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Bomba

Circolo degli Antichi
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  1. DM Chandra Silverhand ebbe appena il tempo di mormorare alcune parole arcane che evocarono una vischiosa sostanza sul terreno, che fece sdrucciolare alcuni dei soldati a terra. Non fu, in compenso, né la sangue di drago né un Tagliarocce a distinguersi in quel primo assalto, ma bensì un Forgiacciaio. Pure in quel remoto angolo di Arth il membro del clan dei forgiatori per eccellenza spiccò un agile balzo da mezzelfo, per poi far calare la sua pesante catena su uno degli sfortunati miliziani nemici. L'orientale, a bocca spalancata, cercò di frapporre l'asta del suo falcione per fermare l'ariete di Huruk-Rast, ma il tenero legno fu come burro per il coraggioso Trull che infranse ogni difesa, scavando una orrenda ferita che partiva dalla fronte fino a raggiungere l'inguine. Il nemico cadde prima in ginocchio e poi faccia sul pavimento, i commilitoni che indietreggiarono istintivamente di un passo prima di farsi sotto, nel tentativo di vendicare il loro compagno. Ma non avevano fatto i conti con Bjorn Havardsson. Il combattente dei Fiordi piombò contro quella gragnuola di nemici deviando i falcioni con il proprio falchion, prima di afferrare per il bavero uno dei miliziani e scagliarlo senza troppe cerimonie addosso ad uno dei suoi compagni, quasi che il marito di Tiana sollevasse menhir di professione. Un clangore di armi e imprecazioni si fece sempre più vicino, proveniente dall'imboccatura che essi stessi avevano preso. Diverse figure, almeno una ventina, si profilavano all'orizzonte Eccoli! si udì berciare da un uomo dalle vesti rosse Preparatevi ad ingaggiarli! urlò una voce di donna. Un uomo del Katai rasato, dal viso scavato e con un lungo pizzo, fu il primo a farsi avanti. Vestito con una cotta di maglia lucente e con un flagello legato sul fianco, impugnava tra le mani un falchion dall'aspetto letale Trovati! si limitò a dire, snudando i denti in un ghigno sadico. Gli uomini in battaglia, riconoscendolo, sembrarono ritrovare nuova linfa Gomon! Gomon! gridarono, rinnovando i loro sforzi per abbattere gli assalitori, spingendo la loro carica contro gli uomini che li stavano bloccando. Rinvigoriti, i balestrieri puntarono le loro armi contro i difensori, rilasciando una salva di quadrelli che abbattè buona parte delle copie che Chandra evocò per difendersi, la stregona che non riuscì ad emergerne completamente illesa, riportando alcune ferite tra cui un taglio alla coscia e un quadrello sotto la scapola destra. Eroicamente, Trull abbattè il nemico che Bjorn aveva lanciato, lottando come un puma anche quando i balestrieri lo colpirono al petto. L'Havardsson tentò di fare scudo come meglio potè, ma i fanti lo costrinsero sulla difensiva, con un paio di colpi che trapassarono la sua armatura ferendolo al polpaccio e trapassandogli una caviglia. Con i nani impossibilitati o non disposti a intervenire, la situazione sembrava sull'orlo di precipitare. X tutti
  2. DM Seline Trombavino non ebbe molto tempo di fare mente locale su ciò che le era successo, poiché un robusto strattone la riportò a riprendere conoscenza, nel bel mezzo della battaglia. Oceiros, autore di quella rianimazione sul campo, per non rischiare inondò la stregona di energia ricostituente, il tipo di potere divino che riservava usualmente per le serate tra amici o per quando in generale serviva qualche libbra in più da mettere in campo. E se, al contrario, Celeste di libbre non ne pesava tante, Cuore Nero non venne comunque mulinato con delicatezza, i fendenti che rischiarono di colpire anche i suoi compagni mentre l'albina riversava la sua furia sugli infidi e spietati anfibi. Il temporaneo killer della tiefling venne raggiunto dapprima da Thorlum, che gambizzò a colpi di martello uno skum prima di fratturargli la scapola. A quel punto, Celeste in persona completò l'opera trapassando il basso ventre del nemico, che si scoperchiò in un trionfo di budella galleggianti. Clint Draconis, nel frattempo, sembrava dover fare gli straordinari in quel giorno in immersione, mentre cercava di tenere a bada due nemici alla volta, la stessa missione in cui era impegnato anche Zhuge Liang, che richiamò tutto il potere di cui disponeva per colpire allo sterno uno dei suoi avversari. Gli skum non reagirono bene a quelle ulteriori decimazioni e alla resilienza nemica. Lanciando sibili e imprecazioni a mezza bolla (dopotutto erano sott'acqua) gli insidiosi difensori abbandonarono la battaglia, fuggendo come meglio potevano per nascondersi dalla furia dei loro avversari. Gli eroi di Firedrakes, nonostante alcune difficoltà in quell'ambiente difficile, erano emersi vincitori! L'obelisco, ora sgombro di pericoli, non sembrava disporre ingressi o indizi sul suo funzionamento. Clint tentò la fortuna, osservando la superficie nera su cui venature color porpora sembravano danzare come sottili serpenti. Quando la mano dell'adepto toccò la struttura, però, le venature seguirono la sua mano e il suo braccio, un freddo venefico che lo costrinse a ritrarre l'arto prima che lo traesse a sé, non senza sentirsi intirizzito e dolorante. Zhuge fu lesto nel riconoscere in ciò la pietra nera che veniva usata nei luoghi più sacri di Tharizdun, ricordando di aver sentito di templi in cui tali strutture venivano usate per consumare vivi i sacrifici umani che venivano offerti alla loro folle divinità. A parte questo accenno di storia, però, non pareva esservi nulla di utile. Solo un ingresso divideva gli eroi dal territorio nemico. X tutti
  3. DM La compagnia attraversò in fretta l'ampia stanza, lasciandosela alle spalle mentre udivano il rumore di alcune porte che si aprivano, presumibilmente parte di quelle che avevano già notato in precedenza. Ma essi decisero di inoltrarsi tra le pareti frastagliate dell'arteria principale di quelle miniere. Il rumore delle grida aumentò di intensità via via che gli avventurieri procedettero verso il tunnel centrale, chiudendosi alle spalle l'ingresso per mezzo della magia di Sharifa, messa come il resto dei suoi compagni a dura prova in quella infiltrazione che si era trasformata presto in una missione di assalto in una struttura nemica. Quando gli eroi di Firedrakes giunsero infine all'origine del parapiglia, trovarono una ventina di uomini della milizia del Katai, intenti a scambiarsi a gran voce ordini mentre coordinavano tiri di balestra contro le posizioni nemiche, inveendo contro gli improvvisati difensori Arrendetevi e non ci saranno punizioni! gridarono diversi orientali, in quello che era un conflitto non all'arma bianca, ma basato su una particolare attenzione alla difesa. I nani, però, non parevano aver predisposto le loro coperture per arrendersi: diverse barricate erano state sollevati con mezzi di fortuna quali ceste e carrelli di ferro rovesciati, sacchi di detriti e travi oltre a macerie del soffitto, impilati a formare un robusto fronte difensivo contro cui i quadrelli finivano inevitabilmente per scontrarsi Non ci muoveremo finchè non avremo garanzie! Allora