Ammetto che non saprei dove infilare questa discussione..
SOn appena tornato da una presentazione di un libro che parlava della comicità(si, non ho niente da fare...).
CIò che mi ha "sorpreso" è stata la definizione dell'autore della comicità:
comico è l'errore, ciò che non ci si aspetta. Ciò che è fuori dall'ordinario in un contesto dove tutti gli elementi sono a conoscenza dell'ordinarietà. Ad esempio la classe di scuola è un esempio tipico perchè si unisce la serietà scolastica impartita dal prof con la "demenza delinquenziale" degli studenti che si lasciano a risate sottobanco
Ammetto che la definizione mi piace e in parte rispecchia una delle mie idee di comicità. Per questo ho pensato:
Come si potrebbe unire questo fattore, che spesso viene frainteso con il fare sguaiato, con la "serietà" del gdr.
Mi spiego:
Don chichiotte volendo potrebbe essere una avventura da gdr, idem per orlando furioso(e in effetti so che è un gdr) e così per molti romanzi cavallereschi ma quel che mi chiedo è come rendere quell'aria buffonesca, canzonatoria, satirica in un gdr dove l'autore della storia è solo in parte il dm ma in gran parte i giorcatori?!?