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Le nostre storie - Commenti dei lettori e degli autori
DeeD-iTH ha risposto alla discussione di Joram Rosebringer in Prosa e Poesia
Visto che Joram ha aperto sto topic io lo sfrutto...piu' che altro per dirvi (e questo wolf e' un po' una risposta al tuo post di esortazione a scrivere) che se andate avanti con la storia fate pure...ma fino al 10 dicembre fate poco affidamento sulla sottoscritta. perche' domani ho un esame e il 10 un altro e saro' poco presente in sti giorni, o cmq avro' poco tempo per scrivere. Piu' che un commento e' un annuncio...spero di non essere andata troppo OT. -
Provero' e aggiornero' il disegno non appena avro' un po' di tempo. Grazie Mike
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Rispondo nell'ordine: Wolf, grazie, il commento e' stato chiarissimissimo infatti sopratutto sul secondo ho avuto qualche problema anche perche' come detto prima con le matite colorate...ho sempre addosso la paura di sbagliare, e non poter cancellare come faccio regolarmente con il lapis Per il terzo, si e' sproporzionato non e' che doveva essere in quel modo Si disegni ne ho un sacco a giro per casa, magari prima che me li buttino via li recupero e ne metto on line qualcun altro Nnjasheen, non e' che proprio li nascondevo...ma in genere mi vergogno sempre un po' a farli vedere Ah quasi mi dimenticavo, complimenti anche a te comunque i tuoi disegni sono bellissimi ! Smorfiosetta, ti ho risposto via MP e rinnovo i ringraziamenti per gli utilissimi suggerimenti che mi hai dato
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Io ho sempre qualche dubbio, e' insito nella mia natura. Per il primo non so piu' che un dubbio era una sensazione, anche perche' ho ricominciato da poco ad usare il colore, e ancora non mi ci trovo in sintonia con le matite colorate come invece mi trovo con i mie lapis. Negli altri due mi sa cher hai centrato il problema Soprattutto il secondo che e' ancora una bozza lo riguardero' per bene a mente fresca e vedro' come correggere Grazie mille Gideon
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Allora i disegni in questione sono diventati 3 con ieri sera.... 1) http://deedlith.firenze.net/disegni/drow4.jpg 2) http://deedlith.firenze.net/disegni/fatina.jpg 3) http://deedlith.firenze.net/disegni/feyri.html Non e' che questo scanner scannerizzi troppo bene i colori...ho provato con tutte le risoluzioni ma non cambia nulla o quasi. Vi ringrazio tutti dell'interessamento
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Io avrei un quesito che riguarda un po' tutti, ho fatto un paio di disegni, pero' hanno entrambi qualcosa che non mi torna, quindi vorrei un parere da voi altri disegnatori, o da chiunque se la senta di darne, l'unica cosa e' che aprire un topic per due disegni mi pareva assurdo, se io postassi qui due link a un sito esterno (quindi non posterei l'immagine che non vi voglio costringere tutti a vedere i miei schifi ) sarebbe possibile? In fin dei conti, penso che rientri in "lezioni di disegno" anche questo oppure no?
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dipende dal tipo di tratto che vuoi ottenere credo, io persnalmente le bozze le faccio con un normalissimo HB per le ombre e tutto il resto uso tutta la gamma di matite morbide dall'HB in giu' fino alla piu' morbida.
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A proposito dell'omino fatto di linee e pallini di cui parlava Smorfiosetta m'e' venuta in mente una cosa che mi insegnaro al corso di disegno.... e cioe' che per mantenere le proporzioni (facendo riferimento alla figura in piedi) la misura dell'altezza della testa doveva essere contenuta nel corpo 7 volte, mentre la distanza delle spalle doveva essere uguale alla larghezza della testa sia a destra che a sinistra. Ora non so se e' utile a qualcuno, ne se sono stata capace di spiegarmi...
