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fenna

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  1. fenna

    Wall-E

    Scusate, ma Persepolis e Valzer con Bashir son due film d'animazione con target lievemente differenti da quelli Pixar, il che fa tutta la differenza del mondo; il primo è la traduzione cinematografica di un fumetto che narra la vita dell'autrice nell'Iran comeinista; il secondo parla della guerra in Libano. Sinceramente? A volte pare che si critichi per il semplice gusto di farlo, senza cognizione dei codici della narrazione cinematografica (per un riferimento bibliografico Analisi dei Film di Giorgio Casetti), ma anche senza contestualizzare minimamente. Aloa!
  2. fenna

    Wall-E

    Io concordo appieno con Airon, per me è veramente un passo avanti espressivo del cinema d'animazione 3d statunitense. Ho apprezzato tantissimo il fatto che le espressioni del robottino fossero esclusivamente legate alla "mimica", Slapstick applicato alla computer graphics: wow. Ho apprezzato la leggerezza - nel senso che Italo Calvino ha tracciato ne diari Americani - di personaggi, ho anche apprezzato la regia e la metafora di fondo riassumibile nelle parole di DeAndré: dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori. I concetti e i messaggi sono forti e sicuramente non nuovi a chi ha più di dieci anni e legge i giornali, ma la leggerezza e l'ironia con cui vengono sviluppati è veramente eccezionale. Aloa!
  3. fenna

    Wall-E

    La prima mezz'ora di Wall E è forse uno dei più bei pezzi di fantascienza che sia capitato di vedere su pellicola da molto tempo a questa parte. Aloa!
  4. fenna

    Avatar

    Quello che mi stupisce sempre di questo tipo di discussioni è l'aspettativa del pubblico. Cioé esiste una componente feticistica nei giocatori di ruolo che tende a smembrare secondo tecniche di gioco il film - esempio stupido: hai visto Legolas saltare in groppa all'elefante? quello si che è un critico -, che tende anche a dare un giudizio in base ad una scaletta "realisticità" - ovviamente presupposta - di ciò che accade in scena - questa cosa sarebbe impossibile perché ecc ecc -. Leggo sta roba e dico: ok siamo nerd e felici di esserlo, guardo, non mi curo e passo. Quello che però mi incuriosice delle discussioni su film come Avatar, cioé discussioni che vengono sentite come accese, sono le aspettative, spesso notevoli, che vengono disilluse. Il fenomeno si è potuto largamente notare con il film del Signore degli Anelli. Ora, la domanda è: cosa vi aspettavate da Avatar prima di entrare in sala? Perché? Aloa!
  5. fenna

    Libri spagnoli

    Beh, di contemporanei non conosco molto, preferisco la letteratura sudamericana, Marquez, Alliende. Se invece ti va bene qualcosa risalente al siglo de oro, ti direi La vida è sueno [la tilde non la trovo e non ho voglia di cercarla sulla mappa dei caratteri], ma sopratutto, visto che mi ha veramente fatto ridere, Il Lazarillo de Tormes, fra le prime forme di novela picaresca.
  6. fenna

    Avatar

    Ho visto il film - in 2d causa dei problemi di daltonismo che mi rendono inabile all'uso del 3d - ed è un buon film d'azione per tutti. Niente di cruento e troppo violento, il film scorre bene senza troppi intoppi. Meravigliosa la tecnica realizzativa e anche a livello di sceneggiatura rispetta i canoni hollywoodiani. Niente da dire, non è un capolavoro, ma mi ha fatto passare tre ore in maniera spassosa, non mi aspettavo nulla di più. Aloa!
  7. @Merlinus Maximus E' abbastanza una cosa normale che durante la partita, i giocatori non coinvolti direttamente diano consigli, suggeriscano ecc ecc Quello che dovrebbe essere chiaro sono due regole: 1) Quello che sa il giocatore non significa che lo sappia il personaggio; 2) Il giocatore che in quel momento deve prendere la decisione è l'unico che ha l'unica parola su quello che accadrà al suo personaggio, può seguire o meno un consiglio, ma spetta semrpe a lui e solo a lui decidere - nememno il master può metterci becco -. Per fare in modo che la prima regoletta funzioni non serve fare le cose in segreto, cioé dare informazioni in segreto ai giocatori, anzi serve chiarezza sin da subito nella divisione dei ruoli giocatore/personaggio. Per la seconda significa semplicemente accettare che ogni giocatore è libero di fare ciò che vuole del proprio personaggio, anche se non piace agli altri giocatori, anche se non piace al GM. Aloa!
  8. fenna

