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BomberDede

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Inserzioni blog inviato da BomberDede

  1. BomberDede
    Salve a tutti.
    Volevo condividere con voi una cosuccia.
    Quest'estate ho preso la cosiddetta "Partenza"(chi è Scout può capire).
    In poche parole è il momento in cui una persona prende delle scelte sul suo stile di vita futuro.
    Sostanzialmente le scelte della partenza sono: Servizio, Fede, Scelta Politica.

    Durante la cerimonia della Partenza uno Scout rende partecipi le altre persone delle scelte che ha fatto e della sua volontà di testimoniarle nella propria vita.

    Tutto ciò è condito da un cerimonia con lettura di brani e canti.

    Vi voglio linkare quindi il libretto vero e proprio in pdf(e' molto grosso) e un piccolo file word con un copia e incolla dei brani e dei canti che ho scelto e che, secondo me, rispecchiano quello che io personalmente ho scelto per la mia vita.

    Spero alcuni di essi vi facciano riflettere e vi faccia piacere leggerli

    PDF: http://www.megaupload.com/?d=KGXMTCH8
    Doc: http://www.megaupload.com/?d=SYNNVIPG

    Ciao a tutti e buona lettura
    Dede
  2. BomberDede
    Ecco una storiella che non conoscevo che mi è stata data da un mio capo scout. Davvero molto bella

    Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso.
    Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno.
    Un angelo lo accontentò.
    Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà.
    "Com'è possibile?" chiese il samurai alla sua guida.
    "Con tutto quel ben di Dio davanti!"
    "Ci sono posate per mangiare, solo che sono lunghe più di un metro e devono essere rigorosamente impugnate all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca"
    Il coraggioso samurai rabbrividì.
    Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto ai denti.
    Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso.
    Qui lo attendeva una sorpresa.
    Il paradiso era un salone assolutamente identico all’inferno!
    Dentro l’immenso salone c’era un’infinita tavolata di gente seduta davanti ad un’identica sfilata di piatti deliziosi.
    Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca.
    C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia.
    “Ma com’è possibile?”, chiese stupito il coraggioso samurai.
    L’angelo sorrise:
    “All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché così si sono sempre comportati nella loro vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”.
  3. BomberDede
    Ciao a tutti.
    Torno a farmi vivo per scrivere una veloce storiella che ho sentito qualche tempo fa.
    Volevo specificare una cosa:
    Questa storiella è, in parte, una sorta di "risposta" al mio post sulla fede quando non sono riuscito a esprimere al meglio il mio pensiero.
    Ci tengo però a non far diventare questo post loco di dibattiti esageratamente accesi, quindi ci tengo a dire che questa è una semplice storiella e, come ovvio, non può esprimere in toto il pensiero di una persona e quindi non prendete ogni virgola come oro colato.
    Detto ciò ecco qui:


    C'era una volta un uomo. Questo uomo era speciale, aveva infatti un rapporto molto personale con Dio.
    Gli parlava e Lui gli rispondeva. Lo consigliava e gli chiedeva di rendere conto di alcune cose.
    Un giorno, camminando per strada, vide un piccolo bambino denutrito seduto in un angolo della strada a chiedere l'elemosina.
    Si rivolse quindi al Signore
    Vedi Dio?? Se io fossi al tuo posto queste cose non succederebbero. Io farei qualcosa per questo povero bimbo! Tu cosa hai fatto per lui?"
    Dio rispose semplicemente
    "Io ho fatto te"
  4. BomberDede
    Spesso ci si domanda se si crede in Dio, e spesso lo si domanda agli altri per avere un confronto.
    Raramente però sono riuscito a trovarlo davvero. Forse per l’ottusità della mia domanda o per la banalità della risposta.
    Non so il motivo. Fatto sta che raramente ho ricevuto una risposta che mi abbia soddisfatto.
    Raramente però non vuol dire mai.
    “Non lo so, dipende dai momenti”
    Ecco l’unica VERA risposta che ho ricevuto. Ritengo infatti che sia l’unica risposta possibile ad una domanda: “ma tu credi in Dio?”
    Ritengo assurdo dire: “Si”. Cos’è la fede se non una prova? Un mettersi in gioco? Che senso ha dare una risposta così sicura, tu non ti stai mettendo in gioco.
    Ritengo assurdo dire: “No”. Non puoi saperlo e non puoi esserne certo. Mi sono spesso chiesto come si possa dire di non credere in dio di fronte ad un alba a 4000 metri, ad un bimbo che muove i primi passi, al viso della persona amata che ti sorride.
    Non posso essere dei meccanicismi naturali e basta. Sono qualcosa di più
    Ma quanto è questo più? Quanto più in là possiamo spingerci nelle nostre convinzioni?
    Quanto possiamo essere sicuri della nostra fede?
    Sinceramente: “non lo so, dipende dai momenti”
  5. BomberDede
    Quando cammini ci sono molte cose di cui tenere conto:
    ci sei tu con i tuoi piedi, devi mettere un passo davanti all’altro nella direzione giusta, devi avere la forza di metterne tanti insieme e la volontà di non fermarti neanche quando ti sembra di non poterti regge più in piedi
    C’è la strada. E’ difficile capire quando finisce il tuo piede e inizia lei.I piedi diventano tutt’uno con essa e devi essere in grado di tenerti sopra per non essere catturato dal luogo e riuscire a staccarti da posti fantastici. Non và neanche ignorata però, devi riuscire semplicemente a farla tua, ad amarla e a legartene in modo profondo senza soffrire però quando te ne separi.
    Dinnanzi a te c’è la meta tanto agognata, lontana e irraggiungibili ma sempre là. Una certezza che non abbandona mai. La sua peculiarità è che per quanto tu cammini non la raggiungerai mai. La meta resta irraggiungibile sempre. Quando sarai arrivato su un monte quella non sarà più la tua “meta”perché ci sarai sopra, la metà sarà allora un altro luogo da raggiungere. E così via fino all’infinito
    Sopra di te c’è il cielo. Guida e bussola. Caldo massacrante o venticello ristoratore. Pioggia battente o aridità. Può essere tutto questo. A volte uno e a volte un altro. L’unica cosa che sarà in modo perpetuo è un tuo compagno. E’ l’unico che è sempre con te e non ti abbandona mai. Forse sarà nascosto dalle nubi o dagli alberi. Ma stai sicuro che sarà lì per sempre.

    Manca solo una cosa. Spesso la meno importante ma anche quella più carica di significato.
    A volte infatti il sentiero è difficile, oscuro e nascosto. Ti sarà difficile trovarlo e sarai in crisi. Di tanto in tanto vedrai però delle piccole pile di sassi che ti indicano la strada da seguire. Non indicano la strada più veloce, né la più semplice e neppure la più bella.
    Semplicemente quella che una persona prima di te ha pensato la migliore. Sono allo stesso tempo un opinione, un regalo e un consiglio.
    Un opinione perché chi li ha messi ti dà la sua opinione sulla strada che ti appresti a fare, un regalo perché qualcuno ha perso del tempo a prepararli per te e un consiglio perché chi li ha messi non vuole metterti in crisi ma solo aiutarti.
    Se ci pensiamo è rarissimo trovare una cosa nella nostra vita che racchiude così tanto. Così tante cose positive. Eppure spesso li diamo per scontati, spesso non ci accorgiamo che se, nella nostra vita, lasciassimo in giro qualche pila di sassi sarebbe un gran successo per noi e per gli altri….
  6. BomberDede
    “perché fai questo?”
    Questa domanda mi è stata posta durante il mio primo campo estivo come Rover.
    Già, perché faccio questo? Perché sono lì ad aiutare?
    Sembrano cose banali ma così non sono. Nonostante tutto non mi è stato difficile rispondere.
    “perché c’è bisogno”, cos’è il servizio se non fare “ciò che serve” ?
    Ero lì per SERVIRE, per diventare servo.
    E’ risaputo che ad un servo vengono dati i compiti più faticosi, che nessuno vuole fare. Perché c’è bisogno che lui faccia quello.
    E così è per me, per noi scout. Fare ciò che serve, metterci a disposizione per i bisogni di questi ragazzi e ragazze.
    La differenza sostanziale è che un servo non vuole fare quello che fa, io volevo. Ed è per questo che ho potuto servire veramente. Se non vuoi fare una cosa non ci metterai mai il 100%. Quando desideri aiutare allora si che riuscirai a dare il meglio di te e a lasciare una traccia.
    Ovviamente c’è sempre un discorso di egoismo. Fa stare incredibilmente bene poter aiutare qualcuno, consolarlo o aiutarlo.Tirar su con lui una sopraelevata, un alzabandiera. Vedere che senza di te probabilmente alcune cose sarebbero venute peggio.
    E’ impossibile donarsi davvero. Perché un dono non vuole nulla in cambio. Noi vogliamo la felicità invece.
    Ma questo non è un problema. Se riusciamo ad accettare questo fatto, a farcene una ragione, potremo plasmare questa felicità che ci viene data per ritrasmetterla ai ragazzi in modo da trovarci in un cerchio senza fine di dare e ricevere.
    Ed è questo un servizio, trovarsi a dare e ricevere, e a ridare quello che si è ricevuto. E così potremo crescere e fare crescere.
    “perché fai questo?” “perché è bello”
  7. BomberDede
    Vorrei intanto ringraziarvi tutti per i preziosi contributi