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8. Goccia di rugiada correva la galoppo sul bianco sentiero, lasciando dietro di se solo ciottoli e polvere. Nessuno lo percorreva da secoli eppure ancora l'erba non vi era ricresciuta. La natura selvaggia, in tutta la sua forza e splendore si presentava ai loro occhi, ed essa neppure aveva osato invadere il bianco sentiero polveroso. Era proprio la strada dei morti penso' Sharanna. Mentre correvano veloci nella nebbia del mattino, il gelo le prese il cuore. Come in un flash rivide Kyltha decifrare le rune sulla porta, non ne era certa ma...ma si non tutte forse ma alcune parole lei le conosceva. Da quanto? non avrebbe saputo dirlo, forse da che era nata. Perche' altra domanda senza risposta. La canzone, quella canzone che le parve di sentire quella notte in locanda, mentre i suoi sensi lottavano con l'abbraccio dell'oblio, si la canzone, era la stessa lingua ne era sicura. Ma che lingua era? a quale popolo era appartenuta? Perche' la sentiva profondamente sua? Mente questi pensieri le si agitavano in testa dalle labbra usci' una melodia, la melodia di quella notte. Kyltha per poco non li faceva disarcionare arrestando all'improvviso la corsa del cavallo. <<Che hai detto?>> <<Eh? che ho detto? nulla pensavo...>> <<No no tu stavi ...cantando qualcosa, una canzone una melodia triste, come un canto funebre, in una lingua strana...>> <<Non lo so Kyltha, l'ho sentita nella mia testa, l'ho sentita e so che vuol dire, solo che non lo so in realta'.>> <<Beh lo sai o non lo sai?>> <<Ha importanza Kyltha?>> <<Si potrebbe averne.>> <<Razionalmente non so cosa vogliano dire quelle parole, ma dentro di me so che io conosco il significato, e' come se non lo ricordassi.>> La canzone, la canzone le era tornata in mente, il tempo era poco era troppo poco, cominciava a disperare che sarebbero giunti in tempo, non poteva prevederlo, non poteva sapere che era gia' arrivata a quello stadio di semi incoscienza in cui la sua essenza si stava risvagliando. Il fuoco crepitava davanti a loro, rosse scintille ogni tanto scoppiettavano allegre, danzando tra loro nell'aria, per spengnersi un attimo dopo. I due compagni avevano viaggiato tutto il giorno, certo sulle loro tracce non ci doveva essere nessuno, nonostante l'assassinio a Luzan alle prime luci dell'alba. Sharanna teneva gli occhi fissi sul fuoco, persa nei suoi pensieri, come ipnotizzata dalla convulsa danza delle rosse fiamme. Kyltha, appoggiato stancamente al tronco di un albero teneva gli occhi chiusi, ascoltava i rumori della notte. La temperatura nelle notti di primavera calava rapidamente, e poi si erano spinti molto a nord, certo ancora non erano in vista dei ghiacci perenni di Thirnas, ma l'aria a dir poco frizzante fece correre un brivido per il corpo di Sharanna. Un brivido che non fece alcun rumore ma di cui Kyltha si accorse, quasi con noncuranza prese una coperta dal piccolo baule che si erano portati dietro e la mise sulle spalle di lei, la quale sommessammente, come se nemmeno si trovasse in quel luogo mormoro' <<Grazie.>> La notte era stellata, ma una sola luna brillava grande e piena nel cielo, delle altre tre erano come oscurate, la restante era poco piu' che uno spicchio, una falce violacea in un cielo di tenebra. Gli alberi con le loro chiome, e le loro foglie sospinte da un vento profumato di fiori e di notte primaverile, mormoravano, la loro melodia triste e solitaria era simile a un canto. <<Kyltha...>> <<Si?>> <<Pensi che torneremo da questa avventura? Voglio dire, torneremo insieme?>> <<Uhmf>> sospiro' << non saprei dirtelo sorellina, potremmo anche non tornare entrambi, o tornare solo tu, o solo io.>> <<Mio padre....non e' mai tornato>> <<Non pensare alle cose tristi, adesso e' tardi dormi o domani stara' a me portare Goccia di rugiada>> Sharanna dormiva, il respiro regolare, un sonno placido e tranquillo come le acque del mare, Kyltha guardava il cielo, le lune segnavano il suo tempo, il suo e quello di un mondo intero. Quando anche la falce di luna fosse scomparsa, e solo Lesar, la luna maggiore fosse rimasta in cielo, se la sua teoria era giusta, quella profezia dimenticata dal mondo si sarebbe avverata. Pregustava quell'attimo, nonostante parte del suo animo fosse triste per il destino che l'attendeva. Viaggiarono ancora per diversi giorni senza incontrare nessuno, fino alla valle di Dorans, la il sentiro polveroso si snodava placido attraverso la vallata fiorita, secondo le antiche leggende le vette di Thirnas erano gia' oltre la magica barriera. Kyltha portava il cavallo, Sharanna seduta dietro di lui da qualche giorno non si sentiva troppo bene, sovente gli occhi le si chjudevano e veniva presa da uno stato di torpore irreale, nonostante i suoi occhi fossero chiusi vedeva tutto cio' che la cirondava, ma i colori i colori erano diversi. Pareva come in un sogno in cui tutto e' cio' che e' ma al tempo stesso e' trasfigurato. Kyltha si era accorto dello stato in cui la ragazza versava, ma non vi dava troppo peso. Quando fecero ingresso nella valle di Dorans, improvvisamente Sharanna si riscosse. <<Sai e' strano>> disse rivolta a Kyltha << e' come, non so come se la mi anima fosse uscita e rientrata nel mio corpo>> Di gia'? cosi' presto? possibile? si forse era possibile si disse lui. << Kyltha!!!!>> il grido che emise fece spaventare la povera Goccia di rugiada, e anche lo stesso cavaliere non era da meno. <<Kyltha, io......io la vedo!>> queste ultime parole le usciro dalle labbra come in un soffio, come se stesse parlando solo a se stessa. <<Cosa? Cos'e' che vedi?>> la sua voce aveva vacillato per un attimo, tradiva l'emozione. <<La' la' davanti a noi saranno cinque leghe, e' come....come un velo un velo che viene smosso da un leggero vento...Kyltha>> La vedeva!!! Si la vedeva, come aveva pensato fin dall'inizio. Sharanna stava tornando lentamente in se', il suo essere addormentato negli anni, a mano a mano che tornava al luogo originale si stava risvegliando. ....e qui mi fermo. per un po', causa esami all'universita' credo che non avro' molto tempo per continuare il racconto....ma spero di terminarlo quanto prima, ormai mancano solo 2 capitoletti.....
