non senza una certa irritazione del diretto interessato Lui è il più competente di noi nella linea di produzione, noi eravamo semplici operai dissero senza paura di sacrificare il loro compagno. Dimostrando assai poco attaccamento alla loro causa, offrirono ulteriori informazioni su ciò che si poteva celare nell'hangar Oltre a Maki Tetsuo ed Enko Shimomura ci sono anche Miyata Otoe e Razak, il più forte di tutti noi una Schiacciagoblin quindi corresse il tiro C'è anche Paradiso, ha dato lui l'ordine di chiudere l'hangar. Dentro ho visto circa una ventina di ferrotitani, anche se non so se ci sono abbastanza piloti per guidarli tutti Grosta annuì Possono comunque usare la vallata per fuggire, Paradiso l'ha scelta proprio in caso di fughe di emergenza. Me lo ha detto Razak La mancanza di una giustizia sommaria non fu digerita molto bene dagli uomini del nord, di cui Freda si fece portavoce Non ci opporremo alla vostra decisione disse la donna dei Fiordi Ma se potete, spero possiate intercedere per la pena capitale. Fin troppi hanno dovuto subire le vessazioni loro e dei soldati, fin troppe dita e mani sono finite amputate o rotte per muovere quei maledetti macchinari Freda strinse il pugno destro, minacciando Grosta e i restanti nani Che non abbiate mai più a riportare il vostro muso al nord! O giuro che vi ucciderò ad uno ad uno! il silenzio che ne seguì fu rotto unicamente dal sordo stridio che Winn'Ier provocava mentre rigava l'unico ferrotitano, quello non consacrato, presente. Un forte dibattito si accese tra gli avventurieri, tra chi sosteneva la necessità di assaltare l'hangar e chi di procedere a una immediata fuga tramite teletrasporti, anche alla luce delle condizioni non eccezionali (diversi di loro erano ancora feriti). L'occasione permise a Oceiros di dirigersi verso i quartieri residenziali, dove fu in grado di trovare più di qualcosa di utile: nella stanza di Maki Tetsuo, un ambiente elegante ed estremamente edonistico per il vanitoso mago, egli trovò i cadaveri di due attraenti elfe che sembravano essere state uccise a colpi di spadone. I restanti appartamenti erano assai più poveri, sebbene diversi pezzi di arredo erano di un certo valore e furono facile preda dell'ex-capo gilda, che potè tornare ai fasti di un tempo. Il pezzo più particolare fu il ritrovamento del celebre pseudodrago Nushu, consigliere della leggendaria eroina Hua Nulam, diventata famosa per essersi arruolata nell'esercito ribelle che si è opposto, fino all'arrivo degli eserciti dell'ovest, alle armate di Masato Ishibura. Nushu, tuttavia, era finito imbalsamato su una scrivania e ciò faceva mal presagire sul destino di Hua Nulam, scomparsa un mese prima in una battaglia nel confine sud con Ichikoku. Non contaminato né fatto preda di randagi o lupi vaganti, il cadavere di Zhuge disponeva ancora di tutto il suo equipaggiamento. Loot trovato Una rapida lettura da parte di Clint di “Predisposizione alla difesa della vostra base” permise di capire che essi non erano appunti relativi alle difese poste dall'autore, Paradiso Velleri, alla fabbrica dei ferrotitani, ma un'abile guida per qualunque leader di banditi, negromante ambizioso o generale in carriera che volesse assicurare la sopravvivenza della loro guarnigione dall'assalto di gruppi di eroi, usualmente composti di quattro-cinque membri. L'autore dedicava svariati paragrafi a contromisure nei confronti degli incantatori e l'uso dei prigionieri come efficace deterrente o specchio per le allodole, suggerendo anche semplici accortezze come il non lasciare mai in vita gli eredi di una vittima o l'usare solo guardie dello stesso sesso dei prigionieri per la sorveglianza. Prima che Celeste potesse esporre le proprie risoluzioni circa i progetti sui ferrotitani, un forte tuono rimbombò tra le pareti di pietra della fabbrica costruita all'interno del Picco del Dolore FARAONE IN ATTESA, FARAONE IN ATTESA DA TROPPO! FARAONE VUOLE SPACCARE TUTTO! VOI CHE FARE? il semidio del vento mulinò le coltri di nubi che componevano le sue rozze braccia, che lanciarono scariche elettriche sul soffitto, su cui si disegnarono diverse bruciature. x tutti
  6. Difendo il mio pieno diritto di distribuire stereotipi e combinazioni inedite, così da garantire la più totale sorpresa per i pg. Tranne quando Ian fa una delle sue profezie. Per fortuna nessuno se lo caga pari...