    Mio sogno

    @Dusdan Io non sono "noi", ho dei gusti, delle preferenze e posso dire chi scrive male per me. Però questo è il secondo livello di lettura e di critica, cioè capire quali strutture narrative compongono un racconto, guardarle, analizzarle criticamente e confrontarle con il proprio gusto: l'intreccio funziona? I personaggi sono caratterizzati? Esistono ripetizioni? La qualità delle descrizioni e dei dialoghi è buona? Il tema del racconto è stato sviluppato completamente? Il tema del racconto è interessante. Questa parte è personale ed è, alla fine, insindacabile, anche se chi si premura di fare una critica dovrebbe essere preciso in merito, cioé dire il perché le cose non vanno bene secondo il nostro punto di vista. Poi c'è il saper scrivere in Italiano corrente, la capacità di definire cosa sia scritto in italiano corrente è una capacità che si apprende a scuola. Questa è una capacità che dovrebbe essere data per acquisita da chi ha più di 16 anni - età entro la quale è obbligatoria la frequenza scolastica - ed è madrelingua. Inoltre c'è insito un periocolo nel "chi siamo noi per giudicare", cioé il pericolo che si trova nel mancato riconoscimento della critica stessa, cioé che tutto è buono e bello. Invece no: la spazzatura c'é e non fa bene a nessuno nasconderla sotto il tappeto. Aloa!
  9. fenna

    Mio sogno

    @Altair, Io non so cosa tu ci possa guadagnare dal comportarti in questa maniera, stai solo facendo cadere le braccia a chi ha tentato di darti una mano: non sei J.T. Leroy, ne W Ming e lo spettacolo valeva il prezzo del biglietto all'inzio solo perché era gratis, ma ora sta scadendo nella pantomima invita ad alzarsi e andarsene. Fare una critica ad un ragazzino di quindici anni è cosa differente che farla ad uno di venti; i contenuti saranno identici - nel tuo caso è che non sai scrivere in Italiano corrente -, ma al ragazzo di quindici anni vale la pena di indicare la strada per uscire dal tunnel dell'ignoranza, perché di questo si tratta, anche attraverso esercizio ed evitando di scoraggiarlo. Il ragazzo di vent'anni, invece dovrebbe vergognarsi di aver postato robaccia simile, dovrebbe recuperare dei testi di prima o seconda superiore e ricominciare a studiare l'Italiano. Col ragazzino si può vedere una luce dentro al lungo tunnel, col ragazzo di vent'anni del tunnel si vede solo il buio più tetro. Aloa!
  10. fenna

    Mio sogno

    Scusa, non so che motivo avrebbe di dire che ha vent'anni, manco ci fossero delle sezioni porno sul sito, certo è che un livello di scrittura così basso non è l'unico ad averlo in queste pagine. Il che è essere alla canna del gas perché o il sito è pieno di quindicenni morti di sonno che si spacciano per ventenni, oppure è pieno di ventenni che scrivono male.
  11. fenna

    Mio sogno

    @Merin Serve perché altrimenti si è alla canna del gas e la cosa mi deprime. Tarpare le ali non serve di certo a migliorare la situazione. Aloa!
  12. fenna

