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annuncio Associazione Culturale Dragons' Lair :: commenti e informazioni
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di aza in Dragons’ Lair
Io ho intenzione di fondare un'Associazione che si propone tra le varie cose anche di pubblicare materiale narrativo non prettamente legato ai Giochi di Ruolo. La mia domanda è questa: è possibile associarsi alla Dragons' Lair anche se sono socio di un'altra associazione? Dal momento che la mia non tratterà puramente dei Giochi di Ruolo, mi piacerebbe sviluppare questa passione con la DL, dedicandomi comunque per il resto alla mia associazione. Che mi dite? Grazie. -
cyberpunk Polyderma e armi da taglio
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Erebo in Altri GdR
La Polyderma non fa subire penalità per le armi da taglio, ma con i miei giocatori abbiamo applicato una regola che dimezza invece il VP per le armi contundenti: anche se è una pelle più spessa, una botta la senti sempre. -
cyberpunk Informazioni importanti
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di kedavra in Altri GdR
Cyberpunk è una delle mie ambientazioni e uno dei miei sistemi di gioco preferiti. La differenza fondamentale che troverai rispetto a D&D è che qui non si ragione per livelli, ma per incrementi di abilità. Non si accumulano punti esperienza solo per poi scattare di un livello (e magari acquisendo un talento che ti permette di impugnare una spada bastarda anche se non ne hai mai presa in mano una), ma per spenderli come meglio si crede durante il gioco per aumentare quelle abilità che si ritengono più importanti o più caratterizzanti per il personaggio. I personaggi stessi raramente sono degli eroi. Sono piuttosto gente normale (magari con qualche capacità superiore alla media, ma neanche tanto) che tenta di sopravvivere in un mondo dove anche fare una passeggiata (pratica comunque rarissima) può essere mortale. Non esistono allineamenti, in quanto ognuno può macchiarsi del più spregevole delitto per sopravvivere o salvare una persona cara (un mio personaggio, per poter pagare l'ospedale dove aveva la fidanzata in coma, faceva attentati per conto della mala) o, viceversa, può compiere azioni eroiche solo per portare a casa un considerevole gruzzolo. La parte più difficile, ma anche la più stimolante, è quella di mettere insieme un gruppo con interessi diversi, in quanto, essendo la paranoia uno degli elementi fondamentali del gioco, i personaggi stessi di solito sono portati a non fidarsi l'uno dell'altro e il più delle volte stanno insieme solo per convenienza o per un fine comune. Non è raro che un personaggio stia in un gruppo solo perché, quando tutti avranno raggiunto un determinato obiettivo, lui dovrà uccidere uno di loro o rubare quello che hanno appena preso. Comunque, il manuale "Hardware" dà qualche consiglio su come impostare un grippo con classi diverse. Ci sarebbero mille altre cose da dire, ma al momento questo è quello che mi viene in mente. Ci si vede in giro, choombatta! -
Domande, richieste, spiegazioni...
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di nhemesis in Dragons’ Lair
Io vorrei chiedere soltanto l'implemantazione di una faccina (o emoticon). La faccina in questione è questa: Grazie in anticipo. -
Petrolio Joram Rosebringer Steso nei prati di neve di luna tra lievi steli di stelle e nuvole, cammello incastrato nella cruna di un ago imbevuto di favole. Cielo di luminosa oscurità dimmi tu se vale la pena ricordare sogni sognati contro la realtà o se sono troppo brevi per dimenticare. Dicono che nei ricordi tutto sta e che lì il senso è da cercare, ma chiedersi il senso che senso ha? L’unico senso che so trovare è che il senso un suo senso non ha ed io che lo so continuo a volare.