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Ragazzi mi state facendo arrossire Vi ringrazio dei complimenti che mi avete fatto, fanno sempre piacere, sopratutto xke' e' la prima volta che faccio leggere a qualcuno quello che scrivo
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Certo non era abituata alla tavola imbandita del banchetto di un re, una come lei, ma mangiare quello che mangiavano quei rivoltanti orchetti, il solo pensiero era nauseante. Del resto si rendeva conto che a nessuno piaceva ne il posto ne il mangiare ne la situazione che si era creata. Gia' perche' che situazione si era creata? Come al solito era curiosa, voleva sapere, e poi in fin dei conti visto che era li, e visto che probabilmente c'erano dei pericoli oltre agli orchetti che giravano per le foreste intorno, era sensato voler sapere di cosa si trattasse. Chissa' come mai pero' aveva l'impressione che una sua eventuale domanda...beh come al solito l'avrebbe condotta incontro a un mucchio di guai. Ad ogni modo Sturmir riemerse dalla dispensa orchesca, annunciando che tra quella roba c'era qualcosa che risultava mangiabile. Fu acceso un fuoco all'interno di una cavita' nella roccia, una piccola precauzione dato che vi erano degli altri orchetti in giro, come aveva detto Ariaston, era meglio cercare di dare meno nell'occhio possibile. Il sapore di cio' che stava mangiando le era sconosciuto, del resto non aveva nemmeno visto che forma avesse l'oggetto della loro cena, non poteva dire certamente che fosse ottimo, ma del resto si aspettava qualcosa di tremendamente peggio, quindi poteva accettarlo. Durante il pasto il silenzio era quasi irreale, era come se nessuno volesse parlare dell'accaduto, ma lei continuava a domandarsi chi fosse la ragazza dai capelli biondi? che legame c'era con la piccola elfa? perche' credeva di aver fatto una cosa giusta e ne riceveva solo rancore? Senza distogliere gli occhi da cio' che stava mangiando, ma non lo vedeva neppure infondo, disse: <Chi era la ragazza dai capelli biondi? e l'altra che e' arrivata dopo di lei? Qui tutti arrivano e scompaiono all'improvviso a quanto pare, un po' come e' successo a me, solo che io non posso piu' scomparire> proferi' questa frase con tono sarcastico <ad ogni modo sembrava che le conosceste entrambe. Vorrei sapere in mezzo a che faccenda sono capitata.> La voce che le rispose fu quella di Lirian. <Noi, non sappiamo nulla di te. E' vero quando siamo giunti in prossimita' dell'accampamento degli orchi tu ci hai difeso, me Garfuss e la piccola Alathariel da quell'orchetto sbucato dal nulla, ma abbiamo perso un'amica da poco, e infondo non ti conosciamo, come possiamo fidarci di te?> Il tono di voce di Lirian era dolce e gentile, per la prima volta, da quando aveva visto la luce del sole, se anche qualcuno le diceva che non sapeva come fare a fidarsi di lei, non sentiva in quella frase alcun pregiudizio, ne alcuna minaccia. <Si capisco> disse sussurrando Iskra' <capisco che non e' facile per voi fidarvi di me, mentre se voglio sopravvivere in un mondo che non conosco, per me e' piu' facile fare il contrario.> Fece una pausa,gli occhi di Alathariel la guardavano fissa, era ancora arrabbiata con lei. Incrociando quello sguardo qualcosa dentro di lei si ruppe, come un contenitore di vetro che cade a terra e rompendosi versa tutto il suo contenuto, cosi' le parole le uscirono come un fiume in piena dalla bocca. Torno' con il pensiero a quell'orribile maledetta notte, la notte in cui era nata, parlo' di suo fratello, dell'urlo angosciante, come se la natura tutto intorno si dilatasse fino a spezzarsi, del legame interrotto con il suo gemello, per mano di sua...madre. Dell'odio nei confronti della sua razza, del disprezzo che per anni aveva accompagnato anche lei, perche' nonostante tutto ne faceva parte, perche' seppur in minima parte anche lei era come loro, e la sensazione che provava nell'uccidere lo confermava. <Piccola Alathariel, sei ancora un'elfetta, ma io in ogni elfo, vedo quel fratello che ho perso, che non ho potuto difendere, lo rivedo in te come sarebbe stato se avesse avuto la tua eta'. E quando ti ho vista oggi, e quella donna dai capelli neri diceva che avrebbe portato via la tua amica, e presumibilmente a quel punto anche te, io ho avuto paura, ho avuto paura per te.Non so se capirai, ma io dovevo dirtelo.> Aveva quasi il pianto nella voce, per tutti gli dei del suo e di questo mondo, non avrebbe pianto, non davanti a tutta quella gente. <Adesso signori miei credo che tocchi a voi parlare un po'.> il tono era tornato quello forte di sempre.
