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E io che ho detto? Appunto. Dell'oltretomba i PG non sanno niente, infatti. Sanno solo che da lì non si torna indietro, salvo forse in qualche lontana leggenda (a meno che il mondo in questione non abbia aspetti inconsueti al riguardo). Questo, già da solo, invalida totalmente molte delle cose che sono state dette di male sulla riesumazione e la presa della pietra. Non si sa chi abbia deciso di mettere chiave e pietra lì, se il Mago, un servo con Int 5 o chi altri. Quando è stato sepolto il Mago era già morto... Potrebbe anche averla lasciata in eredità, ma l'erede non sapeva che farsene e/o come usarla. Anche qui, tutte le ipotesi sono campate per aria, ma se parliamo di logica, la presenza della chiave lì, se si voleva evitare una situazione come quella in esame, è altamente illogica. Su un piano diverso qui bisognerebbe chiedere al master quanto di tutto ciò avesse pensato o se abbia buttato la pietra lì solo perché "tomba di Mago = posto adeguato per far trovare oggetti magici ai PG". Di fondo, ripeto, non vedo cosa ci sia di trascendentalmente sacrilego, malvagio, illegale o comunque sbagliato. Ma siccome questa discussione è un cane che si morde la coda, prendo atto della convinzione generale del fatto che riesumare un cadavere e togliergli un oggetto sia a prescindere, pur senza basi logiche pragmatiche o addirittura logiche in ottica di credo religioso, qualcosa di sbagliato. Amen. Forse dovrei comunicare a Dedalo che ho trovato un male assoluto.
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Sì, se non è soggetto a forze superiori (che per i mortali è solo il 99,9 periodico % dei casi, con la percentuale rimanente composta dal Senza Nome di Planescape: Torment)... Se andiamo nel campo delle ipotesi uno potrebbe anche ipotizzare che il Mago avesse previsto la riesumazione, l'apertura della bara e il ritrovamento della pietra, e l'avesse dunque fatto apposta. O potremmo ipotizzare che il Mago avesse un barboncino rosa come famiglio. Il punto è che le ipotesi prive di basi valgono zero, al contrario delle azioni presenti e delle ragioni che le muovono. E sul puro far bottino, come ho già ampiamente spiegato, sono più che contrario anch'io.
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Se intendi qui: Io parlavo proprio di quello che lo spirito fa nell'aldilà, ovvero (stando a quanto riportato da manuali vari) servire la propria Divinità, divenire Celestiali o Immondi, ardere tra fiamme infernali, eccetera. E chi riposa (chi viene obliato o va a finire da qualche parte che lo fa stare letteralmente in panciolle) è comunque lontano dal mondo dei mortali. Del tornare in vita ho iniziato a parlare solo nel messaggio precedente a questo. Dipende dai modi e dagli intenti, come ho scritto in precedenza. Con nobili intenti e il dovuto rispetto non ci vedo nulla di meschino né sacrilego.
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Perché la risposta era lì dove ti ho indicato, la domanda era già stata fatta da Aerys. Se neanche la chiave doveva essere trovata, metterla proprio nella bara del Mago è stata una furbata pari a piazzare un cartello con "scavare qui per la chiave". L'unico luogo più ovvio in cui avrebbe potuto essere sarebbe stato l'abitazione del Mago. 1) Ammesso che il mondo in questione sia uno di quelli in cui si va e viene dall'aldilà come si va e viene dal panettiere (e non mi pare il caso, dato che da come è descritto siamo in un low fantasy altamente hardcore) e ammesso anche che la data della morte rientri nei limiti temporali degli incantesimi a disposizione dei mortali: se non è stato resuscitato da chi l'ha sepolto; se non è stato resuscitato da chi ne ha conosciuto la storia, ne ha apprezzato le gesta ed aveva l'opportunità di resuscitarlo; se non è stato resuscitato dal Paladino di Skallo (ci aveva anche solo pensato, ammesso di averne l'opportunità?)... magari un "vago presentimento" indurrebbe a pensare che resterà morto. Non sono molte le probabilità che il Mago torni in vita spontaneamente. Una persona in coma può virtualmente uscirne da un giorno all'altro. 2) Anche resuscitando gli ci vorrà poco a usare Scrutare e divinazioni assortite per vedere chi ha la pietra. Ce l'ha un Vampiro che per tutto la usa tranne che qualcosa di buono? Andiamo a piantare un paletto. Ce l'ha un Paladino? Andiamo a chiedergli di restituirla e a chiedergli spiegazioni, in tutta tranquillità. Se si mostra rispettoso e meritevole qual è il problema? O addirittura lasciamogliela, se è il caso.
