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Joram Rosebringer

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti di Joram Rosebringer

  1. Cercherò di essere breve e chiaro... insomma un nano albino. "La Nostra Storia" è un racconto (anche se ormai sarebbe più opportuno dire un romanzo) in cui ognuno porta avanti uno o più personaggi, facedoli interagire con altri di altri scrittori/partecipanti. In pratica uno scrittore scrive un pezzo di storia (che può comprendere anche personaggi di altri partecipanti, basta non snaturare troppo la loro natura e mettersi d'accordo in caso di qualche evento rilevante che li riguarda) ed un altro la prosegue... e così via. Ognuno è libero di fare come vuole: scrivere di getto, mettersi d'accordo con qualcuno per portare avanti una trama nascosta agli altri... e cose del genere. Alla fine il risultato finale dovrebbe essere (più o meno) quello di un'unica storia, scritta a più mani. Al momento ci sono tre storie attive, una abbandonata ed un disattivata. Le Attive: 1- "La Nostra Storia": la prima di tutte! In un mondo fantasy, dei personaggi cercano di liberare il mondo da una grave minaccia che loro stessi hanno contribuito ad evocare. 2- "La Nostra Storia - Supereroi": cosa faresti se un giorno tu ricevessi dei poteri in grado di essere un supereroe (o un supercriminale)? Scrivi le tue ipotetiche avventure. 3- "La Nostra Storia - Fantasy 2": appena cominciata, ha per protagonisti i nostri personaggi di GdR più cari ed è stata aperta proprio per permettere l'entrata di altre persone e personaggi, viso che l'altra storia fantasy ormai era in stato troppo avanzato. Quella abbandonata: 1- "La Nostra Storia - Vampiri": Impersona un vampiro e vivi le tue avventure insieme agli altri personaggi. Al momento, oltre ad essere in disuso, nessuno dei personaggi si è ancora incontrato. Quella disattivata: 1- "La Nostra Storia - 3020 Cyberpunk": Chiusa perché abbandonata. Sto utilizzando la trama ed alcuni personaggi per scriverci un romanzo.
  2. Io so solo che ho 10 come reputazione... e non so chi sia/siano il/i pazzo/i che mi ha/hanno votato. :-k
  3. L'idea mi sembra ottima e ci permetterebbe di offrire un prodotto valido e pronto per essere consumato.
  4. Non so se il mio problema sia della stressa natura di quello di Wolf, ma mi capita spesso che, anche dopo aver letto tutti i Topic di una sezione (e magari anche dopo aver risposto ad essi), quando vado nella pagina principale il forum mi segnala la sezione come se ci fossero ancora dei Topic da leggere. Poi, una volta entrato nella sezione di nuovo per controllare, vedo che tutti i Topic sono letti.
  5. La Stuzzicher appariva nel video "Più bella cosa", di Ramazzotti.
  6. No, non erano i Savage Garden. :-k
  7. Allora... - Courtney Cox (Monica di "Friends") in un video del Boss Bruce Springsteen (non mi ricordo il titolo, ma credo che fosse "Born to run"). - Billy Zane (il fidanzato di Rose in "Titanic") in un video dei Prodigy. - Matt LeBlanc (Joey di "Friends") nel video della canzone "Miracle" di Jon Bon Jovi. - Valerio Mastrandrea nel video "Supercafone" del Piotta. Ricordo poi un video ambientato in una metropolitana in viaggio, con tonalità tutte sul blu, che vedeva come protagonista Kirsten Dunst, la Mary Jane di "Spiderman" e la Claudia di "Intervista col Vampiro".
  8. Vado e correggo... dopotutto sto riscrivendo un pezzo di daermon, famoso per avere la tastiera maledetta.
  9. Joram Rosebringer

    Richiesta Gruppi

    Chiedo anche io la creazione del gruppo del Sindacato delle Mantidi Religiose Scomunicate. Per le finalità, gli obiettivi e tutto il resto, vedere il Topic apposito nella sezione "Off Topic".