  7. DM x Golban e Celeste x Golban x Bjorn x Seline La brutale esecuzione dello Schiacciagoblin scelto a caso da Thorlum, unito alle parole minacciose di Bjorn Havardsson, minarono profondamente lo stato dei nani che un tempo dominavano Huruk-Rast. Grosta cadde bocconi, stringendosi alla gamba di Thorlum piagnucolando come un bambino No, per favore! Non voglio morire! singhiozzò, prima di riversare un fiume di risposte all'ex Tagliarocce Non so ogni dettaglio su come fare i ferrotitani, quello lo sa solo Maki Tetsuo! Razak era qui, ma si è diretto all'hangar... gli altri di noi vivono a Katori, sotto la protezione dello shogun Ishibura! Oltre al capo-artigiano, anche i restanti operai, nani e nane Schiacciagoblin, si sperticarono in mille suppliche, congiungendo le mani e inginocchiandosi, lanciandosi in un lacrimevoli richieste di grazia e pietà. Lo spettacolo, il cui unico ricordo era il cranio spaccato del loro ex-compagno le cui cervella insozzavano ora il pavimento, sembrava aver trovato l'approvazione di una unica entità, il possente Ves-Ra-Jin BRAVO! BRAVO! tuonò il semidio, ridacchiando in maniera ebete QUINDI ORRENDA CREATURA NO NEMICA? VA BENE... brontolò una volta ricevuto spiegazioni da Oceiros e Bjorn circa la non pericolosità della giovane Borealis, prima di torreggiare su Celeste FARAONE DEI VENTI POTEVA ESSERE AVVISATO PRIMA disse all'albina, incrociando le braccia FARAONE PERO' NON UCCIDE ORRENDA CREATURA ORA. ORRENDA CREATURA PUO' RINGRAZIARE SUA MAGN... MAGNAN... MAGNEN... FLUORESCENTE! sentenziò infine, la cima del suo corpo che fu scossa da una serie di scariche elettriche che andarono di pari passo con il suo nervosismo e le sue difficoltà di espressione. La spintarella fornita dal duo Havardsson-Senzacasta rese Grosta particolarmente loquace, quando nuove domande gli furono poste. In particolare, Oceiros venne illuminato sul funzionamento del mercurio alchemico Le ampolle servivano per impedire a Ves-Ra-Jin di fuggire. Maki Tetsuo ci spiegò che quella... creatura... il nano guardò in alto, dove il faraone del vento sembrava pronto a far piovere morte su tutti Poteva scaricare tutta la sua energia elettrica e scorporarsi, per fuggire. Per fare in modo che ciò non accadesse dovevamo far scivolare giornalmente il mercurio su un tubo che finiva all'interno della gabbia. Una volta nutrito egli acquisiva una carica che gli impediva di scaricarsi, ma neanche troppo forte da permettergli di liberarsi un paio di forti tuoni confermarono le parole dello Schiacciagoblin VERO! FARAONE RICEVEVA SCHIZZI IN FACCIA OGNI GIORNO! ORRENDO! La cosa venne confermata anche dalla donna del nord, che si presentò come Freda Alvisdòttir di Blavandshok disse con piglio pratico e deciso, quello di una donna che pur in quelle deboli condizioni non avrebbe mai mostrato debolezza. Un tratto che Bjorn conosceva bene Sarei stata più coraggiosa se avessi cercato di levare una spada contro di loro ammise guardando i suoi interlocutori negli occhi con i suoi di ghiaccio, cerchiati di rughe, smorzando i toni ma rivolgendo un sorriso all'Havardsson e ai suoi compagni Sia chiaro, vi dobbiamo la vita e il nord non dimentica spiegò. Freda non si oppose al piano di fuga, ma presto lei e gli altri furono di ritorno. E non da soli, ma in compagnia anche di altri prigionieri, gli stessi che essi avevano liberato poco prima Le strade di ingresso sono state sbarrate, qualcuno deve averle bloccate con una grande esplosione. Avete modo di portarci via da qui? domandò Perchè altrimenti l'unica alternativa è passare dall'hangar. Esso è collegato all'esterno tramite un ampio tunnel che porta a una piccola vallata, che funge da area di test. Lo so perchè è lì che i piloti si esercitano