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Premesso che non ho letto tutti i post di risposta per mancanza di tempo (sto al lavoro, chi mi conosce lo sa ), passo a dire la mia. Ho tutti e tre i manuali (base, "Magia nel magnamund" e "I Signori delle Tenebre") ed al momento ne ho letti solo uno e mezzo (i primi due della lista), in quanto tra circa due settimane inzierò (finalmente) una campagna a Lupo Solitario con un gruppo che non hai mai giocato ai Giochi di Ruolo, ma che in gran parte ha giocato ai LibroGame. Posso dire che mi piace il sistema semplificato di regole che comunque permette anche ai master di adattarle come meglio credono. Trovo un po' riduttiva la scelta della classi (penso che qualche classe standard, al di là di quelle inserite per i PNG, avrebbero anche potuto metterla) ed il fatto che non abbiano inserito i talenti, dicendo che le classi stessi comunque ne avevano già parecchi (cosa tra l'altro vera). Comunque importante il fatto che, dalle prove che ho fatto, sembra mantenere quell'atmosfera tipica dei LibroGame. Vero che sta anche al master riuscire in questo, ma il sistema lo facilita molto. A presto (spero) per ulteriori aggiornamenti.
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[DOMANDE] Concorso miglior avventura
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di aza in Dragons’ Lair
Da quello che ho capito (magari era chiarissimo e sono solo io ad essere tardo) non è necessario che inserisca mappe e disegni, vero? -
La Nostra Storia - Fantasy
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
La carne era ottima. Cassièl ne addentò un altro pezzo con avidità. Non aveva mai apprezzato così tanto un arrosto di lepre. Sembrava la prima volta che ne mangiava uno. Si guardò attorno, cercando la sua compagna, ma si trovò a vagare con lo sguardo tra gli alti alberi della foresta. Immaginava che se ne sarebbe andata a cercare altra selvaggina, quindi avrebbe dovuto solo aspettare il suo ritorno… e intanto gustarsi quel pezzo di carne meraviglioso. Gettò a terra l’ultimo osso quasi perfettamente pulito e si alzò, stirandosi vistosamente con un mugugno. Poi si zittì, maledicendosi per la sua imprudenza e chinandosi furtivamente. Il fuoco, anche se al tramonto, era già stato un azzardo in una terra che non aveva mai visto e che forse aveva in serbo brutti incontri. Istintivamente portò la mano alla spada e si rassicurò nel sentirne la consistenza. Si chinò e raccolse da terra una sacca composta da uno zaino e una faretra colma di frecce. Le contò e si disse che erano abbastanza, contando anche quelle della sua compagna. A proposito di lei… che fine aveva fatto? Ormai era passata un’ora dalla sua partenza per un’altra battuta di caccia. Cassièl sapeva benissimo che era capace di cavarsela da sola, riuscendo ad essere letale tanto con quella spada bellissima quanto con quell’arco rifinitissimo, ma comunque non riusciva a nascondere una certa apprensione. Spense del tutto il fuoco, mettendosi l’arco in spalla e nascondendosi in un tronco vuoto, in attesa di sentire il familiare rumore di zoccoli. Invece udì un fruscio ed il chiaro suono di passi in avvicinamento. Si spinse più a fondo nel tronco. Attraverso la nebbia dei suoi lunghi capelli castani caduti davanti agli occhi vide avanzare una figura solitaria. Si scostò i capelli dal viso e la guardò meglio. La prima cosa che gli risaltò agli occhi fu il vestito, sicuramente di una terra straniera visto che non ricordava di averne mai visto uno simile. Aveva solo uno zaino in spalla e sembrava essersi smarrito. Appena la figura si fermò al centro della piccola radura, Cassièl estrasse la spada cercando di fare il minimo rumore. Poi lo seguì con lo sguardo mentre si chinava proprio dove c’era stato il fuoco, solo per poi alzarsi di scatto e guardarsi intorno guardingo. Aveva sicuramente capito che chi aveva acceso quel falò non poteva essere andato lontano. Non c’era tempo da perdere. Cercando di fare meno rumore possibile, Cassièl attese che quell’uomo gli desse le spalle. Poi si lanciò con tutta la sua velocità verso di lui… solo per venire