  10. Aveva appena iniziato a raccontare le storie del suo popolo al suo giovane pubblico, quando quel tipo allampanato vestito di nero si era messo in mezzo alla piazza. Oscuro... ecco il termine adatto per descriverlo. La sua preocupazione si tramutò in qualcosa di peggiore, quando nella sua mente si fece strada la consapevolezza della malvagità dell'Arte del "collega". Vedeva la cappa di oscurità magica e inquietante che si faceva sempre più fitta, e quella voce che risuonava contro un cielo nero mentre le urla della folla mutarono dalla gioia al terrore. Bisognava fare in fretta. Poche parole lette su una pergamena e davanti a lui si aprì un varco luccicante lucente. Senza dire nulla prese alcuni dei bimbi che erano intorno a lui terrorizzati e li lanciò dentro quel varco luminoso dove sarebbero stati al sicuro... molto più al sicuro. Ma era l'oscurità avanzante il vero problema: doveva essere dissipata... e in fretta! Era foriera di morte e dal suo interno le urla delle vittime giungevano agonizzanti. Sentì in lui fremere l'energia, l'esaltante sensazione di essere parte della magia, dell'energia che sosteneva il mondo... e fu luce, un globo di luce che diresse verso il centro dell'oscurità rischiarandola per qualche attimo. Ma desiderò quasi non averlo mai fatto, quando lo spettacolo rivelato gli gelò il sangue nelle vene.
  11. Joram era seduto all'angolo della locanda, il solito posto che usava ovunque andasse per ripararsi le spalle e tenere sott'occhio tutto quello che accadeva intorno a lui. Quindi notò senza fatica l'arrivo del paladino che aveva incontrato al fiume, accompagnato da un'altra persona. Non aveva idea di chi potesse essere ed il suo istinto di sopravvivenza gli diceva che era meglio lasciarli soli e non farsi notare. La sue mente gli urlava che forse quel suo sgattaiolare fuori sarebbe stato interpretato come sintomo della sua colpevolezza nel massacro cui aveva assistito in parte, ma era ormai abituato a sobbarcarsi sulle sue spalle colpe non sue. Inoltre doveva individuare al più presto l'erboristeria che riforniva i templi dell'Ordine del Fuoco Fatuo per fare scorta di quelle erbe che per lui significavano vita. Sempre che si potesse chiamare vita una fuga senza meta. Raccolse le sue poche cose e approfittò di una momentanea discussione accesa tra due avventori nell'angolo opposto al suo per entrare nella cucina. Con tutte le sue doti di recitazione finse di cercare il bagno, sapendo benissimo che si trovava all'esterno, chiedendo se potesse usare quello che avevano loro, visto che gli altri erano occupati. Gli indicarono l'uscita sul restro, dove c'erano i servizi privati. Si inchinò rispettosamente, fingendo imbarazzo, e si avviò. Passando tra pentole ribollenti e odori speziati, uscì dalla cucina verso l'esterno, scavalcando non visto il recinto e ritrovandosi in un vicolo dal quale sbucò dopo essersi assicurato che nessuno lo notasse. Decise che la prima cosa da fare era trovare il tempio dedicato a Fuoco Fatuo, uno dei grandi dei del passato. Di solito bastava seguire l'erborista mentre tornava al suo negozio. Poi era solo questione di trovare uan via d'accesso facile, anche se per lui, notò quasi con tristezza, ormai vi erano ben poche vie d'accesso che potessero ancora considerarsi difficili. Stava per svoltare per l'ennesima stradina quando vide un uomo che indossava una veste dell'Ordine del Fuoco Fatuo. Entrava in un piccolo edificio. Joram lo guardò ed un sorriso gli illuminò il volto per la prima volta da giorni: sopra la porta campeggiava a chiare lettere la scritta "Erboristeria