riavrete i vostri prigionieri! si udì da una voce maschile oltre la barricata Già! gli fece eco un secondo, tossendo Non moriremo più invano per il ferro! una terza voce roca tuonò in risposta ai tentativi di richiesta di resa dei nativi del Katai Provate ad avanzare e scoprirete che cosa significa vedervela con dei Tagliarocce furibondi! le teste di una mezza dozzina di nani sbucarono e altrettanti sassi volarono in direzione dei miliziani, che furono costretti ad abbassare la testa. L'arrivo degli avventurieri fu notato da un paio degli uomini, che diedero voce ai loro commilitoni Intrusi dall'esterno! gridarono, mettendo mano alle loro armi Accidenti, dov'è Gomon? Dove sono i tenenti? Tutti con il generale? pur non disponendo di un ufficiale in comando, però, gli uomini estrassero i loro falcioni e le loro balestre, pronti a dare battaglia contro i nuovi arrivati. Dietro di loro un rumore di passi in lontananza preannunciava l'arrivo di rinforzi dalla stessa strada da cui essi stessi erano venuti. Se gli orientali erano finiti per trovarsi in una possibile tenaglia tra i nani e gli avventurieri, ora questi ultimi rischiavano di finire tra le mascelle delle forze di difesa. X tutti
  4. DM Thorlum Senzacasta non era il guerriero più elegante e raffinato in circolazione. Il nano approcciava il martello come approcciava le donne, con brutalità e desiderio di colpire più forte che potesse. E se talvolta tale strategia si rivelava inefficace (specialmente con le creature di sesso femminile), lo skum che cercò di parare il colpo con le proprie braccia si ritrovò a gridare nel momento in cui l'impatto fratturò gli avambracci del mostro, prima di abbatterlo sul fondale e fracassargli il cranio. Una caduta che precedette di poco quella di un altro dei bruti acquatici, trafitto dalla forza di Cuore Nero, il quale ferì alla spalla sinistra un altro degli aggressori. Ma la feccia acquatica trattenne con le mani lo spadone, impedendo alla Borealis di correre in soccorso di Seline. La tiefling pose la propria mano su uno dei suoi aggressori, colpendo il suo sistema nervoso, ma venendo aggredita dalla sua vittima quando ella cercò di lanciare un secondo incantesimo, gli artigli che le trafissero i polsi prima che la testa si serrasse sul suo collo, lo skum che si dibattè per recidere, con successo, la giugulare della nativa di Pescalia. Quando l'essere trasse indietro la propria testa, la bocca piena della carne nemica, Seline iniziò a galleggiare lentamente verso la superficie, il corpo privo di vita immobile, la testa piegata in un arco innaturale mentre i pugni dei difensori dell'Ordine Sinaptico si sollevarono fieri per l'uccisione rimediata. Un festeggiamento di breve durata nel momento in cui Clint riversò su due di essi la propria possanza draconica (anche in questo caso, quella dei soffi). Zhuge, dal canto suo, cercò un colpo di taglio, ma i nemici schivarono l'affondo, per poi cercare di ghermirlo nuovamente, il wu-jen che ringraziò il suo addestramento marziale che gli impedì di fare la stessa fine della dame comandante di Firedrakes. x tutti
  5. Dragons' Lair Forum, Agosto 2019 - Pronti per il loro viaggio nel Katai, gli abitanti dei Fiordi Winn'Ier (a sinistra) e Bjorn (a destra), famosi per le loro schermaglie a base di pugni e lanci di avversari, si apprestano a raggiungere i compagni prima della partenza. L'immagine cattura pienamente la fedeltà al dovere di Bjorn, il quale indossa vesti con i colori della casata Evankalos di Isola del Delfino, di cui ha ottenuto il cavalierato.
  6. DM Se i wraith avevano colto di sorpresa le incantatrici, Chandra aveva già visto sufficiente morte (in questo caso non-morte) nella Savana per non sapere come adoperarsi. Una colonna di piume simile ad un obelisco investì le creature di energia negativa, che strillarono mentre esplosero in un schizzi di ectoplasma che investirono le due donne. Golban, giunto per portare la giusta punizione divina sulle creature non potè fare altro che notare le due arcaniste, coperte ora da capo a piedi da un vischioso e appiccicaticcio liquido che ne insozzava il viso, il seno e le vesti. Il clangore delle armi che giungeva nei tunnel divenne un vago ricordo quando gli eroi fecero la loro avanzata. Bjorn scivolò in avanti, oltrepassando il suo avversario, per poi sollevarlo e scagliarlo contro il comandante nemico, che venne colpito come un pupazzo ad una fiera di paese e gettato a terra con il suo commilitone. Il comandante ebbe appena il tempo di urlare Gomon! Gomon! prima di venire investito da una torma di pugni di Tom Po, che aveva oltrepassato le aste delle armi nemiche per ingaggiarlo in mischia, in una colluttazione di corpi in cui il leader di quei difensori sembrava spaesato. Trull mulinò la sua catena, avvolgendola attorno al collo del suo avversario prima di decapitarlo e ferire a una gamba il suo vicino. Il Forgiacciaio, ben piantato sulle sue gambe, ribadì la sua supremazia quando si trattava di armi con portata! Winn'Ier, dal canto suo, assunse la sua forma di orso preferita e distribuì pugni con la stessa disinvoltura con cui Clint Draconis distribuiva il proprio seme. Le pelose mani dell'orso abbatterono mascelle, sterni e clavicole, che si spezzavano come ramoscelli secchi sotto l'egida di quei pugni forti come magli. Una detonazione nelle retrovie investì i balestrieri, il comandante e anche Tom Po, vittima della sua stessa impazienza quando si trovò nella linea di fuoco di Sharifa. La stregona scaraventò una seconda esplosione che fece tremare le pareti e il soffitto, da cui iniziarono a cadere macerie, ma che infransero infine l'ultima linea difensiva che separava gli avventurieri dal loro proseguio. Lo spiazzo a cui poterono finalmente accedere, superate le barricate, fu una grossa caverna in cui diversi percorsi erano a loro disposizione. Il primo, nonché il più rumoroso, era il tunnel centrale che conduceva in direzione del rumore di battaglia che avevano udito fin dal loro arriva e che stava proseguendo. Un altro tunnel laterale, scoperto come quello principale, conduceva verso una lieve discesa. Ma pure qualora essi non avessero voluto insinuarsi nel pieno delle miniere, diverse porte si palesavano loro: una con la scritta “Montacarichi”, un ingresso tarlato per una stanza indicata come “Ventilazione”, una grossa porta in legno rinforzato con scritto “Magazzino” e una porta in ferro battuto con una finestrella inferriata nella parte superiore. Purtroppo la traccia di Winn'Ier era perduta nel marasma di sangue, carne bruciata e i numerosi odori che testimoniavano il ruolo cardine di quella posizione nello snodo tra le varie attività. Fu evidente ai viaggiatori che il tempo per decidere non era molto, in quanto i passi che le stregone avevano udito in precedenza si fecero via via più forti. Presto nuovi nemici provenienti dal livello superiore avrebbero raggiunto la loro posizione. x tutti, riepilogo delle azioni