giornalmente. Per quanto ora il destino di ventisei prigionieri dei Fiordi e di diciassette Schiacciagoblin dipendesse da loro, l'esplorazione del resto del complesso si rivelò piuttosto proficua per Clint e Oceiros, che si distinsero nelle ricerche: il sacerdote-ur fece spostare lo schedario, trovando quattro zaffiri grandi come la testa di una capra. L'adepto dei draghi, che si concentrò sulla linea di produzione, trovò diversi lingotti di diverse carature e leghe, utilizzati nei processi di produzione delle componenti minori che componevano il cervello dei ferrotitani. Le parti disponibili erano state distrutte da Golban e dalla sua ferrea giustizia (ferrea perchè aveva usato la mazza per abbattere le componenti), ma più di una dozzina di lenti in diamante furono recuperate, splendenti mentre venivano passate tra le mani dei viaggiatori. Il tempio di Tiamat si rivelò invece assai più scarno, una struttura povera, la quale presentava un grande cerchio magico iscritto con una polvere di un color verde luminescente e un altare in pietra scheggiato. Il soffitto era ornato da un ampio candelabro in ottone scolpito con cinque teste di drago cromatico, ognuna delle quali sosteneva una diversa candela necessaria per l'illuminazione di quel luogo in cui venivano ultimati i progetti. Un ferrotitano era effettivamente lì presente e assemblato, ma mancava della consacrazione necessaria ad essere attivato. I progetti trovati da Celeste istruivano il lettore sulla funzionalità e le capacità dei ferrotitani, dal loro movimento sul terreno e sulle superfici verticali alla loro dura scorza resistente alla maggior parte delle armi, passando dai sistemi di controllo alle funzionalità quali il lancio di raggi infuocati, di gelo o la nube tossica che potevano rilasciare sui nemici. La creazione degli stessi sarebbe stata possibile per qualsiasi regno del Continente Occidentale, sebbene lo sviluppo della tecnologia e della linea di montaggio per la produzione di massa avrebbe richiestro qualche anno di tempo. x tutti, loot e informazioni ricavate sui ferrotitani x tutti
  8. Mai una gioia per i membri dell'esercito del Katai
  9. DM ATTENZIONE, QUESTA NON E' UN'ESERCITAZIONE! TUTTO IL PERSONALE NON IMPEGNATO IN COMBATTIMENTI SI RECHI IMMEDIATAMENTE NELL'HANGAR! RIPETO, QUESTA NON E' UN'ESERCITAZIONE! Varie potevano essere le ragioni di Bjorn Havardsson per rifiutarsi di morire: Tiana (e la prospettiva di vederla un giorno vestita da infermiera), suo figlio Ragnar, la piccola Luna, la sua figlia non ancora nata, suo padre Havard o il forte timore nel lasciare la sua famiglia sola con Winn'Ier De Puh. Quale che potesse essere la ragione di ciò, il Valhalla quel giorno dovette aspettare. Se le ancelle divine erano pronte ad accogliere l'eroe dei Fiordi in baccanali e divertimenti sfrenati, esse dovettero rivestirsi poiché quella furia di legno emerse carbonizzata ma ancora viva, il falchion simile a una enorme stalattite di ghiaccio che si mosse per colpire il proprio bersaglio. Il mago del Katai, l'espressione beffarda, si mosse appena di lato, divampando in un fuoco che minacciò di investire il kalashtar che saggiamente aveva deciso di tenere una distanza di sicurezza. Il colpo mancò, ingannato dalle illusioni di un nemico che si sentiva pronto a rispondere Preparati a diventare cenere! minacciò il mago. Thorlum Senzacasta fece a quel punto il suo arrivo. Per una frazione di secondo Bjorn forse temette che il nano si schierasse con i nemici, ma stavolta il grande martello goliath finì per colpire dritto allo stomaco il comandante vestito dal kimono rosso, il cui rumore di costole spezzate fu udibile anche al di sopra del disordine che si stava scatenando per mezzo dei tuoi di Ves-Ra-Jin. L'orientale