del Sacro Fuoco". Stavolta la fortuna sembrava essere dalla sua parte. Cominciò a passare davanti all'edificio, cercando la solita falla nel sistema di difesa. E la trovò. La solita grata considerata inespugnabile nella quale avrebbe diffuso la solita mistura di erbe narcotizzanti che avrebbero fatto addormentare la solita guardia ignara. Guardò nel suo zaino e trovò ancora delle fiale di Olio del Sonno. Ce n'erano in abbondanza per un'altra decina di furti, quindi non avrebbe dovuto rubare anche quello, alleviando un po' il suo senso di colpa. Si ritrovò a pensare di essere contento di sentirsi ancora in colpa, perché forse significava che per lui il crimine non era diventata un'abitudine piacevole. O forse era solo una scusa per giustificare a se stesso le sue azioni. Meglio non pensarci. Trovata l'erboristeria, era solo questione di cercare una locanda distante da quella in cui era stato ed in cui, molto probabilmente, avrebbero alloggiato il paladino e quel suo nuovo compagno. Eppure aveva la sensazione che lo stessero cercando e che le loro ricerche li avrebbero portati proprio nel luogo dove lui sarebbe andato, ovvero lontano da loro. Gli tornò in mente il pensiero che in questo modo, non facendosi trovare, si sarebbe quasi accusato di quel massacro, pur non avendo nessuna colpa. Ma non era sua intenzione rimanere in quel villaggio, essendo solo una tappa di passaggio per rifornirsi di erbe vitali e cercare un posto più tranquillo. Dopo quello che era successo sulle rive del fiume, non poteva certo aspettarsi della tranquillità. Sentì del trambusto poco lontano e capì che era stata data la notizia del massacro. Le guardie cittadine sarebbero andate al fiume e con esse anche gran parte dei parenti e degli amici delle vittime. Guardò dalla parte opposta, verso i monti. se loro andavano in una direzione, lui sarebbe andato in quella opposta, passando la notte alla diaccio o almeno parte di essa. Doveva penetrare in quell'erboristeria. Con un ultimo sguardo verso il vociare della folla, si incamminò lungo ilo viale per raggiungere il bosco.
  12. Mi sono preso una pausa caffè un po' lunga per volteggiare per la città, quel tanto che basta per scaricare un po' di noia e tensione. Nulla da fare, nessun salvataggio o atto eroico... ma va bene così. Mi siedo su un cornicione e controllo il cellulare, che porto sempre appeso in una sacchetta elastica che mi sono fatto nel costume. Nessuna chiamata. Almeno nessuno mi ha cercato. Non come ieri sera. Non so ancora se piangere o ridere. Appena tornato a casa ho telefonato a mia moglie. Siamo stati come sempre un bel po' al telefono ed io le facevo battute, dicendole che, una volta che lei fosse andata a dormire, sarei uscito con mio cugino e mio fratello a caccia di donne. Poi siamo passati alla fase dolce ed abbiamo attaccato tra dolci sussurri. Stavo per mettermi il pigiama ed andare a letto, quando mi venne in mente una cosa, come un flash. Tornando a casa avevo sentito due ragazzi parlare di una sorta di vendetta verso una ex di uno di loro. Mi entrò nella mente il nome del luogo dove abitava la loro potenziale vittima e scoprii che era molto vicino a dove abito io. Decisi di andare a controllare che le loro minacce fossero solo parole. Feci squillare il mio telefonino e simulai una telefonata in cui mi mettevo d'accordo con mio cugino e mio fratello, che erano andati a giocare a calcetto, per vederci al pub alla fine della partita. In questo modo i miei non mi avrebbero chiesto dove sarei andato. Poi indossai il costume sotto i vestiti ed usciii di casa. Stavo per