  7. DM I nativi della superficie, abituati da tempo ad aspettarsi il peggio, non persero tempo alla vista degli Skum. Seline, Oceiros e Celeste innalzarono le loro migliori difese, che apparvero sotto forma di scudi e armature che risplendettero come un faro in quell'abisso marittimo. Clint Draconis, dal par suo, scatenò la potenza del drago... ma non quello che usava in camera da letto, bensì l'innato potere del soffio di pura energia sonica e tonante, che avrebbe reso orgoglioso qualunque drago blu. La feccia acquatica che venne investita tremò quando l'elettrocuzione li raggiunse, quasi come fece anche il corpo del bruto anfibio che venne colpito dal falchion di Zhuge, che gli trafisse la gamba sinistra. Ma il popolo acquatico che sorvegliava quel tetro angolo di proprietà dell'Ordine Sinaptico era pronto a difendere la posizione con le unghie e con i denti... letteralmente. Lo sciabordio nell'acqua preannunciò l'arrivo di tre delle ondate nemiche contro gli avventurieri, mentre una delle coppia si occupò personalmente del mago della fenice di giada che era giunto per primo al loro cospetto. Gli skum, come già i viaggiatori avevano potuto notare, non avevano particolari orpelli, né armature (che li avrebbero oltremodo rallentati in acqua) e nemmeno armi. Ma i loro corpi avevano speroni affilati, protuberanze ossee di cui in particolar modo Celeste e Zhuge ebbero la sfortuna di accorgersene quando le creature si scagliarono su di loro con ferocia inaudita, i movimenti rapidi delle braccia e delle mascelle che sollevavano sbuffi di sabbia che per poco non accecarono i difensori. Seline si ritrovò un profondo taglio sul collo, Zhuge si vide staccato un pezzo dell'orecchio sinistro e venne artigliato allo stomaco, Celeste fu morsa direttamente sul viso, che venne minacciato di venire mutilato dall'assalto mentre speroni e artigli trafiggevano avambracci e cosce, Clint venne morso al basso ventre e si procurò un taglio sulla fronte. Solo Oceiros e Thorlum parvero uscirne quasi illesi, sebbene il nano rischiò di perdere l'unico occhio sano rimediando solo un taglio sulla guancia. Il sangue dei viaggiatori, provenienti dai brutali tagli inferti, iniziò a tingere quel fondale bluastro, mentre le urla delle vittime risultavano appena udibili, ovattate fino all'estremo in quella che gli skum intendevano rendere la loro tomba. x tutti, riepilogo delle azioni
  8. DM x Sharifa e Tom Po Se Sharifa aveva invocato un muro invisibile, esso doveva essere stato un'ottima creazione, poiché nulla lasciava trasparire alcuna differenza nel corridoio da cui si stava generando un notevole rumoreggiare. Gli avventurieri, guidati da Winn'Ier, volsero le spalle al corridoio bloccato prima di scendere nel livello inferiore. La discesa non fu delle migliori, il terreno che diveniva via via sempre più instabile e scomodo anche per le suole di stivali più spesse. Quella scomoda situazione non fu comunque di lunga durata, in quanto gli avventurieri ebbero presto l'occasione di emergere in un grosso spiazzo interno, un passaggio che terminava in un grande cancello in ferro, le cui ante erano spalancate e dalle cui grate di quella di destra penzolava una lunga catena con un grosso lucchetto. Oltrepassato l'ingresso, diversi nativi del Katai sostavano dietro alcune barricate fatte da sacchi di tela impilati. Gli uomini della milizia interna, una decina armata di falcioni e balestre, non portavano armature, preferendo tuniche nere a T cinte da fasce color rosso, i capelli raccolti in elaborate crocchie. Il loro comandante era distinguibile per il colore del proprio kimono rosso e il simbolo del drago nero riportato nella schiena, una visione fugace che ebbero prima che egli notò l'ingresso dei nuovi venuti Intrusi dall'esterno! fu l'urlo a malapena udibile al di sopra dei rumori di battaglia e le grida che provenivano dai dedali di cunicoli che si intravedevano oltre le barricate, distorte in quell'ambiente al punto da esserne irriconoscibile la provenienza. Pur non essendo paragonabili per esperienza all'elitè dell'esercito, la rapidità dei miliziani fu disarmante: il comandante dalla tunica rossa sollevò le mani, per poi congiungerle in una serie di simboli e mormorare Supido No Geijutsu! Una mossa che dapprima parve un fallimento totale... non erano volate palle infuocate, draghi bianchi dagli occhi azzurri... ma fu presto chiaro che l'intento non era quello di colpire gli intrusi, bensì i difensori stessi. Metà degli uomini della milizia si lanciò avanti con una rapidità impressionante, le braccia tese dietro la schiena prima di colpire con i propri falcioni, un istante dopo la salva di quadrelli che investì gli uomini della compagnia, muro umano (e non solo) contro quella fanteria nemica. Le balestre pesanti non uccisero, ma Bjorn si buscò un quadrello nel ginocchio destro, così come Tom Po uno al fianco sinistro e Trull uno sotto l'ascella. A complicare le cose, i falcioni impugnati dai fanti non solo furono in grado di provocare altre fastidiose ferite, tra cui un profondo taglio alla coscia del felinide, ma complicarono le cose nel momento in cui le aste di cui erano fatte permisero agli orientali di tenere una sostenuta distanza dai loro nemici. Se Chandra e Sharifa parvero risparmiate dalla furia dell'est, le due incantatrici si dovettero ricredere. Alle loro spalle, non un esercito nemico, ma un duo di wraith discese dal soffitto, ingaggiando le due donne. E laddove un tempo la peggiore preoccupazione delle due femmine era il tocco inopportuno di Clint e Winn'Ier, furono gli incorporei a prendersi la maggiore soddisfazione, intirizzendo le membra delle due avventuriere (seppur testimoni oculari di nota fama avrebbero potuto testimoniare che i wraith ebbero non poca difficoltà a colpire i centri giusti, come se parte delle loro avversarie fosse in una materia plastico-inorganica). Come se non bastasse, un rumore di passi fu udibile provenire dalla cima della discesa che essi avevano appena terminato di percorrere. x tutti, riepilogo delle azioni
  9. DM x Zhuge Zhuge Liang ebbe il suo bel da fare per passare le dovute informazioni ai suoi compagni, indicando la spirale come il simbolo non dell'erosione casuale del terreno o di un architetto eccentrico, ma come uno dei più chiari vessilli del culto di Tharizdun. La presenza della piramide nera priva di punta era un ulteriore indizio in tale direzione, costruzioni che spesso fungevano da altari oscuri carichi di pura energia malevola e pericolosa qualora toccati da cuori impuri. Il gruppo riuscì, balzellon balzelloni, ad avanzare spedito verso il tetro monumento. Ma prima che essi potessero interagire con la stessa infame opera d'arte, un pericolo si palesò attorno a loro. Se infatti le figure acquatiche erano finora rimaste ai margini del campo visivo, ora esse avanzarono verso gli invasori a coppie, circondando rapidamente il gruppo mentre fendevano l'acqua con la naturalezza che avrebbe avuto un falco in cielo. Le creature a prima vista sembravano grossi umani nerboruti, ma la pelle sopra i muscoli nodosi era di uno sporco color nero-verdastro, le mani e i piedi troppo lunghi e palmati. Gli occhi bulbosi fissarono il gruppetto e i denti acuminati si snudarono in un ghigno serafico. Essi erano skum, un popolo acquatico tristemente famoso per la brutalità del loro approccio al combattimento, in cui preferivano sempre aggredire con zanne e unghie invece delle armi create dall'arte forgiatoria. Paragonati spesso agli ogre o ai minotauri della superficie, questi esseri erano di certo meno alti, ma non meno forti delle loro attribuite controparti non anfibie. Gli avventurieri avrebbero dovuto sperimentare per la prima volta le loro capacità al di sotto della superficie del mare. x tutti, riepilogo delle azioni