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Buh strano allora non so che dire, la mia conoscenza dei CSS e' troppo limitata perche' io possa dire ancora qualcos'altro
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Due band a confronto: REM e U2
DeeD-iTH ha risposto alla discussione di Strikeiron in Cinema, TV e musica
La mia scelta e' stata un po' difficile, anche perche' sono abbastanza ignorante, nel senso che non conosco benissimo nessuno dei due gruppi, solo alcune canzoni sia dell'uno che dell'altro. Per quel poco che conosco io cmq sicuramente mi piacciono di piu' gli U2. -
Complimenti Mike per i disegni che sono davvero belli E bello anche il sito, semplice e funzionale, solo sono d'accordo con nhemesis le scritte sono un po' piccole Non so con che l'hai realizzato ma se e' in HTML suppongo che per le scritte siano stati usati dei CSS, magari se gli imposti il carattere un minimo piu' grande, poi magari so cecata io e mi ci vole gli occhiali eh Complimenti ancora
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Veramente molto molto bello! Benche' tra questo e il primo racconto postato non penso si possa fare un paragone per la troppa differenza di soggetti, e benche' io non conosca a fondo ne il soggetto e relativo ambito culturale del primo racconto ne me ne intenda molto di vampiri, il secondo mi e' piaciuto molto di piu', senza nulla togliere al primo che pure appariva molto bello. Complimenti!
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E pensare che e' da dopo il post di Joram che l'avevo scritto e giaceva nel mio pc poiche' non mi soddisfaceva Cmq per me come vuoi, se hai qualcosa in mente vai pure avanti tu,
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Lirian che implorava di non fare del male alla ragazza arrivata dal nulla, la ragazza dai capelli neri anche lei saltata fuori da non si sa dove, la tensione palpabile nell'aria, Perenor che si era disposto a difesa del kender e della piccola Alathariel, ed infine quest'ultima che si era lanciata piangendo verso la ragazza che pareva chiamarsi Aixela. Decisamente Iskra' non ci capiva più nulla, però aveva come la netta sensazione del pericolo che correvano, non sapeva quale fosse e non aveva tempo per pensare troppo, se la tizia dai capelli neri si portava via Aixela con qualche diamine di incantesimo molto probabilmente anche la piccola elfa ne sarebbe stata coinvolta, più o meno come era successo a lei prima di arrivare dove si trovava. Questi pensieri passarono frettolosamente e in modo sconnesso nella mente di Iskra', e prima ancora che avesse finito di formularli, si era già scagliata in avanti per afferrare Alathariel. Se c'era una cosa che non sopportava era che fossero i piccoli a pagare per le colpe degli adulti. Si era gettata con le braccia tese in avanti, aveva per un attimo afferrato con forza qualcosa, ma aveva perso la presa, e il sordo rumore di un tonfo, e i ciottoli del terreno circostante che le si conficcavano nelle costole, le fecero capire che aveva fallito. Rimase un attimo li ferma distesa a terra nella polvere. Anche in un mondo che non era suo in ogni piccolo umano, elfo mezz'elfo o qualunque altra cosa fosse, lei immaginava sempre di vedere il fratello, quel fratello di cui non sapeva il nome, quel fratello che all'epoca non aveva potuto difendere. Sapeva bene che Alathariel era solo un'elfetta, mentre suo fratello, essendo il suo gemello allo stato attuale delle cose avrebbe dovuto avere la sua stessa età, sarebbe stato un adulto ormai, e nulla le diceva che non avrebbe anche tentato di ucciderla, come solo i drow sono capaci di fare. Ma non poteva farci nulla, si sentiva colpevole di una colpa non sua. Lentamente si tirò su in ginocchio, aprì gli occhi, dopo tanto tempo bagnati di lacrime, ma non vide quello che si aspettava di vedere. Alathariel era ancora lì con loro! Mentre le due donne erano sparite nel nulla. Forse l'urto aveva fatto perdere alla piccola la presa sulla gamba della ragazza poco prima che le due sconosciute sparissero, forse....beh non importava infondo, la cosa importante e' che la piccola fosse ancora li con loro. Mosse un passo nella sua direzione, per assicurarsi che stesse bene, ed ancora un volta le cose non erano come pensava. L'elfetta le puntò in faccia due occhi colmi di pianto, di rabbia. <<Perché?>> le urlò, una voce carica forse non d'odio, già che e' un sentimento troppo grande e devastante, ma carica di rabbia, di rancore. Iskra' rimase per un attimo interdetta, non capiva, cosa c'era adesso dov'e' che aveva sbagliato? <<Perché...perché mi hai separata da......da Aixela!>> avvertiva un profondo dolore nella voce della piccola, come faceva adesso a spiegarle? Come glielo avrebbe detto lei, abituata a ragionare solo mediante la sua spada, ma incapace totalmente di esprimersi a parole? In questo una volta tanto le fu di aiuto Garfuss, il quale dopo aver assistito alla scena si era avvicinato per sincerarsi delle condizioni della sua piccola amica. <<Ehi ma lo sai che spiccando quel balzo sembravi una specie di pantera nera? Cioè non so, tu ne hai mai viste di pantere nere? NO? beh vedi a dire il vero nemmeno io ma mio zio mi ha raccontato che...>> anche Garfuss si zittì capendo che probabilmente qualcosa non andava, sapeva quanto la sua piccola amica fosse affezionata ad Aixela, capiva il significato di quelle parole astiose rivolte ad Iskra'. <<Alathariel, tu adesso sei arrabbiata con me, lo capisco, non mi conosci neppure ed io ti ho separato da qualcuno a cui tu devi volere molto bene, ma se l'ho fatto.....e' stato solo perché avevo paura, era come se una forza malvagia ti volesse strappare via da noi, io...>> non terminò la frase, cos'altro le avrebbe potuto dire? Una lacrima le scivolò lentamente lungo la guancia, per infrangersi ai suoi piedi. Rivolse uno sguardo triste al kender, quasi a chiedere che fosse lui ad occuparsi dell'elfetta, lei non era capace. Si girò verso gli altri. Sentiva gli occhi ancora umidi, vi passò sopra la manica polverosa, e con l'abituale fermezza nella voce, macchiata da un tono malinconico disse <<Credo signori miei che io e voi a questo punto abbiamo qualcosa di cui discutere e che non possiamo rimandare oltre.>>
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io avrei buttato giu' una bozza ...ma non mi convince proprio per nulla....