prendere la macchina, quando decisi che il campanile era un ottimo posto dove cambiarsi e che avrei fatto meglio ad andare fin lì volteggiando. Atterrai sul tetto del probabile luogo del probabile delitto. Guardai l'orologio del cellulare e vidi che entro dieci minuti sarebbe arrivata l'ora prevista per quel fatto. Mi guardai in giro, ma non vidi nessuno. Forse erano solo vuote minacce. Decisi comunque di aspettare solo per sicurezza. E proprio poco dopo vidi arrivare una ragazza. Forse la vittima. saltai sulla cima di un lampione in modo da avere una visuale più ampia della zona ed individuare tutti i possibili malintenzionati che potevano importunarla. Nessuno. La vidi entrare nel portone del suo condominio senza problemi. Quei due dovevano essere dei gran chiacchieroni. Certo, mi frullava per la testa l'idea che avrebbero potuto decidere di mettere in atto il tutto durante un'altra sera, ma cercavo di togliermi quel pensiero con tutta la mia forza: non potevo mica stare tutte le sere per il resto della mia vita appollaiato sullo stesso lampione! Con un salto volteggiai a terra appena sentii il portone che si richiudeva alle spalle della ragazza. Atterrai e guardai dove era entrata. E fu allora che vidi che dentro al portone c'erano i due ragazzi che la stavano aspettando. Senza badare troppo alla finezza lanciai due tele e scardinai il portone, tirando verso di me. Vidi le esperessioni terrorizzate dei due e capii che non avevano armi, ma solo tanta paura di aver incontrato me. Lasciarono stare la ragazza, gettandola a terra e alzando le mani. Cominciai ad avanzare verso di loro lentamente, giusto per dare un po' di teatralità alla cosa. Alzai un dito accusatore verso di loro. Stavo per dire qualcosa quando... ... il cellulare nella tasca cominciò a vibrare. Solo mia moglie ha quel numero, che è l'unico che mi porto nei panni dell'Uomo Ragno. Se non le avessi risposto si sarebbe preoccupata. Lasciai che vibrasse un po' e guardai i due ragazzi, indecisi sul da farsi vedendo che mi ero fermato. Presi il cellulare e risposi. Era lei che mi voleva sentire perché aveva fatto un brutto sogno. Cercando di non farmi sentire da quei due, mi allontanai, ma prima lanciai due tele per immobilizzarli. «Dove sei?» Mi chiese lei che sentiva dei rumori. Già... dove ero? «Con mio fratello e mio cugino, sotto casa. Sono tornati da calcetto e mi hanno chiamato per farci due chiacchiere.» Mi sentivo un verme a mentirle ed in cuor mio mi ripromettevo per l'ennesima volta di dirle chi ero veramente. Ma subito dopo questa volontà veniva sopraffatta da quanto si sarebbe preoccupata sapendo che avrei rischiato la vita quasi ogni giorno. Con la coda dell'occhio vedevo la ragazza guardarsi intorno stupefatta. Dissi a mia moglie di aspettare un attimo perché dovevo dire uan cosa a mio cugino e consigliai alla ragazza di chiamare la polizia o chi per loro per venire a prendere quei due. Lei annuì incerta, poi corse in casa. Poco dopo la sentti scendere con un uomo, il padre forse, quindi lanciai una tela e me ne andai su un tetto, continuando a parlare con mia moglie. La rassicurai e ci demmo una dolcissima buonanotte. Tornai a casa con la morte nel cuore. Non mi importava iente della figuraccia che avevo fatto, ma avevo in mente solo il pensiero di mia moglie, ignara di quello che facevo. Non chiusi occhio per tutta la notte.
  13. Sì, anche io ho fatto la stessa cosa, imparando da solo (pur non considerandomi alla stregua di cantanti et similia). Ma a volte ci sono casi "disperati" che possono essere comunque corretti da lezioni professionali.