  10. DM Lo scontro che scaturì non sarebbe diventato una ballata, poiché esse usualmente non cantavano sonetti talmente brevi. Chandra dispiegò le ali e scagliò le proprie piume addosso ai nemici. I soldati del Katai parvero fin da subito ossi ben più duri da rodere, ma non abbastanza per resistere alla potenza sprigionata dalla contessa consorte, capace di annicchilire qualunque iniziativa dei suoi compagni, perfino Sharifa che stava per ultimare l'incantesimo che avrebbe portato devastazione e morte tra i nemici. Non che ciò che avvenne passò inosservato. Allarme! Allarme! urlarono parecchie voci dal corridoio laterale, accompagnato da un sordo rumore di passi e metallo che sbatteva contro metallo Intrusi nella miniera! Alle armi! Alle armi! gridarono le voci dal dialetto del Continente Orientale, forse commilitoni di coloro che ora giacevano a terra, il sangue che colava dalle numerose ferite che avevano trafitto carne, ossa e metallo, ornamento cremisi in quel crocevia privo di eventuali novità ma nel quale Winn'Ier era l'unico in grado di trovare una traccia, la quale proseguiva verso il corridoio opposto a quello da cui era partito l'allarme, il quale scendeva verso il livello sottostante. Ora stava agli eroi decidere se e come fronteggiare il dilemma che gli si poneva dinnanzi. x tutti, riassunto delle azioni
  11. DM x tutti La teoria di Celeste si rivelò esatta quando Clint provò a immergersi nelle acque della baia, scoprendo la funzionalità della perla legata al collo, che gli consentiva di respirare e muoversi liberamente in acqua, senza nemmeno risentire della resistenza che usualmente si percepiva in apnea. I viaggiatori provenienti dall'Occidente si procurarono quindi le collane, prendendole senza troppe cerimonie da altrettanti abitanti, i quali come pronosticato non ebbero particolari moti di reazione. Una reazione ilare sarebbe forse stata quella che avrebbero mostrato amici e parenti di alcuni degli eroi che si immersero in acqua, a tratti con non poca spavalderia. Seline annaspò a più riprese, quasi fosse stata immersa direttamente nell'acquasanta (Coff... coff... Eff... Glurg! fu spesso udito da testimoni attendibili), ma fu comunque un più valoroso risultato rispetto ai tentativi di Thorlum e Oceiros, che affondarono come sacchi di patate a cui fossero stati aggiunti macigni e incudini. Zhuge, Clint e Celeste, che per fortuna o per bravura si trovarono a loro agio tra i flutti (in particolar modo Celeste, che tenne alto l'onore delle sue omonime) aiutarono la nativa di Pescalia nell'immersione per raggiungere i compagni che controvoglia li stavano precedendo. Ma sia che si stesse discendendo con la naturalezza di un pesce (capodoglio compreso) o con la grazia di un pianoforte lanciato dal sesto piano, la spedizione acquatica apparve nondimeno inquietante. La luminosa superficie sopra di loro divenne presto sempre più lontana, il mare aperto che li inghiottì sempre più nelle sue immense profondità oscure, mentre attorno a loro formazioni rocciose e alghe simili ai tentacoli di una piovra costituivano la vegetazione dominante in quel regno sconfinato e così raramente calcato dagli abitanti della superficie. La discesa di Thorlum e Oceiros avvenne con un grosso sollevamento di sabbia sul fondale, a una ventina di metri di distanza da un grosso pianoro di fattura artificiale. Esso infatti era stato modellato a guisa di una grande spirale frastagliata, che percorreva il fondale livellato di quella che era una grande spelonca del diametro di più di un centinaio di metri di diametro, quasi la cima di una torre che sprofondava nel buio. L'unico ingresso per tale massiccia struttura era un grosso buco al centro della spirale, grande abbastanza per consentire l'ingresso anche a bulette sovrappeso. Altro particolare sito presente sul pianoro, ai margini della spirale, era una imponente struttura simile a una piramide priva di punta fatta da una pietra più scura della notte. L'ambiente del pianoro era fiocamente illuminato dalla luminescenza di alcune alghe che sorgevano tra le crepe delle frastagliature. Nessuna sorgeva nei pressi della piramide nera. Giunti dai propri compagni, anche i migliori nuotatori poterono rimirare l'insolito panorama e notare diverse figure nuotare in lontananza, nella oscura penombra delle profondità marine che li circondavano. x tutti
  12. DM Deciso di non indugiare oltre, gli avventurieri percorsero il corridoio fino in fondo, il quale sbucava su un'ampia stanza di snodo, anch'essa scavata nella roccia, che conduceva a tre possibili vie: quella al lato opposto in cui erano giunti, la cui direzione era sancita da un incisione sulla roccia che recitava “Montacarichi e fonderia”. La strada a destra non era indicata, ma essa procedeva a scendere verso l'oscurità. Il percorso a sinistra proseguiva verso un altro corridoio. Ma pur la tenue luce fornita dalla lampada ad olio appesa al soffitto non mancò di illuminare i volti e le vesti dei sette soldati che si trovavano in questa stanza. Gli uomini del Katai, riconoscibili dagli occhi a mandorla, erano leggermente più bassi rispetto agli abitanti del Continente Occidentale, tuttavia i loro volti erano solcati da numerose cicatrici che ne testimoniavano, assieme ai fisici tonici al massimo della loro forma l'estremo allenamento marziale. Le loro corazze di piastre, gli elmi noti come kabuto e le insegne del casato degli Ishibura (un drago nero su sfondo rosso) li identificavano come soldati scelti. Gli uomini si voltarono all'udire i passi dei nuovi giunti, rapidi ad estrarre chi una delle lunghe spade a lama sottile note come katana o chi delle balestre pesanti caricate con quadrelli capaci di trafiggere anche il più solido usbergo Intrusi! urlò uno degli uomini, puntando la propria arma contro Bjorn. Gli eroi stavano per fronteggiare per la prima volta i nemici del Continente Orientale. x tutti