scaraventato a terra da un campo di forza invisibile. Si rialzò subito, ma capì immediatamente l’errore: quell’uomo era un mago e, come se non bastasse, la sua azione ed il suo abbigliamento lo avevano appena identificato agli occhi di lui come un bandito, quindi come un soggetto pericoloso da eliminare. Cassièl vide il mago alzare una mano e salmodiare. Sapeva che la fine era vicina. Si trovò a pensare a quanto dolore avrebbe sentito… finché una voce interruppe i suoi pensieri. «Non fargli del male! Non siamo banditi…» Era lei, la sua compagna. La guardò mentre avanzava nella radura con passo nobile e deciso. Teneva il suo arco nella mano sinistra, mentre la destra reggeva il sacco della selvaggina. Lo chiuse e se lo attaccò ad un gancio della sua sella. Alzò lo sguardo e gli ultimi raggi del sole andarono a colpire i suoi capelli rossi, creandole una cornice di fuoco intorno alla testa, risaltando su una camicia anch’essa rosso fuoco, indossata sotto un corpetto di cuoio finemente lavorato. Il suo viso era bellissimo e nobile, lasciando trasparire una calma ed una serenità infiniti. Ma i suoi zoccoli che colpivano il terreno con impazienza malcelavano il suo nervosismo si fronte ad una situazione di pericolo. L’uomo abbassò la mano e guardò stupito la bellissima centaura davanti a lui, mentre Cassièl abbassava la guardia e tornava a respirare. -
La Nostra Storia – Note
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Al momento andate pure tranquillamente avanti senza di me. Oggi pomeriggio non so cosa mi riserva il lavoro e domani sono fuori tutto il giorno per interventi. Sabato inoltre parto per Roma, quindi torno il 27, se tutto va bene. -
La Nostra Storia – Note
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Ognuno può portare avanti la trama che vuole, basta che, nel caso coinvolga in maniera pesante anche gli altri, si metta d'accordo con chi viene coinvolto. Inoltre è bene non fare di queste cose all'inizio, dal momento che ancora non abiamo visto come ogni personaggio si comporta e quindi non siamo in grado di prenderne uno non nostro in mano. Riguardo l'incipit, trovo che quello di Shar sia ottimo. Inoltre, anche se uno ha un personaggio prettamente cittadino o prettamente "boschivo", non significa che le sua azioni siano ambientate sempre e solo in quel tipo di ambientazione, come non è necessario che vi inizi. E' comunque possibile che qualcuno cominci la storia da un'altra parte e poi si incontri con gli altri (come in "La Nostra Storia - Cyberpunk"), ma fatelo solo in caso abbiate un motivo narrativamente valido e non solo perché non corrispondente con l'ambiente in cui il personaggio opera. Dopotutto, non credo che una centaura in mezzo alla città passi inosservata, quindi mi dovrò ingegnare per dare un motivo alla sua presenza e di conseguenza a quella di Cassièl. P.S.: Oggi sono fuori oper tutto il giorno, causa intervento di lavoro, quindi se non rispondo ad eventuali MP o al forum è per questo motivo. -
La Nostra Storia – Supporto Hardware
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Nome: Kyra Razza: Centauro Femmina Classe: Stregone/Ranger Anni: ne dimostra una ventina Aspetto Fisico. Ha i capelli ramati, di un rosso selvaggio e accesso. I suoi occhi sono di un verde intenso, quasi ipnotici. Ha i tratti del viso molto delicati anche se selvatici. Nell'insieme dà un senso di potenza e nobile calma. Indossa un corpetto di cuoio borchiato sopra una camicia rosso fuoco. In spalla ha un arco e la faretra con le frecce, mentre sul fianco ha un fodero con una spada rifinitissima. Spoiler: Fu svegliato da un tocco gentile sul suo volto. Attraverso la nebbia degli occhi vide una donna bellissima, dal fluenti capelli rossi e gli occhi di un verde intensissimo. Gli disse con voce melodiosa di stare fermo e di non muoversi. Sentiva che gli applicava qualcosa lungo il corpo e che non sentiva alcun dolore, come se fosse addormentato. Chiuse gli occhi e perse di nuovo i sensi. Al suo risveglio si ritrovò in una capanna in legno, sdraiato su un comodo letto di paglia. Si alzò in piedi, notando che non gli faceva