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Vramente bello. I mei complimenti all'autore.
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7. Al mattino di buon ora avevano lasciato la taverna e si stavano dirigendo sicuri verso la porta Nord di Luzan. Nessuno dei due parlava di quanto era accaduto la notte precedente, ognuno era immerso nei propri pensieri. <<Sei sicuro che preferisci venire con me fino alla porta? se ci fossero delle guardie in questa città....>> <<Ehi sorellina >> nonostante tutto si rammaricò che la chiamasse ancora sorellina << non siamo nella tua bellissima capitale al massimo ci saranno due soldatini mica la tua armata a difendere una porta arrugginita dagli anni e dal disuso.>> E la porta si parava dinnanzi a loro proprio in fondo alla via, una vecchia porta di poteva giudicare a prima vista, probabilmente talmente arrugginita che non avrebbe neppure girato sui cardini. <<Ma non era meglio passare da fuori?>> <<Se fosse stato possibile lo avrei preferito, ma lo ritengo rischioso, Luzan e' circondata ad est e ad ovest da folte foreste, sinceramente si dice che anche i mercanti con il loro seguito facciano di tutto per aggirarle, e questo costa spreco di tempo>> <<Ma scusa noi tempo non ne avevamo?>> <<Oh beh si ne avevamo>> il suo sguardo si fece pensieroso <<ma io non volevo esporti a rischi inutili.>> <<Ehi senti un po' cavaliere dei miei stivali non sono la prima femminuccia indifesa che si trova per la strada.>> Kyltha sorrise <<no infatti ora metterai il broncio come da piccola.>> sorrise. Arrivati davanti alla porta trovarono due guardie, che forse per l'ora presto del mattino, forse per l'inutilità' dell'incarico apparivano ancora piene di sonno. Uno dei due intimò un <<Alt!>> <<Chi siete? nessuno può passare di qui, la porta del Nord e' sigillata da secoli signori, nessuna strada si snoda oltre questa porta, solo il sentiero degli spettri, tornate indietro se vi e' cara la vita.>> I due insoliti viaggiatori si scambiarono un'occhiata di rapida intesa. Scesero da cavallo, lui prestando attenzione a non rivelare troppo cosa si nascondeva sotto il mantello, lei con la mano già pronta sull'elsa della fedele spada, una spada magnifica come il tutto il mondo allora conosciuto non se ne era vista mai altra più bella. Si accostarono alle due guardie che venivano loro incontro. <<Chi siete>> chiese una delle guardie, fissandoli titubante, già che i due individui non promettevano nulla di buono. <<Viandanti, diretti a Nord.>> disse con voce secca Kyltha, la voce di colui che non ammette reclamo. <<A Nord...a nord non si può andare...ecco vede signore non già che lo abbia deciso io...ecco...il nostro signore...beh cioè non quello odierno, ad ogni modo l'ordine lei capisce viene dall'alto ... noi siamo solo umili servitori del signore di questa cittadina....non vorremmo problemi ne con voi, ne con lui.>> <<A Nord ho detto, e ora maledetto idiota apri quella porta, o userò la tua testa come ariete, e se non basta userò anche il tuo compagno!>> I due soldatucoli tremavano da testa a piedi, un rapido calcolo non faceva prevedere buone speranze in nessun caso, nel caso in cui non avessero fatto passare i due stranieri, beh la loro fine era stata descritta con magistrale freddezza dall'uomo senza volto, se avessero gridato l'allarme, non sarebbero sopravvissuti più di qualche minuto, se li avessero fatti passare, il loro signore li avrebbe fatti finire dritti in piazza appesi alla forca. La loro situazione non era delle più felici, e pensare che sorvegliare la porta Nord era un compito ritenuto assai insulso visto i secoli da cui era in disuso. <<Err ..sentite nobile signore non possiamo trovare un accordo che preveda che le nostre teste restino dove sono e che anche lor signorie sian soddisfatte?>> disse titubante la seconda guardia? No non ci siamo, non ci siamo proprio, non ho tempo da perdere qui ed ora con questi due stupidi pidocchi, lanciò un'occhiata a Sharanna, freddezza, determinazione, e...morte. Uccidere non era il suo passatempo preferito, ma se Kyltha lo riteneva opportuno si vede che aveva i suoi buoni motivi, doveva fidarsi di lui. Le due povere guardie non ebbero il tempo di rendersi conto di cosa stava succedendo, che i due stranieri con un balzo felino gli erano piombati alle spalle. Il pugnale di lui, come la lama di lei recisero le gole dei due sventurati guardiani, senza che questi avessero il tempo di emettere anche un solo suono dalle loro bocche, ormai chiuse per sempre. <<Frugalo piccola, cerca, deve esserci qualcosa per aprire la porta.>> <<Una chiave? per una porta così grossa?>> <<No no, non devi cercare chiavi sorellina, devono avere qualcosa che dica quali delle rune in rilievo sull'intarsio della porta sono quelle mobili e in quale senso e ordine vadano girate. Non possiamo stare qui a provare con questi bifolchi morti ai piedi. E prega che non li sapessero a memoria, anche se dubito che sappiano perfino i loro nomi.>> Kyltha aveva ragione, uno dei due aveva un foglio di pergamena in una tasca. <<Ehi Kyltha, l'ho trovato!>> <<Andiamo>> Senza quel foglio e senza conoscere il significato di quelle antichissime rune, appartenenti a una lingua ormai dimenticata e morta da secoli, sarebbe stato impossibile aprire la pesante porta. Cigolò, come un lamento proveniente dall'oltretomba, mentre girava sui cardini. I due la varcarono a galoppo senza preoccuparsi delle urla che si sentivano alle loro spalle, se anche avevano visto i morti, nessuno li avrebbe inseguiti sulla strada degli spettri. Il viaggio era ancora lungo, sopratutto adesso arrivava la parte più difficile.