sputò sangue, il corpò che divampò ustionando prima il nano e poi Tom Po, la cui temperanza fu però ripagata nel momento in cui una forte artigliata al volto mandò al tappeto l'incantatore nemico. ATTENZIONE, QUESTA NON E' UN'ESERCITAZIONE! TUTTO IL PERSONALE NON IMPEGNATO IN COMBATTIMENTI SI RECHI IMMEDIATAMENTE NELL'HANGAR! RIPETO, QUESTA NON E' UN'ESERCITAZIONE! No, Toguro! esclamò la sacerdotessa, arretrando di fronte alla furia dei tre picchiatori e alla proposta di Sharifa Non ci arrenderemo mai, orrenda creatura! rispose chiamando quindi a gran voce l'arrivo dei soldati. Essi però crollarono a terra, cortesia dei ben assestati sganassoni che Winn'Ier elargì loro, con la stessa generosità con cui il principe Derbel avrebbe elargito borse di monete d'oro in tempo di pace. Rimasta da sola, la donna si preparò a vendere cara la pelle. Ma una sagoma scura si materializzò in aria E' un uccello? Un costrutto alato? mormorò la donna. No, era qualcosa di assai più letale: Trull Forgiacciaio in pieno volo. Il fu nano ingigantito, ormai un completo ossimoro vivente, piombò come una valanga, trascinando con sé abbastanza metratura di catena chiodata da poter tenere in ceppi anche il tarrasque. La lunga arma raggiunse la donna, avvolgendosi attorno al suo sottile collo. La orientale strabuzzò gli occhi, che rimasero infine vitrei quando con un leggero colpo di polso l'arma reclamò il collo della donna, che si spezzò come un ramoscello secco. La testa piegata in un angolo innaturale, la donna stramazzò a terra, prima che Clint potesse occuparsi di lei. In compenso una colonna di energia elettrica piombò sul cadavere della donna, che sobbalzò per la potenza dell'impatto prima di ricadere completamente carbonizzata e irriconoscibile COLPITA NEMICA! tuonò vittoriosamente Ves-Ra-Jin. Lo scontro si era concluso, portando finalmente un po' di quiete in quel tetro ambiente. Anche l'allarme smise di risuonare all'interno della fabbrica, un evento che anticipò anche l'arrivo di Celeste Borealis, ferita ma ancora viva. Con l'eccezione dell'hangar, che era stato sigillato con una pesante doppia porta capace di lasciar passare anche un gigante, il complesso risultò ora facilmente visitabile dagli avventurieri, che poterono concedersi un momento di respiro dopo le divisioni e i conflitti che li avevano separati e fare il punto della situazione. L'elemento che di certo spiccava di primo acchito, all'interno di quella empia struttura, era il colossale elementale dell'aria. Figura composta interamente di nubi temporalesche, la sua vaga forma umanoide parlava in un Comune mal articolato, fatto non tanto dovuto a barriere linguistiche ma alla non grande prontezza di spirito dell'essere ALTRA CREATURA! tuonò vedendo l'albina CREATURA ORRENDA! VES-RA-JIN DISTRUGGE COME SCHIACCIAGOBLIN! VES-RA-JIN FULMINA! VES-RA-JIN DECAPITA! rombò per poi scagliare una serie di titanici fulmini che fecero crollare mezza balaustra, ma non colpirono l'albina FARAONE DEI VENTI IMPRESSIONATO! CREATURA ORRENDA MOLTO RAPIDA! nonostante, in realtà, Celeste non si fosse effettivamente mossa per evitare quell'assalto sì potente, ma assai scoordinato. Oltre a Ves-Ra-Jin, però, gli avventurieri ebbero modo di vedere anche ben altro. Delle quattro sezioni di produzione della fabbrica, la fonderia sembrava quella che se l'era passata peggio. Laddove un tempo si coordinava la preparazione degli stampi e delle parti create in toto, ora si trovava una distesa di ferro liquido incandescente che rendeva l'area inaccessibile a chiunque non pasteggiasse in lava. La linea di riparazione delle componenti aveva visto un brutale combattimento, a giudicare dai corpi afflitti delle sentinelle del Katai. Quanto alle linee di