male nulla, come se non fosse mai caduto da quel burrone. Sentiva solo un leggero impedimento nel movimenti. Volse lo sguardo verso la finestra e vide la ragazza che lo aveva accudito che lo guardava da fuori, un sorriso dolcissimo stampato sulle labbra. Cassièl non riusciva a capire che cosa aveva. E solo dopo dei giorni passati lì dentro capì che si era innamorato di quella ragazza che lo guardava dalla finestra, senza mai entrare ed impedendogli di uscire finché non fosse completamente guarito, ma facendogli trovare ogni mattina della cacciagione fresca insieme a verdura e frutta. E lui cucinava, parlando con lei di tutto, raccontandole la sua vita, i suoi pensieri, i suoi sensi di colpa verso il villaggio di Lorth e verso i suoi genitori. Finché un giorno le disse che l’amava. E quello fu il giorno in cui lei fuggì. Una mattina lui trovò tutto il suo equipaggiamento tirato a lucido accanto al suo letto. Ma alla finestra non vi era nessun dolce volto, nessun riflesso rosso. Capiva che doveva partire. E così fece, il cuore a pezzi e le lacrime che bussavano agli occhi. Non sapeva dove stava andando. Seguiva solo un sentiero che sembrava appena battuto e che lo condusse ad un piccolo villaggio di pescatori sulla riva del grande lago Muryn. Sfruttando le sue conoscenze come artigiano, venne presto assunto da una bottega, iniziando a vivere nella locanda del paese, dove dava una mano ogni tanto per pagare la stanza. Ma ogni volta che poteva tornava a quella capanna. E lei non c’era più. Quindi elesse quel luogo come culla dei suoi pensieri, dei suoi sfoghi. Si sedeva sul letto che lo aveva accolto e parlava come se lei ci fosse. Le raccontava di volersene andare, di raggiungere il villaggio di Lorth e vedere come stavano tutti, di andare a trovare i suoi genitori, di farla pagare a quelle Guardie del Re. Ma soprattutto le raccontava di quanto l’amasse e di quanto le mancasse, finendo ogni volta sfinito, cadendo in un sonno profondo che lo faceva arrivare quasi sempre in ritardo al lavoro. E un giorno, proprio quando l’alba lo sorprese ancora una volta addormentato in quel posto, si svegliò e vide lei alla finestra, di nuovo. Si chiese se stava sognando, ma era reale. Stava per correre fuori e abbracciarla, quando lei iniziò a parlare: «Scusa… lo so che ti ho fatto del male. Ma so che non posso darti quello che vuoi veramente: una ragazza con cui stare. E credimi se ti dico che lo vorrei anche io. Per te comunque posso fare una cosa. In questi giorni ti ho sentito e voglio aiutarti, quindi se vuoi posso accompagnarti al villaggio di Lorth, dai tuoi genitori ed ovunque tu voglia… sempre che mi accetti per quella che sono.» Detto questo, lei si allontanò dalla finestra e lo invitò ad uscire. Cassièl corse fuori della capanna… e quello che vide lo sconvolse. La ragazza che amava era un centauro, un essere col busto umano ed il resto del corpo di un cavallo. Rimase senza parole, non sapeva che fare. Ma la amava troppo e leggeva nei suoi occhi la stessa cosa. Sarebbero andati insieme per il mondo, per sempre. Anche se era un amore che poteva considerarsi impossibile, comunque poteva starle vicino ogni giorno. Ad un cenno di lei, lui le salì in groppa. Dopo un attimo di esitazione la baciò profondamente. Si staccò a malavoglia e le chiese il suo nome. «Kyra.», rispose lei, sorridendogli. Poi partirono al galoppo. Trovarono il villaggio di Lorth deserto, ma senza apparenti segni di violenza. La miniera era crollata su se stessa e sembrava che nessuno fosse intenzionato a sfruttarla ancora. Non vi erano tracce per capire che strada avesse preso tutta la gente. Sperando che stessero bene, lasciò il villaggio insieme a Kyra, diretto verso Sarelo Lothe. -
[DOMANDE] Concorso miglior avventura
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di aza in Dragons’ Lair
Grazie... Manco per qualche mese e mi rimbambisco completamente. E pensare che una volta ero io che davo indicazioni agli utenti. -
[DOMANDE] Concorso miglior avventura
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di aza in Dragons’ Lair
Ne ho una: dov'è il regolamento? -
Grazie!