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Hai letto la prima frase e la seconda di quello che hai citato? Alché io chiedo, perché mettere la chiava nella bara, per volontà del Mago o di chiunque l'abbia sepolto, cioè un oggetto che prima o poi qualcuno avrebbe cercato, se non si desiderava far trovare anche la pietra a chiunque l'avesse aperta? Qui sarebbe anche stato al master far trovare un'incisione sulla lapide, o una pergamena dentro la bara, che spiegassero qualcosa tipo: "Oh, tu, predestinato e bla bla bla, prendi la chiave ma lasciami la pietra, perché non potrei vivere senza... ops, sono già morto, ma tu rispetta comunque le mie volontà, altrimenti possa il Dio Nanos fare spezzatino di te." Poi ripeto che nell'azione in sé io non vedo niente di sacrilego o altro. Quando all'azione si accosta l'intento la cosa cambia, e se l'intento è quello di fare qualcosa di buono ci vedo tutt'altro che qualcosa di sacrilego. E se viene aperta non riposa più? Che soprattutto nei mondi di D&D/Pathfinder, poi, dopo la morte si fa tutto tranne che riposare, e anche se si riposa di certo non lo si fa dentro la bara in cui sta il cadavere. Immagino che a chiunque debba interessare parecchio la sorte di una scatola inerte (il corpo) dentro una scatola inerte (la bara), sottoterra, in un mondo da cui ci si è distaccati. A me pare solo che ci sia un misto di tre cose: 1) Costruzioni culturali prive di fondamenta logiche riguardo i morti e il loro stato, persino nell'ottica della fede stessa. Una cosa simile che mi viene in mente è il "non si parla male dei morti perché... perché... ehm, boh... sta brutto". Anche perché uno potrebbe dire, con fredda razionalità (e anticipo che non sono personalmente d'accordo con quanto segue per tanti motivi quante le gocce d'acqua nell'Atlantico, ma a questo punto vorrei sentire le risposte): che importanza hanno la vita passata e la volontà di un morto, una volta tale? Lo spirito, se esisteva, è andato e non tornerà mai più, il corpo è solo materia inerte che in condizioni intoccate non ha utilità per niente e nessuno, e lo stesso i suoi vecchi possedimenti. Qual è l'irrazionale motivo che dovrebbe impedirci di riciclare tutto del morto? Dai suoi averi al cadavere stesso. Noi siamo qui e possiamo farne uso, qualunque esso sia, lui non c'è e non ne fa uso. 2) Un'idea generale morbosa del Paladino, che in alcuni è anche la causa di pensieri tipo il commento barbaro di Hohenine nella pagina precedente. 3) Occhio cattivo nei confronti di quello che potrebbe apparire un pur leggero powerplayeraggio.
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In virtù di cosa, a parte la solita vecchia e abbastanza maleodorante idea del Paladino da fiaba che deve fare cose fantastiliose anche andando contro ogni più elementare logica? 1) Cosa c'è di sacrilego? Mica si da alla necrofilia. 2) Cosa c'è di non legale dal punto di vista dell'allineamento? A parte il fatto che essere legali nell'allineamento non significa conoscere e rispettare alla lettera il codice legislativo del luogo in cui si vive, se anche così fosse bisognerebbe vedere dove stava questa tomba. Magari è in una terra di nessuno o in uno stato che non ha leggi contrarie in merito. Ecco l'ossimoro (non mi viene il termine preciso).
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1) Detta così pare che uno vada a cercare le scarpe nelle tombe prima che in ogni altro luogo. Lo farei, con rispetto, se le circostanze fossero tali da indurmi a farlo, come nel caso della pietra. Anche perché la pietra non è un paio di scarpe raccattabile ovunque, ma un oggetto dotato di un certo potere, ovvero con il potenziale per essere uno strumento di buone opere. 2) La religione del tipo, quanto meno se il suddetto è buono come il Mago del caso in analisi, non dovrebbe avere presupposti di aiuto verso gli altri? E cosa c'è di meglio che aiutare persino dopo la morte? In questo ti faccio notare una cosa, in caso fosse sfuggita:
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Quanto ad effetti concreti su di me, non mi farebbe né caldo né freddo. Io sarei totalmente altrove, e non farei mai più uso di quelle scarpe. Ma se parliamo di intenti e di modi, se tu fossi un povero derelitto che ne ha bisogno e che ringrazia (me, o il cielo, o chicchessia) di averle trovate, oppure uno che leregalerà ad un povero derelitto o che ne farà un non so quale altro buon uso, potrebbe solo farmi piacere. Se tu fossi uno che va in giro ad aprire tombe a caso solo per vendere quello che c'è dentro ti augurerei di affogare nell'oro. Fuso. Quando tu ti tagli le unghie e le abbandoni chissà dove ti preoccupi della fine che fanno? Ne dubito. Quindi perché uno dovrebbe preoccuparsi di cosa succede ad una parte di corpo più o meno grande (l'intero), dopo che l'ha abbandonato? E ancor più, perché dovrebbe preoccuparsi di tenere per sempre vicino al corpo una cosa materiale che neanche ne faceva parte? Non hai seguito molto la discussione, eh?