  14. Enry, se queste persone di cui tu parli avessero frequentato scuole di canto, a quest'ora sarebbero intonati. La bellezza e il tono di una voce sono una cosa con la quale si nasce (che magari si può migliorare, ma che comunque è determinante), mentre la possibilità di intonare delle note si impara anche.
  15. OK, la storia quindi termine qui a metà... ed inzierò a scrivere il romanzo. Se volete... ... incrociate le dita per me! [-o<
  16. Diciamo che c'è un professore di musica che stimo molto che diceva che nessuno è stonato, in quanto la modulazione delle note si impara. Tutt'altra cosa è la gradevolezza e l'estensione della voce. Io per esempio ODIO la voce di Axl Rose, ma la apprezzo nelle canzoni che canta. Adoro la voce di Baglioni dei primi anni '90 (il doppio CD "Oltre") e quella di Freddie Mercury (nessuno come lui, a mio modestissimo parere)... e sbavo per quella di Bono. Sapere come si è messi è una cosa soggettiva o che un buon maestro di canto potrebbe rivelarti. Io ti dico solo che avevo un canto sgradevole e non sapevo modulare una sola nota. Ora la gente mi chiede di cantare anche le canzoni più impegnative (vado orgoglioso delle mie performance di Bon Jovi e U2) perché apprezza moltissimo la mia voce. Ma questo l'ho acquistato solo con tanta caparbietà e impegno, imparando a cantare "di diaframma".
  17. Mi fanno compagnia solo le mie dita che digitano sulla tastiera, inserendo beni informatici di cui non mi importa nulla in programa di cui mi importa ancora di meno, ma dal cui successo dipende il mio futuro lavorativo. E pensare che basterebbe rivelare al mondo che sono l'Uomo Ragno e sarei famoso. Certo, ci sarebbe tanta gente che mi vorrebbe ammazzare, ma alla fine avrei il mio bel bagno di gloria, senza doverlo nascondere a tutti. Guardo la gente e vedo che per loro sono una pedina come tanti, un ragazzo, un lavoratore, un figlio. Invece nell'Uomo Ragno vedono l'eroe... o il criminale. Pazienza. Al momento mi serve inserire questi dati in questo programma. Devo pensare, capire da che parte sto... e se voglio stare da qualche parte. Ho seguito Electro di nascosto, fin dove ho potuto. L'ho visto parlare con altra gente con superpoteri. Diceva che dovevano fermare questo scienziato, questo pazzo che aveva riempito la nazione di superesseri. Ma non davano una motivazione valida. E' vero che vi sono superesseri che hanno scelto la via del crimine, ma è anche vero che ve ne sono altri (vedi il sottoscritto) che hanno scelto di salvare la gente. Anche se devo dire che questi ultimi sono pochi, visto che sembrano lottare tutti tra di loro, fregandosene dell'incolumità degli innocenti. Ed è proprio questa la ragione per cui non voglio unirmi a nessuno. Stanno combattendo una guerra senza pensare ad usare il loro dono per qualcos'altro di più... nobile. Improvvisamente mi sento solo.
  18. Ashling cavalcava lungo la pianura che separava i monti Kylionberg dalla città di Kradir. Sentiva gli occhi che le si chiudevano per la stanchezza, invogliandola ad appoggiare le sue stanche membra sul collo del cavallo per farsi portare dove decideva lui. Eppure aveva deciso che non doveva addormentarsi, pur se non sapeva perché. E non sapeva neanche dove andare. Aveva deciso di vendicarsi della sorella, di sconfiggerla in qualche modo. Solo che non sapeva dove trovarla. Il suo piano, quando era ancora una dea (povera illusa... pensare di essere una dea mentre era solo una marionetta) era quello di andare a svegliare gli eserciti dei morti nelle pianure di Kraansand, dove riposavano da anni, relegati lì dal sacrificio di chierici e paladini durante la Guerra dello Spirito. Forse anche Alissa stava pensando di fare la stessa cosa. Il pensiero la scoraggiò. Era impensabile arrivare in quelle pianure desertiche senza cavalcare i draghi, percorrendo i cieli azzurri invece di quella piana afosa, arroventata dal sole. Decise che per il momento sarebbe stato meglio costeggiare Kradir e dirigersi verso un anonimo villaggio, il primo che avrebbe trovato sulla sua strada. Voleva riposarsi, ma voleva anche un po' di pace e di tranquillità, due cose che quella città circondata da mura non avrebbe potuto offrirle. Al tramonto si accorse di essersi lasciata alle spalle Kradir. Si voltò e vide quelle mura lontanissime, quasi un punto all'orizzonte. In quel momento si accorse che doveva essersi addormentata ed imprecò contro se stessa. Ma il sonno continuava a travolgerla come una marea e la sua cavalleria la vinse, poggiandole la testa sul collo del cavallo e chiudendole gli occhi. E lei si addormentò con la segreta speranza che quell'oblio temporaneo potesse diventare infinito.