    Mio sogno

    Non ho molto da aggiungere, se non: questo non è un racconto, la cosa grave non sono i refusi, hai usato espressioni dialettali e non hai usato i segni di interpunzione [le virgole in molti periodi sono optional], il che mostra una netta indecisione nell'uso della lingua scritta. La prima cosa che posso dirti è: quando sei indeciso fai l'analisi logica dei tuoi periodi e vedi dove mettere virgole, punti e virgola, punti. Poi stilisticamente potresti farci un sacco di esperimenti con questo materiale grezzo, il primo consiglio è leggerti come Freud descrive il famoso Sogno di Irma, potrebbe essere un punto letterario da cui partire. Inoltre ricordati di una cosa, normalmente nella narrattiva quello che fa muovere le storie sono i conflitti: il personaggio - o chi per lui - vuole una cosa che non gli è permesso di ottenere senza alcuno sforzo: la ragazza dei sogni; la poltrona di sindaco ecc ecc. La tensione e lo sforzo creativo per risolvere i conflitti che coinvolgono i vari personaggi va a comporre "il perché si legge" un racconto, il mero susseguirsi di eventi senza questa tensione fa del racconto poco più di un atlante storico. I sogni non hanno questa struttura logica, sempre riferendosi a Freud, sono costituiti da un contenuto latente e uno manifesto; la struttura linguistica dei sogni - o almeno le tracce che definiva per la loro decriptazione - sono letterariamente assimilabili alla metafora - spostamento - e alla metonimia - condensazione. A questo punto hai anche dei riferimenti alle figure retoriche che potresti usare stilisticamente. Il punto è che adesso rimane comunque il problema del: perché, io che non ti conosco, a parte un senso di feticismo, dovrei leggermi il tuo sogno? Perché dovrebbe interessarmi? Non c'è alcun motivo. Quindi ti sconsiglio vivamente di prendere il sogno e riscriverlo, ma piuttosto di utilizzare il tuo sogno per creare un racconto. Una traccia possibile potrebbe essere una ricerca di significato giusto per capirci qualcosa alla Blow up di Antonioni. Ma da adesso spetta solo a te trovare le soluzioni : il sogno è tuo, il racconto futuro anche. Buon lavoro. Aloa!
  13. @Dreary_Angel Date le caratteristiche da te indicate non ci saranno problemi negli anni avvenire. Nelle discussioni fatte sui forum l'uso di gdr classico/tradizionale ha come riferimento qualcosa di ben preciso decisamente differente dalla definizione che ne hai dato tu, credo che alla base ci sia un misunderstood. Se intendi giochi che usino carta, penna, dadi [o carte, desumo non cambi la vita], di quel tipo di giochi ce n'è e ce ne sarà sempre di più, sopratutto nell'ambito indie. Aloa!
  14. Ma questa non è la critica. Questo è l'antipasto, se vuoi ci si becca in chat e ti faccio presente i punto per punto, poi vedrai se ti torna o meno. Edit. @Riki Se è stata rivolta agli adulti, manca dell'ironia necessaria da renderla piacevole. Il che è abbastanza un punto debole.
  15. La prima domanda che mi viene da farti, per riuscire a fare una critica è a chi è rivolto il racconto? Ad occhio ha una struttura molto semplice e un registro che mi pare rivolto velatamente verso un pubblico di bambini, ma che vuole tentare di arrivare con una morale diretta anche agli adulti. In questo è un tentativo carino. Ci sono vari refusi sia nella composizione della frase che della struttura e sopratutto ci sono le classihe descrizioni aggettivate che non mostrano, ma raccontano, dando una visione statica. Quello che però mi è impossibile ora come ora è capire quanto queste siano state volute come scelta stilistica precisa, atta a rendere un linguaggio semplice e familiare per i più piccini, oppure siano state fatte inconsciamente, secondo il "perché le favole le si scrive così". L'intento dell'autore e il target di riferimento: le persone a cui parla, possono fare tutta la differenza del mondo nel giudizio. Aloa!