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Grazie Jarka
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6. Non avevano l'aria di mercanti sicuramente, anche perché di merci ne portavano seco ben poche, certo potevano essere poche e preziose, contenute nel piccolo baule che il cavallo si portava in groppa....ma in tal caso non sarebbero risultati mercanti molto furbi dato che non avevano una scorta. Dovevano essere questi i pensieri degli abitanti di Luzan quando i due entrarono nella cittadina, occhi curiosi e forse indiscreti li scrutavano, quasi a voler scandagliare il fondo, come se volessero mettere a nudo le loro realtà. Sharanna si aggiustò il cappuccio, Luzan era un posto abitato prevalentemente da umani, gl'elfi non erano visti troppo bene, non perché solitamente fossero creature maligne, ma per il solo fatto di essere altezzosi, come se fossero costantemente un gradino più in alto di tutti gli altri, e una mezz'elfa..beh no decisamente non sarebbe stata accolta a braccia aperte. Sbirciò in direzione del suo compagno, l'inquietudine in lui era palpabile, Kyltha non era abituato a stare in mezzo alla gente, di qualunque razza si trattasse, le poche volte che era successo, lo avevano preso a sassate o anche peggio, la sua inquietudine era plausibile. Così tra gli sguardi dei curiosi, avvolti nei loro mantelli i due traversarono la cittadina, procedendo sempre a nord, dove si trovava la porta che da secoli era chiusa, e prima della quale c'era l'ultima taverna. Luzan era una piccola cittadina, non proprio una città ma nemmeno poteva considerarsi un villaggio, gli abitanti erano quasi tutti umani, mercanti prevalentemente, che commerciavano le gemme che i nani estraevano dalle cave, situate ad est della cittadina. <<Io entro a prendere una stanza, tu porta il cavallo nella stalla, Goccia di rugiada ti conosce e si fida non farà molte storie per seguirti, a quest'ora tutti sono a cena e sono sicura che se questa locanda ha un garzone che si occupa dei cavalli, a quest'ora e' sicuramente più utile al suo padrone in sala che non nella stalla, cibare i cavalli e' cosa ben pi semplice che cibare gli uomini.>> Kyltha prese il cavallo che, come aveva predetto Sharanna, si fece docilmente portare fino alle stalle, non c'era nessuno, ma di avventori, a giudicare dai cavalli invece dovevano essercene molti. Ad ovest di Luzan infatti, si trovavano i laghi caldi, in questi laghi vivevano delle specie di pesci molto particolari, i kashat. A vederli forse non si potevano neanche chiamare pesci, dato che le squame erano più simili alle scaglie di un drago che a quelle di un pesce, le loro dimensioni solitamente erano enormi per lo Standard di un pesce di lago, il più piccolo generalmente era grande come un agnellino, il loro colore variava dall'argento al bianco passando per un'iridescenza color indaco. La loro carne era considerata molto prelibata ed erano una rarità visto che vivevano solo nei laghi di Luzan. Non c'era da stupirsi che gli avventori della taverna fosse piena di avventori, erano molti i mercanti che in ogni periodo dell'anno intraprendevano viaggi a Luzan per rifornirsi chi di pietre preziose, che poi avrebbe rivenduto a cinque volte tanto, chi della prelibata carne dei kashat. Kyltha lasciò goccia di rugiada nella stalla, si preoccupò di darle dell'acqua e del fieno e sparì rapidamente nell'oscurità' della notte. La locanda era ben piena, chissà se le avrebbero potuto dare una camera, forse anche questa volta avrebbe dovuto pagare fior di quattrini per dormire, poi sarcasticamente pensò <<Oh se da questo viaggio non dovessi mai tornare che sarà spendere i miei soldi, del resto non voglio essere la più ricca del cimitero, ammesso che mi seppelliscano in un cimitero, e comunque una volta sotto terra non me ne farei di nulla.>> Si avvicinò al banco, dove l'oste era occupatissimo a strillare ordini a due poveri ragazzetti, che mezzo impauriti e mezzo imbranati non riuscivano a mandarne una per il verso giusto. Senza scoprire il capo attese che questi le desse un minimo di attenzione, nel frattempo tamburellava con le dita sul legno chiaro del bancone. <<Beh signora se vuole cenare credo che dovrà aspettare ancora un po', non lo vede ho la locanda al completo, e per favore la smetta di fare questo insopportabile rumore.