13 Mirtul Anno dei Draghi Vagabondi [Alba]
La ragazza accenna ancora un grazie rivolto verso Egut, ma il suo sguardo sembra stia perdendo lucidità. Le lacrime hanno lasciato il posto ad un respiro leggermente affannato e l'adrenalina che l'aveva tenuta in piedi sta anch'essa scemando e le vicissitudini subite finora iniziano a pesare sempre più sulle spalle di Katernin che assume anche una postura un po' curva. Nonostante ciò accetta un po' di cibo e di acqua dall'orchessa e poi stringendosi nel mantello che gli ha dato Shari come se fosse uno scudo protettivo si avvicina al cavallo dell'umana, ma quest'ultima deve aiutare la ragazza a salire in groppa notando che alla poveretta tremano persino le gambe.
Il gruppo, verificato che intorno alla macchia di alberi non vi sono altri pericoli o tracce che possano essere ricondotte a qualcuno che non sia la ragazza stessa e dopo che Sieg ha evocato un gufo dall’aspetto malaticcio che lo accomuna molto con il topo dei giorni scorsi, riprende il viaggio. Shari sente che Katernin si afferra saldamente a lei e che dopo meno di una candela che si sono messi in marcia si rilassa e si addormenta, costringendola spesso a sistemarsela dietro per non farla cadere.
Il viaggio prosegue in una tranquilla alternanza di spostamento notturno e riposo diurno muovendosi ad una velocità abbastanza sostenuta. Fortunatamente il tempo si dimostra dalla loro parte ed un cielo limpido stellato li accompagna di notte ed un sole splendente illumina le giornate di riposo sebbene nell'ultimo giorno la temperatura si alza abbastanza e solo un sottile brezza altalenante procura un po' di ristoro ai viaggiatori. Di giorno si accampano sempre in modo da tenere sott'occhio la pista che risulta essere abbastanza trafficata e di notte la strada risulta deserta. Attraversano un territorio prevalentemente pianeggiante solo occasionalmente spezzato da dolci collinette o macchie d’alberi. La ragazza per tutto il viaggio parla poco, rispondendo solo se interpellata e prevalentemente solo con Egut e Shari. Ha sempre un atteggiamento un po’ vacuo, ogni tanto la sentono singhiozzare sommessamente ed altre volte sembra completamente persa nei suoi pensieri.
Verso l’alba del terzo giorno di viaggio dopo una notte calda e afosa e con il sole che caldamente sta salendo ad est preannunciando una canicola asfissiante il gruppo arriva in vista di Lheshayl che si dimostra essere una piccola città all’intersezione di due strade: quella principale che va da ovest verso est è la Strada del Tethyr, mentre una secondaria va da nord a sud.
La cittadina è divisa in due. Una parte, quella maggiore, è la città vera e propria e non è cinta da mura, mentre la parte a sud-ovest leggermente staccata è una specie di cittadella fortificata. Intorno alla città ci sono diversi campi coltivati e fattorie, ma ci sono anche tanti appezzamenti terrieri con recinti a terre da pascolo.
[NDG]