  13. DM tiri utili effettuati Diversi erano i racconti che trattavano di culti segreti nascosti sotto facciate assai più beveole, come spesso gli adepti di Hextor stessi erano soliti fare. L'idea di perlustrare il tempio fu progettata da Clint sulla base dei metodi coercitivi a cui si stava pian piano appassionando, sebbene assai poco ortodossi. Ma in quell'occasione non ve ne fu bisogno. Il sacerdote presente non si oppose quando il gruppo avanzò nella sua esplorazione, cercando ovunque come aspettandosi di trovare una botola che conducesse in basso verso dei livelli inferiori, una tenda che nascondesse una porta segreta o un pulsante che aprisse un portale per l'Abisso... uno in più rispetto a quello già presente per mezzo della Dame Comandante dei Cavalieri di Firedrakes presente con loro. L'ispezione fu lunga e meticolosa... e non produsse risultati. Contrariamente ad ogni aspettativa, il tempio di St.Cuthbert non pareva celare ingressi segreti e, a parte l'assenza di incantesimi protettivi nella sua area, il luogo di preghiera non portava con sé indizi sul proseguio del loro viaggio. Sembrava dunque che la loro ricerca si dovesse concludere in un buco nell'acqua. Finchè Celeste non risolse la situazione. La nutrice preferita da Ragnar Bjornsson e Alucard Borealis non aveva intenzione di arrendersi e diede fondo a tutti i mezzi possibili a sua disposizione, cercando di studiare la collana, scrutando ogni possibile illusione esistente ed arrivando a sondare con la sola vista con cui era nata i comportamenti degli abitanti alla ricerca di qualunque cosa potesse dargli un indizio. E infine lo trovò. L'elocatrice era giunta, in maniera assolutamente casuale, alla pasticceria locale dove notò diverse casse da spedizione in imballi sigillati con la cera. La particolarità spinse la elocatrice a cercarne di capire il motivo, fatto che divenne evidente quando uno dei garzoni (come tutti munito di collana) prese il pacco raggiungendo il molo, per poi consegnarlo... in acqua. L'uomo si immerse con la stessa naturalezza con cui Clint si sarebbe spogliato in un'orgia, la mancata riemersione che fece scoprire agli avventurieri perchè nessuno avesse finora trovato il luogo da cui veniva coordinata la gilda più misteriosa di Arth. Il quartier generale dell'Ordine Sinaptico si trovava nelle profondità degli abissi. x tutti
  14. DM x Tom Po Con rapide ispezioni, gli avventurieri controllarono le quattro stanze che erano situate vicino a quella del generale Yodogawa in cui erano giunti all'inizio. Le occupazioni erano più piccole di quella del generale del Katai, consistenti in un letto con lenzuola color viola scuro, una mensola, scrivania e una sedia. Una delle stanze si scoprì quasi del tutto allagata dalla stessa infiltrazione che iniziava a prendere possesso anche della camera del loro obiettivo. Altre due presentarono delle particolarità: in una, Sharifa sentì una strana sensazione sulla gamba sinistra, prima di accorgersi che un ragno grosso quanto un melone stava risalendo il suo corpo, un viaggio che fu di breve durata nel momento in cui venne ributtato a terra e schiacciato senza troppe cerimonie. In un'altra stanza, un cofanetto in legno di cedro era appoggiato sul letto. Tom Po non parve molto fiducioso dell'ispezione di Trull, il quale affermò che non vi fossero trappole in agguato. Il felinide fu afflitto ancora da una dolorosa sensazione al petto, che lo lasciò fiaccato come nemmeno il duca Ascharon era stato in grado di fare. Ma il suo corpo parve finalmente finire di soffrire, permettendogli pur malmesso di tentare l'approccio alla scatola. Stavolta Trull non si era sbagliato. Il cofanetto conteneva un'arpa in legnoscuro, un capolavoro di artigianato scolpito sulla figura di un'elfa dalla schiena inarcata all'indietro, il cui vestito intagliato era adornato da veri gioielli, piccoli rubini rossi che rendevano lo strumento non solo un'ottima fonte di musica, ma anche un cimelio di notevole valore. X tutti
  15. DM Le analisi di Zhuge non portarono più informazioni di quante egli ne avesse già fornite, in quanto lo strumento stesso non sembrava al momento sprigionare il potere di cui era stato infuso. Clint decise di saggiare la collana con le mani, riscontrando la fragilità del monile stesso, prima di indossarlo ponendolo attorno al proprio collo. Gli ultimi timori sul fatto che la misteriosa creazione potesse avere a che fare con lo strano atteggiamento degli abitanti... furono smentiti: la collana di madreperla non sembrò dare sensazioni negative alla psiche del Draconis, osservato dai propri compagni di viaggio con trepidazione. Ma il nobile di Acquastrino non riscontrò alcuna differenza dall'indossare un qualsiasi altro gioiello o pendaglio privo di magia. I sei viaggiatori avrebbero dovuto effettuare dei test e degli esperimenti per scoprire la funzione dell'oggetto, indicato come strumento per il loro ultimo viaggio. x tutti
  16. DM x Trull, Tom Po e Winn'Ier Tom Po aprì la piccola porta, percependo già al tatto come essa fosse stata rimessa sui cardini piantati nella roccia in maniera non perfetta, tanto che l'apertura portò un fastidioso rumore mentre essa strisciava sulla superficie del terreno. Il piccolo spazio all'interno fungeva non solo da ripostiglio, vista la presenza di un paio di sedie in legno, ma anche da deposito per un pesante forziere in legno, presente in un lato della stanza, e un piccolo scrigno in ottone vicino ad esso. Trull, con zelo, controllò la stanza e i forzieri, entrambi chiusi con dei robusti lucchetti. Il fu nano, dopo un'attenta analisi, assicurò che non vi erano pericoli in agguato e passò l'azione a Tom Po. Il felinide, non disponendo di attrezzi specifici, si dovette ingegnare con quel poco che aveva a disposizione, sfruttando le cinghie delle proprie vesti per tentare di venire a capo delle serrature, cominciando da quella più piccola, la quale si rivelò essere intrisa di una sostanza che minacciò fin da subito di consumare le dita del monaco, che evitò la liquefazione delle proprie falangi. La seconda serratura non conteneva unzioni speciali, ma un feroce meccanismo che scagliò una salva di aghi contro l'Ammazzadraghi, uno dei quali colpì al sopracciglio sinistro lo sfortunato scassinatore. Investito in maniera quasi istantanea da un lancinante dolore al petto, che cominciò a bruciargli quasi fosse stato trafitto da mille falchion infuocati, Tom Po fu costretto ad ammettere la sua sconfitta contro i lucchetti, i quali vennero a quel punto aperti solo in virtù della forza bruta di Winn'Ier, che assumendo la sua più bestiale forma (non quella per la quale era divenuto famoso tra le ninfe) ebbe ragione delle misure di sicurezza poste dai responsabili della miniera. Lo scrigno più piccolo pareva all'inizio un contenitore di gioie, data la presenza di anelli su misura per nani e diversi preziosi quali rubini, diamanti e zaffiri. Tuttavia un'ispezione accurata rivelò anche un dettaglio più macabro, la presenza di cinque denti d'oro ancora sporchi di sangue, come se fossero stati estratti con poco riguardo per la salute del paziente. Lo scrigno più imponente conteneva pesanti sacchi di velluto color porpora, tenuti chiusi con dei lacci in pelle e ognuno contenente numerose monete. Che fossero in rame, argento, oro o platino, le monete erano leggermente più grandi e sottili rispetto a quelle a cui gli avventurieri si erano abituati nel corso dei loro viaggi, con una testa di drago riportata su una delle facce e il disegno di un immenso palazzo grande quanto un intero quartiere sull'altra. A parte il dolore al petto che il monaco continuava a sentire, null'altro vi era di interesse. L'esplorazione diminuiva le proprie strade. x tutti, riassunto dei loot x tutti
  17. DM x Zhuge e Celeste, intenti a lavorare nei marciapiedi x Clint, Seline e Thorlum al ryokan . X tutti