intaglio delle lamiere e di composizione delle componenti, esse ora erano ferme a causa dell'allarme lanciato. Il personale non era però del tutto riuscito a raggiungere l'hangar: tredici ulteriori prigionieri, misti tra ragazzi e mature donne dei Fiordi, erano stati lasciati a sé stessi. Oltre a loro, diciotto Schiacciagoblin e un loro capo-artigiano, picchiarono contro le porte dell'hangar per diversi minuti prima di realizzare l'inevitabile. Il loro responsabile, un ceffo calvo e dalla barba bruna, sollevò le mani in direzione degli eroi Fermi! Io sono Grosta Schiacciagoblin e voglio parlamentare! enunciò I miei uomini e io siamo semplici schiav-- le parole di Grosta furono sommerse dagli insulti dei nordici, che misero in guardia gli eroi Non sono schiavi! urlò una donna sulla quarantina, dai capelli biondo spento Ci hanno trattati come bestie! Mio figlio è morto a lavorare ai loro maledetti macchinari! Grosta Schiacciagoblin si passò un fazzoletto sulla fronte Va bene, abbiamo lavorato per il Katai, ma sono stati ordini del nostro capoclan! disse Grosta Noi non siamo combattenti, se volete ucciderci potreste anche farl-- le parole di Grosta furono sommerse dagli insulti dei suoi stessi compagni di sventura Sei un idiota, Grosta! Non vogliamo morire! il portavoce cercò di calmarli con le parole che aggiunse dopo ...ma non ne trarrete nessun piacere disse passandosi una mano sulla barba Noi siamo gente comune che vuole solo sopravvivere a una guerra. Ognuno fa quello che può, nel suo piccolo. Voi sparate incantesimi che possono uccidere venti persone, noi cerchiamo di non trovarci nella traiettoria!disse ostinatamente Abbiamo il diritto di poterci arrendere e non essere uccisi! l'arringa parve non incontrare altre interruzioni, dai suoi simili. Il nano, in un impeto di collaborazionismo, offrì alcune informazioni che fecero luce su alcuni ambienti della fabbrica che gli avventurieri poterono esplorare. Un tempio interno di Tiamat serviva a consacrare definitivamente i ferrotitani, infondendo i costrutti della magia richiamta dai sacerdoti. Una stanza conteneva ampolle di mercurio alchemico che servivano a controllare la potenza di Ves-Ra-Jin (Non starò a darvi i dettagli disse Grosta) mentre un'altra si rivelò essere un laboratorio di lavorazione delle parti più delicate, il “cervello” dei ferrotitani, un complesso di ingranaggi che servivano a coordinare i movimenti della creatura. Ora abbandonata, la stanza presentava elementi principalmente in ferro, sebbene molte componenti richiedessero anche oro, argento e platino Le varie leghe insieme forniscono risultati migliori commentò lo Schiacciagoblin, cercando di spostare con un piede, dietro a uno schedario, alcuni zaffiri grossi come la testa di una capra. L'area residenziale, esplorata da Celeste, era priva di abitanti nel momento in cui essi erano tutti al lavoro quando erano giunti gli avventurieri. Ella però, pur non avendo esplorato le singole stanze del personale, aveva avuto modo di infiltrarsi nella camera da letto di Maki Tetsuo. x tutti
  10. DM x Oceiros, Winn'Ier, Golban, Seline, Thorlum, Bjorn e Tom Po x Clint, Sharifa, Trull e Chandra x Celeste
  11. Celeste capisce perchè fino a poco tempo prima era solito dire che "Frondargentea porta male"
  12. DM x Oceiros, Winn'Ier, Golban, Seline, Thorlum, Bjorn e Tom Po x Clint, Sharifa, Chandra e Trull X Celeste
  13. DM x Oceiros e Winn'Ier x Clint, Trull, Chandra e Sharifa x Golban, Seline, Thorlum, Bjorn e Tom Po x Celeste
  14. DM x Sharifa, Tom Po, Bjorn e Oceiros X Clint x Winn'Ier, Golban, Seline, Thorlum, Chandra e Trull X Celeste
  15. Voglio ricordare che i pg hanno una portata massima nel proprio salto, in base alla propria taglia