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Infatti ce ne sono a camionate di motivazioni palesi per farlo. E non comprendo cosa ci sia di moralmente discutibile, a parte costruzioni culturali di dubbia solidità. Morto = fermo lì, non si muove più, non vede, non sente, non tocca, lo spirito è altrove, e che stia saltellando felice in campi dorati o che stia piangendo sangue appeso a catene chiodate, la vicinanza o lontananza di un qualunque oggetto al suo cadavere non gli cambierà più niente.
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Nel dubbio di cosa? No, ma: 1) Il mago aveva l'ideologia dei guerrieri del nord? 2) Anche lo spirito di un guerriero del nord potrebbe tranquillamente essere lieto del fatto che un individuo meritevole riporti le sue armi alla luce e le usi. Potrebbe essere un modo per dire: "Nella mia spada c'è ancora il mio spirito, ed è ancora assetato del sangue di [inserire nemico specifico o razza nemica o quel che sia]". Questo indubbiamente, ma Skallo ha detto di aver interpretato in un certo modo perché era in dubbio su come comportarsi, non perché i dettami fossero quelli, quindi finche non si hanno dettami che fissino i limiti va tutto a giudizio personale. No, io capisco l'ottica di disprezzo del D&D grezzo in cui ogni sasso trovato in giro viene razziato, se c'è la possibilità che frutti qualcosa, perché sono il primo a cui la cosa fa il suo bel ribrezzo; mi fosse capitata una volta in cui, morto un nemico, tra i giocatori non fosse partito il toto-chisiprendel'oggetto. Ed è per questo che qui la vedo proprio in un'ottica di pura logica e non di guadagno personale.
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Allora ci sarebbe da vedere: 1) Chi ha deciso di mettere la pietra lì; se il Mago, dando disposizioni prima di morire, un servitore più o meno ignorante, o chi altri. 2) Perché. Per una inconsistente idea di avida proprietà dopo la morte? Per tenerla relativamente al sicuro fino a quando qualcuno non l'avesse trovata? C'era anche la chiave nella bara, quindi c'era già un intento di qualcuno volto a farla riaprire. Fatto è che, qualunque sia la risposta a quelle domande, per qualcuno che potrebbe usarla per fare del bene non esiste alcun motivo concreto per lasciare la pietra lì a chiacchierare coi vermi, se non un fasullo ideale di sacralità della proprietà oltre la morte. Ciò che è nel mondo è fatto per agire nel mondo. Ruolisticamente parlando, per un Paladino (ma anche per chiunque altro) la differenza a mio avviso sta solo nel come si prende l'oggetto. Se si grufola come un avvoltoio suino fino a prendere pure i granelli di polvere del vestito e si va via con un sorriso a trentadue denti pensando ai soldi che si faranno da quel bottino, oppure se si prende con rispetto, rivolgendo una preghiera o un ringraziamento al vecchio proprietario, agli Dei e al destino.
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C'entra tutto che il Mago sia morto. Il paragone con la casa al mare dell'amico è su tutto un altro piano, finche c'è quella differenza. Se l'amico muore vorrà che la sua roba rimanga lì a fare polvere o che se la prenda qualcuno? Dopo morto non gli cambierà tanto avere delle proprietà materiali. Piuttosto potrebbe cambiargli chi se le prende, come le usa e perché.