  18. DM x Sharifa e Chandra L'olfatto di Winn'Ier riuscì a percepire un lieve odore mascolino che pareva più forte nella stanza in cui erano giunti, sebbene tale rivelazione si scontrò presto con la realtà dell'ambiente chiuso in cui si trovavano. La traccia era molto labile da seguire, mescolata per di più ad almeno un altro paio di tracce, di cui una quasi insopportabile, appartenente a qualcuno che usava molta acqua di colonia e pareva avere problemi di emorroidi. La traccia sembrava condurre verso il fondo del corridoio. Sharifa e Bjorn tentarono comunque la sorte cercando nella camera dalla ampia porta che si trovava alla loro sinistra. x Trull e Bjorn La stanza in cui il gruppo entrò era una postazione di comando. Una bandiera pendeva appesa al muro opposto all'ingresso, uno stendardo rosso con una testa di drago nero impressa. Una scrivania in legno nero, sulla cui superficie erano riposte cataste su cataste di fogli di pergamena, era appoggiata in uno degli angoli della stanza, mentre un tavolo con sedie si trovava sul lato opposto, una delle sedie ribaltate come se il suo occupante fosse andato via in fretta e furia. Una piccola porta di legno occupava una frazione di una delle pareti. Non vi era nessuno oltre agli avventurieri e l'occasione per leggere alcuni degli appunti fu colta da Bjorn, il quale ebbe modo di studiare quelli che erano i resoconti sulle operazioni in corso nella miniera, focalizzati nell'estrazione del ferro. I dati mostravano un significativo aumento nella raccolta del materiale, ma anche un esponenziale aumento delle morti, molte delle quali attribuite a “gas”. Le rimanenti, comunque, spaziavano da “insubordinazione” e “ribellione” fino a “fame”, passando per “incidente”. Gli eroi non trovarono altro di interessante all'interno di quella postazione. x tutti
  19. DM x Thorlum, Seline e Clint al ryokan x Clint x Celeste mentre batte per le strade x tutti
  20. Capitolo Venticinque – La scommessa di un traditore Quel giorno le onde del Mare delle Meraviglie fendevano dolcemente il Dragone d'Oro, il veliero della famiglia Ivarstill, mentre esso si dirigeva verso le coste del Katai, appena dopo l'allontanamento del gruppo Eipherys Silverstar, la giunonica cugina di Chandra, osservò i membri della spedizione che avevano scelto di proseguire nella missione di recupero Non credo di potervi dire molto di più di quello che hanno già detto le teste coronate che vi hanno chiesto di imbarcarvi in questa storia esordì la sangue di drago dai capelli color argento Quello che vi dirò io è di non correre rischi inutili, qualora le cose si complichino. Benchè portare al sicuro il generale sia la vostra missione, le vostre vite sono più importanti di quelle di un ufficiale del Katai. Ho divinato poco fa il generale Yodogawa, in questo momento dovrebbe essere da solo nella sua stanza. Mi hanno detto che tra di voi vi sono utilizzatori di teletrasporti, quindi per questa volta il mio ruolo sarà solo di supporto logistico Eipherys si puntò l'indice contro il petto Qualora abbiate difficoltà non esitate a contattarmi con un Inviare e vi risponderò subito. Attenderemo il vostro ritorno sul Dragone d'Oro, che fermeremo dopo la vostra partenza Beh... bando agli indugi! disse quindi la nipote di Anzalisilvar, prima di muovere le mani e richiamare il potere arcano necessario al viaggio che stava per far intraprendere agli eroi di Firedrakes, cantando mentre il dweomer fluiva dal suo corpo fino alle sue mani. Dato il numero elevato dei partecipanti, furono necessari due incantesimi per trasportare il gruppo, in quello che sarebbe dovuto essere un viaggio istantaneo. Almeno in teoria. All'inizio tutto si svolse in maniera regolare, quando Chandra, Sharifa, Golban e Trull per primi sentirono la ormai consueta sensazione di vuoto sotto i piedi e la sfocatura che dissolse attorno a loro la nave e il mare. Ma quando i quattro sentirono di precipitare all'interno di un vortice oscuro, inframezzato da lampi color ambra e perla, essi capirono che qualcosa doveva essere andato storto. In quella caduta che pareva infinita, essi sentirono prima e poi videro sopra di loro Winn'Ier, Tom Po e Bjorn, la seconda squadra che li avrebbe dovuti raggiungere in seguito. La caduta pareva più veloce del più rapido dei draghi, ma pure più lenta di quanto essi percepivano dovesse essere. In risposta a quei loro dubbi, sotto di loro, si stagliò una colonna di pura oscurità, un pilastro più nero delle oscurità marine munito di propaggini. La massa oscura non li aggredì, lasciando solo che essi la attraversassero mentre precipitavano. L'impatto fu scioccante, simile ad un arrivo repentino nelle stanze più fredde del palazzo della Regina del Gelo, i corpi dei viaggiatori che furono scossi da quella tremante essenza di malignità che li avvolgeva e minacciava di soffocarli, il sangue che pulsava all'interno delle orecchie... Poi tutto finì. I sette viaggiatori sentirono dapprima un solido terreno sotto di loro, poi poterono contemplare la stanza in cui erano giunti. Essa non era altro che un'ampia stanza scavata nella roccia, il cui lussuoso arredamento non era in grado di mascherare. Il pavimento era in buona parte coperto da un tappeto in tessuto viola, con draghi stilizzati color pece stilizzati in esso, impregnato d'acqua a causa di una infiltrazione presente in una delle pareti, che aveva già “mietuto” tra le sue vittime parte del letto, che mandava un odore pungente, e un comodino. Un'armatura finemente lavorata era appesa per un gancio a una distanza sicurezza, così come una scrivania era stata spostata sul lato opposto. Sopra di essa una lampada ad olio illuminava fiocamente l'ambiente e un foglio di pergamena, fresco di inchiostro, posata vicino ad essa. Il contenuto della lettera La porta non era chiusa, così che gli avventurieri poterono con prudenza farsi un'idea dell'ambiente circostante. Essi dovevano trovarsi all'interno di una montagna o al di sotto del livello del terreno, quasi al termine di un lungo corridoio in cui altre porte in legno, simile a quella che chiudevano la stanza in cui erano appena giunti, erano presenti. Il corridoio, nel senso opposto, si dirigeva verso un fondo illuminato. Prima di tale termine, dirimpetto l'una all'altra, si trovavano due grandi doppie porte con battenti rinforzati. Di Yodogawa Hisashi nessuna traccia. x tutti