  16. DM x Sharifa, Tom Po e Oceiros x Clint x Celeste x Bjorn, Winn'Ier, Golban, Seline, Thorlum, Chandra e Trull
  17. DM x Sharifa, Tom Po e Oceiros x Clint e Celeste x Clint x Celeste x Sharifa, Tom Po, Oceiros, Clint e Celeste x Bjorn, Winn'Ier, Golban, Seline, Thorlum, Chandra e Trull
  18. DM X Clint, Celeste, Tom Po, Oceiros e Sharifa x Bjorn, Winn'Ier, Golban, Seline, Thorlum, Chandra e Trull
  19. DM Sia Clint che Oceiros distribuirono cure a tutti i membri della squadra feriti, coordinandosi per agire con la maggiore sollecitudine possibile. Fu presto chiaro, comunque, che la posizione in cui si trovavano offriva un temporaneo riparo dalle minacce di quel sinistro luogo in cui venivano forgiati i ferrotitani. La chiusura delle porte sembrava aver isolato il complesso dall'allarme per l'intrusione dei viaggiatori provenienti dall'Occidente. Per il corridoio o dalla scalinata che conduceva alla zona residenziale non passarono lavoranti o schiavi, sebbene il rischio fosse presente: la sorte, dopo quel difficile ingresso, sembrava concedere ai viaggiatori il tempo di fare il punto della situazione. Oceiros non ebbe difficoltà a trovare indumenti da schiavo della sua misura, fatti in una foggia unisex con una linguetta dietro il collo con su scritto “Made in Katai”. La principale problematica si presentò quando egli constatò che indossare tali vesti avrebbe limitato il resto di ciò che avrebbe potuto indossare per non destare sospetti. Amuleti e bracciali potevano essere nascosti, così come cinture e anelli, ma buona parte di ciò che di solito i viaggiatori indossavano sarebbe dovuto rimanere nascosto, qualora essi avessero voluto tentare un approccio da infiltrazione. Bjorn si prese il tempo per studiare tutto il personale nelle due stanze di produzione: nella fonderia contò ventiquattro nani operai, nella linea di produzione venti. Ma il kalashtar capì ben presto che essi non erano guerrieri, ma semplici braccianti: vestiti con bluse sporche di olio e con solo delle cinture di attrezzi a tracolla, essi non erano una minaccia attiva. L'unico in grado di offrire una sfida degna di questo nome era il capo-artigiano Schiacciagoblin, la cui blusa ricavata dalla pelle di un drago d'oro non poteva nascondere gli anelli di maglia di un giaco che portava il simbolo del clan Dentedipietra, incisione che era riportata anche sul martello da guerra che penzolava alla sua vita. Ben altro discorso si poteva dire per i soldati presenti, soldati del Katai che indossavano corazze di piastre laminate e portavano in spalla dei falchion dall'aspetto letale. Questi sorveglianti non si facevano scrupoli nell'ostentare le balestre a mano che portavano legate con una fondina alla vita, legata a una cintura da cui pendevano diverse ampolle. I loro superiori, vestiti con kimono rossi, indossavano delle spalliere con iscrizioni mistiche e portavano, legate con delle corde, i loro tomi di sapere dietro la schiena. Il loro lignaggio superiore era evidente dalla presenza di lussuosi stocchi da parata cinti alla vita e anche dalla pulizia e dalla cura del loro aspetto, le barbe rasate con precisione millimetrica e le unghie curate e pulite. L'unico Schiacciagoblin in esoscheletro visto fu quello che uscì una volta preso il proprio carico, che portò verso la stanza interna. Tuttavia quando Sharifa e Oceiros discuterono sul da farsi, egli e il resto dei compagni ebbero modo di notare una fugace presenza femminile, che passeggiò brevemente sulla balaustra sopra la linea di riparazione dei componenti. Ella era una orientale, come tutti coloro che non erano schiavi o Schiacciagoblin all'interno di Picco del Dolore, di età tra i diciotto e i venti anni dal fisico formoso ma atletico, vestita con un elegante kimono