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Mah, sarei d'accordo se fossero andati lì con l'intenzione di fare bottino, ma in una situazione del genere non mi pare ci sia niente di tombarolo per com'è inteso il termine. Per il Paladino, almeno (Ladro e Stregone, per come sono stati descritti, sono tombaroli senza se e senza ma). 1) Lasciare lì l'oggetto equivale ad aspettare che qualcun altro vada lì e se lo porti via. Con chissà quali intenzioni. 2) L'oggetto dovrebbe avere anche un valore storico, forse essere pure considerato una reliquia, motivi in più per riportarlo nella civiltà piuttosto che lasciarlo lì e dimenticarsene (o peggio, lasciarlo lì e poi raccontare in giro che sta lì). 3) Lo si può benissimo considerare come l'ultimo dono del Mago. Anch'egli stesso dovrebbe volere che quel suo oggetto possa servire a qualcosa di buono, piuttosto che stare lì inutilizzato virtualmente in eterno, a prescindere dal fatto che il suo spirito abbia o meno opportunità e capacità di manifestarsi e parlare. Tutto ciò se a prenderlo è il Paladino (o qualcuno comunque carico di buone intenzioni) e non i puri opportunisti. Il ché porta anche al "io posso prenderlo perché sono buono e bravo, voi no perché puzzate", che per quanto male suoni ha comunque la sua buona parte di giustizia. O si può lasciare che lo prendano gli altri a patto che giurino solennemente, possa il Dio Nanos fulminarli, di usarlo solo per fare del bene, eccetera eccetera.
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Tra l'altro, basta vederla in un'ottica consona... questo Mago era buono, bravo e bello. Bene. Ma ora la pietra gli serve? No. Sta lì a marcire senza aiutare nessuno, quindi tanto vale prenderla al grido di: "Farò in modo che questa pietra torni ancora una volta a fare del bene nel mondo. Grazie, oh, grande Mago, per questo dono." O qualcosa del genere.
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Non ha né gittata né portata.
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È D&D 3.75, fondamentalmente. Lo scheletro delle regole è lo stesso di D&D 3.5, ci sono ancora Guerrieri, Maghi, Chierici, Ladri e compagnia, ma... in una luce diversa, diciamo, e io direi estremamente più godibile.
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dnd 3e L'avversione per gli incantatori
Irrlicht ha risposto alla discussione di Stavrogin in Dungeons & Dragons
Io sono per il farglici sbattere il muso. Non tarare per un gruppo di picchiatori, tara per un gruppo medio di D&D. La frustrazione, l'impotenza e la fine di un gruppo in due round faranno il resto. -
Il manuale di base è tutto online. http://paizo.com/pathfinderRPG/prd/
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Penso ci si possa infilare dentro solo quelli che nel capitolo Monster Roles stanno sotto Any Role, anche perché mi sa che siano gli unici privi di DV razziali e definiti solo dalla classe (magari no, ma al momento non ho certo voglia di scartabellarmi tutto il bestiario per trovarne altri). Ovvero: aasimar, drow, drow noble, duergar, goblin, hobgoblin, kobold, merfolk, orc, svirfneblin, tengu, tiefling. Tra i quali mi pare che solo il Drow Nobile sia "so powerful that...".
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anime Death Note
Irrlicht ha risposto alla discussione di ^Sephiroth^ in Libri, fumetti e animazione
In ogni caso non aggiungono nulla che valga la pena di essere preso in considerazione (forse perché non aggiungono proprio nulla, a parte mostrare quanto siano inguardabili le trasposizioni reali dei personaggi). Sottraggono tempo prezioso, piuttosto. -
Da 3:50 a 5:45. Spoiler:
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Ci state pure a discuterne? I film tratti da videogiochi sono nel 99% dei casi porcate messe su tanto per spillare soldi ai fanboy & affini consociati usando titoli a loro cari. Niente di nuovo sul fronte occidentale. Tra l'altro vengono sistematicamente ignorati quei rari videogiochi che meriterebbero seriamente dei film (la serie di Legacy Of Kain, per dirne uno), e che in caso di tentativo forse risulterebbero pure in qualcosa di decente (o almeno lo spero in virtù del fatto che un regista amante di uno di quei giochi dovrebbe volere una cosa seria e solida, al contrario di chi fa tamarrate tipo 'sto Tekken, vuote di ogni significato).
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Prossimamente lo faranno su Italia 1 alle 14:00, per la cronaca.
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Io uso le mie conoscenze di potenziali spoiler come ricatti, deterrenti, motivatori a pagamento di pizzo o altro. Come Naruto quando dovette rubare il campanello a Kakashi, per dire. Poi anche non leggendo ci si può inventare falsi spoiler da usare come sopra. Inoltre il mio tratto razziale di immunità agli spoiler mi permette di non essere attaccabile da quegli stessi mezzi.
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Essere commerciali non sarebbe una colpa, in un mondo in cui Mtv (solo per citare l'emblema) trasmettesse musica a 360° anziché prodotti accuratamente selezionati per la loro totale assenza di Spirito, con tutto ciò che ne consegue. In quel mondo forse neppure esisterebbe il termine "commerciale", accostato alla musica. Naturalmente ci sarebbe molto di più da dire e meno grossolanamente, ma come si dice, chi ha orecchie per intendere...