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1- E' troppo lungo! 2- Quel poco che ho letto non l'ho capito...
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La Nostra Storia – Note
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Io direi di postare i nostri PG in "Supporto Hardware", inserendo in modalità normale solo quello che gli altri personaggi possono vedere ed in modalità spoiler il BG completo, come ha fatto Phate. Che ne dite? Sempre esterno o interno a noi? -
Cos'è Skype?
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La Nostra Storia – Note
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Non credo che ci sia nessun problema, dal momento che anchio in un certo senso ne ho due, senza contare che nella vecchia edizione di LNS ne avevo due (Aixela e Trebor), poi saliti a tre (Aixela, Trebor e Lirian). -
La Nostra Storia – Supporto Hardware
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Nome: Cassièl Razza: Umano Classe: Ladro/Ranger Anni: 20 Aspetto Fisico: Capelli lunghi e mossi di colore castano. A volte li raccoglie in una coda. Ha una barba che tiene quasi sempre incolta. Gli occhi sono profondi e marroni, indizio determinante nello scoprire la sua reale età. Le mani sono ruvide e coperte da molte cicatrici. Nonostante questo, dà l'idea di un uomo molto pulito e curato. Veste quasi sempre nello stesso modo: pantaloni di cuoio, stivali di pelle e camicia di cuoio, tutto rigorosamente nero. Sulle spalle ha un mantello verde scuro con un cappuccio che tiene calato a volte sul volto per non farsi riconoscere o per non incontrare altri sguardi che possano dare adito a qualche scontro. Con sé ha una faretra con una sacca che ha anche la funziona di zaino. Sul lato sinistro del fianco pende il fodero con la sua spada, mentre in spalla tiene l'arco. Di solito è silenzioso, ma una volta trovata la giusta compagnia, diventa molto socievole e aperto. Spoiler: Cassièl è un ragazzo umano, nato e cresciuto a Sarelo Lothe, un piccolo villaggio di passaggio, composto solo da allevatori e agricoltori. Le principali entrate sono date dal commercio e dai mercenari che si fermano ad una delle numerose locande. La guardia cittadina è pressoché inesistente, dal momento che nessuno osa fare qualcosa alla gente del villaggio, rischiando quindi di perdere vitto ed alloggio. Cassièl viveva quindi una vita tranquilla, aiutando il padre artigiano a confezionare armature di cuoio e giocando con i mercenari, dai quali apprendeva sia le loro gesta che lezioni utili sul combattimento. La madre era una locandiera alquanto corpulenta e dai modi sbrigativi, ma dolcissima con lui che non esitava a darle una mano la sera, in modo da avere l’occasione di conoscere altri guerrieri e maghi. Finché un giorno sentì che un gruppo di mercenari cercava qualcuno abbastanza bravo con la spada per poterli affiancare in qualche missione. Erano rimasti a corto di uomini durante la loro ultima battaglia e avevano un disperato bisogno di nuove forze. Cogliendo l’occasione al volo, si presentò offrendo loro in giro di birra e proponendosi come rinforzo. Quello che sembrava il capo, un omone dall’aria bonaria di nome Lorth, lo accettò immediatamente, dal momento che conosceva la sua abilità in combattimento. Il gruppo sarebbe ripartito la mattina del giorno seguente, quindi, se lui si fosse fatto trovare ai confini del villaggio lungo la strada Nord li avrebbe seguiti. Cassièl non ci dormì tutta la notte. Sapeva che i suoi non avrebbero approvato. Aveva appena compiuto diciassette anni e non volevano assolutamente che se ne andasse a rischiare la vita in giro. Quindi, pur con grande rammarico, scrisse una lettera e partì verso il luogo dell’appuntamento appena sorse il sole, giurando a se stesso che sarebbe tornato appena ne avesse avuto l’occasione. Dopo