  19. Credo che abbiano risposto esaurientemente tutti quanti. Da parte mia posso solo dire che, per una questione di "pelle", non sopporto più di tanto le varie espansioni che ci sono, alcune delle quali le trovo veramente superflue e limitative. Ma sono anche convinto che un master possa modificare le propria ambientazione, pur se pregenerata, come vuole. Io sono uno di quelli che ama fare le proprie ambientazioni, non avendo mai giocato quelle pregenerate (soprattutto i Forgotten, che odio!), ma a volte mi piace stravolgere quanto ègià stato creato per stupire PG e giocatori. Vi faccio due esempi. 1- In una campagna di Dragonlance ho fatto in modo che il mondo non era altro che la nostra attuale Terra, modificata fino ad assumere quella forma da svariati cataclismi che hanno portato all'estinzione della nostra civilità. Gli dei non erano altro che gente dotata di poteri immensi e le leggende che ruotavano intorno a loro altro non erano che "esagerazioni" delle loro reali gesta quando ancora erano in pochi a percorrere questo nuovo mondo. 2- Vampiri è un gioco che adoro, pur piacendomi in parte il sistema, ma che ha come pecca quella di definire in tutto e per tutto la storia dei vampiri, la loro origine e la loro distribuzione. Tutto, insomma. Una volta che si inizia a giocare a tale gioco, si deve seguire questa storia. Invece io ho fatto in modo che la storia che viene raccontata dai manuali altro non fosse che una leggenda inventata dagli antichi per preservare il vero Padre e la vera Madre di tutti da possibili vendette, dal momento che la loro uccisione avrebbe posto fine all'esistenza di tutti i vampiri (vedere i romanzi di Anne Rice per capire). Lestat De Lioncourt stesso, da vampiro proagonista di romanzi (come dicono i manuali) e quindi non esistente, diventa invece una pedina fondamentale... e soprattutto esistente!
  20. Comunicato importante! Dal momento che questa storia è ormai abbandonata a se stessa, vorrei chiedere un favore. La trama di fondo è una cosa che avevo in mente da tempo, ma voi l'avete condita con degli ottimi spunti e degli ottimi personaggi. Dal momento che ho intenzione di farne un romanzo vero e proprio (oltre che giocarla in una mia prossima campagna), vorrei chiedere il permesso a Wolf e Strikeiron di utilizzare i loro personaggi (Eliah e Veela) per inserirli in questo progetto. Nel caso accettaste la proposta, vi pregherei di mandarmi un background più o meno dettagliato di essi. Rispondete anche in questo Topic. Grazie. Chiedo inoltre ai moderatori di NON chiudere questo Topic, in modo da poterlo uppare per il tempo necessario per trasferire tutti i dati sul mio PC. Grazie.
  21. Lino Banfi in "Scuola di Ladri".
  22. Mi vengono in mente due film:ù 1- Nightmare 2- Intervista col Vampiro Propendo più per il secondo. :-k
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