fiorito. Dai lunghi capelli scuri, un tratto distintivo degli abitanti del Continente Orientale, ella portava un cerchietto bianco con un fiocco, le cue punte parevano simili a un paio di orecchie da coniglio. Una katana pendeva alla sua vita. La spadaccina sulla balaustra La ragazza osservò brevemente i lavori, sporgendosi brevemente oltre la balaustra mentre osservava freddamente il capo artigiano tirare per l'orecchio uno dei bambini e minacciare di tagliarglielo, prima di voltarsi e varcare nuovamente l'arco da cui era entrata per tornare alla stanza centrale, illuminata dalla intermittente intensità. x tutti
  20. DM x i membri della squadra 1 (leader Bjorn) x i membri della squadra 2 (leader Clint) Con un KRAKATOOOM!!! Sharifa Al-Rasul capì che il suo incantesimo aveva investito con successo uno dei battenti della porta che sigillava dall'interno la strada presa da Clint e la sua squadra. Il varco che si creò, provocato dallo scardinamento di parte del battente stesso, fu la prima finestra per la quale gli stremati avventurieri poterono rivedere la lucertoloide. Essi parevano ridotti assai male, coperti di ferite e sanguinanti, ustionati e zoppicanti mentre venivano sommersi anche in quello stesso momento da assalti nemici: balestrieri, morti viventi evocati da una sacerdotessa nel pieno del suo ciclo, raggi roventi di incantatori arrivisti, colpi di katana. Paradiso Velleri non aveva badato a spese per difendere quel posto. Ma un fuoco di copertura arrivò sotto forma della squadra numero uno, che diede l'occasione al gruppo di oltrepassare la copertura prima di cercare di richiuderla ed isolare all'esterno quegli ostici difensori. Come un sol uomo, tutti gli esperti combattenti all'arma bianca si aggrapparono al battente per cercare di richiuderlo alla meglio, mentre i loro compagni esperti di distanze tenevano impegnato il nemico a suon di incantesimi. Fu nel corso degli ultimi sforzi che un quadrello, scoccato da chissà quale dei tanti balestrieri, trovò il proprio bersaglio: Zhuge, il viso esposto mentre cercava di dare il suo contributo a quella prova di forza, venne trafitto a un occhio. Egli ricadde, come una bambola di pezza, nel momento in cui i restanti suoi compagni riuscirono a chiudere il varco. Ma per il mago della fenice di giada era troppo tardi, il dardo aveva perforato l'occhio destro trafiggendo il cervello. Se la prima preoccupazione degli avventurieri potesse essere sulla possibilità di trovarsi subito a fronteggiare altri nemici, specialmente ora che uno di loro era caduto, essi poterono tirare un sospiro di sollievo: non vi erano nemici presenti in questa anticamera, un largo ambiente in cui erano presenti un paio di vagoni di ferro pronto per essere fuso e lavorato, oltre a un paio di ceste di vimini con materiali di scarto. Un paio di armadi tarlati contenevano una ventina di completi da lavoro consistenti in sandali di cuoio di bassa qualità, brache e una veste grigio spento. L'unica uscita per quella anticamera conduceva a un largo corridoio che portava verso due differenti sezioni la fabbrica e, con una terza deviazione, verso una breve scalinata a quello che doveva essere il quartiere residenziale di coloro che abitavano quel luogo. La presenza di ceste di panni sporchi e cassette di rifiuti alla base della scalinata sembrava confermare questa teoria. I due ingressi per la fabbrica, come una rapida e breve occhiata potè constatare, conducevano a delle stanze scavate nella roccia, grandi come saloni da ballo, ma al cui interno ben altro avveniva. La prima sezione della fabbrica pareva un'immensa fonderia, calda come il respiro di un drago rosso. Due immensi calderoni grandi come una stanza ribollivano del ferro che fondeva