  16. Tre cose che servono per scrivere, sono le uniche tre, poi ci si può sbizzarrire: 1] Conoscenza e capacità d'uso della lingua italiana scritta; 2] Conoscenza dei meccanismi della narrativa; 3] Un amico che conosca i punti 1 e 2 a cui dare il vostro racconto/componimento da leggere e che sia capace di fare una critica come si deve. Tre cose che non servono: 1] Leggere a vanvera tutto quello che vi capita sotto mano, anzi, a dire il vero non serve nemmeno leggere i grandi della letteratura, quello che serve non è leggere infatti, ma capire i meccanismi e le scelte sottostanti; 2] Non accettare le critiche: bisogna essere umili e capire che non si è ne Manzoni, ne Dante, ne Joice, ne Kafka, si è dei ***** che con buona probabilità scrivono male; 3] Amici, lettori leccaculo, che leggono molto; non servono e fanno danno. Poi leggere libri legati alla scrittura dell'italiano e sulla scrittura creativa, seguire corsi, armarsi di pazienza, prepare una scaletta, preparare delle schede dei personaggi, ecc ecc Tutte cose che servono, ma senza i punti sopra elencati, poca carne al fuoco. Certo se volete andare ad ingrossare il Marciume del fantasy italiano, credo invece che dobbiate, saggiamente invertire le cose che servono con quelle che non servono e viceversa. Aloa!
  17. Io ti avevo risposto nell'altro, non sto a ripetere titoli ecc ecc. Quello che rimane è un sacco di roba, cioé tutto quello che è stato pubblicato e che si trova ancora in negozi come Noble Knight e tutta la new renassance del retrogame, come Labyrinth Lord. Poi, sono certo che Pramas, Monte Cook ecc ecc e altri in Italia, come Curte e Leo, non smetteranno di riproporre gdr tradizionali. Se il timore è quello che questa bestia rara moia, io non vedo problemi per i prossimi 5-6 anni almeno. Aloa!
  18. @ectobius a parte il commento disgustoso, eviterei di spostare l'argomento sulla provocazione politica, mi pare quantomeno inadatto. Pur non essendo un moderatore ti inviterei inoltre a non usare gergo razzista. Grazie Daniele Fenaroli
  19. Ma con tutti i racconti del fantastico che narrano il diverso, primo fra tutti La sentinella di Arthur C. Clarke, sta robaccia dovete postare? Aloa!
  20. Io, i miei amici e i miei familiari siamo fan della Wii. Veramente ci ha riportato indietro al divertimento del C64. Giochi veramente sopra le righe sono quelli che nascono come dedicati al controller, sicuramente giochi dove lo sviluppo è stato fatto per console tradizionali e non c'è stato un vero e proprio lavoro per sfruttare i controller rendono meno. L'esempio più pazzesco di gioco che è completamente differente fra una console tradizionale e la Wii - e per la Wii è meglio, ma di 1000 volte - è PES. Il gioco rispetto al gioco per PS3 e Xbox ha una grafica decisamente meno performante, inoltre ha la possibilità di gestire solo due tipi di telecamere. Però la possibilità di gestire coralmente la squadra, i passaggi, le tattiche, la difesa a uomo o zona: tutto questo rende la giocabilità e l'interattività del gioco a livelli impensabili per una qualsiasi altra console. Aloa! @Leonard Sylverblade In effetti l'unico che mi viene in mente, con una trama complessa intendo, è Metroid Prime: un capolavoro.
  21. @Cyrano La mia richiesta di scorporare la discussione è stata ignorata. Il thread è andato in vacca a pagina due, visto che la domanda era in pratica: quali giochi tradizionali sono rintracciabili? Tre post in tutto hanno risposto a questo quesito, poi si è partiti per la tangente in merito a due filoni che meriterebbero due topic - che a questo punto dubito verranno creati -: 1] I segnalini e quant'altro (argomento, che se ti ricordi si è già trattato nel topic su WHFR3, o meglio la sua continuazione) 2] D&D ha delle radici in The Forge? Quali sono i dati che lo confermano? Al che, onestamente, non è che mi sento nemmeno troppo in colpa ad andare OT , anzi. La cosa che