  21. Capitolo Ventiquattro – Seguendo l'oscurità come in un sogno Tutti a bordo! esclamò Gargamellor, sventolando una mano mentre egli si trovava appollaiato sopra la immensa testa del capodoglio che fungeva da suo compagno animale Non abbiate paura, non è la prima volta che Celestina si fa cavalcare da un mucchio di persone contemporaneamente! disse giovialmente. La balena, che pesava venticinque tonnellate (come Gargamellor era fiero di ricordare) fendette le calme acque del Mare delle Meraviglie con sorprendente velocità e al contempo un notevole controllo, che permise agli sbalorditi avventurieri di non finire sbalzati in acqua, dimostrando in un certo senso la sicurezza che il mentore di Winn'Ier aveva mostrato, mentre la costa di Kaigan si avvicinava allo stesso ritmo con cui il Dragone d'Oro si allontanava Sapete disse Gargamellor Non credo di potervi dire molto di più di quello che hanno già detto quelle belle sgnacchere che erano alla sala del trono. E io non vengo nel Katai da... il druido contò nelle dita sporche di terra della mano, prima di scuotere la testa Beh, da un bel po' di tempo. Però diciamocelo, viaggiare per mare è sempre emozionante! sentenziò, ebbro di quella strana atmosfera che si respirava mentre Celestina si muoveva. L'isola di Shima, ad una stima approssimativa, doveva essere grande circa una quarantina di chilometri quadrati. Kaigan, il piccolo villaggio indicato dal nostromo e dalle mappe, sorgeva nei pressi della costa ovest dell'isola Qua l'acqua è bella profonda! commentò Gargamellor scrutando l'acqua Se ne possono procurare di pesce, questi qua! Ma non fa per me... disse il druido scuotendo la testa e quindi le sopracciglia in direzione di Celeste e Seline Io sono del team patata! Quando furono nei pressi del molo, Gargamellor aiutò gli avventurieri a scendere (allungando le mani più del necessario nei confronti delle signore) Se ci sono problemi mandatemi un Inviare, sarò al largo con Celestina spiegò prima di congedarsi dagli eroi. Celestina sottolineò la gioia del breve viaggio emettendo uno sbuffo di acqua che investì Oceiros, bagnandolo da capo a piedi. Quindi il duo si allontanò. Kaigan era un piccolo insediamento di circa duecento anime, a giudicare dal numero delle insolite abitazioni, la cui architettura sembrava così insolita a coloro che visitavano per la prima volta il Continente Orientale. Oltre il molo solcato da grossi pali che sostenevano le passerelle in legno, le strade si mostravano meticolosamente pulite e le abitazioni posizionate con rigore quasi marziale. Il verde non mancava, con i piccoli giardini e orti curati maniacalmente dagli abitanti. Essi erano tutti umani, dagli occhi a mandorla come Zhuge, e sia le donne che gli uomini indossavano lunghe vesti a forma di T, dalle linee dritte, che arrivavano fino alle caviglie, con colletto e maniche lunghe. Essi erano kimono, l'abito tradizionale del Katai come qualunque autoctono come Liang sapeva. Gli abitanti calzavano sandali in legno e fasce attorno alla vita, oltre a una collana in madreperla blu al collo. Uno scorcio di Kaigan Se lo sbarco di cinque stranieri e un connazionale a bordo di una balena poteva essere un fatto sorprendente, gli abitanti di Kaigan non pronunciarono alcuna parola. Tra le strade le persone non mancavano durante lo svolgimento delle attività quotidiane quale lo scambio di merci, la raccolta di riso nei campi, la pesca e le mansioni di artigianato, eppure un silenzio innaturale aleggiava in quel villaggio costiero dove i nuovi giunti ebbero l'impressione di sentirsi osservati dai silenziosi abitanti. Non furono però necessari cartelli o indicazioni speciali per farsi un'idea dei luoghi di interesse presenti, tra cui un ryokan, albergo tradizionale del Katai, un tempio di St.Cuthbert e un armaiolo. X coloro che visitano il ryokan x coloro che visitano il tempio di St.Cuthbert x coloro che visitano l'armaiolo x tutti
  22. DM Eipherys sorrise a Chandra Oberato di lavoro, ma felice di sentire buone nuove su di te e un certo Flurio, mi ha parlato molto bene di voi quindi guardò incuriosita Trull Se lei è un nano, allora me li ricordavo ben diversi disse squadrando da capo a piedi la forma da mezzelfo del Forgiacciaio Huruk-Rast sembra un posto interessante, chissà che non mi ci capiti di passare prima della fine di questa guerra disse. La Silverstar fece scorrere i suoi occhi tra l'annunciato ciambellano e Bjorn, che con i suoi tentativi cercava di gettare una luce ancora più lusinghiera sull'amico. La discendente di Anzalisilvar non disse nulla, sebbene le sue labbra parvero smuoversi in un piccolo sorrisetto. La sua gioiosità venne soffocata dall'inaspettato abbraccio di Winn'Ier Ma che... coff... argh! Infine i due gruppi si divisero, ancora una volta, ma per la prima volta in quelle misteriose ed esoriche terre note come il Katai.
  23. DM x Winn'Ier I dadi rotolarono diverse volte sul ponte della nave, le espressioni di Trull e del mozzo suo avversario contratte mentre cercavano di creare la Flotta del Re prima dell'altro. Un gemito e un'imprecazione sonora, seguita da un coro di risate dei propri colleghi, seguì la sconfitta del mozzo che consegnò il pattuito al Forgiacciaio, vincitore per il rotto della cuffia. Le monete appartenevano ad Arcoria, coniate con gli stessi pesi e lo stesso valore delle liquidità che venivano spese in tutto il Continente Occidentali. Queste erano riconoscibili per le zigrinature sui tagli delle monete e la testa di toro riportata su una delle facce, il simbolo presente nello stemma degli Ivarstill. Ma non furono solo le monete di Arcoria a passare di mano nel corso del duello all'ultimo sangue tra Vipera Cremisi e Rilievo, le due scimmie armate di coltello che si sfidarono tra le incitazioni dei marinai e degli eroi non scommettitori. Nonostante un coltello infilato nell'orbita oculare sinistra e la sua apparente morte, Rilievo fu in grado di atterrare Vipera Cremisi e spappolargli la testa con la forza delle sole mani, mentre strillava nel suo linguaggio gutturale. x chi gioca Quando la paura per l'assalto del fantomatico kraken fu stemperata, Celestina trillò quando Winn'Ier gli rivolse un caloroso abbraccio, sbattendo la potente coda rischiando di decapitare il barbaro, sollevando spruzzi di acqua. Gargamellor parve molto compiaciuto della curiosità di Sharifa e si sperticò in risposte alle sue domande Ma certo! Celestina non è grande come questa nave, ma è capace di trasportarci tutti senza il minimo sforzo, è talmente grossa che per lei siamo leggeri come piume! disse per poi fare un gesto vago della mano Un po' questo, un po' quello... il più delle volte mangia calamari giganti, squaletti, polpi, carne umana... Com'era l'ultimo? chiese uno dei marinai. Gargamellor fu lesto a rispondere Polpi! Forse fu la presenza di Celestina che seguiva il Dragone d'Oro, o forse la buona sorte, fatto sta che nel corso dei tre giorni ulteriori di viaggio che gli eroi passarono, non avvennero particolari minacce se non un breve fortunale nel quinto giorno, che acuì i problemi di chi non era avvezzo alle lunghe traversate. Al pomeriggio del sesto giorno da quando erano partiti da Firedrakes, il nostromo valutò che la distanza approssimativa era valida per il rendez-vous, fatto dimostrato con l'avvistamento, dalla distanza, di Shima. L'isoletta sarebbe stata raggiunta nell'arco di una quindicina di minuti di viaggio a bordo di Celestina. Ma prima del commiato tra gli avventurieri, una nuova figura piombò a bordo. Essa non era un uccello, un drago o una nave pirata... anche perchè essa semplicemente si materializzò con uno sbuffo di fumo nel pieno del gruppo degli avventurieri Lo sapevo! pronunciò la donna, stringendo il pugno in segno di successo. Essa era una fanciulla sui venticinque anni, dai lunghi capelli