all'interno, manovrato tramite un insolito sitema di ingranaggi e leve collegato a un bizzarro oggetto simile a una campana di vetro al cui interno una crepitante energia elettrica pulsava, come se una tempesta fosse stata catturata e messa in bottiglia. Un gruppo di Schiacciagoblin coordinavano il periodico versamento del metallo fuso dentro degli enormi stampi fatti di un materiale scuro. I nani che un tempo abitavano ad Huruk-Rast, più di una ventina, avevano il loro bel da fare mentre lavoravano per assicurare che gli stampi venissero messi a raffreddare in ampie vasche, ma la maggior parte dei lavori più rischiosi erano affidati ad altri lavoranti ritenuti di certo più sacrificabili: otto schiavi dai tratti occidentali. Essi erano esclusivamente donne e bambini, questi ultimi di età che variava dagli otto ai quattordici anni. Essi erano tutti vestiti con vestiti grigi e sandali logori per il lavoro a cui erano costretti, distinguibili solo per i capelli che variavano principalmente dal biondo al rossiccio, tonalità che si trovavano nelle terre a nord di Glantria. I disgraziati sembravano fiaccati mentre cercavano di non far cadere su di loro il liquido bollente dai calderoni o di evitare la frusta per non aver cambiato rapidamente l'acqua per il raffreddamento dei materiali. Erano cinque soldati dell'esercito a sorvegliarli, coadiuvati da un comandante dal kimono rosso come il sangue che spesso veniva versato da chi si tagliava erroneamente in quell'inferno di calore e metallo. L'altra parte dell'immenso complesso non era calda come la fonderia, ma l'attività era comunque assai industriosa, con i lavoranti che operavano a ridosso di due lunghi nastri che, tramite un sistema di ruote e leve collegati a una coppia di campane di vetro colme di una crepitante energia elettrica, si muovevano portando a lavoratori le componenti su cui lavorare. Cinque schiavi bambini operavano sotto le istruzioni urlate degli Schiacciagoblin, una ventina che gestivano principalmente la riparazione di quelli che erano componenti di ferro battuto tramite l'installazione di chiodi e rivetti, mentre ai bambini era riservato il lavoro di precisione con gli ingranaggi più piccoli e gli oggetti più taglienti. I nastri, al termine del loro percorso, conducevano i pezzi verso delle grosse ceste colme di componenti quali grosse chele metalliche o meccanismi di articolazione, mentre uno Schiacciagoblin bruno vestito con una blusa in cuoio di pelle di drago d'oro ispezionava il procedere dei lavori, correggendo i propri simili con qualche leggero rimprovero e rifilando schiaffi gratuiti ai bambini umani. Un comandante dell'esercito del Katai parlottava con un gruppo di quattro soldati. Uno Schiacciagoblin in esoscheletro entrò per poi sollevare, senza alcuno sforzo, una delle ceste per poi tornare da dove era venuto, presso quella che doveva essere la parte centrale del complesso. Essa era visibile solo in lontananza, raggiungibile da entrambe le linee di produzione, ed appariva come una stanza pulsante di energia blu, che illuminava ritmicamente l'interno tanto che la sua luce era visibile anche dalla posizione in cui riparata in cui si trovavano gli avventurieri. In entrambe le stanze era presente un parapetto di osservazione, il quale doveva ricongiungersi alla stanza centrale da cui proveniva la luce pulsante blu, a giudicare dalle arcate che si ricongiungevano e dal fatto che non vi erano però scale, in entrambe le linee di produzione, che conducessero ai parapetti. Gli avventurieri avevano molto a cui pensare. x tutti
  21. La verità è che il giocatore sta interpretando fedelmente il proprio pg, rimasto al capitolo 17 nella Transilvania di Arth
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