Ahi, ahi, ahi... che formazione hai avuto tu?
Dal canto mio concordo con Strikeiron sulla minestrosità del fantasy, anche se mi sfaso un po' sui motivi.
Ovvero, io posso fare a meno di personaggi delineati più di un certo tanto, se però il libro contiene un messaggio.
E nel minestroso mare dei fantasy spesso mancano entrambe le cose. E se il messaggio c'è, solitamente è solo qualche vecchia banalità ormai quasi puzzolente, tipo "l'amicizia/l'amore vince su tutto", per dire (che ci può anche stare, ma non può neanche lontanamente essere l'unico e solo perno del racconto).
Più che altro mi pare che la maggior parte della gente che scrive fantasy lo scriva perché viene in mente una storiella (magari da un proprio personaggio giocato in un gioco di ruolo o da un personaggio di un'altra storia), ci si butta dentro un Drago et voi-là... habemus fantasy. La fantasia di chi legge fantasy o gioca giochi di ruolo è sicuramente più stimolata a creare storie proprie (come in fondo fa ogni narratore/master), ma da lì a mettere insieme una storia decente per un racconto, sensata, che non ricada nei peggiori stereotipi (tipo il classico personaggio usato e consumato che da ragazzino campagnolo matura in un ometto e magari pure eroe) e possibilmente recante un messaggio ce ne passano fiumi, mari e vuoti siderali.
Su quale genere io preferisca non saprei rispondere. Mi piacerebbe dire fantasy, ma per poterlo fare dovrei vederlo maturare. Purtroppo alla fine chi reputa il fantasy un mucchio di c***te ha ragione. Non nel senso che solitamente una simile persona intende, ma la frase in sé in molti casi è tragicamente vera. Idealmente parlando, il mio genere preferito sarebbe il fantasy horror (horror, non splatter) antroposofico (nel senso etimologico della parola), ma se conoscete qualcosa di simile avvisatemi, perché io ancora non l'ho mai visto.
Sui libri da consigliare... visto quello che ho scritto sopra direi che è abbastanza arduo.
Se non ti piace Il Signore degli Anelli non so che altro dire. Solo Silmarillion.