>> <<Capirai il rumore, ci saranno stati cinquanta ubriachi che ne facevano molto di più, e questo se la prendeva perché lei tamburellava sul legno! Da non credersi>> pensò. <<Ehm scusi signor oste, no la cena per il momento non mi interessa, sarebbe di gran lunga più interessante sapere se avete una stanza libera.>> <<E' la prima volta che viene a Luzan in questa stagione non e' vero? Scommetto che lavora per qualche mercante che l'ha mandata a farsi un giro al posto suo. Luzan a primavera e' stracolma di compratori, le vie sono sgombre di neve e il viaggio risulta più comodo e agevole, e per giunta questa e' l'unica taverna della zona, si lo so si starà chiedendo e perché non ne aprono un'altra, o perché non ingrandire questa? Già siamo sovraffollati di gente che va e che viene altre taverne vorrebbero solo dire troppa più gente che va e che viene e......>> <<Si si va bene ho capito, non ho tempo da perdere ne denaro da sprecare in questo posto, e la faccia finita di parlare a vuoto, non mi interessa certo tutta la storia di Luzan in primavera.>> Detto questo fece per voltarsi, quando senti' uno dei due ragazzini dire al padrone << Mastro Oste, c'e' sempre quella specie di stanza che più che una stanza e' un ripostiglio, ma meglio di nulla, potrebbe far dormire là la signorina.>> <<Che ti salta in mente razza di un demonio che non sei altro, che non sia mai che mandi gli avventori a dormire in un magazzino, angusto e umido per di più, così che poi si possa dire che alla Taverna di Luzan si trattan le persone come fossero galline mandandole a dormire in quella specie di pollaio dove neanche un pollo vorrebbe stare.>> <<Chiedo scusa, non volendo ho sentito, senta se il prezzo e' buono mi accontento del ripostiglio, non vorrà farmi passare la notte la fuori.>> <<Beh ecco, io...insomma signora e' un ripostiglio, ci sono due brande si, ma...le usano i ragazzi per fare un riposino quando c'e' poco lavoro da fare...lei mi capisce e' sconveniente...>> <<Bene ora ascolti per me va bene questo e' il prezzo fissato da me>> e porse delle monete all'oste <<se le sta bene mi dice da che parte e' se non le sta bene...mi riprendo i soldi e a mai più rivederci.>> L'oste che non s'aspettava un'offerta così generosa per il ripostiglio, condusse Sharanna verso il retro, e se avesse potuto avrebbe steso sotto i suoi piedi un drappo rosso. La stanza, che stanza proprio non era, era meglio di come s'e l'era immaginata da principio, c'erano due letti un po' malmessi ma usufruibili, un armadio che non si sa cosa contenesse, e un vecchio baule, e poi una serie di mensole e mensoline piene di chincaglierie impolverate. Tutto sommato, meglio che dormire su un albero. Accese la luce, una vecchia candela consunta che poco sarebbe durata se non ne avesse trovata una nuova, tanto per far sapere a Kyltha dove si trovava aprì gli scuri della malconcia finestra, cigolavano. Era il minimo già si stupiva che non avessero ceduto sotto la pressione della sua mano. Inoltre di certo, come sempre Kyltha sarebbe arrivato quando meno se lo aspettava. Stava rovistando nell'armadio alla ricerca di una candela nuova, quando l'aria pizzichina delle sere primaverili le sfiorò le spalle, facendo tremolare la fiammella insicura, con la coda dell'occhio fece a tempo a scorgere Kyltha, dietro di lei letteralmente appollaiato sulla balaustra della finestra, come era solito fare quasi sempre quando si trovava in luoghi chiusi. Nella frazione di attimo che impiegò nel volgersi verso di lui Kyltha non c'era già più, un soffio spense la debole e fioca luce della candela. <<Ma cosa diamine.....>> non fece a tempo a finire la frase, si ritrovò intrappolata tra le sue braccia, nell'oscurità' poteva a mala pena scorgere i suoi occhi scintillanti fissi su di lei <<Shhhhh non e' questo il momento di parlare.>> Sentiva il suo odore violento colpirla come un pugno allo stomaco, la vicinanza era troppa, quante volte lo aveva sognato? E ora che accadeva, perché, perché aveva paura? Scacciò con insistenza questi pensieri dalla mente, e si ritrovò a baciarlo, un bacio lungo profondo, pieno di passione, di forza, un bacio quasi violento per alcuni aspetti si può dire. Era un sogno? stava sognando come mille volte aveva già fatto, oppure stava facendo davvero l'amore con lui? l'aria fredda della notte che passava dai numerosi spifferi della finestra la riportò al presente, sfiorando la sua pelle accaldata, stava succedendo davvero, sentiva i muscoli di lui guizzare sotto il tocco delle sue mani, sentiva il suo corpo tendersi come la corda di un arco, in una danza di ritmi frenetici e incessanti. Fare l'amore con Kyltha era la cosa più bella, era l'inferno e il paradiso in un solo istante. Si addormentarono così quella notte, stanchi sfiniti stretti l'uno all'altro, consapevoli che solo quello gli restava al mondo.
