Tralasciando le sessioni investigative che richiedono una mole di lavoro immensa, io ci metto parecchio anche a preparare le sessioni EUMATE.
Ovvero: quando devo costruire un dungeon come prima cosa prendo righello, matita e carta millimetrata e mi metto a disegnare una mappa decente.
Spesso i miei dungeon sono su più piani quindi ne disegno due o tre.
Poi passo a numerare le varie stanze e prendo il mio 'quaderno della campagna' dopo descrivo nel dettaglio le varie stanze complete di: descrizione, incontri, tesori e tattiche di eventuali mostri/png.
Nel caso l' avversario sia un png o un mostro avanzato/modificato/con archetipo aggiunto, annoto un rimando ad un secondo quadernino dove ho annotato tutte le mie creature di questo genere.
Non voglio dare giudizi su nessuno, per carità, ma personalmente non sopporto i master che improvvisano le sessioni sfogliando il manuale dei mostri.
Io credo che un master, dal momento in cui decide di assumere questo ruolo, deve essere cosciente della mole di lavoro che si è appena sobbarcato.
Nella mia esperienza in D&D ho fatto quasi sempre io il master, ma non sempre.
Da player ho potuto vedere la differenza tra giocare con un master che non si prepara l' avventura (esperienza orrenda) e uno che pianifica nel dettaglio come faccio io.
Sarò di parte ma la seconda scuola è decisamente la migliore