    Incollo qui sotto l'incipit della tesina.
    Sto iniziando a reperire il fumetto di Go Nagai su Dante e a vedere i film che mi avete consigliato. Tra una settimana/dieci giorni dovrei postare un nuovo schema definitivo.





    “Il più disgustoso e malvagio uomo che abbia mai calpestato il suolo del Regno Unito”(Winston Churchill su Alastair Crowley)

    E’ da questa frase che parte la mia riflessione ed è questa frase che mi ha portato a pormi il problema che cercherò di sciogliere in queste pagine.

    Mi è venuto naturale informarmi su quest’uomo (Crowley) che fin una persona come Churchill ha definito con parole tanto pesanti.
    La cosa che mi ha stupito di più è stata che, leggendo della sua vita, non ho trovato nulla che possa portare ad un simile giudizio.
    Appurato quindi che Crowley non fosse così malvagio, ho orientato la mia riflessione su un altro punto: cosa voleva intendere Churchill con “Malvagio?

    Avrebbe potuto intendere di aver visto in Crowley un pericolo pubblico, qualcuno che minava l’ordine stata, un portatore di valori errati e mille altre cose.

    Il problema è proprio qui: avrebbe potuto intendere tutto e niente.
    Dobbiamo allora lasciar perdere tutti i pensieri riguardanti il Male e il Bene perché troppo vaghi o relativi?
    Non penso. Non sarebbe corretto né per chi formula questi pensieri né per la noi stessi.
    Eliminare completamente certi concetti è deleterio in quanto ci porta ad una visione parziale del reale che non ci renderà mai in grado di compiere scelte consapevoli

    Bisogna quindi ragionare in un modo nuovo, diverso ed arrivare a definire, universalmente e senza possibilità di dubbio, cosa siano il Bene e il Male.

    Ed è appunto questo che voglio fare in queste pagine, trovare una definizione universale per questi concetti
  8. BomberDede
    Ecco qui, in sintesi, quello che sarà lo scheletro della Tesina di Maturità che mi troverò ad esporre i primi di Luglio.
    Aspetto commenti e pareri, e soprattutto critiche.
    Ecco a voi:

    Problema Centrale:
    Può un argomento fondamentale delal nostra vita come quello del "Male" essere relativo?

    Ritengo di no e vorrei quindi, con queste poche pagine, cercare un definizione di questo concentto che tanto affligge il genere umano.
    Per arrivare a questo non si può però prescindere dallo studiare come, in passato, si sia visto questo problema.

    Si possono riconoscere 2 strade diverse:
    1) Male Disinteressato:
    Lepoardi(Dialogo della Natura e di un Islandese) +Excursus sull'attività vulcanica(Visti come male per tanto tempo ma si è scoperto che l'atmosfera, e quindi la vita, esiste grazie a loro)

    conclusione sul primo punto: Il Male, per essere tale, non può essere disinteressato. Il Male è ricercato. Se capita qualcosa per caso non è Malvagio di per sè.
    Non possiamo definire Malvagi i terremoti, non hanno coscenza e non hanno possibilità di scelta sul loro agire

    2)Male Voluto: Studio parallelo di come è stato visto il Male:
    Milton(il Paradiso Perduto)
    Agostino(De Civitate Dei)
    VS.
    Nietzsche(L'anticristo)
    LaVey(La Bibbia di Satana




    La conclusione finale per ora è una sorpresa.
    Il mio problema, ora, è questo:
    non ho molte idee su cosa aggiungere di collegamenti extra-disciplinari.
    Mi piacerebbe parlare di Cinema e FUmetto ma sono un pò a corto. Se avete consigli datemeli pure.
    E ovviamente anche sullo schema della Tesina

    Grazie e Ciao

    Dede
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