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sono tutti bellissimi, il mind flayer cuoco e' bellissimo ma.....non vorrei finire in una locanda dove cucina lui I miei preferiti sono il mezzo drago di bronzo e l'Alien. Ad ogni modo complimenti davvero =D>
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5. Al mattino di buon’ora Kyltha svegliò la mezz'elfa, i raggi del sole che filtravano dalla finestra si riflettevano nei suoi occhi verdi producendo un riflesso dorato. <<Svegliati pigrona e' ora di andare, va di sotto prendi il cavallo, mi troverai sulla strada.>> Aprì la finestra e silenzioso, come una foglia che cade dall'albero, svanì. Sharanna raccolse le sue cose, compresa la mappa approssimativa che Kyltha aveva lasciato sul tavolo la sera prima, scese nell'ampia sala della taverna e fece colazione, infondo per quel che ne sapeva poteva anche morire domani, almeno una gustosa colazione non poteva levargliela nessuno quella mattina, e poi lei era a cavallo avrebbe fatto presto a raggiungere Kyltha sulla strada che va a nord. Finito di mangiare pagò l'oste e scese nella stalla dove Goccia di rugiada la stava aspettando, l'animale avvicinò il muso alla mano della padrona poi si lascio montare docilmente. Partirono al galoppo sul selciato lasciando dietro di sé ciottoli e polvere. Il sentiero proseguiva immerso nella campagna, che di quella stagione era bellissima, giungeva poi in prossimità di un boschetto, attraversandolo, i rami degli alberi dall'una e dall'altra parte del selciato si intricavano tra loro come se le chiome ridenti si stringessero in un abbraccio, fu proprio dall'alto di quell'intrico di rami che udì un fischio leggero, volse lo sguardo in alto, e appollaiato a proprio agio su un ramo c'era Kyltha. <<Madamigella, non e' che il vostro nobile cavallo potrebbe portare un peso maggiore del vostro, così da poter dare un passaggio a un povero viandante?>> Era proprio strano, e si divertiva notevolmente a prenderla in giro, sempre con un certo tono d'affetto nella voce. <Senti un po' viandante, se scendi di lassù possiamo riparlarne>> Con un balzo degno della più agile delle pantere Kyltha le comparve dinnanzi. <<Allora questo passaggio?>> <<Avanti sali, ma bada bene di tirarti fin sopra gli occhi quel logoro cappuccio, non vorrei che qualcuno potesse insospettirsi vedendo due esemplari del genere messi assieme.>> e sorrise. Il semi drow fece come gli era stato chiesto, si strinse di più nel mantello e con la leggerezza di una piuma sali' in sella a Goccia di Rugiada. Partirono, insieme. Il cavallo correva veloce, e l'olfatto di Sharanna veniva solleticato dai sapori del bosco, ma l'odore di Kyltha era più forte, la sua femminilità saltava fuori tutta assieme, sebbene l'avesse sempre celata con cura, lui era capace di farle provare sensazioni stranissime, Kyltha era un miscuglio di gioia e dolore di rabbia e amore. <<Ehi grande studioso la dietro, ieri parlavi di qualcosa, dicevi …...a proposito di qualcosa che vediamo sia io che tu..>> <<Non vide l'espressione di lui, ma i suoi occhi erano improvvisamente diventati di ghiaccio. <<Non e' questo il tempo ne il momento di parlarne Sharanna, ma stai certa che a tempo debito ti narrerò tutto.>> La voce le era parsa strana, o forse era solo per il sibilo del vento nelle orecchie, l'aveva chiamata Sharanna, da quanto tempo non lo faceva più? Si vede che la questione era spinosa e decisamente seria se le si era rivolto a quel modo. Rallentarono l'andatura, Goccia di rugiada si stava stancando, fecero qualche sosta per mangiare e far riposare il cavallo, e verso sera raggiunsero Luzan. Ultimo baluardo della civiltà, l'ultimo prima del luogo del non ritorno.
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Le critiche sono ben accette figuriamoci, infondo e' con le critiche che ci si migliora no? Quindi non mi offendo assolutamente. La punteggiatura....e' sempre stato il mio punto debole dai tempi delle elementari ed e' rimasta la mia croce ma vedro' di "alleggerire la cosa come meglio posso" Intanto vi ringrazio che lo avete letto....gia' aver avuto il "coraggio" di postare quello che scrivo per me e' stato il superamento di un grosso scoglio