color argento chiaro e tratti del viso delicati, con occhi di un color grigio tendente all'azzurro. La vita stretta in un bustino non dissimulava, bensì valorizzava le giunoniche forme di cui la occidentale disponeva, il seno cavallo di battaglia in tutto quel ben di dèi. La donna pareva splendente nel suo fascino, in una maniera che pareva simile solo a quella amplificata che Chandra usava per sé stessa, Golban e Sharifa. La nuova giunta fece un breve inchino Eipherys Silverstar, piacere di incontrarvi! Eipherys Silverstar La donna sorrise estasiata quando vide la contessa consorte di Firedrakes Tu devi essere Chandra! disse raggiungendola e stringendole le mani... per poi decidere di salutarla con un deciso abbraccio Cugina! Posso chiamarti cugina...? Zio Emer mi aveva detto che eri... simile a me... ma non pensavo così simile! quindi si rivolse al gruppo, i lunghi capelli che ondeggiarono Scusate l'arrivo improvviso, ma volevo scoprire se a furia di trasformarmi in idra e mangiare la faccia a tutti quei nemici che ho affrontato negli ultimi giorni, la portata del mio teletrasporto fosse aumentata spiegò, gli occhi che indugiarono su diversi membri maschili del gruppo, tra cui Bjorn, Trull e Clint Ho divinato poco fa il generale Yodogawa e in questo momento sta riposando nella sua camera. Possiamo agire, forse anche più velocemente di quanto vogliamo, senza però negarci i commiati. A proposito... chi viene con me? Gargamellor alzò la mano sinistra, sventolandola come un alunno che sapesse una risposta nel corso di una difficile interrogazione alla classe Vengo io con te, bella smandrapp-- Chandra, Sharifa, Golban, Trull, Winn'Ier, Tom Po e Bjorn spiegò Luis Renard Ivarstill, impassibile alla nuova presenza femminile Thorlum, Celeste, Seline, Oceiros, Clint e Zhuge andranno invece con Gargamellor disse lanciando un'occhiata severa al druido, che brontolò e imprecò a mezza bocca. Celestina spruzzò un getto di acqua in faccia al capitano, in segno di apprezzamento, avvicinandosi al lato di babordo della nave Sì, immagino sia ora di salire commentò il druido del nord. Gli eroi stavano per dividersi, ancora una volta. X tutti
  24. DM Accidenti! imprecò a mezza bocca Gargamellor, prendendo posto su una delle sdraio e stendendovisi. Da solo. Luis Renard Ivarstill annuì alle liste presentate dal Draconis Ottimo lavoro commentò il giovane arcoriano, prendendo nota delle disposizioni del gruppo in materia di viaggio. Il Dragone d'Oro salpò quel giorno, allontanandosi via via da Firedrakes e dalla costa est di Glantria, il mare delle Meraviglie che si stendeva come una coperta di un cristallino color blu, solcato di tanto in tanto da stormi di gabbiani (laddove erano ancora a portata di volo dalla capitale) e banchi di pesci. Il sole splendeva orgoglioso in un cielo povero di nubi, ricordando con martellante scrupolosità la propria presenza, la brezza del mare capace solo di stemperare in parte il caldo di quella traversata che avrebbe percorso più di mille chilometri Normalmente le navi impiegherebbero più tempo commentò il capitano, un riccioluto dagli occhi chiari, che fu per ironia l'ultimo a salire sul Dragone d'Oro, spronato dalle decise esortazioni di Luis Renard (Vada a bordo, c***o! richiamò l'Ivarstill dalla prua della nave) Ma il Dragone d'Oro è un capolavoro di ingegneria, più veloce di qualsiasi altro veliero anche quando in condizioni di un elevato pescaggio. Arcoria non ha molti porti, ma il conte non ha badato a spese per avere l'imbarcazione migliore possibile disse, per poi lasciare il timone al suo secondo Scusate, avrei un attimo da fare disse notando una giovane nostroma neo-assunta. La cabine si dimostrarono comode e confortevoli, con materassi imbottiti e coperte profumate, mentre i pasti venivano cucinati da uno chef stellato (un ex adepto della stella verde) che proponeva antipasti come tartarre di salmone marinato con avocado, intingolo di gamberi e maionese alle spezie, unito a primi piatti come la sua celebre zuppa a base di crema di porri, patate e peperoni al profumo di barbecue con yogurt. Dopo il primo giorno di viaggio, l'atmosfera si fece più rilassata tra i membri dell'equipaggio, i quali dopo il lavoro iniziarono a prendere di nuovo confidenza con i ritmi del loro mestiere e i piccoli lussi che ne conseguivano. Il mare aperto, difatti, offriva l'occasione di bere (al termine del proprio turno di corvette) e giocare di azzardo scommettendo le paghe giornaliere ai dadi. Gli eroi partiti da Firedrakes non furono tenuti da parte, ma anzi invitati a partecipare qualora interessati. Due mozzi organizzarono perfino un combattimento all'ultimo sangue tra scimmie armate di coltelli, evento che parve non offendere Gargamellor, il quale fu visto cercare ripetutamente tra le sue tasche e per terra spiccioli da scommettere nella tauromachia improvvisata. Chi mantenne un profilo più distaccato fu Luis Renard Ivarstill: l'arcoriano rispondeva alle domande che gli avventurieri rivolgevano loro, ma non si esponeva mai molto e non parlava granchè di sé, mantenendo la riservatezza che aveva mostrato già a coloro che lo avevano “conosciuto” a Garnia nel corso della festa da ballo di Re Augustus. X chi vuole giocare a Flotta del Re X chi vuole scommettere sul Duello delle Scimmie Fu durante la mattina del quarto giorno che qualcosa accadde, quando una delle vedette diede voce al resto dell'equipaggio, rilevando la presenza di qualcosa di molto grosso in avvicinamento. Gli uomini a babordo furono i primi a indicare, preoccupati, il macrocefalo in avvicinamento e ad allertare gli eroi che li accompagnavano, Luis Renard Ivarstill e il capitano della nave che in quel momento era “impegnato” con la collega. L'ombra, lunga circa diciotto metri, percorse in apnea il tragitto fino ad avvicinarsi pericolosamente alla chiglia della nave Deve essere un kraken o qualcosa di peggio! urlarono preoccupati i marinai, prendendo mano a un barile di arpioni. La loro bellicosità fu però fermata da Gargamellor Fermi! Non è un kraken! E' il mio compagno animale! Come richiamata dalla voce del padrone, il grande capodoglio grigio e dalle pinne bianche emerse dall'acqua, sollevando schizzi che colpirono chiunque si trovasse in quel lato della nave, la balena ora affiancata al Dragone d'Oro, i luminosi occhi rivolti a Gargamellor e a Winn'Ier, la gigantesca coda che fendeva l'acqua con allegria. Eccola la mia piccola! salutò il druido, sporgendosi dal parapetto con tanto di rischio di cadere in acqua. Quindi si rivolse agli avventurieri Questa è Celestina! presentò La mia piccola... quindi rivolto a Celestina Chi è la mia piccola balenottera capace di sfondare navi da guerra? Ma è lei! disse con il tono addolcito di chi parlasse della propria bambina preferita Sarà Celestina a trasportarci presso Shima. Il mare è pericoloso, ma attraversarlo in groppa a una signorina di venticinque tonnellate è tutto un altro paio di maniche! pubblicizzò. Celestina lanciò un acuto verso di approvazione, per poi soffiare un getto di acqua in cielo. X tutti
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