qualche settimana di viaggio insieme al gruppo, arrivò in un villaggio disperso tra le montagne. Ad accoglierlo ci furono i pianti di mogli e genitori che non vedevano ritornare i loro cari. Ma quello che stupì Cassièl fu che il dolore era accompagnato ad una sorta di rassegnazione, come se una cosa del genere fosse normale ed avessero tutti accettato questo destino. In breve fu messo a corrente della situazione. Il villaggio giaceva su una miniera di Oro Verde, il metallo più prezioso e più resistente, utilizzato per la forgiatura di armature e spade incredibilmente leggere e robuste. Dal momento che il Re sapeva di questo giacimento, mandava regolarmente i suoi uomini a prelevare il tributo, un tributo che comprendeva quel poco che riuscivano a produrre con l’allevamento e l’agricoltura, lasciando quindi il villaggio intero senza niente. Per questo motivo gli uomini partivano in missioni che comprendevano la razzia di altri villaggi, unico mezzo per sopravvivere. I soldati del Re non sapevano di questa cosa, dal momento che ufficialmente gli uomini mancavano per racimolare qualche soldo come mercenari. Pur non riuscendo inizialmente a partecipare pienamente alle razzie, col tempo Cassièl sposò appieno la loro causa, uccidendo se si trattava di uccidere e rubando quando era necessario. Passò quindi tre anni con loro, prima di decidere a ritornare nel suo villaggio a trovare i suoi. Lorth lo pregò di non andare, dal momento che era rischioso farsi riconoscere, ma lui voleva a tutti i costi sapere come stavano i suoi genitori, quindi partì lo stesso. Arrivato a Sarelo Lothe, si calò il cappuccio sul viso. Si era anche fatto crescere un po’ la barba in modo da camuffarsi meglio e tastare un po’ il terreno prima di farsi riconoscere. Entrò quindi nella locanda della madre e, sedutosi ad un tavolino, chiese della birra. Gliela portò un ragazzo che lui riconobbe subito come il suo amico d’infanzia. Lo voleva salutare, ma si trattenne, continuando a sbirciare il bancone per cercare di capire il momento necessario per rivelarsi. Proprio in quel momento una voce lo fece sussultare. Si girò per veder meglio e capì subito quale fosse il pericolo. Due uomini avevano tirato fuori le loro spade e lo indicavano. Riuscì a capire che erano gli abitanti dell’ultimo villaggio che aveva razziato e che lo avevano riconosciuto. Accanto a loro vi erano delle Guardie del Re. Ed immediatamente capì che la situazione era peggio del previsto. Quelle guardie erano in viaggio per riscuotere i tributi al villaggio di Lorth: le aveva già viste e sapeva che, se lo avessero riconosciuto, avrebbero capito chi c’era dietro le razzie, dando loro un motivo per radere al suolo tutto ed impadronirsi della miniera di Oro Verde. Cassièl scattò in piedi e si mise a correre, ma in quel momento un uomo che entrava nella locanda lo fece cadere a terra, togliendogli il cappuccio. Subito i due uomini lo presero per il colletto, pronti ad aprigli lo stomaco. Le Guardie del Re, vedendo la situazione, si intromisero, chiedendo spiegazioni. Sentirono quindi il racconto dei due uomini, nei minimi dettagli. Cassièl vide nei loro occhi che avevano capito tutto. In un tentativo disperato di fuga, si liberò dai suoi aggressori e scappò lungo le vie del villaggio. Alle sue spalle sentiva le richieste di aiuto da parte degli inseguitori e si ritrovò ben presto ad avere quasi mezzo villaggio alle sue costole. Prese il primo cavallo che gli capitò a tiro e lo lanciò al galoppo verso Nord, cercando di raggiungere il villaggio di Lorth per avvisarlo del pericolo: ormai la Guardia del Re aveva capito tutto… ed era tutta colpa sua! Pensava che tutto stesse andando per il meglio quando sentì che gli zoccoli degli inseguitori si avvicinavano. Il cavallo che aveva preso non era un granché, mentre