non mi convince del tuo discorso è che non vedo il concetto della fetta di mercato come la vedi tu, anzi penso che sia proprio una parte talmente infinitesimale di quelli che sono i compratori di D&D, la parte che è legata ai gdr di theforge, che francamente la vedo difficile e improbabile come mossa commerciale. Io avrei puntato agli ex che adesso giocano a WoW, sarebbe stata la mossa più sensata e credo che sia stato quello che abbiano fatto, in buona sostanza. Sul trapassato remoto, onestamente non capisco, io vedo una tendenza verso un approccio differente anche di grossi gdr mainstream, questa tendenza porta a guardare al futuro e non certo al passato. Poi si vedrà. Aloa!
  22. @darkdrow Guarda che la questione non è mai stata D&D4 è un gdr forgita, anche perché non se ne è discusso e non è mai stato sviluppato su The Forge, quindi è proprio assurdo pensarlo o dirlo. Nessuno infatti l'ha mai fatto. @Cyrano Secondo me la tesi complottista è un po' debole: D&D non ha di certo bisogno di coloro che giocano ai GDR di the forge per far cassa, tantomeno per avere cassa di risonanza, tantomeno in Italia. Aloa!
  23. @leprecauno Ok. Il mio consiglio è di postare una bozza di quello che avevi in mente e cofrontarti. Aloa!
  24. @leprecauno Io non farei distinzione fra magia Arcana e Divina. E' una cosa di D&D e dei romanzacci ad esso collegati, solitamente, la magia, anche nel fantasy classico, non funziona sotto queste categorie, anzi difficilmente è spiegata con questo tipo di distinzione. ArsMagica, correggimi se sbaglio - nel caso vado a rileggermelo -, non fa questa distinzione, non la fa Mage The Ascension, non la Cthulhu, insomma mi pare una domanda solo ed escusivamente rivolta ad un mondo dove gli dei esistono, è comprovata la loro presenza e ci sono delle differenze concepite rispetto ai due tipi di magia. La cosa funziona a logica nei FR; ma già in Eberron non si sa se esistano gli dei e da dove arrivi la "magia divina". Se proprio dovessi mettere le due distinzioni, a quel punto agirei sul regolamento - di conseguenza a livello di color, visto che si influenzano vicendevolmente - facendo in modo di inserire differenti tematiche-> tecniche che le evidenzino. Esempio [1] Una tematica dell'uso della magia arcana potrebbe essere quello del: cosa sei disposto a sacrificare per raggiungere il potere?. A quel punto sviluppi una tecnica [regola chiamala come ti pare] che faccia in modo di avere un valore di decadimento che aumenta progressivamente al potere. Più il personaggio aumenta il proprio potere più quel valore aumenta, più quel valore aumenta, più, in determinate situazioni, il personaggio perderà il controllo. Oppure potrà perdere degli affetti ecc ecc Esempio [2] Una tematida dell'uso della magia arcana potrebbe essere invece il logoramento [tipo Polaris], il concetto è simile al precedente, ma la domanda è Ha veramente valore il cammino di fede che ho intrapreso?. In questo caso imposterei il principio secondo cui la magia divina non cambia nemmeno in caso di atti contro i precetti della religione che si segue. Anzi incantesimi quanto più aggressivi o con effetti collaterali. Del genere: curi il tuo amico, ma solo infliggendo ferite ad un altro ecc ecc. Sicché, dovendo scegliere, il personaggio - di conseguenza il giocatore - si troverà a giocare la scelta di cosa sia giusto o meno fare del suo potere e se un dio possa o meno permettere a qualcuno di fare scelte così difficili. Aloa!
  25. @leprecauno hai posto una domanda tanto generica che l'unica risposta possibile è: dipende dal setting specifico e dall'effetto che si vuole ottenere/riprodurre... Dubito proprio che ci possa essere qualcuno che possa proporre una via ortodossa rispetto ad un argomento di questo tipo. Potresti specificare meglio l'argomento non mettendolo in termini di giusto e sbagliato?
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