loro avevano dalla loro parte degli animali stupendi. Tentando una fuga disperata, si inoltrò nel fitto della foresta, schivando rami, alberi e tutto quello che gli si presentava lungo il cammino. Ma il cavallo ben presto cedette e cadde a terra rovinosamente. Cassièl si rialzò in fretta, sentendo gli inseguitori a pochi metri da lui. Cominciò a correre con tutto il fiato che aveva in corpo. Non sapeva dove stava andando e non gli importava poi molto. Voleva solo fuggire. La speranza tornò a pervaderlo quando si accorse che forse avevano smesso di rincorrerlo, ma quando capì il perché fu troppo tardi. I suoi piedi annasparono nel vuoto e lui si ritrovò a precipitare lungo un burrone altissimo. La paura lo invase con tutta la su potenza e svenne prima ancora di toccare il suolo. -
Nuovo Progetto "La Nostra Storia - Fantasy"
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Per tutto questo esiste la sezione "La Nostra Storia - Note". Infatti era solo per dare un indicazione a chi volesse un personaggio più "regolistico". -
Nuovo Progetto "La Nostra Storia - Fantasy"
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
MAMMA MIA CHE CASINO! Cerchiamo di tirare le fila di tutto. Allora... Micio... leggendo le regole si trova scritto che i PG devono essere massimo di terzo (3°) livello e che non devono avere oggetti che li rendono degli dei in terra, in modo da portare avanti dei personaggi che crescano insieme a noi e per avere comunque delle storie più avvincenti. Riguardo l'ambientazione, ognuno pensa quello che vuole. Dopotutto quella della precedente LNS è nata per caso (nel primo post di Kordian vi erano nomi di città e divinità inventati, così come in seguito io inventai i Cavalieri di Jamalièl), anche se poi è caduta in una Simil-Dragonlance. L'unica cosa opportuna è che, in caso qualcuno voglia introdurre materiale "originale" (armi da fuoco, robot e cose del genere), deve prima proporlo al gruppo di scrittori. Finché non avverrà questo, l'ambientazione sarà "classica" nel senso che avrà un aspetto medievale-nordico (foreste, villaggi, città con castello, fiumi... e così via). Prima di iniziare a postare, preferirei che si decidesse chi dà l'incipit generico. Ma, prima ancora, vorrei che fossero postati tutti i personaggi che si pensa di utilizzare dall'inizio. Spero che sia tutto... -
Una modifica veramente ben fatta! Hai ragione, in questo modo i commenti, invece di essere di colore diverso, potrebbero benissimo essere nascosti.
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Nuovo Progetto "La Nostra Storia - Fantasy"
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Veramente no. DeathGate lo sto leggendo in questi giorni (il 3° libro, il 1° ed il 2° divorati circa quattro mesi fa) ed Aixela è un personaggio che avevo inventato per un mio romanzo (lo stesso che doveva avere come protagonista Joram) nel 2000. Inoltre i tatuaggi non sono l'origine della sua magia... ma ben altro (che non si è scoperto, visto che la storia non è finita ). -
Nuovo Progetto "La Nostra Storia - Fantasy"
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Aggiunto un paragrafo alle regole in "La Nostra Storia - Supporto Hardware". -
Nuovo Progetto "La Nostra Storia - Fantasy"
Joram Rosebringer ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
E’ anche vero però che, pur non avendo un filo conduttore, “La Nostra Storia” precedente ha prodotto una bella trama, quindi non vedo la difficoltà. Inoltre, come ha fatto notare Strike, siamo molto maturati e migliorati dalle prime stesure. Se volessimo creare un filo conduttore o accordarci su una sorta di “canovaccio”, allora tanto varrebbe ricominciare la vecchia come era stato proposto all’inizio. Io credo che vada bene iniziare da capo, improvvisando e mettendosi d’accordo per cose più “intricate”.